Dl Fisco, la maggioranza trova l’accordo sul carcere ai grandi evasori

Il Governo trova l’intesa. Confindustria preoccupata «Preoccupazione per il continuo ampliamento della sfera penale ai fatti economici».

La tanto attesa fumata bianca sul dl Fisco è finalmente arrivata. La maggioranza, infatti, ha trovato l’accordo sull’inasprimento del carcere ai grandi evasori, uno dei punti imprescindibili per il M5s. Due emendamenti dei relatori riducono l’aumento delle pene per i comportamenti non fraudolenti, come la dichiarazione infedele e l’omessa dichiarazione, e rivedono sia la disciplina della confisca per sproporzione, prevista per i reati più gravi, sia la responsabilità amministrativa delle imprese. Entrambi gli emendamenti sono attesi alla Camera e dovrebbero essere votati già nella serata di domenica 1 dicembre 2019.

GLI EMENDAMENTI SPAVENTANO CONFINDUSTRIA

L’accordo all’interno della maggioranza è stato preso nello stesso giorno in cui Confindustria aveva diramato un comunicato «contro la criminalizzazione delle imprese». L’organizzazione rappresentativa delle imprese aveva da poco ribadito la sua «profonda preoccupazione per il continuo ampliamento della sfera penale ai fatti economici». Il punto toccato da Confindustria e quello inerente all’ambito applicativo del decreto 231 ai reati tributari. Si tratta di «un approccio iper repressivo. Questo non è certamente questo proliferare di interventi penali, volti a criminalizzare il mondo dell’impresa, il modo corretto per combattere l’evasione e far crescere l’economia del Paese», si legge nel comunicato.

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