Ungheria: i cartelloni elettorali di Orban contro Von der Leyen, accostata alla famiglia Soros
Il 20 novembre il partito di governo ungherese Fidesz, guidato da Viktor Orban, ha svelato cartelloni elettorali che denigrano la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, accostandola alla famiglia Soros, proprio come era toccato in passato al suo predecessore Jean-Claude Juncker.
"Let's not dance to their tune."
Here's the new billboard campaign for the national consultation. pic.twitter.com/palhpgEwQv— Zoltan Kovacs (@zoltanspox) November 17, 2023
George Soros è da sempre bersaglio di Orban, in quanto simbolo dell’élite
I cartelloni elettorali, allestiti nella notte tra il 19 e il 20 novembre per lanciare la campagna di Fidesz in vista delle elezioni parlamentari europee di giugno 2024, raffigurano Von der Leyen accanto ad Alex Soros, figlio del finanziere di origine ungherese George Soros, frequente bersaglio di Orban, in quanto simbolo dell’élite e dunque “nemico pubblico” della sua Ungheria. Sotto lo slogan: «Non balliamo la loro musica».
I cartelloni del 2019 contro Juncker e la tirata d’orecchie di Bruxelles
Si tratta di un cartellone molto simile, diverso per protagonisti ma identico nei concetti, con cui Fidesz aveva tappezzato l’Ungheria nel 2019, sempre in vista delle elezioni europee. Al posto di Von der Leyen, all’epoca ministra delle Difesa della Germania, c’era Juncker. E in quello di Alex Soros c’era il padre, imprenditore, filantropo e banchiere. In quell’occasione arrivò la tirata d’orecchie da parte di Bruxelles e Fidesz, di fronte alla minaccia di espulsione dal Partito popolare europeo, chinò il capo ritirandoli dalle strade dell’Ungheria: la formazione politica di Orban è poi uscita dal PPE nel 2021. Mentre George Soros, ultranovantenne, nel frattempo ha passato il testimone del suo impero da 25 miliardi al figlio Alexander.