Nuova giornata di scontri e proteste a Hong Kong
Gli studenti si sono asserragliati nel Politecnico di Kowloon. Ferito un agente colpito da una freccia al polpaccio. Lunedì scuole chiuse per motivi di sicurezza.
Ancora un giorno di scontri e proteste a Hong Kong. Anche domenica 17 novembre, come ormai avviene da mesi, i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la governatrice Carrie Lam e la Cina.
Gli scontri più accesi sono avvenuti sulla penisola di Kowloon dove gli studenti del Politecnico hanno scagliato frecce e usato catapulte artigianali per lanciare oggetti contro la polizia. In questi tafferugli in agente è stato colpito a un polpaccio ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale. L’uomo non sarebbe comunque in pericolo di vita. Per tutta risposta gli agenti hanno utilizzato gas lacrimogeni e idranti con liquido chimico blu. La polizia ha inoltre chiesto «a tutti i cittadini di non dirigersi verso l’area del PolyU, il Politecnico, perchè la situazione si sta rapidamente deteriorando» dato che la situazione sta sempre più degenerando.
A HONG KONG SCUOLE CHIUSE LUNEDÌ
A causa dei disordini l’Ufficio per l’Istruzione ha annunciato che è prevista la chiusura straordinaria delle scuole per la giornata di lunedì 18 novembre. Tutte le lezioni, spiegano ancora i portavoce dell’istituzione scolastica, dalla scuola materna fino alla scuola superiore sono state sospese per motivi che riguardano la sicurezza. Del resto molti studenti si sono uniti alla protesta. Molti sono anche degli adolescenti come testimoniano gli arresti fatti nelle settimane scorse e che riguardavano anche alcuni ragazzini di appena 12 anni.
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