Il ministro Fioramonti si è dimesso

Aveva chiesto tre miliardi di euro per scuola e università con la manovra. Ma le risorse non sono arrivate. Per la successione si fa il nome di Morra.

Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, si è dimesso il 25 dicembre con una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte. Aveva chiesto tre miliardi di euro con la manovra per finanziare scuola e università, anticipando che se le risorse non fossero arrivate avrebbe lasciato l’incarico.

L’esponente del M5s, già a metà dicembre, aveva manifestato tutto il suo malcontento: «La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I tre che ho chiesto io non sono la sufficienza, ma la linea di galleggiamento». Tredici giorni dopo, a 48 ore dall’approvazione definitiva della legge di bilancio, Fioramonti è passato dalle parole ai fatti. Ma secondo indiscrezioni di stampa potrebbe adesso costituire un gruppo autonomo alla Camera, continuando a sostenere l’attuale esecutivo.

Per la successione al Miur il nome più “gettonato” è quello di un altro pentastellato, il senatore Nicola Morra, attuale presidente della commissione parlamentare Antimafia.

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