Trenta si arrende e rinuncia all’appartamento contestato
Dopo giorni di pressing, l’ex ministra fa dietrofront e dice: «Traslocheremo nel tempo necessario, mio marito ha già presentato la rinuncia».
Dopo giorni di polemiche e levate di scudi, è arrivata la resa. L’ex ministra Elisabetta Trenta ha rinunciato all’appartamento della discordia. «Mio marito, pur essendo tutto regolare, e sentendosi in imbarazzo, per salvaguardare la famiglia ha presentato istanza di rinuncia per l’alloggio». ha detto Trenta intervistata da Radio 24. «Spero che questo atto d’amore serva a tacitare la schifezza mediatica che è caduta su di me».
«CHIEDO E PRETENDO RISPETTO COME CITTADINA»
«Lasceremo l’appartamento nel tempo che ci sarà dato per fare un trasloco e mettere a posto la mia vita da un’altra parte. Sono una cittadina come gli altri, chiedo e pretendo rispetto», ha dichiarato l’ex ministra sfogandosi per le polemiche che l’hanno travolta a causa di quell’alloggio di servizio passato da lei, ministra (con casa di proprietà a Roma), al marito militare. Un benefit rivendicato con forza in virtù della regolarità delle procedure, 180 metri quadrati in centro a Roma, per 540 euro al mese.
«NON HO VIOLATO NESSUNA LEGGE»
«Non ho violato nessuna legge» – ha ribadito Trenta – è tutto in regola, mi sono attenuta alle regole. Hanno speculato sulla mia privacy. Forse da ministro» – ha aggiunto – «ho dato fastidio a qualcuno, non lo so, ma non voglio alimentare polemiche, sono una donna di Stato». Quanto al Movimento 5 stelle, che pare averla scaricata, prima Trenta ha rassicurato dicendo «non sono stata trattata bene, ma io nei valori del Movimento ci credo e non ho nessuna intenzione di abbandonarlo», poi, però, ha ammesso: «Prendermi una pausa di riflessione da Movimento? Chissà, magari me la prendo».
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