Il Pd fa muro contro la riforma della prescrizione

Secondo Orlando non sono state trovate soluzioni adeguate per velocizzare la durata dei processi. Marcucci attacca Di Maio: «Non detta lui l’agenda del governo».

Il M5s incalza, ma il Pd fa muro contro la riforma della prescrizione, già approvata con la legge che ha inasprito le pene per i reati di corruzione e destinata a entrare in vigore dal primo gennaio 2020.

La riforma prevede il blocco dei tempi di prescrizione dopo il primo grado di giudizio, ma dem e renziani chiedono prima che la riforma del processo penale velocizzi la durata dei procedimenti.

Il vicesegretario del Pd ed ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha scelto con cura le parole: «Sono assolutamente d’accordo con il premier Giuseppe Conte» quando dice che per la prescrizione «il problema è trovare un bilanciamento nell’ambito del processo. Al momento, però, le soluzioni prospettate non sono adeguate».

Decisamente più aggressivo il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci: «Di Maio si tolga dalla testa l’idea che sia il M5s a dettare l’agenda dei provvedimenti del governo e che il Pd si limiti solo a votarli. Sulla prescrizione, per esempio, è fondamentale garantire tempi certi e brevi per la durata dei processi».

Toni differenti, ma concetti identici per Michele Bordo, vice capogruppo del Pd alla Camera: «Le garanzie proposte dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per assicurare processi rapidi e con tempi certi non sono soddisfacenti. Ribadiamo quindi l’invito a rinviare l’entrata in vigore della nuova prescrizione. Per noi la riforma dei processi e le norme sulla prescrizione non possono non essere affrontate assieme. È davvero senza senso l’idea di procedere con l’abolizione della prescrizione senza prima aver verificato gli effetti prodotti dalla riforma della giustizia sulla durata dei processi. È stato lo stesso ministro Bonafede, d’altronde, ad affermare che il nuovo processo scongiurerà l’utilizzo della prescrizione. Se è così per quale ragione allora teme il suo rinvio? Per noi, comunque, la priorità continua a essere la durata ragionevole dei processi, perché i cittadini hanno diritto ad avere dalla giustizia una risposta in tempi rapidi. Continueremo a lavorare su questo obiettivo nei prossimi giorni. Ma sarebbe il caso che il M5s non continui a tirare troppo la corda anche su questo tema».

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

PlayPlay