Segre non molla ed è pronta a guidare la Commissione anti-odio

La senatrice a vita al centro delle polemiche: «Non mi arrendo agli insulti. Ma quale bavaglio. Biella? Il gesto di Greggio un fiore raro. E sull’incontro con Salvini abbiamo scelto la riservatezza».

A 89 anni Liliana Segre è stanca di tutto questo. Ma non ha intenzione di tirarsi certo indietro. La senatrice a vita che fu internata nei campi di sterminio nazisti si è detta comunque pronta a guidare la Commissione anti-odio tanto contestata dal centrodestra: «Se me la propongono, sono dell’idea di dire sì. Sono stata in dubbio e certo il calendario degli anni non va indietro. Ma io credo in questa Commissione, dunque spero di reggere», ha detto in un’intervista al Corriere della sera.

«NON GIUDICHEREMO NÉ CENSUREREMO NESSUNO»

A chi definisce un “bavaglio” la Commissione (tipo Silvio Berlusconi, per citarne uno), Segre ha risposto che «sembra una barzelletta: “Qual è il colmo per un’ebrea sefardita? Diventare il capo dell’Inquisizione spagnola“. Ma figuriamoci!». E poi ha spiegato: «La Commissione che ho proposto non può giudicarecensurare nessuno e non può cambiare le leggi. Si tratta di studiare un fenomeno, di avanzare proposte su un problema per cui tutti, anche gli esponenti dell’opposizione quando parlano a telecamere spente, si dichiarano allarmati».

A quasi 90 anni credo sia normale chiedersi “ma chi me l’ha fatto fare?”. Però dura poco, non sono una che si arrende facilmente


Liliana Segre

Più in generale, la Segre ha parlato del momento complicato che sta vivendo: «La tentazione di abbandonare il campo ogni tanto si affaccia. Se a quasi 90 anni finisci bersagliata da insulti, e poi sotto scorta, senza più la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi “ma chi me l’ha fatto fare?”. Però dura poco, non sono una che si arrende facilmente». La senatrice a vita si è detta affaticata per «troppa esposizione, troppo odio, troppe polemiche, troppa popolarità».

PAURA DI STRUMENTALIZZAZIONI SULL’INCONTRO CON SALVINI

A una domanda sull’incontro col leader leghista Matteo Salvini, che poi lui aveva smentito, si è limitata a rispondere: «Ci siamo impegnati entrambi alla riservatezza per evitare strumentalizzazioni politiche».

«MI SPIACE AVER CREATO IMBARAZZO A BIELLA E SESTO»

Infine, quanto al caso della cittadinanza onoraria che le hanno negato i Comuni di Sesto San Giovanni e Biella, ha osservato: «Avere creato imbarazzo a quelle Giunte mi dispiace. Il caso di Biella è stato però l’occasione di ricevere un fiore raro come il gesto di Ezio Greggio (che ha rifiutato il riconoscimento in rispetto della Segre, ndr), che è molto più di una cittadinanza».

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