Il Fisco contesta a Fca più di un miliardo di tasse arretrate

Per l’Agenzia delle Entrate il gruppo avrebbe sottostimato il valore dell’acquisizione di Chrysler nel 2014.

L’Agenzia delle Entrate ha contestato a Fca di aver sottostimato le attività americane di Chrysler per 5,1 miliardi di euro. Il gruppo rischia quindi di dover pagare gli arretrati al Fisco per circa 1,3 miliardi di euro, anche se un eventuale accordo per chiudere il contenzioso in tempi rapidi potrebbe ridurre in maniera significativa la cifra.

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Scadenza al 2 dicembre per 1,8 milioni di italiani che cercano la “pace fiscale”

Partono i servizi online dell’agenzia delle Entrate per mettersi in regola. Il termine è stato spostato al 2 dicembre per tutti, anche per quelli che hanno ritardato anche a pagare la prima rata della rottamazione ter.

Un esercito di circa 1,8 milioni di cittadini che ha l’ennesima possibilità di mettersi in regola col fisco: sono i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio delle cartelle e che entro il 2 dicembre dovranno versare la rata prevista dal loro piano dei pagamenti.

I SERVIZI ON LINE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Per loro partono i servizi online dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Sul sito si può richiedere copia della ‘Comunicazione delle somme dovute‘, la lettera già inviata con il conto degli importi da pagare e i relativi bollettini. Con “ContiTu“, si potrà quindi scegliere quali degli avvisi o cartelle contenuti nella “Comunicazione” si vogliono effettivamente pagare.

NUOVE SCADENZE PREVISTE DAL DECRETO FISCALE PER I RITARDARI

La scadenza riguarda il pagamento della prima rata di circa 385 mila contribuenti che hanno aderito al saldo e stralcio e di circa 267 mila ritardatari della rottamazione-ter, cioè chi ha usufruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019 per presentare la domanda (la scadenza iniziale era fissata al 30 aprile 2019). A questa platea si aggiungono circa 1 milione 170 mila contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter entro il 30 aprile, compresi coloro che hanno mancato l’appuntamento della prima rata fissato allo scorso 31 luglio. Per questi ultimi, infatti, il decreto fiscale prevede la possibilità di rientrare nei benefici previsti dalla rottamazione saldando prima e seconda rata proprio entro il 2 dicembre. Alla stessa data è fissato il termine per il pagamento della seconda rata della rottamazione-ter per i contribuenti che hanno versato la prima entro lo scorso 31 luglio.

I contribuenti possono quindi chiedere una copia della “Comunicazione” sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it, accedendo all’area riservata del portale con le credenziali personali. “ContiTu” consente invece di scegliere quali degli avvisi o cartelle ammessi al pagamento agevolato si vogliono effettivamente pagare e ricalcolare l’importo dovuto. Ad esempio, chi ha chiesto di rottamare 7 cartelle, ma si rende conto che potrà pagarne soltanto 4, può scegliere i debiti che intende definire e “ContiTu” fornirà un nuovo totale e i relativi bollettini. Per i restanti debiti la definizione agevolata non produrrà effetti e l’Agente della riscossione dovrà riprendere le azioni di recupero

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Scadenza al 2 dicembre per 1,8 milioni di italiani che cercano la “pace fiscale”

Partono i servizi online dell’agenzia delle Entrate per mettersi in regola. Il termine è stato spostato al 2 dicembre per tutti, anche per quelli che hanno ritardato anche a pagare la prima rata della rottamazione ter.

Un esercito di circa 1,8 milioni di cittadini che ha l’ennesima possibilità di mettersi in regola col fisco: sono i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio delle cartelle e che entro il 2 dicembre dovranno versare la rata prevista dal loro piano dei pagamenti.

I SERVIZI ON LINE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Per loro partono i servizi online dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Sul sito si può richiedere copia della ‘Comunicazione delle somme dovute‘, la lettera già inviata con il conto degli importi da pagare e i relativi bollettini. Con “ContiTu“, si potrà quindi scegliere quali degli avvisi o cartelle contenuti nella “Comunicazione” si vogliono effettivamente pagare.

NUOVE SCADENZE PREVISTE DAL DECRETO FISCALE PER I RITARDARI

La scadenza riguarda il pagamento della prima rata di circa 385 mila contribuenti che hanno aderito al saldo e stralcio e di circa 267 mila ritardatari della rottamazione-ter, cioè chi ha usufruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019 per presentare la domanda (la scadenza iniziale era fissata al 30 aprile 2019). A questa platea si aggiungono circa 1 milione 170 mila contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter entro il 30 aprile, compresi coloro che hanno mancato l’appuntamento della prima rata fissato allo scorso 31 luglio. Per questi ultimi, infatti, il decreto fiscale prevede la possibilità di rientrare nei benefici previsti dalla rottamazione saldando prima e seconda rata proprio entro il 2 dicembre. Alla stessa data è fissato il termine per il pagamento della seconda rata della rottamazione-ter per i contribuenti che hanno versato la prima entro lo scorso 31 luglio.

I contribuenti possono quindi chiedere una copia della “Comunicazione” sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it, accedendo all’area riservata del portale con le credenziali personali. “ContiTu” consente invece di scegliere quali degli avvisi o cartelle ammessi al pagamento agevolato si vogliono effettivamente pagare e ricalcolare l’importo dovuto. Ad esempio, chi ha chiesto di rottamare 7 cartelle, ma si rende conto che potrà pagarne soltanto 4, può scegliere i debiti che intende definire e “ContiTu” fornirà un nuovo totale e i relativi bollettini. Per i restanti debiti la definizione agevolata non produrrà effetti e l’Agente della riscossione dovrà riprendere le azioni di recupero

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Un esercito di circa 1,8 milioni di cittadini che ha l’ennesima possibilità di mettersi in regola col fisco: sono i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio delle cartelle e che entro il 2 dicembre dovranno versare la rata prevista dal loro piano dei pagamenti.

I SERVIZI ON LINE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Per loro partono i servizi online dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Sul sito si può richiedere copia della ‘Comunicazione delle somme dovute‘, la lettera già inviata con il conto degli importi da pagare e i relativi bollettini. Con “ContiTu“, si potrà quindi scegliere quali degli avvisi o cartelle contenuti nella “Comunicazione” si vogliono effettivamente pagare.

NUOVE SCADENZE PREVISTE DAL DECRETO FISCALE PER I RITARDARI

La scadenza riguarda il pagamento della prima rata di circa 385 mila contribuenti che hanno aderito al saldo e stralcio e di circa 267 mila ritardatari della rottamazione-ter, cioè chi ha usufruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019 per presentare la domanda (la scadenza iniziale era fissata al 30 aprile 2019). A questa platea si aggiungono circa 1 milione 170 mila contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter entro il 30 aprile, compresi coloro che hanno mancato l’appuntamento della prima rata fissato allo scorso 31 luglio. Per questi ultimi, infatti, il decreto fiscale prevede la possibilità di rientrare nei benefici previsti dalla rottamazione saldando prima e seconda rata proprio entro il 2 dicembre. Alla stessa data è fissato il termine per il pagamento della seconda rata della rottamazione-ter per i contribuenti che hanno versato la prima entro lo scorso 31 luglio.

I contribuenti possono quindi chiedere una copia della “Comunicazione” sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it, accedendo all’area riservata del portale con le credenziali personali. “ContiTu” consente invece di scegliere quali degli avvisi o cartelle ammessi al pagamento agevolato si vogliono effettivamente pagare e ricalcolare l’importo dovuto. Ad esempio, chi ha chiesto di rottamare 7 cartelle, ma si rende conto che potrà pagarne soltanto 4, può scegliere i debiti che intende definire e “ContiTu” fornirà un nuovo totale e i relativi bollettini. Per i restanti debiti la definizione agevolata non produrrà effetti e l’Agente della riscossione dovrà riprendere le azioni di recupero

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Un esercito di circa 1,8 milioni di cittadini che ha l’ennesima possibilità di mettersi in regola col fisco: sono i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio delle cartelle e che entro il 2 dicembre dovranno versare la rata prevista dal loro piano dei pagamenti.

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NUOVE SCADENZE PREVISTE DAL DECRETO FISCALE PER I RITARDARI

La scadenza riguarda il pagamento della prima rata di circa 385 mila contribuenti che hanno aderito al saldo e stralcio e di circa 267 mila ritardatari della rottamazione-ter, cioè chi ha usufruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019 per presentare la domanda (la scadenza iniziale era fissata al 30 aprile 2019). A questa platea si aggiungono circa 1 milione 170 mila contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-ter entro il 30 aprile, compresi coloro che hanno mancato l’appuntamento della prima rata fissato allo scorso 31 luglio. Per questi ultimi, infatti, il decreto fiscale prevede la possibilità di rientrare nei benefici previsti dalla rottamazione saldando prima e seconda rata proprio entro il 2 dicembre. Alla stessa data è fissato il termine per il pagamento della seconda rata della rottamazione-ter per i contribuenti che hanno versato la prima entro lo scorso 31 luglio.

I contribuenti possono quindi chiedere una copia della “Comunicazione” sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it, accedendo all’area riservata del portale con le credenziali personali. “ContiTu” consente invece di scegliere quali degli avvisi o cartelle ammessi al pagamento agevolato si vogliono effettivamente pagare e ricalcolare l’importo dovuto. Ad esempio, chi ha chiesto di rottamare 7 cartelle, ma si rende conto che potrà pagarne soltanto 4, può scegliere i debiti che intende definire e “ContiTu” fornirà un nuovo totale e i relativi bollettini. Per i restanti debiti la definizione agevolata non produrrà effetti e l’Agente della riscossione dovrà riprendere le azioni di recupero

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Il Garante della privacy contro l’archiviazione integrale delle fatture elettroniche

Secondo l’authority i dati memorizzati dall’Agenzia delle entrate comprendono anche informazioni non rilevanti ai fini tributari. Parlamento invitato a modificare la norma contenuta nel decreto fiscale.

L’archiviazione integrale per otto anni di tutte le fatture elettroniche emesse e ricevute da parte dell’Agenzia delle entrate, compresi i dati non fiscalmente rilevanti e quelli relativi alle prestazioni fornite, per il Garante delle privacy è «sproporzionata». L’authority ha quindi invitato il parlamento a «vagliare l’effettiva necessità» di questa norma, valutando la possibilità di sostituirla con procedure «meno invasive» per i cittadini o semplicemente di «oscurare i dati non fiscalmente rilevanti».

LA NORMA È CONTENUTA NEL DECRETO FISCALE

Nella memoria che il Garante ha trasmesso alla commissione Finanze della Camera, dove sono in corso le audizioni sul decreto fiscale, ci si concentra sull’articolo 14 del provvedimento, che consente per l’appunto all’Agenzia delle entrate di memorizzare i file delle fatture elettroniche per gli otto anni successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

ARCHIVIAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI DEL RISCHIO-EVASIONE

L’archiviazione è finalizzata all’analisi del rischio-evasione e all’esecuzione di controlli sia da parte della stessa Agenzia delle entrate, sia da parte della Guardia di finanza in caso di inchieste giudiziarie. Ma secondo il Garante per la privacy, quantità e qualità dei dati archiviati sarebbero eccessive. Anche perché l’intero patrimonio di informazioni sarebbe esposto a rischi di «esfiltrazione o attacchi informatici», per fronteggiare i quali servirebbero apposite leggi.

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