Anche il M5s scarica l’ex ministra Trenta sulla casa tenuta

La titolare della Difesa del governo gialloverde soggiorna ancora nell’appartamento “di servizio” ottenuto quando faceva parte dell’esecutivo. Il motivo? La riassegnazione al marito militare, che ne ha diritto. Ma Di Maio: «Inopportuno, lasci l’alloggio».

Politicamente Elisabetta Trenta è “tornata a casa” con la caduta del governo gialloverde formato da Movimento 5 stelle e Lega, quando l’ex ministra della Difesa ha lasciato il suo posto a Lorenzo Guerini del Partito democratico. Il problema è che non ha lasciato l’appartamento dove soggiornava: quello “di servizio” che le era stato assegnato in quanto la grillina – si era candidata coi cinque stelle in Senato nella parte proporzionale senza riuscire a essere eletta – faceva parte dell’esecutivo. E subito sul caso si è aperta una polemica politica.

IL MARITO MILITARE NE HA PIENO DIRITTO

La questione è stata sollevata dal Corriere della sera, con tanto di richiamo in prima pagina. E tutti, anche il suo partito, le hanno chiesto di lasciare l’abitazione. Ma la Trenta ha tenuto il punto, spiegando che la casa è stata riassegnata al marito, militare, che ne ha pieno diritto, in osservanza di ogni regola.

CENTRODESTRA CONTRO LA «DOPPIA MORALE» GRILLINA

Gli attacchi più duri sono arrivati ovviamente dall’opposizione di centrodestra. Maurizio Gasparri ha definito i pentastellati «moralisti “un tanto al chilo”, bugiardi e ipocriti». Anche un’altra esponente azzurra, Licia Ronzulli, ha parlato di «doppia morale dei grillini», che «urlano “onestà” ma pensano solo a occupare le poltrone e, a quanto pare, gli appartamenti di servizio». Da Fratelli d’Italia è arrivato un commento sarcastico: «I privilegi sono “di casa” per i grillini».

casa Elisabetta Trenta marito
La casa dell’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta a Roma. (Ansa)

INTERROGAZIONE URGENTE ANNUNCIATA DAL PD

Irritato anche il Partito democratico: il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, ha chiesto all’ex ministra di chiarire «velocemente» annunciando una interrogazione urgente.

Trenta lasci la casa. Poi il marito farà la richiesta per ottenere un alloggio come tutti gli ufficiali dell’esercito seguendo la normale graduatoria


Luigi Di Maio

Infine la presa di distanza che ha fatto più rumore, quella del M5s. Il capo politico Luigi Di Maio è stato chiaro: «Penso che sicuramente il marito avrà diritto a quell’alloggio. Ma è opportuno che in questo momento l’ex ministra, dopo aver avuto tre mesi di tempo per lasciarlo, abbandoni l’appartamento. Poi il marito farà la richiesta per ottenere la casa come tutti gli ufficiali dell’esercito seguendo la normale graduatoria. È la cosa più corretta da fare».

PER BUFFAGNI È UN COMPORTAMENTO «NON DA CINQUE STELLE»

Un altro pentastellato, il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, aveva espresso la stessa richiesta: «Ho letto stamattina la notizia dell’ex ministro Trenta sull’immobile di pregio assegnato al marito, in cui vive. Ho altresì letto la risposta dell’ex ministra Trenta: formalmente pare anche ineccepibile, ma non è da cinque stelle! Noi siamo nati con un’altra missione, stare nei palazzi rischia sempre di contaminarci, di cambiarci ed è contro questa “droga” che dobbiamo tenere alta l’attenzione».

Se fosse stato uno del Pd o uno della Lega a comportarsi alla stessa maniera cosa avremmo detto?


Stefano Buffagni

Buffagni poi ha concluso: «Non sono mai stato un giustizialista e capisco che durante il mandato possano nascere esigenze funzionali. Ma se fosse stato uno del Pd o uno della Lega ad assegnare al marito una casa di quel genere da tenere anche dopo il mandato cosa avremmo detto?».

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