Dalla banca popolare di Bari azione di responsabilità contro gli ex vertici

Nel mirino l’ex amministratore delegato, Giorgio Papa, e due ex dirigenti, l’ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e l’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente Marco Jacobini.

Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bari ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’Istituto di Credito. Sono l’ex amministratore delegato, Giorgio Papa, e due ex dirigenti, l’ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e l’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente Marco Jacobini, i soggetti contro cui il cda della Banca Popolare di Bari ha deliberato di procedere con l’azione di responsabilità. La procedura dovrà essere deliberata dall’assemblea della Banca che verrà convocata nei prossimi mesi.

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Dalla banca popolare di Bari azione di responsabilità contro gli ex vertici

Nel mirino l’ex amministratore delegato, Giorgio Papa, e due ex dirigenti, l’ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e l’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente Marco Jacobini.

Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bari ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’Istituto di Credito. Sono l’ex amministratore delegato, Giorgio Papa, e due ex dirigenti, l’ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e l’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente Marco Jacobini, i soggetti contro cui il cda della Banca Popolare di Bari ha deliberato di procedere con l’azione di responsabilità. La procedura dovrà essere deliberata dall’assemblea della Banca che verrà convocata nei prossimi mesi.

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Sorgente Sein, parte il piano per diventare un big dei biocarburanti

Il progetto della società del gruppo di Valter Mainetti prevede investimenti per 3 miliardi al fine di realizzare impianti tra l’Italia e gli Usa. Lo farà con la collaborazione di Saipem.

Un maxi piano da 3 miliardi di investimenti nel triennio 2020-2022 per la produzione di biocarburanti. È il progetto di Sorgente Sein, società per l’energia e le infrastrutture che fa capo a Sorgente Group, di Valter Mainetti. Un nuovo filone di business, che si affianca a quello tradizionale del gruppo focalizzato sul mercato immobiliare. «Il nostro obiettivo era diversificare il portafoglio», spiega a Lettera43 Carlo Petagna, amministratore delegato di Sorgente Sein, «perché il mercato immobiliare oggi ha meno prospettive rispetto al passato, gli investimenti si concentrano soprattutto a Milano e, in misura minore, a Roma. Mentre il business dei biocarburanti è più democratico, si può fare in Puglia come in Lombardia, e utilizza scarti di produzione agricola per fare il biometano. Da cui peraltro si può creare anche un fertilizzante biologico. Non si butta via niente, insomma, e così facendo si crea un perfetto modello di economia circolare».

UN PROGETTO TRA ITALIA E USA CON SAIPEM

Nei piani si parla di realizzare una sessantina di impianti di produzione in Italia e si vuole fare almeno altrettanto negli Stati Uniti. Per farlo il gruppo Sorgente si è affidato a Saipem, con la quale ha stretto una partnership: «Per noi l’accordo con Saipem è un punto di partenza importante per dare credibilità alla nostra iniziativa», continua Petagna, «La nostra collaborazione si basa, da un lato, sulle nostre competenze sul lato della finanza e sulla la nostra credibilità sul mercato statunitense, e dall’altra sull’esperienza di ingegneria applicata che può offrire un colosso come Saipem».

BIOCARBURANTI: UN BUSINESS IN PIENO SVILUPPO

L’iniziativa, se da una lato può avere risvolti ambientali positivi con la produzione di energia pulita, dall’altra s’incanala in un trend di mercato attraente come quello della sostenibilità. «Questo tipo d’investimenti è in grado di offrire rendimenti a doppia cifra: anche del 10, 12, 13%», ne è convinto Petagna, «più alti di molti altri prodotti sul mercato e migliore di quello che può offrire il mercato immobiliare. Per di più, quello dei biocarburanti, si tratta di un comparto anticiclico, che offre rischi contenuti ed è poco soggetto a fluttuazioni. A nostro modo di vedere, nel contesto attuale, si sta delineando un’opportunità d’investimento che ritengo più appetibile anche del fotovoltaico. Quest’ultimo infatti offre buoni rendimenti, ma soprattutto all’estero perché in Italia ci sono pochi incentivi e il mercato è saturo».

RISVOLTI LAVORATIVI SULL’ECONOMIA DEL SUD

Il biometano viene prodotto partendo dagli scarti agricoli, che sono prodotti in buona parte dal Sud Italia. E, qualora il business si sviluppasse come nei progetti di Sorgente Sein, si potrebbero avere delle buone ricadute economiche su un’area del Paese che ne ha parecchio bisogno: «È proprio così», conclude Petagna, «per i produttori agricoli potrebbe tramutarsi in una miniera d’oro. Anche perché saprebbero dove collocare e valorizzare i loro scarti di produzione, i rifiuti organici o i prodotti rimasti invenduti. Per il sud potrebbe rivelarsi una bella operazione di micro-economia. Tant’è che stiamo guardando per ottenere la maggior parte delle autorizzazioni al centro-sud. Infatti, di una sessantina di impianti che vorremmo realizzare in Italia, l’80% sarà dislocato tra centro e sud della penisola e altri 15-20 saranno invece al centro-nord».

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Si spegne l’Altoforno 2 dell’Ilva: 3.500 in cassa integrazione

Dopo la decisione dei giudici di Taranto, ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati l’avvio della Cig straordinaria.

«L’azienda ha informato le organizzazioni sindacali che, in seguito al rigetto dell’istanza avanzata dai Commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria di proroga allo spegnimento dell’Altoforno 2, a breve invieranno alle stesse l’avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità», ha annunciato la Fim Cisl Taranto-Brindisi, precisando che «nelle 3.500 unità sono compresi 1.273 che sarebbero stati collocati in Cigo».

I COMMISSARI STRAORDINARI VALUTANO IL RICORSO IN APPELLO

I commissari straordinari dell’Ilva in As stanno valutando il ricorso al Tribunale dell’appello contro la decisione del giudice Francesco Maccagnano, che ieri ha respinto l’istanza di proroga della facoltà d’uso che scadrà venerdì 13 dicembre. L’impianto fu sequestrato nel giugno del 2015 dopo l’incidente sul lavoro costato la cita all’operaio Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava la temperatura del foro di colata dell’Altoforno 2.

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Safilo taglia 700 posti su 2.600: nel nuovo piano via un lavoratore su quattro

La ristrutturazione legata alla fine delle licenze del lusso Lvmh, inclusa quella con Dior. Aperto un tavolo negoziale coi sindacati.

Un piano industriale ‘lacrime e sangue’ con 700 dei 2.600 dipendenti in Italia dichiarati in esubero. In pratica quasi un lavoratore su quattro. Safilo, il gruppo di occhialeria fondato nel 1934 da Guglielmo Tabacchi e dal 2009 controllato dal fondo olandese Hal, ha comunicato il suo nuovo piano quinquennale, che fa leva su una profonda trasformazione digitale e su un drammatico ridimensionamento delle attività italiane.

EFFETTO DELLO STOP A LICENZE DI LVMH

La fine “delle licenze del lusso Lvmh“, inclusa quella con Dior, rende “necessario” un “piano di riorganizzazione e ristrutturazione industriale” con “conseguente riallineamento delle proprie strutture” al “nuovo scenario produttivo che l’azienda si troverà presto a dover gestire”. Dopo il 2021 Safilo, che ha circa 6.700 dipendenti a livello globale, perderà infatti circa 200 milioni di ricavi legati alle licenze con il colosso del lusso francese, che produrrà direttamente i suoi occhiali attraverso The’lios, la joint-venture con Marcolin.

APERTO UN TAVOLO NEGOZIALE CON I SINDACATI

Safilo, che accumula ininterrottamente perdite dal 2015, ha subito «aperto un tavolo negoziale» con i sindacati «al fine di individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per limitare gli impatti» sui dipendenti. «Nonostante il tentativo di far emergere soluzioni alternative» il piano ha «un impatto su un numero significativo di persone» ha ammesso l’ad Angelo Trocchia, impegnandosi a cercare le soluzioni “migliori” e più «responsabili» per i lavoratori.

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I nuovi emendamenti alla manovra in commissione Bilancio la Senato

Nuova giornata di voti a Palazzo Madama. Più fondi per la violenza contro le donne, via libera a monopattini elettrici e più poteri alla Consob. Le novità.

La manovra, scoglio da superare, poi il programma. Mentre al Senato va in scena un’altra giornata campale di presentazione degli emendamenti sulla manovra, e alla vigilia del voto più delicato, quello dell’informativa sul Mes, il leader del M5s Di Maio ha dichiarato: «Sul contratto di governo, che vogliamo fare dal prossimo anno, è arrivato il momento di mettere nero su bianco tempi e temi. Siamo tutti d’accordo di lavorarci appena si approva la legge di bilancio». «Credo che sia utile che, subito dopo, il premier convochi i capi delegazione del governo. Ci facciamo una giornata di pianificazione e poi mettiamo i gruppi parlamentari a lavorare per dire come, quando e dove faremo le cose nei prossimi 3 anni». Intanto alle 9 del 10 dicembre la commissione Bilancio del Senato ha ripreso i lavori sulla finanziaria. E le novità non mancano: ecco le ultime modifiche.

12 MILIONI IN PIÙ IN TRE ANNI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Quattro milioni di euro in più per ogni anno dal 2020 al 2022 per il piano straordinario “contro la violenza sessuale e di genere“.

SALE AL 40% LA QUOTA ROSA IN SOCIETÀ QUOTATE

Un altro emendamento ha previsto di portare al 40% la ‘quota rosa‘ nelle società quotate. La richiesta, prima firmataria Donatella Conzatti (Iv), ha ottenuto un consenso trasversale. L’emendamento di fatto estende quanto previsto dalle legge del 2011 Golfo-Mosca che introduceva una quota rosa per consigli di amministrazione e di controllo delle società quotate.

PIÙ POTERE ALLA CONSOB CONTRO LE TRUFFE ONLINE

Più potere alla Consob contro le truffe on line. L’organo di controllo potrà chiedere l’inibizione dei siti web che svolgano attività truffaldine legate, fra l’altro, al trading finanziario o alla pubblicità.

RICOMPENSE PER GLI UTENTI VITTIMA DI BOLLETTE PAZZE

Chi riceva bollette ‘pazze’ per la fornitura di energia elettrica, gas, acqua, servizi telefonici, televisivi e internet, «oltre al rimborso delle somme eventualmente versate» e non dovute, ha diritto a ricevere anche una somma «pari al 10% dell’ammontare contestato e non dovuto e, comunque, per un importo non inferiore a 100 euro». Il rimborso può avvenire o con lo «storno nelle fatturazioni successive» o con «un apposito versamento».

VIA LIBERA A 25 ASSUNZIONI PER LA CORTE DEI CONTI

Tra le varie proposte è arrivato un emendamento per la Corte dei Conti che per il triennio 2020-2022 potrà bandire un concorso per 25 assunzioni in modo da incrementare «l’attuale dotazione organica» che è «di 611 unità». Lo scopo è «rafforzare il presidio a tutela della legalità dell’intero sistema di finanza pubblica». Ha ottenuto il via libera anche un altro emendamento che autorizza il Consiglio di Stato a «conferire, nell’ambito della dotazione organica vigente, a persona dotata di alte competenze informatiche, un incarico dirigenziale di livello generale, in deroga ai limiti percentuali previsti».

6,5 MILIONI ALLE FONDAZIONI PER LA RICERCA

I finanziamenti destinati alle fondazioni, associazioni e agli altri enti che fanno capo al ministero dei Beni culturali sono stati incrementati di 6,5 milioni di euro per il 2020 per sostenere «le attività di ricerca, innovazione e formazione e per incentivare la promozione e la fruizione del patrimonio culturale».

1 MILIONE L’ANNO PER PROMUOVERE L’ITALIANO ALL’ESTERO

Dal 2020 ci sarà a disposizione un milione di euro per la promozione della cultura e la lingua italiana all’estero e in particolare, tra le varie finalità, per puntare sulla mobilità internazionale e il reclutamento di talenti. Un emendamento alla manovra ha stanziato risorse per «il sostegno del sistema italiano di formazione superiore e del sistema educativo italiano» che si aggiungono, nel 2020, ai 50 milioni già stanziati nel 2016 in un fondo ad hoc.

15 MILIONI PER LA SALVAGUARDIA DELLE ALPI IN VALLE D’AOSTA

Arrivano 5 milioni l’anno per tre anni per gli investimenti per contrastare i rischi idrogeologici «dell’ambiente alpino» in Valle d’Aosta.

SALTA LA PROROGA PER LA CEDOLARE SECCA DEI NEGOZI

Niente proroga per la cedolare sui negozi. La cedolare secca al 21% introdotta lo scorso anno sugli affitti di immobili commerciali, nonostante le diverse proposte di maggioranza e opposizione, non sarà confermata anche per il 2020. Nella serata del 9 dicembre in commissione sono stati bocciati gli emendamenti delle opposizioni sul tema, il Pd ha ritirato la sua proposta mentre quelle analoghe di M5S e Iv sono state trasformate in ordini del giorno.

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Chi sono i vincitori della terza edizione di GoBeyond, la call for ideas di SisalPay

Adam’s Hand e Corax si aggiudicano il premio assegnato a Milano in collaborazione con Cvc Capital Partners. Il ministro per l’Innovazione Paola Pisano ai giovani talenti: «Restate in Italia, stiamo lavorando per voi».

ADAM’s Hand, la prima protesi bionica al mondo completamente adattiva, e Corax, un dispositivo per prevenire le infezioni nei bambini ustionati, hanno vinto la terza edizione di GoBeyond, la call for ideas di SisalPay per incoraggiare l’innovazione e l’imprenditorialità.

Le due startup si portano a casa un finanziamento di 20 mila euro, messo a disposizione da SisalPay e da Cvc Capital Partners, che le accompagneranno e le supporteranno nel complesso percorso di trasformazione in imprese strutturate capaci di affermarsi sui mercati globali.

La premiazione è andata in scena a Milano il 9 dicembre presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, alla presenza del ministro per l’Innovazione digitale Paola Pisano. Il ministero stesso è appena nato ed è a sua volta una startup, come ha spiegato Daniele Chieffi, direttore Comunicazione e Pr del dipartimento per l’Innovazione della presidenza del Consiglio.

LE RISORSE IN ARRIVO PER IL MINISTERO DELL’INNOVAZIONE

Ma il ministro Pisano, con un emendamento alla manovra, ha chiesto un budget di 34 milioni di euro e conta di mettersi al lavoro dal primo gennaio: «Sono fiduciosa che queste risorse arriveranno. Una parte verrà dedicata all’assunzione di profili altamente specializzati. Oggi al ministero siamo in 20, dobbiamo diventare 100 il prossimo anno, 200 nel 2021 e 300 nel 2022». Obiettivo: trasformare il nostro Paese in una smart nation. Con il contributo essenziale dei giovani talenti che si stanno formando nelle Università, cui il ministro ha lanciato un appello: «Restate in Italia, stiamo lavorando per voi».

ADAM’s Hand ha vinto il premio nella categoria dei servizi innovativi per la persona. L’acronimo sta per “A Dialogic, Adaptive, Modular, Sensitive Hand“. È una protesi di mano adatta sia per chi nasce privo dell’arto, sia per chi lo ha perso a causa di un incidente. Può essere utilizzata per amputazioni fino al livello del gomito e permette di afferrare gli oggetti tramite apertura e chiusura di tutte le dita, mosse da un unico motore. Nasce dall’idea di un ingegnere meccanico salentino, Giovanni Zappatore, che ha deciso di trasformare la sua tesi di laurea in una startup. Una particolarità del progetto è l’utilizzo della stampa 3D, che abbatte i costi e permette di creare per ogni utente falangi robuste con lunghezza personalizzata.

Corax, invece, ha vinto il premio nella categoria innovazione per il sociale. Si tratta di una startup che sviluppa dispositivi biomedici adatti a contesti poveri di risorse. In particolare, Corax Lifebox è un dispositivo per prevenire le infezioni nei bambini ustionati. Ogni giorno, nei Paesi a basso-medio reddito, si registrano oltre 20 mila bambini con meno di 5 anni affetti da ustioni e l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha definita una «crisi sanitaria silenziosa». I problemi in questi contesti sono molteplici: trasporto, infrastrutture, antibiotici, bendaggi e personale. Corax Lifebox risolve questi problemi creando un microambiente asettico
e termoregolato, che riduce il rischio di setticemia, la sofferenza dei pazienti e i costi del trattamento sanitario.

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Il piano di Conte: a gennaio verifica di governo, poi rilancio e investimenti

Per il premier il punto con la maggioranza si deve fare «un minuto dopo l’approvazione della legge di bilancio». Zingaretti: «Lavoriamo all’agenda per il 2020». Ma sui tempi dell’esame della finanziaria è ancora caos.

L’idea è quella di approvare la manovra e una volta superato lo scoglio ridare slancio agli investimenti e con quelli all’azione di governo. Questo il piano che il primo ministro Giuseppe Conte ha illustrato al Rome investment Forum. «Una volta che sarà approvata la manovra ci dedicheremo a progettare un futuro migliore per il mostre Paese e a mettere in campo le riforme strutturali necessarie. Una magna pars del
tavolo sarà dedicata a un programma per realizzare in modo più efficace gli investimenti. Tre le direttrici: razionalizzare le risorse pubbliche rafforzando il partenariato tra pubblico e privato, semplificare il quadro delle regole, ridurre gli oneri burocratici», ha dichiarato Conte. «Un minuto dopo l’approvazione della legge di bilancio», ha aggiunto il capo del governo, «dovrà aprirsi la verifica di governo che è “necessaria” e che dovrà indicare «un cronoprogramma fino al 2023», ha detto il presidente del Consiglio.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante il Rome Investment Forum 2019, Roma, 9 dicembre 2019. ANSA / ETTORE FERRARI

A Conte ha fatto eco il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Chiudiamo bene la manovra economica. Poi, con il Presidente Conte, lavoriamo ad una nuova Agenda 2020 per riaccendere i motori dell’economia, per creare lavoro, per sostenere la rivoluzione verde, per rilanciare gli investimenti,
per semplificare lo Stato, per sostenere la rivoluzione digitale, per le infrastrutture utili, per investire su scuola, università e sapere. Alleanza vuol dire condivisione e avere a cuore gli interessi dell’Italia», ha scritto su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

FICO: «PREOCCUPAZIONE PER I TEMPI DELLA LEGGE DI BILANCIO»

L’iter della legge di bilancio tuttavia è ancora nel caos. Il presidente della Camera Roberto Fico ha scritto una lettera alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati per esprimere “preoccupazione” sui tempi di esame della Manovra. Giovedì 12 dicembre alle 14 si terrà a Montecitorio una nuova riunione della conferenza dei capigruppo per riorganizzare i tempi di esame. «Non resta che fare un appello al Governo affinché la programmazione dei tempi di esame dei provvedimenti consenta al Parlamento di interpretare appieno quella centralità che gli riconosce la Costituzione, ha affermato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati in risposta alla lettera di Fico che, sottolinea, «ha ragione nell’esprimere preoccupazione sui tempi di esame della manovra di bilancio».

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GoBeyond, annunciati i finalisti della terza edizione

Oggi, a Milano, la premiazione della call for ideas di SisalPay con CVC Capital Partners che vede sul podio sei idee. Presente il ministro Pisano

Sono
sei le start up finaliste di GoBeyond, la call for ideas di SisalPay
lanciata per incoraggiare l’innovazione, l’imprenditorialità e il
talento facilitando la trasformazione di un’idea in una realtà
imprenditoriale, nata in collaborazione con CVC Capital Partners

Questa
sera, lunedì 9 dicembre 2019 dalle ore 18 presso la Fondazione
Giangiacomo Feltrinelli
a Milano, alla presenza del Ministro per
l’Innovazione tecnologica e digitalizzazione Paola Pisano
, la premiazione
che vede sul podio le sei idee finaliste che hanno saputo distinguersi
per utilità sociale, prospettive di sviluppo, internazionalizzazione e
fattibilità.

Per
la categoria Servizi innovativi per la persona ci sono Adams’ hand con
la prima protesi bionica al mondo completamente adattiva, Crypto, la
piattaforma per rendere le criptovalute accessibile a tutti e Jobobo, un
market place innovativo per una perfetta integrazione lavorativa. Per la
categoria Innovazione per il sociale, invece, si contendono il podio Busrapido,
una app sulla selezione che consente di scegliere la migliore azienda per il
proprio viaggio, Corax, un dispositivo per prevenire le infezioni nei
bambini ustionati e Nando, un cestino in grado di riconoscere, smistare
e compattare tutti i rifiuti

 TUTTO SULL’EVENTO

Questa sera alla premiazione saranno presenti anche i partner d’eccellenza della terza edizione di GoBeyond: Agi, Brunswick, frog design, Google, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, Roland Berger, K&L Gates e Talent Garden che insieme a SisalPay e CVC Capital Partners, garantiranno un finanziamento all’idea vincente per ciascuna categoria di 20 mila euro, seguito poi da un supporto di advisory, mentorship, formazione e accelerazione.

La
Giuria alla fine del recruiting di idee aperto il 24 giugno e conclusi il 31
ottobre 2019, ha esaminato e valutato ciascun aspetto degli oltre 120
progetti presentati
da giovani e meno giovani di tutta Italia. Durate la
valutazione è stato assegnato un punteggio per ciascuno dei parametri
individuati: innovazione, utilità, fattibilità e scalabilità così che la
Commissione ha raccolto un punteggio collegiale, decretando i sei
finalisti.

UN APPUNTAMENTO DI CONFRONTO

GoBeyond, questa sera oltre alla premiazione, proporrà anche un momento di confronto tra i protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione e delle start up in Italia per individuare spunti e proposte concrete su come dare energia e finanziare il futuro in Italia, i lavori che verranno e il cambio di passo necessario per vincere le sfide che attendono il Paese. I momenti di crescita e confronto hanno fatto d leitmotiv di GoBeyond tour che ha portato in giro per l’Italia workshop con più di 500 studenti nelle Università di Bari, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e La Sapienza di Roma, per coinvolgere giovani su tematiche di imprenditorialità e innovazione.

LE PRIME DUE EDIZIONI

Oltre 250 le idee raccolte nelle due precedenti edizioni di GoBeyond. dbGLOVE con il suo progetto di Nicholas Caporusso volto a migliorare la vita delle persone cieche e sordocieche è stato il vincitore della prima edizione. dbGLOVE è un guanto che permette di interagire con smartphone e tablet digitalizzando diversi alfabeti esistenti basati sul tatto consentendo alle persone cieche e sordocieche di utilizzare tutte le funzionalità di un dispositivo mobile. Nella seconda edizione, invece, si sono aggiudicate il podio Wiseair, il vaso smart per il monitoraggio diffuso, iper-locale e real time della qualità dell’aria nella categoria Innovazione Sociale, e Plick, il pagamento semplice senza Iban, senza app e senza limiti per la categoria Servizi al Cittadino.

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Sciopero alla Embraco: messi in Cigs anche i leader della protesta

I lavoratori manifestano davanti ai cancelli a Riva di Chieri dopo la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione anche i responsabili dell’ufficio tecnico e dello stabilimento.

I lavoratori della ex Embraco, Ventures, sono in sciopero e manifestano davanti ai cancelli a Riva di Chieri dopo la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione anche i responsabili dell’ufficio tecnico e dello stabilimento – una trentina di dipendenti – che si sono più esposti nelle ultime iniziative di protesta. I lavoratori aspettano ora l’incontro al Mise previsto nella settimana del 16 dicembre.

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Contrabbando di sigarette, illegali 5 sigarette su 100

Lo studio di Intellegit e British American Tobacco Italia illustra il danno erariale di 730 milioni di euro in Italia. Napoli regina del fenomeno

Ben 5,5 sigarette su 100 consumate in Italia sono di provenienza illecita (rispetto ai primi 9 mesi del 2019). Questi i dati che emergono dalla chiara fotografia scattata dallo studio integrato sul contrabbando di sigarette in Italia, giunto alla sua terza edizione su scala nazionale, presentato oggi, 5 dicembre 2019 a Roma presso Terrazza Civita e realizzato da Intellegit, start-up sulla sicurezza dell’Università degli Studi di Trento, con il contributo di British American Tobacco (BAT) Italia

“Flussi, rotte e luoghi del contrabbando di sigarette: le principali caratteristiche dei traffici illeciti in Italia” è questo il titolo dello studio curato da Andrea Di Nicola, professore di Criminologia e Giuseppe Espa, professore di Statistica Economica, fondatori di Intellegit. Un focus che, incrociando i più recenti dati disponibili dalle diverse fonti (Sun Report KPMG, Empty Pack Survey, Mystery Shopper, Istat, Guardia di Finanza, dati BAT), propone un’analisi dettagliata delle rotte, dei punti di transito, dei luoghi di consumo e di sequestro delle sigarette di contrabbando in Italia oltre che un approfondimento su alcune delle città più rappresentative del fenomeno, tra cui Napoli definita la “regina del contrabbando”

Presenti all’incontro, moderato dal giornalista Marco Ludovico, oltre ai curatori dell’indagine anche il Senatore Vincenzo Presutto, il Gen. B. Gabriele Failla, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli e Roberta Palazzetti, Presidente e AD di BAT Italia.

CONTRABBANDO, UN DANNO EUROPEO

Un fenomeno criminale molto complesso quello del contrabbando delle sigarette che genera ingenti danni per l’Erario. Si stima infatti che le perdite per le casse dello Stato italiano (IVA e accise mai versate) siano state di circa 730 milioni di euro nel solo 2018. Danno che si ripercuote anche sulla salute dei cittadini, sulla sicurezza del Paese e dell’Unione Europea che in media all’anno perde circa 10 miliardi. Si perché non parliamo dell’Italia come un caso isolato ma come anello di una catena più ampia che posiziona il nostro Paese al 19° posto in Europa (prima la Grecia con il 24%, seguono Irlanda al 21%, Lettonia al 20% e Francia al 14%). Un fenomeno che si conferma sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti e che appare fortemente legato ai differenziali di prezzo dei prodotti leciti che in altri Paesi, come Ucraina e Bielorussia, arrivano a costare 4,26/4,35 euro in meno rispetto al prezzo medio di un pacchetto in vendita nel mercato legale in Italia (circa 4,90 euro). 

NAPOLI, REGINA DEL CONTRABBANDO

Il Sud Italia detiene il triste primato di terra per eccellenza del contrabbando delle sigarette in Italia. Senza dubbio, come dimostra lo studio, la città più impattata è Napoli, storicamente considerata la capitale italiana del contrabbando di sigarette, dove oggi circa 1 pacchetto su 4 è di origine illecita. Secondo i dati dello studio, l’incidenza del contrabbando a Napoli risulta di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale, con picchi che vanno oltre il 50% nel 2015 e 2016 e, comunque, mai al di sotto del 10%. Dalla metà del 2018 si registra un trend in lieve calo. Al secondo posto della classifica nera Trieste (poco oltre il 20%), in virtù della vicinanza con il confine con la Slovenia in cui un pacchetto costa in media 1,25€ in meno rispetto all’Italia. A seguire Casoria (20% circa), Torre del Greco e Giugliano in Campania

DA DOVE PROVENGONO LE SIGARETTE ILLECITE?

I pacchetti di sigarette che arrivano in Italia di contrabbando provengono principalmente dal canale duty free (circa il 40%), quelli che sono privi del tassello fiscale. Inoltre, le sigarette illecite arrivano dall’Ucraina (11,4% del totale) e transitano attraverso hub in Polonia e Romania, trasportate prevalentemente su gomma, prima di raggiungere l’Emilia-Romagna (via Trieste), dove vengono smistate e spedite in tutta Italia. I flussi provenienti da altri Paesi come Spagna e Grecia seguono, invece, le rotte via mare, entrando attraverso i porti siciliani o quelli del versante adriatico (come Ancona, Bari e Brindisi).

ARRIVA COMBAT, L’APP CHE RICONOSCE I MARCHI CONTRAFFATTI

Quest’anno, partendo dall’importante lavoro di catalogazione di tutti i marchi di illicit whites realizzato lo scorso anno e che ancora oggi rappresenta un unicum a livello Europeo, è stata creata da Intellegit l’app COMBAT che permetterà alle forze dell’ordine di identificare, catalogare, trovare, raccogliere e condividere ogni informazione utile relativa a questa tipologia di pacchetti di contrabbando, come ad esempio il marchio “Regina” che nel 2018 rappresentava il 15% del mercato illegale Italiano.

BAT Italia ha donato durante la presentazione dello studio la app sviluppata da Intellegit alla Guardia di Finanza di Napoli grazie alla quale i finanzieri potranno consultare agevolmente il catalogo, costruito ad hoc, contenente dettagli su ciascun marchio di contrabbando rilevato in Italia. COMBAT propone, inoltre, un modulo attraverso il quale le forze dell’ordine potranno inviare segnalazioni georiferite sul ritrovamento di potenziali illicit whites non ancora contenute nel catalogo o di altri marchi, con trasmissione delle informazioni alla banca dati e conseguente aggiornamento del database centrale. Tra i marchi noti spicca Marlboro, che da meno del 19% nel 2017 ha raggiunto il 29% del totale del mercato illegale italiano nei primi 6 mesi del 2019. 

PUBBLICO E PRIVATO INSIEME PER CONTRASTO E PREVENZIONE 

«Grazie allo straordinario lavoro delle forze dell’ordine e alle politiche equilibrate del regolatore, il contrabbando di sigarette in Italia oggi non raggiunge i livelli di Grecia (24%), Irlanda (21%) o Inghilterra (20%) ma si assesta su livelli più bassi, ovvero tra il 5% ed il 7% – ha commentato Roberta Palazzetti, Presidente e Amministratore Delegato di BAT Italia – Purtroppo però le ultime rilevazioni confermano ancora una volta come si tratti di un fenomeno che reagisce in modo immediato agli incrementi di prezzo sul mercato legale. In particolare, a seguito degli aumenti di prezzo dell’industria seguiti al recente incremento delle accise così come definito dalla legge di bilancio 2018, si è registrato nel 3° trimestre 2019 un innalzamento dell’incidenza dell’illecito dal 4,9% al 6,2%. La legge di Bilancio attualmente in discussione sembra prevedere anche quest’anno ulteriori sacrifici per il nostro settore senza considerare, apparentemente, l’inevitabile conseguenza di favorire così il mercato illecito che in Italia, in media, priva l’Erario di circa 800 milioni l’anno. Forze dell’ordine e magistratura svolgono quotidianamente un’eccellente e straordinaria opera di contrasto, ma servono strumenti e dotazioni idonee: forse è qui che lo Stato dovrebbe investire risorse, invece di puntare a fare cassa solo sul settore legale delle sigarette, così come potrebbe soddisfare l’esigenza di stabilizzazione o incremento del gettito attraverso incrementi fiscali rivolti ad altri prodotti del settore come quelli a tabacco riscaldato, anche perché il rischio è che la coperta si riveli essere troppo corta. Con inevitabili ricadute sulla filiera tabacchicola che, grazie ai suoi 50.000 lavoratori e alle sue 3.000 aziende agricole in tutto il territorio nazionale, fornisce un importante contributo alle finanze dello Stato. E con il tabacco che, tra accise e Iva, assicura un gettito pari a circa 14 miliardi di euro l’anno. Da diversi anni sosteniamo la necessità di un approccio integrato tra pubblico e privato per realizzare efficaci attività di contrasto e prevenzione, e siamo orgogliosi della nostra continua e concreta collaborazione con la Guardia di Finanza e la Direzione Nazionale Antimafia per supportare le Istituzioni nella lotta all’illegalità e ai traffici illeciti».  

BAT E GUARDIA DI FINANZA, UNA PROFICUA COLLABORAZIONE

Nel corso dell’evento British American Tobacco Italia ha consegnato al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli anche 5 autovetture, nel quadro del protocollo d’intesa che sancisce una lunga e proficua collaborazione tra BAT e le forze dell’ordine. Un accordo avviato nel 2015 e che al 2021 prevede la donazione complessiva di 35 auto, con l’obiettivo di contribuire fattivamente a potenziare le attività di prevenzione e di contrasto.

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Gruppo Marcegaglia acquisisce la Palini & Bertoli

L’azienda di Udine comprata dalla russa Evraz SA. Crédit Agricole CIB è stata partner dell’operazione come M&A advisor e structuring & issuing bank.

La Palini & Bertoli torna ad essere italiana. L’azienda è stata comprata dal gruppo Marcegaglia, attraverso la sua controllata Marcegaglia Plates,  acquistando il 100% del capitale di Evraz. Palini & Bertoli conta 108 dipendenti e 216 milioni di fatturato, specializzata nella produzione di lamiere da treno con oltre 400 mila tonnellate di acciaio lavorate ogni anno.

Con la nuova acquisizione, che si inserisce nel piano di rafforzamento del gruppo metalsiderurgico mantovano, Marcegaglia Plates darà vita a un nuovo polo industriale in grado di trasformare con 200 addetti 1 milione di tonnellate d’acciaio l’anno, per un controvalore superiore ai 500 milioni di euro.

La società acquisita, che ha preso il nome di Marcegaglia Palini & Bertoli, potrà beneficiare grazie alla nuova proprietà, oltre che di investimenti volti a potenziare la sua struttura produttiva, anche di importanti sinergie operative e commerciali.

La transazione, che ha consentito a un’azienda italiana di ritornare a essere da russa ancora italiana,  è stata perfezionata sulla base di un “entreprise value” di 40 milioni di euro e si è avvalsa del supporto degli advisor e degli studi legali VTB Bank/LCA (per Marcegaglia) e Crédit Agricole/DLA Piper (per Evraz).

Crédit Agricole CIB è stata partner dell’operazione curando gli interessi di due clienti: agendo come M&A advisor per Evraz, ma anche come structuring&issuing bank per Marcegaglia, per il trasferimento delle garanzie dal venditore al compratore. Entrambi sono stati molto soddisfatti del lavoro svolto, confermando come gli interessi contrapposti siano stati perfettamente gestiti in una soluzione condivisa e buona per entrambe le parti

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Innovazione e brevetti, da Mise e Invitalia due nuovi incentivi

Da gennaio 2020 saranno attivi, e gestiti da Invitalia, “Brevetti+” e “Proof of Concept” dedicati a imprese, università ed enti di ricerca

Al via due nuovi incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico gestiti da Invitalia per valorizzare l’innovazione delle imprese, delle università e degli enti di ricerca. È tutto pronto ormai per la partenza di “Brevetti+” dedicato alle imprese che mette in campo 21,8 milioni stanziati dal Mise e “Proof of Concept” che con 5,3 milioni si rivolge alle università e agli enti di ricerca. Decolleranno a partire dall’anno nuovo con le date fissate al 30 gennaio 2020 per il primo e al 13 gennaio 2020 per il secondo. 

PROOF OF CONCEPT (PoC)

A partire dal 13 gennaio 2020 le università, gli enti pubblici di ricerca, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) potranno presentare domanda fino al 27 febbraio 2020 per richiedere le agevolazioni proposte da Proof of Concept (POC), l’incentivo che finanzia programmi di valorizzazione dei brevetti al fine di innalzarne il livello di maturità tecnologica delle invenzioni brevettate da soggetti appartenenti al mondo della ricerca, appunto. Il fine ultimo è che queste invenzioni possano diventare oggetto di azioni di sviluppo anche, e soprattutto, da parte del sistema imprenditoriale. 

Il Bando POC pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico – Direzione Generale per la tutela della proprietà industriale – Ufficio italiano brevetti e marchi, è gestito da Invitalia e ha una dotazione di 5,3 milioni di euro

I soggetti saranno ritenuti ammissibili solo se in possesso del requisito di Organismo di Ricerca (OdR) ai sensi del Regolamento UE n.651/2014. 

I programmi di valorizzazione dovranno, inoltre, essere trasmessi esclusivamente tramite PEC all’indirizzo poc2020@postacert.invitalia.it, indicando nell’oggetto “BANDO MISE POC 2020”. Ad esito positivo della valutazione i soggetti ammessi dovranno selezionare, secondo i requisiti di ammissione e le modalità di selezione specificate nel programma presentato, i brevetti o le domande di brevetto da valorizzare attraverso progetti di PoC per innalzarne il livello di maturità tecnologica e comunicarne l’esito. A conclusione del programma di valorizzazione i soggetti ammessi dovranno inviare una relazione delle attività svolte. 

BREVETTI+

Dal 30 gennaio 2020 a partire dalle ore 12 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, invece, le micro, piccole e medie imprese, comprese le startup innovative, alle quali è riservato il 15% delle risorse stanziate, potranno presentare ad Invitalia la richiesta di accesso agli incentivi del bando Brevetti+ per l’acquisto di servizi specialistici (relativi a industrializzazione e ingegnerizzazione, organizzazione e sviluppo, trasferimento tecnologico) finalizzati alla valorizzazione e lo sfruttamento economico di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo sui mercati nazionali e internazionali.

Gestito da Invitalia, Brevetti+ ha una dotazione di 21,8 milioni di euro, a cui potranno aggiungersi le risorse del PON Imprese e Competitività a favore delle iniziative localizzate nelle regioni meno sviluppate. Le agevolazioni consistono in un contributo in conto capitale, nel rispetto della regola del de minimis, del valore massimo di 140 mila euro.

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Cosa dicono i dati dell’Ocse sulla pressione fiscale in Italia nel 2018

Secondo il Revenue Statistics dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il nostro Paese è al 7° posto per il peso del fisco fissato al 42,1% del Pil. In testa alla classifica la Francia col 46%.

L’Italia è settima tra i 37 Paesi Osce per il peso del fisco. Nel 2018 la pressione fiscale si è attestata al 42,1% del Pil contro una media dell’aerea del 34,3%. Ad aprire la classifica è la Francia, che supera il 46%, mentre all’opposto si trova il Messico, ad appena il 16%. I dati sono contenuti nelle ultime Revenue Statistics dell’Ocse. Quattro Paesi, ha spiegato l’Ocse, hanno percentuali superiori al 43% ed altri quattro sono sopra il 40%. Cinque sono invece sotto il 25% del Pil.

IL RECORD DEI PAESI SCANDINAVI

In dettaglio, in seconda posizione dopo la Francia, con un peso del fisco pari al 44,9%, si piazza la Danimarca, paese dove storicamente la tassazione è al top delle graduatorie internazionali. Seguono il Belgio (44,8%), la Svezia (43,9%), la Finlandia (42,7%), e l’Austria (42,2%) che per un solo decimale sorpassa l’Italia rispetto al 2017. Il Lussemburgo è al 40%, la Norvegia al 39%, la Grecia e l’Olanda sono al 38,7%, davanti alla Germania con il 38,2%. Tra gli altri maggiori Paesi, la Spagna è al 34%, il Regno Unito al 33,5%, la Svizzera al 27,9% e gli Stati Uniti, dove la riforma voluta da Donald Trump, ha portato la pressione fiscale al 24,3% dal precedente 26,8%. All’opposto della classifica, si è piazzato appunto il Messico preceduto da Cile (21%) e Irlanda (22,3%).

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L’ex Ilva e i sindacati contro la proposta di Arcelor Mittal sugli esuberi

Nella causa davanti ai giudici di Milano la vecchia proprietà afferma che il livello occupazionale era il caposaldo del contratto. Per ogni lavoratore prevista una penale da 150 mila euro.

I posti di lavoro non possono essere oggetto di una trattativa, perché sono il caposaldo del contratto. È questa la posizione, dell’ex Ilva nella causa in corso al tribunale di Milano che porta il nodo esuberi al centro dello scontro legale con la società franco indiana.

LA PENALE DA 150 MILA EURO PER OGNI LAVORATORE

Un negoziato sulle basi presentate il 4 dicembre nel piano di ArcelorMittal, che prevede 4700 esuberi, non può nemmeno iniziare, perché il caposaldo del contratto è l’aspetto occupazionale e il gruppo un anno fa si è impegnato a garantire, indipendentemente dalla situazione del mercato, 10 mila posti di lavoro fino al 2023 con una penale prevista di 150mila euro su ogni lavoratore messo alla porta sotto quella cifra. Circa 705 milioni di euro, quindi, per i quasi 5mila esuberi richiesti.

LA FIOM: NIENTE FIRMA, SCIOPERO IL 10 DICEMBRE

«Dopo lo sciopero del 10 dicembre vedremo se il governo deciderà di aprire un tavolo di trattativa sulla crisi congiunturale», ha detto il segretario generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, a margine di una iniziativa a Milano circa la vicenda dell‘Ilva. «Mittal sapeva benissimo – ha aggiunto – già un anno fa che c’erano i dazi e altre questioni da affrontare. Se c’é un problema congiunturale allora bisogna affrontarlo con strumenti congiunturali. Quindi noi siamo aperti a una discussione che migliori la situazione attuale e affronti le criticità, ma il sindacato non firmerà accordi che prevedono esuberi».

L’IMPEGNO A GARANTIRE 10MILA POSTI

Ma lo scontro non è solo politico, ma legale. Nella causa civile tra ArcelorMittal e l’ex Ilva, il 27 novembre era stato messo un punto fermo, davanti al giudice Claudio Marangoni. Il gruppo franco indiano, tramite il suo ad Lucia Morselli, aveva garantito «il normale funzionamento degli impianti e la continuità produttiva», impegno fondamentale per raggiungere un accordo sul contratto di affitto e acquisizione degli stabilimenti che la multinazionale aveva chiesto di sciogliere con un atto che, invece, i commissari dell’ex Ilva ritengono «illegittimo». E per questo hanno depositato un ricorso cautelare d’urgenza. Il giudice ha rinviato il procedimento al prossimo 20 dicembre per consentire, appunto, alla “trattativa” di «svolgersi sulla base delle intese e degli impegni assunti». Con la presentazione del nuovo piano di Mittal, però, il quadro è cambiato, perché per i commissari dell’ex Ilva le affermazioni del gruppo sugli esuberi sono ritenute assolutamente inaccettabili, senza giustificazioni e improponibili. Un anno fa circa, infatti, ArcelorMittal, vincendo la gara e firmando il contratto, si impegnò a garantire, indipendentemente dalla situazione del mercato, 10mila posti di lavoro e a pagare, in caso contrario, una penale di 150mila euro per ogni lavoratore lasciato a casa.

IN ATTESA DELLE DECISIONI DEL GOVERNO

In sostanza, per l’ex Ilva in amministrazione straordinaria si può sì trattare sulla revisione degli accordi presi, ma non certo sul caposaldo del contratto che è l’aspetto occupazionale. A questo punto, anche sul fronte della causa si aspettano le decisioni che prenderà il governo rispetto al nuovo piano del gruppo. Mittal, rappresentata, tra gli altri, dai legali Romano Vaccarella e Ferdinando Emanuele, avrà tempo fino al 16 dicembre per depositare, nell’eventualità di un naufragio delle intese, una propria memoria nel procedimento sul ricorso cautelare dei commissari, assistiti tra gli altri dagli avvocati Giorgio De Nova ed Enrico Castellani. Se si andasse avanti nel negoziato, invece, le parti di comune accordo potrebbero anche chiedere al giudice un rinvio dell’udienza almeno fino a gennaio.

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Il presidente di Amsa ama la pulizia. Anche in bagno

Dopo l’inchiesta che ha coinvolto l’ex municipalizzata milanese che si occupa della raccolta rifiuti, al vertice è arrivato D’Andrea. Che deve aver preso alla lettera il suo incarico: dopo aver cambiato i mobili dell’ufficio, si è subito fatto rifare la toilette.

L’Amsa è la ex municipalizzata di Milano che gestisce i servizi di raccolta delle immondizie nel capoluogo e in altri comuni delI’hinterland. Dal 2010 è posseduta da A2a, società controllata dai comuni di Milano e Brescia.

Da qualche mese è nella bufera per una inchiesta della magistratura milanese che, come spesso accade, ha trovato particolari connivenze tra la politica locale, qualche dirigente dell’azienda e alcuni fornitori della società.

L’accusa dei magistrati è quella classica, ovvero che il politico si sarebbe fatto portatore degli interessi del privato presso l’Amsa agevolando alcune operazioni. Nella fattispecie il politico (Pietro Tatarella, ex consigliere comunale milanese ed ex vicecoordinatore lombardo di Forza Italia) avrebbe ricevuto denaro dalla Ecol Service di Daniele D’Alfonso, per forniture varie che alcuni dirigenti, in particolare il sindacalista e dipendente Amsa Sergio Salerno, avrebbero facilitato.

L’ARRIVO ALLA PRESIDENZA DI FEDERICO MAURIZIO D’ANDREA

Che cosa hanno fatto allora i vertici di A2a, spinti da Beppe Sala, per cercare di superare una situazione che imbarazzava Amsa, la capogruppo, tra l’altro quotata, e il buon nome del sindaco di Milano? La soluzione, probabilmente anche suggerita dal tribunale di Milano, è stata trovata lo scorso settembre, quando alla presidenza di Amsa è arrivato Federico Maurizio D’Andrea, 59 anni, un passato nella Guardia di Finanza (è stato comandante a Monza e in provincia di Bergamo), poi manager al centro di un robusto network di relazioni con privati e pubblica amministrazione che vanno dalla presidenza della Sangalli di Monza (azienda che opera nello stesso settore dell’igiene urbana) e della Pedemontana Lombarda, fino alla partecipazione negli organismi di vigilanza del Banco Bpm, di Smeralda Holding, del Sole 24 Ore, di Metropolitane Milanesi e di A2a.

DOPO L’AUTISTA PERSONALE, IL BAGNO NUOVO

Appena arrivato in Amsa, per prima cosa, ha richiesto un autista personale. D’Andrea deve aver preso poi alla lettera il suo incarico e ha cominciato a fare pulizia: ha cambiato tutti i mobili del suo ufficio e si è fatto rifare il bagno, il bagno personale. Con una spesa importante e soprattutto inutile. Del resto sulla pulizia non si transige, a cominciare dagli ambienti di lavoro. Pulizia e sicurezza, perché se non si fa attenzione nei bagni si può anche scivolare.

Quello di cui si occupa la rubrica Corridoi lo dice il nome. Una pillola al giorno: notizie, rumors, indiscrezioni, scontri, retroscena su fatti e personaggi del potere.

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Poste Vita, soluzioni assicurative per casa persona

Poste Casa 360 e Poste Salute sono i due aiuti concreti proposti da Poste Italiane per tutelare il proprio futuro.

Gli
italiani scelgono sempre di più le polizze assicurative come forma di protezione
e tutela per un futuro che sembra essere sempre più incerto.
Per vivere in maniera più sicura e protetta Poste
Italiane
interviene sul campo con Poste Vita, la compagnia
assicurativa più grande d’Italia nel ramo vita con più di 4 milioni di
clienti
.  

A
Poste Vita è stato conferito il premio Best Pension Fund Governance di Capital
Finance
International, la prestigiosa rivista britannica che per il
2019 ha scelto la compagnia assicurativa di Poste Italiane perché «ha
alimentato un sentimento di fiducia tra i suoi clienti – si legge nella
motivazione – per la semplicità dei suoi servizi, la trasparenza
delle sue operazioni e la sua accessibilità» definendo la
compagnia come realtà che propone «tutto ciò che occorre per poter progettare
un futuro sicuro e stabile
».

E
proprio per pensare al futuro Poste Vita ha confezionato delle soluzioni
studiate ad hoc che permettono di assicurare sia le proprietà,
che la propria persona. Per rispondere a questi bisogni scende in campo Poste
Assicura
, la compagnia danni del Gruppo Poste Vita che lancia due soluzioni
assicurative: Poste Casa 360 e Poste Salute.

PER LA CASA POSTE CASA 360

è la soluzione assicurativa che mette al riparo la casa da imprevisti come allagamenti, incendi e furti, arricchendo la protezione della casa con due importanti coperture incluse nella garanzia base: terremoto con la protezione da danni all’abitazione causati da eventi sismici e crollo con la protezione dell’abitazione da danni materiali e diretti all’abitazione tali da renderla inagibile, indipendentemente dalla causa. Tre le combinazioni di protezione di Poste Casa 360 tra le quali scegliere e due i livelli di copertura. La protezione si applica, con diverse garanzie, sia alla casa di proprietà sia alla casa in affitto.

PER LA PERSONA POSTE SALUTE

è invece la polizza assicurativa che pensa direttamente alla persona unendo alla protezione in caso di malattia e infortunio, la prevenzione e l’assistenza. I moduli tra i quali scegliere sono differenti. La formula “rimborso spese mediche” prevede che l’assicurato possa recarsi in una struttura convenzionata con il network di Poste Salute, pagando direttamente le spese mediche da lui dovute, o rimborsando ciò che è stato anticipato in caso di ricovero, day hospital, day surgery, intervento chirurgico ambulatoriale sia in caso di infortunio sia di malattia. L’opzione “indennità per interventi” prevede, invece, il pagamento di un indennizzo predefinito, in base alla classe in cui rientra l’intervento chirurgico a cui si è sottoposti. La formula “Diaria”, infine, è ideale per chi vuole un indennizzo giornaliero in caso di ricovero, convalescenza e immobilizzazione. Qualunque sia il modulo scelto l’assistenza è sempre compresa attraverso una struttura organizzativa a disposizione 24 ore su 24, tutti i giorni in caso di necessità. L’assicurato di Poste Salute ha inoltre la possibilità di fare prevenzione usufruendo di una prestazione annuale inclusa in polizza, specifica a seconda dell’età, da scegliere tra quelle indicate nella polizza presso le strutture del network convenzionato.

POSTE E GLI INVESTIMENTI RESPONSABILI

Poste Vita nel febbraio scorso ha aderito ai principi per gli investimenti responsabili promossi dalle Nazioni Unite, confermando l’impegno del Gruppo Poste Italiane a perseguire un’attività di gestione socialmente responsabile e rafforzandone il posizionamento di realtà di riferimento in questo settore.

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Poste Vita, soluzioni assicurative per casa persona

Poste Casa 360 e Poste Salute sono i due aiuti concreti proposti da Poste Italiane per tutelare il proprio futuro.

Gli
italiani scelgono sempre di più le polizze assicurative come forma di protezione
e tutela per un futuro che sembra essere sempre più incerto.
Per vivere in maniera più sicura e protetta Poste
Italiane
interviene sul campo con Poste Vita, la compagnia
assicurativa più grande d’Italia nel ramo vita con più di 4 milioni di
clienti
.  

A
Poste Vita è stato conferito il premio Best Pension Fund Governance di Capital
Finance
International, la prestigiosa rivista britannica che per il
2019 ha scelto la compagnia assicurativa di Poste Italiane perché «ha
alimentato un sentimento di fiducia tra i suoi clienti – si legge nella
motivazione – per la semplicità dei suoi servizi, la trasparenza
delle sue operazioni e la sua accessibilità» definendo la
compagnia come realtà che propone «tutto ciò che occorre per poter progettare
un futuro sicuro e stabile
».

E
proprio per pensare al futuro Poste Vita ha confezionato delle soluzioni
studiate ad hoc che permettono di assicurare sia le proprietà,
che la propria persona. Per rispondere a questi bisogni scende in campo Poste
Assicura
, la compagnia danni del Gruppo Poste Vita che lancia due soluzioni
assicurative: Poste Casa 360 e Poste Salute.

PER LA CASA POSTE CASA 360

è la soluzione assicurativa che mette al riparo la casa da imprevisti come allagamenti, incendi e furti, arricchendo la protezione della casa con due importanti coperture incluse nella garanzia base: terremoto con la protezione da danni all’abitazione causati da eventi sismici e crollo con la protezione dell’abitazione da danni materiali e diretti all’abitazione tali da renderla inagibile, indipendentemente dalla causa. Tre le combinazioni di protezione di Poste Casa 360 tra le quali scegliere e due i livelli di copertura. La protezione si applica, con diverse garanzie, sia alla casa di proprietà sia alla casa in affitto.

PER LA PERSONA POSTE SALUTE

è invece la polizza assicurativa che pensa direttamente alla persona unendo alla protezione in caso di malattia e infortunio, la prevenzione e l’assistenza. I moduli tra i quali scegliere sono differenti. La formula “rimborso spese mediche” prevede che l’assicurato possa recarsi in una struttura convenzionata con il network di Poste Salute, pagando direttamente le spese mediche da lui dovute, o rimborsando ciò che è stato anticipato in caso di ricovero, day hospital, day surgery, intervento chirurgico ambulatoriale sia in caso di infortunio sia di malattia. L’opzione “indennità per interventi” prevede, invece, il pagamento di un indennizzo predefinito, in base alla classe in cui rientra l’intervento chirurgico a cui si è sottoposti. La formula “Diaria”, infine, è ideale per chi vuole un indennizzo giornaliero in caso di ricovero, convalescenza e immobilizzazione. Qualunque sia il modulo scelto l’assistenza è sempre compresa attraverso una struttura organizzativa a disposizione 24 ore su 24, tutti i giorni in caso di necessità. L’assicurato di Poste Salute ha inoltre la possibilità di fare prevenzione usufruendo di una prestazione annuale inclusa in polizza, specifica a seconda dell’età, da scegliere tra quelle indicate nella polizza presso le strutture del network convenzionato.

POSTE E GLI INVESTIMENTI RESPONSABILI

Poste Vita nel febbraio scorso ha aderito ai principi per gli investimenti responsabili promossi dalle Nazioni Unite, confermando l’impegno del Gruppo Poste Italiane a perseguire un’attività di gestione socialmente responsabile e rafforzandone il posizionamento di realtà di riferimento in questo settore.

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La posizione della Banca d’Italia e del governatore Visco sul Mes

Il capo di Palazzo Koch in audizione alle commissioni Bilancio e Politiche Ue della Camera ha spiegato che il salva-stati non altera i meccanismi sul debito ed è utile se rilancia l’integrazione Ue.

«Il modo migliore per convincere tutti dell’utilità della riforma è usarla come punto di partenza per riprendere con convinzione il percorso di integrazione europea». È l’augurio del governatore di Bankitalia Ignazio Visco in audizione alle commissioni Bilancio e Politiche Ue della Camera sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Quello che continua a mancare, secondo Visco, è «un disegno organico di completamento dell’unione monetaria» nonché il completamento dell’unione stessa.

I VANTAGGI NELLA RIFORMA SECONDO VISCO

«La proposta di riforma del Mes», ha aggiunto il governatore, «segna un passo nella giusta direzione, soprattutto perché introduce il backstop al Fondo di risoluzione unico». La guida di palazzo Koch ha poi spiegato che «viene confermata l’esclusione di qualsiasi automatismo nelle decisioni circa la sostenibilità dei debiti pubblici e di un eventuale meccanismo per la loro ristrutturazione». Una «conferma importante», questa, perché in caso contrario si incorrerebbe in un «rischio enorme».

LIMITI ALLA POSSIBILE RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO

Le modifiche introdotte per la riforma del Meccanismo di Stabilita «sono di portata complessivamente limitata. La riforma non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani. Come nel Trattato già in vigore, non c’è scambio tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito. Anche la verifica della sostenibilità del debito prima della concessione degli aiuti è già prevista dal Trattato vigente. È una clausola a tutela delle risorse del Mes, di cui l’Italia è il terzo principale finanziatore», ha concluso Visco.

VISCO: «SERVONO TAGLI DEL DEBITO»

Sempre sulla questione del debito il governatore ha aggiunto che «le modifiche proposte in materia di assistenza finanziaria ai paesi membri ribadiscono principi di buon senso che sono già presenti nel Trattato». «In ogni caso», ha puntualizzato, «è indispensabile proseguire in maniera credibile nel processo di consolidamento delle finanze pubbliche nei paesi ad alto debito, cogliendo senza esitazione l’opportunità fornita dall’attuale contesto di bassi tassi di interesse». «Per il Mes, come per qualsiasi prestatore», ha aggiunto, «non avrebbe senso erogare credito a chi ha un debito che non è considerato sostenibile, visto che si tratterrebbe di un trasferimento a fondo perduto. I presidi in termini di condizionalità ex ante e di monitoraggio ex post che accompagnano i finanziamenti del meccanismo erano e restano doverosamente rigorosi. Sono presidi a tutela delle risorse che i paesi dell’area dell’euro hanno “investito” nell’istituzione l’Italia, come ho ricordato, è al terzo posto in termini di impegno finanziario».

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Manovra: tasse sulle concessionarie dello Stato per fondi al sociale

Il governo pensa all’aumento dell’Ires per chi gestisce servizi come autostrade, porti e aeroporti. L’obiettivo è di creare una “Robin tax” per progetti sociali.

Aumenterà del 2% l’Ires sugli utili di tutte le società concessionarie dello Stato: i ricavi saranno destinati a finalità sociali. La novità, a quanto si apprende, è spuntata in manovra con un emendamento del governo, anticipato dal Sole 24 Ore e in via di definizione, che dovrebbe tassare per tre anni gli utili dei concessionari che gestiscono servizi come autostrade, porti, aeroporti, servizi di telefonia. L’idea è una sorta di “Robin tax” per finanziare progetti per il sociale e dovrebbe sostituire la stretta degli ammortamenti sui soli concessionari autostradali.

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