Russia, il Cremlino smentisce la fuga di Putin e Medvedev
Né il presidente Vladimir Putin né l’ex capo del Cremlino Dmitry Medvedev – oggi vice presidente del Consiglio di sicurezza russo – hanno lasciato Mosca di fronte alla minaccia di Yevgeny Prigozhin, che si è ribellato ai vertici della Russia e ha marciato su Rostov sul Don con il suo esercito privato. «Il presidente lavora al Cremlino», ha assicurato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti, mettendo a tacere le voci che volevano il presidente in fuga verso una delle residenze fuori dalla regione della capitale. «Medvedev, i suoi assistenti e la segreteria sono nei loro luoghi di lavoro e svolgono i loro compiti», ha riferito il portavoce Oleg Osipov.
Putin's presidential plane reportedly took off from Moscow to St. Petersburg.
At the same time, Peskov states that Putin is working in the Kremlin. pic.twitter.com/DE7WZcvMnw
— Anton Gerashchenko (@Gerashchenko_en) June 24, 2023
Il volo sospetto dell’aereo presidenziale Ilyushin Il-96 verso San Pietroburgo
In un tweet Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino, aveva scritto che l’aereo presidenziale Ilyushin Il-96 di Putin era decollato da Mosca per San Pietroburgo, allegando una foto del sito FlightRadar che mostra il percorso dell’Ilyushin II 96-300 PU. Insieme sarebbe atterrato anche un altro degli aerei governativi, un Airbus RSD523. Sempre su Twitter, Gerashchenko ha condiviso l’indiscrezione che anche il membro più ricco del governo russo, il vice primo ministro Denis Manturov, avrebbe lasciato il Paese volando in Turchia.

Il Cremlino avrebbe cercato di negoziare un accordo con il leader del Gruppo Wagner
Secondo il sito russo Vazhnye Istorii, alla vigilia della rivolta di Prigozhin il Cremlino avrebbe cercato di negoziare un accordo con il leader del Gruppo Wagner, che però avrebbe rifiutato la richiesta di ritrattare le dichiarazioni di fuoco fatte contro i vertici militari russi. Prigozhin avrebbe ricevuto «una chiamata dall’amministrazione presidenziale, non da Putin, e gli è stato offerto di ritrattare, spiegando che i suoi messaggi erano opera di hacker che avevano falsificato la sua voce». Una volta incassato il no del capo del Gruppo Wagner, Putin ha ordinato di avviare l’inchiesta penale a suo carico.
