La manifestazione delle Sardine a Roma
A piazza San Giovanni va in scena il primo appuntamento nazionale del movimento nato appena un mese fa. Previste decine di migliaia di persone. Dopo la provocazione, CasaPound rinuncia a partecipare.
Il partito che (ancora) non c’è e che (per ora) non vuole essere tale si misura con San Giovanni a Roma, la piazza della sinistra, ma di recente gremita dal centrodestra a guida leghista. Già una prima prova di maturità per le Sardine, a un solo mese dall’improvviso apparire del movimento a Bologna, in funzione anti-Salvini alle Regionali e per una politica senza odio fatta da competenti.
PRIMO BANCO DI PROVA NAZIONALE PER IL MOVIMENTO
Il primo meeting nazionale del non-partito liquido, «una festa contro l’odio e per i valori antifascisti e costituzionali», alla quale hanno aderito decine di migliaia di persone, 100 mila secondo gli organizzatori, 35 mila per la questura. «L’idea era riempire la piazza e cambiare un po’ la percezione della politica in questi anni», ha detto il leader delle Sardine Mattia Santori, «direi che l’obiettivo è stato raggiunto». Con sit-in minori in mezzo mondo. E con il premier Giuseppe Conte – al quale le Sardine «fanno simpatia», delle quali vede «la positività» – pronto a incontrarle, se lo chiederanno. A San Giovanni si sono viste famiglie, giovani, anziani, in una marea multiforme accomunata dal motto “Roma non si lega” e dalle note di Bella ciao.
DOPO LA PROVOCAZIONE, CASAPOUND RINUNCIA ALLA PIAZZA
Oltre al numero di partecipanti, dopo l’ultima, affollatissima manifestazione di Torino, sono state sciolte le incognite sulla presenza o meno di CasaPound, che avrebbe potuto cercare visibilità, sfruttando un’apparente apertura poi ritrattata del ‘portavoce’ romano Stephen Ogongo. «Mica ci avrete creduto?», ha scritto Simone Di Stefano. «Quello delle Sardine è un vuoto pneumatico che non può essere riempito con nessuna buona idea. Pappagalli del Bella ciao, state bene così!».
IL SOSTEGNO DEL PD
Si sono invece presentati i dem, rappresentati sul palco dall’eurodeputato Pietro Bartolo, l’ex medico dei migranti che ha chiesto di cancellare i decreti sicurezza. «Siamo i partigiani del 2020, dobbiamo resistere. Non possiamo farci portare via la nostra Costituzione e la nostra Europa, che deve mettere al centro l’uomo». Sostegno è arrivato anche dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Grazie per aver reso #Roma così bella, per la passione, per chiedere una politica sana», ha scritto su Twitter. «Belle le proposte che avete lanciato, faremo di tutto per metterle in atto ed essere all’altezza del vostro impegno. Cambiamola insieme, la nostra bella Italia».
TUTTI IN STRADA CON UNA SARDINA
Gli organizzatori hanno chiesto di presentarsi solo col il simbolo della sardina. Un lungo happening dalle 15 dai contorni da definire, come la linea del movimento al di là di antirazzismo, antifascismo e antipopulismo e sovranismo. Normale per un fenomeno repentino. Prima prova nel cuore politico del Paese anche per Mattia Santori, uno dei quattro creatori trentenni delle Sardine, ma finora vero leader con le sue numerose apparizioni tivù. Una novità, politica in senso ampio, che piace a tutti tranne a Matteo Salvini e Giorgia Meloni (perché anche in Forza Italia ci sono dei simpatizzanti), ma che teme di essere strumentalizzata per scopi elettorali.
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