Insulti e minacce a Silvia Romano: aperta una inchiesta

Lo ha deciso l’antiterrorismo milanese mentre la prefettura sta valutando di assegnare alla cooperante una scorta. Chiuso il profilo Facebook della 25enne.

Gli attacchi vergognosi sui social a Silvia Romano per la sua conversione all’Islam non si placano. Tanto che il responsabile dell’antiterrorismo milanese ha aperto un’indagine per minacce aggravate per ora contro ignoti. Intanto su Facebook non è più visibile il profilo della cooperante liberata lo scorso 8 maggio.

Già lunedì sera la prefettura aveva annunciato di valutare una forma di tutela, fissa o mobile, per la 25enne.

Tra gli odiatori anche alcuni esponenti locali di Lega e Fratelli d’Italia. L’ultimo affronto, ma solo in ordine di tempo, è partito dal consigliere comunale di Asolo, nel Trevigiano, Nico Basso, un ‘venetista’ capogruppo della civica Verso il futuro, ex assessore leghista. In un post, poi cancellato, aveva invocato per la cooperante l’impiccagione. Il post, riferisce la stampa locale, è stato duramente condannato anche dal sindaco di Asolo, Mauro Migliorini, che ora sta valutando le richieste di dimissioni di Basso arrivate da più parti. L’uomo non è nuovo ai messaggi d’odio contro politici e rappresentanti delle istituzioni e, sempre sulla liberazione di Silvia Romano, ha pubblicato commenti offensivi anche verso il premier Giuseppe Conte e il ministro Luigi Di Maio.

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