Incendio La Martella, Rosa: ora mettere in sicurezza il sito

“A seguito delle attività di pronto intervento messe in campo dalla Regione Basilicata presso la discarica di rifiuti del Borgo La Martella, a Matera, colpita da un vasto incendio, è possibile definire un primo quadro della situazione relativamente all’inquinamento ambientale che non desta, a giudicare dalle prime analisi effettuate immediatamente, particolare gravità o preoccupazioni. Per quel che riguarda le centraline di rilevamento fisse, tutti i valori dell’aria rientrano nella norma tranne i valori registrati di C6H6 (Benzene) dalle ore 01:00 del 04/08/2021 alle ore 14:00 del 05/08/2021 risultati molto superiori rispetto ai valori che mediamente sono registrati dalla stazione: in particolare si evidenzia un picco di circa 26 µg/m3 alle ore 05:00 del 05/08/2021 con valori mediamente superiori a 5 µg/m3 dalle ore 01:00 alle ore 14:00 del 05/08/2021. Si precisa che il limite di 5 µg/m3 previsto dalla normativa è un valore medio annuale e quindi non confrontabile con i dati registrati. Lo stesso andamento si registra per Toluene, Etilbenzene, P- Xilene, O-Xilene e M-Xilene per i quali non ci sono limiti normativi. Tranne i valori di NMHC (Idrocarburi non metanici) che dalle ore 01:00 del 04/08/2021 alle ore 14:00 del 05/08/2021 sono risultati superiori – si evidenzia un picco di 518 µg/m3 intorno alle ore 04:00 del 05/08/2021 e con valori che si mantengono mediamente intorno ai 300 µg/m3 fino alle ore 14 del 05/08/2021 (ultimo dato osservato e validato) – rispetto ai valori che mediamente sono registrati dalla stazione”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, nel Consiglio regionale odierno dopo aver consultato i tecnici ed i dirigenti del Dipartimento che fin dai primi momenti dell’incendio stanno monitorando la situazione.

“Tutti i dati rilevati dalle centraline fisse sono pubblicati sul sito, mentre i dati del mezzo mobile saranno resi noti in giornata. Presumibilmente lunedì prossimo saranno resi noti i dati relativi alle diossine grazie al centro di analisi di Taranto. Con i tecnici e dirigenti del Dipartimento – aggiunge Rosa – abbiamo poi articolato una relazione dove sono indicati i prossimi passi da intraprendere. In particolare, dopo l’intervento dei pompieri e terminate le indagini di polizia, che verranno eseguite per stabilire le cause dell’incendio, i passi da intraprendere da parte del titolare dell’AIA (Comune di Matera) e di concerto con il Dipartimento Ambiente (Ufficio Compatibilità Ambientale e Ufficio Prevenzione e Controllo) potrebbero essere i seguenti: a) garantire l’inaccessibilità a terzi dell’area interessata dall’incendio; b) Classificazione dei rifiuti analitica, sia per definirne le eventuali caratteristiche di pericolosità che per le per le successive fasi di smaltimento/recupero”.

“I rifiuti non combusti – continua l’Assessore all’Ambiente – che siano classificabili a vista e siano palesemente non pericolosi e comunemente gestibili (es. pneumatici fuori uso, mobili, materassi etc.) potranno essere rimossi tramite ditta autorizzata. Per i rifiuti che non siano classificabili a vista, ovvero combusti, dovrà essere allestita un’apposita area di cantiere, tramite ditta autorizzata, per la esecuzione in sicurezza delle operazioni di separazione, campionamento e rimozione. Conseguentemente al fine di salvaguardare i terreni confinanti e la falda si procederà ad effettuare Indagini geoelettriche per la verifica della continuità dei teli di discarica interessati dal rogo e quindi l’identificazione della presenza di eventuali fori o comunque interruzioni della continuità del manto isolante. Intanto il monitoraggio durerà per almeno un mese. Dal canto nostro continueremo a informare i cittadini nella massima trasparenza”.

“I lavori previsti per la discarica dovranno per forza di cosa essere rimodulati e questo evento impedirà che la bonifica termini nel 2022. Ci sarà un inevitabile rinvio, purtroppo. A ogni modo voglio ringraziare – conclude Rosa – i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine e, in particolare, tutto il personale del Dipartimento che con grande impegno hanno seguito e stanno ancora seguendo da vicino il monitoraggio dell’ambiente per dare sicurezza e tranquillità alla comunità materana”.

“E…state nei parchi”:oltre 100 eventi per conoscere la Basilicata

Si inserisce nell’ambito del brand “Ambiente Basilicata” il programma “E…state nei parchi e nelle aree protette 2021”. Fino al 21 settembre il fitto programma degli eventi messo a punto dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata prevede una serie di attività con la collaborazione dei Ceas (Centri di educazione ambientale alla sostenibilità) e delle Pro Loco per scoprire le bellezze e le particolarità del territorio lucano.
Il filo conduttore della manifestazione è la biodiversità. Terra di contrasti e di armonie, orgogliosa della propria identità e custode di valori tradizionali, la Basilicata è un vero e proprio scrigno di “diversità”. Dal Parco del Pollino, il più grande d’Italia, al  Parco dell'Appennino Lucano – Val d'Agri – Lagonegrese, ricco di varietà paesaggistica, culturale e storico-artistica di sorprendente bellezza, dal Parco delle Chiese Rupestri al Parco delle – Piccole Dolomiti Lucane , alle peculiarità della Rete natura 2000. Dalla Capitale Europea della Cultura 2019 alla città della Magna Grecia, dal capoluogo di regione, all’area federiciana del Vulture fino ad arrivare ai tanti paesini, tra monti e colline, la Basilicata ha molto da raccontare e da mostrare.
Nel programma di “Estate… nei Parchi 2021” sono inseriti attività didattiche a cielo aperto, passeggiate a tema, laboratori culturali e di gastronomia tradizionale, workshop teatrali e musicali, visite guidate, per vivere momenti a contatto con la natura e conoscere le tradizioni e la cultura dei luoghi.
“Obiettivo Ambiente Basilicata” sarà il titolo della video-pubblicazione che la Regione realizzerà alla fine del progetto. Guardare i “diversi” spazi e luoghi con partecipazione emotiva trasmettendo, attraverso il video, ciò che più affascina: questo il filo conduttore del” viaggio”.
“Sono estremamente soddisfatto di questa iniziativa che si snoda in 15 progetti e oltre 100 eventi – commenta l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – che mira tramite un processo di comunicazione e trasferimento delle conoscenze ambientali a scoprire i nostri magici luoghi. Un’iniziativa che fa parte del brand “Ambiente Basilicata” tramite il quale il Dipartimento Ambiente vuole fare conoscere quanto si fa di concreto da un lato per tutelare il nostro patrimonio naturalistico, dall’altro per avvicinare i cittadini alle buone pratiche di rispetto e difesa del territorio”.

Progetto LucAS, prima riunione del Comitato di coordinamento

È stata definita questa mattina la cornice entro cui si muoverà il progetto LucAS, nel corso della prima riunione del Comitato di coordinamento composto dal Capo di gabinetto della Presidenza della Giunta, Michele Busciolano, dagli assessori Gianni Rosa e Rocco Leone, dai direttori generali dei dipartimenti Ambiente e Politiche della persona, Giuseppe Galante ed Ernesto Esposito, dal consigliere regionale Giovanni Vizziello e da Rosanna Cifarelli del servizio Ambiente e salute dell’Arpab.
Tra le tematiche al centro del confronto, tenutosi nella sede della Regione, quella legata all’individuazione delle caratteristiche dei profili professionali che andranno a formare il Comitato tecnico scientifico, responsabile anche della fase operativa che, tra le altre cose, comprende la definizione del sistema di indicatori capace di consegnare informazioni puntuali da tradurre in azioni concrete per la salvaguardia dei cittadini e delle aree interessate.
Oltre a nomi riconosciuti a livello nazionale, il progetto dovrà avvalersi di esperti ambientali e del settore sanitario collegati alle strutture della Basilicata quali l’Università, il Cnr, le aziende sanitarie, l’Arpab, in modo da creare un vero e proprio polo di ricerca diffuso e al contempo un contenitore per la formazione degli addetti ai lavori nel campo dell’epidemiologia ambientale.
“Questo progetto ambizioso deve rappresentare un cambio di passo nella gestione dell’ambiente e della salute in Basilicata, ed è per questo che ci riuniremo almeno una volta a settimana per velocizzare la fase organizzativa e partire già all’inizio del 2022 con i servizi sul territorio” ha detto a margine l’assessore alla Salute Rocco Leone.
L’assessore all’Ambiente ed energia Gianni Rosa ha evidenziato come “il governo Bardi, nell’ambito del suo programma, si è dato come priorità la tutela della salute rispetto alle attività antropiche che si svolgono sul territorio. Abbiamo voluto fortemente il progetto LucAS, ritrovando le risorse, perché salute e ambiente sono valori non negoziabili su cui noi non deroghiamo”.
Soddisfazione per l’incontro è stata espressa dal consigliere regionale Giovanni Vizziello: “Sin dall'inizio ho stimolato il progetto LucAS, che ritengo una grandissima opportunità per tutti i lucani. Un progetto cruciale per la Basilicata e da subito sostenuto dal presidente Bardi, dall’assessore Rosa e da tutta la maggioranza di governo”.
  

Progetto LucAS, prima riunione del Comitato di coordinamento

È stata definita questa mattina la cornice entro cui si muoverà il progetto LucAS, nel corso della prima riunione del Comitato di coordinamento composto dal Capo di gabinetto della Presidenza della Giunta, Michele Busciolano, dagli assessori Gianni Rosa e Rocco Leone, dai direttori generali dei dipartimenti Ambiente e Politiche della persona, Giuseppe Galante ed Ernesto Esposito, dal consigliere regionale Giovanni Vizziello e da Rosanna Cifarelli del servizio Ambiente e salute dell’Arpab.
Tra le tematiche al centro del confronto, tenutosi nella sede della Regione, quella legata all’individuazione delle caratteristiche dei profili professionali che andranno a formare il Comitato tecnico scientifico, responsabile anche della fase operativa che, tra le altre cose, comprende la definizione del sistema di indicatori capace di consegnare informazioni puntuali da tradurre in azioni concrete per la salvaguardia dei cittadini e delle aree interessate.
Oltre a nomi riconosciuti a livello nazionale, il progetto dovrà avvalersi di esperti ambientali e del settore sanitario collegati alle strutture della Basilicata quali l’Università, il Cnr, le aziende sanitarie, l’Arpab, in modo da creare un vero e proprio polo di ricerca diffuso e al contempo un contenitore per la formazione degli addetti ai lavori nel campo dell’epidemiologia ambientale.
“Questo progetto ambizioso deve rappresentare un cambio di passo nella gestione dell’ambiente e della salute in Basilicata, ed è per questo che ci riuniremo almeno una volta a settimana per velocizzare la fase organizzativa e partire già all’inizio del 2022 con i servizi sul territorio” ha detto a margine l’assessore alla Salute Rocco Leone.
L’assessore all’Ambiente ed energia Gianni Rosa ha evidenziato come “il governo Bardi, nell’ambito del suo programma, si è dato come priorità la tutela della salute rispetto alle attività antropiche che si svolgono sul territorio. Abbiamo voluto fortemente il progetto LucAS, ritrovando le risorse, perché salute e ambiente sono valori non negoziabili su cui noi non deroghiamo”.
Soddisfazione per l’incontro è stata espressa dal consigliere regionale Giovanni Vizziello: “Sin dall'inizio ho stimolato il progetto LucAS, che ritengo una grandissima opportunità per tutti i lucani. Un progetto cruciale per la Basilicata e da subito sostenuto dal presidente Bardi, dall’assessore Rosa e da tutta la maggioranza di governo”.
  

Distretto G, il Cipe conferma l’impegno finanziario di 85 milioni

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), che si è riunito oggi in videoconferenza, ha nuovamente approvato il progetto per il “Completamento dello schema idrico Basento – Bradano – Attrezzamento settore G”, ai fini della apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità, confermando contestualmente l’impegno finanziario dello Stato per la realizzazione delle opere, pari a circa 85 milioni di euro, di cui 6,866 milioni di euro a carico della Regione Basilicata.

Lo rende noto il dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione, Giuseppe Galante, che ha partecipato alla riunione del CIPESS e sottolinea come “la lunga e complessa procedura per la realizzazione del Distretto G può finalmente entrare nella fase attuativa, che speriamo possa concretizzarsi al più presto”.

L’appalto per la realizzazione del completamento dello schema idrico Basento – Bradano e dell’attrezzamento del Distretto G, a cura del Consorzio di Bonifica, riguarda il completamento delle opere necessarie per l’adduzione e la distribuzione irrigua in un’area dell’Alto Bradano che si estende per circa 13 mila ettari. Il progetto prevede la realizzazione di una condotta principale, dalla diga di Genzano alla diga del Basentello, delle diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del “distretto G”, di una rete di distribuzione irrigua di circa 400 chilometri, di 14 vasche di compensazione e di un impianto di sollevamento.

“Attraverso il proficuo lavoro del nostro Dipartimento – afferma l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa – abbiamo contribuito a risolvere, almeno per gli aspetti procedurali, un’altra annosa e complessa vicenda eliminando gli ultimi ostacoli burocratici che impedivano l’avvio dei lavori. Sarà nostra cura, in collaborazione con tutti i soggetti pubblici interessati, vigilare affinché si passi subito alla fase operativa e si possa finalmente dare risposta alle aspettative della comunità dell’Alto Bradano che attende le opere per l’irrigazione da più di trent’anni”. 

Miglioramenti ambientali, bando della Regione per gli agricoltori

Contributi agli agricoltori che attraverso la realizzazione di specifiche azioni si impegnano a migliorare l’ambiente favorendo la ricostituzione del patrimonio faunistico: è quanto prevede un bando approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianni Rosa, condivisa dall’assessore alle Politiche agricole e forestali Francesco Fanelli.

L’iniziativa rientra nell’ambito del “Progetto integrato di miglioramenti ambientali per la tutela e la ripresa spontanea delle popolazioni faunistiche con interventi di ricostituzione del patrimonio faunistico ottimale”, finanziato con 550 mila euro rivenienti dalle compensazioni ambientali previste nell’ambito dell’accordo Regione – Total, Shell, Mitshui.

Sono cinque gli specifici interventi per i quali è possibile chiedere, nel biennio 2021/2022, i contributi regionali: 1_realizzazione di “colture a perdere”, realizzate specificatamente per la fauna selvatica; 2_realizzazione di siepe campestre sul margine del bosco o lungo il confine di un campo; 3_realizzazione di strisce di set-aside faunistico (ritiro dalla produzione agricola di un determinato appezzamento di terreno che viene lasciato a riposo per un periodo più o meno lungo); 4_rinuncia alla bruciatura delle stoppie; 5_realizzazione di impianto di piccoli nuclei boscati.

Una sesta misura, che sarà gestita direttamente dalla Regione, riguarderà invece il ripopolamento faunistico delle popolazioni selvatiche di piccola selvaggina nobile, lepre e fagiano. 

“Attraverso queste iniziative – afferma l’assessore Rosa – che sollecitano tra l’altro il ritorno a pratiche tradizionali virtuose legate alla cura della terra e degli ecosistemi, chiediamo agli agricoltori di essere protagonisti di una nuova stagione di iniziative che possono realmente migliorare l’ambiente e contribuire a creare le condizioni per il ripopolamento di alcune specie faunistiche in via di estinzione. Lo facciamo con le risorse delle compensazioni ambientali, cioè con i fondi stanziati dalle compagnie petrolifere che saranno utilizzati per questa ed altre iniziative volte a mitigare l’impatto delle attività industriali ed a tutelare meglio la natura. Fra queste rientra appunto anche la tutela dell’ecosistema agricolo, che assume una valenza strategica nelle politiche ambientali del governo regionale, volte a conciliare la tutela e l’incremento della biodiversità con le esigenze produttive ed economiche degli agricoltori”.

Sul sito web della Regione è possibile consultare il bando, dove vengono esplicitati anche i criteri per la concessione dei contributi, e scaricare il modulo per le domande, che vanno presentate entro il 30 settembre 2021 (per gli interventi 1, 2 e 3), entro il 3 settembre (per l’intervento 4) ed entro il 30 novembre 2021 (per l’intervento 5). Le stesse date sono da considerarsi valide anche per l’annualità 2022.

Rosa, con LucAS tutela dell’ambiente e nuovi posti di lavoro

“Abbiamo approvato il progetto Luc.A.S.: Lucani tra Ambiente e Salute per dare riscontro alle istanze dei cittadini. Le preoccupazioni sullo stato di salute dell’ambiente e sulle ripercussioni delle attività antropiche sull’uomo non potevano essere ignorate ancora. Così nasce questo progetto, finanziato con le compensazioni ambientali derivanti dalle estrazioni petrolifere. Il progetto sarà interamente gestito dalla Regione, senza intromissioni da parte dei ‘finanziatori’, in modo da escludere ogni e qualsiasi possibilità di intromissione”. Lo dichiara Gianni Rosa, assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata.
“Del resto, – prosegue – i fondi delle compensazioni sono soldi dei Lucani. Quello che cambia è il metodo e le finalità per le quali saranno spesi. Dopo aver chiuso un accordo che quota circa 70 milioni di euro l’anno con ENI, abbiamo messo intorno ad un tavolo tutte le aziende petrolifere che operano in Basilicata. Niente più azioni spot e scoordinate ma un progetto unitario per lo sviluppo e la salvaguardia della Basilicata.
Un progetto ambizioso che guarda a tutti i Lucani, a tutto il territorio lucano e a tutte le aziende che operano in Basilicata e che hanno attività impattanti sull’ambiente e sulla salute. La prima innovazione riguarda, appunto, l’oggetto della ricerca: tutte le zone interessate da attività impattanti da un punto di vista sanitario e ambientale. Non solo le aree delle concessioni, quindi, ma anche l’area di Tecnoparco, ad esempio, le aree vicine alle cementerie e tutte le zone più a rischio.
È un altro tassello importante della visione politica di questo Governo regionale che mira a utilizzare fondi del petrolio, che prima venivano sperperati, per portare benefici concreti ai Lucani. Abbiamo abbandonato il metodo spot del centrosinistra, l’utilizzo delle compensazioni ambientali derivanti dal petrolio per coprire la spesa corrente della Regione, per concentrarci su azioni che hanno come obiettivo un ambiente sano, lo sviluppo sostenibile e il gas estratto proprietà di tutti i cittadini. Queste le tre gambe su cui si poggia l’azione portata avanti sul tema delle estrazioni. A noi non si potrà eccepire, come a chi ci ha governato in passato, che non si sa come e dove sono stati spesi i soldi delle compensazioni.
In questa visione: la tutela dell'ambiente e l'innovazione stimoleranno ulteriori investimenti che contribuiranno a creare nuove opportunità occupazionali; le risorse lucane, qual è il gas, restano ai Lucani; la tutela della salute si trasforma in prevenzione.
La politica del cambiamento che stiamo mettendo in atto riguarda, dunque, anche le compagnie petrolifere e l’uso risorse rinvenienti dalle compensazioni ambientali. Ci siamo accollati l’onere di rivedere il rapporto con le società del petrolio, ovviamente nei limiti di quelle che sono le competenze regionali, che ricordiamo, anche a chi ne dovrebbe sapere di più, non riguardano la concessione né l’intesa tra Stato e Eni. Quella è competenza statale. Come pure, è nel potere degli azionisti stabilire il futuro di decarbonizzazione dell’ENI, azionisti tra i quali vi è lo Stato italiano, governato anche dal Pd.
Invece, chiedere alle aziende che operano in Basilicata con il petrolio di supportare progetti di sviluppo che non siano legati al petrolio stesso, nel tentativo di creare un’economia green, questo è nei poteri del Governo regionale ed è stato ampiamente messo nero su bianco negli accordi sulle compensazioni ambientali. Che, è bene ribadirlo, non riguardano l’atto di proroga della concessione.
Dunque, anche con il progetto Luc.A.S., nessuno sperpero e atti concreti per la tutela dell’ambiente e della salute, con opportunità per nuovi posti di lavoro”.

  

Ambiente e salute in Basilicata, presentato il progetto LucAS

Tutelare l’ambiente e la salute in Basilicata, promuovendo programmi di prevenzione e sorveglianza sanitaria per le popolazioni più esposte alle ricadute delle attività industriali, aggiornando continuamente gli studi e le ricerche sullo stato dell’ambiente, formando tecnici qualificati e realizzando ambulatori specialistici e laboratori tecnico – scientifici all’avanguardia sul territorio regionale: sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del progetto LucAS, presentato oggi alla stampa dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e dagli assessori alla Salute Rocco Leone e all’Ambiente Gianni Rosa.

“La Basilicata ha un quadro ambientale articolato – ha detto il presidente Bardi – su cui intervengono fattori di pressione che determinano una certa complessità e che meritano particolare attenzione da parte delle Istituzioni per le possibili ricadute sulla salute delle popolazioni residenti nelle diverse aree interessate. Le crescenti preoccupazioni ambientali per eventuali conseguenze sulla salute dei cittadini lucani riguardano principalmente le estrazioni petrolifere, la gestione delle acque reflue nella zona industriale di Pisticci scalo, la presenza di inquinanti nei siti industriali di interesse nazionale di Tito e Val Basento, l’esposizione all’amianto naturale nelle aree del Pollino e artificiale nelle aree SIN, l’eventuale presenza di radioattività al Centro Enea Trisaia, i potenziali inquinanti prodotti da alcuni insediamenti quali il termovalorizzatore di San Nicola di Melfi, l’impianto a biomassa della valle del Mercure, la ferriera di Potenza, i cementifici di Matera e Barile, i potenziali effetti dei generatori eolici sulle popolazioni residenti in prossimità delle installazioni. Questo progetto, finanziato con 25 milioni in 5 anni nell’ambito degli accordi con Total, Eni e Shell, non riguarderà solo le estrazioni petrolifere ma tutte le emergenze ambientali della regione. Ambiente e salute sono le nostre priorità – ha aggiunto Bardi – e le attività industriali che producono un impatto sull’ambiente devono avvenire in un quadro di sostenibilità che va continuamente monitorato mettendo in campo le migliori tecnologie, ma anche una adeguata attività di prevenzione e sorveglianza sanitaria”.

“Il progetto LucAS – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa – è l’ultimo tassello dell’attività che abbiamo svolto negli ultimi due anni rinegoziando gli accordi con Total, Eni, Shell, Mitsui e portando a casa risultati eccezionali rispetto al passato in termini di risorse per lo sviluppo sostenibile, introiti del gas e compensazioni ambientali sui territori. Un solo dato: il nuovo accordo con Eni vale 60/70 milioni di euro all’anno, contro i 9 milioni all’anno dell’accordo precedente. LucAS non sarà uno studio epidemiologico isolato, come quelli condotti in passato, ma una indagine di epidemiologia molecolare sistematica della durata di cinque anni, periodo minimo per verificare l’incidenza sulla salute di determinate attività, con la quale verranno identificate le modificazioni cellulari eventualmente prodotte. Per fare tutto ciò serve una organizzazione più complessa, nei prossimi giorni ci sarà una riunione per individuare il comitato tecnico finalizzato alla stesura del piano esecutivo, poi nei primi mesi del 2022 partirà l’attività, che sarà finanziata da tutte le compagnie petrolifere ma sarà interamente gestita dalla Regione, con una equipe di specialisti di alto profilo che opereranno in piena autonomia e in stretto raccordo con i Dipartimenti Sanità e Ambiente della Regione, con l’Arpab e le strutture del Servizio sanitario regionale. In sei mesi sarà realizzato il progetto esecutivo, che sarà poi oggetto di comunicazione sociale con i cittadini”.

“Il dato nuovo di questo progetto – ha aggiunto l’assessore regionale alla Salute Rocco Leone – è che va a valutare come le attività antropiche incidono sull’ambiente e di conseguenza sulla salute dei cittadini. Ci sarà un monitoraggio attento, attraverso strumenti, ambulatori e laboratori per verificare i fattori di rischio associati ai fattori genetici ed ai fattori ambientali, con presidi su tutto il territorio regionale E saranno coinvolte tutte le aziende sanitarie. È importante anche il rapporto con gli enti di ricerca e con il Crob, che sarà dotato di una biobanca, e soprattutto della Facoltà di medicina, investimento importante che facciamo per il territorio che tornerà molto utile anche ai fini delle indagini che svolgeremo. Attraverso una forte sinergia fra questi soggetti possiamo diventare un modello sperimentale. Il nostro obiettivo è quello di lasciare un ambiente pulito e salubre alle future generazioni”.

Piano paesaggistico, presentato al Cpr lo stato di avanzamento

Presentato questa mattina al Comitato paritetico lo stato di avanzamento del Piano paesaggistico regionale. Nella riunione, svolta nella sala Bramea del Dipartimento Ambiente sono state affrontate le attività condotte per l’aggiornamento dei beni paesaggistici, Sinergia tra i Dipartimenti e digitalizzazione sono le parole chiave per descrivere le modalità e il risultato del lavoro. Partendo dall’archivio cartaceo storico commissariale messo a disposizione dal Dipartimento Politiche agricole, si è proceduto a trasferire sul database e sulla Cartografia prodotta dal Dipartimento Ambiente, la corposa documentazione. Ora si ha un quadro preciso della complessa vicenda degli usi civici, anche in vista della Carta prevista dalla legge regionale 57/2000. Stesso procedimento per ciò che riguarda il lavoro di catalogazione dei geositi, proseguito in sinergia con il Dipartimento Infrastrutture.
Sono stati illustrati, inoltre, gli approfondimenti sul territorio rurale incentrati, in questa fase, sulle cinture rurali, luoghi dell’agricoltura di prossimità e spazio rurale di qualità da preservare e mantenere.
Tra gli altri temi, la localizzazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili, per definire una sorta di indice di saturazione, ovvero la concentrazione massima ammissibile di impianti Fer nei vari ambiti di paesaggio, per contemperare il bilanciamento tra tutela del paesaggio e sviluppo delle rinnovabili, la rete di fruizione lenta dei paesaggi, l’avvio dei procedimenti di Vas e la rete ecologica regionale.
A conclusione dei lavori, il Comitato paritetico regionale ha validato tutte le attività presentate.
Presenti alla riunione, oltre all’assessore regionale Gianni Rosa, i rappresentanti del ministero per i Beni e le attività culturali, Rocco Rosario Tramutola e Francesco Canestrini, del ministero dell’Ambiente, Giorgia Coviello, il direttore generale del dipartimento Giuseppe Galante, e i funzionari regionali Anna Abate, coordinatrice del Cpr, e Vincenzo Zarrillo..
“Ringrazio il gruppo che sta portando avanti questo lavoro – ha commentato l’assessore Rosa – che riveste per il governo regionale una priorità nell’ambito del programma politico che stiamo attuando. La Basilicata ha bisogno di questo strumento di pianificazione che fotografi l’attuale situazione lucana per definire in maniera organica chi può fare cosa e dove. Continua, pertanto, il nostro impegno a favore del nostro territorio e dei nostri cittadini”.

Acqua, Rosa: risorsa lucana ancora tutta da scoprire

“Con l’approvazione della legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico è regionalizzata la proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni. La Regione potrà, quindi, o gestirle in proprio o affidarle a terzi. E cosa molto importante, con questa legge, vengono aggiornati i canoni di concessione con maggiori introiti. Già a partire da questo anno dovremmo incassare 600.000 euro in più.
Però, in una visione più ampia delle azioni politiche messe in campo da questa Giunta regionale, la legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico rappresenta un altro tassello per l’azione di tutela e valorizzazione del nostro oro blu.
Gli sforzi che stiamo mettendo in campo per la valorizzazione del patrimonio idrico lucano sono, infatti, numerosi. Si pensi al programma di interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua, con ricadute non solo in termini di tutela del regime idrico compromesso ma anche in termini di economia dei costi essendo interventi a costo zero per la Regione. Il primo bando, già concluso, ha riguardato i primi dieci interventi. Siamo riusciti a terminare i lavori per la rete fognaria di Maratea e la condotta sottomarina che allontana dalla costa lo scarico in piana pandemia. Abbiamo intensificato i controlli sia delle acque interne che di quelle marina. Per valorizzare la risorsa acqua abbiamo adeguato il canone delle acque minerali e stiamo affrontando il problema legato alle compensazioni ambientali relative all’Accordo di Programma tra la Regione Basilicata, la Regione Puglia e il Ministero dei Lavori Pubblici.
Come molti sanno già, da quell’accordo la Basilicata riceve circa 16 milioni di euro all’anno derivanti dalla fornitura di acqua alle regioni limitrofe che dovevano essere destinati alla manutenzione per gli schemi idrici per rinnovabile e disponibile la risorsa acqua e a tutte quelle azioni utili a preservare la risorsa idrica sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Ovviamente sono finiti per altro ma questo Governo regionale ha intenzione di ripristinare l’uso di tali risorse per la gestione efficiente e sostenibile dell’acqua e garantirne la qualità.
In tutto ciò non possiamo dimenticare che l’acqua non è solo una risorsa da sfruttare in maniera razionale ma anche una bellezza da valorizzare e proteggere. Abbiamo approvato in soli due anni, il piano della costa ionica che ci consentirà di limitare i danni dovuti all’erosione della costa, meta turistica di qualità. Abbiamo messo in campo alcune azioni per prevenire e ridurre l'inquinamento marino e sensibilizzare la popolazione al rispetto dei nostri mari. La Basilicata si conferma avere dei mari eccellenti sia dal punto divista della qualità dell'acqua che della loro bellezza.
Poiché crediamo che la pianificazione e la programmazione siano fondamentali per l’efficienza delle azioni amministrative in tema di risorsa idrica, abbiamo introdotto un intero capitolo che riguarderà i contratti di fiume, proprio per la riqualificazione ambientale e paesaggistica del sistema fluviale lucano, in cui saranno coinvolti tutti gli attori sociali.
In poche parole, l’acqua è davvero il nostro oro blu, rappresenta una delle risorse più importanti della Basilicata. Dobbiamo tutelarla, valorizzarla e utilizzarla in maniera sostenibile. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare ma siamo sulla strada giusta”.

 

Acqua, Rosa: risorsa lucana ancora tutta da scoprire

“Con l’approvazione della legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico è regionalizzata la proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni. La Regione potrà, quindi, o gestirle in proprio o affidarle a terzi. E cosa molto importante, con questa legge, vengono aggiornati i canoni di concessione con maggiori introiti. Già a partire da questo anno dovremmo incassare 600.000 euro in più.
Però, in una visione più ampia delle azioni politiche messe in campo da questa Giunta regionale, la legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico rappresenta un altro tassello per l’azione di tutela e valorizzazione del nostro oro blu.
Gli sforzi che stiamo mettendo in campo per la valorizzazione del patrimonio idrico lucano sono, infatti, numerosi. Si pensi al programma di interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua, con ricadute non solo in termini di tutela del regime idrico compromesso ma anche in termini di economia dei costi essendo interventi a costo zero per la Regione. Il primo bando, già concluso, ha riguardato i primi dieci interventi. Siamo riusciti a terminare i lavori per la rete fognaria di Maratea e la condotta sottomarina che allontana dalla costa lo scarico in piana pandemia. Abbiamo intensificato i controlli sia delle acque interne che di quelle marina. Per valorizzare la risorsa acqua abbiamo adeguato il canone delle acque minerali e stiamo affrontando il problema legato alle compensazioni ambientali relative all’Accordo di Programma tra la Regione Basilicata, la Regione Puglia e il Ministero dei Lavori Pubblici.
Come molti sanno già, da quell’accordo la Basilicata riceve circa 16 milioni di euro all’anno derivanti dalla fornitura di acqua alle regioni limitrofe che dovevano essere destinati alla manutenzione per gli schemi idrici per rinnovabile e disponibile la risorsa acqua e a tutte quelle azioni utili a preservare la risorsa idrica sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Ovviamente sono finiti per altro ma questo Governo regionale ha intenzione di ripristinare l’uso di tali risorse per la gestione efficiente e sostenibile dell’acqua e garantirne la qualità.
In tutto ciò non possiamo dimenticare che l’acqua non è solo una risorsa da sfruttare in maniera razionale ma anche una bellezza da valorizzare e proteggere. Abbiamo approvato in soli due anni, il piano della costa ionica che ci consentirà di limitare i danni dovuti all’erosione della costa, meta turistica di qualità. Abbiamo messo in campo alcune azioni per prevenire e ridurre l'inquinamento marino e sensibilizzare la popolazione al rispetto dei nostri mari. La Basilicata si conferma avere dei mari eccellenti sia dal punto divista della qualità dell'acqua che della loro bellezza.
Poiché crediamo che la pianificazione e la programmazione siano fondamentali per l’efficienza delle azioni amministrative in tema di risorsa idrica, abbiamo introdotto un intero capitolo che riguarderà i contratti di fiume, proprio per la riqualificazione ambientale e paesaggistica del sistema fluviale lucano, in cui saranno coinvolti tutti gli attori sociali.
In poche parole, l’acqua è davvero il nostro oro blu, rappresenta una delle risorse più importanti della Basilicata. Dobbiamo tutelarla, valorizzarla e utilizzarla in maniera sostenibile. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare ma siamo sulla strada giusta”.

 

Bardi: “Due miliardi di euro per le reti idriche della Basilicata”

Ammontano a circa 2 miliardi di euro i finanziamenti che la Basilicata dovrà gestire nei prossimi mesi per l’ammodernamento e l’efficientamento delle reti idriche lucane. Lo si è appreso nella conferenza stampa convocata oggi a Potenza dal presidente della Regione Vito Bardi per presentare ai giornalisti il nuovo amministratore unico di Acquedotto Lucano, l’ingegnere Alfonso Andretta, designato dal governo regionale ed eletto qualche giorno fa dall’assemblea dei soci.

“Ho ritenuto di indicare alla guida dell’azienda più importante della regione – ha detto Bardi – una persona con le competenze ed i giusti requisiti maturati nel tempo, un lucano che ha vissuto per tanto tempo fuori dalla Basilicata ma che ora vuole dare un contributo alla nostra terra. Sono convinto che farà bene, ha le competenze giuste, ma serve la collaborazione di tutti. Per l’Acquedotto Lucano ora inizia una nuova era, in continuità con quella precedente, che soprattutto negli ultimi anni è stata collaborativa e fattiva. Sono certo che si continuerà a far bene, con le iniziative giuste per permettere a questa azienda di essere protagonista. In bocca al lupo al nuovo amministratore, che assume un impegno non semplice e mette a disposizione la propria esperienza per il bene della Basilicata”.

Le possibili linee strategiche della nuova gestione sono state riassunte dal nuovo amministratore di AL. “Innanzitutto – ha detto Andretta – riuscire a spendere i finanziamenti ottenuti, che serviranno di portare a casa l’ammodernamento delle reti che è essenziale per il servizio idrico integrato, così come i sistemi di depurazione e di scarico nel sistema fognario. La progettazione degli interventi è l’obiettivo primario. Abbiamo tempistiche molto strette previste dal PNRR, e la necessità di appoggiarci su strutture organizzate che ci permettano di lavorare con tranquillità”.

Andretta ha inoltre sottolineato che “fra le priorità sulle quali lavoreremo c’è la nostra capacità di venire incontro alle esigenze dei cittadini, a partire dall’invio delle bollette del servizio idrico, che arriveranno a partire dalla settimana prossima con la scadenza del 31 luglio e con gli incrementi tariffati su cui sono stati spalmati gli aumenti di due anni, pari a circa 5 euro a persona. Sono state inviate con ritardo ma abbiamo previsto la possibilità di una dilazione del pagamento, e di rateizzare la cifra. Un esempio di come, a fronte di qualche inefficienza, operiamo per salvaguardare l’utenza. Lavoreremo inoltre per l’efficientamento della struttura di AL, dove ci sono professionalità elevate ma si è perso un po’ l’entusiasmo per il proprio lavoro. Vogliamo avere una impostazione industriale e suscitare l’orgoglio dei dipendenti, a breve avremo un nuovo sistema informativo di gestione dell’azienda per facilitare il lavoro e i rapporti con l’utenza”.

Sulle sinergie attivate dalla Regione con gli enti a vario titolo impegnati nella gestione delle risorse idriche si è soffermato l’amministratore unico dell’Egrib Canio Santarsiero, il quale ha sottolineato tra l’altro che “la Regione è intervenuta per affrontare la difficile situazione finanziaria di AL, caratterizzata da mancanza di liquidità, con provvedimenti che hanno permesso una riduzione dei costi di energia e personale, e con iniziative di contrasto alla dispersione, grazie alle quali il gestore ha recuperato 11 milioni di euro”.

“Oggi inizia un nuovo ciclo – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa – abbiamo cercato di mettere ordine nella governance dell’acqua e non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno all’Acquedotto Lucano, migliorando le procedure, con il recupero di 3 milioni di euro e il risparmio di 7 milioni di euro, a cui si aggiunge lo stanziamento di 2 milioni di euro che in parte mitiga l’aumento temporaneo delle tariffe. Abbiamo così contribuito al risanamento dei conti e nel PNRR abbiamo candidato opere per un miliardo e 800 milioni. AL ha le risorse per progettare gli interventi, ma naturalmente dovrà migliorare la sua gestione”. 

Concessioni idroelettriche, Rosa: raddoppiano i canoni

“Con la legge approvata ieri dal Consiglio regionale per la regolamentazione delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche in Basilicata, i lucani avranno un primo e immediato vantaggio. Quello di incassare, a partire già da quest’anno, maggiori introiti dall’utilizzo delle due dighe del Pertusillo e del Cogliandrino, da tempo in concessione all’Enel, per la produzione di energia idroelettrica”.
E’ il commento dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa all’adozione del provvedimento legislativo da parte dell’assemblea lucana.
“Le tariffe erano ferme da anni. Con la nuova normativa il canone è più che raddoppiato. Fino al 2029, data in cui scadranno le concessioni, Enel dovrà pagare 1.311.000 euro, 632 mila euro in più rispetto a quanto versa tuttora, oltre alle entrate aggiuntive derivanti da un ulteriore 2,5% sui ricavi di produzione che realizzerà sui due impianti idroelettrici gestiti. La rimodulazione delle tariffe è una delle attività che abbiamo messo in campo affinché i beni lucani rendano di più in termini economici. Una delle tante iniziative per dare il giusto valore alle nostre risorse e il giusto ritorno alla Basilicata”.
Con la legge regionale, che disciplina, nel dettaglio, le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico e la determinazione del canone, le dighe ritornano nella piena disponibilità della Regione.
Alla scadenza prevista il 1 aprile 2029 delle due grandi concessioni idroelettriche presenti sul territorio regionale, quella della centrale Agri a valle della diga del Pertusillo e quella della centrale di Castrocucco che deriva le acque dalla diga del Cogliandrino, la Regione potrà decidere se gestire direttamente o optare per una nuova assegnazione tramite bando ad evidenza pubblica con l’indubbio vantaggio di affidare la gestione delle centrali all’operatore economico che offrirà le migliori garanzie dal punto di vista ambientale, economico, lavorativo e produttivo e con un piano di sviluppo che meglio valorizzi il bacino circostante.

Rosa su elezione amministratore unico di Acquedotto lucano

“È sempre destabilizzante quando chi ha gestito il potere in modo solitario, e per questo è stato bocciato non solo dai cittadini ma anche dal suo stesso partito, parla di una presunta castrazione della ‘libera determinazione della base degli azionisti di Acquedotto Lucano’.
Ricordo i ‘meravigliosi anni’ della democrazia del centrosinistra in cui il candidato ad amministratore unico di Acquedotto lucano, la più grande azienda pubblica lucana e tra i più importanti enti del Sud Italia nella gestione del sistema idrico integrato, era solo quello vicino al Governatore di turno.
Il protagonismo dei Comuni ben poteva essere, allora, sacrificato per i desiderata della Regione? Quanta ipocrisia.
La verità è che lamentarsi oggi per il ‘peso’ dell’Ente Regione nell’elezione del vertice di AqL è un non senso, considerato che le regole sono state decise proprio da chi oggi ne parla male. La golden share regionale è nello statuto che non ha certo scritto il centrodestra.
La vicenda ha, però, una sua rilevanza che va al di là della nomina. Si è cercato di mettere in difficoltà la Giunta regionale e il Presidente per poi, magari, chiederne le dimissioni. Non vogliamo chiamarlo tentato golpe? Non facciamolo.
Diciamo allora che, legittimamente, alcuni Sindaci hanno proposto una candidatura alternativa che alla maggioranza dei soci, in termini di voto ponderato, non è andata bene. Del resto, stiamo parlando sempre di un S.p.A., dove uno non vale uno. Il centrosinistra che ha costituito AqL dovrebbe saperlo.
Diciamo anche che sarebbe stata una scelta di ‘libera determinazione’ se non fosse che è diventato chiaro che c’è una parte di Sindaci della Basilicata che, ancora oggi, si fa strumentalizzare dal establishment del centro sinistra.
Non si spiega altrimenti perché, in passato, non c’è mai stata più di una candidatura. Mai. L’unica volta che accadde ci fu un provvidenziale ritiro per favorire il candidato dell’allora Governatore. Dovremmo interrogarci su questo, su come sono stati gestiti gli enti regionali in passato.
Questi Sindaci, che mai hanno osato urlare all’uomo solo, sono ancora legati a logiche che poco hanno a che fare con i cittadini. Diciamolo chiaramente: si vota. E qualcuno avrà pensato di barattare il voto in AqL con una ricandidatura o con il sostegno elettorale alle prossime amministrative. A riprova di un disegno politico ben preciso, a riprova che non si trattava di una questione di nomi ma di un gioco di forza, sono stati i Sindaci armati di deleghe. Deleghe come se piovesse. E dibattito azzerato. Perché, voglio ricordarlo, nessuno, durante l’assemblea, ha parlato. Nessuno ha accennato a programmi, aspettative, servizi. Chi rappresentano questi Primi cittadini? Se stessi o le comunità che dovrebbero garantire? Hanno deciso da soli, senza certamente consultare le loro comunità, motivati dalla sola appartenenza partitica o dalla simpatia politica. Hanno deciso di usare AqL solo come grimaldello per prendersi una rivincita rispetto a due anni orsono, quando proprio i cittadini hanno decretato la fine di un sistema. Ovviamente gli è andato male.
L’unica cosa che hanno dimostrato è la spaccatura del centrosinistra. Il Pd accoglie i 5stelle e perde per strada Italia Viva. È da dire che, personalmente, mi trovo ancora non poco in imbarazzo a pensare che i grillini e Pittella trivella, come lo chiamavano i 5stelle quando ancora parlavano di aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno, facciano cartello. Tuttavia, questo dimostra che il vecchio centrosinistra non ha ancora digerito la sconfitta ed è pronto a qualsiasi compromesso.
È stato un gioco di pochi che a nessun lucano interessa. L’ultimo sussulto di un apparato che ora deve dimostrare che la questione non era una questione di parte, un regolamento di conti politico ma che tutta questa vicenda era per il bene dei lucani e lo può fare solo iniziando ad occuparsi seriamente della risorsa acqua. Come non ha mai fatto in passato.
In questi mesi, ci siamo occupati molto del rilancio dell'Egrib e di AqL, abbiamo messo in campo idee, risorse economiche, soluzioni e progetti.
Continueremo a farlo insieme al nuovo amministratore, Andretta, cui vanno i miei auguri di buon lavoro, sicuro che saprà interpretare al meglio la nostra idea di governo del territorio e lo faremo anche con tutti i comuni soci, se vorranno e se finalmente comprenderanno che il proprio dovere si esplica, non soltanto votando per l'amministratore AqL o chiedendo contributi alla Regione, ma lavorando quotidianamente ed in sinergia sui problemi. Continueremo a accogliere suggerimenti e proposte da tutti, come abbiamo sempre fatto. Questo è il protagonismo dei Comuni che aiuta la nostra terra”.
Lo dichiara l'assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa

Rosa su elezione amministratore unico di Acquedotto lucano

“È sempre destabilizzante quando chi ha gestito il potere in modo solitario, e per questo è stato bocciato non solo dai cittadini ma anche dal suo stesso partito, parla di una presunta castrazione della ‘libera determinazione della base degli azionisti di Acquedotto Lucano’.
Ricordo i ‘meravigliosi anni’ della democrazia del centrosinistra in cui il candidato ad amministratore unico di Acquedotto lucano, la più grande azienda pubblica lucana e tra i più importanti enti del Sud Italia nella gestione del sistema idrico integrato, era solo quello vicino al Governatore di turno.
Il protagonismo dei Comuni ben poteva essere, allora, sacrificato per i desiderata della Regione? Quanta ipocrisia.
La verità è che lamentarsi oggi per il ‘peso’ dell’Ente Regione nell’elezione del vertice di AqL è un non senso, considerato che le regole sono state decise proprio da chi oggi ne parla male. La golden share regionale è nello statuto che non ha certo scritto il centrodestra.
La vicenda ha, però, una sua rilevanza che va al di là della nomina. Si è cercato di mettere in difficoltà la Giunta regionale e il Presidente per poi, magari, chiederne le dimissioni. Non vogliamo chiamarlo tentato golpe? Non facciamolo.
Diciamo allora che, legittimamente, alcuni Sindaci hanno proposto una candidatura alternativa che alla maggioranza dei soci, in termini di voto ponderato, non è andata bene. Del resto, stiamo parlando sempre di un S.p.A., dove uno non vale uno. Il centrosinistra che ha costituito AqL dovrebbe saperlo.
Diciamo anche che sarebbe stata una scelta di ‘libera determinazione’ se non fosse che è diventato chiaro che c’è una parte di Sindaci della Basilicata che, ancora oggi, si fa strumentalizzare dal establishment del centro sinistra.
Non si spiega altrimenti perché, in passato, non c’è mai stata più di una candidatura. Mai. L’unica volta che accadde ci fu un provvidenziale ritiro per favorire il candidato dell’allora Governatore. Dovremmo interrogarci su questo, su come sono stati gestiti gli enti regionali in passato.
Questi Sindaci, che mai hanno osato urlare all’uomo solo, sono ancora legati a logiche che poco hanno a che fare con i cittadini. Diciamolo chiaramente: si vota. E qualcuno avrà pensato di barattare il voto in AqL con una ricandidatura o con il sostegno elettorale alle prossime amministrative. A riprova di un disegno politico ben preciso, a riprova che non si trattava di una questione di nomi ma di un gioco di forza, sono stati i Sindaci armati di deleghe. Deleghe come se piovesse. E dibattito azzerato. Perché, voglio ricordarlo, nessuno, durante l’assemblea, ha parlato. Nessuno ha accennato a programmi, aspettative, servizi. Chi rappresentano questi Primi cittadini? Se stessi o le comunità che dovrebbero garantire? Hanno deciso da soli, senza certamente consultare le loro comunità, motivati dalla sola appartenenza partitica o dalla simpatia politica. Hanno deciso di usare AqL solo come grimaldello per prendersi una rivincita rispetto a due anni orsono, quando proprio i cittadini hanno decretato la fine di un sistema. Ovviamente gli è andato male.
L’unica cosa che hanno dimostrato è la spaccatura del centrosinistra. Il Pd accoglie i 5stelle e perde per strada Italia Viva. È da dire che, personalmente, mi trovo ancora non poco in imbarazzo a pensare che i grillini e Pittella trivella, come lo chiamavano i 5stelle quando ancora parlavano di aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno, facciano cartello. Tuttavia, questo dimostra che il vecchio centrosinistra non ha ancora digerito la sconfitta ed è pronto a qualsiasi compromesso.
È stato un gioco di pochi che a nessun lucano interessa. L’ultimo sussulto di un apparato che ora deve dimostrare che la questione non era una questione di parte, un regolamento di conti politico ma che tutta questa vicenda era per il bene dei lucani e lo può fare solo iniziando ad occuparsi seriamente della risorsa acqua. Come non ha mai fatto in passato.
In questi mesi, ci siamo occupati molto del rilancio dell'Egrib e di AqL, abbiamo messo in campo idee, risorse economiche, soluzioni e progetti.
Continueremo a farlo insieme al nuovo amministratore, Andretta, cui vanno i miei auguri di buon lavoro, sicuro che saprà interpretare al meglio la nostra idea di governo del territorio e lo faremo anche con tutti i comuni soci, se vorranno e se finalmente comprenderanno che il proprio dovere si esplica, non soltanto votando per l'amministratore AqL o chiedendo contributi alla Regione, ma lavorando quotidianamente ed in sinergia sui problemi. Continueremo a accogliere suggerimenti e proposte da tutti, come abbiamo sempre fatto. Questo è il protagonismo dei Comuni che aiuta la nostra terra”.
Lo dichiara l'assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa

Pnrr:assemblea plenaria Ambiente ed energia,oltre 130 partecipanti

Continua il percorso intrapreso dal governo regionale con la delibera  n. 336 del 2021 nella quale ha espresso la volontà di candidare la Basilicata ad ospitare il Centro nazionale di Alta tecnologia per l’Ambiente ed Energia previsto nella Missione 4 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il modello organizzativo per giungere alla definizione del progetto è stato presentato questa mattina nella seconda Assemblea plenaria convocata dall’assessore regionale Gianni Rosa con l’obiettivo di costruire una rete di partenariati per meglio rispondere alle esigenze emergenti dal Piano nella direzione della Rivoluzione verde e della transizione ecologica. Un’assemblea molto partecipata, con oltre 130 collegamenti in videoconferenza, che ha visto l’ampia adesione delle istituzioni, parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, degli enti subregionali, degli ordini professionali e delle imprese del settore
“La Basilicata vuole scommettere ancora una volta sull’ambiente e l’energia – ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi, aprendo i lavori – per contribuire alla crescita delle imprese, per lo sviluppo della ricerca e per il rilancio dell’economia, in chiave di sostenibilità ambientale. Per dare concretezza ai progetti che, come Regione, abbiamo candidato, occorre avere una solida capacità organizzativa: ecco perché abbiamo la necessità di inserire cultura e competenze manageriali nella gestione di questa fase così delicata per questa sfida epocale dettata dal Pnrr”.
“Collaborazioni come quelle con Enea, Terna, Cnr, UniBas, Farbas, Alsia, Sel e Unina – ha evidenziato Bardi  – costituiscono la base perfetta per poter costruire una rete di partenariati con le aziende per giungere preparati alla predisposizione della candidatura” e “una grande opportunità di ulteriore crescita che ci può consentire di creare nuove professionalità e posti di lavoro, nuovi percorsi di ricerca, che rafforzerebbero la terza missione delle Università e dei Centri di Ricerca operanti sul nostro territorio”.
Saranno costituiti quattro tavoli tematici che già a partire da questo mese approfondiranno gli argomenti di maggiore interesse riportati nella Missione 2 del Pnrr e sintetizzati nei temi dell’Economia circolare, dello sviluppo delle rinnovabili, dell’idrogeno e della tutela della risorsa idrica da declinare con le peculiarità del territorio della Basilicata. Fitto anche il cronoprogramma. I tavoli di lavoro saranno istituiti nei prossimi giorni per essere pronti con una proposta non appena il governo emanerà il bando di candidatura. La struttura operativa sarà formata da esperti designati dai Centri di ricerca, dalle Università, dal mondo delle imprese, dai Dipartimenti regionali e dagli enti subregionali. E’ prevista, inoltre, la costituzione di una cabina di regia con la partecipazione di esperti del settore della pianificazione ambientale, dell’economia del territorio e dell’energia e delle imprese.
Il modello presentato dall’assessore Rosa è stato condiviso da tutti i partecipanti all’assemblea plenaria, che hanno dato la loro piena disponibilità.
“Il nostro progetto – ha detto l’assessore Rosa – ha avuto la piena adesione di tutti. E’ un risultato che mi lascia soddisfatto ed  è il segnale che il centro di Alta tecnologia rappresenta una sfida e un’opportunità che dobbiamo cogliere. Si tratta di un progetto ambizioso ma decisivo per il futuro stesso della Basilicata. La nostra vera forza è l’unione di tutte le parti rappresentative dei vari segmenti della nostra regione e ringrazio tutti per la disponibilità e l’interesse dimostrato. Sono certo che abbiamo intrapreso la strada giusta”. 

Pnrr, il 9 assemblea plenaria su progetti Ambiente ed Energia

D’intesa con il presidente Vito Bardi, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, ha convocato la seconda assemblea plenaria, che si terrà in modalità telematica venerdì 9 luglio alle 10,30, con l’obiettivo di costruire una rete di partenariati per meglio rispondere alle esigenze che ci rivengono dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 
Nella videoconferenza saranno presentati il modello organizzativo e la proposta di composizione dei singoli tavoli telematici, in sinergia con le Direzioni generali della Regione, così come concordato nell’ambito della prima Assemblea plenaria del 20 maggio scorso con i rappresentanti delle parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, delle Province, dell’Anci, degli enti subregionali, degli ordini professionali e delle imprese del settore.

“COMUNINMARE” e “Spiaggia Amica”: primo incontro a Rotondella

"L’idea progettuale COMUNINMARE, promossa dalla FARBAS ed attuata in stretta collaborazione con ARPAB, sotto il coordinamento generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, scaturisce dall’esigenza di portare a conoscenza la comunità regionale circa lo stato di qualità della balneazione delle acque lucane.
I risultati ottenuti dalle campagne di Progetto, giunto oggi al quarto anno di attività, sono stati, negli anni, un valido supporto alle Amministrazioni costiere lucane per la candidatura e la successiva acquisizione di ben cinque bandiere blu.
Il primo dei sette incontri programmati, che si terrà il giorno 7 luglio alle 18:00 presso il lido “Rotò Beach” di Rotondella, – spiega la Farbas (Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata) sarà l’occasione per divulgare i dati di progetto.
Oltre ai risultati delle analisi di laboratorio, sarà presentato il primo report sulle campagne di monitoraggio dei cetacei, attuate da FARBAS e CIMA Foundation.
Sarà, inoltre, l’occasione per confermare il programma di educazione ambientale denominato “Operazione Spiaggia Amica”, già avviato dalla FARBAS negli scorsi anni, e impreziosito, per la stagione balneare in corso, dall’importante contributo di ARPAB ed EGRIB.
Si tratta di un progetto di coinvolgimento dal basso che mira ad intensificare l’attività di informazione e sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente al fine di evitare la dispersione di microplastiche in mare e contrastare l’inquinamento delle spiagge.
Accanto a ciascun lido, infatti, in corrispondenza della porzione di spiaggia libera, verrà posizionato l’ormai noto 'Pesce mangia plastica', visibile a tutta la spiaggia per le sue dimensioni (lungo oltre tre metri, alto due), all’interno del quale sarà possibile conferire rifiuti in plastica, e che già in passato si è rivelato un prezioso strumento di educazione ambientale
Ogni settimana, il mega pesce sarà spostato in altri lidi del versante Jonico e Tirrenico, allo scopo di coinvolgere utenti sempre diversi.
Si tratta di un’operazione che tende a responsabilizzare gli utenti della balneazione delle spiagge lucane e a marginalizzare coloro che continuano a trattare l’ambiente come una piccola discarica di rifiuti, disinteressandosi delle conseguenze, spesso letali per l’ambiente che tutti viviamo".

Di seguito il calendario degli incontri sulla qualità delle acque di balneazione:
• 7 Luglio 2021 ore 18:00 – Lido “Rotò Beach” di Rotondella;
• 15 Luglio 2021 ore 18:00 – Lido “Bambulè” di Policoro;
• 26 Luglio 2021 ore 19:00 – Lungomare di Nova Siri, Barca capovolta;
• 6 Agosto 2021 ore 18:00 – Centro storico di Maratea, Largo Cappuccini;
• 12 Agosto 2021 ore 18:00 – Lido “Il faro” di Scanzano Jonico;
• 13 Agosto 2021 ore 18:00 – Lido “Spiaggetta” di Pisticci;
• 16 Agosto 2021 ore 18:00 – Lido “Punta dell’Eughe” di Metaponto.

  

Rosa: mancate pianificazione e programmazione ambientale

La pianificazione e la programmazione ambientale, anche nell’ottica dello sviluppo sostenibile del turismo, è stato l’oggetto del mio intervento di ieri al convegno: Maratea nel futuro: ambiente, turismo e infrastrutture. Non si può parlare di turismo sostenibile se non si considera l’impatto sull’ambiente. E non si può parlare di ambiente se non si considerano i bisogni dei cittadini. Questo è lo sviluppo sostenibile. Questo è il futuro della Basilicata.
Fondamentale è capire dove vogliamo andare, perché e come arrivarci è fondamentale per realizzare il futuro che immaginiamo per la nostra terra. La pianificazione e la programmazione è ciò che è mancato in Basilicata. I provvedimenti passati sono stati solo emergenziali, per riparare a problemi contingenti, o a pioggia.
Purtroppo anche la tutela ambientale è un aspetto in cui la carenza di pianificazione degli anni passati ha inciso notevolmente.
Esempio emblematico il Piano Coste. La mia prima sollecitazione per l’approvazione del Piano Coste risale al 2014, a quando ero consigliere regionale. Il Piano coste, propedeutico all’approvazione del Piano Lidi, è fondamentale non solo per consentire la programmazione di interventi a tutela dell’ambiente costiero ma anche per la programmazione turistica.
Quando mi sono insediato, avevo promesso che ci avrei lavorato da subito e, oggi, posso affermare che un’altra promessa è stata mantenuta perché la scorsa settimana abbiamo approvato il Piano stralcio della Costa ionica.
La tutela ambientale ha cambiato metodo: un approccio integrato pianificatorio che ha come obiettivo il controllo, sì, ma anche l’implementazione della qualità territoriale ed ambientale attraverso l’uso sostenibile delle risorse.
Il vero cambiamento è pensare al futuro, programmandolo, ponendo le basi che ci permetteranno nel medio e lungo periodo di raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati.

Antincendio:dal Dipartimento Ambiente 260 mila € per biodiversità

Le attività antincendio non possono non prescindere dalla tutela della biodiversità. Per questo motivo la Giunta regionale ha approvato uno schema di convenzione con la Direzione regionale del Dipartimento Vigili del Fuoco che prevede il potenziamento dei servizi antincendio delle aree protette SIC – ZPS – ZSC estesi ai due litorali lucani con pattugliamento costiero e attività di salvamento.
Secondo quanto previsto dalla convenzione dall’11 luglio al 22 agosto la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco garantirà, per il tramite dei Comandi Provinciali, tre squadre aggiuntive per l’Antincendio boschivo, composte ciascuna da cinque unità che garantiranno 12 ore di servizio giornaliero dalle 8 alle 20. Le squadre avranno carattere itinerante e, a richiesta della Sala Operativa Unificata Permanente, potranno riferirsi a Distaccamenti dei vigili del fuoco diversi, oppure essere impiegate per compiti di vigilanza nelle aree interessate da incendi boschivi. Nello stesso periodo sarà inoltre garantito il pattugliamento con mezzi acquatici e il salvamento lungo le coste lucane
“Con questa convenzione – commenta l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – la Giunta regionale stanzia ulteriori 260 mila euro per assicurare nel periodo estivo la massima tutela, per scongiurare il propagarsi di incendi e lo svolgimento illecito di attività che possano minare il patrimonio naturalistico soprattutto nelle aree prospicienti i due tratti di costa che bagnano il territorio lucano e la loro unione naturale garantita dal Parco Nazionale del Pollino. Tale provvedimento raccoglie anche le preoccupazioni espresse dai sindacati del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco circa la riduzione delle risorse e finalizza le attività alla tutela del patrimonio naturalistico esistente, soprattutto nelle aree prospicienti i due tratti di costa che bagnano il territorio lucano e la loro unione naturale garantita dal Parco Nazionale del Pollino”.