M5s al voto su Rousseau per Emilia e Calabria tra dubbi e polemiche
Dalle 12 alle 20 gli iscritti sono chiamati a esprimersi sull’opportunità o meno per il Movimento di presentarsi ai due appuntamenti elettorali. Di Maio nicchia e i militanti spingono. Ma è il quesito a far discutere.
Procede tra polemiche e perplessità la votazione sulla piattaforma Rousseau attraverso la quale gli iscritti sono chiamati a decidere se il Movimento 5 stelle dovrà correre oppure no alle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Per quel che riguarda la consultazione del prossimo 26 gennaio, in particolare, la spaccatura della base sembra essere evidente, col quesito attorno al quale è già sorta più di una critica.
DI MAIO: «PREFERISCO CHIEDERE LA DIREZIONE AL MOVIMENTO»
«Dalle ore 12 alle ore 20 gli iscritti del Movimento 5 stelle sono chiamati a votare sulla piattaforma Rousseau per decidere se il M5S debba osservare una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati generali evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria». Luigi Di Maio, ai microfoni de L’aria che tira, su La 7, ha spiegato: «Di solito preferisco non votare, ma chiedere al M5s quale sia la direzione da prendere. Gli uomini soli al comando diventano dei palloni e poi scoppiano. Io credo che le decisioni importanti vanno prese con gli iscritti. I più grandi errori li ho commesso scegliendo da solo».
POLEMICHE PER IL QUESITO ORIENTATO
Decisamente più esplicita la maggioranza dei militanti emiliani, che chiede esplicitamente di votare ‘no’ al quesito su Rousseau. Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5s in Emilia-Romagna, ha definito «una presa in giro inaccettabile e un’umiliazione» il voto con un quesito «orientato».
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