Balneari, l’Ue invia a Roma la lettera d’infrazione

La Commissione Ue ha inviato all’Italia la lettera con il parere motivato riguardo alla procedura d’infrazione per la questione delle concessioni balneari. Il mancato adeguamento del Paese alla direttive Bolkenstein preoccupa Bruxelles da mesi. Un portavoce della Commissione, durante l’incontro quotidiano con la stampa, ha affermato: «Abbiamo inviato un parare motivato. Questo dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi». E ha spiegato che le trattative in corso non si fermeranno: «La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. È un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane».

La mappatura un nodo centrale

Nel febbraio 2023, dopo la bozza del decreto Milleproroghe, la Commissione europea aveva parlato di «sviluppi preoccupanti», analizzando le norme previste dall’Italia che prevedevano la possibile proroga delle concessioni balneari. Queste scadrebbero nel 2023 secondo il Consiglio di Stato, ma nel 2024 per il Milleproroghe. E intanto l’Italia ha anche avviato la mappatura delle coste e a ottobre è stata conclusa. Si è giunti alla conclusione che non si tratta di una risorsa «scarsa», come spiega Repubblica, poiché soltanto un terzo dell’intero territorio mappato è occupato dagli stabilimenti balneari. Per l’Europa, però, la mappatura non va effettuata soltanto sul litorale, ma a livello nazionale, con un focus poi sulle coste, così da poterne determinare il valore economico reale.

Balneari, l'Ue invia a Roma la lettera d'infrazione
Diversi stabilimenti balneari lungo la costa ionica della Sicilia orientale, in provincia di Catania (Getty Images).

Dossier balneari al palo

Intanto nemmeno nel decreto Omnibus il governo ha inserito nuove regole per i balneari. Il 2023 volge al termine ma le eventuali gare per le concessioni demaniali marittime non sono nemmeno vicine. Soltanto la trattativa con l’Ue potrà risolvere la situazione. Intanto, però, la procedura d’infrazione prosegue.

Napoli, spara contro auto con bimbo e donne a bordo: arrestato

Per un banale diverbio sorto per questioni di viabilità, una mancata precedenza a un incrocio, un uomo ha esploso alcuni colpi con un potente revolver contro una Fiat 500 ferendo il conducente e malgrado a bordo ci fossero anche donne e bambini. La Squadra mobile della questura di Napoli, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, l’ha arrestato con l’accusa di tentato omicidio, porto di arma comune da sparo.

L’autore arrestato due giorni prima di diventare maggiorenne

Il fatto è avvenuto nel capoluogo campano all’alba del 15 ottobre 2023, due giorni prima che l’arrestato diventasse maggiorenne. Il conducente della vettura rimase ferito alla mano sinistra e di striscio alla gamba sinistra, ma in auto c’erano anche due sue sorelle, la moglie e il figlio piccolo della coppia. La Fiat 500 ha incrociato la vettura guidata da un maggiorenne e a bordo della quale viaggiava il ragazzo che ha sparato, legato non in maniera diretta ad ambienti malavitosi partenopei. Il provvedimento cautelare nei confronti del giovane è stato emesso dopo indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli.

Pedro Sanchez eletto premier di Spagna per la terza volta

Con 179 voti a favore e 171 contrari, il Parlamento spagnolo ha concesso la fiducia al leader socialista Pedro Sanchez che, per la terza volta nella sua vita politica, è stato eletto premier. Un voto che conferma l’intesa sull’amnistia tra il Psoe e gli indipendentisti catalani, scelta che sta dividendo fortemente il Paese e causando molte polemiche.

Contrari i popolari, Vox e il partito navarro

Hanno votato a favore di Pedro Sanchez otto forze politiche: il Psoe, la coalizione di sinistra Sumar, i partiti indipendentisti catalani Erc e Junts, quelli baschi Bildu e Pnv, il partito galiziano Bng e quello delle Canarie CC. Contrari i popolari, i deputati della destra estrema di Vox e il partito navarro. Grazie alla fiducia ottenuta oggi il leader socialista Pedro Sánchez, nato a Madrid il 29 febbraio del 1972, conquista il suo terzo mandato da premier spagnolo.

Treviso, mangiano funghi selvatici e si sentono male: grave una coppia di coniugi

Una coppia di coniugi è stata ricoverata nel reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale Cà Foncello di Treviso dopo aver mangiato dei funghi raccolti in un prato. A quanto si apprende sarebbero in gravi condizioni, con l’intossicazione, confermata dai tecnici delle Prevenzione esperti micologi dell’Ulss 2, che avrebbe loro causato una grave insufficienza epatica.

I funghi ingeriti sono molto nocivi per l’uomo

Dopo i primi sintomi gastroenterici, la coppia si era recata al Pronto soccorso e, dalle analisi, era emersa l’intossicazione. La verifica macroscopica effettuata dai micologi ha permesso di riconoscere la specie di funghi raccolti e ingeriti dalla coppia. Si tratta di esemplari di piccola taglia di Lepiota, una specie velenosa. A rendere potenzialmente mortali questi funghi è la presenza, al loro interno, di un alto quantitativo di amatossine, molto nocive per l’uomo.

Le indicazioni per la sicurezza di chi raccoglie i funghi

L’episodio di Treviso, purtroppo, non rappresenta una rarità, specie in un periodo come questo che è molto produttivo per chi ha l’usanza di raccogliere funghi selvatici. In tal senso arrivano da più parti delle indicazioni per la sicurezza, le quali sottolineano l’importanza di far controllare sempre tutti i funghi raccolti prima di mangiarli. Questa pratica dovrebbe essere seguita da chiunque, anche da coloro che credono di essere molto esperti sul tema.

Roma, studenti fanno il saluto romano davanti al prof che annuisce

È già diventato virale, nelle chat degli studenti, un video in cui si vedono sei ragazzi di una classe dell’Istituto superiore Federico Caffè, nel quartiere Monteverde di Roma, fare il saluto romano. Nel filmato, pubblicato da Repubblica Roma, è possibile vedere i ragazzo in piedi, sulla sedia o sul banco, mentre tendono il braccio destro in alto. Davanti a loro un docente che attende quei saluti romani e annuisce. E al suo fianco un altro studente che riprende la scena con uno smartphone. Repubblica ha contattato il dirigente scolastico Vincenzo Colucci,che ha assicurato di aver immediatamente provveduto a convocare un consiglio di classe straordinario, venerdì 17 novembre, per l’adozione dei provvedimenti disciplinari.

Spagna, aggrediti alcuni deputati del Psoe fuori dal Congresso

Tre deputati socialisti sono stati aggrediti nella mattinata del 16 novembre in un bar vicino al Congresso di Spagna, prima della seduta, dopo che avevano fatto colazione. Alcuni contestatori li hanno insultati, minacciati, quindi hanno lanciato loro contro delle tazze e delle uova. Un uovo ha colpito in testa uno dei deputati. La zona in cui si sono verificati questi piccoli incidenti si trova fuori dal perimetro di sicurezza controllato dalla polizia, che circonda il parlamento.

La Cina ha lanciato la rete Internet più veloce del mondo

Un trasferimento dati capace di scaricare 150 film in alta definizione al secondo. È l’ultimo progetto della Cina che il 13 novembre ha lanciato quella che definisce come «la rete Internet più veloce al mondo». Il progetto, presentato da Huawei in collaborazione con China Mobile, Cernet China e l’Università Tsinghua, promette di decuplicare la potenza di qualsiasi altra banda larga al mondo, raggiungendo addirittura 1,2 terabit o 1200 gigabit al secondo. Un traguardo storico, se si pensa che le reti dorsali più evolute finora non superavano i 400 gigabit con una media di 100 in Occidente. «Non solo un traguardo di successo, ma un punto di partenza», ha detto Wu Jianping, responsabile del progetto, al South China Morning Post. «La Cina è già pronta a costruire un’infrastruttura ancora più veloce».

La rete Internet della Cina vanta una fibra ottica di 3 mila chilometri

Parlando di una «rete dorsale di primissima generazione ad alta velocità», come afferma l’agenzia Xinhua, la Cina ha presentato un’infrastruttura in fibra ottica lunga 3 mila chilometri. Collega infatti l’intero Paese attraversando le città di Pechino a Nord, Wuhan al centro e Guangzhou nel Sud. Un successo interamente cinese, dato che sia software sia hardware sono stati progettati e realizzati sul territorio nazionale. La linea era già stata attivata nel mese di luglio per una serie di test sperimentali, il cui esito positivo ha condotto le autorità al lancio ufficiale con due anni di anticipo rispetto alle previsioni iniziali. Attualmente è disponibile solamente per le industrie che necessitano di una rete a banda larga e per il mercato azionario, ma non a livello domestico. Non è chiaro però se e quando ci saranno ulteriori aggiornamenti e sviluppi.

Velocità da 1,2 terabit al secondo, tanto da scaricare 150 film in alta definizione. Cosa sapere sulla rete Internet ultraveloce della Cina.
La fibra ottica dei cavi sottomarini per la rete Internet (Getty Images).

Il nuovo collegamento Internet ultraveloce è parte del progetto Future Internet Technology Infrastructure attivo a Pechino già da 10 anni e del programma China Education and Research Network. Per realizzarlo, stanno collaborando circa 40 università di 35 città del Paese, fornendo informazioni e materiale tra cui vari processori, sistemi di cablaggio e software. L’annuncio è arrivato proprio durante i colloqui tra il presidente Xi Jinping con il suo omologo americano Joe Biden a San Francisco, seguendo una tendenza già diffusa in passato. Come ha ricordato la Cnn, non è la prima volta che Pechino sfrutta un incontro con gli Usa per il lancio di prodotti hi-tech. A settembre 2023 Huawei aveva infatti presentato il nuovo smatphone Mate 60 Pro, dotato di chip 5G di matrice cinese, mentre i diplomatici statunitensi si trovavano in visita nel Paese.

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Ex Ilva, lavoratori bloccano la strada per l’aeroporto a Genova

In seguito a un’assemblea che ha seguito lo stato di mobilitazione generale degli stabilimenti ex Ilva dopo gli incontri a Roma con il governo e in attesa della prossima assemblea del Consiglio di amministrazione, i lavoratori dell’ex Ilva di Genova hanno organizzato una manifestazione. Durante il corteo, hanno bloccato la strada per l’aeroporto Cristoforo Colombo, causando disagi al traffico. Inoltre, sono stati bruciati copertoni di camion, generando un denso fumo.

Fiom: «Dobbiamo dare un segnale»

Armando Palumbo della Rsu Fiom dell’ex Ilva di Genova, ha detto: «Daremo un segnale alla città e al Paese che il tempo è scaduto, c’è bisogno di investimenti. Speriamo che terminino presto queste liti tra pubblico e privato perché a farne le spese sono i lavoratori che pagano con la cassa e un deterioramento degli impianti troppo rischioso per chi lavora. Le preoccupazioni sono forti, la trattativa è ingessata. Uno stabilimento come Genova, ma anche Novi e Taranto, sono inchiodati sulla produzione. Genova finirà l’anno a 200 mila tonnellate su un milione, Taranto è sotto i 3 milioni di tonnellate: un’azienda così non può durare». I lavoratori hanno voluto ricordare anche Anila Grishaj, l’operaia 26enne morta nei giorni precedenti in fabbrica a Pieve di Soligo (Treviso).

Schlein: «Ha ragione Cortellesi, su violenza di genere io e Meloni dobbiamo lavorare insieme»

Magari non sarà Atreju il momento di confronto per farlo, ma Elly Schlein ha accolto l’appello della regista di C’è ancora domani, Paola Cortellesi, affinché la segretaria dem e la premier Giorgia Meloni mettendo da parte le differenze per lavorare insieme nel contrasto alla violenza di genere.

Schlein a Meloni: «Mettiamo da parte l’aspra dialettica»

Ai microfoni di Fanpage.it, Schlein ha detto: «Ha ragione Cortellesi. E io ci sto. Da qualche tempo rivolgo un appello alla presidente Meloni affinché almeno sul contrasto alla violenza di genere possiamo mettere da parte l’aspra dialettica tra maggioranza e opposizione e far fare passi avanti al Paese, non solo sulla repressione ma anche sulla prevenzione». La segretaria ha così risposto all’invito di Paola Cortellesi, che in un’intervista a Vanity Fair aveva chiesto al governo di essere più incisivo nella lotta alla violenza di genere. Aggiungendo che «per la prima volta a capo del governo e a capo dell’opposizione due donne: è evidente che non basta alla causa, a meno che questa concomitanza di circostanze non porti a tendersi una mano». Al momento Giorgia Meloni non ha ancora commentato le dichiarazioni dell’attrice e regista.

Gmail, da dicembre addio agli account inattivi: cosa fare per non perdere posta e foto

A partire da dicembre 2023, gli account Gmail di Google personali (e non aziendali o istituzionali) inattivi da almeno due anni saranno eliminati. Nell’operazione saranno inclusi anche i dati nelle librerie di Google Foto, gli appuntamenti di Google Calendar e gli archivi di Google Docs. Tuttavia, ci sono alcuni semplici metodi da adottare per non perdere i propri dati.

Google cancella gli account Gmail inattivi contro i malintenzionati

Secondo l’azienda, la ragione dietro questa decisione è legata alla sicurezza più che allo spazio. Ruth Kricheli, vicepresidente del Product Management di Google, ha affermato che l’eliminazione degli account mira a ridurre le vulnerabilità nei confronti di individui malintenzionati. Gli account dimenticati o non utilizzati spesso presentano rischi di sicurezza, poiché potrebbero utilizzare password vecchie o compromesse, non avere l’autenticazione a due fattori attivata e ricevere meno controlli da parte degli utenti. I rischi associati ad account compromessi possono variare dal furto d’identità alla diffusione di contenuti dannosi.

Come fare per non perdere i dati

Kricheli ha anche delineato un semplice metodo per mantenere attivo un account Gmail: effettuare l’accesso almeno una volta ogni due anni. Ha precisato che se l’utente ha effettuato l’accesso di recente, l’account è considerato attivo e non sarà eliminato, includendo sia la posta elettronica sia le foto e i calendari. Le azioni considerate valide per mantenere un account attivo sono le seguenti:

  • fffettuare l’accesso;
  • leggere o mandare una mail;
  • utilizzare il Drive;
  • scaricare un’applicazione da Play Store;
  • fare una ricerca su Google.

Sciopero 17 novembre, NurSind: «Sperimentiamo il sistema sanitario del futuro: senza infermieri»

Alla vigilia dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dal NurSind, il sindacato degli infermieri e delle infermiere, per venerdì 17 novembre, il segretario Andrea Bottega mette in fila le principali ragioni della protesta. «La misura è colma. E il nodo pensioni è solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Oltre al ricalcolo degli assegni previdenziali, sul quale restano blande le rassicurazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, infatti, la Manovra non dà le risposte che gli infermieri si aspettavano neppure sul fronte delle risorse per il prossimo rinnovo del contratto di comparto».

In piazza contro il ricalcolo retributivo degli assegni previdenziali

«In piazza ribadiremo il nostro no secco all’articolo 33 del ddl Bilancio, che riguarda appunto il ricalcolo retributivo degli assegni previdenziali, di cui chiediamo l’abrogazione. Tutte le altre soluzioni cui il governo sta pensando in questo momento, infatti, non fanno altro che accelerare la fuga degli infermieri. Un’ulteriore emorragia che davvero non possiamo permetterci», sottolinea Bottega. Ma è sul fronte delle risorse contrattuali che il sindacato è ancora più duro: «Sembra una farsa e invece è tutto vero. Col risultato che ancora una volta la tanto attesa e sbandierata valorizzazione della professione resterà lettera morta. Del resto, dei 1.450 milioni di euro in dote al monte salari per il comparto sanità, secondo le nostre stime, circa 1.050 milioni serviranno solo a evitare riduzioni stipendiali. Ci chiediamo quale valorizzazione sarà possibile con 400 milioni quando nel contratto 2022 alla specificità infermieristica sono stati assegnati 335 milioni di euro, pari soltanto a 73 euro lordi mensili».

La «drammatica» carenza del personale nel Ssn

Ma il NurSind è contrariato soprattutto di fronte alla totale assenza di iniziative concrete da parte delle istituzioni «per risolvere la drammatica carenza di personale». «Domani i cittadini toccheranno con mano il Ssn del futuro, con ospedali e territorio senza infermieri. La prospettiva purtroppo è proprio questa. La proposta di importarli in particolare dall’India, infatti, non risolve il problema. Casomai, lo sposta in avanti. Col rischio che più tempo passa e più sarà difficile da una parte fermare gli abbandoni, tra licenziamenti e fughe all’estero, e dall’altra attrarre giovani. Che cosa ci propongono di strutturale?», si domanda Bottega. Che aggiunge: «Se davvero si vuole cominciare a risolvere la questione alla radice, e non in maniera spot, la strada è una soltanto: agire innanzitutto sulla leva economica, visto che i nostri stipendi sono i più bassi d’Europa, e dare finalmente maggiore autonomia agli infermieri nello svolgimento del loro lavoro. Proprio quello che ribadiremo in piazza, convinti che sia l’unico modo per cominciare a invertire il trend e a vedere i numeri crescere, dando così sollievo anche a chi è già in servizio nel Ssn perché potrà sperare in una più equa distribuzione dei carichi professionali».

Carcere di Siracusa, droga e telefoni dentro i calamari: 19 arresti

Nella casa circondariale Cavadonna di Siracusa assumere droga e comunicare con l’esterno tramite cellulare era diventato molto semplice. Cocaina nascosta nell’insalata di mare, microcellulari inseriti nei calamari ripieni, smartphone incartati come tavolette di cioccolato e telefoni criptati recapitati con i droni. Due anni di indagini da parte delle forze dell’ordine guidate dal colonnello Gabriele Barecchia hanno documentato tutti i modi con cui gli apparecchi e stupefacenti venivano portati in carcere.

19 arresti dopo due anni di indagini

I carabinieri hanno impiegato 100 militari nell’operazione, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Catania su richiesta della Dda nei confronti di 19 persone del quartiere Borgata. Sono accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e reati legati alle armi. Il gruppo criminale manteneva forti legami con i membri detenuti nel carcere di Siracusa e ha ideato vari modi creativi per mantenere i contatti. Nel corso del blitz, i carabinieri hanno colto due degli indagati in flagrante vicino al carcere mentre legavano tre cellulari a un drone per inviarlo oltre le mura della casa circondariale. Altri quattro smartphone, insieme a confezioni di cocaina e hashish, sono stati trovati nascosti all’interno di calamari e barrette di cioccolata, pronti per essere consegnati.

Previsioni meteo, ultime ore di bel tempo: poi tornano pioggia e vento

Ultime ore di bel tempo, poi già dalla serata di giovedì 16 novembre 2023 arriveranno le prime nuvole. Per venerdì 17 previste piogge e vento forte. In calo anche le temperature, che da sabato 18 novembre scenderanno di 6-9 gradi. Sono queste in sintesi le previsioni di Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it.

In Italia torna il maltempo

Nella giornata di giovedì dominerà ancora l’alta pressione con prevalenza di sole, mentre dalla sera inizieranno ad arrivare nubi sparse, specie in Valle d’Aosta, settori alpini occidentali del Piemonte e Alta Toscana con qualche piovasco. Venerdì 17 una veloce fase instabile porterà qualche pioggia sulla fascia tirrenica dalla Toscana alla Campania al mattino e poi, dal pomeriggio, verso medio Adriatico e gran parte del Sud peninsulare. Prevista anche una rapida intensificazione dei venti verso le Alpi e tutto il Centro-Sud. Raffiche di burrasca sono previste soprattutto sulla Sardegna, sulla fascia appenninica e tra Calabria e Sicilia. Da sabato 18 novembre, invece, il cielo tornerà sereno ma il termometro crollerà di 6-9 gradi sia per quanto riguarda le temperature minime che quelle massime. A Milano si sfioreranno lo zero al mattino e massime di 10 gradi di giorno, a Roma è prevista una minima di 2 gradi e una massima di 15, a Catania le massime scenderanno fino a 19 gradi contro i 28 degli ultimi giorni. Anche la domenica vedrà temperature frizzanti al mattino complici i cieli stellati della notte che permetteranno un sensibile raffreddamento. I venti forti del sabato al Centro-Sud tenderanno ad attenuarsi, salvo in Puglia e Calabria.

Le previsioni in dettaglio

  • Giovedì 16 novembre: al Nord sarà poco nuvoloso, ma coperto entro sera. Al Centro poco nuvoloso, peggiora dalla sera/notte. Al Sud è previsto bel tempo e caldo oltre la media del periodo;
  • Venerdì 17 novembre: al Nord prevalenza di bel tempo, ventoso. Al Centro attesi piovaschi occasionali sugli Appennini, e vento. Al sud previsto un peggioramento in serata con qualche pioggia sulle peninsulari, ventoso;
  • Sabato 18 novembre: al Nord e al Centro ci sarà sole e freddo al mattino, con molti venti sul Medio Adriatico. Al Sud prevalenza di bel tempo con vento forte.

La sorella di Giulia Cecchettin: «Filippo possessivo, ho visto un controllo anomalo su di lei»

Continuano senza esito le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati scomparsi da Marghera sabato 11 novembre. Nel frattempo, mercoledì i famigliari sono stati convocati in caserma a Vigonovo, dove hanno fornito ai carabinieri tutte le informazioni necessarie per cercare di ricostruire il quadro della vicenda. Rimane ignoto il motivo della fuga, così come non è chiaro se sia stata forzata o condivisa, o se i due ragazzi siano insieme: l’unica cosa che emerge dal resoconto della famiglia di Cecchettin è che Turetta non aveva superato la fine della relazione, e che aveva nei confronti della giovane un atteggiamento possessivo e controllante. Lo ha raccontato Elena Cecchettin, la sorella della ragazza, in un’intervista al Corriere della Sera.

La sorella di Giulia Cecchettin: «Era geloso anche del tempo che passava con me»

Elena Cecchettin, che vive a Vienna dove studia Microbiologia, è molto legata alla sorella, con la quale si sente costantemente, e aveva notato da tempo da un atteggiamento anomalo di Filippo Turetta: «Lui era molto possessivo nei suoi confronti, era geloso anche del tempo che lei passava con me e questa cosa non mi faceva stare tranquilla, soprattutto quando uscivano da soli dopo che lei l’aveva lasciato». Una preoccupazione che aveva portato Elena a «provare a dissuaderla dall’uscire con lui», ma Turetta «le diceva di sentirsi solo, di essere disperato, di non vedere un futuro senza di lei. Io li chiamo ricatti emotivi». E quindi alla fine «Giulia si dispiaceva e accettava. Ma uscire con lui, dopo che in agosto si sono lasciati, non era in cima ai suoi desideri». La sorella della giovane ricorda un episodio in particolare: «Lo scorso febbraio eravamo andate insieme a Milano a un concerto e lui continuava a scriverle. Allora Giulia mi ha dato il telefonino, gli rispondevo di stare tranquillo, di non essere in apprensione che Giulia era con me. Quel fatto mi ha lasciato un po’ interdetta perché ci ho visto un controllo anomalo nei confronti di mia sorella».

«Cerco di essere positiva ma ho paura»

In questo momento difficile, i familiari di Giulia Cecchettin non hanno perso la speranza: «Vorrei che lei avesse scelto di fuggire con lui, per assecondarlo», ha concluso la sorella nell’intervista, «mi auguro che Giulia sia viva e che lo sia anche Filippo. Cerco di essere positiva, mi sforzo di esserlo ma la verità è che ho tanta paura».

Dodicesimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, nella lista nera anche il figlio di Medvedev

L’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell e la Commissione Commissione europea hanno presentato al Consiglio una proposta per altro pacchetto di sanzioni – il dodicesimo – contro la Russia: previsti nuovi divieti di esportazione, ad esempio per i diamanti, nonché azioni per calmierare il tetto del prezzo del petrolio, allo scopo di diminuire le entrate della Russia. Nel “libro nero” dell’Ue verranno inserite altre 120 persone ed entità. Tra le 47 persone che la Commissione vuole aggiungere all’elenco dei sanzionati ci sono anche una cugina di Putin, Anna Tsivileva, che è a capo di una fondazione che sostiene i soldati russi in Ucraina, e Ilya Medvedev, unico figlio dell’ex presidente Dmitry, il quale avrebbe orchestrato una campagna di disinformazione e propaganda in Ucraina.

Dodicesimo pacchetto di sanzioni dell'Unione europea contro al Russia, nella lista nera anche il figlio di Medvedev.
Dmitry Medvedev (Getty Images).

Previsto il divieto di vendita di diamanti grezzi russi nell’Unione europea

Al centro delle proposte, che dovranno essere approvate dai leader dell’Ue nel prossimo vertice di dicembre, ci sono le misure volte a soffocare le entrate commerciali della Russia. Queste includono il divieto totale della vendita all’interno dell’Unione europea di diamanti grezzi russi e di gioielli che utilizzano gemme provenienti dalle miniere siberiane. Ciò dovrebbe privare le casse del Cremlino di oltre 4,5 miliardi di euro all’anno. Il divieto era già in programma dal 2022, ma è diventato realtà solo dopo che il Belgio, sede del polo mondiale dei diamanti di Anversa, ha ritirato le sue obiezioni in estate, accettando le imposizioni durante il vertice del G7 in Giappone.

Dodicesimo pacchetto di sanzioni dell'Unione europea contro al Russia, nella lista nera anche il figlio di Medvedev.
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Ue (Getty Images).

Tra le società sanzionate anche la maggior compagnia assicurativa russa

Le sanzioni colpiranno anche l’industria degli armamenti di Mosca, società informatiche legate ai servizi di sicurezza dell’Fsb, i funzionari elettorali che lavorano nell’Ucraina occupata, milizie militari private (com’era la Wagner) e organizzazioni patriottiche responsabili della «militarizzazione dei bambini ucraini». Nell’elenco delle entità sanzionate, poi, anche aziende del settore civile accusate di far parte – a vario titolo – della macchina da guerra di Mosca. Tra esse AlfaStrakhovanie, principale compagnia assicurativa privata russa, che ha stipulato contratti con il ministero della Difesa russo. Nel mirino poi l’Ilyushin Aviation Complex, che produce l’aereo da trasporto militare Il-76, utilizzato regolarmente dall’esercito russo per il trasporto di personale e attrezzature. Così come lo sviluppatore del sistema satellitare di navigazione russo Glonass. Nell’elenco dei sanzionati, infine, anche funzionari bielorussi responsabili di aver fornito armi e altre forme di cooperazione militare alla Russia, come l’addestramento dei coscritti dell’esercito di Mosca nelle basi in dell’esercito di Minsk.

Sciopero generale 17 novembre: chi aderisce dai trasporti alla sanità

Venerdì 17 novembre in Italia saranno diverse le categorie di lavoratori che limiteranno le ore di impiego per via dello sciopero contro la manovra, rimodulato per il settore dei trasporti dopo la precettazione. Lo stop è stato ridotto a quattro ore, appunto, nei trasporti, da bus e metro, ai treni e traghetti. Rimane invece di otto ore per le altre categorie, dalla scuola alla sanità alle poste, a livello nazionale. Da chiarire che l’astensione dal servizio per la data del 17 novembre interesserà solo le regioni del Nord-Italia, essendo lo sciopero indetto da Cgil e Uil articolato su cinque giornate.

Quattro ore di sciopero per trasporti e vigili del fuoco

Nel trasporto pubblico locale lo stop durerà dalle 9 alle 13 e riguarderà autobus, tram e metropolitane – ma non a Milano, dove Atm ha chiarito che non parteciperà all’agitazione. Stessi orari di stop nel trasporto ferroviario per il personale viaggiante e addetto alla circolazione dei treni e per il trasporto marittimo e il trasporto merci ferroviario. In una nota Ferrovie dello Stato ha annunciato «possibili disagi per chi viaggia in treno con ripercussioni sulle Frecce, gli Intercity e i treni regionali». E ha aggiunto che «gli effetti sulla circolazione, in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero.  Trenitalia invita tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio, attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate». Anche per i vigili del fuoco l’astensione durerà quattro ore, sempre dalle 9 alle 13. Resta invece dallo sciopero il trasporto aereo, come già deciso da Cgil e Uil insieme al personale di volo e di terra (gestori, handler, catering, servizi in appalto della vigilanza privata aeroportuale) e al personale Enav.

Sanità, scuola e pubblico impiego fermi per l’intero turno di lavoro

Lo sciopero di otto ore o dell’interno turno di lavoro riguarda inveve il pubblico impiego, la sanità, la scuola, l’università e ricerca, le poste e i servizi postali. Insieme a questi settori, le attività di servizio collegate come le mense. Anche per i taxi prevista fino alle 24 l’astensione della prestazione o di parte di essa. Così come per gli addetti alla viabilità di autostrade e Anas (ad eccezione del personale addetto alla circolazione e sicurezza stradale).

Le date dello sciopero nel resto d’Italia

Come anticipato, la mobilitazione di Cgil e Uil si articola su cinque giornate a livello interregionale: lunedì 20 novembre sarà la volta della Sicilia; venerdì 24 delle regioni del Nord; lunedì 27 della Sardegna e, infine, venerdì 1 dicembre delle regioni del Sud.

Sciopero studenti 17 novembre: tutte le piazze e le iniziative previste

Come avviene ormai da diversi anni, il 17 novembre, in occasione della giornata internazionale dello studente, i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori scenderanno in piazza per un sciopero che ha lo scopo di continuare a chiedere e promuovere un cambiamento nel mondo dell’istruzione italiano. Al centro della mobilitazione, che si inserisce nel più ampio sciopero generale indetto da Cgil e Uil, c’è l’Unione degli studenti che sfilerà con Link e Rete della conoscenza in tutto il Paese.

Contro la scuola del merito

I ragazzi e le ragazze chiedono di abolire la scuola del merito, perché crea, nella loro visione, soltanto esclusione e diseguaglianza, punisce e reprime, dando alla formazione il ruolo di completa subordinazione alle logiche aziendali.  Gli studenti lamentano anche lo scarsa comunicazione con il ministero dell’Istruzione: «Non accettiamo più che le nostre proposte e richieste vengano ignorate dalla politica».

Cosa chiedono gli studenti

Nel manifesto nazionale «I diritti non si meritano», realizzato da un confronto tra gli studenti di tutto il Paese, emergono anche le principali rivendicazioni dello sciopero del 17 novembre. In particolare si cerca di ottenere:

  • il diritto ad un’istruzione completamente gratuita, con una Legge nazionale sul diritto allo studio e almeno il 5 per cento del PIL all’istruzione;
  • il diritto ad una scuola non subordinata alle aziende e ai privati, con l’abolizione dei PCTO e delle forme di alternanza scuola – lavoro in favore dell’istruzione integrata;
  • il diritto a spazi sicuri e adeguati, con interventi massivi sull’edilizia scolastica;
  • il diritto ad una scuola tutelante, con una riforma della didattica e della valutazione ed interventi per la tutela del benessere psicologico;
  • il diritto a decidere nelle nostre scuole, con il potenziamento della rappresentanza studentesca ed un nuovo Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse.

Le piazze dello sciopero del 17 novembre 

Lo sciopero del 17 novembre degli studenti interesserà circa 40 città in tutta Italia, con i presìdi ed i cortei che si svolgeranno nelle seguenti piazze:

  • Torino, Piazza XVIII dicembre, ore 9.30;
  • Cuneo, Stazione, ore 9;
  • Genova, Piazza Corvetto, ore 9;
  • La Spezia, Piazza Saint Bon, ore 9;
  • Milano, Largo Cairoli, ore 9.30;
  • Bergamo, Piazza Marconi, 8.30;
  • Brescia, Stazione, 8.30;
  • Monza, Stazione, ore 8;
  • Como, Comune, ore 9;
  • Busto Arstizio, Largo Ugo Foscolo, ore 8;
  • Lecco, Piazza Garibaldi, ore 15;
  • Udine, Piazza Cavedalis, ore 8:30;
  • Bologna, Piazza Verdi alle ore 10 e Piazza Scaravilli alle 13;
  • Firenze, Piazza Indipendenza alle ore 9 e Santa Maria Novella alle ore 15;
  • Roma, Piazza del Popolo, alle ore 9.30;
  • L’Aquila, Collesapone, alle ore 8.30;
  • Pescara, Piazza Salotto, alle ore 8.30;,
  • Chieti, Piazza Garibaldi, alle ore 9;
  • Lanciano, Piazza Plebiscito, alle ore 10.30;
  • Perugia, Piazza Partigiani, ore 8.15;
  • Terni, Piazza dell’orologio, ore 8.30;
  • Campobasso, Piazza della Prefettura, ore 9.30;
  • Napoli, Piazza Garibaldi, ore 10;
  • Salerno, Piazza della Concordia, ore 8:30;
  • Avellino, via de Concilis, ore 9;
  • Sarno, Piazza 5 Maggio, ore 9.30;
  • Afragola, viale S. Antonio, ore 10;
  • Potenza, Piazza Zara, ore 9;
  • Cagliari, Piazza Giovanni XXIII, ore 9.30;
  • Palermo, Piazza Verdi, ore 9;
  • Bari, Piazza Umberto, ore 9;
  • Foggia, Palazzo Dogana, ore 9.30;
  • Ostuni, viale dello Sport, ore 9;
  • San Severo, Stazione, ore 9;
  • Francavilla, Piazza Umberto, ore 9.

Da Napoli alla Liguria per truffare anziani, fermato minore

Un 17enne campano che aveva truffato un’anziana donna di Sanremo (Imperia) dicendole che la figlia era finita nei guai per una falsa firma in banca ed avrebbe dovuto pagare circa 4000 euro per evitare conseguenze penali è stato arrestato dalla polizia. L’ennesima truffa ad un anziano è stata risolta dalla polizia del commissariato di Sanremo che con l’esame delle telecamere di videosorveglianza è risalita al giovane si era servito di un taxi sia per raggiungere l’abitazione della donna che per recarsi alla stazione e rientrare a Napoli in treno dopo aver commesso la truffa.

Lo stesso minore aveva messo a segno una truffa analoga

Nel corso delle indagini si è anche appurato che lo stesso minore aveva messo a segno una truffa analoga a un’ultraottantenne di Chiavari (Genova). Utilizzando lo stesso modus operandi era riuscito a sottrarle novantamila euro, anche con numerosi prelievi al bancomat. Il tribunale dei Minori di Genova ha emesso nei confronti del minore – già ristretto in una comunità della provincia di Caserta per un altro reato commesso in provincia di Napoli – la misura cautelare personale del collocamento in comunità.

 

Caso scommesse, Alessandro Florenzi indagato dalla procura di Torino

Il calciatore Alessandro Florenzi, difensore del Milan, è stato aggiunto dalla procura di Torino tra gli indagati nell’inchiesta sulle scommesse sportive illecite online. L’accusa è di esercizio abusivo di gioco o di scommessa e nei prossimi giorni sarà sentito dai pm. A livello penale rischia una multa, ma se ha giocato sul calcio scatta la squalifica.

Squalificati Fagioli e Tonali

Il suo nome si aggiunge a quelli di Nicolò Fagioli (Juventus), Sandro Tonali (Newcastle) e Nicolò Zaniolo (Aston Villa), che sono già stati interrogati dalla pm Manuela Pedrotta e dagli agenti della Squadra mobile che conducono l’indagine. Fagioli è stato squalificato per sette mesi, sostenendo di non aver scommesso sulla Juve, e Tonali è stato allontanato dal campo per 10 mesi più otto di pene alternative. Zaniolo non è stato squalificato perché dalle indagini risulta che abbia fatto solo puntate a poker e black-jack e non sul calcio.

Israele colpisce la casa del leader di Hamas Haniyeh, Biden difende il rifiuto di un cessate il fuoco

Un intero plesso dell’ospedale al Shifa di Gaza City sarebbe stato distrutto dalle forze israeliane dopo l‘incursione avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì durante la quale sarebbero state trovate armi e munizioni. Sempre secondo l’emittente qatariota, l’esercito di Tel Aviv ha raso al suolo anche un magazzino di medicinali e attrezzature. Nelle operazioni circa 200 persone sono state fermate e trasportate in un luogo sconosciuto.

Il ministero degli Esteri saudita condanna l’assalto all’ospedale al-Shifa

Il ministero degli Esteri saudita ha condannato «fermamente l’assalto da parte delle forze di occupazione israeliane all’ospedale al-Shifa a Gaza e il bombardamento nelle vicinanze dell’ospedale da campo giordano». «Il Regno», ha sottolineato il ministero, «sottolinea la necessità di attivare meccanismi internazionali di responsabilità riguardo a queste continue violazioni e pratiche brutali e disumane da parte delle forze di occupazione israeliane, contro bambini, donne, civili, strutture sanitarie e squadre di soccorso».

Distrutta l’abitazione del capo di Hamas Haniyeh a Gaza

L’aviazione israeliana ha riferito su Telegram di aver colpito l’abitazione a Gaza di Ismail Haniyeh. Dal 2017 capo dell’ufficio politico di Hamas, Haniyeh vive in Qatar da diversi anni. L’edificio, secondo l’Idf, era usato come «infrastruttura terroristica e spesso fungeva da punto d’incontro per gli alti leader di Hamas». Nell’attacco è stato colpito anche un deposito di armi delle forze via mare di Hamas con attrezzatura subacquea, ordigni e armi.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede una pausa umanitaria

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede una pausa umanitaria nei combattimenti a Gaza e la creazione di corridoi di aiuto per accelerare gli aiuti. Russia, Regno Unito e Stati Uniti si sono astenuti dal voto, che è passato 12-0. Si tratta del primo accordo dall’inizio del conflitto. Israele, tramite il suo ambasciatore all’Onu Gilad Erdan, ha respinto la risoluzione definendola «distaccata dalla realtà». «Indipendentemente da ciò che il Consiglio deciderà», ha aggiunto, «Israele continuerà ad agire secondo la legge internazionale mentre i terroristi di Hamas non leggeranno nemmeno la risoluzione, per non parlare di rispettarla».

 

Biden difende il rifiuto di un cessate il fuoco a Gaza

Il presidente Usa Joe Biden ha ribadito il rifiuto di chiedere un cessate il fuoco a Gaza, sostenendo che Hamas rappresenta una minaccia continua per Israele e che le forze di Tel Aviv stanno cercando di evitare vittime civili. Dopo un incontro al vertice con il presidente cinese Xi Jinping, Biden ha dichiarato alla stampa: «Hamas ha già dichiarato pubblicamente che intende attaccare nuovamente Israele come ha fatto prima, tagliando la testa ai bambini e bruciando vivi donne e bambini. Quindi l’idea che si fermeranno non è realistica».