Perché la Libia ha chiesto aiuto all’Italia e altri 4 Paesi

L’esercito di Haftar ha lanciato un ultimatum di tre giorni al governo. Che si è rivolto a noi, Regno Unito, Usa, Algeria e Turchia domandando di intervenire in difesa di Tripoli.

La richiesta è stata lanciata dal palcoscenico più autorevole della comunità internazionale, diretta all’Italia e ad altri quattro Paesi, tra cui non a caso non figura la Francia di Emmanuel Macron. Il premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, ha chiesto a Italia, Usa, Regno Unito, Algeria e Turchia di «attivare gli accordi di cooperazione di sicurezza» per «respingere l’attacco a Tripoli, condotto da qualsiasi gruppo armato». Sarraj ha inoltre chiesto ai cinque Paesi di «cooperare con il governo di accordo nazionale nella lotta alle organizzazioni terroristiche», all’immigrazione clandestina e ai trafficanti di esseri umani.

L’ULTIMATUM DI HAFTAR: VERSO LA BATTAGLIA SU MISURATA

Contemporaneamente Ahmed al Mismari, il portavoce dell’ esercito nazionale libico (Lna) guidato dal generale Khalifa Haftar ha lanciato in un video sul canale facebook dell’ Lna un ultimatum. Tre giorni al massimo, con scadenza alla mezzanotte di domenica 22 dicembre perchè Misurata ritiri «le proprie milizie da Tripoli e Sirte». «Prendere per obiettivo Misurata proseguirà ogni giorno senza sosta e in maniera intensiva, senza precedenti, se Misurata non ritirerà le sue milizie da Tripoli e Sirte al massimo in tre giorni, con scadenza domenica a mezzanotte», ha detto Mismari.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

PlayPlay

Per l’Onu l’Ue non ha sostenuto appieno Italia e Grecia sui migranti

Guterres si schiera con gli stati mediterranei: «Hanno diritto alla solidarietà».

«Stati mediterranei come Italia e Grecia hanno diritto alla solidarietà e al supporto da parte del resto dell’Unione europea» per quanto riguarda la crisi dei migranti «ma finora non abbiamo visto questa solidarietà e questo supporto pienamente materializzati». Dura la presa di posizione del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, ospite al Senato che ha affrontato anche il flop del Cop 26: «A Madrid è stata persa un’ opportunità – ha detto – ma se falliamo ora i nostri nipoti non ci perdoneranno». Guterres si è poi detto “scioccato” dalla situazione a Venezia. «La prossima Cop 26, organizzata da Regno Unito e Italia – ha detto – sarà un momento decisivo, abbiamo piena fiducia nella leadership dell’Italia».

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

PlayPlay

La Cop25 sul clima di Madrid mette l’umanità davanti a un bivio

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: «Agire nella speranza di un mondo migliore oppure capitolare».

«Agire nella speranza di un mondo migliore oppure capitolare». Si è aperta così, con il discorso del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, la Cop25 di Madrid, la conferenza sul clima cui partecipano le delegazioni dei Paesi firmatari degli Accordi di Parigi del 2015.

L’umanità si trova davanti a un bivio e Guterres ha chiesto ai rappresentanti dei vari governi se vogliono davvero essere ricordati come «la generazione che ha messo la testa sotto la sabbia, che si gingillava mentre il pianeta bruciava».

Il segretario generale delle Nazioni unite ha continuato affermando che i nuovi dati mostrano che i gas serra hanno raggiunto livelli record e che non c’è altro tempo da perdere, aggiungendo che se non si agisce subito contro il carbone «tutti i nostri sforzi per combattere i cambiamenti climatici sono destinati al fallimento».

Guterres ha quindi esortato in particolare i grandi Paesi inquinatori a intensificare i loro sforzi. Altrimenti «l’impatto su tutte le forme di vita del pianeta, compresa la nostra, sarà catastrofico».

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

PlayPlay