L’Italia distrugge l’Armenia: a Palermo finisce 9-1

Sensazionale vittoria degli Azzurri nell’ultimo match del girone: a Palermo a segno due volte Immobile e Zaniolo. Completano il trionfo Barella, Romagnoli, Jorginho su rigore, Orsolini e Chiesa. Sono 10 successi su 10 nel girone.

Un’Italia mai vista prima inanella un record dopo e nell’ultimo match di qualificazione a Euro 2020 asfalta l’Armenia con un risultato mai visto in epoca moderna dalle nostre parti. A Palermo finisce 9-1 per gli Azzurri che, sicuri della qualificazione già da due turni, hanno addirittura innalzato il livello del loro gioco, sbarazzandosi agevolmente prima della Bosnia e poi dei malaugurati armeni, sommersi di reti allo stadio Renzo Barbera. Nella sua storia l’Italia aveva segnato nove gol in un singolo match soltanto in altre due occasioni, nel 1920 contro la Francia (9-4) e nel 1948 con gli Usa.

UNA DOPPIETTA CIASCUNO PER IMMOBILE E ZANIOLO

A firmare la decima vittoria su 10 incontri nel girone di qualificazione (anche questa una prima volta assoluta) sono stati Ciro Immobile e Nicolò Zaniolo con una doppietta ciascuno e, nell”ordine, Nicolò Barella, Alessio Romagnoli, Jorginho su calcio di rigore, Riccardo Orsolini e Federico Chiesa, entrambi alla prima rete in azzurro, col primo al debutto assoluto. Un risultato roboante che completa un percorso netto e forse irripetibile per il commissario tecnico Roberto Mancini. E che lascia ben sperare in vista dell’Europeo dell’anno prossimo.

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Mancini su Balotelli: «Non convoco per colore della pelle»

Il commissario tecnico dell’Italia ha spiegato la mancata chiamata in Nazionale: «Premierò Mario per questioni tecniche e quando farà bene». Il presidente della Figc Gravina aveva proposto di riportarlo in azzurro dopo il caso razzismo di Verona.

Per Mario Balotelli non è un grande momento. Da quella reazione contro i versi razzisti dei tifosi del Verona nei suoi confronti si è fatto tanto parlare di lui “politicamente” e non calcisticamente. Il leader della Lega Matteo Salvini non perde occasione per attaccarlo o sminuirlo, mentre persino gli ultrà del suo Brescia l’hanno accusato di «arroganza ingiustificata». Sul campo, le cose non sono andate meglio. Con il campionato fermo per la sosta delle nazionali, si parla di Italia. E il commissario tecnico Roberto Mancini non gli ha aperto le porte delle convocazioni: «Chiamerò Balotelli perché sta facendo bene e lo merita, non per il colore della pelle», ha detto per giustificare la sua decisione.

IGNORATA LA PROPOSTA DEL N.1 FIGC GRAVINA

A rilanciare la candidatura di Super Mario in azzurro come gesto simbolico era stato il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Ma l’allenatore, nonostante la Nazionale sia già matematicamente qualificata per l’Europeo del 2020, per ora ha detto no. Anche se ha ribadito: «Ricordo che io fatto giocare Mario quando era un ragazzino, quindi lo conosco a fondo e gli voglio bene».

Se sarà richiamato sarà per questioni puramente tecniche: siamo nel 2020, ma si continua a fare considerazioni sul colore della pelle


Roberto Mancini

In chiusura, Mancini ha detto: «Se sarà richiamato sarà per questioni puramente tecniche: siamo nel 2020, ma si continua a fare considerazioni sul colore della pelle. Eppure lo sport deve sempre unire». Sabato 9 novembre, nell’anticipo di Serie A perso 4-0 in casa contro il Torino, Balotelli era stato sostituito nell’intervallo dal neo allenatore del Brescia Fabio Grosso, con la squadra in 10 uomini. Il motivo? Questioni di scarso sacrificio e poca generosità: «Rincorrere gli avversari non è la sua qualità principale», ha spiegato Grosso.

E SALVINI INSISTE: «BALO NON È UN MODELLO»

Dal canto suo Salvini, continuamente stuzzicato sull’argomento, non ha risparmiato commenti nemmeno a Non è l’arena, su La7: «Balotelli non è un esempio dentro e fuori dal campo. Difendo il suo diritto a giocare tranquillamente, ma penso che gli italiani abbiano problemi ben più gravi. Far assurgere Balotelli o la signorina Carola (Rackete, ndr)… penso che gli italiani abbiano altri modelli».

Povero innocente Balotelli, povera stellina, una personcina così posata ed educata…


Matteo Salvini

L’ex ministro dell’Interno ha detto di ritenere eccessiva la polemica sul razzismo di Verona. Sabato 9 novembre, parlando dell’attaccante con un visitatore di Eicma (Esposizione internazionale ciclo motociclo e accessori), ha aggiunto altro veleno: «Povero innocente Balotelli, povera stellina, una personcina così posata ed educata… Condanno ogni gesto di violenza e di razzismo però preferisco altri in campo, a Balotelli».

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