Auto contro barriere vicino all’ambasciata di Israele a Tokyo

La polizia giapponese ha arrestato un uomo dopo un incidente stradale avvenuto verso le 11 ora locale (le 3 in Italia) di giovedì 16 novembre vicino all’ambasciata israeliana a Tokyo, in Giappone, riferiscono i media locali. L’uomo sarebbe un cinquantenne membro di un gruppo di destra, secondo le prime informazioni disponibili.

Schiantata contro una recinzione a circa 100 metri dalla sede diplomatica

Riprese video mostrano una piccola automobile schiantata contro una recinzione a un incrocio a circa 100 metri dalla sede diplomatica. Un agente di polizia è rimasto leggermente ferito nell’accaduto. Nei giorni scorsi la zona dell’ambasciata israeliana a Tokyo era stata sede di alcune manifestazioni in sostegno della popolazione palestinese e contro i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, come successo vicino alle ambasciate di Israele in diversi altri paesi in tutto il mondo. Per il momento non si sa se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario, né se sia in qualche modo collegato a quanto sta succedendo in Medio Oriente. Sul caso è stata aperta un’inchiesta.

Biden-Xi, prove di disgelo ma è scontro su Taiwan e sanzioni Usa

«Abbiamo fatti alcuni importanti progressi, i colloqui sono stati molto costruttivi e produttivi». Joe Biden ha sintetizzato così nella sua conferenza stampa le quattro ore di faccia a faccia con Xi Jinping in una scenografica residenza alle porte di San Francisco, il primo dopo un anno in cui le relazioni tra i due Paesi erano scivolate al punto più basso. L’obiettivo era avviare il disgelo. Per «capirsi reciprocamente in modo chiaro e fare in modo che la competizione non sfoci in conflitto», come ha spiegato Biden dopo la stretta di mano. E per «superare le differenze» in un mondo «abbastanza grande per la convivenza e per il successo di Cina e Stati Uniti», che «non possono voltarsi le spalle», tanto meno sullo sfondo di un’economia globale «in ripresa ma con uno slancio lento, appesantita dal protezionismo», come gli ha fatto eco Xi Jinping, affermando di credere in un «futuro promettente» delle relazioni Usa-Cina.

Ristabilita anche la hotline militare, confermato l’impegno a cooperare sul clima

Il risultato più importante è il ripristino delle comunicazioni al più alto livello, con una linea diretta tra i due leader in caso di crisi. Ristabilita anche la hotline militare, cancellata da Pechino dopo la controversa visita dell’allora speaker Nancy Pelosi a Taiwan nel 2022. Intesa con Xi anche per un giro di vite cinese contro la produzione e l’esportazione dei precursori chimici del Fentanyl, l’oppioide sintetico a basso costo che miete decine di migliaia di vittime ogni anno in Usa. Confermato anche l’impegno a cooperare sul clima, benché Biden abbia chiesto a Pechino di fare di più. Intesa inoltre per discutere sull’intelligenza artificiale.

Muro su Taiwan. Xi: «Gli Usa dovrebbero sostenere la riunificazione pacifica della Cina»

Ma se il dialogo è ripreso, restano diversi nodi e tensioni: da Taiwan ai rapporti economici, minati per la Cina dalle sanzioni e dalle limitazioni Usa all’export hi-tech e per Washington dalla mancanza di parità di condizioni competitive. Con una risposta diplomaticamente poco opportuna in questo momento, inoltre, Biden ha definito di nuovo pubblicamente Xi un «dittatore», nel senso – ha tentato di sfumare – che è alla guida di un paese «comunista». E ha fatto sapere di aver sollevato i suoi timori sugli abusi dei diritti umani della Cina, inclusi quelli nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong. Muro su Taiwan. Biden ha detto di aver ribadito la politica americana che riconosce una sola Cina ma di aver messo in chiaro con Xi che gli Usa si aspettano che la Cina non interferisca nelle elezioni di Taiwan, sottolineando l’importanza della pace e della stabilità nello stretto dell’isola. Ma il leader di Pechino, secondo il ministero degli esteri cinese, ha ammonito che gli Stati Uniti dovrebbero «intraprendere azioni concrete per onorare il proprio impegno a non sostenere l’indipendenza di Taiwan, smettere di armarla e sostenere la riunificazione pacifica della Cina», un obiettivo da lui definito «inarrestabile». Il messaggio è che Taiwan prima o dopo tornerà a casa, con le buone o con le cattive.

Scontro su sanzioni Usa. Xi: «Danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina»

Altro punto dolente sollevato da Xi sono le azioni americane «in materia di controllo delle esportazioni, di verifica degli investimenti e le sanzioni unilaterali che danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina». L’istanza è che siano rimosse «in modo da fornire un ambiente equo, giusto e non discriminatorio per le imprese cinesi». Ma anche Biden ha lamentato la mancanza di parità di condizioni nella competizione economica, avvisando che il trattamento della proprietà intellettuale scoraggia gli investimenti. Nella conferenza stampa è rimasta in ombra la risposta di Xi alla sua richiesta di contribuire alla de-escalation sia in Medio Oriente (in particolare facendo pressione sull’Iran perché non allarghi il conflitto) che in Ucraina (in questo caso il pressing sollecitato è anche sulla Corea del Nord): il leader cinese resta il principale alleato politico di Putin e ha sposato la causa palestinese. Biden ha invece ribadito il suo sostegno a Israele, pur ricordando l’obbligo di agire con prudenza per non colpire civili e la soluzione dei due stati.

Il pianista russo Andrei Gavrilov torna a esibirsi a Roma

Andrei Gavrilov, grande pianista di scuola russa, torna ad esibirsi a Roma dopo oltre 20 anni di assenza. Il musicista sarà sul palco il 18 novembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza per la stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti. Il programma prevede quattro Notturni di Chopin, la Sonata in “si” minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij.

È stato il primo artista sovietico a poter rimanere in Occidente senza chiedere asilo politico

Andrei Gavrilov è nato a Mosca nel 1955 in una famiglia di artisti. Nel 1974, all’età di 18 anni, ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Tchaikovsky e nello stesso anno ha debuttato al Festival di Salisburgo sostituendo Sviatoslav Richter. Da allora ha avuto una carriera internazionale straordinaria con esibizioni con le più grandi orchestre del mondo e nelle sale da concerto più prestigiose. Nel 1984 ha presentato con successo una petizione per la libertà a Mikhail Gorbaciov diventando il primo artista sovietico a cui è stato concesso il permesso di rimanere in occidente senza dover chiedere asilo politico. Tra il 1994 e il 2001 si è preso una pausa di sette anni, durante i quali non ha tenuto quasi nessun concerto, dedicandosi agli studi di filosofia e religione e alla ricerca di nuove idee e nuovi approcci alla musica. Nel 2001 è tornato sulle scene con una tournée in Russia. Nel 2019 ha fondato la propria etichetta discografica UCM dove ha realizzato la rivoluzionaria serie di registrazioni “consapevoli”: Musica come coscienza vivente.

Le quotazioni di Borsa italiana e spread oggi 16 novembre 2023

A metà seduta, le Borse europee vanno in direzioni sparse. Milano resta debole e guadagna lo 0,04%. Male Londra e Parigi (-0,4%), mentre sono in rialzo Francoforte (+0,3%) e Madrid (+0,4%) in attesa dell’apertura di Wall Street. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi scende a 177 punti, con il tasso del decennale italiano al 4,38%.

Le quotazioni delle Borse e l’andamento dello spread in tempo reale

13.43 – Borse europee deboli, lo spread a 177 punti

La Borsa di Milano (+0,04%) prosegue debole, in linea con gli altri listini europei, in vista dell’avvio di Wall Street dove i future sono in calo. I mercati, dopo l’euforia del calo dell’inflazione, cercano spunti sulle prossime mosse delle banche centrali sul fronte della politica monetaria. In lieve flessione i rendimenti dei titoli di Stato. Lo spread tra Btp e Bund scende a 177 punti, con il tasso del decennale italiano al 4,38%. Nel Vecchio continente si muovono in territorio negativo Londra e Parigi (-0,4%), mentre sono in rialzo Francoforte (+0,3%) e Madrid (+0,4%). I listini sono appesantiti dall’energia (-1,8%) e dal lusso (-2%). Toniche le utility (+1,3%), in positivo le Tlc (+0,3%). A Piazza Affari si mette in luce A2a (+2,8%). Bene anche Erg (+2%), Hera (+1,9%) ed Enel (+0,8%). Acquisti su Leonardo (+2%), con il collocamento negli Usa di una quota del 6,3% di Drs. Positive le banche con Mps (+0,5%), Intesa (+0,2%), Bper (+0,1%), mentre è piatta Banco Bpm (-0,04%). Seduta negativa per l’energia con Saipem (-1,7%), Eni (-1,2%), Tenaris (-0,7%). Vendite su Diasorin (-2,1%) e Campari (-1,2%). Debole Anima (-0,3%), con la proposta di acquisto di Kairos.

11.56 – Borse europee fiacche a metà giornata

Borse europee fiacche mentre si avviano al giro di boa di metà seduta. Gli investitori sono in attesa dei dati Usa sul mercato del lavoro che, dopo l’inflazione, sono gli elementi sotto i riflettori per le prossime mosse delle banche centrali sul fronte della politica monetaria. C’è attenzione anche alle ultime batture della stagione delle trimestrali e sull’andamento dell’economia globale. L’indice stoxx 600 è in calo dello 0,2, mentre i future di Wall Street poco mossi. Seduta in calo per Londra (-0,4%) e Parigi (-0,2%) mentre sono in positivo Francoforte e Madrid (+0,4%) e Milano (+0,2%). Sui listini pesa l’energia (-1,7%), con il prezzo del petrolio ancora in calo. Il Wti cede lo 0,4% a 76,3 dollari al barile e il Brent a 80,9 dollari (-0,3%). Male anche il settore del lusso (-0,7%), con Burberry (-8,3%) che crolla dopo aver reso noto che potrebbe non raggiungere i target dei ricavi. In forte rialzo le utility (+1,3%), con il gas che gira in lieve rialzo. Ad Amsterdam le quotazioni guadagnano lo 0,2% a 47 euro al megawattora, mentre sono in aumento le forniture di Gnl e con il livello degli stoccaggi superiori alla media. A Piazza Affari corre A2a (+3,3%), in linea con il settore e dopo i risultati positivi dei nove mesi. In luce Leonardo (+1,6%), con il collocamento negli Usa di una quota del 6,3% di Drs. In fondo al listino principale Diasorin (-2,5%) e Saipem (-1,4%). Debole Anima (-0,2%), con la proposta di acquisto di Kairos.

10.39 – L’Europa a due velocità, in calo i titoli di Stato

Le Borse europee si muovono a due velocità con gli investitori che sembrano aver smaltito l’euforia sui dati dell’inflazione. I mercati sono ora a caccia di spunti sulle prossime mosse delle banche centrali, mentre sono in calo i rendimenti dei titoli di Stato. Sullo sfondo il vertice tra Biden e Xi e le tensioni geopolitiche. Sul fronte valutario l’euro sale a 1,0855 sul dollaro. L’indice d’area stoxx 600 cede lo 0,1%. In calo Parigi (-0,2%) e Londra (-0,1%) mentre sono positive Francoforte e Madrid (+0,4%). I principali listini europei sono sostenuti dagli acquisti sulle utility (+0,9%), con il prezzo del gas in calo. Ad Amsterdam le quotazioni scendono dello 0,1% a 47 euro al megawattora. In rialzo anche le Tlc e l’industria (+0,4%). Poco mosse le banche (+0,01%) mentre le associazioni cedono lo 0,1%. Seduta negativa per il lusso (+0,7%), con il crollo di Burberry (-8,8%) dopo che la società ha reso noto che potrebbe mancare gli obiettivi per fine anno sui ricavi. In netto calo l’energia (-1,3%), con il prezzo del petrolio in calo. Il Brent scende dello 0,5% a 76,3 dollari al barile e il Wti si attesta a 80,9 dollari (-0,3%). Sul fronte dei titoli di Stato si registra una flessione dei rendimenti dei principali bond governativi europei. Lo spread tra Btp e Bund scende a 177 punti, con il tasso del decennale italiano che scende di tre punti base al 4,39%. In flessione anche il Bund tedesco al 2,62% (-2 punti).

10.10 – Milano prosegue in rialzo con le utility, in luce A2a

La Borsa di Milano (+0,3%) prosegue in rialzo, in controtendenza rispetto agli altri listini europei. Piazza Affari è sostenuta dalle utility con il prezzo del gas che scende a 46 euro al megawattora. Stabile a 178 punti lo spread tra Btp e Bund mentre il rendimento del decennale italiano scende al 4,39%. Ne listino principale si mette in mostra A2a (+2,7%). Bene anche Erg (+1,9%), Hera (+1,1%), Enel (+0,6%). Seduta positiva anche per Leonardo che guadagna l’1,6% e Nexi l’1,1%. Poco mosse le banche con Unicredit (+0,7%), Mps (+0,4%), Intesa (+0,1%), Bper (+0,06%) e Banco Bpm (-0,1%). Acquisti su Tim (+0,3%), alle prese con le vicende legate alla vendita della rete. Avanza Generali (+0,5%), in vista del consiglio d’amministrazione che approverà i conti. Seduta in calo per le auto con Iveco che cede lo 0,2%, all’indomani della presentazione dei nuovi prodotti, Cnh (-0,3%) e Stellantis (-0,4%). In calo l’energia con il prezzo del petrolio che continua a scendere. Eni cede lo 0,5%, Tenaris (-0,6%), Saipem (-1,5%). In fondo al listino Diasorin (-2,9%). Su Stm (-0,7%) scattano le prese di profitto dopo il balzo della vigilia.

9.23 – in Europa apertura contrastata, Francoforte +0,37%

La seduta sulle Borse in Europa appare volatile e contrastata. Francoforte si distingue aprendo in rialzo (+0,37%) mentre Milano (-0,05%) e Parigi (-0,08%) sono incerte sulla direzione da prendere, Londra cede lo 0,15 per cento.

9.06 – Milano apre in calo, Ftse Mib -0,07 %

La seduta della Borsa di Milano si apre in terreno negativo, con il Ftse Mib poco sotto la parità (-0,07%). Prese di profitto su Moncler (-1,3%) e St (-0,97%) che vengono trascinate in fondo al listino. Bene invece Leonardo (+1%) che nella notte ha annunciato il collocamento del 6,3% della controllata americana Drs.

8.43 – Lo spread tra Btp e Bund stabile a 178 punti

Lo spread tra Btp e Bund si apre stabile intorno ai 178 punti (178,8). Il rendimento del decennale italiano scende al 4,38% e quello tedesco al 2,6 per cento.

8.26 – Prezzo oro in lieve aumento, scambiato a 1.968,60 dollari

Prezzo dell’oro in lieve aumento questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna a dicembre passa di mano a 1.968,60 dollari l’oncia con un aumento dello 0,22%.

8.23 – Il prezzo del gas apre in rialzo, sopra i 47 euro

Il prezzo del gas apre in leggero rialzo, le quotazioni ad Amsterdam si apprezzano dello 0,13% a 47,10 euro al megawattora.

8.11 – Stop al rally, in Asia gli indici ritracciano

Si arresta, dopo tre giorni, il rally delle Borse e i listini in Asia ritracciano. Tokyo ha chiuso in calo dello 0,28%, Hong Kong – dove la seduta è ancora in corso – cede l’1,2%, Shanghai lo 0,3%, Shenzhen lo 0,9 per cento. Biden ha incontrato Xi ma le prove di disgelo non convincono, durante la conferenza stampa il presidente americano lo chiama di nuovo «dittatore» e secondo gli osservatori finanziari questo getta un’ombra sui progressi compiuti al vertice di San Francisco.

8.11 – Prezzo petrolio in calo, Wti scambiato a 76,32 dollari

Prezzo del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a dicembre passa di mano a 76,32 dollari al barile con un calo dello 0,44% mentre il Brent con consegna a gennaio è scambiato a 80,88 dollari al barile con una riduzione dello 0,37%.

8.06 – Euro poco mosso, scambiato a 1,0840 dollari

Euro poco mosso questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea passa di mano a 1,0840 dollari con un calo dello 0,07% e a 164,0400 yen con una riduzione dello 0,10%.

3.23 – Hong Kong positiva, apre a +0,53%

La Borsa di Hong Kong apre la seduta in territorio positivo: l’indice Hang Seng segna nelle prime battute un rialzo dello 0,53%, a 18.174,69 punti. L’indice Composite di Shanghai cede lo 0,19% a 3.066,86 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,26% scivolando a quota 1.929,63.

1.19 – Tokyo, apertura in calo (-0,34%)

La Borsa di Tokyo apre gli scambi col segno meno, ridimensionando i guadagni delle ultime sedute, con gli investitori che fanno scattare le prese di profitto e malgrado il consolidamento del mercato azionario statunitense. In apertura il listino di riferimento Nikkei segna un ribasso dello 0,34% a quota 33.407,31, con una perdita 112 punti. Sul mercato valutario prosegue la fase di indebolimento lo yen, sul dollaro a 151,20, e sull’euro ai minimi in 15 anni, a 164,10.

 

FS e MSC danno vita a una newco per la creazione di nuovi terminal marittimi

Sviluppare l’intermodalità fra trasporto marittimo e ferroviario con maggiori e più efficaci sinergie per ampliare la rete logistica del trasporto merci da e verso i porti italiani ed europei, attraverso una newco per la creazione di nuovi terminal. È il principale obiettivo del memorandum of understanding firmato a Ginevra da Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia Logistics, capofila del Polo Logistica del Gruppo FS Italiane, e Giuseppe Prudente, chief Logistics officer di MSC e presidente di MEDLOG. Presenti Luigi Ferraris, ad del Gruppo FS, e Gianluigi Aponte, chairman del Gruppo MSC.

Verranno creati nuovi terminal per sviluppare il traffico intermodale marittimo

L’accordo prevede la creazione di una nuova società controllata da Mercitalia Logistics (51 per cento) e partecipata da MEDLOG (49 per cento), società del Gruppo MSC che si occupa di intermodalità e logistica, con la finalità di progettare, realizzare e gestire nuovi terminal merci all’interno dei siti dei due gruppi in Italia. Il memorandum segue quello firmato tra le due società a settembre 2022, proprio con la finalità di verificare la possibilità e il reciproco interesse a realizzare un progetto di partnership commerciale e operativa finalizzato allo sviluppo del trasporto marittimo combinato. La collaborazione consentirà quindi di creare nuova capacità di terminal in funzione dello sviluppo del traffico intermodale marittimo, da e verso i porti italiani, migliorando la qualità dei servizi e fornendo un’alternativa competitiva al trasporto su strada ed anche sull’asse Italia-Nord Europa. Tali iniziative si inquadrano nella mission comune di Ferrovie dello Stato Italiane e Gruppo MSC per sostenere lo sviluppo dell’economia italiana tramite l’uso sempre maggiore della mobilità ferroviaria, modalità molto più sostenibile dal punto di vista ambientale.

Mercitalia Logistics: «Continua l’impegno di FS per diventare player europeo della logistica»

Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia Logistics, ha così commentato l’intesa: «Il memorandum firmato oggi, con un importante partner internazionale, conferma l’impegno che il Gruppo FS sta portando avanti per diventare il player europeo della logistica. L’accordo rientra tra le azioni del nostro Piano Industriale, che prevede il potenziamento dei terminal esistenti e la realizzazione di nuovi hub multimodali, tecnologicamente avanzati e a basso impatto sull’ambiente. Questo permetterà di incrementare i volumi delle merci trasportate in treno anche grazie a connessioni sempre più efficaci dei nostri porti e dei nostri terminal alla rete nazionale e ai corridoi ferroviari europei, consolidando l’integrazione dei sistemi di trasporto mare-ferro-gomma».

MSC: «Soluzioni ottimizzate e sempre più sostenibili»

Gli ha fatto eco Giuseppe Prudente, chief Logistic officer del Gruppo MSC e Presidente di MEDLOG: «Crediamo fortemente nella collaborazione tra i nostri Gruppi. Questo importante accordo è figlio di un progetto aziendale nato con l’ambizione di diventare uno degli operatori più importanti in Europa, per offrire ai clienti soluzioni logistiche ottimizzate e sempre più sostenibili. Inoltre, va ricordato come la riduzione del trasporto su gomma per le lunghe distanze, contribuisce non solo a minori emissioni ma anche ad una maggiore sicurezza e qualità di vita per i nostri dipendenti».

Il ministro Smotrich: «Israele non potrà più accettare l’indipendenza di Gaza»

Il ministro delle Finanze del governo israeliano, Bezalel Smotrich, ha affermato che «Israele non sarà più in grado di accettare l’esistenza di un’entità indipendente a Gaza», e che appoggia «l’emigrazione volontaria» dei gazawi verso altri Paesi. A riferirlo è l’agenzia di stampa Reuters. Le parole del ministro sono in contrasto con la posizione degli Stati Uniti e dei Paesi arabi della regione, che sostengono la necessità di un unico governo palestinese nella Striscia e in Cisgiordania.

Il timore dei leader arabi di una seconda Nakba

Bezalel Smotrich, a capo di uno dei partiti nazionalisti religiosi nella coalizione di Netanyahu, ha parlato a seguito dell’appello di due membri del parlamento israeliano che hanno scritto in un editoriale del Wall Street Journal che i Paesi occidentali dovrebbero accettare le famiglie di rifugiati provenienti da Gaza, che hanno «espresso il desiderio di trasferirsi». I commenti dei funzionari del governo israeliano, aggiunge Reuters, stanno rafforzando il timore dei leader arabi nella regione che il piano a lungo termine di Israele sia quello di esiliare i palestinesi da Gaza, ripetendo l’espropriazione di massa di 700 mila abitanti arabi nota come Nakba, avvenuta nel 1948 quando Israele fu fondato. Al tempo, la maggior parte degli sfollati finì nei vicini stati arabi, e i leader di questi Paesi hanno affermato che qualsiasi progetto odierno che possa ripetere quell’evento sarebbe inaccettabile. Il ministro dell’Agricoltura israeliano Avi Dichter, l’11 novembre ha dichiarato che la guerra attuale è la «Nakba di Gaza».

Usa: «Gaza e Cisgiordania sotto unico governo palestinese»

Si stima che circa già 1,5 milioni di persone a Gaza – tre quarti della popolazione della Striscia – siano fuggite dalle proprie case nelle sei settimane di guerra. Lo riferisce il Guardian. Netanyahu ha affermato che Israele non intende nuovamente occupare in modo permanente la Striscia, ma che «manterrà il controllo generale della sicurezza per un periodo indefinito». Tuttavia, c’è stata poca chiarezza sulle modalità con le quali questa sicurezza verrebbe garantita e sulle intenzioni a lungo termine di Tel Aviv. Gli Stati Uniti hanno affermato che Gaza e la Cisgiordania dovrebbero essere sotto il controllo di un unico governo palestinese, e gli altri principi da rispettare nel dopo guerra, annunciati dal segretario di Stato Antony Blinken, sono: «Nessun allontanamento forzato dei palestinesi da Gaza, nessun utilizzo di Gaza come piattaforma per lanciare terrorismo o altri attacchi contro Israele, nessuna riduzione del territorio di Gaza».

Fincantieri, approvati i risultati al 30 settembre 2023: EBITDA in crescita del 60 per cento

I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la solidità e resilienza di Fincantieri, che prosegue con successo la delivery del Piano 2023-2027 basato su una visione di lungo periodo e sulla concentrazione sul core business della cantieristica Cruise, Difesa e Offshore.

EBITDA in crescita: più 60 per cento

In particolare, i ricavi del leader mondiale nello shipbuilding sono stati pari a 5,4 miliardi di euro, lievemente in crescita rispetto ai primi nove mesi del 2022 (5,3 miliardI). L’EBITDA è salito invece a 276 milioni di euro (+60 per cento), con un margine del 5,1 per cento. Confermate le previsioni al 5 per cento per il 2023.

Carico di lavoro pari oltre quattro volte i ricavi

Il carico di lavoro complessivo è stato pari a 32,6 miliardi – circa 4,4 volte il fatturato del 2022 – di cui 22,2 miliardi di backlog (86 navi in consegna fino al 2030) e circa 10,4 miliardi di euro di soft backlog. I nuovi ordini acquisiti sono stati pari a 4,0 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi nel terzo trimestre, con un book to bill superiore a 1. La posizione finanziaria netta è risultata negativa per 2,7 miliardi di euro, in linea con l’andamento dei fabbisogni operativi e di investimento del periodo.

Le navi da crociera valgono metà del fatturato

I ricavi relativi all’area di business Cruise sono stati pari a 2,9 miliardi di euro, pari alla metà del fatturato totale. In questo segmento ci sono alcune novità non ancora contemplate nei conti: Fincantieri ha finalizzato a ottobre un ordine per due navi a idrogeno che si uniranno alla flotta MSC Explora Journeys e il contratto con la Regione Sicilia per la costruzione di un nuovo traghetto Ropax a propulsione ibrida (diesel e gas naturale liquefatto) che coprirà le tratte tra la Sicilia e le isole di Lampedusa e Pantelleria.

La Difesa: crescono i volumi nei cantieri americani

Nel segmento Naval, i ricavi sono stati pari a 1,4 miliardi di euro, circa un quarto del totale. Sono cresciuti i volumi dei cantieri americani. Fincantieri ha inoltre sottoscritto nel terzo trimestre contratti per il terzo sottomarino del programma U212NFS per la Marina militare italiana, per tre Offshore Patrol Vessel per la stessa Marina, più altri tre in opzione, e per l’ammodernamento delle fregate classe Horizon italiane e francesi, assegnato a Naviris, la joint venture paritetica con Naval Group, ed Eurosam, un consorzio formato da MBDA e Thales.

Eolico offshore: EBITDA più che raddoppiato

Il settore Offshore e navi speciali ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi in aumento del 28,2 per cento e un EBITDA positivo per 31 milioni di euro, più che doppio rispetto a quello di fine settembre 2022. Inoltre, nel primo semestre di quest’anno il Gruppo ha siglato ordini per otto unità Commissioning Service Operation Vessel (CSOV), cui va ad aggiungersi la commessa finalizzata a ottobre per la progettazione e costruzione di due CSOV ibridi e due in opzione.

Subacquea, Fincantieri «locomotiva della supply chain»

Il Gruppo ha inoltre firmato a ottobre un Memorandum of Understanding nell’ambito della subacquea, rafforzando la collaborazione strategica con Leonardo con l’obiettivo di mettere a fattor comune le rispettive competenze e capacità nel settore dell’underwater. «Siamo la locomotiva di questa nuova supply chain che abbraccia attori istituzionali e civili», ha detto l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero rispondendo agli analisti durante la conference call.

Firenze, Villa Michelangelo venduta per 8 milioni di euro

Villa Michelangelo, l’antico edificio in cui ha vissuto e lavorato Michelangelo Buonarroti, è stata venduta per 8 milioni di euro a un fondo di investimenti straniero. La storica dimora si trova sulle colline di Firenze ed è stata costruita tra il XIV e il XV secolo. A curare la vendita è stata la Building Heritage, partner esclusivo di Forbes Global Properties per l’Italia. La villa è stata citata nelle sue biografie dallo stesso Michelangelo, che ha raccontato di come si è trasferito in collina dopo la nascita. Ed è lì che è ancora conservata un’opera originale abbozzata, il Tritone, o Satiro, rimasta intatta ma non venduta insieme alla villa stessa.

La villa su quattro livelli

La struttura della dimora di Michelangelo non è stata cambiata negli anni. Si estende per circa 900 metri quadri e si sviluppa su quattro livelli. Il terreno intorno alla villa ha un piccolo frutteto, oltre a una piantagione di circa 200 ulivi, per quasi un ettaro. E ancora ci sono due terrazze esterne ad arco aperte, mentre al piano terra un terrazzo scoperto, come nella struttura originale.

Building Heritage: «Orgogliosi della vendita»

Nel comunicato, a commentare la vendita è la Ceo di Building Heritage, Cinzia Romanelli: «Questa vendita arriva a poca distanza dalla cessione del prestigioso Boutique Hotel di Firenze, ceduto per 28 milioni di euro. Siamo particolarmente orgogliosi di poter annoverare nel nostro patrimonio, ville di altissimo valore storico e artistico, appartenute ai più importanti artisti italiani e non solo». E ancora: «La passione per il bello, il buon gusto e l’estrema competenza tecnica rappresentano, per Building Heritage, il mix di alte performance con cui si distingue, riuscendo a valorizzare ogni immobile di prestigio».

Contrabbando, presentata la seconda indagine del Rapporto M.A.C.I.S.T.E.

Si è svolta mercoledì 15 novembre 2023 al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, a Roma, la presentazione del secondo Rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco ed E-cig realizzato da Eurispes in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia. L’elaborazione del Rapporto è frutto del lavoro svolto dal Tavolo M.A.C.I.S.T.E. (Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e E-cig), coordinato dalla Fondazione e che ogni anno coinvolge i principali protagonisti del settore a livello nazionale per restituire un quadro esaustivo del fenomeno criminale nel settore del tabacco.

In Italia illecito del 2,3 per cento

Ai tavoli di lavoro hanno partecipato esponenti delle forze dell’ordine, dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, della Direzione investigativa e della Direzione nazionale antimafia, esperti del settore e i componenti del Comitato scientifico della Fondazione Agromafie. Hanno preso parte ai diversi tavoli, inoltre, diversi esponenti dei ministeri competenti tra cui il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il ministero degli Esteri e il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Secondo gli ultimi dati rilevati, nel 2022 l’Italia, con una quota di illecito sostanzialmente invariata al 2,3 per cento del consumo nazionale, si è confermata una best practice a livello europeo, dove si registra un consumo di sigarette illecite pari a 35,8 miliardi, causando ai governi una perdita stimata di 11,3 miliardi di euro di entrate fiscali, l’8,5 per cento in più rispetto al 2021 (KPMG, 2022). Il mercato dei prodotti del tabacco in Italia vale circa 20 miliardi di euro, con entrate per il fisco che superano i 14,5 miliardi di euro e circa 50 mila lavoratori impiegati.

Persi oltre 280 milioni l’anno

Se circa due sigarette su 100 in Italia sono di provenienza illecita, il Paese si colloca tra gli ultimi posti in Europa per diffusione del fenomeno. Ai primi posti si collocano invece Francia (32,4 per cento), Irlanda (24,4 per cento), Inghilterra (21,2 per cento) e Grecia (20,9 per cento). Che il nostro Paese si collochi in una posizione sicuramente bassa della classifica non deve far perdere di vista la pericolosità di un fenomeno che produce, tra l’altro, un danno erariale rilevante: le perdite per le casse dello Stato italiano si attestano infatti su valori che vanno oltre i 280 milioni di euro l’anno. L’entità dei sequestri testimonia come l’Italia sia comunque un paese di passaggio verso gli altri mercati europei, ben presidiato dalle forze dell’ordine che oppongono un’efficace azione di contrasto nei confronti dei flussi illeciti.

Jannik Sinner e il 2023 da record: trofei, patrimonio e stipendio del tennista

Il best ranking, quattro titoli Atp e la semifinale a Wimbledon. Il 2023 di Jannik Sinner è già indimenticabile, tanto da averlo reso non soltanto uno degli italiani più vincenti nella storia del tennis, ma anche uno dei più ricchi. Il successo alle Atp Finals di Torino contro Novak Djokovic, che lo ha lanciato verso la semifinale del prestigioso torneo dei maestri della racchetta, gli ha consentito di incassare altri 390 mila dollari (al cambio attuale, circa 360 mila euro), in palio per ogni successo nella competizione. A questi si aggiungono i 300 mila euro per la partecipazione, garantiti a ciascun giocatore a patto che prenda parte a tutti e tre gli incontri del suo girone. Ancora imbattuto, a 22 anni Sinner potrebbe aggiudicarsi – in caso di vittoria nella finale del 19 novembre – un montepremi di 4,4 milioni di euro. «Non mi interessano i soldi», ha detto però lui a Sette, settimanale del Corriere della Sera. «Voglio diventare la versione migliore possibile di me stesso».

Con la vittoria contro Djokovic, Sinner ha incassato altri 390 mila dollari. Coronando un 2023 da 25 milioni fra montepremi e sponsor.
Jannik Sinner dopo la vittoria contro Djokovic a Torino (Getty Images).

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Lo “stipendio” di Sinner nel 2023 fra montepremi e sponsor

Nel mondo del tennis, a differenza di altri sport come basket e calcio, non esiste uno stipendio annuale. Gli incassi di un giocatore infatti dipendono dai meriti sul campo, grazie ai ricchi montepremi dei vari tornei in giro per il mondo. Facendo i conti in tasca al classe 2001, grazie alle 58 vittorie su 72 incontri nel 2023 si è messo in tasca 5,2 milioni di euro, circa la metà degli 11,3 complessivi guadagnati in carriera. Più di lui negli ultimi 12 mesi hanno fatto solamente Novak Djokovic, il campione di Wimbledon Carlos Alcaraz (che sui campi di Londra ha intascato 2,7 milioni) e il russo Daniil Medvedev. Una crescita esponenziale, se si considera che la carriera di Sinner è iniziata nel 2018. Prima di allora, gli incassi delle vincite nei tornei non superavano i 20 mila dollari, ma al termine della stagione aveva già superato quota 600 mila. Attirando l’interesse degli sponsor.

Accanto ai montepremi per i tornei, i tennisti migliori al mondo possono far leva anche sui ricchi contratti con le aziende. Jannik Sinner vanta 12 accordi commerciali con altrettanti sponsor, il più remunerativo dei quali è quello con Nike, che frutta dal 2019 all’altoatesino 15 milioni di euro annui. Rinnovato nel 2022 per un decennio, porterà nelle tasche del tennista azzurro altri 150 milioni fino il 2032. A Wimbledon ha poi annunciato una collaborazione con Gucci, di cui non sono note le cifre, portando una borsa della maison sul Campo centrale dei Championships. A questi si aggiungono poi contratti con Fastweb, Alfa Romeo, Pigna, Panini, Parmigiano Reggiano, Lavazza, Technogym, Intesa Sanpaolo, Rolex e Head, fornitore di racchette. Un bottino totale da cinque milioni di euro l’anno che, se sommati a Nike e ai vari montepremi, portano l’azzurro a 25 milioni in 12 mesi. Uno “stipendio” mensile da 2,08 milioni.

Con la vittoria contro Djokovic, Sinner ha incassato altri 390 mila dollari. Coronando un 2023 da 25 milioni fra montepremi e sponsor.
Uno degli spot televisivi con protagonista Sinner (Screenshot YouTube).

In Alto Adige i bambini preferiscono la racchetta alla mazza da hockey

L’effetto Sinner si può notare anche sulle Atp Finals di Torino. Sfruttando anche la presenza dell’azzurro, l’edizione 2023 è prossima al sold out tanto da aver venduto il 97 per cento dei 166 mila biglietti disponibili. «Un incasso da 21 milioni, il 54 per cento in più del 2022», ha detto al Corriere della Sera Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis. Il 40 per cento è stato acquistato all’estero, aumentando così l’impatto economico sul territorio. Le stime di Ernst&Young parlano per il solo 2023 di 230 milioni di euro, con 50 milioni di gettito fiscale generato e 1.500 posti di lavoro a tempo pieno. Nel triennio 2021-23, le Finals varranno per Torino 450 milioni di euro. Con le sue vittorie di Sinner sta avvicinando molti ragazzini al tennis che, nell’Alto Adige patria degli sport invernali, scelgono una racchetta invece della mazza da hockey.

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Blitz di Ultima Generazione a Milano, imbrattato l’Arco della Pace

Nuovo blitz di Ultima Generazione a Milano. I giovani attivisti ambientalisti hanno imbrattato con vernice rosa l’Arco della Pace di piazza Sempione, monumento neoclassico considerato uno dei simboli della città. Un’attivista si è anche incollata la mano al suolo. «Sono sempre i ricchi e i potenti che agiscono a nostro discapito e aggravano da anni la crisi climatica e il collasso sociale. Per questo è nostro dovere gridare ed entrare in resistenza civile», hanno spiegato i manifestanti sui social.

Sette gli attivisti portati in Questura

Sette attivisti che hanno partecipato all’azione sono stati portati in Questura, per valutare la loro posizione in relazione all’imbrattamento del monumento. I ragazzi hanno esposto lo striscione con la scritta “Fondo Riparazione”: si tratta di un riferimento a una delle loro richieste, ovvero all’istituzione di un fondo di 20 miliardi di euro da spendere per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi.

Non è il primo blitz a Milano: i precedenti

Lunedì 13 novembre sempre Ultima Generazione aveva bloccato il traffico in viale Lucania, mostrando lo stesso striscione. A marzo erano stati ancora loro a vandalizzare con vernice arancione il monumento equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo, poi rimasta per mesi coperta da un telone. Ancora prima, a dicembre 2022, gli ambientalisti avevano invece preso di mira la facciata del Teatro alla Scala.

Hamas, sì all’accordo per il rilascio di 50 ostaggi in cambio di tre giorni di tregua

Hamas ha accettato le linee generali di un accordo con Israele che prevede il rilascio di 50 ostaggi in cambio di una tregua di tre giorni nella Striscia di Gaza e della liberazione, da parte di Israele, di alcune donne e bambini palestinesi dalle carceri dello Stato ebraico. In base all’accordo, Tel Aviv dovrà la quantità di assistenza umanitaria consentita nell’enclave palestinese. Israele non ha ancora detto sì e sta ancora negoziando i dettagli. Secondo Haaretz c’è il Qatar dietro la trattativa, coordinata con gli Stati Uniti.

Israele-Hamas, vicino l’accordo: tre giorni di tregua per il rilascio di 50 ostaggi. Intesa mediata dal Qatar.
La disperazione di una donna palestinese (Getty Images).

L’Idf: «Trovate armi di Hamas nell’ospedale al-Shifa»

«In un’area specifica dell’ospedale al-Shifa abbiamo visto prove concrete che i terroristi di Hamas hanno utilizzato la struttura come un comando del terrorismo», ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, aggiungendo che l’esercito «pubblicherà queste prove in seguito». L’operazione, ha aggiunto, sta andando avanti «senza attriti» tra le truppe, i pazienti e il personale medico. L’Idf su X ha fatto sapere di aver fornito incubatrici, alimenti per l’infanzia e medicinali all’ospedale.

Media: fatto saltare in aria il Parlamento di Hamas

L’esercito israeliano ha fatto saltare il palazzo del parlamento di Hamas a Gaza, conquistato nei giorni scorsi. Lo ha riferito il sito Ynet.

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Netanyahu: «Non c’è posto a Gaza dove non possiamo arrivare»

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito i miliziani di Hamas che «non c’è un posto a Gaza» dove i militari dello Stato ebraico non possano arrivare. militari di Israele: «Ci avevano detto che non avremmo raggiunto le periferie di Gaza City e lo abbiamo fatto. Ci avevano detto che non saremmo entrati nell’ospedale al-Shifa e lo abbiamo fatto».

Prima autocisterna con carburante entrata a Gaza dall’Egitto

La prima autocisterna con carburante è entrata a Gaza dall’Egitto dal 7 ottobre. Lo ha riferito una fonte della Mezzaluna Rossa egiziana all’Ansa. Il carburante è destinato ai camion dell’Unrwa che trasportano gli aiuti: finora i tir dell’organizzazione delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi erano stati riforniti con quantità limitate di carburante dopo il coordinamento fra le parti. Il capo dell’Unrwa Philippe Lazzarini lancia però l’allarme su X: «Avere carburante solo per i camion non salverà altre vite, entro la fine della giornata circa il 70 per cento della popolazione di Gaza non avrà accesso all’acqua potabile».

Erdogan: «Israele è uno Stato terrorista»

Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che «Israele è uno Stato terrorista», mentre «Hamas è un partito politico che ha vinto le elezioni in Palestina». Il presidente della Turchia ha poi aggiunto che a Gaza «è in corso un genocidio», promettendo che Ankara «prenderà iniziative sulla scena internazionale» per fermarlo.

Previsioni meteo, caldo anomalo con temperature sopra la media

Con massime di 30 gradi e una quota zero oltre i 4 mila metri, oltre a temperature del mare attorno ai 20 gradi in pieno novembre, l’Italia sta sperimentando un clima insolito con un meteo fuori dalla norma. Lorenzo Tedici, meteorologo, ha confermato che stiamo attraversando una fase quasi estiva. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da record termici e, molto probabilmente, il 2023 diventerà l’anno più caldo nella storia a livello globale, superando persino il 2016.

Caldo anomalo fino a fine anno

Questa fase insolita di temperature superiori alla media probabilmente persisterà fino alla fine dell’anno, con qualche breve parentesi meno calda in un contesto comunque alterato. Nei prossimi giorni ci attendono ancora temperature di 5-8 gradi al di sopra delle medie stagionali, con una breve parentesi autunnale più tipica tra venerdì 17 novembre e la prima parte di sabato. L’Estate di San Martino continuerà dunque fino a giovedì 16, con prevalenza di sole, qualche nuvola in più sulle aree tirreniche e un po’ di vento. Venerdì 17 potrebbe portare un passaggio perturbato al Centro-Sud con qualche pioggia e ancora vento. Tuttavia, dal weekend in poi, seguendo il trend climatico, ci aspettiamo un ritorno prolungato del sole. Il freddo e il maltempo sembrano confinati nelle regioni polari, con temperature che hanno raggiunto anche i -32 gradi a 500 metri di quota in Scandinavia.

Le previsioni nel dettaglio

  • Mercoledì 15 novembre. Al Nord: nubi basse al mattino e poi soleggiato. Al Centro: nubi in Toscana, sole altrove con caldo anomalo. Al Sud: qualche nuvola sul settore tirrenico, altrove soleggiato e caldo.
  • Giovedì 16 novembre. Al Nord: poco nuvoloso, ma coperto entro sera. Al Centro: poco nuvoloso, peggiora dalla sera/notte. Al Sud: bel tempo e caldo oltre la media.
  • Venerdì 17 novembre. Al Nord: prevalenza di bel tempo. Al Centro: piogge sparse sugli Appennini. Al Sud: peggiora con qualche pioggia sulle peninsulari.

Ragusa, bimbo abbandonato alla nascita dovrà tornare dai genitori biologici dopo tre anni in affido

Tre anni fa è stato abbandonato alla nascita, all’interno di un sacchetto della spazzatura. Ora, se entro il 28 dicembre il tribunale per i minorenni di Catania non si pronuncerà in maniera diversa, dovrà tornare dai genitori biologici e lasciare quelli affidatari, che lo hanno cresciuto in tutto questo tempo. La storia di un bambino e della sua famiglia sta facendo il giro d’Italia, partendo da Ragusa, dov’è stato abbandonato, e fino a Siracusa, dove invece vive. I genitori affidatari del piccolo hanno lanciato anche una petizione su Change.org per fermare il decreto.

L’abbandono nel novembre 2020

Il bambino, soprannominato Miele per proteggere la sua privacy, è stato ricoverato d’urgenza il 4 novembre 2020 all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, con ancora attaccato il cordone ombelicale. A trovarlo in strada è stato un commerciante, che ha allertato le autorità. I medici lo hanno salvato e a 16 giorni di vita è stato affidato alla nuova famiglia. Ma diverse settimane dopo gli investigatori hanno scoperto che l’uomo che ha dichiarato di averlo trovato è in realtà il padre naturale. Il bambino, come spiega Repubblica che ha ripercorso la vicenda, è nato da una relazione extraconiugale con una donna che ha altri due figli.

L’uomo condannato a due anni

Gli avvocati del padre naturale hanno parlato di uno squilibrio psichico che lo avrebbe fatto agire in modo irrazionale. L’uomo, però, è stato condannato a due anni di carcere. La madre, invece, è ancora in attesa di giudizio e ha sempre dichiarato di non aver mai avuto intenzione di abbandonare il piccolo, ma soltanto di farsi aiutare dal commerciante. E per questo ha presentato ricorso al tribunale dei minori di Catania, chiedendo l’annullamento della dichiarazione di adottabilità del bambino. Il tribunale ha autorizzato poi «i servizi sociali ad avvalersi persino delle Forza dell’ordine per il ritiro coatto del piccolo da casa nostra, nel “pieno interesse del minore”».

I genitori affidatari: «Il peggiore degli incubi»

Nella petizione sono poi intervenuti i genitori affidatari, con cui il bambino ha vissuto per tre anni e che ha raccolto oltre 22 mila firme. Hanno spiegato: «Miele aveva solo 16 giorni di vita quando lo abbiamo preso in braccio la prima volta, una tutina calda e un ciuccio molto grande; noi gli occhi pieni di stupore e il cuore che scoppiava di felicità. Sembrava l’inizio di una meravigliosa storia d’amore, ma presto si è tramutato nel peggiore degli incubi». E ancora: «Per un decreto che abbiamo appena ricevuto Miele verrà tolto dalla nostra famiglia e “collocato” dalla madre biologica che non ha mai visto, né incontrato». I genitori sono «increduli e sconvolti davanti a questa violazione di legge, oggi, dopo 3 anni di vita con la sua mamma e il suo papà, Miele rischia di essere “riconsegnato” alla donna che lo ha partorito e che è ancora sotto processo penale per concorso in abbandono di minore».

Atp Finals di Torino, Alcaraz batte Rublev e torna in corsa

Dopo la sconfitta all’esordio con Sasha Zverev, lo spagnolo Carlos Alcaraz si rilancia alle Atp Finals di Torino sconfiggendo il russo Andrey Rublev. Il punteggio finale è stato 7-5, 6-2 dopo un’ora e 14 minuti di gioco. A differenza del primo turno, contro Rublev lo spagnolo è sembrato con un piede e mezzo in vacanza: chirurgico al servizio con il 72 per cento di prime in campo, appena 2 punti persi con la prima e nessuna palla break concessa. Nell’ultimo turno Alcaraz sfiderà Daniil Medvedev per tentare il passaggio alle semifinali. Mercoledì sera alle 21 il match tra Zverev e Medvedev.

Precettazione, Landini: «Confermiamo sciopero trasporti dalle 9 alle 13»

Per i trasporti lo sciopero di venerdì 17 novembre è stato ridotto da otto a quattro ore e durerà dalle 9 alle 13, in conseguenza alla precettazione disposta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Lo ha confermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.

Negli altri settori resta lo sciopero di otto ore

«C’è una ragione in più per confermare le mobilitazioni e gli scioperi. Contemporaneamente, siccome siamo persone responsabili e facciamo i conti» con la precettazione, «ne prendiamo atto e lo sciopero nel settore dei trasporti sarà dalle 9 alle 13», ha affermato Landini, così «tuteliamo i lavoratori», altrimenti esposti a «sanzioni economiche e penali». Soddisfatto Salvini, che dopo la comunicazione dei sindacati ha detto: «Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Non è messo in discussione il diritto allo sciopero». Negli altri settori dell’impiego pubblico (come scuola e sanità) e privato (come le industrie del Centro Italia, al Nord e al Sud lo sciopero si svolgerà in altre giornate) lo sciopero resterà di otto ore. Allo sciopero dei trasporti non parteciperà il personale Atm di Milano, perciò tutte le linee metropolitane e di superficie del capoluogo lombardo funzioneranno regolarmente per tutta la giornata.

Intesa Sanpaolo, dalla divisione IMI Corporate & Investment Banking due iniziative dedicate ai giovani 

La divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, in linea con il piano strategico del Gruppo, rafforza il proprio impegno e attenzione nei confronti dei giovani attraverso due iniziative di formazione per l’acquisizione di competenze trasversali e multidisciplinari. 

Il Next Generation Executive Program per gli under 36

Ha preso il via, a novembre, la seconda edizione del programma biennale Next Generation Executive Program, in collaborazione con SDA Bocconi School of Management e con Digit’Ed. Il percorso formativo è dedicato a colleghe e colleghi under 36 della divisione IMI CIB che operano in Italia e all’estero. In aumento, rispetto alla prima edizione, sia il numero dei partecipanti – con particolare attenzione alla rappresentatività di genere – sia le ore di apprendimento. I giovani selezionati avranno la possibilità di effettuare test individuali, lavori di gruppo e un project work finale sotto l’attenta supervisione di un team di specialisti del mondo accademico e del Gruppo. L’obiettivo di questa iniziativa è preparare i professionisti e i manager della next generation a lavorare sinergicamente in una community internazionale e multiculturale.

Intesa Sanpaolo punta ai vertici mondiali per impatto sociale

Il programma si inserisce negli obiettivi del piano strategico del Gruppo Intesa Sanpaolo, fra cui il potenziamento dei servizi di advisory per tutti i clienti corporate e la forte attenzione alla digitalizzazione e all’innovazione. Nel biennio 2023-2025, infatti, alle tematiche specialistiche di Corporate & Investment Banking verranno affiancate sessioni dedicate all’acquisizione di competenze in ambiti strategici quali l’ESG, l’intelligenza artificiale e la trasformazione digitale. Con specifico riferimento alla tematica ESG, l’iniziativa rientra nella più ampia cornice del forte impegno del Gruppo in tale ambito, che ha visto la Banca moltiplicare i suoi sforzi per raggiungere una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e focus sul clima, con un contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali. Tale impegno ha in particolare trovato testimonianza nell’evento dello scorso 26 ottobre intitolato Nessuno escluso – Crescere insieme in un Paese più equo dedicato all’impegno sociale di Intesa Sanpaolo e nel corso del quale è stata data evidenza anche delle iniziative intraprese per l’inclusione educativa e il sostegno all’occupabilità soprattutto dei giovani.

Un ciclo di incontri sui mercati finanziari con gli studenti universitari

A ulteriore conferma dell’attenzione della divisione IMI CIB verso i giovani non ancora inseriti nel mondo del lavoro, viene lanciata una nuova iniziativa che vedrà un ciclo di incontri in alcune delle principali università italiane dal titolo La finanza e le buone storie in collaborazione con Guido Maria Brera, imprenditore e scrittore autore del libro best seller Diavoli. Obiettivo del progetto è avvicinare i giovani in maniera consapevole ai meccanismi che regolano i mercati finanziari moderni. L’autore, nel suo racconto, percorrerà alcuni dei principali avvenimenti che hanno cambiato il volto e i protagonisti della finanza mondiale, come le crisi dei mutui subprime e dei debiti sovrani dei Paesi europei e la stagione del quantitative easing. Il primo appuntamento è fissato il 16 novembre presso l’Università LUISS di Roma, dove è previsto un saluto di benvenuto da parte del direttore del dipartimento di Economia e Finanza, il professore Paolo Santucci De Magistris, e un intervento di Mauro Micillo, chief della divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Nei prossimi mesi saranno coinvolte altre importanti università italiane.

Micillo: «Fondamentale trasmettere ai giovani valori etici e professionali»

Queste le dichiarazioni di Micillo a commento delle attività dedicate ai nuovi talenti: «Sono orgoglioso di dare avvio a queste due iniziative, concepite per ispirare i giovani e accompagnarli in un percorso di comprensione della finanza e di acquisizione di competenze trasversali, che bene si sposano con il mio personale impegno quale docente presso l’Università LUISS-Guido Carli a Roma. Sono certo che, grazie all’avvio di questi nuovi progetti, i nostri giovani talenti potranno emergere come veri protagonisti in un mercato, quello del Corporate & Investment Banking, sempre più competitivo e in costante evoluzione Guardando in prospettiva, infine, è fondamentale per la nostra Divisione trasmettere ai giovani talenti i valori etici e professionali che ci guidano quotidianamente all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo».

TIM, Sofia Goggia è la protagonista dello spot del Black Friday

È Sofia Goggia la protagonista del nuovo spot TIM dedicato al Black Friday on air da mercoledì 15 novembre. La campionessa olimpica di sci e quattro volte vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera, eccellenza dello sport, del talento femminile e dell’italianità nel mondo accompagna la nuova offerta.

TIM, Sofia Goggia è la protagonista dello spot del Black Friday
Spot TIM con Sofia Goggia (TIM).

Lo spot on air sulle principali emittenti nazionali 

Lo spot è il nuovo capitolo della campagna TIM La forza delle connessioni, che sottolinea l’importanza della connettività e della digitalizzazione per rafforzare le relazioni tra persone e condividere le passioni come quella per lo sport. La hit dei Måneskin Honey (Are U Coming?) è la colonna sonora dello spot da 30” e 20”, che è on air sulle principali emittenti nazionali. La campagna televisiva sarà affiancata da una pianificazione stampa, digital adv, videostrategy dedicata, affissione digitale e da materiali BTL nei punti vendita.

Renzi contro Grillo: «Tornato in tv perché i soldi del M5s non bastavano più»

Matteo Renzi su X e sulla sua E-News ha parlato del ritorno in tv di Beppe Grillo, sottolineando soprattutto il «bel gettone di presenza» ricevuto. L’ex premier e attuale leader di Italia Viva ha scritto: «Venendo a cose meno serie: Beppe Grillo. È tornato in TV perché i soldi garantiti dal Movimento 5 stelle non bastavano più».

Renzi: «Avete seminato odio»

Renzi ha poi proseguito parlando anche dei contenuti dell’intervista rilasciata da Grillo a Fabio Fazio. «Ha detto anche cose giuste», ha spiegato il leader di Italia Viva, «tipo che lui ha fallito e rovinato l’Italia (una sana autocritica, finalmente) e che quando parla Conte nessuno capisce. Poi però Grillo ha detto una frase che mi sconvolge: “Se il mondo entra nella tua famiglia, te la sfascia la famiglia”. Io dico: ma con quale faccia Beppe Grillo può dire in TV una cosa del genere dopo essere stato il più grande distruttore di famiglie altrui? Perché Fazio non gli ha chiesto conto di questa contraddizione? Ma non c’è nessuno nel Movimento Cinque Stelle che avverta il bisogno di prendere le distanze dalla violenza verbale e social di questi anni? Ma vi rendete conto che vita di inferno avete fatto passare agli altri? Capite quanto odio avete seminato?»

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Bergamo, anziana morta cadendo da balcone: arrestata la domestica

La Squadra mobile della questura di Bergamo ha arrestato durante la mattinata di mercoledì 15 novembre una donna ucraina con l’accusa di aver ucciso, il 22 aprile del 2022, la donna di 77 anni che assisteva come badante, facendola cadere dal balcone della sua casa al quarto piano di un palazzo di Colognola, alle porte di Bergamo. Inizialmente la morte dell’anziana era stata classificata come suicidio. Le indagini della polizia hanno portato alla svolta. È così emerso che il giorno del delitto la vittima aveva scoperto che la sua domestica le aveva sottratto il bancomat e prelevato 2 mila euro. Questo sarebbe, per gli investigatori, il movente del delitto.