Un gruppo di senatori M5s ha chiesto di abolire il capo politico

Il documento verrà presentato all’assemblea congiunta degli eletti pentastellati. Si domanda anche di togliere il controllo della piattaforma Rousseau alla Casaleggio Associati.

Abolire la figura del capo politico, togliere alla Casaleggio Associati il controllo della piattaforma Rousseau e lasciare a Beppe Grillo soltanto il ruolo di presidente, non più quello di garante del M5s: sono le proposte che un gruppo di senatori pentastellati – capitanati da Primo Di Nicola, Emanuele Dessì e Mattia Crucioli – ha messo nero su bianco e intende presentare all’assemblea congiunta degli eletti in programma nella serata del 9 gennaio.

IL TESTO HA GIÀ RACCOLTO UNA DECINA DI FIRME

Come riferisce Il Fatto Quotidiano, che per primo ha dato la notizia, il testo è già stato sottoscritto da una decina di senatori. L’obiettivo è di raccogliere più firme possibili e far partire il dibattito interno. Nel frattempo anche i deputati Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri hanno deciso di passare al gruppo Misto, facendo scendere a 211 il numero totale dei pentastellati che siedono a Montecitorio.

SI PUNTA SU UNA MAGGIORE «DEMOCRAZIA INTERNA»

Nel documento si chiede di ristrutturare profondamente la “governance” del M5s. Prevedendo una gestione collegiale della futura linea politica e diverse modalità di rendicontazione per la restituzione parziale degli stipendi. Su quest’ultimo punto, in particolare, si propone che in caso di scioglimento del Comitato rendicontazioni le giacenze non vengano più destinate all’Associazione Rousseau, bensì direttamente al Fondo per il Microcredito. Nessun attacco, tuttavia, alla tenuta del governo giallorosso presieduto da Giuseppe Conte, che anzi «non deve saltare». Il messaggio è dunque rivolto ai vertici del M5s e in primis a Luigi Di Maio, cui si domanda un cambiamento radicale in direzione di una «maggiore democrazia interna».

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