“Il convegno di ieri a Tramutola, sulla legalità e sulla tutela ambientale, ha messo in evidenza, con prepotenza, quanto l’informazione è fondamentale per costruire un rapporto sano tra istituzioni e cittadini.
Questo Governo regionale è nato sulla premessa che in Basilicata era necessario ripristinare la legalità su più livelli, dai monitoraggi alle regole certe per effettuarli.
Dotare l’ARPAB di personale dipendente è stato il primo passo in questa direzione. Con l’assunzione di sessanta unità, per lo più tecnici per i controlli, abbiamo implementato le squadre che possono andare sul territorio e che hanno l’autorevolezza per svolgere il loro lavoro di monitoraggio. Non tutti sanno, infatti, che, prima, il personale interinale non poteva svolgere gli stessi compiti dei dipendenti, con la conseguenza di un apporto ridotto alle attività dell’ARPAB.
Oggi, possiamo dire di aver rafforzato concretamente il personale che garantisce uno stretto controllo dell’ambiente. Questo, sommato all’incremento di 2,5 milioni di euro, anche per il miglioramento e l’implementazione delle strumentazioni in dotazione dell’Agenzia, consente di poter contare su una struttura funzionante. Inoltre, dopo anni di chiacchiere, la prossima settimana apriremo una sede ARPAB a Viggiano, incrementando i presidi sul territorio.
Abbiamo ottemperato ad alcuni obblighi di legge che per molto tempo sono rimasti inattuati: si pensi al Piano di ispezioni, che consente ai nostri ‘controllori’ ARPAB di accedere agli impianti sotto posti ad A.I.A., come quelli dei Centri Olio. Senza tale operazione, i controlli in situ non si potevano fare.
Il dibattito, animato da alcune associazioni di tutela ambientale, mi ha permesso di rispondere ad alcune preoccupazioni dei cittadini della Val d’Agri su cosa si è fatto e cosa si intende fare per tutelare la salute e l’ambiente lucano, soprattutto con riguardo alla qualità dell’aria.
Ricordo che abbiamo iniziato un primo ‘esperimento’ per il monitoraggio della qualità dell’aria proprio con il Centro Olio ‘Tempa Rossa, la cui A.I.A. prevede un monitoraggio in continuo delle emissioni odorigene. Anche sulla base di ciò, il Governo regionale ha messo in campo regole certe per prevenire o, in alcuni casi, limitare le emissioni odorigene, colmando un vuoto legislativo. Lo abbiamo fatto mettendo in campo una legge regionale e alcune linee guida.
Di più, stiamo lavorando per predisporre ulteriori linee guida che riguardano i composti non metanici e che sono di prossima approvazione.
Queste regole certe sono il frutto di uno studio tecnico e giuridico notevole da parte dell’ARPAB e del Dipartimento Ambiente che ha messo a confronto ed analizzato le buone pratiche che si sono sviluppate in questi anni.
Stiamo portando avanti il Piano Paesaggistico, l’unico strumento utile per programmare uno sviluppo che sia veramente sostenibile e rispettoso del nostro ambiente.
Del resto, un ambiente salubre è un diritto fondamentale dell’individuo che noi vogliamo garantire in quanto tassello del più ampio diritto alla salute, costituzionalmente tutelato. Per questo abbiamo approvato il progetto ‘Lucas, Lucania ambiente e salute’, per un finanziamento di 25 milioni in 5 anni, che avrà come base tutti gli studi epidemiologici e le ricerche sullo stato dell’ambiente condotti in Basilicata, che sono circa 50, aggiornandoli. Tale progetto, però, vuole alzare l’asticella degli obbiettivi di salute e tutela ambientale, prevedendo programmi di prevenzione e sorveglianza sanitaria per le popolazioni più esposte alle ricadute delle attività industriali, formando tecnici qualificati e realizzando ambulatori specialistici e laboratori all’avanguardia sul territorio regionale.
Una delle novità, rispetto ai precedenti, è, infatti, che esso ha l’ambizioso scopo di mappare tutta le Regione perché il diritto alla salute ed a vivere in un ambiente salubre è dei cittadini che risiedono nei territori delle concessioni petrolifere e anche di tutti i Lucani.
Le giuste preoccupazioni dei cittadini sul futuro della Valle e della Basilicata tutta sono comprensibili. Ma è da dire che noi, sin da subito, abbiamo buttato i semi per garantire ai lucani un futuro oltre il petrolio. È prova di questo la posizione ferma che la nostra Regione ha assunto in occasione del confronto Stato-Regioni per l’approvazione del PiTESAI, il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee, durante il quale la Basilicata ha detto no a nuove concessioni, anche, e soprattutto, per il notevole contributo che la nostra terra dà all’Italia intera. Non possiamo diventare un colabrodo. E nel far sentire le nostre ragioni siamo riusciti a far approvare la nostra posizione sulla decadenza delle concessioni per l’estrazione di petrolio vetuste, ovvero quelle concessioni che esistono da anni ma che ad oggi non sono state avviate.
È prova di tale impegno, inoltre, la revisione degli accordi Total, prima, e di quelli Eni poi, che oltre a portare più soldi nelle casse regionali, con un incremento sette volte maggiore rispetto al passato, verranno utilizzate per il reale sviluppo della Regione.
In passato, le ingenti risorse rinvenienti dalle estrazioni sono state dilapidate. I nuovi accordi daranno impulso allo sviluppo sostenibile, le risorse non saranno utilizzate per le spese correnti ma per la creazione di attività che vanno nella direzione del non oil e dell’incremento dei posti di lavoro. In uno con l’accordo con l’UNIBAS, che prevede che la programmazione universitaria intercetti le esigenze delle imprese lucane, questo Governo regionale ha buttato le basi per la formazione di personale altamente qualificato e lo sviluppo di attività sostenibili.
È una delle tre gambe del progetto a lungo termine del Governo regionale per il futuro della Regione, insieme alla tutela ambientale e alla revisione degli accordi sul gas che ci permetterà di fornire la materia prima gratis a tutti i Lucani appena verranno sciolti alcuni nodi con il Governo nazionale.
E sempre nell’ottica dell’uso produttivo delle risorse delle compensazioni ambientali, il Governo regionale, attraverso una legge, che è il modo più consono per garantire la legalità, ha istituito un fondo di 13 milioni di euro per tutti i Comuni lucani per la tutela e il ripristino ambientale nei loro territori.
Sicuramente, condensare trenta mesi di cose fatte in un unico appuntamento è impossibile e per questo contiamo di farne altri. Tuttavia sono stato lieto di aver partecipato all’incontro di ieri a Tramutola che mi ha consentito di tratteggiare, seppur a grandi linee, gli sforzi fatti per recuperare gli errori e, talvolta, le omissioni del passato e soprattutto quello che il Governo regionale intende ancora fare. Non ci siamo fermati nonostante la pandemia e continueremo a lavorare per i Lucani”.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa.