Il tempo è scaduto. Secondo le stime della Guardia costiera Usa all’interno del Titan, il sottomarino scomparso durante un’immersione per raggiungere il relitto del Titanic, l’ossigeno è terminato. Le speranze di recuperare vivi i cinque passeggeri sono quindi vicine allo zero.
Le ricerche si concentrano in un’area di 26 mila km quadrati
Ieri, mercoledì 21 giugno, un aereo canadese aveva captato rumori dal fondale, una speranza che però si era spenta immediatamente. Nell’area delle ricerche, a 600 km al largo dell’isola di Terranova, si sono intensificati i soccorsi con navi, aerei e robot. A guidare le operazioni è il rimorchiatore Polar Prince, lo stesso che aveva portato il Titan nel luogo della discesa verso il relitto del celebre transatlantico a 3800 metri di profondità. Per dare l’idea delle difficoltà delle ricerche basta considerare che il Titan è lungo sette metri ed è disperso in un’area di 26 mila km quadrati per circa 4 km di profondità. In caso poi il piccolo sottomarino fosse individuato, il problema sarebbe poi recuperarlo e riportarlo in superficie. Un’operazione che richiederebbe ulteriore tempo. Proprio quello che manca ai passeggeri.
I Rush e la ‘maledizione’ del Titanic
A bordo si trovano il miliardario ed esploratore inglese Hamish Harding, il businessman inglese di origini pakistane Shahzada Dawood e suo figlio Suleman di appena 19 anni, l’esploratore francese esperto del Titanic Paul-Henri Nargeolet, e Stockton Rush, ad della OceanGate Expedition, la compagnia che ha organizzato il viaggio ed è proprietaria del sottomarino. Ironia della sorte, la moglie di Rush è figlia di un pronipote di Isidor e Ida Straus, passeggeri di prima classe del transatlantico affondato nel 1912 dopo l’impatto con un iceberg. La coppia però non salì sulle scialuppe di salvataggio e scomparve nell’oceano. Isidor, infatti, cedette il suo posto a bordo a donne e bambini e sua moglie Ida non lo lasciò solo.
A 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la famiglia ha lanciato un appello a Papa Francesco e Giorgia Meloni affinché diano il loro contributo nella ricerca della verità su una delle vicende di cronaca che sconvolsero l’Italia negli Anni 80. Era il 22 giugno 1983 quando la ragazza, allora 15enne, scomparve nel nulla dopo essere uscita da una scuola di musica nel centro di Roma. Da allora si sono susseguite piste, indagini e illazioni coinvolgenti diversi soggetti, dal Vaticano alla Banda della Magliana, ma nessuna che abbia portato a capire cosa sia successo alla giovane. La famiglia non si è mai arresa, sopratutto il fratello Pietro, e da decenni si batte per far luce sull’accaduto.
L’appello della famiglia di Emanuela Orlandi a 40 anni dalla scomparsa
L’avvocato Laura Sgrò, legale degli Orlandi, ha dichiarato che questi ultimi si auspicano che il Santo Padre rievochi il caso di Emanuela durante l’Angelus: «L’auspicio della famiglia è che Papa Francesco ricordi con parole di speranza la prossima domenica, durante l’Angelus, Emanuela, una sua cittadina che manca da 40 anni. Sarebbe un gesto importante, di carità, in pieno spirito evangelico, che metterebbe fine a ogni polemica e rafforzerebbe la volontà di tutti nel cercare la verità».
Un appello simile è stato rivolto anche alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «La famiglia Orlandi ritiene che gli ideali della verità e della giustizia non abbiano colore politico e non appartengano a nessun partito, ma a tutti gli uomini di buona volontà. Per tale motivo, rivolge un appello alla premier con l’auspicio che possa contribuire, nel rispetto dei ruoli, alla ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela e al contempo a chiarire tutti i fatti che in questi 40 anni hanno segnato l’Italia e sono ancora rimasti oscuri».
Pietro Orlandi (Getty Images).
Lo stesso Pietro, in un’intervista al Fatto Quotidiano, si è augurato l’intervento della leader di Fratelli d’Italia per evitare ulteriori rinvii in Senato della commissione parlamentare dedicata proprio al caso della giovane scomparsa. Da settimane sta infatti subendo slittamenti, l’ultimo il 21 giugno, e il suo auspicio è che Meloni «chiarisca questa anomalia».
Come sarà il meteo per il primo vero weekend di questa estate 2023? Secondo le ultime previsioni dei metereologi, le temperature dovrebbero essere destinate a calare a partire dal fine settimana del 24 e 25 giugno, con alta pressione quasi ovunque e qualche acquazzone sparso.
Le previsioni del tempo per sabato 24 giugno 2023: ampie schiarite quasi ovunque e temperature in calo
Il calo delle temperature previsto per le prossime ore (che si porterà via la terribile afa di questi giorni) sarà registrato a dire il vero già a partire dalla serata di venerdì, soprattutto in certe parti dell’arco alpino e in alcune zone interne della Sardegna. La colonnina di mercurio scenderà poi anche nelle regioni centro-meridionali che si affacciano sul Mar Adriatico, grazie ad un provvidenziale fronte di aria fresca. Al Nord si registrerà la tendenza ad ampie schiarite, con variabilità sulle Alpi e sulla Romagna, e temperature in calo con massime tra i 28 e i 32 gradi; al Centro si registrerà ancora una possibile instabilità, con rovesci temporaleschi concentrati soprattutto su Abruzzo e Lazio (mentre altrove il cielo sarà piuttosto sgombro di nuvole); al Sud si segnala la possibilità di rovesci pomeridiani in modo particolare sugli Appennini, mentre sulle coste e sulle isole sono previste schiarite.
Il meteo di domenica 25 giugno 2023: previste lievi piogge al Sud
Il 25 giugno i metereologi prevedono ampie schiarite in quasi tutto il Nord Italia, con qualche nube sparsa sul Veneto e sulle Dolomiti. Per quanto riguarda il Centro invece si prevedono nubi sparse con ampie schiarite solo sul Gran Sasso e sulla dorsale, mentre sarà sereno sui litorali e sulle subappenniniche. Per la giornata di domenica si prevedono pioggie solo sul Sud Tirreno a livello della dorsale calabra, mentre sull’Adriatico è previsto tempo nuvoloso con locali aperture a livello della dorsale lucana. Le piogge sono previste solo nel Catanese e in alcune zone interne della Sicilia, mentre sarà piuttosto sereno sulle coste e nelle zone interne della Sardegna.
Il 22 giugno 2023 si è svolta in tutta Italia la seconda temutissima prova degli esami di Maturità, quella che rispetto al tema di italiano cambia a seconda dell’indirizzo di ogni singolo istituto. Per il liceo scientifico, come sempre, il MIUR ha selezionato matematica, invitando per quest’anno gli studenti ad affrontare anche il teorema di Rolle. Ecco di cosa si tratta.
Cos’è il teorema di Rolle proposto alla Maturità 2023
Secondo la Treccani, il teoema di Rolle stabilisce che «se una funzione ƒ(x), continua in un intervallo chiuso [a, b] e dotata di derivata nell’intervallo aperto (a, b), assume gli stessi valori ƒ(a) = ƒ(b) agli estremi dell’intervallo, allora esiste almeno un punto ξ ∈ (a, b) in cui la derivata ƒ′ (ξ) si annulla. Per esempio la funzione ƒ(x) = √(x) − x è continua in [0, 1], derivabile in (0, 1] e ƒ(0) = ƒ(1); la sua derivata formula si annulla per x = 1/4. Intuitivamente, nelle condizioni poste, o la funzione è costante, e allora la sua derivata si annulla in ogni punto dell’intervallo, oppure ha in esso almeno un punto di massimo o di minimo. Il teorema di Rolle è un caso particolare del teorema del valore medio».
L’applicazione del teorema di Rolle, ad ogni modo, è stata al centro solo di uno degli 8 quesiti proposti agli studenti maturandi in mattinata. Tra i problemi della seconda prova di matematica c’è infatti stato spazio anche per lo studio degli zeri in una funzione, il calcolo delle probabilità legato ad un dado truccato e alcuni esercizi di geometria legate a dimostrazioni su parallelepipedi e triangoli.
La storia del teorema di Rolle
Sembra che i primi studi sul teorema siano da attribuire al matematico indiano Bhaskara, vissuto tra il 1114 e il 1185. Il teorema, il cui nome deriva dallo studioso Michel Rolle, venne utilizzato per la prima volta da parte del tedesco Moritz Wilhelm Drobisch nel 1834 e dall’italiano Giusto Bellavitis nel 1846.
Per la giornata di venerdì 23 giugno 2023 è stato indetto uno sciopero Trenord che riguarderà il trasporto ferroviario in Lombardia. L’agitazione è in programma dalle 9.01 alle 16.59.
Lo sciopero di Trenord in Lombardia del 23 giugno 2023
Le otto ore di sciopero, proclamate dai sindacati Uilt Uil, Fast, Faisa Cisal e Orsa Ferrovie, porteranno variazioni al traffico e al servizio su tutte le direttrici della regione. Inevitabile, dunque, un aumento delle auto e del traffico sulle arterie che conducono in città, dove i mezzi Atm (metro, bus e tram) funzioneranno regolarmente. Tra le motivazioni dietro l’agitazione il mancato rispetto degli accordi, le relazioni industriali inadeguate e la mancanza di parità tra le organizzazioni sindacali.
I disagi riguarderanno sia il personale Mobile e del TPL sia quello della Lunga Percorrenza a causa dell’annullamento delle trattative sui turni che non rispettano né il contratto né gli accordi. In più il team di Manutenzione ha ancora bisogno di un riequilibrio tra le squadre in termini di capacità e numero di risorse ma, nonostante i vari solleciti, l’azienda non ha fornito i documenti richiesti rispetto al CCNL AF e al Contratto Aziendale.
La compagnia Trenord ha invitato tutti i cittadini interessati a seguire gli aggiornamenti sulla circolazione dei treni in real time sull’App Trenord. Si consiglia anche di prestare attenzione, nelle stazioni, sia agli annunci sonori sia alle informazioni che sono pubblicate sui monitor, continuamente aggiornate.
Treno (Pixabay).
Le fasce garantite
Trenord ha dichiarato in una nota che effettuano regolarmente la corsa i treni partiti alle 9 o prima e in corsa durante l’orario di sciopero purché terminino il viaggio entro le 10. I treni in partenza alle 9 ma con arrivo dopo le 10 rischiano invece di essere soppressi così come quelli in partenza tra le ore 09:01 e le 16:59. Dopo le 17, il traffico ferroviario ritorna alla normalità.
Trenord informa anche che potrebbe esserci anche un coinvolgimento dei collegamenti aeroportuali Milano Cadorna/Milano Centrale/Milano Porta Garibaldi – Malpensa Aeroporto e S50 Malpensa Aeroporto – Bellinzona. Per il solo servizio aeroportuale sono previsti autobus sostitutivi, senza fermate intermedie, tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto T1-T2 (da Milano Cadorna partiranno da via Paleocapa 1), Stabio e Malpensa Aeroporto T1- T2 per la linea S50.
Non c’è più Silvio Berlusconi, e i suoi fedelissimi ora non sanno più come ammazzare il tempo. Ieri, per esempio, Gianni Letta è stato a lungo da Vittorio Sgarbi, nell’ufficio che il critico d’arte ha al ministero della Cultura in via del Collegio Romano. Sgarbi è anche riuscito a dare un cellulare a Letta per fare una sorpresa alla madre di un suo assistente, ovviamente incredula di poter parlare al telefonino con quello che era il braccio destro del Cavaliere…
Vittorio Sgarbi (Imagoeconomica).
Outsider Garbatella, la Rai c’è
Si chiama Outsider Garbatella Film Fest ed è un festival di cortometraggi organizzato da Elodia Cinematografica, alla sua prima edizione: si svolgerà a Roma dal 23 al 25 giugno. Il nome ricorda un po’ l’“underdog” di meloniana memoria. E poi si svolge proprio alla Garbatella, zona che ha visto crescere Giorgia Meloni. Comunque, media partner è Rai Pubblica Utilità: come hanno detto alcuni a viale Mazzini, «chissà che ci azzecca la Rai con questo festival…»
Bruno Barbieri al Relais Todini
Nella serata di giovedì 22 giugno Sky regala le visite di Bruno Barbieri alle residenze umbre. E dove va? Nel Relais Todini, quello caro a Luisa Todini, politica e imprenditrice. Verrà raccontato che «Francesco gestisce, insieme a sua moglie Claudia, il Relais Todini, una bellissima residenza storica che in passato era una torre di avvistamento, un distaccamento del feudo di Todi». Quando la famiglia Todini nel 1995 acquistò la dimora, i due vi lavoravano come dipendenti. Successivamente è stata loro affidata la gestione della struttura. Si avvicinano le elezioni europee, per Luisa…
Luisa Todini (Imagoeconomica).
L’energia nucleare di Renzi
A Matteo Renzi piace l’energia nucleare, e non a caso nasce l’intergruppo parlamentare dedicato al tema. Con quale obiettivo? «Per rompere un tabù ed eliminare i pregiudizi che continuano a far scontare al nostro Paese ritardi inspiegabili, una follia che l’Italia ha pagato caro con la crisi energetica», afferma la senatrice Silvia Fregolent, della presidenza del gruppo di Azione-Italia Viva -Renew Europe, promotrice dell’intergruppo, che continua: «Sappiamo che ci sono stati due referendum, ma da quel momento le tecnologie sono andate avanti e i nostri migliori tecnici stanno lavorando all’estero proprio per creare il nucleare pulito. L’intergruppo potrà garantire il dialogo tra il mondo istituzionale e i player del settore nucleare in modo da permettere la condivisione di elementi tecnici che possano determinare una decisione da parte delle istituzioni in modo consapevole e senza pregiudizi».
La renziana Silvia Fregolent (Imagoeconomica).
L’amore di Siddi per Silvio
«È morto un protagonista dell’impresa e della storia italiana di mezzo secolo. Un protagonista assoluto delle sfide epocali della radiotelevisione, un sistema d’impresa solido, competitivo, innovativo»: chi lo ha detto? Franco Siddi, Presidente di Confindustria Radio Televisioni, alla notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi. «Il polo privato di carattere generalista che il Cavaliere ha fondato è oggi una televisione nazionale proiettata anche su sfide europee». Ma è lo stesso Siddi che una volta faceva il sindacalista dei giornalisti, difendendo a spada tratta la Rai contro Mediaset?
Il grande gelo è calato da giorni, i rapporti sono ai minimi termini. E anche alla festa della Guardia di finanza i più attenti hanno notato sguardi e occhiatacce glaciali tra la premier Giorgia Meloni e la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Il motivo è noto: quel servizio di Report andato in onda lunedì 19 giugno sugli affari “opachi” della Pitonessa ha suscitato diversi mal di pancia dentro Fratelli d’Italia, con la presidente del Consiglio a essere la prima degli irritati. Tanto che già si parla di possibili scossoni dentro la squadra di governo.
Giorgia Meloni e Daniela Santanchè (Imagoeconomica).
Dipendenti e fornitori non pagati, cig annunciata ma non versata
L’inchiesta del programma televisivo condotto da Sigfrido Ranucci si è fatta notare, dentro e fuori il centrodestra: è stata vista da 1 milione 765 mila spettatori (il 10 per cento di share), praticamente il doppio del pubblico di Quarta Repubblica su Rete4, nonostante la tanto strombazzata intervista di Nicola Porro a Elon Musk. Ma alla gente interessava poco del magnate e imprenditore di Tesla, Space X e Twitter: la gente voleva sapere cosa ha combinato Santanchè con le sue aziende, Visibilia e Ki group, che non sono fallite ma hanno visto il loro valore crollare in Borsa. Report ha tirato fuori storie di dipendenti non pagati, poi licenziati senza tfr né versamenti previdenziali. I fornitori? Stesso trattamento. Durante l’epoca Covid Santanchè, non ancora ministra, era persino andata in tivù nella veste di imprenditrice fiaccata dalla pandemia, annunciando di aver «anticipato come tanti colleghi la cassa integrazione» ai lavoratori. Che però ora hanno denunciato di non aver ricevuto nulla. E in alcuni casi di essere stati messi addirittura in cig a zero ore a loro insaputa, continuando a lavorare.
Daniela Santanchè (Imagoeconomica).
L’ipotesi dimissioni comincia a prendere piede, non solo sui social
In un dedalo di aziende svuotate, debiti monstre e operazioni spericolate – si parla anche di un prestito a una misteriosa società di investimento di Dubai, Negma, per cercare di tamponare una pesante crisi di liquidità aziendale – quello che non è mai mancato sono i super compensi per il consiglio di amministrazione, arrivati a superare i 600 mila euro all’anno. Accuse circostanziate e gravi, che adesso stanno insinuando il seme del dubbio fuori e dentro la maggioranza: può una ministra invischiata in una storia del genere restare al suo posto come se nulla fosse? L’ipotesi dimissioni ha cominciato a circolare più insistentemente col passare dei giorni, cavalcata sui social dall’hashtag “Open to dimissioni”, chiaro riferimento all’altra vicenda poco fortunata che ha visto coinvolta Santanchè, stavolta sì in veste di ministra, cioè quella della criticatissima – per qualità e costi – campagna pubblicitaria Open to meraviglia che avrebbe dovuto promuovere il turismo verso il nostro Paese ma si è trasformata in un gigantesco meme.
Aria di tensione tra Daniela Santanchè e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).
Interrogazione delle opposizioni. Deleghe ad interim a Meloni?
Anche le opposizioni hanno incalzato Santanchè, non lasciandosi sfuggire l’occasione. Toni Ricciardi del Partito democratico ha presentato un’interrogazione ricordando a Giorgia Meloni che «Visibilia, in qualità di concessionaria, ha anche venduto spazi pubblicitari per circa 120 mila euro a Media Italia, società del Gruppo Armando Testa, l’azienda che si è aggiudicata la campagna di promozione del ministero del Turismo “Open to meraviglia”». Secondo Nicola Fratoianni di Sinistra italiana «in qualunque Paese dell’Unione europea se una trasmissione tivù facesse un’inchiesta così approfondita e documentata come ha fatto Report sulle spregiudicate operazioni finanziarie della ministra Santanchè con le sue aziende, quella ministra verrebbe allontanata dopo poche ore». Mentre Alessandra Todde del Movimento 5 stelle ha chiesto alla ministra di venire a riferire in parlamento: «Si lamentava a reti unificate dei ritardi. Ora scopriamo che se ne approfittava da “imprenditrice”. Oggi è ministro, con un “leggerissimo” conflitto d’interessi». Cosa farà Meloni? C’è chi tratteggia già scenari da passo indietro per Santanché. Con la premier pronta a prendere le sue deleghe ad interim.
I viaggi del cuore condotto da Davide Banzato, domenica 25 giugno alle 08.50 su Canale5 porteranno i telespettatori in Basilicata alla scoperta della fede e della spiritualità di questa regione. La puntata – spiega l'Apt in una nota – partirà dal cuore della Murgia materana, in una scenografia unica al mondo, un presepe a cielo aperto, scelto per rappresentare la Terra Santa e l’antica Gerusalemme in celebri film.
Con il Direttore Apt Basilicata Antonio Nicoletti indagheremo la storia dei Sassi di Matera, che sono patrimonio dell’Unesco dal 1993 e sono stati definiti paesaggio culturale, visitando la Chiesa Madonna de Idris, Chiesa San Giovanni in Monterrone e la Cripta del Peccato Originale, considerata la Cappella Sistina delle Chiese Rupestri. Le chiese rupestri del territorio di Matera sono oltre un centinaio e nel loro insieme costituiscono il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, che si estende per oltre 8000 ettari.
La devozione a Maria è particolarmente forte a Matera dove, da più di seicento anni, si venera la Madonna della Bruna, protettrice della città. L’Arcivescovo S.E. Mons Pino Caiazzo ci aiuterà a scoprire la storia della festa e la storia religiosa di Matera con le sue antiche tradizioni. Un’altra grande festa che racconteremo è in onore di San Gerardo La Porta, patrono di Potenza, grazie al contributo dell’Arcivescovo S.E. Mons Salvatore Ligorio. Un altro dei luoghi più suggestivi del territorio è il complesso della Santissima Trinità di Venosa che, con tracce romane, longobarde e normanne, racchiude secoli di storia ed è uno dei più importanti siti monumentali dell’Italia meridionale.
Tra i numerosi luoghi religiosi incastonati nella natura che vengono scelti da singoli e gruppi come meta di cammini spirituali, avremo modo di contemplare la maestosità dei laghi di Monticchio che fanno da scenario naturalistico all’Abbazia di San Michele Arcangelo, costruita nell’VIII sec nel luogo in cui sorgeva una grotta, scavata nel tufo, abitata dai monaci basiliani.
Secondo i dati ufficiali oggi sono circa 600 mila i lucani nel mondo, una sorta di altra regione, con storie di emigrazione e di fatica, ma anche di caparbietà e di grandi successi. Ma chi vive all’estero ha un protettore molto particolare, San Giustino de Jacobis, un sacerdote missionario di inizio 800 che ha saputo comunicare la fede in Dio oltre oceano, divenendo il patrono di tutti i lucani nel mondo. Visiteremo il comune di San Fele, in Provincia di Potenza, che ha dato i natali a questo santo.
Tra gli ospiti per parlare di attualità ci sarà la Dott.ssa Cettina Militello, per parlare del Sinodo, di sinodalità e della riforma della Chiesa in corso. Il tutto sempre con la presenza di Missioni don Bosco che racconterà la situazione di diversi Paesi del Mondo. In ogni viaggio ci saranno la fondatrice di Nuovi Orizzonti, Chiara Amirante e i giornalisti e scrittori di Famiglia Cristiana e di Edizioni San Paolo per approfondimenti di attualità.
I viaggi del Cuore è un format tv, programma ideato e prodotto da Elio Angelo Bonsignore di Me Production insieme alla produttrice per Mediaset R.T.I. Consuelo Bonifati. Autori Davide Banzato (nel ruolo anche di conduttore), e Martina Polimeni; Registi Matteo Ricca e Fabrizio Lopresti. Nella sua durata di 50 minuti si propone di raggiungere tutti credenti e non, grazie ad un taglio culturale ed investendo mezzi consistenti per una qualità di immagini di alto livello. Gode del patrocinio della Santa Sede con il Dicastero per l’Evangelizzazione.
Nella giornata di ieri, mercoledì 21 giugno, una tremenda esplosione avvenuta in un ristorante di Yinchuan, città nel Nord della Cina, ha causato una strage: sono infatti almeno 31 le vittime confermate dalle autorità locali dopo la deflagrazione. Ecco gli ultimi aggiornamenti in merito al disastro.
Cina, esplosione in un ristorante: è strage
Le ragioni dietro all’esplosione del locale sono state raccontate dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, che ha spiegato in queste ore la dinamica dell’incidente con queste parole: «Una fuga di gas di petrolio liquefatto (gpl) ha provocato un’esplosione durante il servizio di un ristorante barbecue». Il botto, tremendo, avrebbe inoltre provocato il ferimento di almeno altre 7 persone, attualmente ricoverate in ospedale per ricevere quelle che sono state definite come «cure intensive».
In particolare, una delle persone ferite si troverebbe attualmente in condizioni molto critiche. Altre due persone avrebbero riportato gravi ustioni, ma non sarebbero in pericolo di vita; gli altri feriti sarebbero semplicemente stati colpiti da schegge di vetro e sarebbero dunque stati interessati dalla deflagrazione ma in modo lieve. Tutto è accaduto a pochissime ore di distanza dall’inizio delle celebrazioni della Festa delle barche drago, tre giorni di festa in occasione dei quali molte famiglie cinesi si riuniscono.
Le immagini dei soccorsi al lavoro
Nel frattempo il canale statale CCTV ha informato i cittadini riguardo alle attività dei soccorritori impegnate sul posto trasmettendo i video dei vigili del fuoco al lavoro per mettere in sicurezza l’area e per assicurarsi che fra le macerie del locale (esploso intorno alle ore 20:40 locali) non ci siano altri corpi. Nelle immagini diffuse si vedono in particolare dieci vigili del fuoco farsi strada all’interno di una densa nube di fumo nera che fuoriesce da un buco creato dall’esplosione.
Fabrizio Rongione, nato a Bruxelles il 3 marzo 1973, è un attore di origini italiane. È stato lanciato nel mondo del cinema grazie ai fratelli registi Jean-Pierre e Luc Dardenne.
Fabrizio Rongione, la carriera
L’attore esordì al cinema nel 1999 grazie ai fratelli Dardenne nel film Rosetta. Interpretò il ruolo di Riquet e il film vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes di quell’anno. Da allora Rongione diventò l’attore feticcio dei due registi belgi. I due lo diressero nel 2005 in L’Enfant – Una storia d’amore e nel 2008 in Il matrimonio di Lorna, ma anche in Il ragazzo con la bicicletta (2011) e nel recente Due giorni, una notte (2014).
Il suo talento ha oltrepassato i confini belgi e ha permesso all’attore di recitare in diverse produzioni cinematografiche, televisive e teatrali in Francia e in Italia. Nel 2012 fu scelto per interpretare il capo dei banditi nel thriller Sulla strada di casa, debutto sul grande schermo del regista Emiliano Corapi che l’ha rivoluto nel 2019 nel suo film L’amore a domicilio.
Tra i film italiani più importanti a cui Rongione ha partecipato vi sono Diaz – Non pulire questo sangue (2012) di Daniele Vicari, Il primo re (2019) di Matteo Rovere e Rosa Pietra Stella (2020) di Marcello Sannino. Nel 2020 è stato uno dei tre interpreti di Marco Pantani ne Il caso Pantani – L’omicidio di un campione e nel 2021 è stato nel cast del film vincitore del Leone d’Oro a Venezia La scelta di Anne. L’ultima interpretazione è stata nel 2022 nel film di Paolo Strippoli, Piove.
Fabrizio Rongione, la fidanzata
Della vita privata dell’attore, da sempre molto riservato, non si hanno molte informazioni. Si sa che da qualche anno ha una relazione con Myriem Akheddiou, attrice belga di origini marocchine nata a Bruxelles il 27 settembre 1978.
Myriem Akheddiou al Festival di Cannes del 2019 (Getty Images).
Myriem ha studiato al Conservatorio Reale di Bruxelles e ha iniziato a lavorare in teatro. In passato ha anche lei collaborato con i registi Jean-Pierre e Luc Dardenne in diversi film, apparendo nelle pellicole Il ragazzo con la bicicletta (2011), Due giorni, una notte (2014), La ragazza sconosciuta (2016) e Il giovane Ahmed (2019).
Com’è andata a finire la vicenda della prof della scuola di Rovigo a cui due studenti avevano sparato con una pistola a pallini? Ebbene, i due ragazzini responsabili del gesto non solo non sono stati puniti nella maniera adeguata, ma sono persino stati premiati con un bel nove in condotta. A riportare la notizia è stato il Corriere della Sera.
I due studenti che spararono pallini alla professoressa Maria Cristina Finatti sono stati promossi con il nove in condotta
Sono due i giovani coinvolti in questo deplorevole gesto: da un lato c’è lo studente che aveva effettivamente in mano la piccola pistola e che ha premuto sul grilletto, rischiando di far perdere un occhio alla docente; l’altro invece è il “collega” che ha filmato tutta la scena condividendo poi il video sui social.
Alla fine, l’istituto di Rovigo dove entrambi studiano ha scelto, incredibile ma vero, di promuoverli all’anno successivo, per di più con il nove in condotta. Come se non avessero rischiato di mettere a rischio l’incolumità della loro insegnante di scienze, che umiliata dai suoi due studenti e a questo punto anche dalla scuola dove insegna ha deciso di non arrendersi.
La reazione della prof colpita dai pallini: parlano i suoi legali
La vicenda verrà segnalata al ministero dell’Istruzione. Una delle due legali che seguono l’insegnante Finatti a proposito alla delicata vicenda ha dichiarato: «Quando avremo la conferma formale della promozione, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioninon sono mai state applicate, saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara. Abbiamo sentito la professoressa Finatti e si è detta delusissima per le promozioni visto quanto accaduto a inizio anno; è rimasta inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse. Due pesi e due misure, ma i princìpi e i valori della scuola, si è chiesta la nostra cliente, non dovrebbero essere sempre gli stessi? Per lei, dopo le percosse subite, è una ‘sberla’ morale’».
Simone Liberati, nato a Roma il 27 aprile 1988, è un attore conosciuto soprattutto per il ruolo di Mirko, braccio destro di Numero 8, in Suburra di Stefano Sollima.
Simone Liberati, biografia e carriera
Dopo aver terminato gli studi alla Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè, dove si è diplomato in recitazione, l’attore ha iniziato a partecipare a cortometraggi, spettacoli teatrali e produzioni tv entrando nel cast di fiction come I Cesaroni 3, Squadra mobile 2 e Una mamma imperfetta.
Dopo il successo nel 2014 con Suburra, Claudio Amendola lo ha scelto per interpretare Michele in Il Permesso – 48 ore fuori. Il suo primo film da protagonista, che gli è valso anche la vittoria di un Nastro d’Argento come attore rivelazione dell’anno, è Cuori Puri nel 2016, per la regia di Roberto de Paolis. Nel 2018 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti il film La profezia dell’armadillo, tratto dalla graphic novel di Zerocalcare, dov’è protagonista.
Due anni dopo è uscito il film La partita di Francesco Carnesecchi, in cui ha recitato accanto a Francesco Pannofino e Giorgio Colangeli. Lo stesso anno è stato protagonista, insieme a Miriam Leone, del film di Emiliano Corapi L’amore a domicilio e di quello di Alessandro Lunardelli La regola d’oro. Per la tv, nel 2021 è stato diretto da Gianluca Maria Tavarelli nella miniserie Chiamami ancora amore e poi nella serie tv di Gabriele MuccinoA casa tutti bene.
Simone Liberati al Festival di Roma nel 2021 (Getty Images).
Simone Liberati, la vita privata
Si conosce poco rispetto alla vita privata di Liberati, da sempre molto riservato a riguardo. Come da lui specificato in un’intervista a Elle, si sa che ha un figlio: «In Chiamami ancora amore vengono messe in scena situazioni che ho attraversato anch’io quando sono diventato papà, soprattutto nella fase iniziale della storia: i primi mesi del bambino, le fatiche dell’accudimento, le difficoltà quotidiane. Sono cose che conosco, fanno parte del mio bagaglio, certi aspetti del racconto mi sono sembrati davvero attendibili, terribilmente concreti e vicini alla realtà di come si diventa genitori. L’autenticità del racconto mi ha aiutato molto a tradurre quelle sensazioni nella rappresentazione del rapporto tra Anna ed Enrico, ma è stato anche un forte richiamo alla mia personale esperienza». Parallelamente agli studi di recitazione, l’attore aveva iniziato a frequentare un corso di laurea in Lettere e Filosofia a Roma ma non è chiaro se l’abbia portato a termine.
Miriam Leone, nata a Catania il 14 aprile 1985, è un’attrice, conduttrice, ex modella ed Miss Italia 2008. Ha all’attivo numerose partecipazioni a film sia per la televisione che per il grande schermo.
Miriam Leone, da Miss Italia alla tv
Dopo aver vinto la fascia da Miss, da giugno a settembre 2009 ha condotto su Rai 1 Unomattina estatecon Arnaldo Colasanti. Da settembre 2009 è stata al timone, insieme a Tiberio Timperi, di Mattina in famiglia su Rai 2, che ha proseguito anche per la stagione 2010-2011 su Rai 1. Nel 2010 ha debuttato sul piccolo schermo con il film tv Il ritmo della vita diretto da Rossella Izzo e trasmesso su Canale 5. Da settembre 2011 è entrata a far parte del cast dell’undicesima stagione della fiction Distretto di Polizia su Canale 5 per poi recitare nel film I soliti idioti – Il film. Nell’autunno 2012, oltre ad aver condotto nuovamente assieme a Timperi una nuova edizione di Unomattina in famiglia, ha recitato al fianco di Terence Hill nella seconda stagione della fiction di Rai 1 Un passo dal cielo. Riconfermata in coppia con Tiberio Timperi a Unomattina in famiglia per il 2013-2014, ha deciso di intraprendere la carriera di attrice.
Nel 2014 ha riscosso un grande successo per avere interpretato la protagonista femminile de La dama velata, un feuilleton in costume ambientato in Trentino tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. L’anno dopo ha preso parte alla serie tv di Sky Italia 1992, ambientata nella Milano di Tangentopoli, riprendendo il ruolo l’anno seguente in Italia 1993 e nel 2018 in Italia 1994.
Miriam Leone ai David Di Donatello 2022 (Getty Images).
Miriam Leone, la carriera al cinema
Dopo aver debuttato sul grande schermo nel 2010 con il film Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso, dal 2013 si è dedicata interamente al cinema. È nel cast del film Fratelli unici di Alessio Maria Federici, accanto a Raoul Bova, Luca Argentero e Carolina Crescentini, del film La scuola più bella del mondo di Luca Miniero e l’anno seguente di In guerra per amore di Pif, Fai bei sogni di Marco Bellocchio e Un paese quasi perfetto di Massimo Gaudioso.
Nel 2018 ha recitato, da protagonista, inMetti la nonna in freezer accanto a Fabio De Luigi. Nel 2019 invece è stata scelta per L’amore a domicilio, di Emiliano Corapi al fianco di Simone Liberati. Tra le ultime pellicole interpretate vi sono Marilyn ha gli occhi neri (2021), Corro da te (2022) eWar – La guerra desiderata (2022).
Miriam Leone e Paolo Carullo al Festival di Roma del 2022 (Getty Images).
Miriam Leone, la vita privata
Dal 18 settembre 2021 la Leone è sposata con Paolo Carullo, musicista e manager originario di Caltagirone. I due si sono sposati nella chiesa di Santa Maria La Nova a Scicli. La coppia si è conosciuta nel 2019 e non ha attualmente dei figli. Il marito dell’attrice ha intrapreso gli studi universitari a Milano e ha una laurea in Economia e Finanza. Da sempre la grande passione di Carullo è la musica tanto da essere conosciuto come musicista e performer (anche se lavora come manager finanziario).
Una nuova tragedia legata all’uso e all’abuso di armi da fuoco sconvolge gli Stati Uniti: nelle scorse a rendersi inconsapevole carnefice è stato un bambino di soli due anni, che ha trovato una pistola in casa e ha sparato alla madre incinta.
Bambino spara alla madre incinta per errore in Ohio: la donna e il feto sono morti
Tutto è accaduto a Norwalk, dove viveva la 31enne Laura Ilg insieme al figlio e la compagno. A raccontare quello che è successo è stata lei stessa, poco prima di morire. Sembra che il figlio di due anni sia in qualche modo riuscito a entrare nella camera dei genitori mentre lei era impegnata a fare il bucato: nonostante la porta fosse stata chiusa a chiave il bambino è entrato, ha recuperato l’arma e ha iniziato a giocarci. A ricostruire la dinamica dell’incidente è stato il sovrintendente delle forze dell’ordine locali, David Smith, che dopo aver ricevuto la telefonata della donna ha raccontato: «Ha spiegato di essere incinta di 33 settimane e che suo figlio di due anni le aveva accidentalmente sparato alla schiena con una pistola».
Alla luce di quanto accaduto la polizia ha poi effettuato una perquisizione in casa della donna uccisa accidentalmente dal figlio, scoprendo che nella stanza c’era un’altra pistola da 9 mm sul comodino e altre due armi cariche. In base a quanto riportano i media locali, sembra che tutte le armi appartenessero al marito della donna.
L’intervento del 911 è stato del tutto inutile: quando è stata trovata in casa la donna era ancora cosciente, ma ha perso la vita (e con lei il figlio che portava in grembo) una volta arrivata in ospedale.
Una scia di sangue senza fine
Gli incidenti e le stragi legati alle armi da fuoco negli USA sembrano ormai essere praticamente all’ordine del giorno. Appena ieri nel Kentucky un altro bambino di soli 5 anni era stato ucciso per errore con un colpo di arma da fuoco dal fratellino di 7.
Martedì 20 giugno 2023 Chiara Nasti e Mattia Zaccagni sono convolati a nozze nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma. Nella stessa chiesa si erano sposati anche Ilary Blasi e Francesco Totti.
Il matrimonio tra Chiara Nasti e Mattia Zaccagni
I festeggiamenti per la celebrazione del matrimonio tra l’influencer e il calciatore sono poi proseguiti a Villa Miani. Lì la coppia ha ballato, cantato al karaoke e c’è stato anche il momento del lancio del bouquet, poco dopo il taglio della torta. Il racconto delle nozze è avvenuto tramite le stories su Instagram pubblicate dai vari invitati.
Per la sposa ci sono stati ben tre cambi di abito. Per la cerimonia in chiesa ha indossato un abito bianco firmato Monique Lhuillier. Per il ricevimento ha optato per un modello più sexy, un abito a sirena firmato dal luxury brand Berta con ampia coda e bustino dalla generosa scollatura. Per il taglio della torta, la Nasti ha sfoggiato il terzo abito, un modello più contemporaneo con un bustino strutturato con stecche e coppe in evidenza, gonna modello sarong e guanti lunghi da vera star.
Dopo il matrimonio, Chiara e Mattia hanno postato sui loro profili Instagram (ora resi privati) alcune foto del giorno più bello della loro vita. In un post i due si guardano sorridenti e innamorati e si giurano amore eterno, con questa scritta nella didascalia:«Prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita, ti amore amore mio».
Chiara Nasti e i cambi d’abito durante il matrimonio (Facebook).
Il ballo degli sposi con il figlio Thiago
Durante la festa, non poteva mancare un lento emozionante con il figlio Thiago, nato lo scorso novembre. A condividere il video su Instagram Jessica Melena, tra gli invitati. Durante la festa, lo sposo e i suoi compagni di squadra, da Ciro Immobile a Danilo Cataldi, si sono divertiti a cantare a squarciagola le canzoni della musica italiana, ma c’è stato anche il momento del coro Lazio is on fire. Tra i video del matrimonio che circolano su Instagram anche quello del lancio del bouquet: Chiara Nasti ha fatto finta di lanciare in aria il mazzo di fiori prima di consegnarlo alla sorella, Angela Nasti, che però è single.
È il giorno della seconda prova per gli oltre 500 mila studenti che stanno affrontando l’esame di maturità 2023. Come da tradizione, la traccia varia a seconda della tipologia di istituto ed è inerente ad una delle materie di indirizzo: latino al Classico, matematica allo Scientifico, prima lingua e cultura straniera al Linguistico. Alle 8:30 è stata pubblicata la chiave per aprire i plichi telematici con le prove e pochi minuti dopo è giunta notizia del contenuto. I maturandi del liceo Classico dovranno tradurre e analizzare un brano di Seneca che si rivolge all’amico Lucilio. Un testo in cui l’autore latino mostra come i precetti della filosofia possano guidare alla virtù in mezzo ai falsi valori.
Le tracce della seconda prova della maturità 2023
Chi è saggio non segue il volgoè il titolo del brano tratto dalle Epistulae ad Lucilium. Seneca, filosofo e drammaturgo attivo durante l’età giulio-claudia, non usciva dal 2017 e, con questa apparizione, è diventato l’autore più proposto alla maturità dal dopoguerra ad oggi. Il ministero l’ha infatti scelto 16 volte, al pari di Cicerone (assente dal 2009). Nell’ultimo esame di stato pre-pandemia era stato proposto un brano di Tacito, il più temuto dagli studenti.
Allo Scientifico, invece, gli alunni dovranno risolvere due problemi attraverso lo studio di funzioni. Si tratta di problemi dall’approccio classico, senza riferimenti a casi reali come invece accadde nel 2017 con la ormai celebre «ruota quadrata».
Le materie scelte per i licei
Di seguito tutte le materie che, mesi fa, il ministero ha scelto per la seconda prova nei licei:
Il ministero dell’Economia che dà un parere positivo alla ratifica del Mes, fumo negli occhi per i sovranisti nostrani al potere. La maggioranza che va sotto in commissione e non solo non riesce ad approvare un parere sul decreto Lavoro ma si fa beccare a copiare gli emendamenti dell’opposizione facendo arrabbiare pure la parte di minoranza più dialogante. Un caos in cui evidentemente a nulla è servito il richiamo del ministero dei Rapporti con il Parlamento su presenze in commissione e ordine nella presentazione degli emendamenti.
L’apertura alla ratifica del Mes da parte del Mef gela Meloni e Salvini
Che la giornata di mercoledì sarebbe stata quantomeno convulsa si era capito fin dal mattino. Alle 8.30 in commissione Esteri alla Camera era arrivato un parere del Mef sulla ratifica del Mes. «Per quanto riguarda gli effetti diretti sulle grandezze di finanza pubblica, dalla ratifica del suddetto accordo non discendono nuovi o maggiori oneri rispetto a quelli autorizzati in occasione della ratifica del trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilità del 2012», si legge in una lettera inviata dal capo di gabinetto del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Quindi, «non si rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione». Una bomba sulla maggioranza e sulla premier Giorgia Meloni, visto che sul ‘no’ alla ratifica Lega e Fratelli d’Italia hanno costruito parte della campagna elettorale che li ha portati al governo. La risposta è buttare la palla in calcio d’angolo, prendere tempo, lasciando spazio all’esecutivo di provare a modificare il Meccanismo, cercando di mantenere in stand by la proposta di legge delle opposizioni.
Giancarlo Giorgetti (Imagoeconomica).
Maggioranza sotto in commissione Lavoro: dito puntato sugli assenti forzisti
Ma i motivi di tensione non finiscono qui. Alcuni giornali infatti si accorgono che è stato tagliato il Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. In base a un decreto ministeriale del Lavoro si fissa il risarcimento massimo a 14.500 euro, 8 mila euro in meno rispetto ai 22.400 dell’anno scorso. Ridotto anche l’indennizzo minimo, da 6 mila a 4 mila euro. Maggioranza e governo si mettono alla ricerca delle risorse per evitare un taglio difficile da giustificare in un Paese dove le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro aprile sono state 187.324 (-26,4 per cento rispetto ad aprile 2022), 264 delle quali con esito mortale (+1,1 per cento). I soldi spuntano fuori ma durante un passaggio tecnico in commissione Bilancio al Senato sul decreto Lavoro mancano due senatori di Forza Italia e la maggioranza non riesce ad approvare il parere necessario per far passare alcuni emendamenti, compreso il rifinanziamento del Fondo vittime. Gli assenti? Dario Damiani e Claudio Lotito. Partono le illazioni. Qualche senatore – ovviamente sotto anonimato – giura di aver visto Damiani festeggiare il proprio compleanno al ristorante (e in effetti ieri era proprio il compleanno dell’azzurro pugliese), mentre altri mettono il dito in piaghe un po’ più profonde. Lotito sta spingendo per ottenere norme più stringenti per contrastare la pirateria degli abbonamenti tv per seguire il calcio. Ma non starebbe trovando sponda in maggioranza. Da qui, la vendetta. Con qualche cronista che origlia dalla bocca di Lotito: «È solo l’antipasto…». Lotito, come si legge in qualche retroscena, sarebbe anche finito nel mirino di Antonio Tajani, proprio per il suo attivismo parlamentare non concordato (dallo spalma debiti per le società sportive all’allungamento dei diritti tv sempre per lo sport). «Sono quello con più presenze in assoluto. Non ho mai saltato una commissione da quando sono stato eletto, non sono mai arrivato in ritardo. Sono il primo ad arrivare al Senato e sono l’ultimo ad uscire. Praticamente lo chiudo Palazzo Madama…», si è difeso il presidente della Lazio parlando all’Adnkronos, declassando l’incidente a semplice contrattempo. Ma sul banco degli imputati finisce anche il presidente della commissione Bilancio, Nicola Calandrini, di Fratelli d’Italia. I colleghi di coalizione lo accusano di aver proceduto al voto senza rendersi conto che mancavano alcuni senatori. Qualcuno bisbiglia che avrebbe dovuto trovare un escamotage, prendendo tempo.
Il forzista Claudio Lotito (Imagoeconomica).
Marattin e le accuse di plagio al governo
Ma la giornata è ancora lunga. Si passa alla delega fiscale. Il governo nei giorni scorsi ha presentato una serie di emendamenti. Uno di questi prevede una stretta sulla cannabis legale. L’obiettivo era quello di introdurre «un regime di tassazione delle parti della canapa coltivata suscettibili di essere utilizzate come succedanei dei prodotti da fumo ovvero da inalazione», assimilando la cannabis light ai prodotti da fumo. Era previsto anche uno stop alla pubblicità e alla vendita ai minori. Tutto liscio? No, lo stesso governo ha fatto sparire l’emendamento dal tavolo. Non solo. Il senatore di Italia viva, Luigi Marattin, su Twitter accusa la maggioranza di ‘copiare’ gli emendamenti di Iv e Azione. «In tanti anni di storia parlamentare della Repubblica, a memoria d’uomo è la prima volta che capita», ha scritto. Aggiungendo un post scriptum: «Per i non-addetti ai lavori. Quello che è successo è che pur di non dare soddisfazione all’opposizione di approvare un loro emendamento, la maggioranza fa un copia e incolla e lo presenta come suo. Tecnicamente si chiama plagio». Pur di intestarsi qualche bandierina strappandola all’opposizione, la maggioranza rischia di inimicarsi le anime più dialoganti. Una strategia poco lungimirante visto l’alto rischio di incidente parlamentare.
Quello a sinistra è un emendamento alla delega fiscale presentato un mese fa dal gruppo @ItaliaViva+@Azione_it: riguarda l’abolizione del meccanismo saldo-acconto per i lavoratori autonomi. Che il governo e la maggioranza potrebbero approvare, se condiviso.
RoboCop (1987) è il film che andrà in onda stasera 22 giugno 2023 alle ore 21.10 su Rai Movie. Si tratta di un cult del genere fantascientifico, una pellicola entrata di diritto nella cultura pop per i suoi incredibili effetti speciali. L’opera è diretta dal regista Paul Verhoeven mentre la sceneggiatura è stata scritta da Edward Neumeier e Michael Miner. All’interno del cast del film ci sono attori molto famosi come Peter Weller, Nancy Allen, Miguel Ferrer e Ronny Cox.
Un uomo a New York travestito da Robocop evidenzia lo stato di icona pop del personaggio (Getty Images)
RoboCop (1987), trama e cast del film in onda stasera 22 giugno 2023 su Rai Movie
La trama di RoboCop (1987), spesso identificato con il nome RoboCop – Il futuro della legge, ruota intorno alle vicende di Alex Murphy (Peter Weller), un poliziotto che vive in una Detroit futuristica e distopica dove il crimine abbonda e le grandi corporazioni vogliono prevaricare sulle leggi della società. Un giorno, Murphy fa coppia con Ann Lewis (Nancy Allen), una collega che usa modi molto risoluti e che vuole assicurare i criminali alla giustizia in ogni modo possibile. I poliziotti sono sulle tracce del criminale Clarence Boddicker (Kurtwood Smith), un pluri-omicida che semina terrore per le strade di Detroit. Dopo averlo individuato, gli agenti sembrano avere la meglio ma improvvisamente la banda di Boddicker riesce ad incastrare Murphy colpendolo ripetutamente con un fucile e mutilandolo fino ad ucciderlo.
Il poliziotto perde la vita, ma la multinazionale OCP sequestra il suo corpo e lo usa per sperimentare un progetto ambizioso: quello di creare un cyborg poliziotto. Dopo diversi test nasce RoboCop, il poliziotto robot capace di fermare il crimine e far rispettare la legge per le strade della malfamata Detroit. In poche settimane diventa un eroe per i cittadini e sono in molti a sentirsi più sicuri visto che questo cyborg pattuglia le strade.
Tuttavia, nell’ombra, il capo della divisione sicurezza della OCP Dick Jones (Ronny Cox) sta tramando per scalare i ranghi della corporazione. Prima fa uccidere il vicepresidente della corporazione Bob Morton (Miguel Ferrer) e poi cerca di eliminare RoboCop. Il poliziotto cyborg combatterà duramente per fermare Jones e il suo piano diabolico. Dopo uno scontro violento contro il drone di pattuglia corrotto ED-209, RoboCop riuscirà a trionfare, fermando le forze del male e continuando a seguire le sue tre direttive inviolabili: Ordine pubblico totale, Proteggere gli innocenti e Rispetto della legge.
RoboCop 1987, 5 curiosità sul film
RoboCop 1987 e la vittoria ai premi Oscar
Il film fu un grande successo al botteghino: secondo i dati presenti su Wikipedia ha incassato circa 53 milioni di dollari. Inoltre, anche la critica apprezzò la pellicola e non a caso venne candidata a ben tre premi Oscar nel 1988, ovvero Miglior Montaggio, Miglior Sonoro e Miglior Montaggio Sonoro. L’opera trionfò solo in quest’ultima categoria, ottenendo il Premio Special Achievement per il montaggio degli effetti sonori.
RoboCop 1987 e l’influenza nella cultura pop
Il lungometraggio del 1987 si è trasformato in un cult nel corso degli anni. RoboCop è diventato un personaggio della cultura pop e sono stati realizzati fumetti, videogiochi, action figures e molto altro sulla sua figura. Inoltre, il film ha avuto due sequel: Robocop 2 del 1990 e Robocop 3del 1993. Comunque, entrambi i seguiti hanno avuto uno scarso successo commerciale e il franchise è stato dimenticato fino al 2014, quando è uscito nelle sale cinematografiche un reboot omonimo diretto da Josè Padilha con protagonista Joel Kinnaman.
L’attore Joel Kinnaman alla premiere del nuovo Robocop del 2014 (Getty Images).
RoboCop 1987 e i problemi di Peter Weller con il costume da indossare
L’attore Peter Weller, protagonista dell’opera, ha avuto diversi problemi durante le riprese per indossare il costume dell’iconico personaggio. Dato che avvertiva troppo caldo, venne installato un piccolo condizionatore. Inoltre, l’attore non riusciva ad entrare con il costume nell’auto della polizia e, per questa ragione, nel film si vede il personaggio che esce dal suo veicolo o che si appresta ad entrare. Questo perché Weller non poteva entrare nell’auto con la tuta e nelle scene che lo ritraggono a bordo del veicolo indossava solo la parte superiore.
RoboCop 1987, anche Verhoeven stava scartando il film
La sceneggiatura di RoboCop venne proposta ai migliori registi di Hollywood. Tuttavia, quasi tutti la scartarono e non volevano realizzare il film. Il regista Paul Verhoeven, dopo aver letto le prime righe, buttò via la sceneggiatura perché considerava il progetto un semplice film d’azione. Fu la moglie del regista che invece decise di leggere tutto lo script e capì che la pellicola conteneva diversi elementi metaforici e di critica sociale. Per questa ragione, convinse il marito ad accettare il progetto e Verhoeven diresse uno dei più grandi successi della sua carriera.
RoboCop 1987, la reazione dei poliziotti dopo la visione del lungometraggio
I produttori e gli sceneggiatori erano preoccupati per la reazione dei poliziotti al lungometraggio. Temevano che gli organi della polizia potessero protestare contro di loro per alcune scene presenti nel film. Tuttavia, quasi nessuno si lamentò per il ritratto delle forze dell’ordine nell’opera diretta da Verhoeven, anzi in molti furono soddisfatti e si divertirono dopo aver assistito alla proiezione.
Andrà in onda alle 21:20 del 22 giugno 2023, sul canale televisivo Rai 2, il film L’amore a domicilio. La pellicola è una commedia romantica, con spazio anche per il crime, ed è stata diretta nel 2019 dal regista Emiliano Corapi che si è occupato anche di scrivere soggetto e sceneggiatura. All’interno del cast ci sono diversi volti noti come quelli di Miriam Leone, Simone Liberati, Fabrizio Rongione e Anna Ferruzzo. Il film inizialmente è stato distribuito in streaming sulla piattaforma Amazon Prime Video.
Una scena del film con Miriam Leone e Simone Liberati (Twitter).
L’amore a domicilio, trama e cast del film in onda stasera 21 giugno 2023 su Rai 2
La trama della pellicola ruota intorno le vicende di Renato (Simone Liberati), un giovane assicuratore di Roma che conduce una vita ordinaria. La sua settimana corre infatti tra una polizza assicurativa e l’altra, il ragazzo non prova mai l’ebbrezza del brivido e non ama intraprendere relazioni sentimentali. La sua vita fatta di costante routine viene stravolta dall’incontro improvviso con Anna (Miriam Leone) una ragazza che ha un carattere completamente diverso dal suo. Se il giovane è timido, introverso e impacciato, Anna è una ragazza intraprendente, impavida ed estremamente attraente. Per questa ragione, l’assicuratore si innamora del suo opposto e decide di gettarsi a capofitto in questa relazione. C’è però un problema che ostacola il rapporto tra i due: Anna è agli arresti domiciliari. Lo stesso Renato lo scoprirà dopo aver raggiunto la donna nel suo appartamento ed essersi ritrovato poco dopo alla porta faccia a faccia con un poliziotto (Antonio Milo).
Comunque, con somma sorpresa dell’assicuratore, questo non è l’unico segreto del suo nuovo amore. Infatti, dopo essere stato completamente travolto dalla passione e dalla relazione con Anna, Renato comprenderà che la ragazza è invischiata in diverse situazioni ambigue. Tuttavia, tra le mura domestiche che tengono prigioniera la donna, Renato riuscirà a crescere personalmente, diventando l’uomo che ha sempre sognato. Per questo acquisirà una maggiore fiducia nei propri mezzi e sarà spinto a fare cose che non avrebbe mai immaginato. Le vicende tra Renato e Anna si complicheranno sempre di più ma, come in tutte le grandi relazioni, il vero amore trionfa sempre e sarà la chiave per superare difficoltà di qualsiasi natura.
L’amore a domicilio, 4 curiosità sul film
L’amore a domicilio, il premio per l’interpretazione di Miriam Leone
Miriam Leone ha ricevuto il plauso della critica specializzata per il suo ruolo di protagonista nel film. In molti hanno apprezzato le abilità dell’attrice capace di interpretare il personaggio in modo naturale e convincente. Proprio per questo, ha ottenuto un premio ai Nastri d’Argento 2021 venendo eletta Miglior attrice in un film commedia.
L’attrice Miriam Leone (Getty Images).
L’amore a domicilio, il film distribuito anche negli USA
La pellicola è stata distribuita anche negli Stati Uniti. Infatti, inizialmente il film era stato mostrato in anteprima il 30 aprile 2019. Il 17 novembre dello stesso anno venne presentato al Fort Lauderdale International Film Fest, rassegna cinematografica della California. In quell’occasione, la commedia romantica venne presentata con il nome Love Under House Arrest, titolo che fa intuire uno degli aspetti centrali della trama.
L’amore a domicilio, un direttore della fotografia di alto livello per questo progetto
Il direttore della fotografia de L’amore a domicilio è un grande professionista: si tratta di Vladan Radovic. Radovic è riuscito a scegliere i giusti colori per identificare l’anima di Roma e far immergere lo spettatore nell’atmosfera del film. D’altronde, il direttore della fotografia ha vinto nel 2014 il David di Donatello per la Miglior fotografia per il suo contributo nel lungometraggio Anime nere diretto da Francesco Munzi.
L’amore a domicilio, il commento del regista Emiliano Corapi
Emiliano Corapi, regista della pellicola e autore della sceneggiatura e del soggetto, ha parlato in merito a questo progetto mettendo in evidenza alcuni temi fondamentali affrontati nella trama. A questo riguardo ha affermato: «Credo che la capacità di mettersi in gioco nelle relazioni affettive e sentimentali sia un tema che tocchi la vita di gran parte delle persone; qualcosa con cui tutti si trovino a fare i conti prima o poi, nel bene e nel male». Il regista ha anche aggiunto: «Quando ho avuto l’idea de L’amore a domicilio ho pensato che questa potesse esplorare in maniera originale e divertente proprio questo tema e il suo dilemma fondamentale, vale a dire se sia meglio lasciarsi andare, rischiando di soffrire, o tenersi alla larga da ogni coinvolgimento, rinunciando però a una parte fondamentale della vita».
È morto dopo 3 giorni di agonia Antonio Camboni. L’uomo era stato coinvolto in un incidente in moto a Reggiolo, in provincia di Reggio-Emilia, mentre si stava recando a Novellare per andare dai suoi genitori, Pietro e Francesca.
Antonio Camboni (Facebook).
La morte di Antonio Camboni: le ferite erano troppo gravi per essere curate
Nel sinistro stradale di Reggiolo sia Camboni che l’automobilista coinvolto erano sembrati in condizioni disperate. Dopo l’incidente, i soccorsi si erano subito mobilitati per trasportare Antonio Camboni e l’automobilista all’ospedale più vicino, così fornire ad entrambi le migliori cure mediche. Gli elicotteri del 118 partiti da Parma e Pavullo avevano trasportato il 35enne e l’automobilista al Centro Grandi Ustioni di Parma. Le condizioni di Camboni erano fin da subito critiche, con ustioni di terzo grado sull’85% del corpo. Difatti, l’uomo è deceduto a causa delle ustioni causate nell’incendio creato dallo scontro tra la sua moto e un’auto. L’altra sera è stata diramata la notizia del decesso e i familiari sono stati avvertiti della morte del 35enne.
Ambulanza (Pixabay).
Il ricordo di familiari, amici e colleghi della vittima: «Era un ragazzo d’oro»
Gli amici di Antonio Camboni hanno voluto ricordarlo con parole dolci e affettuose: «Era un ragazzo d’oro, solare, con tanta voglia di vivere, un padre esemplare, un bravo marito, lavoratore instancabile…». Dal settembre 2020 Antonio lavorava alla Simol di Luzzara e i colleghi lo apprezzavano come amico e collaboratore: «Era assegnato al reparto montaggio. Un bravo lavoratore, volenteroso, sempre disponibile con tutti». Ieri la moglie della vittima ha fatto visita all’azienda in cui lavorava Antonio: ha voluto vedere la sua postazione, ha ricevuto il cordoglio e l’affetto unanime di tutti i dirigenti e impiegati dell’azienda. Inoltre sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio da parte di amici e conoscenti. Il 35enne ha lasciato la moglie Elisabetta, i figli Alessandro e Emma, di 9 e 7 anni, la sorella Marika e il fratello Giuseppe.