Storia, significato e numeri del Black Friday
Nato negli Usa, il giorno di saldi speciali segna l’inizio del periodo natalizio. La storia di un appuntamento che dalla fine degli Anni 90 ha conquistato il mondo. Italia compresa.
Conto alla rovescia per il Black Friday, il venerdì nero dello shopping sfrenato e scontato che quest’anno cade il 29 novembre (anche se molte offerte sono cominciate a partire dal 22). Tutti pronti a cercare l’occasione, soprattutto online. In una caccia all’oggetto del desiderio che, però, già nel nome ha qualcosa di sinistro. Quel “nero” associato a un giorno della settimana richiama infatti i tonfi della Borsa di Wall Street del 1929 a partire dal tristemente noto Giovedì nero. E venerdì nero era stato ribattezzato il 24 settembre 1869 quando crollò il prezzo dell’oro a causa di una manovra speculativa. Ma come ha fatto il Black Friday a trasformarsi da giorno nefasto in giorno di festa per i compulsivi dell’acquisto?
L’INIZIO DELLA STAGIONE NATALIZIA
La data è legata al calendario delle ricorrenze Usa. Il quarto giovedì di novembre, il giorno del Ringraziamento, ricorda la gratitudine dei Padri Pellegrini del Massachusetts per il primo raccolto. Celebrato per la prima volta nel 1621, il Thanksgiving Day fu formalizzato nel 1623, proclamato festa nazionale nel 1777, e sancito definitivamente dal 1862. Poco dopo, scorrendo il calendario, arriva il Natale, occasione si spese e regali. Quasi ovvio, dunque, che a qualcuno venisse l’idea di far iniziare la stagione natalizia a partire dal giorno successivo al Ringraziamento. Accadde il 27 novembre 1924 quando la catena di distribuzione Macy’s organizzò per prima una parata per celebrare l’inizio degli acquisti natalizi proprio il venerdì successivo al Ringraziamento.
GIORNO NERO SÌ, MA PER LE IMPRESE E PER IL TRAFFICO
Solo nel novembre 1951, però, il giornale specializzato Factory Management and Maintenance usò l’espressione “Black Friday”. Ma con tutt’altro significato: si trattava di un giorno sì nero ma per le imprese visto che i lavoratori dipendenti spesso si mettevano in malattia per poter fare ponte e godersi quattro giorni di ferie consecutivi. Molti di loro ne approfittavano anche per andare a far compere, intasando il traffico delle città. I termini “Black Friday” e “Black Saturday” cominciarono così a essere usati dalla polizia di Filadelfia e Rochester per indicare la congestione delle strade. Per i negozianti era naturalmente un giorno felice, e dunque nel 1961 su loro pressione la città di Filadelfia tentò di lanciare le espressioni “Big Friday” e “Big Saturday”. Ma non attecchirono.
DAI BILANCI IN ROSSO AI BILANCI IN NERO
Il 29 novembre 1975 il termine arrivò all’attenzione nazionale quando il New York Times spiegò che a Filadelfia chiamavano Black Friday «il giorno di shopping e traffico più intenso dell’anno». Il 21 novembre del 1981 The Philadelphia Inquirer – per spiegare l’incongruenza di un aggettivo nefasto per indicare un giorno allegro – scrisse che «nero» non andava inteso in senso iettatorio ma contabile: era il giorno da cui grazie alle vendite anche i commercianti più sfortunati potevano far passare i loro bilanci dal rosso del passivo al nero dell’attivo. Ma sembra piuttosto una classica «invenzione di una tradizione» alla Hobsbawm. Insomma, adesso sembra quasi che sia sempre esistito, ma negli stessi Stati Uniti il Black Friday è diventato appuntamento nazionale solo dalla fine degli Anni 80. Nel resto del mondo approdò sostanzialmente grazie al contagio di Internet, alla fine degli Anni 90.
DAL 2005 GIORNATA RECORD DI VENDITE
Negli Stati Uniti, dal 2005, il Black Friday è diventato il giorno record per le vendite. Una tendenza continuata fino al 2014 quando la mole di compere scese dell’11% restando comunque a 51 miliardi di dollari. Secondo gli analisti, il calo non fu dovuto alla crisi, ma al fatto che sempre più commercianti avevano cominciato a spalmare le promozioni lungo tutto l’arco dei mesi di novembre e dicembre, senza concentrarle più in una giornata sola. Il venerdì nero è però caratterizzato dall’apertura straordinaria dei negozi: serrande alzate alle 5, poi alle 4. Nel 2011 persino a mezzanotte. Dall’anno successivo Walmart aveva spostato l’apertura alle 20 del Thanksgiving Day, record peraltro battuto da alcuni esercizi che nel 2014 avevano aperto alle 17 dello stesso giorno.
IL BLACK FRIDAY IN ITALIA
In Italia, si è detto, il fenomeno è limitato quasi solo a Internet. E l’appuntamento ha i suoi effetti: secondo l’Istat, nel penultimo mese del 2018 si è registrato un aumento degli affari dello 0,7% rispetto a ottobre, sia in valore sia in volume. Per i beni alimentari si è registrato un +0,3% in valore e +0,2 in volume; per i beni non alimentari un +0,8% in valore e un +1,0% in volume. Per quest’anno ci si aspetta un giro d’affari di 2 miliardi di euro. Una ricerca di ManoMano.it indica poi che il 69% degli italiani inizierà a fare acquisti per il Natale dal Black Friday. E un’altra ricerca di Toluna aggiunge che l’80% degli interpellati farà acquisti tramite Amazon. Tra i desiderata dominano con il 31% gli articoli di elettronica, seguiti da abbigliamento (13%) ed elettrodomestici (10%). Una sorta di Cyber Monday in anticipo. Già perché negli States, dal 2005, esiste questa giornata tutta dedicata agli sconti sui negozi on line che cade il lunedì dopo il Black Friday. Quindi tastiere e cellulari in mano. Anche il 2 dicembre.
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