X Factor 2019, l’eliminato Marco Saltari: «Ora tifo Sierra»

Il cantante è stato eliminato insieme a Lorenzo Rinaldi nella terza puntata dei live del talent targato Sky. Mentre il primo ha confessato di aver ancora molto altro da dare, il secondo ha voluto chiarire la polemica sul suo essere troppo “vintage”.

Sono Marco Saltari e Lorenzo Rinaldi i due concorrenti eliminati nella terza puntata dei live di X Factor 2019. Il primo è stato escluso dal pubblico a casa al termine della prima fase, durante la quale i cantanti si sono sfidati con i loro cavalli di battaglia in esibizioni di un minuto. Il secondo, invece, è finito al ballottaggio con Giordana Petralia nella manche classica, incassando il parere negativo dei giudici.

MARCO SALTARI: «DI ME SI È VISTO SOLTANTO IL 5%»

L’eliminazione di Marco Saltari nella terza puntata live è arrivata prestissimo, in seguito a un tutti-contro-tutti in cui a scegliere il primo eliminato è stato direttamente il pubblico. La sua interpretazione di Get Up Stand Up di Bob Marley non ha infatti convinto i fan del talent, che lo hanno subito bocciato nel televoto. Saltari ha 34 anni e viene da Corridonia, un piccolo paese in provincia di Macerata. La sua passione per la musica è iniziata prestissimo, quando a 7 anni ha trovato in garage la vecchia batteria del cugino e per gioco ha cominciato a suonarla. Attualmente lavora come operatore in una Ong per richiedenti asilo, ma è convinto di poter, un giorno, vivere della sua arte. Peccato che il suo sogno a X Factor si sia interrotto così alla svelta.

DOMANDA. Sei uscito proponendo un cavallo di battaglia. Cos’è andato storto?
RISPOSTA. Credo che il pezzo di Bob Marley sia molto bello. L’ho scelto di comune accordo con Mara, sapendo che in un minuto devi cercare di far presa sulla fetta di pubblico più ampia possibile. Evidentemente abbiamo sbagliato, ma come dico sempre «dopo so’ boni tutti». Credo che il mio percorso a X Factor sia stato un po’ inficiato dalle prime puntate. In quelle siamo stati effettivamente un po’ moscetti.

Sei stato eliminato nella manche iniziale, quella molto veloce. Avresti preferito affrontare una manche normale con la decisione dei giudici?
Non so se sarebbe andata diversamente. Mi dispiace soltanto di non aver potuto suonare All Along the Watchtower nella versione di Jimi Hendrix che avevo preparato. Lì sarebbe venuto fuori un po’ di quel 95% di cui parlavo. Qualcosa di molto diverso dalle prime esibizioni.

Sfera Ebbasta durante i bootcamp ha detto che non riusciva a trovarti una collocazione nel mercato musicale. Aveva ragione lui?
Sì, se i pezzi che potrei collocare nel mercato musicale sono quelli che ho eseguito finora a X Factor. Il fatto è che io non sono solo quello. E ci sono altre mille sfaccettature che però non sono riuscito a trasmettere. Di me Sfera ha visto soltanto un 5%.

Addirittura un 5%?
Sì, perché io adoro sperimentare. Non sono un integralista della musica. Mi piace il sincretismo strumentale e con i programmi di oggi puoi praticamente suonare di tutto. Spero tanto di riuscire a farlo sentire.

Se dipendesse da te, chi credi meriterebbe di vincere X Factor in questa edizione?
Sierra. Perché Massimo è un grandissimo scrittore e Giacomo è un ottimo performer. Però non chiedermelo di nuovo perché tra cinque minuti ho già cambiato idea.

A proposito del tuo lavoro in una Ong, nel Loft ti hanno fatto domande?
Assolutamente sì. A riguardo c’è molta curiosità e di solito la narrazione riguardante questo tema è costellata di luoghi comuni. Tutti erano interessati a conoscere come funziona per davvero quel mondo.

L’ELIMINATO LORENZO RINALDI: «NON SONO UN ARTISTA CUPO»

Dopo Marco Saltari, il secondo eliminato nella terza puntata dei live di X Factor 2019 è stato il giovanissimo Lorenzo Rinaldi, 19enne originario di Terni che è arrivato al ballottaggio insieme alla collega Giordana Petralia. La sua interpretazione di Baby i love you dei Ramones, nonostante una messa in scena di altissimo livello, non ha impressionato il pubblico. Il ragazzo però, che ha da pochissimo intrapreso la sua avventura musicale, ha voluto scrollarsi di dosso la sua immagine di artista cupo.

DOMANDA. Sfera è stato un dei giudici che nel corso delle puntate ti ha rivolto più critiche. Ieri ti ha definito poco splendente, mentre negli scorsi live ha usato per descriverti il termine “cupo”. Sei d’accordo?
RISPOSTA. Le critiche di Sfera le ho accolte, ma anche no. Ho cercato di andare avanti col tipo di percorso che avevo in mente, provando a farmi apprezzare anche da lui. Ma non mi definirei affatto un artista cupo. Anzi.

Credi che nel suo modo di fare ci fosse della strategia?
È un gioco, quindi un minimo di strategia è normale che ci sia. Anche perché i giudici devono convincere il pubblico che i propri concorrenti siano i migliori, quindi non ho nulla da rimproverargli.

Qualcuno ti ha definito un giovane Jim Morrison. Tu ti senti più un artista degli Anni ’70 oppure un contemporaneo?
Il paragone con Jim Morrison lo trovo un po’ scomodo perché per me lui è una leggenda. Ad ogni modo cerco di essere un artista contemporaneo.

Però ti hanno cucito addosso un abito molto vintage. Ti ci sentivi a tuo agio?
Si, ma credo che durante il percorso sarei riuscito a portare la mia musica al giorno d’oggi. Non so di preciso quale futuro avessero in mente per me, ma credo che volessero farmi uscire da questa bolla degli Anni ’70 che mi circonda.

Ti sarebbe piaciuto esibirti con qualcosa di più giovane?
Si, avrei tanto voluto portare Kiwi di Harry Styles. Mi trovo molto nel suo genere e nelle sue atmosfere. E forse così sarei riuscito a portare un’ondata di attualità in quell’atmosfera vintage che si era creata attorno a me.

Che rapporto avevi con il tuo giudice?
Con Malika ho costruito un rapporto bellissimo, genuino, dove nessuno aveva bisogno di fingere nonostante le telecamere.

Credi che gli Under uomini arriveranno in finale? Magari con Davide?
Davide spacca. Ha una voce bellissima ed è una persona d’oro. Non so se arriverà in finale, ma sicuramente se lo merita.

Credi che sia lui a meritare di vincere X Factor?
Vincere X Factor è un traguardone e non va in base ai meriti. Dipende da quanto arrivi al pubblico e da quanto piaci ai giudici. Fare adesso un pronostico sul vincitore è praticamente impossibile.

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X Factor 2019, l’eliminato Marco Saltari: «Ora tifo Sierra»

Il cantante è stato eliminato insieme a Lorenzo Rinaldi nella terza puntata dei live del talent targato Sky. Mentre il primo ha confessato di aver ancora molto altro da dare, il secondo ha voluto chiarire la polemica sul suo essere troppo “vintage”.

Sono Marco Saltari e Lorenzo Rinaldi i due concorrenti eliminati nella terza puntata dei live di X Factor 2019. Il primo è stato escluso dal pubblico a casa al termine della prima fase, durante la quale i cantanti si sono sfidati con i loro cavalli di battaglia in esibizioni di un minuto. Il secondo, invece, è finito al ballottaggio con Giordana Petralia nella manche classica, incassando il parere negativo dei giudici.

MARCO SALTARI: «DI ME SI È VISTO SOLTANTO IL 5%»

L’eliminazione di Marco Saltari nella terza puntata live è arrivata prestissimo, in seguito a un tutti-contro-tutti in cui a scegliere il primo eliminato è stato direttamente il pubblico. La sua interpretazione di Get Up Stand Up di Bob Marley non ha infatti convinto i fan del talent, che lo hanno subito bocciato nel televoto. Saltari ha 34 anni e viene da Corridonia, un piccolo paese in provincia di Macerata. La sua passione per la musica è iniziata prestissimo, quando a 7 anni ha trovato in garage la vecchia batteria del cugino e per gioco ha cominciato a suonarla. Attualmente lavora come operatore in una Ong per richiedenti asilo, ma è convinto di poter, un giorno, vivere della sua arte. Peccato che il suo sogno a X Factor si sia interrotto così alla svelta.

DOMANDA. Sei uscito proponendo un cavallo di battaglia. Cos’è andato storto?
RISPOSTA. Credo che il pezzo di Bob Marley sia molto bello. L’ho scelto di comune accordo con Mara, sapendo che in un minuto devi cercare di far presa sulla fetta di pubblico più ampia possibile. Evidentemente abbiamo sbagliato, ma come dico sempre «dopo so’ boni tutti». Credo che il mio percorso a X Factor sia stato un po’ inficiato dalle prime puntate. In quelle siamo stati effettivamente un po’ moscetti.

Sei stato eliminato nella manche iniziale, quella molto veloce. Avresti preferito affrontare una manche normale con la decisione dei giudici?
Non so se sarebbe andata diversamente. Mi dispiace soltanto di non aver potuto suonare All Along the Watchtower nella versione di Jimi Hendrix che avevo preparato. Lì sarebbe venuto fuori un po’ di quel 95% di cui parlavo. Qualcosa di molto diverso dalle prime esibizioni.

Sfera Ebbasta durante i bootcamp ha detto che non riusciva a trovarti una collocazione nel mercato musicale. Aveva ragione lui?
Sì, se i pezzi che potrei collocare nel mercato musicale sono quelli che ho eseguito finora a X Factor. Il fatto è che io non sono solo quello. E ci sono altre mille sfaccettature che però non sono riuscito a trasmettere. Di me Sfera ha visto soltanto un 5%.

Addirittura un 5%?
Sì, perché io adoro sperimentare. Non sono un integralista della musica. Mi piace il sincretismo strumentale e con i programmi di oggi puoi praticamente suonare di tutto. Spero tanto di riuscire a farlo sentire.

Se dipendesse da te, chi credi meriterebbe di vincere X Factor in questa edizione?
Sierra. Perché Massimo è un grandissimo scrittore e Giacomo è un ottimo performer. Però non chiedermelo di nuovo perché tra cinque minuti ho già cambiato idea.

A proposito del tuo lavoro in una Ong, nel Loft ti hanno fatto domande?
Assolutamente sì. A riguardo c’è molta curiosità e di solito la narrazione riguardante questo tema è costellata di luoghi comuni. Tutti erano interessati a conoscere come funziona per davvero quel mondo.

L’ELIMINATO LORENZO RINALDI: «NON SONO UN ARTISTA CUPO»

Dopo Marco Saltari, il secondo eliminato nella terza puntata dei live di X Factor 2019 è stato il giovanissimo Lorenzo Rinaldi, 19enne originario di Terni che è arrivato al ballottaggio insieme alla collega Giordana Petralia. La sua interpretazione di Baby i love you dei Ramones, nonostante una messa in scena di altissimo livello, non ha impressionato il pubblico. Il ragazzo però, che ha da pochissimo intrapreso la sua avventura musicale, ha voluto scrollarsi di dosso la sua immagine di artista cupo.

DOMANDA. Sfera è stato un dei giudici che nel corso delle puntate ti ha rivolto più critiche. Ieri ti ha definito poco splendente, mentre negli scorsi live ha usato per descriverti il termine “cupo”. Sei d’accordo?
RISPOSTA. Le critiche di Sfera le ho accolte, ma anche no. Ho cercato di andare avanti col tipo di percorso che avevo in mente, provando a farmi apprezzare anche da lui. Ma non mi definirei affatto un artista cupo. Anzi.

Credi che nel suo modo di fare ci fosse della strategia?
È un gioco, quindi un minimo di strategia è normale che ci sia. Anche perché i giudici devono convincere il pubblico che i propri concorrenti siano i migliori, quindi non ho nulla da rimproverargli.

Qualcuno ti ha definito un giovane Jim Morrison. Tu ti senti più un artista degli Anni ’70 oppure un contemporaneo?
Il paragone con Jim Morrison lo trovo un po’ scomodo perché per me lui è una leggenda. Ad ogni modo cerco di essere un artista contemporaneo.

Però ti hanno cucito addosso un abito molto vintage. Ti ci sentivi a tuo agio?
Si, ma credo che durante il percorso sarei riuscito a portare la mia musica al giorno d’oggi. Non so di preciso quale futuro avessero in mente per me, ma credo che volessero farmi uscire da questa bolla degli Anni ’70 che mi circonda.

Ti sarebbe piaciuto esibirti con qualcosa di più giovane?
Si, avrei tanto voluto portare Kiwi di Harry Styles. Mi trovo molto nel suo genere e nelle sue atmosfere. E forse così sarei riuscito a portare un’ondata di attualità in quell’atmosfera vintage che si era creata attorno a me.

Che rapporto avevi con il tuo giudice?
Con Malika ho costruito un rapporto bellissimo, genuino, dove nessuno aveva bisogno di fingere nonostante le telecamere.

Credi che gli Under uomini arriveranno in finale? Magari con Davide?
Davide spacca. Ha una voce bellissima ed è una persona d’oro. Non so se arriverà in finale, ma sicuramente se lo merita.

Credi che sia lui a meritare di vincere X Factor?
Vincere X Factor è un traguardone e non va in base ai meriti. Dipende da quanto arrivi al pubblico e da quanto piaci ai giudici. Fare adesso un pronostico sul vincitore è praticamente impossibile.

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Le pagelle del terzo Live di X Factor

Questa edizione davvero non decolla. I giudici sono totalmente inadeguati. I concorrenti non bucano. Tranne Davide che riesce a “resistere” persino alla disastrosa Malika Ayane.

«Sono successe un sacco di cose; due eliminati, ma questo è il meno». Avete capito, cari sognatori. Voi vi credete il lievito del talent, invece siete il pretesto. Siete il meno, specie se fallite. Parola del presentatore Alessandro Cattelan, al quale mettono in bocca dei lapsus rivelatori, ma lui non perde mai, è sempre lì, nessuno lo elimina. Invecchia con X Factor.

LEGGI ANCHE: Le pagelle del secondo Live di X Factor

A 40 anni, mette delle strane giacchette peterpanesche, o, come si vanta, «quattro vestiti uno sopra l’altro», per fare lo spiritoso o così pretende chi lo addobba. Del resto, stanno trasformando il giovane cespuglioso Lorenzo in uno strano boschetto glam, il non tanto rude parà Nicola in un arcobaleno vivente, la stentorea Giordana in una meringa spaziale, la genuina Sofia in qualcosa che non si capisce. E anche questo conferma la confusione di una edizione che va per conto suo, ma senza sapere dove.

UNO SHOW ABBELLITO E CHE SA DI FINZIONE

Cattelan stesso si abbevera ai social, alla reazioni del pubblico, naturalmente sorvola sui troppi commenti sbadiglianti. Evidentemente tanto altro da dire non ce l’ha, non ce l’hanno, non c’è. Sembra tutto così forzato, così costruito, mai come quest’anno, e non si capisce come uscire dall’impasse: s’inventano perfino l’eliminazione preventiva, secca, diretta, ma sa tanto di espediente incasinato. Poi ci resta sotto Marco, il rasta, il no-global, che invece era tra i pochi possibilmente personaggi, comunque il meno peggio insieme al pianista Davide Rossi, che sarà anche démodé, ma è di un altro pianeta qua. Ma è colpa di “quelli a casa”, del “popolo dei social”, che non l’han votato. Davvero? X Factor è truccato, quantomeno nel senso di abbellito.

I giudici Samuel, Mara Maionchi, Malika Ayane e Sfera Ebbasta (pagina Fb X Factor).

Anche quando gl‘illustri giudici si mettono a cantare, in apertura, sa un po’ di sagra agostana, di ospitata in discoteca, fate vobis. Che poi uno sente lo Sfera affogato nella melassa d’autotune e pensa, ma questo qui è un artista, questo qui giudica? Ma sì, è tutto per finta, come le scarpe aranciate di Cattelan, come gli scazzetti tra Sfera e Malika, che servon solo a citare i network del principale sponsor (i due ridono sotto i baffi con ribalda impudenza), come la moccioseria che, oooh, si eccita per tutto, come la gara che c’è e non c’è, arranca, e, vedi un po’, alla fine va avanti qualcuno che si porta addosso un insopportabile odore di raccomandazione

L’INADEGUATEZZA TOTALE DEI GIUDICI

ALESSANDRO CATTELAN: 6. Cambiano gli ornamenti, non il voto. Lo pronosticano a Sanremo, a Miss Italia, sulla luna, ma se fosse solo una profezia che si autoadempie?

MARA MAIONCHI: 5. Sei forte, sei bravo, hai cantato bene, sei stato bravo, sei proprio forte, non so i titoli, non so l’inglese, sono vecchia, Ah! Ah! Ah! Un vecchio disco che salta sulla puntina. Però è una volpona lei, tutor sì ma di se stessa, quante copertine, interviste, celebrazioni. Quante banalità. Intanto perde Marco, che peccato. 

MALIKA AYANE: 5-. L’antipatia innata ha finora velato una profonda verità: come coach è una incapace totale, non sa valorizzare i suoi, li appanna uno dopo l’altro. Però giudica, in Italia chi non sa giudica (vale anche per chi scrive, certo).

Ospite del terzo Live Marracash (pagina Fb di X Factor).

SFERA EBBASTA: 5-. Sembra tanto disinvolto, ma è la scioltezza ribalda di chi non ha niente da dire. Infatti, se ci fai caso, più che banalità piccoloborghesi con cannetta d’ordinanza, non spreme. Cultura musicale prossima allo zero, chissà se pure lui, come Fedez, è un Ambro Angiolini radiocomandato (Morgan dixit). Certo i suoi aspiranti sembrano procedere per conto loro, senza una guida: e per forza!

SAMUEL: 5-. Bisogna giudicare i giudici sul doppio livello. Come resa televisiva, svanisce. Come coach, alleva i superflui Booda e qualche portato dell’esperienza si vede. Ma se uno che fa ‘sto mestiere da 30 anni si «scioglie in lacrime» per lo stupro sul cadavere di Tenco dai due pesci lessi Seawards, due son le cose: o ha sbagliato mestiere, o cialtroneggia duro. 

MARRAKASH: 2. «La scrittura per me è in primo luogo una sorta di catarsi». Per te: per noi è una tortura. «La mia razza si estingue». Ma magari.

DAVIDE ROSSI, IL MIGLIORE MA NON SARÀ MAI ROCKSTAR

BOODA (All or Nothing, Elliphant): 5 ½. I Booda pestoni, partiti come outsider, recuperano e sono sempre più quotati. Chissà poi perché. Gli vanno costruendo addosso la tipica sessualità da talent, ma che altro c’è?

La performance dei Booda: All or Nothing, Elliphant (pagina Fb di X Factor).

NICOLA CAVALLARO (Happy, Pharrell Williams): 5-. Meritava di uscire subito, alle preselezioni: non canta, ringhia, ma un ringhio forzato, sforzato, e non inconfondibile. Ma lui si sente performer dentro, e qualche volta la convinzione fa miracoli.

SOFIA TORNAMBENE (C’est la vie, Achille Lauro): 6. Scelta da paragnosta, Sfera. Achille sta nel business XF, il compare assegna una sua cacatina, tutta ‘na famigghia. Poi la ragazzina, che par timidina ma non ha paura di nessuno, ci pensa lei. Va bene, solo che a lungo andare troppo zucchero causa il diabete, attenzione.

Sofia interpreta C’est la vie di Achille Lauro (Pagina Facebook X Factor).

LORENZO RINALDI (Baby I love you, Ramones): 3. Malika gli affibbia, o perché è sciocca o per ammazzarlo, una scelta fatale: al ragazzo triste manca completamente la carica debosciata per un pezzo come questo, ma a uno così gli dai i Ramones? Ma cos’hai nella testa, la sigla del dentifricio? Ma dai, tanto valeva sparagli. Difatti, vedi un po’: esce. 

EUGENIO CAMPAGNA (Cornflakes, inedito): 4. La sua canzone. La sua storia. Il suo amore. «Quando a notte ti scrivo oh e tu rispondi ehi» (ma non bastava Ultimo?). Il suo modo di essere cantautore. Di mettersi a nudo. Di raccontarsi. Che due maroni.

Eugenio presenta il suo inedito: Cornflakes (pagina Fb di X Factor).

SIERRA (Le acciughe fanno il pallone, Fabrizio de André): 3. Va detto che dei trapper hanno almeno un requisito fondamentale: l’insopportabilità. Sfregiano la salma di De André, con la complicità del musicalmente delinquenziale Samuel. Dice: trattatelo con rispetto. E loro: «Tu sei bella tanto che fai male, guarda questo è ridotto male, eyaya». De André riposa in fama di poeta, forse sopravvalutato, ma questo è davvero troppo.

Giordana canta Bellyache (Pagina Fb di X Factor).

GIORDANA PETRALIA (Bellyache, Billie eilish): 5-. Insomma non si capisce perché si deve pretendere (all’americana: fare finta di credere) che una pizza sia Ella Fitzgerald. E più questa va avanti, meno si capisce. E basta!

SEAWARDS (Vedrai Vedrai, Luigi Tenco): 3. Ecco come ammazzare un pezzo immortale. Senza sangue, senza pelle, senza intonazione: senza un c…. Gli ottoni degli amici di Samuel, Bandacadabra, aggiungono un delicato tocco di rottura di palle. Oh, che fenomeni ‘sti due. Ma se sembrano due becchini. 

I Seawards in Vedrai Vedrai di Tenco (Pagina Fb di X Factor).

DAVIDE ROSSI (Why d’you only…, Artic Monkey): 7 ½. Di bravi, ma proprio bravi, c’è rimasto solo lui. Un gioiellino che neppure la polverosa disastrosa Ayane riesce a opacizzare. Oh, 16 anni ha! Sempre più evidente l’ispirazione da Elton John, ma potrà vivere di luce propria, anche se il nostro caro Davide, rockstar non sarà mai.

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Le pagelle del terzo Live di X Factor

Questa edizione davvero non decolla. I giudici sono totalmente inadeguati. I concorrenti non bucano. Tranne Davide che riesce a “resistere” persino alla disastrosa Malika Ayane.

«Sono successe un sacco di cose; due eliminati, ma questo è il meno». Avete capito, cari sognatori. Voi vi credete il lievito del talent, invece siete il pretesto. Siete il meno, specie se fallite. Parola del presentatore Alessandro Cattelan, al quale mettono in bocca dei lapsus rivelatori, ma lui non perde mai, è sempre lì, nessuno lo elimina. Invecchia con X Factor.

LEGGI ANCHE: Le pagelle del secondo Live di X Factor

A 40 anni, mette delle strane giacchette peterpanesche, o, come si vanta, «quattro vestiti uno sopra l’altro», per fare lo spiritoso o così pretende chi lo addobba. Del resto, stanno trasformando il giovane cespuglioso Lorenzo in uno strano boschetto glam, il non tanto rude parà Nicola in un arcobaleno vivente, la stentorea Giordana in una meringa spaziale, la genuina Sofia in qualcosa che non si capisce. E anche questo conferma la confusione di una edizione che va per conto suo, ma senza sapere dove.

UNO SHOW ABBELLITO E CHE SA DI FINZIONE

Cattelan stesso si abbevera ai social, alla reazioni del pubblico, naturalmente sorvola sui troppi commenti sbadiglianti. Evidentemente tanto altro da dire non ce l’ha, non ce l’hanno, non c’è. Sembra tutto così forzato, così costruito, mai come quest’anno, e non si capisce come uscire dall’impasse: s’inventano perfino l’eliminazione preventiva, secca, diretta, ma sa tanto di espediente incasinato. Poi ci resta sotto Marco, il rasta, il no-global, che invece era tra i pochi possibilmente personaggi, comunque il meno peggio insieme al pianista Davide Rossi, che sarà anche démodé, ma è di un altro pianeta qua. Ma è colpa di “quelli a casa”, del “popolo dei social”, che non l’han votato. Davvero? X Factor è truccato, quantomeno nel senso di abbellito.

I giudici Samuel, Mara Maionchi, Malika Ayane e Sfera Ebbasta (pagina Fb X Factor).

Anche quando gl‘illustri giudici si mettono a cantare, in apertura, sa un po’ di sagra agostana, di ospitata in discoteca, fate vobis. Che poi uno sente lo Sfera affogato nella melassa d’autotune e pensa, ma questo qui è un artista, questo qui giudica? Ma sì, è tutto per finta, come le scarpe aranciate di Cattelan, come gli scazzetti tra Sfera e Malika, che servon solo a citare i network del principale sponsor (i due ridono sotto i baffi con ribalda impudenza), come la moccioseria che, oooh, si eccita per tutto, come la gara che c’è e non c’è, arranca, e, vedi un po’, alla fine va avanti qualcuno che si porta addosso un insopportabile odore di raccomandazione

L’INADEGUATEZZA TOTALE DEI GIUDICI

ALESSANDRO CATTELAN: 6. Cambiano gli ornamenti, non il voto. Lo pronosticano a Sanremo, a Miss Italia, sulla luna, ma se fosse solo una profezia che si autoadempie?

MARA MAIONCHI: 5. Sei forte, sei bravo, hai cantato bene, sei stato bravo, sei proprio forte, non so i titoli, non so l’inglese, sono vecchia, Ah! Ah! Ah! Un vecchio disco che salta sulla puntina. Però è una volpona lei, tutor sì ma di se stessa, quante copertine, interviste, celebrazioni. Quante banalità. Intanto perde Marco, che peccato. 

MALIKA AYANE: 5-. L’antipatia innata ha finora velato una profonda verità: come coach è una incapace totale, non sa valorizzare i suoi, li appanna uno dopo l’altro. Però giudica, in Italia chi non sa giudica (vale anche per chi scrive, certo).

Ospite del terzo Live Marracash (pagina Fb di X Factor).

SFERA EBBASTA: 5-. Sembra tanto disinvolto, ma è la scioltezza ribalda di chi non ha niente da dire. Infatti, se ci fai caso, più che banalità piccoloborghesi con cannetta d’ordinanza, non spreme. Cultura musicale prossima allo zero, chissà se pure lui, come Fedez, è un Ambro Angiolini radiocomandato (Morgan dixit). Certo i suoi aspiranti sembrano procedere per conto loro, senza una guida: e per forza!

SAMUEL: 5-. Bisogna giudicare i giudici sul doppio livello. Come resa televisiva, svanisce. Come coach, alleva i superflui Booda e qualche portato dell’esperienza si vede. Ma se uno che fa ‘sto mestiere da 30 anni si «scioglie in lacrime» per lo stupro sul cadavere di Tenco dai due pesci lessi Seawards, due son le cose: o ha sbagliato mestiere, o cialtroneggia duro. 

MARRAKASH: 2. «La scrittura per me è in primo luogo una sorta di catarsi». Per te: per noi è una tortura. «La mia razza si estingue». Ma magari.

DAVIDE ROSSI, IL MIGLIORE MA NON SARÀ MAI ROCKSTAR

BOODA (All or Nothing, Elliphant): 5 ½. I Booda pestoni, partiti come outsider, recuperano e sono sempre più quotati. Chissà poi perché. Gli vanno costruendo addosso la tipica sessualità da talent, ma che altro c’è?

La performance dei Booda: All or Nothing, Elliphant (pagina Fb di X Factor).

NICOLA CAVALLARO (Happy, Pharrell Williams): 5-. Meritava di uscire subito, alle preselezioni: non canta, ringhia, ma un ringhio forzato, sforzato, e non inconfondibile. Ma lui si sente performer dentro, e qualche volta la convinzione fa miracoli.

SOFIA TORNAMBENE (C’est la vie, Achille Lauro): 6. Scelta da paragnosta, Sfera. Achille sta nel business XF, il compare assegna una sua cacatina, tutta ‘na famigghia. Poi la ragazzina, che par timidina ma non ha paura di nessuno, ci pensa lei. Va bene, solo che a lungo andare troppo zucchero causa il diabete, attenzione.

Sofia interpreta C’est la vie di Achille Lauro (Pagina Facebook X Factor).

LORENZO RINALDI (Baby I love you, Ramones): 3. Malika gli affibbia, o perché è sciocca o per ammazzarlo, una scelta fatale: al ragazzo triste manca completamente la carica debosciata per un pezzo come questo, ma a uno così gli dai i Ramones? Ma cos’hai nella testa, la sigla del dentifricio? Ma dai, tanto valeva sparagli. Difatti, vedi un po’: esce. 

EUGENIO CAMPAGNA (Cornflakes, inedito): 4. La sua canzone. La sua storia. Il suo amore. «Quando a notte ti scrivo oh e tu rispondi ehi» (ma non bastava Ultimo?). Il suo modo di essere cantautore. Di mettersi a nudo. Di raccontarsi. Che due maroni.

Eugenio presenta il suo inedito: Cornflakes (pagina Fb di X Factor).

SIERRA (Le acciughe fanno il pallone, Fabrizio de André): 3. Va detto che dei trapper hanno almeno un requisito fondamentale: l’insopportabilità. Sfregiano la salma di De André, con la complicità del musicalmente delinquenziale Samuel. Dice: trattatelo con rispetto. E loro: «Tu sei bella tanto che fai male, guarda questo è ridotto male, eyaya». De André riposa in fama di poeta, forse sopravvalutato, ma questo è davvero troppo.

Giordana canta Bellyache (Pagina Fb di X Factor).

GIORDANA PETRALIA (Bellyache, Billie eilish): 5-. Insomma non si capisce perché si deve pretendere (all’americana: fare finta di credere) che una pizza sia Ella Fitzgerald. E più questa va avanti, meno si capisce. E basta!

SEAWARDS (Vedrai Vedrai, Luigi Tenco): 3. Ecco come ammazzare un pezzo immortale. Senza sangue, senza pelle, senza intonazione: senza un c…. Gli ottoni degli amici di Samuel, Bandacadabra, aggiungono un delicato tocco di rottura di palle. Oh, che fenomeni ‘sti due. Ma se sembrano due becchini. 

I Seawards in Vedrai Vedrai di Tenco (Pagina Fb di X Factor).

DAVIDE ROSSI (Why d’you only…, Artic Monkey): 7 ½. Di bravi, ma proprio bravi, c’è rimasto solo lui. Un gioiellino che neppure la polverosa disastrosa Ayane riesce a opacizzare. Oh, 16 anni ha! Sempre più evidente l’ispirazione da Elton John, ma potrà vivere di luce propria, anche se il nostro caro Davide, rockstar non sarà mai.

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