La Borsa italiana e il valore dello spread del 10 dicembre 2019
Apertura in calo per Piazza Affari. Il differenziale Btp-Bund riparte da quota 158 punti base. I mercati in diretta.
Apertura debole per la Borsa italiana nella seduta del 10 dicembre 2019. Piazza Affari ha avviato le contrattazioni con l’indice Ftse Mib a -0,09% a quota 22.935 punti. La giornata precedente è terminata con un -0,97%. In flessione anche i principali listini europei: Parigi -0,06%, Francoforte -0,3% e Londra -0,25%.
Il 9 dicembre a Piazza Affari hanno sofferto in particolare Azimut (-3,61%), Recordati (-3,01%), Prysmian (-2,43%) e Leonardo (-2,2%). Prese di beneficio anche sul lusso, con Ferragamo che ha ceduto il 3,78%. Sotto pressione Fineco (-2,03%) e Ubi (-1,73%), mentre ha tenuto Unicredit (-0,05%). Buon passo per Mps (+1,64%), positiva Stm (+0,44%), sulla parità Atlantia.
SPREAD INTORNO A QUOTA 158 PUNTI
Lo spread tra Btp e Bund è sostanzialmente stabile in avvio di giornata a quota 158 punti, come alla chiusura in netto calo del 9 dicembre. Il rendimento del titolo decennale italiano è pari all’1,27%.
BORSE ASIATICHE DEBOLI IN ATTENSA DELLA TRATTATIVA SUI DAZI
Seduta fiacca per le Borse di Asia e Pacifico con il listini che scontano la debolezza di Wall Street e l’assenza di segnali sull’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina mentre si avvicina la scadenza del 15 dicembre per la possibile stretta ai dazi da parte americana. Cede Tokyo con un marginale -0,09% e lo stesso fa Hong Kong (-0,11%) con l’ondata di proteste che non trova soluzione. Poco mosse anche Shanghai (+0,10%) e Shenzhen (+0,38%) mentre l’inflazione cinese a novembre segna i massimi da gennaio 2012. Positiva Seul (+0,45%), in flessione Sydney (-0,34%). Attese in flessione anche le Piazze europee mentre il petrolio è poco mosso 58,9 dollari al barile. Tra i macro previsti la produzione industriale di Italia, Francia e Regno Unito. E sempre da Londra il dato sul Pil. Sotto la lente anche lo stato di salute dell’economia tedesca con l’indice Zew.
GLI AGGIORNAMENTI DEI MERCATI IN DIRETTA
9.21 – HONG KONG CHIUDE IN NEGATIVO
La Borsa di Hong Kong chiude la seduta in territorio negativo: l’indice Hang Seng cede lo 0,22%, scivolando a quota 26.436,62, con una perdita di 58,11 punti.
9.07 – APERTURA BORSA DI MILANO IN CALO
Piazza Affari apre debole. Il Ftse Mib segna un -0,09% a quota 22.935 punti
8.32 – SHANGHAI CHIUDE IN POSITIVO
Le Borse cinesi chiudono gli scambi in rialzo grazie al rally della seconda parte della seduta: l’indice Composite di Shanghai sale dello 0,10%, a 2.917,32 punti, mentre quello di Shenzhen registra un progresso dello 0,38%, a quota 1.646,82. L’inflazione ha registrato a novembre un aumento annuo del 4,5%, ai massimi da gennaio 2012, scontando ancora il balzo dei prezzi della carne di maiale per l’epidemia di peste suina che ha decimato gli allevamenti. Il dato, diffuso dall’Ufficio nazionale di statistica, si misura con il +3,8% di ottobre e il +4,2% atteso alla vigilia dagli analisti. Lo yuan si rafforza di appena 5 punti base sul dollaro dopo che la Banca centrale cinese ha fissato la parità bilaterale a quota 7,0400: a ridosso della chiusura dei listini, il renminbi segna uno spot rate di 7,0373 (-0,02%).
7.44 – CHIUSURA BORSA DI TOKYO POCO VARIATA
La Borsa di Tokyo termina poco variata con gli investitori che guardano a nuovi sviluppi sulle trattative del commercio internazionale tra le delegazioni Cina e Stati Uniti mentre si avvicina la scadenza per l’applicazione di nuove tariffe sulle merci cinesi da parte di Washington. Il Nikkei segna una variazione appena negativa dello 0,09% a quota 23.410,19, con una perdita di 20 punti. Sul fronte valutario lo yen è stabile sul dollaro a 108,60, e sull’euro a 120,10.
3.10 – HONG KONG DEBOLE IN AVVIO
La Borsa di Hong Kong apre la seduta in calo scontando la debolezza di Wall Street e l’assenza di segnali sull’accordo commerciale tra Usa e Cina, mentre si avvicina la scadenza del 15 dicembre per la possibile stretta ai dazi da parte americana sull’import di oltre 100 miliardi di dollari di beni made in China. L’Hang Seng cede nelle prime battute lo 0,44%, a 26.378,99 punti. Scivolano anche Shanghai e Shenzhen, i cui indici Composite cedono, rispettivamente, lo 0,19% (a 2.908,94 punti) e lo 0,23%, a quota 1.636,66.
1.21 – APERTURA BORSA DI TOKYO IN CALO
La Borsa di Tokyo apre all’insegna della cautela con gli investitori che attendono il dato sull’inflazione in Cina, e guardano a nuovi sviluppi sulle trattative del commercio internazionale tra le delegazioni di Pechino e Washington. Il Nikkei mette a segno una variazione appena negativa dello 0,17% a quota 23.371,41, con una perdita di 40 punti. Sul fronte valutario lo yen si apprezza sul dollaro a 108,50, ed è stabile sull’euro a 120,10.
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