I sindaci in marcia contro l’odio e per Liliana Segre

Seicento primi cittadini in corteo a Milano per sostenere la senatrice sopravvissuta all’Olocausto. Da Gori ad Appendino, per la Lega c’è il responsabile degli enti locali Locatelli.

Seicento sindaci in marcia, con la fascia tricolore, in segno di solidarietà alla senatrice vittima dell’Olocausto Liliana Segre. È iniziato da piazza dei Mercanti, a Milano, il corteo di sostegno alla senatrice a vita sopravvissuta all‘Olocausto, oggi sotto scorta per le ripetute minacce antisemite. Alla manifestazione, promossa dal sindaco di Milano Beppe Sala con il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e organizzato da Anci, Ali e Upl, partecipano circa 600 sindaci in fascia tricolore delle grandi città ma anche delle medie e piccole amministrazioni, provenienti da tutta Italia e di diversi schieramenti politici.

BELLA CIAO E APPLAUSI IN GALLERIA VITTORIO EMANUELE

Passando sotto la Galleria Vittorio Emanuele II, il corteo ha intonato Bella Ciao. Al passaggio del corteo le persone schierate ai lati della Galleria applaudono la senatrice a vita, affiancata dai sindaci di Milano e Pesaro, Giuseppe Sala e Matteo Ricci, e urlano il suo nome in segno di sostegno

DA APPENDINO A GORI, FINO AL RESPONSABILE ENTI LOCALI DELLA LEGA

Al corteo partecipano, tra gli altri, i sindaci di Milano Beppe Sala, di Torino Chiara Appendino, di Palermo Leoluca Orlando, di Bologna Virginio Merola, di Bari Antonio Decaro, di Parma Federico Pizzarotti e di Bergamo Giorgio Gori. In prima fila anche il responsabile enti locali della Lega, Stefano Locatelli, sindaco di Chiuduno (Bergamo). I sindaci reggono un striscione giallo con scritto «L’odio non ha futuro», titolo della manifestazione.

UNA MARCIA SENZA SIMBOLI E BANDIERE

La marcia, senza bandiere o simboli di partito, si muove verso Piazza Duomo, attraversa la Galleria Vittorio Emanuele per poi fermarsi in Piazza Scala, davanti Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove è previsto l’intervento della senatrice Segre, che sarà l’unica a prendere la parola al termine della manifestazione.

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