TheBorderline, YouTube blocca gli annunci «Questo canale non può più guadagnare dalla pubblicità»

YouTube prende posizione e interviene bloccando gli annunci pubblicitari sul canale dei TheBorderline, il collettivo di creator coinvolti nell’incidente a Casal Palocco (Roma) che ha provocato la morte di un bimbo. Come riportato da Tgcom24, l’annuncio arriva direttamente da un portavoce della piattaforma: «Ogni creator di YouTube dovrebbe rimanere responsabile sia all’interno che all’esterno della piattaforma. Di conseguenza questo canale non può più guadagnare dalla pubblicità».

Il portavoce di YouTube ha annunciato di aver bloccato gli annunci pubblicitari sul canale dei TheBorderline.
Incidente CasalPalocco, coinvolta auto dei TheBorderline (Getty Images).

TheBorderline, YouTube blocca la pubblicità sul canale

Il portavoce della piattaforma ha parlato di «Comportamenti dannosi» aggiungendo «Siamo profondamente addolorati per la tragedia. Abbiamo rimosso gli annunci dal canale TheBorderline in conformità con le nostre norme sulla responsabilità dei creator a seguito di comportamenti dannosi per la community di YouTube». Qualche ora prima della decisione di YouTube, Matteo Flora, imprenditore e docente di strategie digitali all’università di Tor Vergata (Roma) aveva segnalato a Tgcom24 che i guadagni del canale si erano tutt’altro che interrotti: «Quella della chiusura del canale è una fake news. I video sono ancora online e ancora monetizzati, hanno preferito lucrare da quei video anche in questa situazione. Il problema reale è che più queste challenge sono pericolose, strane e pazze, più hanno visualizzazioni e attirano sponsor che beneficiano della loro popolarità. Questo fa sì che le società che contribuiscono economicamente al loro successo fanno in modo che loro diventino un modello».

Tom Cruise a Roma per Mission Impossibile 7: l’incontro con Giorgia Meloni

Un corteo difficile da ignorare: sei mezzi, due berline e quattro van hanno accompagnato Tom Cruise a Palazzo Chigi. L’attore di Hollywood ha fatto visita alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La star di Mission Impossible, che si trova a Roma per girare il suo ultimo film, è rimasto per circa mezz’ora, lasciando Palazzo Chigi poco dopo le 20.30. Entusiasta la premier, che su Instagram ha postato una foto insieme all’attore, accompagnata da queste parole: «Lieta che la Capitale d’Italia sia protagonista dell’ultimo film di Tom Cruise. […] Le mission impossible sono anche il nostro pane quotidiano al governo».

L'attore hollywoodiano Tom Cruise, a Roma per girare il suo ultimo film, ha incontrato la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Tom Cruise sul set del film Mission Impossible (Getty Images)

La foto della Meloni con Tom Cruise a Roma

Lo scatto, che ha collezionato oltre  110 mila like, ha scatenato anche numerosi commenti contrari come «Ma dove è finita l’autorevolezza del politico? Questa posta una foto ogni 10 secondi» e ancora «Giorgia per noi la missione impossible è fare la spesa tutti i giorni. La Gdo ha aumentato i prezzi e continua ad aumentarli, ne vogliamo discutere? Non dovevate abbassare l’iva?». Ma non è tutto, un utente ha commentato «Ma se invece di fare la Vip facessi il tuo mestiere? Ti ricordo che sei lì per ridare potere economico agli italiani e non solo ai tuoi amici imprenditori».

La Meloni insieme a Cruise

Sembra che a urtare i follower non sia stata tanto la foto quanto la frase con la quale la Meloni ha paragonato le attività del governo a delle mission impossibile, come si legge in un altro commento «Veramente la missione impossibile è essere italiani in Italia!» e ancora «Vabbè ormai fra Elon Musk e Tom Cruise siamo alle barzellette, ricevuti come se fossero diplomatici o figure politiche di spicco. Vorrei vederti con Putin a mediare la pace e le relazioni bilaterali facendo il tuo lavoro e il bene dell’Italia. Sei la rappresentante del Popolo Italiano, rappresenti 60milioni di persone, e piegarti a ricevere miliardari o star ti mette al loro stesso livello».

 

 

Amici Full Out stasera su Italia 1: scaletta, conduttori e ospiti

Oggi 20 giugno 2023 alle ore 21.20 andrà in onda lo show Amici Full Out, programmato all’Ippodromo delle Capannelle. Si tratta di un concerto nel quale si esibiranno i giovani artisti e i partecipanti del talent show Amici di Maria de Filippi.

Amici Full Out in onda stasera 20 giugno 2023 su Italia 1: gli ospiti del concerto

Sono diversi gli ospiti che parteciperanno ad Amici Full Out 2023. Lo show verrà inaugurato con l’esibizione del vincitore del talent di quest’anno Mattia Zenzola seguito da Angelina Mango, la vincitrice della sezione canto. Le esibizioni dei giovani talenti saranno intervallate dagli ospiti della serata, ovvero Lorella Cuccarini che intervisterà Giulia e Isobel (ma canterà anche insieme a Cricca), Arisa che proporrà una versione live di una delle sue canzoni e anche Alessandra Celentano.

Amici Full Out stasera il concerto in onda su Italia 1 ecco qual è la scaletta, chi sono i conduttori e chi sono gli ospiti.
Alessandra Celentano, giudice severa del talent show Amici (Getty Images).

Amici Full Out in onda stasera 20 giugno 2023 su Italia 1: i conduttori 

Il palco del concerto è stato allestito all’Ippodromo delle Capannelle di Roma e i padroni dello show saranno Nicolò De Devitiis e Isobel Kinnear, a cui è affidata la conduzione. I conduttori saranno supportati dalla ballerina Giulia Stabile, in passato vincitrice del talent di Maria de Filippi. Gli artisti si esibiranno in una location che ricorderà quella dello studio di Amici con tanto di banchi con sopra i nomi.

Amici Full Out in onda stasera 20 giugno 2023 su Italia 1: la scaletta del concerto

Ecco qual è la scaletta del concerto Amici Full Out:

  • Mattia – Trumpets
  • Angelina – Voglia di Vivere
  • Alessandra Celentano ospite
  • Wax – Turista per sempre
  • Samu – Mamacita
  • Aaron – Universale
  • Maddalena – Anche fragile
  • Cricca – Just the way you are
  • Lorella Cuccarini ospite e intervista doppia a Giulia Stabile e Isobel
  • Lorella Cuccarini e Olly – La notte vola
  • Federica – Scivola
  • Tommy Dali e NDG – Miss
  • Ramon – Pakita
  • Piccolo G – Acquario
  • Vincenzo de Lucia ospite: imiterà Maria De Filippi
  • Megan – Crazy in love
  • Niveo – Scarabocchi
  • Isobel e Gianmarco – Dancing in the moonlight
  • Mattia e Umberto – Human
  • Angelina – 9 maggio
  • Gianmarco – Las Vegas
  • Federica – Proud mary
  • Momento di intrattenimento a cura dei ragazzi di Amici
  • Isobel – Be Italian
  • Wax – Laurea ad Honorem
  • Maddalena – Nera
  • Lorella Cuccarini e Cricca – Se mi guardi così
  • Lorella Cuccarini e Isobel
  • Vincenzo de Lucia e le sue imitazioni
  • Alessio – Fire On Fire
  • Piccolo G – Hai delle isole negli occhi
  • Ramon – Schiaccianoci
  • Niveo – Ma che freddo fa
  • Arisa ospite e canterà la sua canzone Non vado via
  • NDG – Fuori
  • Samu – Cenere
  • Tommy Dali – Finisce bene
  • Intrattenimento con Vincenzo de Lucia
  • Megan – Bon apetite
  • Aaron – Somebody to love
  • Wax – Anni 70
  • Maddalena – This is me
  • Angelina – Ci pensiamo domani
  • Mattia e Benedetta – Crazy little thing called love
  • Olly – Farei tutto con te

Sono solo fantasmi stasera su Canale 5: trama, cast e curiosità

Questa sera, 20 giugno 2023, andrà in onda su Canale 5 il film Sono solo fantasmi alle ore 21.20. Si tratta di una commedia fantastica che ha debuttato al cinema in Italia durante l’anno 2019. La pellicola è stata diretta da Christian De Sica, al suo nono lungometraggio in carriera, e vede come protagonisti lo stesso De Sica, Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi. Alla regia del film ha contribuito anche il figlio di Christian, Brando De Sica, anche se il suo lavoro non è accreditato nei titoli di coda. Inoltre, Christian De Sica ha curato anche la sceneggiatura del film coadiuvato da Andrea Bassi, Luigi Di Capua e Gianluca Ansanelli – con quest’ultimo che ha curato i dialoghi.

Sono solo fantasmi, trama e cast del film in onda stasera 20 giugno 2023 su Canale 5

Sono solo fantasmi andrà in onda questa sera 20 giugno su Canale 5 alle ore 21.20, ecco trama, cast e curiosità.
Carlo Buccirosso (Getty Images).

La trama di Sono solo fantasmi ruota intorno a tre fratelli: Thomas (Christian De Sica), Carlo (Carlo Buccirosso) e Ugo (Gianmarco Tognazzi). Non si tratta però di tre fratelli «normali», infatti sono nati da tre madri diverse. Tuttavia condividono lo stesso padre, ovvero Don Vittorio di Paola, originario di Napoli. Dopo la morte di quest’ultimo, i tre, che non hanno legami molto stretti, sono costretti a recarsi nella città partenopea così da sperare di ricevere qualcosa in eredità. Per diverse circostanze personali ogni figlio desidererebbe avere un lascito, così da sistemare problemi finanziari e non solo. Con loro amara sorpresa, i tre scoprono che il padre ha perso tutto perché ha preferito dedicarsi alla bella vita infischiandosene dei suoi figli. L’unica eredità possibile per Thomas, Carlo e Ugo è un immobile posto sotto sequestro.

Pur di mettere le mani sull’immobile i tre hanno una geniale intuizione: improvvisarsi acchiappa-fantasmi e guadagnare grazie alla superstizione napoletana.  In realtà, nel palazzo sembra esserci davvero uno spirito maligno e nella loro nuova professione dovranno sconfiggere l’invasione di fantasmi che sta per abbattersi su Napoli. Riusciranno Thomas, Carlo e Ugo a trasformarsi da cialtroni a veri e propri eroi per l’intera città? Con un po’ di pazzia, ironia e forza della disperazione, i tre fratelli da madri diverse otterranno il riscatto e magari anche un po’ di benessere economico.

Sono solo fantasmi, 5 curiosità sul film 

Sono solo fantasmi, gli incassi del film di Christian De Sica

Gli incassi del film con Christian De Sica, Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi sono stati di buon livello. Infatti, la pellicola di produzione italiana, secondo quanto riportato da MyMovies.it, ha incassato circa 1 milione e 400 mila euro.

Sono solo fantasmi, l’interpretazione di Gianmarco Tognazzi apprezzata dalla critica

Sono solo fantasmi andrà in onda questa sera 20 giugno su Canale 5 alle ore 21.20, ecco trama, cast e curiosità.
Gianmarco Tognazzi (Getty Images).

Se il pubblico, almeno al botteghino, ha apprezzato Sono solo fantasmi, la critica ha spesso criticato questa pellicola diretta da De Sica. Tuttavia, in molti si sono complimentati con Gianmarco Tognazzi per la sua parte comica e interessante. Non a caso, per l’interpretazione di Ugo nel film, Gianmarco Tognazzi ha ottenuto una candidatura come Miglior attore commedia ai Nastri d’Argento 2020. Tuttavia, Tognazzi non riuscì a vincere il premio italiano ed è stato battuto dal collega Valerio Mastandrea per il suo ruolo nel film Figli di Giuseppe Bonito.

Sono solo fantasmi, la colonna sonora di Clementino nel film 

Per questo film, il rapper campano Clementino ha scritto un brano esclusivo intitolato Fantasmi. La colonna sonora del film, comunque, è stata curata da Andrea Farri. La musica è stata una parte integrante della creazione del film. Il regista Christian De Sica, a questo proposito, ha affermato: «Ci sono tanti miscuglietti in questo film, tanti generi e anche tante musiche diverse, generi musicali diversi che commentano gli stati d’animo del film».

Sono solo fantasmi, le riprese in un luogo esclusivo di Napoli

Alcune delle riprese del film Sono solo fantasmi sono state realizzate all’interno di un luogo esclusivo di Napoli: la Biblioteca dei Girolamini. Si tratta di una biblioteca dall’incredibile bellezza estetica che si trova di fronte al noto Duomo di Napoli. Il luogo è molto antico e venne aperto al pubblico addirittura nel 1586.

Sono solo fantasmi, il cambio di nome per il film in corso d’opera

Il film di Christian De Sica doveva inizialmente intitolarsi Sos Fantasmi. Tuttavia, forse per evitare problemi d’omonimia con il film interpretato da Bill Murray nel 1988, il nome è stato cambiato in Sono solo fantasmi. Inoltre, sembra che inizialmente De Sica volesse fare il remake del film Oscar insanguinato in coppia con Massimo Boldi ma che poi abbia deciso di procedere con questo progetto.

Una famiglia mostruosa stasera su Rai 2: trama, cast e curiosità

Stasera 20 giugno 2023 andrà in onda alle ore 21.20 su Rai 2 il film Una Famiglia Mostruosa. Si tratta di una commedia fantasy-grottesca del 2021 con protagonisti Cristiano Caccamo ed Emanuela Rei. La pellicola è diretta da Volfgango De Biasi che ha curato anche la sceneggiatura in collaborazione con Tiziana Martini, Filippo Bologna e Alessandro Bencivenni. Nel cast ci sono anche Massimo Ghini, Lucia Ocone, Pippo Franco e Paolo Calabresi.

Una Famiglia Mostruosa, trama e cast del film in onda stasera 20 giugno 2023 su Rai 2

Una famiglia mostruosa è il film che andrà in onda stasera 20 giugno 2023 su Rai 2, ecco trama e cast della pellicola.
Cristiano Caccamo (Getty Images).

La trama del film ruota intorno a una giovane coppia di studenti fuorisede, vale a dire Adalberto (Cristiano Caccamo) e Luna (Emanuela Rei). I due sono innamorati e portano avanti la loro relazione, tuttavia, quando Luna resta incinta Adalberto si vede costretto a far conoscere i suoi genitori alla fidanzata. Quest’ultima non sa che la famiglia del suo partner è «mostruosa»: infatti, il futuro suocero Vladimiro (Massimo Ghini) è un vampiro, la futura suocera Brunilde (Lucia Ocone) è una strega, lo zio di Adalberto è un mostro di Frankenstein (Paolo Calabresi), la sua piccola sorellina Salmetta (Sara Ciocca) è una vampiretta mentre la nonna Crisilde (Barbara Bouchet) è un fantasma. D’altronde, anche Adalberto è un mostro e durante le notti di luna piena si trasforma in Lupo Mannaro. La coppia, dopo alcune discussioni, decide di raggiungere il castello dove si trova la famiglia di Adalberto. Qui avranno luogo numerosi equivoci e alcune situazioni grottesche visto che la famiglia di lui utilizza uno specchio magico per capire la natura del nascituro Sirio: tutti vogliono scoprire se nasca umano o mostro.

A complicare le cose ci penserà la famiglia della ragazza composta dal padre Nando (Lillo), dalla madre Stella (Ilaria Spada), dal piccolo Ivano (Vincenzo Sebastiani) e dal nonno Paride (Pippo Franco). Questi ultimi si dimostreranno dei «mostri» in senso figurativo visto che avranno dei modi rozzi, volgari e decisamente poco eleganti. Il confronto tra le due famiglie arriverà a un punto di non ritorno, ma il vero amore tra Adalberto e Luna sarà la chiave per sistemare la situazione e trovare una convivenza pacifica e civile tra mostri, metaforici e letterali, e umani.

Una Famiglia Mostruosa, 4 curiosità sul film 

Una Famiglia Mostruosa, l’incasso del film di Volfgango De Biasi

Il film di Volfgango De Biasi ha ottenuto un buon risultato al cinema al momento del suo debutto. Secondo i dati raccolti da Wikipedia, ha incassato al botteghino mondiale circa 736 mila dollari.

Una Famiglia Mostruosa, il sequel in uscita nel 2023

Visto il buon risultato, i produttori Fulvio Lucisano e Federica Lucisano hanno deciso di produrre un sequel del film. Quest’ultimo si intitolerà Un Matrimonio Mostruoso e vedrà il ritorno di alcuni attori del cast principale come Massimo Ghini, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei, Paolo Calabresi, Ilaria Spada, Sara Ciocca e Vincenzo Sebastiani. Ci saranno anche alcune aggiunte al cast con i personaggi interpretati da Maurizio Mattioli, Ricky Memphis, Claudio Greg Gregori, Irene Girotti e Mattia Lucentini. Il film uscirà nelle sale italiane il 21 giugno 2023.

Una Famiglia Mostruosa, le parole di Massimo Ghini sul film

Massimo Ghini, uno dei protagonisti principali del film, ha parlato in merito alla pellicola. Come riportato da Movieplayer, le sue parole sono state: «Mi piaceva l’idea di una commedia che non fosse scontata. Spero che sia un passo avanti, una provocazione». Ghini ha anche aggiunto: «Ho cercato di far parlare il mio personaggio come l’Avvocato Agnelli perché è un personaggio nato tra il 1300 e il 1400 e non può parlare un dialetto. Mi ha fatto ridere l’idea di mettere insieme delle persone che cercassero di far capire agli altri chi sono veramente i mostri. I mostri veri si impressionano quando arrivano la banda di Lillo con la Hummer gialla. Era interessante perché lì scattava un meccanismo di comicità».

Una famiglia mostruosa è il film che andrà in onda stasera 20 giugno 2023 su Rai 2, ecco trama e cast della pellicola.
Massimo Ghini (Getty Images).

Una Famiglia Mostruosa, gli effetti speciali un mix tra innovazione e tradizione

Il regista di Una Famiglia Mostruosa, Volfgango De Biasi, ha spiegato che gli effetti speciali del film sono un mix di stili vecchi e nuovi: «Ci siamo seduti con gli sceneggiatori e gli esperti di effetti speciali, dicendoci: mettiamo tutto quello che abbiamo nel fotogramma. Abbiamo cercato di far diventare tutto verosimile: molto umilmente, artigianalmente, abbiamo cercato di arricchire il fotogramma». De Biasi ha aggiunto: «In qualche maniera cerchi di capire cosa viene meglio, giocare con quel cinema di immaginazione, come quello di Méliès».

Il Belvedere di Palazzo Lombardia sarà intitolato a Silvio Berlusconi: sì della Giunta

Dopo l’iniziativa del Comune di Apricena, che ha dedicato una via a Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno, arriva il Sì della Regione Lombardia per dedicare all’ex premier il Belvedere di Palazzo Lombardia, al 39esimo piano. Attilio Fontana  ha parlato di «Una decisione unanime per ricordare, con un segno indelebile, l’uomo, il rappresentante istituzionale e l’imprenditore che ha sempre avuto nella Lombardia il suo punto di riferimento principale». La decisione è stata accolta favorevolmente dalla famiglia e nei prossimi giorni si conosceranno i dettagli pratici dell’iniziativa.

Il Belvedere di Palazzo Lombardia, al 39simo piano, sarà intitolato a Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno.
Funerali Silvio Berlusconi (Getty Images).

Il belvedere  di Palazzo Lombardia dedicato a Berlusconi

I rappresentanti di Forza Italia hanno definito la scelta come la «migliore per onorare il suo straordinario contributo alla vita economica, politica, sportiva e televisiva di questo Paese», anche perché il Belvedere, hanno aggiunto, «è un luogo unico che offre una vista mozzafiato sulla città, e che domina tutto il territorio lombardo che il presidente ha sempre portato con grande affetto nel cuore. Un simbolo di ascesa, un modo per ricordare la visione che Silvio Berlusconi ha sempre avuto: l’andare oltre, il superare i confini. Ringraziamo il presidente Fontana per la sensibilità che ha mostrato. È stata la scelta giusta. Buon viaggio presidente, buon viaggio Silvio».

La reazione del Movimento 5 Stelle

Una decisione non del tutto unanime, quella del presidente regionale Attilio Fontana e della giunta di intitolare il Belvedere di Palazzo Lombardia al Cavaliere, almeno secondo le parole Paola Pollini (M5s): «Non può trovarci d’accordo. Una decisione presa d’imperio dalla maggioranza neanche all’unanimità, dal momento che nemmeno gli Assessori di Fratelli d’Italia erano presenti al momento del voto in giunta. Una scelta che divide e continuerà a dividere, mentre le istituzioni e i loro luoghi dovrebbero unire. Come M5S preferiremmo che la memoria di questo Paese si cementasse intorno a figure, che hanno saputo attribuire al proprio ruolo di servitori dello Stato valori decisamente più alti». Intanto, l’ex governatore lombardo Roberto Formigoni, come riportato da Il Giorno, rilancia e propone di intitolare all’ex premier l’aeroporto di Malpensa o lo stadio di San Siro, mentre il capogruppo di FI Alessandro De Chirico è favorevole all’idea di Linate.

 

 

Madame confessa: «Frequentavo i neocatecumenali, fino a 15 anni mi odiavano tutti a Vicenza»

Una intervista-confessione, nata durante il podcast Tintoria con Daniele Tinti e Stefano Rapone, di cui Madame è stata ospite, e durante la quale la cantante ha parlato del suo passato nel gruppo cattolico dei neocatecumenali: «Ho frequentato per qualche anno una comunità neocatecumenale, c’erano belle canzoni, il fondatore è spagnolo e ha riarrangiato tutti i salmi con ritmi latini… Sono dei canti incredibili, voglio sposare qualcuno, stonato, che me li canti mentre vado all’altare».

La cantante Madame, durante un poadcast, ha raccontato la frequentazione religiosa e le difficoltà dei suoi quindici anni.
Madame, Festival di Sanremo (Getty Images)

Madame e la frequentazione dei neocatecumenali

Quando parla della sua esperienza con i neocatecumenali, Madame afferma: «È un genere di ambiente difficile, in cui devi avere consapevolezza di quello che stai facendo». L’intervista prosegue toccando altri aspetti della vita dell’artista, come i social, in particolare Twitter, «C’è chi mi ama, chi mi odia, e chi mi difende da chi mi odia. È un mondo che non mi vuole. Qualsiasi cosa io dica, su Twitter c’è qualcuno che sottolinea quanto io sia una persona di merda… è un social in cui o ti amano, come succede a Tananai ed Elodie, o ti odiano, tipo me. Infatti invidio Tananai, tutti ne parlano bene, beato lui che si è preso il popolo di Twitter. Io ora mi faccio problemi anche a pubblicare la data di uscita del mio nuovo singolo». Del suo passato, Madame racconta gli anni in cui socializzare non è stato facile: «Sono sempre stata abbastanza odiata a Vicenza, dai 15-16 anni ho cominciato a farmi degli amici, prima era abbastanza difficile. Anche perché diventare un rapper del tuo paese è un po’ come fare le elezioni comunali: per farlo devi proprio piacere alla tua zona».

Cosa sono i neocatecumenali

Il Cammino neocatecumenale è un itinerario di formazione cattolica di iniziazione cristiana. Diffuso in Spagna nei primi anni sessanta, è nato per volere del pittore Kiko Argüello e di Carmen Hernández. Secondo i suoi fondatori, «non è un movimento o un’associazione, ma uno strumento nelle parrocchie al servizio dei Vescovi per riportare alla fede tanta gente che l’ha abbandonata». Per Statuto è rivolto principalmente a coloro che: pur battezzati si sono allontanati dalla Chiesa; non sono stati sufficientemente evangelizzati e catechizzati; desiderano approfondire e maturare la loro fede; non sono battezzati e desiderano diventare cristiani; provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la Chiesa cattolica. Gli aderenti hanno il compito di «rendere visibile un nuovo modo di vivere il Vangelo, tenendo presenti le esigenze degli uomini contemporanei», senza distruggere niente, ma rispettando tutto e «presentando il frutto di una Chiesa che si rinnova».

Umberto Bossi, le sue poesie in dialetto sbarcano sui social

Sul blog di Nicoletta Maggi, le poesie del Senatur riportano come data di pubblicazione dicembre 2016, ma in realtà sono state scritte diversi anni prima, tra gli anni Settanta e Ottanta. I versi in lumbard di Umberto Bossi mostrano un lato più nascosto rispetto a quello a cui siamo stati abituati durante gli anni di impegno politico. Protagonista e ispiratrice di un giovane Bossi è lei, la Padania, ma non solo: amore, ambiente e impegno sociale si alternano per dare vita a poesie come Na Mameta o Sciura Maria, e ancora Sciopero in dul Baset o UI Lach Mort.

Sul blog di Nicoletta Maggi si possono leggere le poesie in lumbard di Umberto Bossi, con la traduzione in italiano.
Umberto Bossi (Getty Images)

Le poesie nel cassetto di Umberto Bossi

A ben rileggere la biografia del fondatore della Lega nord, non c’è tuttavia da restare stupiti per questa recente scoperta: negli anni ’60 infatti, Bossi era stato un cantautore con il nome d’arte di Donato. I suoi testi poetici parlano di giustizia per l’ambiente, come quando scrive «Pien da toll, da strasc, da smacc d’oli, da ratt/Pieno di barattoli, di stracci, di macchie d’olio, di topi, il lago è morto» e ancora «Hanno ucciso il lago/la nostra acqua […] Ho visto le sirene/degli stabilimenti/diventare siringhe» e «i seni delle ragazze/diventare mazzi di tumori». In alcuni versi emerge una vena anticapitalista: «Domani vado a casa e appena posso/Vado in stabilimento a licenziarmi» in Duman Vo Ca’.

La procura di Padova dichiara «illegittimi» 33 atti di nascita di bambini con due mamme

La procura di Padova ha deciso di impugnare tutti e 33 gli atti di nascita con cui il sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, ha riconosciuto bambine e bambini come figli di coppie omogenitoriali, dando loro gli stessi diritti di qualsiasi altro neonato. Una scelta storica partita da lontano, dalla circolare del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal no del Senato all’adozione del regolamento Ue sulla registrazione all’anagrafe e dalla scelta della stessa procura, nello scorso aprile, di acquisire i documenti in questione. La scelta definitiva è arrivata lunedì 19 giugno e sono già state inviate le raccomandate con cui il Tribunale comunica la cancellazione della madre non biologica dallo stato di famiglia.

Il tribunale ha notificato alle coppie che andrà tolto il cognome della madre non biologica
Una donna e il figlio durante una manifestazione delle coppie omosessuali (Getty).

Padova è la prima città ad annullare atti degli anni scorsi

Non si tratta della prima volta in cui, negli ultimi mesi, la procura si è ritrovata ad annullare atti di nascita di neonati figli di coppie omogenitoriali. Ma Padova ha una particolarità. Il tribunale, infatti, è andata a scavare a ritroso, fino al 2017, cioè sei anni fa. Il procuratore Valeria Sanzari ha motivato la sentenza spiegando che «un atto di nascita registrato con due mamme», come i 33 annullati, «va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione. E ci sono già le prime conseguenze. Una coppia di donne ha ricevuto un atto giudiziario in cui viene chiesta la rettifica dell’atto di nascita della figlia, oltre alla cancellazione del nome della madre non biologica dai documenti e la rettifica del cognome della bambina, che tra poco compirà 6 anni. L’udienza per il ricorso è fissata per il 14 novembre 2023, a cinque mesi dalla ricezione dell’atto stesso.

Il governo dice no: respinti emendamenti di +Europa e Pd

Il tema è attuale e in parlamento se ne parla ormai da mesi. L’ultimo tentativo di far approvare la registrazione di neonati di famiglie omogenitoriali è arrivato a metà maggio, quando Pd e +Europa hanno presentato alcuni emendamenti al progetto di legge di Fratelli d’Italia per rendere la maternità surrogata reato universale. I due partiti chiedevano che fosse introdotta la pratica nell’ordinamento attuale, andando incontro ai tanti sindaci che nei mesi scorsi hanno manifestato il loro dissenso contro il no del governo. Entrambi gli emendamenti, però, sono stati bocciati.

Il tribunale ha notificato alle coppie che andrà tolto il cognome della madre non biologica
Due mamme e la loro bambina (Getty).

TheBorderline, il canale YouTube non è stato ancora chiuso

Sembrava cosa fatta: dopo i titoli che hanno invaso le testate sull’addio dei TheBorderline e sulla chiusura del canale YouTube a causa del «dolore per la morte di Manuel» perché, come dichiarato nell’ultimo messaggio del 14 giugno «dopo la tragedia per noi è impossibile proseguire», il canale del gruppo coinvolto nell’incidente che ha causato la morte di un bambino di 5 anni a Casal Palocco, è ancora aperto.

Il canale YouTube TheBorderline, nonostante le voci circolate nelle ultime ore, resta aperto e continua a macinare visualizzazioni.
Manuel Proietti insieme alla madre (foto Facebook).

Il canale YouTube TheBorderline non è stato chiuso

Osservando le attività del canale dei TheBorderline, l’ultimo video è stato pubblicato il 14 giugno, proprio a seguito di quanto accaduto, e nelle parole che scorrono in 40 secondi non si parla esplicitamente di chiusura del canale, ma di interruzione delle attività. Perché la chiusura del canale non sia ancora avvenuta non è certo, ciò che appare chiaro è che il canale con 600 mila iscritti, dopo l’incidente costato la vita al piccolo Manuel, ha visto alcuni video raggiungere oltre 1 milione di visualizzazioni.

Un sottomarino di turisti in visita al Titanic è disperso nell’oceano

Un sottomarino che avrebbe dovuto portare alcuni turisti a vedere il relitto del Titanic, nelle profondità dell’Oceano Atlantico, si è perso da qualche parte lungo le coste degli Stati Uniti o del Canada. A riportarlo è la Bbc, che cita le informazioni fornite dalla Guardia Costiera di Boston, subito attivatasi per rintracciarlo e recuperare i passeggeri prima che sia troppo tardi. Non si sa ancora quante siano le persone a bordo del sommergibile. Si cerca nell’area intorno al relitto della gigantesca nave, che si trova a 600 chilometri dal Canada e alla profondità di 3 mila 800 metri.

Il sommergibile della OceanGate porta i turisti fino al relitto: ora è disperso nell'Oceano Atlantico
Una ricostruzione del Titanic in un museo di Lipsia nel 2017 (Getty).

Il sottomarino è della OceanGate Expeditions

Il sommergibile scomparso appartiene alla OceanGate Expeditions, l’azienda che organizza le spedizioni verso il relitto e che nei giorni scorsi aveva annunciato anche una partnership con Starlink per poter portare la linea internet sul mezzo. La Bbc ha raccolto le prime dichiarazioni dai vertici della società: «Stiamo esplorando tutte le opzioni per riportare a casa l’equipaggio in sicurezza. Tutta la nostra attenzione è rivolta ai membri dell’equipaggio del sommergibile e alle loro famiglie». Viaggiare verso il Titanic costa circa 250 mila dollari e la spedizione dura, in condizioni normali, otto giorni.

L’esperto del film Titanic: «Perdita delle comunicazioni insolita»

Al programma PM di Radio4, riporta la Bbc, è poi intervenuto anche Parks Stephenson. Si tratta del direttore tecnico del film Titanic, capolavoro del regista James Cameron. L’esperto ha affermato che la perdita di comunicazione tra le torri radio e il sommergibile è un «evento molto insolito». Per lui servono circa due ore per raggiungere la profondità in cui si trova il relitto e altrettante, quindi, per risalire. Ciò nonostante, i mezzi della Guardia Costiera di Boston non riescono a rintracciare il sottomarino.

Il sommergibile della OceanGate porta i turisti fino al relitto: ora è disperso nell'Oceano Atlantico
Il regista James Cameron (Getty).

Bebe Rexha colpita in faccia da un telefonino tirato da un fan

Si stava esibendo a New York, la pop star Bebe Rexha, quando è stata improvvisamente raggiunta alla testa da un cellulare lanciato da un fan. L’artista, subito dopo il colpo, si è accasciata a terra: a quel punto, il team è immediatamente intervenuto per portarla dietro le quinte e prestare le prime cure. La scena è stata ripresa da un video pubblicato sui social.

La cantante Bebe Rexha, durante la sua esibizione sul palco di New York, è stata colpita alla testa dal lancio di un cellulare.
Bebe Rexha, American Music Awards 2022 (Getty Images).

Bebe Rexha e il lancio del telefono: è stata «un’aggressione»

Una Bebe Rexha intenta a coprire la parte colpita del viso con le mani è l’immagine rimasta impressa mentre la sicurezza era impegnata ad allontanarla dal palco. Secondo le testimonianze dei presenti si sarebbe trattato di «un’aggressione». Intanto, un uomo è stato portato via dalle forze dell’ordine, in quanto riconosciuto come l’autore del lancio del cellulare contro la cantante. L’artista, secondo il sito Pop Base, è stata medicata con tre punti di sutura. Mentre alcuni fan su Twitter si sono detti sconvolti per quanto accaduto, la pop star non ha commentato in alcun modo quanto è successo, scrivendo su Instagram che questo è il tour migliore della sua vita.

Moise Kean, rapina nella villa dell’attaccante della Juventus

Non c’è pace per Moise Kean. Dopo la stagione travagliata della Juventus, squadra per cui gioca, e l’addio al ritiro della nazionale italiana Under 21, l’attaccante classe 2000 fa i conti con un furto. La sua villa in zona Precollina, a Torino, è stata presa di mira dai ladri. A lanciare l’allarme è stata la domestica, che non appena arrivata in casa lunedì 19 giugno ha constatato come tutto fosse in disordine. La donna ha trovato anche una finestra aperta e ha subito allertato i carabinieri. Gli agenti della stazione di Barriera Casale hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza e la testimonianza della stessa domestica. Le indagini sono in corso. Il calciatore intanto prosegue le proprie vacanze all’estero.

La villa a Torino del calciatore classe 2000 Moise Kean è stata presa di mira dai ladri
Kean durante un match della Juventus (Getty).

Furto a casa Kean: svaligiate anche le ville di Kaio Jorge e Di Maria

Si tratta della terza abitazione di un calciatore della Juventus svaligiata negli ultimi mesi. La prima è stata la villa di Angel Di Maria, che recentemente ha salutato i tifosi e il club. Dall’abitazione, però, i ladri non hanno rubato nulla, perché il colpo è stato sventato prima ancora che potesse essere portato a termine. In quel caso, l’argentino era in casa ed è stata la polizia a intervenire prontamente, fermando i responsabili. Il 2 giugno scorso, invece, è toccato al brasiliano Kaio Jorge. I ladri sono entrati in casa sua e hanno portato via gioielli, orologi di lusso e un suv Range Rover. Non è stato ancora specificato cos’abbiano rubato, invece, a casa di Moise Kean.

Kean in vacanza: ha lasciato il ritiro dell’Under 21

L’attaccante bianconero è in vacanza dallo scorso 8 giugno. Dopo aver concluso la stagione con la Juventus, era stato convocato per il ritiro dell’Italia Under 21 in vista degli Europei di categoria, che inizieranno mercoledì. Il primo impegno degli azzurrini guidati dal ct Paolo Nicolato sarà giovedì 22 giugno, contro la Francia, ma Kean non ci sarà. Questo perché il classe 2000 ha lasciato la nazionale durante lo stage dopo aver parlato con l’allenatore. Nessun problema fisico o personale, nonostante le indiscrezioni secondo cui sarebbe stato lui stesso a chiedere di andar via perché «un pesce fuor d’acqua». Kean ha poi smentito sui social: «Fake news. Non iniziate…».

La villa a Torino del calciatore classe 2000 Moise Kean è stata presa di mira dai ladri
Il disappunto di Moise Kean durante un match della Juventus (Getty).

Elezioni Regionali Molise 2023: data, candidati, liste e come si vota

I cittadini del Molise sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione più i 20 consiglieri regionali. Tre i candidati alle elezioni regionali: Francesco Roberti (centrodestra); Roberto Gravina (centrosinistra) e, infine, Emilio Lizzo, candidato indipendente. La lista della Democrazia Cristiana, con alla carica di governatore l’ex ministro Elisabetta Trenta, era stata esclusa dalla corsa alla candidatura per decisione del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso presentato dal partito dopo una prima bocciatura arrivata dal Tar Molise. Saranno in totale 15 le liste in campo e ben 284 i candidati alla carica di consigliere per Palazzo D’Aimmo.

Nelle giornate di domenica 25 e lunedì 26 giugno, i cittadini del Molise voteranno per eleggere il presidente regionale e i venti consiglieri.
Schede elettoriali (Getty Images).

Le liste dei candidati alle elezioni regionali 2023 in Molise

Tre candidati, tre sfidanti per le elezioni del presidente del Molise: il candidato del centrodestra, Francesco Roberti, ingegnere e docente di Elettronica presso l’I.I.S.S. Ettore Majorana di Termoli, si presenta con la lista Roberti presidente per il Molise. A sostenerlo politicamente vi saranno Lega Salvini premier, Unione di centro, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Popolari per l’Italia, il Molise che Vogliamo e Il Molise in buone mani-Noi moderati. Per il centrosinistra, Roberto Gravina, avvocato e sindaco di Campobasso dal 2019, si candida con la lista Gravina Presidente 2023, risultato di un’intesa tra il M5S, Costruire democrazia, Molise democratico e socialista, Alleanza verdi-sinistra italiana, Partito democratico e Gravina presidente Progresso Molise. Emilio Izzo, attivista, è invece il terzo candidato indipendente con la lista Movimento politico di salvezza pubblica «Io non voto… (i soliti noti)».

Come si vota alle regionali in Molise

I seggi per l’elezione del presidente della Regione del Molise e dei venti consiglieri resteranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica 25 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 26 giugno. Non è ammesso il voto disgiunto né il ricorso al ballottaggio. La coalizione del presidente eletto avrà diritto ad almeno 12 seggi. In materia di soglie di sbarramento, saranno escluse dalla ripartizione dei seggi, la o le liste collegate a un candidato presidente con meno dell’8 per cento dei voti e le liste in coalizione che abbiano ottenuto meno del 3 per cento dei voti.

SACE supporta Mygrants e premia Gingem e Human Maple

SACE partecipa al MygrantsDays Summer Edition 2023 e premia Gingem e Human Maple rispettivamente come miglior business idea e impresa già sul mercato. Il contest nasce con l’obiettivo di promuovere e supportare le idee di business e le imprese migranti ed è stato realizzato a Rimini nella cornice di We Make Future, Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione tecnologica e digitale che ha, a sua volta, riconosciuto con un award l’impegno di SACE per l’inclusione e lo sviluppo di competenze imprenditoriali nel Mezzogiorno con il progetto Women in Export: Obiettivo Sud.

Il supporto di SACE a Mygrants e il premio a Gingem e Human Maple

In questa iniziativa SACE è al fianco di Mygrants, la piattaforma che dal 2017 sfrutta l’adaptive microlearning per erogare a migranti percorsi di training, upskilling e assessment in diversi settori professionali per far emergere e allineare i loro background (formali, non formali e informali) al fabbisogno occupazionale italiano. Dal 2021, con Pickme (piattaforma B2B), mette a disposizione a PMI, corporate e agenzie interinali un database che permette loro di accedere a questo talent pool e di individuare e comparare in maniera bias-free i profili più idonei per soddisfare il loro crescente fabbisogno occupazionale.

Gingem è un’alternativa naturale e sana ai più comuni drink energetici, una bevanda a base di zenzero ad alta concentrazione con hibiscus e tamarindo per migliorare la digestione, stimolare il metabolismo e rafforzare il sistema immunitario, senza additivi o conservanti. Human Maple è un marchio che si pone l’obiettivo di migliorare il rapporto uomo-ambiente, prototipando un servizio per la raccolta e il riciclo dei mozziconi di sigarette che possono rappresentare materia prima per, tra gli altri, capi di abbigliamento.

Le dichiarazioni di Frezza

Antonio Frezza, Chief Marketing and Sales PMI di SACE, ha così dichiarato a margine dell’evento: «Noi di SACE siamo orgogliosi di aver selezionato due startup italiane fondate da giovani di origine straniera, che hanno trovato nel nostro paese terreno che ha nutrito il loro talento, permettendo di realizzare i loro sogni imprenditoriali e arricchire con il valore della diversità il Made in Italy. Anche questa iniziativa testimonia l’impegno del Gruppo nella sostenibilità e per lo sviluppo di un’economia sempre più solidale in linea con la nostra missione e i nostri valori».

 

Foggia, spari contro l’auto del capitano dopo la sconfitta ai playoff

L’auto di Davide Di Pasquale, difensore e capitano del Foggia, è diventata un bersaglio nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 giugno. Poche ore dopo il ko dei rossoneri nella finale di ritorno dei playoff di Serie C contro il Lecco, qualcuno ha sparato almeno tre colpi d’arma da fuoco contro la vettura, parcheggiata all’interno dello stadio Pino Zaccheria di Foggia, da cui la squadra è partita nei giorni scorsi verso l’impianto della squadra avversaria, il Rigamonti-Ceppi. Nessun ferito, visto che l’auto era parcheggiata senza nessuno all’interno. L’unico danno, oltre ai fori nella carrozzeria, è stato al finestrino del guidatore mandato in frantumi.

La vettura di Davide Di Pasquale centrata con tre colpi di pistola
Un’auto dei carabinieri (Imagoeconomica).

Spari contro l’auto di Di Pasquale: la Digos indaga

Ora toccherà alla Digos stabilire chi sia stato a sparare contro la Jeep Renegade del capitano del Foggia. Il calciatore ha scoperto cosa fosse successo soltanto al ritorno in città, in tarda notte. Di Pasquale ha disputato 33 partite durante lo scorso campionato, ma non è sceso in campo nel match di ritorno perso per 3-1, che ha sancito la promozione in Serie B del Lecco e la fine del cammino dei pugliesi. I rossoneri avevano perso anche la partita d’andata in casa per 2-1. Secondo alcuni giornali locali, i gruppi ultras del Foggia prenderanno le distanze da ciò che è successo già nelle prossime ore. Un gesto coerente con quanto accaduto a fine gara: dopo la sconfitta i tifosi hanno applaudito i calciatori.

La vettura di Davide Di Pasquale centrata con tre colpi di pistola
I tifosi del Foggia (Getty).

Nel 2020 era stato incendiato l’ingresso di casa all’ex capitano

Non è la prima volta che fatti di cronaca affiancano il calcio a Foggia. Nel dicembre del 2020, qualcuno ha incendiato la porta d’ingresso di casa di Federico Gentile, centrocampista che, all’epoca, vestiva la fascia da capitano della squadra pugliese. Due anni e mezzo fa, però, il calciatore era presente, in casa e a pochi passi dalla porta insieme alle figlie piccole. Grazie all’intervento di alcuni vicini di casa, che hanno spento le fiamme, è stato evitato il peggio.

Sanremo 2024, Amadeus: «Novità nel regolamento. Fiorello? Ha promesso che ci sarà»

Il nuovo Festival di Sanremo è scritto. A dichiararlo è lo stesso Amadeus, in collegamento da Milano, durante lo spazio Caffè con al Tg1  Mattina Estate, ospite di Giorgia Cardinaletti: «Ho finito di scriverlo e lo sto mandando all’approvazione degli avvocati della Rai». Lo showman annuncia che ci saranno delle novità, a partire dal regolamento di Sanremo 2024: «Sarà diverso da quello degli anni scorsi: ci saranno novità che magari verrò a svelare al Tg1. Siamo al lavoro, anche alla scenografia con Gaetano Castelli».

Amadeus conferma la presenza di Fiorello durante «Caffè con» al Tg1  Mattina Estate e annuncia delle novità per l'edizione 2024.
Festival di Sanremo, Fiorello e Amadeus (Getty Images).

Amadeus e le novità di Sanremo 2024

Per arrivare alla stesura della prima bozza del prossimo Sanremo 2024, Amadeus utilizza un metodo fidato: «Ho un quadernone, dal mio primo Festival, su cui appunto a penna nomi, idee, che poi possono andare in porto o no, mi serve per focalizzare quello che sto pensando». Per la selezione delle canzoni in gara, conferma e ringrazia i suoi consiglieri: «Grazie ai miei figli, Alice che ha 25 anni, Josè che ne ha 14, ascolto molta musica, poi arrivo dalla radio… Per me era impensabile che le canzoni di Sanremo dopo una settimana non fossero tra i primi 10 in classifica, ritenevo necessario far sì che il festival rispecchiasse i gusti musicali dei giovani. Sanremo è diventato così un programma per giovani: oltre l’80%, con punte del 90%, dei ragazzi di 14-24 anni seguono il festival». Senza considerare, prosegue il conduttore, che «ho sempre ascoltato musica giovane, sono abbastanza contemporaneo, raramente guardo le foto, non amo voltarmi indietro, mi piace scoprire il presente, anticipare i tempi e cerco di farlo anche nei programmi tv, nelle idee. Amo il passato, ma mi piace soprattutto il presente e il futuro, adesso ancora di più per motivi di lavoro, ma l’ho sempre fatto».

Ultimo Festival per Amadeus: «Fiorello ci sarà»

Dopo l’annuncio da parte di Amadeus sul fatto che questo sarà l’ultimo festival sotto la sua conduzione, la prossima domanda è se Fiorello ci sarà o no nella prossima edizione 2024. Il comico e conduttore televisivo e radiofonico ha già annunciato che sarà a Sanremo 2024 nella serata finale, per portar via l’amico Amadeus che non smentisce: «Sicuramente me lo ha promesso. Poi, come dico sempre, con lui non c’è mai certezza sul nulla, ma il fatto che possa essere sul suolo ligure mi rende già felice, non può mancare» anche perché, aggiunge Amadeus, lavorare al fianco di Fiorello «è sempre un imprevisto piacevole, mi affido completamente a lui. […]. Ricordo che una volta eravamo a Ibiza, per Deejay Television: erano le 2 del pomeriggio e io ero in difficoltà nel fare un annuncio, e lui venne in soccorso. E poi la mia prima trasmissione in Rai, Festa di classe, su Rai2: la prima puntata era andata benino ma non benissimo, allora gli chiesi di venirmi a dare una mano. Lui venne e la puntata fece record di ascolti e poi il programma andò bene, insomma diede il via». Insieme anche per le vacanze estive: «Prendo una casetta vicino alla sua, nel sud della Sardegna, e stiamo insieme una quindicina di giorni. Anche d’estate si sveglia prestissimo, mi telefona alle sette per fare colazione».

 

L’Europa è sempre più calda: 2,3 gradi in più nel 2022 rispetto al 1900

La temperatura media in Europa è aumentata di 2,3 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, cioè alla seconda metà del XIX secolo. Lo afferma il rapporto Stato del clima in Europa 2022, redatto dalla Wmo, l’Organizzazione meteorologica mondiale, e da Copernicus, il servizio dell’Unione Europea di osservazione della Terra. Nel documento vengono analizzati i dati raccolti e si evidenzia come dal 1980 l’Europa si sia riscaldata del doppio rispetto alla media mondiale. Basti pensare che la temperatura media della Terra nel 2022 è salita di 1,15 gradi sopra la media del 1850-1900, rispetto al già citato 2,3 del solo Vecchio Continente.

Il report di Wmo e Copernicus evidenzia l'aumento delle temperature medie
Un termometro in Spagna mostra la temperatura di 44°C (Getty).

Gli effetti: «Siccità intense e violenti incendi boschivi». 195 mila morti dal 1980

Il report è stato redatto non soltanto a fini statistici ma per analizzare anche le conseguenze di questo vistoso aumento delle temperature. In Europa, si legge nel documento, «le alte temperature hanno esacerbato siccità intense e diffuse, alimentato violenti incendi boschivi, responsabili della seconda più grande superficie mai bruciata nel continente, e provocato migliaia di morti». Per il database delle situazioni di emergenza, 156 mila persone sono state colpite da eventi meteorologici, idrologici o climati nel solo 2022, con oltre 16 mila morti. Le vittime dei disastri ambientali legati al surriscaldamento del continente dal 1980 al 2022 sono state, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, 195 mila.

Il report di Wmo e Copernicus evidenzia l'aumento delle temperature medie
La secca di un fiume in Spagna (Getty).

Buontempo: «Una tendenza che porterà a episodi frequenti e intensi»

Il direttore dell’Osservatorio sui cambiamenti climatici Copernicus, Carlo Buontempo, lancia l’allarme e spiega che il 2022 «purtroppo non è un caso unico o una stranezza climatica». Per il numero uno del C3S dell’Unione Europea, infatti, il fenomeno è «parte di una tendenza che renderà gli episodi estremi di stress da caldo più frequenti e più intensi in tutta la regione». Nel report si parla anche dei danni economici complessivi. Inondanzioni e tempesta in tal senso sono i fenomeni che creano maggiori problemi. Nel 2022 si parla di due miliardi di dollari, ma nel 2021 a causa di eccezionali inondazioni si è arrivati addirittura a 50 miliardi.

Jair Bolsonaro parla di grafene nei vaccini anti Covid, poi il dietrofront: «Ho sbagliato»

Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, scivola ancora una volta sul Covid. Sabato 17 giugno a Jundai, nello Stato di San Paolo, Bolsonaro è tornato a parlare dei vaccini mRna e in tono perentorio ha affermato che al loro interno è contenuto del grafene. Una frase smentita poche ore più tardi sul proprio profilo Facebook. L’ex presidente ha affermato, secondo quanto riporta il quotidiano Uol: «In essi (nei vaccini, ndr) è presente ossido di grafene, ok? Dove si accumula? Nei testicoli e nelle ovaie». 24 ore più tardi è arrivato il dietrofront: «Ho sbagliato».

L'ex presidente del Brasile è tornato a parlare di vaccini ma si è scusato per averli associati alla sostanza
Jair Bolsonaro in Florida nel febbraio 2023 (Getty).

Bolsonaro: «Mi pento di ciò che ho detto»

Jair Bolsonaro si è corretto e ha chiesto scusa su Facebook. «C’è stato un errore da parte mia», ha dichiarato, «ho inavvertitamente collegato la sostanza al vaccino, fatto smentito ad agosto 2021. Ancora una volta mi dispiace per quello che ho detto e mi scuso». Durante il discorso del 17 giugno aveva sottolineato di aver anche letto il foglietto illustrativo redatto da Pfizer, una delle case farmaceutiche produttrici del vaccino mRna. Quasi 3 mila i commenti ricevuti al post di scuse, tra chi lo accusa di aver diffuso l’ennesima notizia falsa e chi, invece, lo giustifica e gli dimostra il proprio sostegno.

Bolsonaro sarà processato per fake news sul voto elettronico

Per i media brasiliani la notizia ha una doppia valenza. Bolsonaro è scivolato su una fake news a pochi giorni dalla decisione del Tribunale supremo elettorale, il Tse di Brasilia, secondo cui nell’ottobre scorso, dopo la sconfitta contro l’attuale presidente Luiz Inacio Lula, ha diffuso notizie infondate sul malfunzionamento del voto elettronico. Dopo la diffusione dei presunti malfunzionamenti si erano scatenate molte proteste in tutto il Brasile, con tanto di intervento della polizia. Il processo inizierà il 22 giugno 2023 e Bolsonaro rischia fino a otto anni di inibizione dai pubblici uffici.

Bolsonaro andrà a processo il 22 giugno per le fake news sul voto elettronico
Bolsonaro saluta la folla che lo acclama dopo le elezioni nell’ottobre 2022 (Getty).

Russia, il piano fallito per uccidere la “talpa” Alexander Poteyev

La Russia ha tentato di assassinare negli Stati Uniti l’ex ufficiale dell’intelligence Alexander Poteyev in un’operazione che – fallita – ha portato all’espulsione di 10 diplomatici dagli Usa. Lo scrive il New York Times, citando tre ex alti funzionari statunitensi rimasti anonimi. Dal 2000 al 2010 vice capo del Služba vnešnej razvedki (SVR), primo organismo di intelligence a prendere vita dopo lo scioglimento del KGB, Poteyev a partire dal 1999 aveva iniziato a lavorare segretamente con la Cia, contribuendo a rivelare l’esistenza di una rete nascosta di spie russe operanti negli Stati Uniti, tra cui anche Anna Chapman.

Russia, il piano fallito per uccidere la “talpa” Alexander Poteyev, che aveva contribuito all'arresto di 10 spie russe.
La notizia dell’arresto di Anna Chapman sul giornale russo Tvoi den (Getty Images).

Il compito di trovare Poteyev affidato a un microbiologo messicano

Anna Chapman, nata Anna Vasilyevna Kushchenko, abitava a New York quando il 27 giugno 2010 fu arrestata assieme ad altri nove agenti segreti, con l’accusa di lavorare per il cosiddetto “Illegals Program”, una rete di spie dormienti facenti parte non ufficialmente dell’SVR. Fuggito negli Usa pochi giorni prima che l’Fbi arrestasse le spie russe, il colonnello Poteyev è stato poi condannato in contumacia a 25 anni di carcere per tradimento. Secondo quanto rivelato dalle fonti del New York Times, Mosca nel 2019 ha reclutato al microbiologo messicano Hector Alejandro Cabrera Fuentes per localizzarlo a Miami Beach, in Florida: nel 2016, incredibilmente, Poteyev aveva fornito il suo vero nome per ottenere la licenza di pesca e iscriversi alle liste elettorali. L’operazione avrebbe varcato una linea: mai, per quanto si sappia, la Russia aveva preso di mira un informatore degli Usa sul suolo americano. L’intenzione c’era, ma non è andata come sperato dai russi: dopo aver attirato l’attenzione delle guardie che sorvegliavano il complesso residenziale all’interno del quale viveva Poteyev, Fuentes è stato infatti arrestato a febbraio del 2020 all’aeroporto di Miami, mentre cercava di tornare in Messico.

Russia, il piano fallito per uccidere la “talpa” Alexander Poteyev, che aveva contribuito all'arresto di 10 spie russe.
Un’immagine aerea di Miami Beach (Getty Images).

L’arresto di Fuentes e l’espulsione di 10 diplomatici russi dagli States

Incastrato da una foto della targa dell’auto di Poteyev sul suo smartphone, una volta in arresto Fuentes ha rivelato alle autorità statunitensi i suoi contatti con un funzionario russo, che il Dipartimento di giustizia ha dettagliato in una denuncia: il messicano nei mesi precedenti si era incontrato più volte con il suo contatto, scambiandosi informazioni sull’uomo finito nel mirino di Mosca. A seguito di quanto accaduto, gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni e l’espulsione di 10 diplomatici russi, presunte spie, nell’aprile 2021. In risposta, poco dopo la Russia ha espulso 10 diplomatici americani. Dato più volte per molto dalla Russia, Poteyev continua a vivere negli Stati Uniti con una nuova identità.