Stretto di Messina, arrestato il sindaco di Villa san Giovanni e i vertici della Caronte

Il primo cittadino e il presidente e l’amministratore delegato della società dei traghetti fermati per corruzione.

Ci sono il sindaco di Villa San Giovanni Giovanni Siclari, oltre che Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione “Caronte & Tourist Spa”, tra le persone arrestate dai carabinieri di Reggio Calabria. Gli investigatori avrebbero accertato come i manager indagati hanno promesso di elargire utilità ad amministratori comunali che in cambio hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione.

AFFIDAMENTI ALLA SOCIETÀ DEI TRGHETTI

In particolare, secondo l’accusa Repaci – manager della società di traghettamento dello stretto di Messina – si è mosso anche con il vertice dell’amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari – eletto con una lista civica e fratello del senatore di Forza Italia Marco – con l’obiettivo di assicurarsi l’affidamento di un’area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori.

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Nel Messinese è esploso un deposito di fuochi d’artificio

Ancora da accertare le cause dell’incidente. Tre morti certe, ma si temono altro vittime. Almeno tre feriti e un disperso.

Un’esplosione si è verificata per cause ancora da accertare in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Dalle prime informazioni dei vigili del fuoco l’incidente è avvenuto in località Femmina morta e ci sarebbero alcune persone che si trovavano all’interno della casamatta e che sarebbero disperse dopo l’esplosione. Fonti locali hanno confermato le tre morti accertate, ma il numero potrebbe crescere, considerando i tre feriti e la persona che risulta ancora dispersa.

DUE BOATI UDITI FINO AL MILAZZO

Nella tragedia che ha colpito la fabbrica di articoli pirotecnici di Vito Costa e dei figli in contrada Cavalieri è sicura la morte di Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare, e di altre due persone. Ma il bilancio delle vittime potrebbe aumentare perché nella fabbrica si trovavano diverse persone. Nella zona si è sentito un boato e subito dopo uno più forte che si sono uditi fino a Milazzo e che hanno causato panico. Proprio nell’ospedale di Milazzo stati ricoverati con ustioni e in gravi condizioni, Bartolomeo Costa, 37 anni, figlio del proprietario della fabbrica e Antonio Bagnato, che lavora nella ditta.

NELLA FABBRICA ANCHE OPERAI DI UNA DITTA ESTERNA

Al momento dello scoppio erano al lavoro anche quattro operai di una ditta esterna e al momento non è ancora chiaro se tra le vittime accertate ci siano anche alcuni di loro o se siano ancora tra i dispersi. La produzione dei fuochi avveniva in un vecchio casolare in contrada. La famiglia Costa ha una pagina Facebook in cui pubblicizza i propri prodotti e gli eventi con i giochi di fuoco realizzati. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono presenti polizia, carabinieri e numerose ambulanze.

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Nel Messinese è esploso un deposito di fuochi d’artificio

Ancora da accertare le cause dell’incidente. Tre morti certe, ma si temono altro vittime. Almeno tre feriti e un disperso.

Un’esplosione si è verificata per cause ancora da accertare in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Dalle prime informazioni dei vigili del fuoco l’incidente è avvenuto in località Femmina morta e ci sarebbero alcune persone che si trovavano all’interno della casamatta e che sarebbero disperse dopo l’esplosione. Fonti locali hanno confermato le tre morti accertate, ma il numero potrebbe crescere, considerando i tre feriti e la persona che risulta ancora dispersa.

DUE BOATI UDITI FINO AL MILAZZO

Nella tragedia che ha colpito la fabbrica di articoli pirotecnici di Vito Costa e dei figli in contrada Cavalieri è sicura la morte di Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare, e di altre due persone. Ma il bilancio delle vittime potrebbe aumentare perché nella fabbrica si trovavano diverse persone. Nella zona si è sentito un boato e subito dopo uno più forte che si sono uditi fino a Milazzo e che hanno causato panico. Proprio nell’ospedale di Milazzo stati ricoverati con ustioni e in gravi condizioni, Bartolomeo Costa, 37 anni, figlio del proprietario della fabbrica e Antonio Bagnato, che lavora nella ditta.

NELLA FABBRICA ANCHE OPERAI DI UNA DITTA ESTERNA

Al momento dello scoppio erano al lavoro anche quattro operai di una ditta esterna e al momento non è ancora chiaro se tra le vittime accertate ci siano anche alcuni di loro o se siano ancora tra i dispersi. La produzione dei fuochi avveniva in un vecchio casolare in contrada. La famiglia Costa ha una pagina Facebook in cui pubblicizza i propri prodotti e gli eventi con i giochi di fuoco realizzati. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono presenti polizia, carabinieri e numerose ambulanze.

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