Autobomba a un checkpoint fa una strage a Mogadiscio

Almeno 76 morti e una settantina di feriti è il tragico bilancio dell’esplosione avvenuta nella capitale della Somalia. Nessuna rivendicazione, ma i sospetti ricadono sugli al Shabaab.

È di almeno 76 morti e di una settantina di feriti, tra cui anche bambini, il bilancio, provvisorio, dell’esplosione di un’autobomba presso un affollato posto di controllo nella capitale della Somalia, Mogadiscio. La notizia è stata diffusa dalla polizia somala, citata da media internazionali. L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma i sospetti ricadono sugli al Shabaab, formazione jihadista legata ad al Qaeda.

BAMBINI E STUDENTI TRA LE VITTIME

Un testimone ha dihiarato ad al Jazeera di aver contato a terra «almeno 22 cadaveri». Si tratta di uno degli attacchi più sanguinosi nella capitale somala da anni. Tra le vittime molti studenti universitari, che viaggiavano su un pullman che transitava sul luogo dell’esplosione. Un agente di polizia, Mohamed Hussein, ha spiegato che l’attentato è avvenuto all’ora di punta, in un luogo affollato a un checkpoint davanti a un ufficio delle tasse.

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Tredici soldati francesi sono morti in un incidente in Mali

Hanno perso la vita in uno schianto tra due elicotteri. In totale, sono 38 i militari transalpini morti nel Paese africano dall’inizio delle operazioni (2013).

Tredici soldati francesi sono morti in Mali nello schianto accidentale tra due elicotteri avvenuto la sera del 25 novembre durante un’operazione di contrasto ai miliziani jihadisti. Lo ha annunciato l’Eliseo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto su Twitter: «Erano impegnati in un’operazione di combattimento contro dei terroristi. Questi tredici eroi avevano un solo obiettivo: proteggerci. Mi inchino dinanzi al dolore dei loro cari e dei loro compagni».

I MESSAGGI DI CORDOGLIO DELLA POLITICA

Dopo il presidente Macron, anche il premier Edouard Philippe ha reso omaggio agli «eroi caduti per il Paese». Cordoglio anche da parte del presidente dell’Assemblea Nazionale, Richard Ferrand: «Tredici nostri connazionali in lotta contro il terrorismo, per la nostra sicurezza, le nostre libertà, hanno trovato la morte in Mali durante i combattimenti. A nome della rappresentanza nazionale, voglio salutare il loro coraggio. I miei pensieri vanno, nel dolore, alle loro famiglie e ai loro cari». Messaggi di solidarietà e cordoglio anche da altre personalità francesi come gli ex presidenti Francois Hollande e Nicolas Sarkozy e la leader del Rassemblement National Marine Le Pen.

APERTA UNA INCHIESTA PER CHIARIRE LE CAUSE DELL’INCIDENTE

Con l’incidente del 25 novembre sera, l’esercito francese paga il peggiore tributo di sangue degli ultimi 36 anni. In totale, sono 38 i soldati francesi morti in Mali dall’inizio delle operazioni (Serval e poi Barkhane) nel 2013 su un totale di circa 4.500 militari impegnati nella regione. La ministra della Difesa, Florence Parly, è attesa sul posto mentre un’inchiesta è stata aperta per chiarire le circostanze del dramma. Intanto, l’Eliseo lavora all’organizzazione di una cerimonia nazionale in omaggio ai 13 militari morti.

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