Kataleya, l’ipotesi del padre: rapita per sbaglio

Kataleya potrebbe essere stata rapita per errore, al posto di un’altra bambina. Lo sostiene il padre Miguel Angel Romero Chicclo, che ne ha parlato con il sostituto procuratore Christine von Borries. Come scrive La Nazione, il papà della piccola scomparsa nel nulla – che il 10 giugno si trovava nel carcere di Sollicciano – avrebbe ricordato dei fatti avvenuti all’ex hotel Astor qualche mese fa, che lo avrebbero indirizzato a formulare questa ipotesi.

Kataleya, l’ipotesi del padre: rapita per sbaglio. Dopo lo sgombero e l'ispezione dell’ex hotel Astor non ci sono ancora sue tracce.
L’ex hotel Astor di Firenze.

Il vero obiettivo dei rapitori era una coetanea di Kataleya?

Miguel Angel ha spiegato che il vero obiettivo dei rapitori poteva essere una coetanea di Kataleya. Tuttavia, pare che il papà della bambina scomparsa non abbia raccontato nulla di così rilevante da far scatenare una sorta di vendetta tramite rapimento. Tra l’altro, la possibilità di uno scambio di persona era già stata presa in carico dalla procura e, comunque, mancherebbe in generale un valido movente per il rapimento di un qualsivoglia minore.

Kataleya, l’ipotesi del padre: rapita per sbaglio. Dopo lo sgombero e l'ispezione dell’ex hotel Astor non ci sono ancora sue tracce.
La piccola Kataleya, cinque anni.

Le piste seguite dagli investigatori non hanno portato a nulla

È praticamente ormai certo che Kataleya non si trovi – viva o morta – all’interno della struttura di via Maragliano, appena sgomberata. L’ultima ispezione ha visto l’entrata in scena di droni e autospurghi, ma della bimba nessuna traccia. Una notizia tutto sommato positiva agli occhi degli inquirenti. Il problema è che le varie piste seguite al momento, da quella del racket degli affitti al rapimento a scopo estorsivo (non è stato chiesto alcun riscatto), fino alla vendetta personale, non hanno portato a nulla. La madre di Kataleya aveva detto ai giornalisti di sapere chi fosse stato a rapire la figlia, facendo riferimento a uno scontro avvenuto tra gruppi rivali presenti nell’edificio, risalente al 28 maggio. A niente ha poi portato la posta degli occupanti che si sono allontanati dall’Astor proprio in concomitanza del 10 giugno, giorno della scomparsa. Il fratello maggiore, di otto anni, ha parlato di un uomo con i palloncini presente nel cortile dell’albergo, quel giorno: la sua identità rimane un mistero.