Aveva 97 anni. Staffetta partigiana, scrittrice e fotografa dedicò gran parte della sua vita al volontariato con la Croce rossa.
Maria Pia Fanfani, vedova di Amintore, tra i fondatori della Dc ed ex presidente del Consiglio, è morta a Roma all’età di 97 anni. Staffetta partigiana, scrittrice e fotografa dedicò gran parte della sua vita al volontariato con la Croce rossa: dal 1983 al 1994 fu presidente del Comitato nazionale femminile. Inoltre per quattro anni è stata vicepresidente della Lega internazionale della Croce rossa e della mezzaluna rossa a Ginevra.
LA PARTECIPAZIONE A CENTINAIA DI MISSIONI UMANITARIE
Centinaia le missioni umanitarie alle quali ha partecipato, sia in Paesi in guerra che in quelli colpiti da calamità. A dare notizia della scomparsa la Croce rossa italiana, che la ricorda «per la grande passione e l’impegno attivo che la vide protagonista anche in numerose missioni umanitarie. La sua scomparsa rappresenta una perdita per tutta l’associazione». «Il nostro impegno è quello di trasmetterne la memoria come esempio anche per le nuove generazioni», conclude in una nota la Croce rossa.
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I ragazzi sotto i 18 anni dovranno registrarsi con la vera identità e non potranno giocare su Internet dalle 22 alle 8. La misura estrema per prevenire i fenomeni di dipendenza.
Le autorità cinesi hanno varato una serie di norme restrittive sull’accesso ai giochionline da parte dei minorenni per cercare di prevenire i fenomeni di dipendenza. I ragazzi sotto i 18 anni non potranno giocare a videogame online dalle 22 alle 8. In settimana, avranno a disposizione 90 minuti per giocare di giorno, un limite che viene dilatato a tre ore nei fine settimana e nelle feste. Le nuove regole, emanate dall’Amministrazione nazionale per la stampa e l’editoria, pongono l’accento sulla condivisione delle responsabilità tra i provider di giochi, le agenzie governative e gli attori sociali nella gestione e nel governo di questo fenomeno.
TUTTI I MINORENNI DOVRANNO REGISTRARSI
In base alle normative, tutti gli utenti di giochi online dovranno registrarsi con la propria identità
LIMITAZIONI PER I PAGAMENTI
Il documento vieta inoltre l’accesso ai giochi a pagamento online agli utenti di età inferiore agli 8 anni e pone un limite su base giornaliera e mensile alle somme di denaro che i minori di età superiore agli 8 anni possono spendere per questi servizi. I provider di giochi online dovranno inoltre impostare una serie di promemoria dedicati agli utenti di diverse fasce di età. Qualsiasi contenuto pericoloso compresa la pornografia, la violenza e il giocod’azzardo è proibito nei giochi destinati ai minori.
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Creare e mantenere la leadership nell’era della digitalizzazione è sempre più difficile e per i leader e i manager di successo non è più possibile appellarsi esclusivamente alla dimensione cibernetica per la propria reputazione. La thought leadership rappresenta un’ottima opportunità che, se accompagnata da una efficiente visione strategica, è in grado di favorire il successo di un’azienda.
Il mondo aziendale è sempre più vitale, disinibito e competitivo. Alla luce dei continui cambiamenti che caratterizzano il settore, creare e, soprattutto, mantenere la propria leadership sta diventando sempre più complesso.
I leader devono essere in grado di disegnare e ridisegnare relazioni di collaborazione creativa all’interno dei propri team, mantenendo viva l’attenzione degli interlocutori e la propria esclusività. Questi elementi, inseriti in un contesto sempre più veloce e digitalizzato, hanno reso necessario ripensare le figure di manager e leader, il loro ruolo e il loro approccio nei confronti del contesto di riferimento.
Nello specifico, i social network e internet sono diventati cruciali per il mantenimento di posizioni di rilievo all’interno della società. Questi, però, a volte risultano essere poco affidabili. Basti pensare alle conseguenze devastanti degli attacchi hacker o ai possibili down di internet. Non è un caso, infatti, che nei giorni scorsi, durante le manifestazioni di protesta che si sono svolte in Iraq, la connessione a Internet sia mancata a milioni di utenti nel Paese. Questo, un esempio tra tanti, rivela quanto affidarsi esclusivamente ai social e alla dimensione cibernetica non sia più sufficiente e poco sicuro.
L’ORIGINE DELLA THOUGHT LEADERSHIP
È necessario, dunque, ripensare la dirigenza in modo efficace e stimolante per preservare i caratteri esclusivi del leader e garantirne il suo durevole successo. In questo caso la thought leadership, parola d’ordine negli ultimi anni, rappresenta una strategia soddisfacente. Il termine, coniato per la prima volta nel 1994 da Joel Kurtzman, l’editore fondatore di Strategy+Business, una rivista di management pluripremiata per i decisori nelle aziende e nelle organizzazioni di tutto il mondo, può essere identificata come un tipo di content marketing che prevede la condivisione di media e contenuti editoriali per acquisire clienti in cui si attinge al talento, all’esperienza e alla passione all’interno della propria azienda per rispondere in modo coerente alle domande dei propri clienti e del proprio target di riferimento.
Un thought leader è un esperto del settore che condivide la sua esperienza con un pubblico più ampio allo scopo di educare, migliorare e aggiungere valore al settore nel suo complesso
Kelsey Raymond, la co-fondatrice e ceo di Influence & Co.
Kelsey Raymond, la co-fondatrice e ceo di Influence & Co., un’agenzia di content marketing, descrive un thought leader come «un esperto del settore che condivide la sua esperienza con un pubblico più ampio allo scopo di educare, migliorare e aggiungere valore al settore nel suo complesso». La thought leadership è oggi sempre più radicata e comprende una serie di attività volte a posizionare un individuo o una realtà aziendale nel ruolo di massimi esperti nel loro campo.
IL LEADER DEL PENSIERO DEVE ESSERE CREDIBILE E UN BUON COMUNICATORE
Un thought leader è una figura riconosciuta da colleghi, clienti ed esperti del settore come profondamente competente del business in cui si trova, delle esigenze dei clienti e del più ampio mercato in cui opera. Questo è, generalmente, un efficace comunicatore, risorsa coinvolgente per un pubblico specifico. Il soggetto identificato come thought leader è dunque detentore di una certa fama e un certo posizionamento che deriva dalla sua credibilità e dalla solidità dimostrata sul campo. Un programma di thought leadership, diretto da un leader di pensiero, se ben strutturato, può aiutare piccole aziende o startup a potenziare le proprie strutture a essere competitive sul mercato. Il pensiero organizzato e coerente permette di allineare i potenziali clienti con un preciso modo di pensare, agevolando la conversazione e rendendola più efficace al perseguimento dei propri obiettivi.
RACCONTARE LA PROPRIA STORIA PER ENTRARE IN CONNESSIONE
I leader di pensiero aiutano, dunque, a supportare gli altri attraverso la condivisione di esperienze e conoscenze. Questa condivisione permette all’individuo di essere percepito come una figura di autorità affidabile a cui le persone si rivolgono quando hanno bisogno di consigli o di una guida. Questo posizionamento permette, non solo di essere apprezzati al pubblico a cui già si rivolgeva, ma anche di essere notati da un nuovo pubblico e di raggiungere nuovi obiettivi incrementando la platea di interlocutori. Sono leader che si aprono e raccontano storie di vita vissuta. Riportano gli aspetti che hanno motivato le loro scelte inziali, come hanno mosso i primi passi nella loro attività e quali errori hanno commesso lungo la strada. Questo approccio li aiuta a entrare in connessione con il proprio pubblico e a risultare credibili, ispirando fiducia e solidità.
APRIRSI PER ISPIRARE I DIPENDENTI E INCORAGGIARE IDEE CREATIVE
La thought leadership, differentemente da altri approcci dirigenziali, garantisce la creazione di un ambiente in cui team e partner imparano continuamente e sono costantemente incoraggiati a sviluppare idee creative. Questo ispira l’apertura e stimola l’innovazione, creando così un vero vantaggio competitivo. La cultura dell’apprendimento rappresenta, infatti, un vero valore aggiunto che l’azienda può vantare e utilizzare in maniera strategica nei confronti dei propri competitor.
In conclusione, la thought leadership costituisce un’ottima opportunità e un’esperienza gratificante che può comportare benefici, a breve e a lungo termine, per creare e mantenere la propria reputazione, o quella di un’azienda, in un mondo interconnesso e sempre più precario. Per diventare un thought leader è necessario mettersi in gioco in maniera strategica, individuando le esperienze da condividere e identificando l’utilità che da questa condivisione può derivare. In particolare, nelle piccole aziende questa strategia può rappresentare l’ago della bilancia e costituire il valore aggiunto e il vantaggio competitivo dell’azienda rispetto ad altri grandi competitor.
Gianluca Comin è professore di Strategie di Comunicazione, Luiss, Roma
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L’agitazione è stata indetta per venerdì 8 novembre e prenderà il via a partire dalle 7 del mattino. Intanto i lavoratori dell’indotto sono pronti a un blocco a oltranza.
Uno sciopero di 24 ore in tutti gli stabilimenti di ArcelorMittal, prima programmato solo per il sito di Taranto, è stato proclamato dai sindacati Fiom, Fim e Uil per venerdì 8 novembre. La protesta avrà inizio dalle ore 7 del mattino e le segreterie territoriali definiranno le modalità di mobilitazione. ArcelorMittal, sostengono i sindacati, «ha posto condizioni provocatorie e inaccettabili e le più gravi riguardano la modifica del piano ambientale, il ridimensionamento produttivo a 4 milioni di tonnellate e la richiesta di licenziamento di 5 mila lavoratori, oltre alla messa in discussione del ritorno al lavoro dei 2 mila in amministrazione straordinaria». I sindacati «chiedono all’azienda l’immediato ritiro della procedura e al governo di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi».
I LAVORATORI DELL’INDOTTO PRONTI AL BLOCCO A OLTRANZA
Intanto, i segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Fist Cisl, Uiltrasporti e Uiltucs Uil, che rappresentano gli operai dell’indotto, hanno fatto sapere di essere pronti al blocco dell’attività. «L’auspicio è che governo e istituzioni creino le condizioni per una soluzione definitiva. Senza una risposta esaustiva, unitariamente alle confederazioni di Cgil, Cisl e Uil e al fianco dei colleghi degli altri settori del siderurgico, saremo pronti a tutte le iniziative fino al blocco a oltranza delle attività lavorative nei propri settori».
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A colpire un addetto alle pulizie: dietro il gesto un movente di natura passionale. Il convoglio partito da Torino era diretto a Roma.
Un uomo e una donna sono stati colpiti con varie coltellate sul treno Frecciarossa partito da Torino e diretto a Roma: il ferimento è avvenuto poco dopo le 10.30 in territorio modenese, tra le stazioni di Reggio Emilia e Bologna. La donna, una 41enne di Milano, è stata portata via intubata e sarebbe in gravi condizioni, mentre l’aggressore, un calabrese 47enne, è stato bloccato dalla polizia ferroviaria nella stazione sotterranea di Bologna, grazie anche alla collaborazione di alcuni viaggiatori. L’uomo, ora in stato di fermo, affronterà l’udienza di convalida a Bologna. Successivamente gli atti saranno trasferiti alla procura di Modena per competenza territoriale. L’accusa che pende sul suo capo è quella di tentato omicidio. Il treno è stato fermo per diversi minuti per consentire i rilievi della Scientifica.
L’AGGRESSORE È UN ADDETTO ALLE PULIZIE
L’aggressore, secondo una prima ricostruzione fornita da Ferrovie dello Stato, sarebbe un operatore della ditta esterna che effettua servizi di pulizie a bordo dei Frecciarossa. La donna accoltellata è una dipendente della ditta esterna che effettua i servizi di ristorazione sui treni dell’Alta velocità. I controlli a bordo del convoglio, spiega Fs, sono stati necessari per verificare la dinamica e le cause dell’aggressione.
FORSE UN MOVENTE DI NATURA PASSIONALE
Potrebbe esserci un movente passionale all’origine dell’accoltellamento. L’ipotesi è che l’aggressore, fermato dalla Polfer a Bologna, conoscesse la donna e avesse o avesse avuto con lei una relazione. L’altro uomo sarebbe un passeggero, con ogni probabilità intervenuto per separare i due, ma a sua volta rimasto colpito.
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Da domani, 8 novembre 2019, parte la campagna antiinfluenzale – antipneumococcica 2019/2020. A darne notizia è l’Azienda sanitaria locale di Potenza, precisando che nel capoluogo il servizio verrà erogato dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e martedì e giovedì anche dalle 15,30 alle 17,00. Gli orari dei competenti uffici dell’Asp dislocati negli altri Comuni della provincia di Potenza sono indicati sul sito web dell’ente, all’indirizzo
http://www.aspbasilicata.it/come-fare-per/uffici-di-igiene-epidemiologica-e-sanit%C3%A0-pubblica-nei-comuni-orari-e-ubicazione
“L’influenza – si legge in una nota dell’Asp – è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità, che in alcuni casi, possono comportare ricovero in ambiente ospedaliero o addirittura exitus. Alcune fasce di popolazione possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze quali polmonite virale o batterica secondaria o peggioramento delle condizioni cliniche preesistenti. Costituisce un notevole problema di sanità pubblica poiché, a causa della sua elevata trasmissibilità, colpisce un elevato numero di persone in un ristretto lasso di tempo, determinando quindi costi diretti ed indiretti, soprattutto in ragione delle complicanze ad essa correlate. Fermo restando che le forme più severe interessano in genere gli anziani ed i soggetti di qualunque età con presenza di patologie di base, si richiama l’attenzione circa l’importanza di vaccinare oltre ad essi anche gli operatori sanitari a contatto diretto con pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione influenzale. Si ricorda che le donne in gravidanza rappresentano il più importante dei gruppi a rischio per le complicanze che possono interessare se stesse ed il feto. Il periodo elettivo per la vaccinazione antinfluenzale, nella nostra situazione climatica ed in base all’andamento delle precedenti epidemie in Italia, è quello autunnale da metà ottobre a fine dicembre. Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile, da 36 mesi a 9 anni, qualora si tratti di soggetti mai vaccinati in precedenza. E’ opportuno ricordare che la protezione indotta dal vaccino inizia dopo due settimane dalla somministrazione e perdura per 6 – 8 mesi”.
Anche i medici di medicina generale “provvederanno alla somministrazione dei vaccini anti-influenzale ed anti-pneumococcico, al fine di aumentare le coperture vaccinali dei propri assistiti. Sarà cura degli stessi medici – prosegue la nota dell’Asp – reclutare i soggetti eleggibili alla vaccinazione e stabilire le modalità operative”.
La vaccinazione antinfluenzale è gratuita solo per anziani e soggetti che soffrono di particolari patologie. “Presso i punti vaccinali ASP – aggiiunge la nota – occorrerà esibire all’atto della vaccinazione la tessera sanitaria per soggetti di età ≥ 65, mentre soggetti di età inferiore a 65 anni dovranno essere in possesso anche della richiesta del medico curante. Alle persone che per motivi di salute siano impossibilitate a lasciare il proprio domicilio i vaccini antinfluenzale ed antipneumococcico dovranno essere dispensati dal proprio medico curante. Si sottolinea inoltre che la vaccinazione antipneumcoccica ai soggetti di età superiore a 64 anni ed agli appartenenti alle categorie a rischio potrà essere praticata, oltre che durante la campagna antinfluenzale, in tutti i periodi dell’anno, come da DGR Basilicata n.696 dell’11/06/2013 “Programma di campagna vaccinale con vaccino antipneumococcico 13 valente. La presenza di patologie predisponenti, come di seguito elencato, può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze, pertanto, i soggetti affetti da patologie di seguito indicate, di età inferiore a 65 anni, sono eleggibili alla vaccinazione antipneumococcica:
• cardiopatie croniche
• malattie polmonari croniche
• cirrosi epatica, epatopatie croniche evolutive
• alcoolismo
• diabete mellito, in particolare se in difficile compenso
• soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento
• anemia falciforme e talassemia
• immunodeficienze congenite o acquisite
• asplenia anatomica o funzionale e pazienti candidati alla splenectomia
• leucemie, linfomi, mieloma multiplo
• neoplasie diffuse
• trapianto d’organo o di midollo
• immunosoppressione iatrogena clinicamente significativa
• insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica
• H.I.V. positivi
• portatori di impianto cocleare”.
Tagliate le stime del Pil per il 2020: siamo il fanalino di coda in Europa. Deficit in aumento al 2,3%. Debito al 136% e mercato del lavoro in deterioramento.
Deciso aumento del debito italiano nelle previsioni Ue d’autunno: nel 2019 salirà a 136,2% e nel 2020 a 136,8%. Bruxelles rivede così al rialzo le stime di primavera che lo davano a 133,7% e 135,2%. Le cause principali sono «debole crescita del Pil nominale, deterioramento dell’avanzo primario» e «costo in aumento delle misure passate», cioè reddito di cittadinanza e quota 100.
DEFICIT IN LEGGERO AUMENTO NEL 2020
La Commissione Ue prevede per l’Italia un deficit «stabile» al 2,2% per il 2019 e in leggero aumento al 2,3% nel 2020. «La spesa del governo aumenta per l’introduzione del reddito di cittadinanza e delle misure che ampliano la possibilità di pensionamento anticipato», visto che entrambe le misure mostreranno solo a partire dal 2020 «il loro pieno costo annuale», scrive Bruxelles. I dati del deficit delle previsioni di primavera erano molto più alti (2,5% e 3,5%), ma non incorporavano ancora la correzione di bilancio estiva.
ITALIA MAGLIA NERA IN EUROPA NELLE STIME SUL PIL
«L’economia italiana è in stallo dall’inizio del 2018 e ancora non mostra segnali significativi di ripresa», prosegue Bruxelles. Invariata rispetto all’estate la stima sul Pil 2019 (+0,1%), tagliata invece quella sul Pil 2020 (da +0,7% a +0,4%). Nel 2020 c’è una «modesta» ripresa della crescita, «grazie a domanda esterna e spesa delle famiglie, che però è attenuata dal mercato del lavoro in deterioramento». L’Italia si conferma ultima in Europa sia nel 2019 che nel 2020.
MERCATO DEL LAVORO IN DETERIORAMENTO
Nel nostro Paese, «il mercato del lavoro è rimasto resiliente di fronte al recente rallentamento economico, ma gli ultimi dati puntano a un deterioramento» Il calo della produttività è probabile che spinga i datori di lavoro «a tagliare posti o ricorrere a contratti temporanei» e il «numero dei senza lavoro difficilmente calerà anche a causa del nuovo reddito di cittadinanza che indurrà progressivamente più persone a registrarsi come disoccupate». Per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, le previsioni Ue «sono molto in linea» con quelle del governo, «sul 2019 sono le stesse», e riguardano «una situazione che abbiamo ereditato», anche se «in realtà dati più recenti dell’Istat ci dicono che si potrebbe chiudere anche a 0,2. Sul 2020 lo scostamento è molto limitato, ma noi pensiamo che la nostra previsione sia corretta, e anzi prudente, e quindi contiamo in una crescita maggiore nel 2020».
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Il presidente francese, con le ambizioni di una Difesa europea, si getta a testa bassa contro l’Alleanza Atlantica e gli Usa: «L’America sta voltando le spalle al progetto europeo. È tempo di svegliarsi».
Emmanuel Macron ritiene che la Nato sia in stato di «morte cerebrale»: è quanto afferma lo stesso presidente francese al settimanale The Economist. Macron, che ha da sempre l’ambizione di far nascere una Difesa europea autonoma, si è gettato a testa bassa contro l’Alleanza Atlantica e gli Usa: «L’America sta voltando le spalle al progetto europeo. È tempo di svegliarsi».
I TRE GRANDI RISCHI SECONDO MACRON
Il capo dell’Eliseo ha lanciato un duro avvertimento sul futuro dell’Europa la cui «straordinaria fragilità» rischia di farla «scomparire» se non comincerà a concepirsi «come una potenza del mondo». «Non credo di drammatizzare le cose, cerco di essere lucido», afferma il presidente francese, evidenziando tre grandi rischi per l’Europa: aver «dimenticato di essere una comunità», il «disallineamento» della politica Usa dal progetto europeo e l’emergere della potenza cinese che «mette chiaramente l’Europa a margine».
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La sconfitta nel voto del Super Tuesday non basta per decretare l’inizio di una parabola discendente del presidente americano. I dem sono estremamente frammentati e hanno candidati molto deboli.
Super Tuesdayda incubo per Donald Trump che perde con un secco due a uno: il risultato più grave è la perdita, dopo ben 20 anni, della maggioranza nel parlamento della Virginia, ma scotta al Grand old party anche la perdita del governatore del Kentucky, anche se sul filo di lana.
La ragione principale della vittoria dei democratici infatti risiede nella forte caratura personale e di leadership dei loro candidati sia in Virginia sia in Kentucky, dove Andy Beshear ha vinto sia pure di strettissima misura, là dove in campo democratico a un anno dal voto presidenziale è sempre più evidente un doppio fenomeno: innanzitutto una estrema frammentazione dei candidati alle primarie.
AI DEMOCRATICI AMERICANE MANCA ANCORA UN LEADER
Con tutta evidenza non c’è al momento un “cavallo di razza”, un leader carismatico e popolarissimo di suo come è stata la grande sconfitta di Trump: Hillary Clinton. Dentro questa frammentazione del campo democratico si è poi sempre più rafforzato un fenomeno non nuovo nel campo del partito dell’asino: un radicale spostamento verso la sinistra – anche estrema – di quasi tutti i candidati ad eccezione di Joe Biden. Ma Biden, il candidato centrista più pericoloso per Trump, soffre innanzitutto di una sua leadership personale scialba (non a caso fatica molto nella fondamentale raccolta fondi) ed è anche indebolito dalle vicende legate ai rapporti tra suo figlio e l’Ucraina.
Se Trump dovrà scontrarsi con candidati oggi apparentemente col vento in poppa come Elisabeth Warren, avrà strada facile,
Non è un caso che proprio su questa debolezza si sia puntato l’arsenale di guerra mediatica di Trump al quale i democratici hanno risposto con una procedura di impeachement che non arriverà mai a successo (la deve approvare il Senato con la maggioranza dei due terzi, là dove Trump gode di una maggioranza netta e per di più solida) e che rischia fortemente l’effetto boomerang. Se Trump dovrà scontrarsi con candidati oggi apparentemente col vento in poppa come Elisabeth Warren, avrà strada facile, visto il loro programma in certi punti ancora più radicale di quello di Bernie Sanders (oggi molto appannato).
PER LE PRESIDENZIALE DEL 2020 È ANCORA TUTTO DA DECIDERE
La seconda ragione per la quale questo Super Tuesday non può dare indicazioni utili per fare pronostici sulle prossime presidenziali è insita nello stesso sistema di voto americano. Si pensi solo che Hillary Clinton perse clamorosamente nella conta dei fondamentali Grandi Elettori pur avendo ricevuto ben 2.800.000 voti in più di Trump (il 2% di vantaggio). In realtà il sistema federale rigido degli Usa sacrifica alla rappresentatività delle volontà dell’elettorato, la necessità di premiare il peso – a volte determinante – dei piccoli Stati a scapito dei più popolosi, i primi sono sovra-rappresentati quanto a Grandi Elettori, mentre i secondi sono pesantemente penalizzati. Dunque, sino a quando il quadro delle primarie non sarà definito e sarà chiaro quale sarà lo sfidante, e partiranno sondaggi attendibili, è inutile delineare scenari. Senza dimenticare che Trump arriverà al voto con successi consistenti sia nell’economia che nell’incremento dell’occupazione. Temi centrali nel voto Usa.
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Ankara ha confermato di aver arrestato almeno 10 parenti del defunto leader dell’Isis. Tra questi anche uno dei figli.
Il numero di familiari del defunto leader dell’IsisAbu Bakr al-Baghdadi che sono stati catturati dalla Turchia è «vicino alla doppia cifra». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che il 6 novembre aveva annunciato la cattura di una moglie dell’autoproclamato Califfo, Asma Fawzi Muhammad al-Qubaysi, dopo quella della sorella maggiore, del cognato, della loro nuora e di 5 figli.
Secondo il leader di Ankara, che ha parlato prima di partire per una visita in Ungheria, altri membri della «cerchia ristretta» di al-Baghdadi starebbero cercando di entrare in Turchia per fuggire dalla Siria.
Il presidente turco ha anche confermato che con la moglie di al-Baghdadi, la Turchia ha catturato anche un figlio del defunto leader dell’Isis, il cui «Dna è stato confermato». «La moglie era nelle nostre mani da un anno, un anno e mezzo», ha aggiunto il leader di Ankara.
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In evidenza «una protratta debolezza nelle dinamiche di crescita» e «la persistenza di pronunciati rischi al ribasso».
I dati più recenti, fra cui la crescita economica rallentata allo 0,2% nel secondo trimestre dallo 0,4% precedente, «continuano a indicare un’espansione moderata seppur positiva nell’area dell’euro nella seconda metà di quest’anno». Lo scrive la Bce nel bollettino economico, notando tuttavia «una protratta debolezza nelle dinamiche di crescita» e «la persistenza di pronunciati rischi al ribasso».
«PRONTI AD ADEGUARE STIMOLI PER SPINGER L’INFLAZONE»
Anche per questo, il Consiglio direttivo della Bce ribadisce «la necessità di mantenere un orientamento di politica monetaria ampiamente accomodante per un prolungato periodo di tempo» e «resta pronto ad adeguare tutti gli strumenti a disposizione, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente all’obiettivo».
«I RISCHI LEGATI A BREXIT RESTANO ELEVATI»
Infine, «i rischi legati a Brexit restano elevati». Il negoziato per l’addio della Regno Unito all’Ue viene indicato tra gli altri rischi per l’economia internazionale – dai dazi alle incertezze su alcune economie emergenti – che «restano orientati al ribasso».
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Attenzione all’ambiente e alle tematiche sociali durante l’evento dedicato alle due ruote che segue la certificazione ISO 20121
Viaggia
sulla linea della sostenibilità l’edizione 2019 di EICMA,
l’Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo, in programma da oggi, 5
novembre, fino a domenica 10 novembre a Fiera Milano-Rho.
EICMA S.p.A., l’organizzatore di EICMA, per la 77esima edizione dell’evento
fieristico di caratura mondiale che detiene la leadership nel settore delle due
ruote, ha deciso di impegnarsi nel rendere sostenibile dal punto di
vista ambientale e sociale la manifestazione analizzando
le caratteristiche di impatto ambientale e sociale nella progettazione e
organizzazione dell’evento, promuovendo buone pratiche prima, durante e
dopo l’evento. Obiettivo? La certificazione ISO 20121, ovvero lo
standard internazionale per la gestione sostenibile degli eventi grazie alla
quale EICMA sarà la prima esposizione al mondo del suo settore (ciclo e
motociclo) ad essere certificata secondo questo standard.
I PRINCIPI VERSO LA SOSTENIBILITÀ
Un nuovo approccio dunque che passa attraverso la valorizzazione e l’incremento dell’attenzione verso l’ambiente e le tematiche sociali, puntando al coinvolgimento di tutti gli attori facenti parte della manifestazione (organizzazione, fornitori, espositori, operatori, media e visitatori) il tutto con una gestione che si fonda su alcuni principi che per EICMA S.p.A. sono dei capisaldi: trasparenza, integrità, inclusività, accessibilità, eredità, partecipazione e miglioramento continuo. Per tutte le info nello specifico durante i cinque giorni dell’evento verrà organizzata una postazione fissa di riferimento, presso la palazzina uffici di Fiera Milano dedicata a tutti gli stakeholder che avessero necessità di eventuali chiarimenti e informazioni sulle attività previste dal programma e dalla certificazione ISO 20121.
OBIETTIVI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Nello specifico due sono gli obiettivi che EICMA ha pianificato di raggiungere seguendo lo standard ISO 20121. Da una parte è importante «aumentare la consapevolezza da parte dei visitatori, espositori e operatori di essere partecipi di un evento organizzato con un’attenzione particolare alla sostenibilità, mirando a creare un maggiore coinvolgimento di tutti gli stakeholder» hanno specificato gli organizzati e dall’altro è essenziale anche «migliorare e potenziare la gestione dei rifiuti prodotti prima, durante e dopo l’evento, con una particolare attenzione ad espositori e punti di ristoro, bar e ristoranti». Comunicazione e sensibilizzazione, gestione dei rifiuti e riciclo materiali sono dunque un quartetto imprescindibile in questa 77edizione dell’Esposizione attraverso il quale passa il profondo impegno per il miglioramento dell’impatto ambientale e sociale della manifestazione.
VADEMECUM DEL VISITATORE SOSTENIBILE
Per rendere possibile tutto questo l’organizzazione di EICMA ha stilato un vero vademecum del visitatore sostenibile che propone sei “regole”, o meglio consigli e indicazioni di comportamento da adottare durante la visita nei padiglioni fieristici. Niente di così difficile o restrittivo ma solo delle semplici linee guida che permettono di vivere l’evento in modo non solo corretto per sé stesso e gli altri ma anche per l’ambiente, pensando al futuro. Eccole qui di seguito:
1°
REGOLA, RISPETTA LE REGOLE!
Segui le nostre indicazioni e contribuisci anche tu a rendere più sostenibile
l’evento EICMA 2019 e la vita di tutti i giorni.
DIFFERENZIA-TI Non gettare i rifiuti a
terra. All’interno e all’esterno dei padiglioni troverai i contenitori per la
raccolta differenziata.
FATTI
PIÙ IN LÀ! Ricorda di non
parcheggiare moto e auto nei parcheggi riservati ai disabili e non ingombrare
gli accessi a loro necessari.
USA
LA TESTA ANCHE QUANDO TI DIVERTI
Continua ad avere comportamenti sostenibili anche quando ti diverti, non solo
a casa. Non sprecare acqua ed energia nelle strutture che ti ospitano.
NO
MOZZICONI A TERRA! Non
gettare i mozziconi di sigaretta a terra, una volta spenti puoi gettarli nei
contenitori per i rifiuti indifferenziati o, se presenti, negli appositi
contenitori per i mozziconi. Se puoi usa il posacenere da tasca.
MUOVITI
IN MODO SOSTENIBILE Per
raggiungere l’esposizione In primis i mezzi pubblici, biciclette, scooter e i
vari sistemi di sharing che sono ottime soluzioni per muoversi in modo
sostenibile. Utilizza l’autovettura solo se strettamente necessario e condividi
il viaggio con amici o colleghi di lavoro.
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Il bambino era stato preso dalla mamma nel 2014 ed era andato con lei in Siria. Dove vive nel campo profughi di al Hol. Lei sarebbe morta in un’esplosione.
Sta tornando in Italia, dopo ricerche da parte dello Scip della Polizia e del Ros dei carabinieri, il bimbo di 11 anni portato da Barzago (Lecco) in Siria dalla madre Valbona, che lasciò il marito e padre del bimbo per arruolarsi nell’Isis, il 17 dicembre 2014. Il ragazzino di nome Alvin, la cui madre sarebbe morta in un’esplosione, si trovava nel campo profughi di Al Hol in Siria. A Milano, dove pende un procedimento sulla donna coordinato dal pm Alberto Nobili, il gup Guido Salvini attivò le ricerche della donna e del figlio. Il bambino potrebbe rientrare in Italia già l’8 novembre.
«SI RICORDA DELL’ITALIA»
«Ricorda di avere avuto dei pregressi in Italia, il minore», ha spiegato in un verbale di fine settembre, di fronte al gup di Milano Guido Salvini, un investigatore del Ros dei carabinieri raccontando passo passo le ricerche per ritrovare e riportare in Italia il bambino. Una foto del piccolo, che veniva da personale della Croce Rossa, è stata mostrata al padre «che ha riconosciuto nel minore il figlio».
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L’annuncio è stato dato dal portavoce del governo di Pechino Gao Feng, che ha parlato di una misura graduale senza fornire ulteriori dettagli.
Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per la riduzione «graduale» dei dazi che erano stati posti reciprocamente per penalizzare le importazioni di prodotti. Lo ha detto all’agenzia Bloomberg Gao Feng, portavoce del governo di Pechino, senza fornire ulteriori dettagli sull’intesa.
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In occasione dell’evento Tempo della salute, in Rcs si sono inventati una dicitura inedita nel mondo dei contenuti sponsorizzati: una genialata destinata ad aprire nuovi orizzonti per l’editoria agonizzante.
Peculiarità del tempo, anzi dei Tempi, direbbe la nota influencer Taylor Mega. Dopo quello delle donne, gigantesca macchina che alterna eventi, ospiti e sponsor generalmente catalogati come powered by in quanto fornitori di generoso contributo, il marketing del Corriere della sera replica con il Tempo della salute, una due giorni che inizia sabato 9 novembre e dove ciascuno può ritrovare l’universo mondo dei propri acciacchi e fior di esperti che pensosamente ne dibattono. Con tanto di aziende che per ciascun incontro aprono il portafoglio e finanziano.
Solamente che, a differenza delle Donne, qui lo sponsor puzza, trattandosi per la gran parte di aziende farmaceutiche che evidentemente potrebbero pesantemente condizionare il libero contenuto degli eventi. Naturalmente nessuno dubita della correttezza deontologica per cui se parlo di mal di testa non citerò ai quattro palmenti il marchio di una nota aspirina.
Però siccome a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca, in Rcs si sono inventati una dicitura inedita: il contributo non condizionante. Cosa vuol dire? Beh, che se si parla di osteoporosi e si illustreranno le medicine prodotte dalla Amgen non è perché il nome dell’azienda americana figura il calce come contributore, visto che il suo apporto è specificatamente indicato come non condizionante.
I NUOVI ORIZZONTI DEL CONTENUTO SPONSORIZZATO
Voi capite bene che nel rutilante e sempre più invasivo universo del contenuto sponsorizzato (del resto i giornali da soli faticano a stare in piedi) l’ingresso del contributo non condizionante è una genialata destinata ad aprire nuovi orizzonti. Prendiamo un caso: di recente il cdr del quotidiano si è lamentato dello spazio dato dalle sue austere colonne alla presentazione del calendario di For men magazine, che ha per protagonista una prorompente, sensuale e poco coperta Taylor Mega.
Siamo entusiasticamente convinti che il contributo non condizionante sarà la nuova frontiera, oltre che la panacea, dell’editoria agonizzante
I giornalisti hanno subito storto il naso, biasimando che la loro autorevole testata dedicasse spazio a un calendario per camionisti, ancorché realizzato su iniziativa di un periodico del loro editore. Ebbene, se Rcs avesse accompagnato all’occasione la performance di Taylor Mega con la dicitura di «contributo non condizionante della Cairo communication» si sarebbero evitata la ridda di mal di pancia. Siamo dunque entusiasticamente convinti che il contributo non condizionante sarà la nuova frontiera, oltre che la panacea, dell’editoria agonizzante. Fin da subito.
Infatti a guardare il calendario di Tempo della salute è tutto un florilegio di contributi non condizionanti. Con qualche effetto di involontaria ironia che deve essere sfuggito agli organizzatori. Quando per esempio si illustrano i contenuti della conferenza sull’emicrania, si definisce l’emicranico come «un malato in libertà condizionata tra una crisi e l’altra». Chissà che il contributo non condizionante della Novartis possa essere un benaugurante segno di guarigione possibile dalla fastidiosa malattia.
P.s. Questo articolo è stato scritto senza alcun contributo non condizionante, ma se qualcuno volesse farsi avanti, sempre senza condizionare, il marketing di Lettera43 è a diposizione.
Quello di cui si occupa la rubrica Corridoi lo dice il nome. Una pillola al giorno: notizie, rumors, indiscrezioni, scontri, retroscena su fatti e personaggi del potere.
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La maggioranza è spaccata e non c’è un solo provvedimento del governo che parli agli italiani. Così le destre si rafforzano. Il Pd prenda coraggio, rompa con M5s e Italia viva e proponga una coalizione di salvezza nazionale guidata da Draghi.
Le cronache politiche raccontano che il Pd è molto arrabbiato per lo stato delle cose e vorrebbe rompere con M5s e Italia viva.
Franceschini propone che fra gli alleati ci sa lealtà, un comune mission politica, vanta successi inesistenti del governo, elogia Giuseppe Conte, sostiene che si supererà gennaio fino ad arrivare alla fine legislatura e, forse con una punta di macabro umorismo, dice che vincendo le prossime elezioni questo mostro Pd-M5s-Italia Viva possa andare ancora più lontano. Solo del prossimo inquilino del Quirinale non vuole parlare perché, come si dice, de te fabula narratur.
IL GOVERNO GIALLOROSSO NON PARLA AGLI ITALIANI
È bene che il Pd si incazzi di meno e faccia più fatti, a mente fredda. L’impopolarità del governo è il termometro che decide se tenerlo in vita o no. L’impopolarità è nata dal fatto che l’operazione “cambio di maggioranza” non è piaciuta ed è enfatizzata dalla circostanza che non c’è un solo provvedimento del governo che parli agli italiani. Avevo sperato che si potesse dire che Roberto Gualtieri aveva abbattuto il cuneo fiscale mettendo soldi nelle tasche dei lavoratori. Oggi spero che si possa dire che Taranto (ragazzi: Taranto , cioè una delle maggiori città italiane), possa essere salvata in un connubio possibile fra lavoro e sicurezza. Invece la Mittal scappa, quella indefinibile ex ministra Barbara Lezzi dice cose da manicomio, il grillismo diffuso è felice di trasformare la città operaia in un grande giardinetto per poveri e anziani.
SERVE UNA COALIZIONE DI SALVEZZA NAZIONALE GUIDATA DA DRAGHI
Se le cose stanno così e andranno così, ed io sono sicuro che andranno persino peggio, il Pd deve smettere di incazzarsi perché deve dire al Paese: «Ci abbiamo provato, con Luigi Di Maio e Matteo Renzi non si costruisce nulla, Matteo Salvini sapete dove vi stava portando, io (nel senso di io-Pd) propongo alle persone di buona volontà di fare una coalizione di salvezza nazionale chiedendo a Mario Draghi di guidarla. Vogliamo rottamare tutto quello che c’è e che viene tutto da lontano, Pd compreso». Questo sarebbe un discorso che agli italiani potrebbe piacere.
Da sinistra, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente uscente della Bce, Mario Draghi, e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Siamo in un Paese che ha dimenticato la Prima repubblica e si è rotto le scatole della Seconda e ormai anche di grillismo e fra un po’ presenterà il conto a Salvini preferendogli Giorgia Meloni. Che fa il Pd? Chiede un vertice di governo, vuole una cabina di regia, pensa a un caminetto? Suvvia! Io sono un ammiratore ex post della Dc a cui dobbiamo tante belle cose ma anche tanti guai attuali, ma la cultura democristiana era ben più profonda della caricatura con cui la propone il caro Franceschini. Vuole fare un patto con Di Maio e Renzi? E perché mai loro dovrebbero farlo. Uno è alla canna del gas, l’altro vuole la rovina comune per lucrare sulle macerie del Pd. È arrivato il momento di rubare l’idea a Beppe Grillo: un bel vaffa (ovviamente anche a lui).
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Il premier Conte richiama la maggioranza all’unità dopo le frizioni con ArcelorMittal, che per proseguire con l’acquisizione dell’acciaieria chiede ora il taglio di 5 mila posti di lavoro.
Sull’immunità per ArcelorMittal restano intatte le tensioni nella maggioranza e nel Movimento 5 stelle. «Lo scudo penale è stato offerto ed è stato rifiutato. Il problema è industriale», sottolinea il premier Giuseppe Conte dopo l’incontro con i vertici indiani, riferendo che dall’azienda è arrivata una richiesta di «5 mila esuberi». Una condizione che l’azienda franco-indiana pone non ritenendo sostenibile un così elevato numero di dipendenti. Conte chiama poi tutto il Paese e le forze di opposizione alla compattezza: «Chi viene in Italia deve rispettare le regole», aggiunge infatti il presidente del Consiglio durante le registrazioni di Porta a Porta, «il governo non potrà mai accettare le richieste di Mittal». E ancora: «Non è un problema legale, perché una battaglia legale ci vedrebbe tutti perdenti. Ove mai fosse giudiziaria, sarebbe quella del secolo. Non si può consentire che si vada via senza rispettare gli obblighi contrattuali».
IL GOVERNO SI SPACCA SULLO SCUDO PENALE
«Chiameremo tutto il Paese a raccolta», insiste Conte ribadendo il suo messaggio alla politica: è il momento dell’unione. Una compattezza che, sul decreto offerto a ArcelorMittal sullo scudo penale, manca del tutto vista la ferma contrarietà di una parte del M5s. Tanto che, dopo tre ore e mezza di Consiglio dei ministri quel decreto non salta fuori. Avanti così, sono i commenti dal Pd, non si può andare. Già le bordate arrivano da tutte le parti, dalla Lega di Matteo Salvini a Confindustria, almeno gli alleati devono mettere da parte strappi e polemiche, perché, è l’avvertimento che manda il Partito democratico, «a forza di tirare, la corda si spezza».
LE CONDIZIONI «INACCETTABILI» DI ARCELORMITTAL
Ma per il caso Ilva ora il problema non è questo. La norma sullo scudo penale, raccontano fonti di governo, è stata di fatto messa sul tavolo nell’incontro con ArcelorMittal, al pari di altre rassicurazioni, come il pieno sostegno a un piano che renda l’ex Ilva un «hub della transizione energetica». Tutto inutile. L’azienda vuole l’addio o un taglio draconiano della forza lavoro, che costringerebbe il governo a intervenire sulla cassa integrazione. Con un’appendice: il governo non accetterà mai i 5 mila esuberi richiesti. I sindacati Fiom, Fim e Uilm, proclamando uno sciopero di 24 ore in tutti gli stabilimenti ArcelorMittal, hanno definito le condizioni dell’azienda «provocatorie e inaccettabili».
PATUANELLI: «ARCELORMITTAL NON SA GESTIRE IL SUO PIANO»
Saranno 48 ore di suspense. Perché la trattativa con ArcelorMittal non è ancora definitivamente chiusa. Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli sottolinea che ArcelorMittal era a conoscenza della scadenza della «protezione legale» al marzo 2019, pur «auspicando» in una nota «che si risolvesse la criticità» della mancata estensione dello scudo fino al termine dell’esecuzione del Piano Ambientale nel 2023. Nonostante questo l’azienda «presentava offerta irrevocabile» e «palesava quindi di aderire alla misura restrittiva» relativa alla protezione legale. Secondo Patuanelli, non ci sono elementi per far scattare il recesso. «I rappresentanti di ArcelorMittal ci hanno detto chiaramente che non sono in grado di portare a termine il loro Piano industriale per rilanciare l’Ilva», dice Patuanelli.
FONTI DI GOVERNO: «PRATICAMENTE SIAMO GIÀ IN CAUSA»
«Al momento la via concreta è il richiamo alla loro responsabilità», spiega Conte che ha chiesto a Lakshmi Mittal e a suo figlio di aggiornarsi tra massimo due giorni per una nuova proposta. È una delle poche volte, da quando è a Palazzo Chigi, che Conte pone il suo accento sulla serietà del problema. Il premier, secondo alcuni quotidiani, starebbe già studiando di affidare l’azienda a un commissario. E sono parole che danno il tono della fumata nerissima registrata dopo l’incontro con i vertici di ArcelorMittal.
Nel governo si stanno cercando strade alternative. Un piano B che non includerebbe la partecipazione di Cdp ma che potrebbe concretizzarsi con una nuova cordata
«Vogliono il disimpegno o un taglio di 5 mila lavoratori» ma «nessuna responsabilità sulla decisione dell’azienda può essere attribuita al governo», spiega Conte sentenziando un concetto che sa di protesta di un intero sistema: «l’Italia è un Paese serio, non ci facciamo prendere in giro». Già perché, per il governo, semplicemente ArcelorMittal non rispetta un contratto aggiudicato dopo una gara pubblica. Tanto che fonti di governo descrivono lo scontro con l’azienda in questi termini: «Praticamente siamo già in causa». E, nell’esecutivo, emerge anche un’altra considerazione: quanto conviene che l’azienda resti? Per questo, parallelamente, si stanno cercando «strade alternative». Un piano B, insomma, che non includerebbe la partecipazione di Cdp ma che potrebbe concretizzarsi con una nuova cordata. È un’ipotesi che non riguarderebbe necessariamente Jindal o AcciaItalia. Sulla questione si è espresso anche il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, che a Tagadà, su La 7 ha detto: «Faremo di tutto per far rispettare a Mittal il suo contratto. Se ciononostante non dovessimo riuscirci, certamente l’Ilva non muore lì, e l’Italia non muore lì: questo deve essere chiaro».
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Ore di tensione alla vigilia del match di Europa League in programma all’Olimpico. Il ferimento al culmine di una rissa davanti a un pub. In città è scattato il piano di sicurezza.
Alta tensione alla vigilia dell’incontro di Europa League tra Lazio e Celtic in programma allo stadio Olimpico di Roma nel tardo pomeriggio del 7 novembre. Due tifosi scozzesi sono stati soccorsi nella notte dopo essere stati accoltelli da supporter biancocelesti in pieno centro .
SCATTATO IL PIANO DI SICUREZZA
A quanto ricostruito finora alla polizia, c’è stata prima una rissa davanti a un pub e poi l’accoltellamento. A essere colpiti uno scozzese 52enne nei pressi del pub e un altro 35enne in piazza Beniamino Gigli, poco distante da lì. Nella giornata del 6 novembre era scattato il piano di sicurezza per la partita di Europa League in programma allo Stadio Olimpico.
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Dopo i continui messaggi d’odio sui social, le autorità hanno deciso di garantire la protezione alla senatrice a vita. Salvini: «Anch’io ricevo minacce ogni giorno».
I carabinieri del Comando provinciale di Milano garantiranno la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, deportata nel gennaio del 1944 dal binario 21 della stazione Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, e sopravvissuta all’Olocausto. Lo fa sapere il Corriere della Sera. La misura di protezione, da tempo sotto esame, è stata disposta nel pomeriggio di mercoledì, durante il Comitato per la sicurezza e l’ordinepubblico presieduto dal prefetto Renato Saccone e con al tavolo i vertici cittadini delle forze dell’ordine.
SALVINI: «ANCH’IO RICEVO MINACCE OGNI GIORNO»
«Le minacce contro Segre, contro Salvini, contro chiunque sono gravissime», ha detto il leader della LegaMatteoSalvini lasciando una manifestazione di Coldiretti in corso in piazza Montecitorio. «Anche io ne ricevo quotidianamente», ha aggiunto.
LA COMUNITÀ EBRAICA: «L’ANTISEMITISMO C’È»
«Il fatto che una senatrice sopravvissuta ad Auschwitz abbia bisogno della scorta indica che il Paese ha fallito e che l’antisemitismo c’è. Dopo l’attentato nell’82 a Roma le comunità ebraiche hanno iniziato ad essere sorvegliate, esigenza che non è mai venuta meno. Il rabbino Toaff era scortato, il rabbino Di Segni è scortato, come le presidenti di Roma, Dureghello, dell’Ucei, DiSegni. I nostri bambini entrano nelle nostre scuole scortati», ha dichiarato il vicepresidente della comunità di RomaRuben Della Rocca.
SOLIDARIETÀ DAL PD
«A Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, oggi lo Stato assegna una scorta perché la deve difendere da nuove minacce. È un terribile segnale, è un mondo che corre all’indietro. Difendere oggi chi ha attraversato l’inferno ieri è un dovere ma è anche una sconfitta»: così in una nota il deputato PdEmanuele Fiano. Per la sottosegretaria ai rapporti con il parlamento Simona Malpezzi, «la decisione di mettere sotto tutela la senatrice Segre, per le continue minacce che riceve, rende l’idea del pericolo che corrono tutte le persone civili e democratiche nel nostro Paese. C’è un clima sociale e politico pesante in Italia che viene spesso sottovalutato, da oggi non deve essere più possibile tollerare qualsiasi manifestazione o cedimento verso posizioni razziste e fasciste. È un impegno che tutti i gruppi parlamentari devono assumere con chiarezza. Lo dobbiamo a Lilliana Segre, lo dobbiamo alla democrazia che va difesa senza alcuna ambiguità».
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All’erede Agnelli così deciso a vendere ai francesi non deve importare molto del lascito dell’Avvocato che si è sempre rifiutato di cedere la Fiat. Il che non fa che confermare la teoria di Schumpeter.
Sulle imprese familiari spira il cupo presagio della loro morte con l’arrivo della terza generazione. Non solo Joseph Schumpeter, dalla cattedra di imprenditorialità a Harvard, nel 1929, lanciò la “sua” maledizione alle terze generazioni, ma sono i numerosi detti popolari e i proverbi ad avere cementato questa credenza.
Dal cinese «Fu bu guo san dai» (la ricchezza non sopravvive mai a tre generazioni) allo spagnolo «la prima generazione commercia, la seconda è benestante, la terza mendica», dal tedesco «di rado le terze generazioni fanno bene» ai proverbi americani «three generations from overalls to overalls» (tre generazioni dalla tuta alla tuta) e «from shirtsleeves to shirtsleeves in three generations» (dalle stalle alle stalle in tre generazioni, ovvero la prima generazione crea, la seconda mantiene, la terza distrugge).
Gianni Agnelli.
L’ISTINTO DIFENSIVO DELL’AVVOCATO AGNELLI
Ne era più che consapevole l’avvocato Gianni Agnelli come ricorda il professor Giuseppe Berta nella biografia scritta per il Dizionario biografico degli italiani della Treccani: «Nel 1985, (Agnelli) si ritrasse dall’intesa con la Ford perché quest’ultima avrebbe voluto avocare a sé la quota azionaria di maggioranza della nuova società 10 anni dopo il suo avvio. Un istinto difensivo lo trattenne dall’impegnarsi in un’iniziativa che, al di là dei patti originari, non si sarebbe comunque potuta predeterminare nei suoi sviluppi, a motivo delle caratteristiche che distinguono un settore industrialecomplesso come l’automobile. Nel 2000, una preoccupazione analoga, acutizzata con il tempo dal desiderio di Agnelli di non venire meno al lascito del nonno, impedì alla Fiat di accettare l’offerta della Daimler-Chrysler, interessata a rilevare il controllo della sua divisione automobilistica».
È di quegli anni il consiglio del padre-padrone di MediobancaEnrico Cuccia all’Avvocato: «Venda tutto a Daimler». «E che ci farei?», confidò Gianni Agnelli a Marcello Sorgi allora direttore de La Stampa. «Ritirarmi nell’isola di Tonga seduto su un pacco di miliardi?». Forse è ancora presto per sapere se John Philip Jacob Elkann presiederà i consigli d’amministrazione della più che probabilePsa&Fca N.V.collegandosi in videoconferenza dall’isola nel Pacifico.
Ma una cosa è certa: del lascito del co-fondatore della Fiat, a Elkann non deve importare molto essendo determinato a vendere la casa automobilistica ai francesi. Vero che, anagraficamente, Elkann rappresenta la quinta generazione. Ma, dal punto di vista operativo, John conferma perfettamente la “maledizione” di Schumpeter. Infatti, l’ingegnere, nato a New York il primo aprile 1976, è il terzo esponente della famiglia a presiedere Fiat dopo il primo Giovanni Agnelli e il nonno Gianni. Come noto, la seconda (Edoardo Agnelli) e la quarta (Margherita e Edoardo) generazione saltarono il turno.
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