L’altoforno 2 dell’Ilva non deve essere spento
Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso degli amministratori straordinari dell’acciaieria. Evitata la cassa integrazione per oltre 2 mila lavoratori. E le trattative tra governo e ArcelorMittal possono ripartire.
Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso degli amministratori straordinari dell’Ilva: l’altoforno 2 non deve essere spento. Le trattative tra il governo e ArcelorMittal possono quindi ripartire, alla luce di questo nuovo elemento che arriva dalla magistratura.
Il 10 dicembre il Tribunale di Taranto aveva respinto la richiesta di rimandare lo spegnimento dell’impianto, che non è a norma e che era stato sequestrato nel 2015 dopo la morte dell’operaio Alessandro Morricella. Il giudice aveva ritenuto pericoloso concedere un’ulteriore proroga, ma il Riesame, in sede d’appello, ha stabilito diversamente.
Adesso i commissari dell’Ilva avranno il tempo per eseguire i necessari lavori di ristrutturazione, tra cui l’automazione del campo di colata, mentre altri interventi di messa in sicurezza sono già stati realizzati.
La pronuncia del Riesame, in ogni caso, evita il rischio che l’attuale cassa integrazione ordinaria per 1.273 lavoratori si allarghi fino a coinvolgere 3.500 addetti, mossa annunciata da ArcelorMittal subito dopo il verdetto del giudice di primo grado.
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