Chi è Esmail Qaani, il generale che sostituirà Qassem Soleimani
L’Iran ha nominato il nuovo capo delle forze Quds. Meno carismatico del predecessore, l’ufficiale può però contare sull’esperienza militare e sul supporto dell’ayatollah Khamenei.
Il generale Esmail Qaani è stato nominato dalla Guida suprema Ali Khamenei nuovo comandante della Forza Quds dei Pasdaran dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani. Lo riferisce l’agenzia iraniana Irna. Qaani è stato finora il numero due di Soleimani. Già nel 2013, in un rapporto del think tank Aei, si faceva il nome di Qaani come possibile successore del generale, anche grazie al profondo legame con l’ayatollah Khamenei. L’ufficiale è sempre stato descritto come un uomo poco carismatico e meno illustre del predecessore. Ma allo stesso tempo gli è stata riconosciuta una certa capacità sul campo di battaglia.
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L’ASCESA NEI PASDARAN DOPO LA RIVOLUZIONE
Classe 1957, Qaani è entrato nei Pasdaran nel 1982, tre anni dopo la rivoluzione che cacciò lo Scià. Da quel momento è stato impegnato in tutti i fronti caldi del Paese nella regione. Negli Anni 80 è rimasto ferito durante la guerra tra Iran e Iraq mentre verso la fine del decennio è stato promosso a comandante della quinta divisione Nasr. Negli anni è stato attivo anche come agente nella repressioe – come nel caso delle sommosse contadine nel 1992 a Mashhad -, mentre a metà degli Anni 90 è diventato il capo dell’Ansar Corps, responsabile regionale per l’Afghanistan e il Pakistan. In quegli anni oltre a combattere i signori della droga che operavano lungo il confine, ha fornito supporto all’Alleanza del Nord in funzione anti talebana. Nel corso del decenni ha scalato altre posizioni fino a diventare il numero due di Soleimani. Non solo. Accanto all’attività di vice per le forze Quds è stato a capo della divisione di intelligence almeno fino al 2006, quando poi ha ricoperto solo il ruolo di capo in seconda.
IL TRAFFICO D’ARMI PER LE MILIZIE SOSTENUTE DA TEHERAN
Stando a diverse rilevazioni delle agenzie di intelligence, tra le operazioni più note condotte dal nuovo capo ci sarebbero quelle legate al supporto delle varie milizie sostenute dall’Iran in tutto il Medio Oriente. Qaani sarebbe infatti responsabile del traffico di armi e soldi verso gruppi armati in Afghanistan, Libano e Yemen. Tra il 2009 e 2012 l’ex vice di Soleimani ha preso parte a diversi viaggi diplomatici tra Venezuela, Bolivia, Brasile, Gambia e Senegal, come anche Iraq e Siria.
UN MILITARE ABILE, MA POCO CARISMATICO
Sempre secondo il rapporto dell’Aei, Qaani ha la stessa dote che ha reso celebre Soleimani: l’abilità di improvvisazione in scenari militari complessi. Tuttavia, non ha lo stesso carisma. Tanto era convincente e accalorato Soleimani nei suoi discorsi, tanto è freddo e impersonale Qaani. Gli stessi atteggiamenti allontanano i due capi: il vecchio generale era più diretto e chiaro, mentre il suo successore preferisce giri retorici e formule più burocratiche.
IL LEGAME SPECIALE CON KHAMENEI
Sia Soleimani che Qaani fanno parte dello stesso network, ma il secondo nel corso degli anni ha dimostrato di avere un forte legame con la massima guida spirituale del Paese, l’ayatollah Khamenei. I due condividerebbero amici comuni e un legame che affonda le radici nella guerra tra Teheran e Baghdad, anche grazie ad amici comuni nella fitta rete dei Pasdaran.
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