Gli Usa accusano la Cina di voler rubare loro il vaccino

Nuova puntata dello scontro a distanza tra Stati Uniti e Pechino. L’ipotesi dell’Fbi : un team di hacker al lavoro per sottrarre i risultati dei ricercatori americani.

Nuova puntata della guerra a distanza tra Stati Uniti e Cina sullo sfondo del contrasto al coronavirus. Ora gli Usa hanno accusato Pechino di voler rubare loro il vaccino contro il Covid-19. Secondo quanto riporta il New York Times l’Fbi avrebbe già lanciato l’allarme: in sostanza, la Cina, attraverso i suoi hacker e la sua rete di spionaggio, starebbe lavorando per tentare di sottrarre ai ricercatori americani le scoperte sul fronte del vaccino e dei trattamenti per combatter il virus. Lo stesso Fbi e il Dipartimento Usa alla sicurezza nazionale si apprestano a emanare un ‘public warning’ per mettere tutti in guardia dall’offensiva di Pechino.

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Crescono i contagi in Corea del Sud: slitta la riapertura delle scuole

Gli studenti sarebbero dovuti rientrare in classe il 13 maggio. Si temono nuovi focolai legati alla vita notturna nei locali di Itaewon, a Seul.

Non solo in Cina, anche in Corea del Sud torna la paura. Nel Paese si sono registrati 35 nuovi casi di coronavirus, il livello più alto dal 9 aprile, con le infezioni collegate alla vita notturna dei locali di Itaewon, a Seul, salite a 79.

«Alle 8:00 di questa mattina, sei ulteriori persone sono risultate positive al Covid-19, portando il totale dei pazienti legati a Itaewon a 79», ha affermato Yoon Tae-ho, funzionario del Central Disaster and Safety Countermeasures Headquarter, rimarcando i rischi di una ripresa dei focolai. I contagi accertati su scala nazionale sono saliti a 10.909.

Per questo Seul ha rinviato di una settimana la riapertura delle scuole inizialmente prevista per mercoledì 13 maggio.

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Coronavirus: 17 nuovi casi in Cina, 5 a Wuhan

Dopo settimane senza contagi torna ad alzarsi l’allerta nella città focolaio della pandemia.

In Cina dopo giorni senza contagi è tornato l’incubo coronavirus. Domenica si sono registrati 17 nuovi casi, toccando i massimi delle ultime due settimane, di cui 7 importati relativi nella Mongolia interna e 10 domestici, suddivisi tra le province di Hubei (5), Jilin (3), Liaoning (1) e Heilongjiang (1).

I casi dell’Hubei fanno capo al capoluogo Wuhan, il primo focolaio della pandemia: sono asintomatici, ha detto la Commissione sanitaria provinciale, che si aggiungono all’infezione registrata sabato nel distretto di Dongxihu, la prima dal 4 aprile, dove il livello sanitario d’allerta è stato rialzato a basso a medio.

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