Il giallo del drone italiano precipitato in Libia

Il velivolo si è schiantato nella zona a nord di Tarhouna a circa 60 km da Tripoli. L’esercito di Haftar ha rivendicato l’abbattimento la la Difesa nega: «Caduto per problemi tecnici».

Un drone militare italiano è precipitato il 20 novembre in Libia. Lo ha comunicato lo Stato maggiore della Difesa, spiegando che è stato perso «il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica militare, successivamente precipitato sul territorio libico». Il velivolo, «che svolgeva una missione a supporto dell’operazione Mare sicuro, seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche», ha aggiunto la Difesa. Sono in corso approfondimenti per accertare le cause.

LE FORZE DI HAFTAR RIVENDICA L’ABBATTIMENTO

Secondo il sito Libya Akhbar il velivolo a pilotaggio remoto è stato “abbattuto” dalla contraerea delle forze del generale ribelle Khalifa Haftar. Il sito ha citato il generale capo delle «sale operative della regione occidentale», che ha definto il velivolo «un drone ostile abbattuto dalla difesa antiaerea a nord di Tarhouna». L’abbattimento sarebbe stato confermato anche da fonti di alto livello dell’Esercito nazionale libico guidato dall’uomo forte della Cirenaica. «Il maggior generale Mabrouk al Ghazawi, comandante del gruppo che opera nella regione regione, ha confermato che le difese anti-aeree della 9/a Brigata di fanteria hanno abbattuto il velivolo sulla zona di Souk El Ahad quando è penetrato nello spazio aereo della zona per una missione ostile nell’area delle operazioni», ha scritto peraltro il sito.

Citando una «fonte militare» della sala operativa del Comando, Libya Akhbar ha precisato che sulle prime si era pensato che si trattasse di un drone «di fabbricazione turca», «ma poi si è appurato che portava il logo dell’aviazione italiana» e «un esame preliminare dei rottami del velivolo indicano che si tratta di un Predator». Il sito, ma anche altri media vicini al maresciallo Haftar come Al Marsad, hanno rilanciato una foto in cui si vede l’ala color celeste chiaro di un velivolo con i tre cerchi concentrici rosso-bianco-verde. Il rottame è legato su un pick-up sul quale posa un miliziano in mimetica e mitragliatore in pugno.

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LA DIFESA ITALIANA INSISTE: «PROBLEMA TECNICO»

Fonti italiane qualificate hanno spiegato che le cause della caduta del predator italiano «sono ancora in corso di accertamento», ma al momento «l’ipotesi prevalente è che si tratti di un incidente provocato da un problema tecnico». Per le stesse fonti «è ancora presto per dare una risposta definitiva, ma questa è l’ipotesi più accreditata». In particolare, è stato sottolineato che le forze del generale Haftar non avrebbero tecnologie in grado di colpire un aereo che, come il Predator, vola a circa 20.000 piedi di quota.

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