West Nile, record di casi nel 2022: cos’è, sintomi e come difendersi
A causa del cambiamento climatico l’Europa rischia un aumento dei casi legati a infezioni trasmesse da zanzare Aades, come Chikungunya, Dengue, West Nile, Zika e febbre gialla. A lanciare l’allarme è l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. E l’Italia è il Paese europeo in cui nel 2022 è stato registrato il numero più alto di casi di West Nile. L’Ecdc ha infatti riportato 723 contagi sui 1112 totali in 11 nazioni europee. Un dato quasi tre volte superiore a quello della Grecia, seconda con 286 casi. Ecco una guida sul metodo di trasmissione, i sintomi e la prevenzione contro la malattia. Il consiglio è però sempre quello di rivolgersi al medico.
Aedes albopictus (a vector of #chikungunya & #dengue viruses) establishes itself further N and W in Europe.
Aedes aegypti (transmits #dengue, #YellowFever, #chikungunya, #zika & #WestNile) colonised Cyprus since 2022 & may continue to spread to other European countries. pic.twitter.com/L8N8rLlj5n
— ECDC (@ECDC_EU) June 22, 2023
West Nile, la guida completa per conoscere il virus
Come si trasmette e quali sono i sintomi
Isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, il virus West Nile si trasmette esclusivamente tramite una puntura di zanzara Aedes. Come riporta il sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità, un contagio da persona a persona tramite il contatto con un organismo infetto non è possibile. Occhio anche agli animali domestici, in quanto possono contrarlo anche cani, gatti, conigli e soprattutto cavalli. L’incubazione del West Nile dal momento della puntura di zanzara può variare da due a 14 giorni, toccando persino le tre settimane nei soggetti con deficit immunitari. Gran parte dei contagiati non presenta alcun sintomo, ma il 20 per cento delle persone può manifestare febbre, dolori di stomaco, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi ed eruzioni cutanee. Solitamente, il malessere dura pochi giorni ma può protrarsi per qualche settimana nei soggetti più fragili.

Per quanto riguarda i bambini, invece, il sintomo più frequente da West Nile è una febbre leggera, mentre gli adolescenti solitamente presentano febbre mediamente alta oltre ad arrossamento degli occhi, dolori muscolari e mal di testa. La sintomatologia aumenta con l’avanzare dell’età, tanto che i soggetti anziani possono soffrire malesseri più gravi. Questi ultimi riguardano tuttavia meno dell’1 per cento delle persone, circa una su 150. Possono comprendere, oltre a quelli sopracitati, anche disorientamento, disturbi della vista, tremori, torpore e convulsioni, fino a paralisi e coma. Ancor meno probabile un’encefalite letale, che può manifestarsi in un soggetto su mille.
La diagnosi e le misure di prevenzione
Come si nota, i sintomi del West Nile somigliano in gran parte a quelli di un’influenza normale. Prima di allarmarsi, pertanto, si consiglia sempre di rivolgersi al proprio medico di fiducia. Per quanto riguarda la diagnosi del virus, si procede prevalentemente attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunoflorescenza) da effettuare su siero e, su indicazione, su fluido cerebrospinale. L’obiettivo è cercare gli anticorpi di tipo Igm, capaci di persistere anche per un anno nei soggetti infetti. I campioni poi raccolti, entro otto giorni dall’insorgenza dei sintomi, potrebbero risultare negativi, pertanto il consiglio è di ripetere il test a distanza di tempo prima di escludere la malattia.

Al momento, non esiste alcuna terapia per il West Nile. Solitamente i sintomi scompaiono autonomamente con il passare dei giorni. Solamente in casi più estremi si ricorre al ricovero in ospedale per trattamenti con fluidi intravenosi e respirazione assistita. Assente anche un vaccino contro il virus, anche se gli esperti sono al lavoro per sintetizzarne uno il più presto possibile. I medici suggeriscono pertanto misure di prevenzione volte a ridurre l’esposizione alle punture di zanzara. Si consiglia di utilizzare repellenti e indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe, soprattutto all’alba e al tramonto. Oltre a mettere le zanzariere alle finestre, si esorta a svuotare i ciotole degli animali, vasi di fiori e contenitori per eliminare l’acqua stagnante.
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