Latronico: la Cava del Sole ospiterà il Festival Sonik park Matera

Matera potrà ospitare il Festival Sonik park nella Cava del Sole, già da tempo palcoscenico di eventi artistici di grande rilevanza. “Dopo una severa e rigorosa istruttoria con il Comune di Matera e gli organizzatori – spiega l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico – abbiamo potuto, con un successivo atto posto all’interno della valutazione di incidenza ambientale, rimuovere gli impedimenti burocratici che non rendevano possibile lo svolgersi della manifestazione nel sito prescelto. Il Festival Sonic Park Matera ha un obiettivo ben preciso: valorizzare i territori che lo ospitano. Da un punto di vista turistico, selezionando location di grande livello musicale, culturale e artistico, come la Cava del Sole di Matera. A livello ambientale, c’è l’impegno in ogni edizione dir sviluppare un percorso di sempre crescente ecosostenibilità, dall'eliminazione della plastica monouso fino a distributori di acqua illimitata gratuita. E infine anche a livello musicale, portando in ogni territorio una lineup di artisti sempre più di spicco e per tutti gusti e le generazioni. La città di Matera non perderà l’occasione di vedere, ancora una volta, il suo nome accostato alle grandi vetrine nazionali e internazionali e i materani di vivere eventi di altissima qualità”.
  

Fuochi festa della Bruna, via libera dalla Regione

"Siamo riusciti a risolvere un problema burocratico complesso, ma alla fine i fuochi per la festa della Bruna ci saranno. Una bella notizia per i fedeli, per i materani tutti e per i lucani. Siamo felici di questo esito e siamo già al lavoro per l'anno prossimo. Voglio ringraziare gli uffici, il dipartimento e tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato". Lo afferma in una nota l'assessore all'Ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
  

Banca d’Italia,Latronico:Basilicata recupera crescita pre-pandemia

“Anche l'ultimo Rapporto di Banca d’Italia che osserva l'andamento economico e sociale della Basilicata per il 2022, conferma che la Basilicata recupera i livelli di crescita pre pandemia e la vivacità di settori legati alla risorse endogene, quali turismo, servizi, costruzioni, alimentare, minerario, che compensano le difficoltà di un settore in crisi come l'industria dell'auto.
In particolare, emerge un dato molto positivo dal settore delle costruzioni, che nel 2022 è cresciuto significativamente, con ulteriori prospettive di crescita legata agli investimenti di rigenerazione urbana previsti dal Pnrr, ma sostenuti anche dalla Regione Basilicata attraverso misure di sostegno alla rigenerazione dei borghi lucani con risorse complessive pari a circa 50 milioni di euro, distribuiti su oltre 36 comuni.
La crescita riguarda anche il settore terziario, anche in virtù della buona performance registrata dal settore turistico, per quanto ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, quando il settore era fortemente influenzato dall’effetto Matera 2019. Effetto che, per quanto in parte disperso come effetto della pandemia, dimostra ancora una buona capacità di tenuta nel trainare il turismo lucano, insieme alla riscoperta dei borghi e delle aree protette, anche questi temi centrali nell’agenda del governo regionale.
Questi dati positivi, come detto, bilanciano le difficoltà del settore automotive. Un settore, quello dell'auto, che pesa sul pil regionale e sulle sue esportazioni per il quale il governo regionale sta definendo una strategia con il governo nazionale per gestire l'impatto della transizione del sistema industriale e le sue ricadute occupazionali.
Restano incoraggianti i segnali dell'impatto delle politiche pubbliche regionali, come il bonus gas, che ha di fatto contribuito in maniera sostanziosa a dimezzare la spirale inflazionistica al 5%, la più bassa d’Italia, che rappresenta una tassa occulta per le famiglie.
Incoraggianti in termini di sviluppo occupazionale i programmi di interventi e di investimenti che saranno generati dai fondi Pnrr per 1,5 miliardi di euro ed i programmi comunitari riferiti alla nuova programmazione 2021/27 che avranno ricadute significative sul tessuto produttivo e sulla base occupazionale. Si prevede, infatti, che, al netto del valore del Fondo sviluppo e coesione, la Basilicata sarà destinataria di circa 1 miliardo di euro di Fondi europei.
La qualità dell’allocazione delle risorse ed il potenziamento della capacità amministrativa della Regione e degli enti pubblici saranno perseguiti con assoluta determinazione per cogliere l'impatto di uno straordinario ciclo di programmazione”.
Lo dichiara, in una nota, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico.
  

Latronico: energie rinnovabili scelta strategica per la Basilicata

“Le energie rinnovabili sono una scelta strategica per la Basilicata”. Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico, commentando i dati sulla produzione in Italia di energia elettrica da fonti rinnovabili. “La Basilicata non solo soddisfa l’intera domanda di energia elettrica annuale a livello regionale attraverso la produzione da fonti rinnovabili ma – evidenzia l’assessore – trasferisce il surplus della produzione verde nel mercato nazionale dell’energia. Contribuiamo al fabbisogno energetico del Paese mettendo a disposizione le nostre risorse, uno sforzo che deve creare, però, crescita e occasioni di lavoro”.
Secondo quanto riportato dall’Istat nella nuova edizione della pubblicazione web 'Noi Italia', la Basilicata è al primo posto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, detenendo il primato del 100 per cento con Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. Una conferma viene anche da un’analisi dell’Enea, in base alla quale la Basilicata è tra le poche regioni in Italia ad aver raggiunto al 2020 gli obiettivi sulla produzione da Fonti di energia rinnovabile a copertura dei consumi finali così come definito dal decreto Burden Sharing. In questo scenario eolico e fotovoltaico hanno contribuito rispettivamente con una quota del 64,4% e del 12,9% sulla produzione regionale.
Significativa è, inoltre, la struttura del parco produttivo lucano da energie rinnovabili. In particolare, l’eolico rappresenta il 13,3% in termini di numero di installazioni rinnovabili e circa il 70,3% della potenza totale installata (1.280 MW).
“La Basilicata si conferma, dunque, di fatto un hub energetico nel campo delle rinnovabili, grazie agli impianti diffusi sul territorio. A tutto questo, però, devono corrispondere – aggiunge l’assessore Latronico – azioni per contrastare il depauperamento del territorio e lo spopolamento, promuovendo anche le comunità energetiche che possono ridare vigore e nuovo protagonismo ai territori”.
  

Latronico: discarica La Martella fuori da procedura infrazione Ue

E’ stato notificato oggi dal competente Ufficio regionale Compatibilità Ambientale al Comune di Matera il provvedimento di chiusura definitiva, a seguito di ispezione finale, dei settori III e IV della piattaforma integrata di gestione rifiuti urbani non pericolosi ubicata in località La Martella di Matera, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003.
“Anche la discarica di Matera può considerarsi fuori dalla procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea”, rende noto l’assessore regionale Cosimo Latronico.
Dalla sentenza di condanna da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea del 21 marzo 2019 ad oggi, sul territorio lucano sono state chiuse e certificate 19 delle 23 discariche contestate.
Delle rimanenti 4, in quella di Genzano di Lucania i lavori sono terminati e a breve verrà chiesta la fuoriuscita dall’infrazione; per Maratea e Tito i lavori sono in corso di ultimazione e si prevede di produrre la necessaria certificazione al massimo per l’autunno 2023. Discorso a parte merita la discarica di Salandra per la quale sono in corso interlocuzioni con il Ministero dell’Ambiente per la nomina di un commissario.
“Si sottolinea, ancora una volta, – ha concluso l’assessore Latronico – l’enorme impegno profuso da questa Regione nel porre in essere tutte le azioni risolutive e necessarie per il superamento della procedura di infrazione UE, non solo di tipo economico ma anche tecniche”.
 

Ambiente, Latronico: la prevenzione cifra dell’azione pubblica

Il convegno nazionale su cambiamenti climatici e transizione energetica in corso a Matera su iniziativa della Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata e del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero, congiuntamente alla Lega Navale Italiana – Sezione Matera Magna Grecia, la Società Nazionale di Salvamento e l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, “è una lodevole e importante iniziativa, e la Regione guarda con attenzione all’interessante lavoro di approfondimento sull’impatto dei cambiamenti climatici che mette in campo, senza allarmismi, tutti gli strumenti di cui dispone la scienza. La prevenzione deve essere la cifra dell’azione pubblica, gli eventi non si inseguono ma si prevengono e una attrezzatura adeguata del territorio può aiutare ad affrontare la situazione”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, territorio ed Energia, Cosimo Latronico, che oggi a Matera è intervenuto nella sessione del convegno dedicata alla “Transizione energetica e digitale nella gestione sostenibile delle aree costiere”.

“L’idea della prevenzione – ha detto Latronico – deve essere incardinata sempre di più nella programmazione regionale. In questo tema si incunea quello della transizione energetica: la Basilicata è una delle cinque regioni ‘bandiera’ riguardo all’idrogeno, sono stati candidati alcuni progetti che sono attualmente in fase di valutazione al Ministero, ma siamo anche un hub energetico per le rinnovabili con gli impianti diffusi sul territorio che già oggi superano la produzione necessaria per il fabbisogno locale. Per questo cerchiamo di portare nel dibattito sulle rinnovabili l’idea che la regione contribuisca al fabbisogno nazionale, in questo come in altri campi, mettendo a disposizione le proprie risorse naturali, ma allo stesso tempo si devono determinare le condizioni per avere concrete ricadute sul tessuto produttivo locale, altrimenti siamo in presenza di una desertificazione produttiva e sociale che non ci possiamo permettere. Occorre quindi – ha aggiunto l’assessore – un dialogo nuovo nel campo delle rinnovabili perché la sovranità energetica possa essere affermata e si possano associare azioni contro lo spopolamento, promuovendo le comunità energetiche con le quali i territori possono diventare comunità e i cittadini possono essere protagonisti per ridare vigore e linfa al territorio”.

Quanto alla difesa delle coste, Latronico ha ricordato che “sono in corso di definizione il piano delle coste e il piano paesaggistico, ma insieme a questi occorrono anche altri strumenti per tutelare il territorio, come un piano di assetto idrografico e di gestione dei grandi bacini idrici, infrastrutture dinamiche che nel tempo sono state poco gestite e che sono anche grandi attrattori naturalistici. Tutto ciò – ha concluso Latronico – chiama in campo la questione dell’l’assetto del suolo, con i fenomeni erosivi legati alla cura del territorio non sempre adeguata, ed il piano di forestazione che presenta risorse significative e quest’anno ho voluto avesse come focus un piano di intervento sulla rete idrografica, con una quota di risorse per i lavori di disboscamento e per curare le condizioni di maggiore officiosità dei fiumi”.

L’evento organizzato dall’Unibas e dal Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero è indirizzato a istituzioni, amministrazioni, ricercatori e professionisti operanti sui temi legati agli impatti dei cambiamenti climatici e delle attività antropiche sui territori costieri. Particolare attenzione è rivolta alle tematiche della transizione energetica e della digitalizzazione, nonché alla sicurezza della balneazione e alla fruibilità sostenibile delle spiagge, così come alla valorizzazione degli ambienti costieri per lo sviluppo del turismo sostenibile, agli interventi di gestione integrata, protezione e difesa delle coste, anche come motori di attrazione, al telerilevamento e monitoraggio costiero. Tutto ciò in una prospettiva che accomuni differenti sensibilità e professionalità, in una visione comune fortemente interdisciplinare e nel quadro delineato dagli obiettivi di sostenibilità tracciati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. 

Balneazione, Latronico: promossi a pieni voti i mari lucani

I mari lucani godono di ottima salute. La stagione estiva si apre con una buona notizia per l’ambiente e il turismo in Basilicata. Anche quest’anno, in continuità con i risultati degli ultimi quattro anni, i prelievi a campione delle acque costiere eseguiti nei punti e nelle aree di balneazione hanno promosso a pieni voti le acque del Tirreno e dello Ionio. Nel rispetto dei parametri normativi, dei circa 60 chilometri di spiagge monitorate, il 93,7 per cento ha ricevuto il bollino di “eccellente”, il 3,4 per cento è risultata di qualità “buona”, il 2,9 per cento “sufficiente”. Nessuna delle aree destinate alla balneazione è stata definita “scarsa”. Le acque che sono risultate di qualità “buona” sono quelle in corrispondenza delle foci del fiume Cavone, del Fosso della Rivolta e del Canale Bufaloria nello Ionio; mentre le acque di qualità “sufficiente” sono quelle situate in prossimità delle foci del fiume Bradano a Metaponto e del torrente Fiumicello a Maratea.
Sono questi i dati resi noti questa mattina, in una conferenza stampa, dall’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, e dal direttore generale dell’Arpab, Donato Ramunno.
“Il controllo della qualità delle acque di balneazione – ha spiegato l’assessore Latronico – è solo una delle molteplici attività messe in campo, in primis con il Programma nazionale di monitoraggio della strategia marina insieme a Calabria e Sicilia, altri componenti della sottoregione Mare Ionio centrale. Poniamo anche una grande attenzione alla tutela e alla valorizzazione degli ecosistemi, che racchiudono non solo le acque ma tutte le componenti che caratterizzano gli habitat naturali delle nostre coste e che ne fanno un unicum. Rispettare l’ambiente, salvaguardando le peculiarità naturalistiche del sito e le specie che lo popolano, vuol dire anche tutelare la salute umana”. Nello specifico, ha aggiunto Latronico, “la Regione sta lavorando all’istituzione di un’area protetta a Maratea, dove studi realizzati da Arpab hanno evidenziato l’esistenza di praterie di posidonia oceanica uniche nel panorama italiano. Inoltre, nel tratto della costa ionica siamo impegnati nella valorizzazione degli habitat di interesse comunitario, da quelli dunali a quelli retrodunali e alle pinete fino agli ambienti caratterizzati dalla macchia mediterranea. La spiaggia ospita il fratino, uno degli uccelli a rischio di estinzione. La Regione ha approvato misure per la tutela e la conservazione della duna e il Piano di gestione legato ai quattro siti ‘Zona speciale di conservazione’. Per bosco Pantano – ha concluso – è stato approvato il Piano di gestione della riserva”.
Ramunno si è soffermato sulle attività di monitoraggio eseguite costantemente dai tecnici di Arpab, che certificano la qualità dei mari lucani, come “testimoniano anche le cinque bandiere blu assegnate alla Basilicata nel 2023 e il prestigioso riconoscimentio delle “cinque vele” assegnate a Maratea”.
La costa jonica lucana presenta un punto di prelievo ogni 900 metri di area marina balneabile rispetto alla media italiana che è di circa 1400 metri. In questo contesto, l’Arpab monitora le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata o non vietata. Il monitoraggio si svolge dal primo aprile al trenta settembre di ogni anno, con frequenza di campionamento mensile, e gli indicatori di riferimento sono due: Enterococchi intestinali ed Escherichia coli.
E, per il cittadino che vuole essere costantemente informato sulla qualità delle acque di balneazione, c’è una novità: si tratta del Portale acque di balneazione del sistema Nsis elaborato dal ministero della Salute, ora accessibile non solo da Internet ma scaricando un’app sul cellulare.
Il Portale Ministeriale NSIS è visionabile all’indirizzo http://www.portaleacque.salute.gov.it/
  

Balneazione, Latronico: promossi a pieni voti i mari lucani

I mari lucani godono di ottima salute. La stagione estiva si apre con una buona notizia per l’ambiente e il turismo in Basilicata. Anche quest’anno, in continuità con i risultati degli ultimi quattro anni, i prelievi a campione delle acque costiere eseguiti nei punti e nelle aree di balneazione hanno promosso a pieni voti le acque del Tirreno e dello Ionio. Nel rispetto dei parametri normativi, dei circa 60 chilometri di spiagge monitorate, il 93,7 per cento ha ricevuto il bollino di “eccellente”, il 3,4 per cento è risultata di qualità “buona”, il 2,9 per cento “sufficiente”. Nessuna delle aree destinate alla balneazione è stata definita “scarsa”. Le acque che sono risultate di qualità “buona” sono quelle in corrispondenza delle foci del fiume Cavone, del Fosso della Rivolta e del Canale Bufaloria nello Ionio; mentre le acque di qualità “sufficiente” sono quelle situate in prossimità delle foci del fiume Bradano a Metaponto e del torrente Fiumicello a Maratea.
Sono questi i dati resi noti questa mattina, in una conferenza stampa, dall’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, e dal direttore generale dell’Arpab, Donato Ramunno.
“Il controllo della qualità delle acque di balneazione – ha spiegato l’assessore Latronico – è solo una delle molteplici attività messe in campo, in primis con il Programma nazionale di monitoraggio della strategia marina insieme a Calabria e Sicilia, altri componenti della sottoregione Mare Ionio centrale. Poniamo anche una grande attenzione alla tutela e alla valorizzazione degli ecosistemi, che racchiudono non solo le acque ma tutte le componenti che caratterizzano gli habitat naturali delle nostre coste e che ne fanno un unicum. Rispettare l’ambiente, salvaguardando le peculiarità naturalistiche del sito e le specie che lo popolano, vuol dire anche tutelare la salute umana”. Nello specifico, ha aggiunto Latronico, “la Regione sta lavorando all’istituzione di un’area protetta a Maratea, dove studi realizzati da Arpab hanno evidenziato l’esistenza di praterie di posidonia oceanica uniche nel panorama italiano. Inoltre, nel tratto della costa ionica siamo impegnati nella valorizzazione degli habitat di interesse comunitario, da quelli dunali a quelli retrodunali e alle pinete fino agli ambienti caratterizzati dalla macchia mediterranea. La spiaggia ospita il fratino, uno degli uccelli a rischio di estinzione. La Regione ha approvato misure per la tutela e la conservazione della duna e il Piano di gestione legato ai quattro siti ‘Zona speciale di conservazione’. Per bosco Pantano – ha concluso – è stato approvato il Piano di gestione della riserva”.
Ramunno si è soffermato sulle attività di monitoraggio eseguite costantemente dai tecnici di Arpab, che certificano la qualità dei mari lucani, come “testimoniano anche le cinque bandiere blu assegnate alla Basilicata nel 2023 e il prestigioso riconoscimentio delle “cinque vele” assegnate a Maratea”.
La costa jonica lucana presenta un punto di prelievo ogni 900 metri di area marina balneabile rispetto alla media italiana che è di circa 1400 metri. In questo contesto, l’Arpab monitora le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata o non vietata. Il monitoraggio si svolge dal primo aprile al trenta settembre di ogni anno, con frequenza di campionamento mensile, e gli indicatori di riferimento sono due: Enterococchi intestinali ed Escherichia coli.
E, per il cittadino che vuole essere costantemente informato sulla qualità delle acque di balneazione, c’è una novità: si tratta del Portale acque di balneazione del sistema Nsis elaborato dal ministero della Salute, ora accessibile non solo da Internet ma scaricando un’app sul cellulare.
Il Portale Ministeriale NSIS è visionabile all’indirizzo http://www.portaleacque.salute.gov.it/
  

Accordo Regione – Eni – Shell, via libera a 5 progetti “no oil”

Contrarre la perdita di capitale umano della regione, favorire la transizione all’economia della conoscenza, acquisire e generare tecnologie abilitanti capaci di accompagnare nel lungo periodo lo sviluppo regionale nella dimensione della transizione, promuovere lo sviluppo di know-how caratterizzati da potenziali mercati di riferimento. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi dei primi 5 progetti “no oil” approvati nell’ambito dell’Accordo di Progetti di Sviluppo tra Regione Basilicata, Eni e Shell Italia E&P. Progetti che “disegnano una vera e propria agenda trasformativa del sistema produttivo ed economico regionale nel contesto della transizione”, come ha spiegato oggi in un incontro con i giornalisti il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.

“L’innovazione come motore della crescita economica – ha detto Bardi – è universalmente considerata il fattore chiave capace di coniugare l’imperativo dello sviluppo economico con quello della sostenibilità ambientale, nell’ottica di un aumento dell’efficienza dei processi produttivi e della decarbonizzazione dell’economia. La roadmap delineata si riferisce a quattro domini del tutto in linea con le vocazioni e le risorse principali del territorio lucano: bioeconomia ed economia circolare, energia e mobilità sostenibile, innovazione e rigenerazione territoriale. Nello spirito di Agenda 2030, questi progetti coinvolgono non solo l’istituzione di governo, ma un’ampia rete di soggetti pubblici e privati, e contribuiscono a segnare la strada per un’azione ampia e partecipata, di efficacia capillare sul territorio e diversificata nei settori della società e del sistema economico-produttivo”.

Il progetto “Basilicata electric Region” punta a creare un polo per la mobilità elettrica sostenibile in Basilicata attraverso lo sviluppo di una rete di ricarica diffusa per veicoli su tutto il territorio regionale e la realizzazione di siti di ricarica ad altissima potenza nelle aree a maggior affluenza, integrati con servizi di assistenza tecnica per gli automobilisti e formazione professionale agli addetti. Il progetto “Basilicata Open Lab” vuole contribuire a potenziare l’ecosistema dell’innovazione regionale supportando la nascita e il posizionamento di nuove imprese nei settori più avanzati dei nuovi paradigmi di business. Il progetto “Produzione di Biometano da scarti agricoli” prevede la realizzazione di interventi di riconversione e, qualora necessario, di ampliamento di impianti di biogas esistenti attualmente volti alla generazione di energia elettrica da biogas da riconvertire alla produzione di biometano. Il progetto “Agri-Hub Basilicata per la produzione di olio vegetale a fini energetici” punta a realizzare un centro di estrazione di olio vegetale (Agri‐Hub), che lavorerà semi oleaginosi provenienti dalla filiera agricola per alimentare le bioraffinerie Eni. Il progetto “Programma di rigenerazione urbana sostenibile” intende supportare la Regione Basilicata nella definizione e monitoraggio di progetti e azioni diffuse di rigenerazione territoriale al fine di conseguire uno sviluppo sostenibile a scala urbana e territoriale, la valorizzazione e la promozione del patrimonio ambientale e culturale, e la massimizzazione delle opportunità disviluppo per il tessuto economico basato sul turismo.

“La cifra di questi progetti – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico – è tutta sull’economia circolare e sulla transizione energetica, perché sono progetti che utilizzano gli scarti agricoli per realizzare carburanti vegetali o biovegetali. Un fatto importantissimo per la filiera agricola che utilizza le sue potenzialità, oggi assolutamente disperse, per farne uno strumento di valore e dare forza alla transizione energetica. Inoltre valorizza i terreni marginali, quindi è proprio nel cuore di una transizione energetica e ambientale. Ma i progetti riguardano anche le infrastrutture per la mobilità elettrica: se si vogliono utilizzare le macchine elettriche servono le colonnine, che noi metteremo in tutta la Basilicata. Vogliamo creare le condizioni infrastrutturali e produttive perché la regione diventi un hub, sia dal punto di vista della mobilità che dal punto di vista delle risorse energetiche rinnovabili. Una misura che non sottovaluterei è quella che prevede di utilizzare alcune risorse di compensazione per avere competenze per la rigenerazione urbana della Basilicata. Inostri centri storici sono stati per lo più abbandonati da processi economici nel tempo, ora dobbiamo rilanciare questi punti di criticità per farne luoghi di vita dal punto di vista produttivo, sociale, artistico. I nostri centri storici, come stanno dimostrando molti esempi, possono diventare grandi attrattori per il paesaggio, per l’ambiente, per la cultura, per il lavoro. E da ultimo, c’è un tema assai interessante che riguarda la capacità di fare impresa in Basilicata: c’è un’azione finanziata per il sostegno delle start up, noi dobbiamo investire risorse perché chi ha un progetto d’impesa abbia non solo l’incentivo economico ma anche il sostegno in termini di competenze, management e prospettiva. Un incubatore d’impresa, che utilizzando le competenze dei grandi player possa sostenere i progetti di sviluppo nella nostra regione. La Basilicata – ha concluso Latronico – deve valorizzare le sue risorse: il paesaggio, i paesi, l’agricoltura, i beni ambientali, storici e culturali, utilizzando anche le nuove competenze, la tecnologia, la ricerca per l’innovazione. Abbiamo tutte le carte per diventare un luogo accogliente, se costruiamo un’infrastruttura all’altezza la Basilicata può diventare attrattiva anche dal punto di vista del lavoro e dei nuovi lavori”.

“Questi progetti mirano a rendere più attrattiva la Basilicata”, ha aggiunto ancora il presidente Bardi richiamando i dati economici dell’ultimo periodo: per la prima volta negli ultimi 20 anni, il PIL pro capite della Basilicata è stato superiore alla media europea (+2,5% dal 2019 al 2021, contro la media UE dell’1,7%), Cresce anche l’export lucano, con un +16,4% nel primo trimestre 2023 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. “La Basilicata – ha affermato ancora Bardi – è la migliore regione d'Italia in questi due dati che incidono nelle vite delle famiglie. Grazie alla nostra strategia sul ‘gas gratis ai lucani’ – che discende sempre dall’accordo compensazioni di cui stiamo parlando anche oggi – abbiamo difeso le famiglie meno abbienti, perché l’inflazione è definita la tassa sui più poveri. Sono numeri positivi per la nostra regione, alcuni mai visti prima, di cui esserne fieri. Sono in calo anche i NEET e i disoccupati. E il turismo è in fortissima crescita. Numeri positivi che sono merito di tutti i lucani. La notizia inedita è che la Basilicata torna a correre, per la prima volta nella sua storia recente sopra la media europea. Dopo vent’anni negativi. A dimostrazione del sottoutilizzo che c’è in Basilicata e quindi delle potenzialità enormi che ha questa regione. Noi vogliamo consolidare questi dati, i progetti ‘no oil’ risultano coerenti con gli obiettivi strategici della Regione Basilicata. Con questi progetti si avvia o meglio si accelera un processo di transizione ecologica della regione Basilicata. Si tratta di percorsi che si muovono su orizzonti temporali diversificati. Nel breve periodo si registreranno i risultati in termini di occupazione e di produzione, ma la transizione – ha concluso Bardi – sarà un processo che si compirà nel medio-lungo periodo, se i decisori pubblici seguiranno e daranno seguito a iniziative simili, con lo sguardo rivolto non sui mandati (questo o il prossimo) ma sul futuro dei giovani lucani”. 

Accordo Regione – Eni – Shell, via libera a 5 progetti “no oil”

Contrarre la perdita di capitale umano della regione, favorire la transizione all’economia della conoscenza, acquisire e generare tecnologie abilitanti capaci di accompagnare nel lungo periodo lo sviluppo regionale nella dimensione della transizione, promuovere lo sviluppo di know-how caratterizzati da potenziali mercati di riferimento. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi dei primi 5 progetti “no oil” approvati nell’ambito dell’Accordo di Progetti di Sviluppo tra Regione Basilicata, Eni e Shell Italia E&P. Progetti che “disegnano una vera e propria agenda trasformativa del sistema produttivo ed economico regionale nel contesto della transizione”, come ha spiegato oggi in un incontro con i giornalisti il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.

“L’innovazione come motore della crescita economica – ha detto Bardi – è universalmente considerata il fattore chiave capace di coniugare l’imperativo dello sviluppo economico con quello della sostenibilità ambientale, nell’ottica di un aumento dell’efficienza dei processi produttivi e della decarbonizzazione dell’economia. La roadmap delineata si riferisce a quattro domini del tutto in linea con le vocazioni e le risorse principali del territorio lucano: bioeconomia ed economia circolare, energia e mobilità sostenibile, innovazione e rigenerazione territoriale. Nello spirito di Agenda 2030, questi progetti coinvolgono non solo l’istituzione di governo, ma un’ampia rete di soggetti pubblici e privati, e contribuiscono a segnare la strada per un’azione ampia e partecipata, di efficacia capillare sul territorio e diversificata nei settori della società e del sistema economico-produttivo”.

Il progetto “Basilicata electric Region” punta a creare un polo per la mobilità elettrica sostenibile in Basilicata attraverso lo sviluppo di una rete di ricarica diffusa per veicoli su tutto il territorio regionale e la realizzazione di siti di ricarica ad altissima potenza nelle aree a maggior affluenza, integrati con servizi di assistenza tecnica per gli automobilisti e formazione professionale agli addetti. Il progetto “Basilicata Open Lab” vuole contribuire a potenziare l’ecosistema dell’innovazione regionale supportando la nascita e il posizionamento di nuove imprese nei settori più avanzati dei nuovi paradigmi di business. Il progetto “Produzione di Biometano da scarti agricoli” prevede la realizzazione di interventi di riconversione e, qualora necessario, di ampliamento di impianti di biogas esistenti attualmente volti alla generazione di energia elettrica da biogas da riconvertire alla produzione di biometano. Il progetto “Agri-Hub Basilicata per la produzione di olio vegetale a fini energetici” punta a realizzare un centro di estrazione di olio vegetale (Agri‐Hub), che lavorerà semi oleaginosi provenienti dalla filiera agricola per alimentare le bioraffinerie Eni. Il progetto “Programma di rigenerazione urbana sostenibile” intende supportare la Regione Basilicata nella definizione e monitoraggio di progetti e azioni diffuse di rigenerazione territoriale al fine di conseguire uno sviluppo sostenibile a scala urbana e territoriale, la valorizzazione e la promozione del patrimonio ambientale e culturale, e la massimizzazione delle opportunità disviluppo per il tessuto economico basato sul turismo.

“La cifra di questi progetti – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico – è tutta sull’economia circolare e sulla transizione energetica, perché sono progetti che utilizzano gli scarti agricoli per realizzare carburanti vegetali o biovegetali. Un fatto importantissimo per la filiera agricola che utilizza le sue potenzialità, oggi assolutamente disperse, per farne uno strumento di valore e dare forza alla transizione energetica. Inoltre valorizza i terreni marginali, quindi è proprio nel cuore di una transizione energetica e ambientale. Ma i progetti riguardano anche le infrastrutture per la mobilità elettrica: se si vogliono utilizzare le macchine elettriche servono le colonnine, che noi metteremo in tutta la Basilicata. Vogliamo creare le condizioni infrastrutturali e produttive perché la regione diventi un hub, sia dal punto di vista della mobilità che dal punto di vista delle risorse energetiche rinnovabili. Una misura che non sottovaluterei è quella che prevede di utilizzare alcune risorse di compensazione per avere competenze per la rigenerazione urbana della Basilicata. Inostri centri storici sono stati per lo più abbandonati da processi economici nel tempo, ora dobbiamo rilanciare questi punti di criticità per farne luoghi di vita dal punto di vista produttivo, sociale, artistico. I nostri centri storici, come stanno dimostrando molti esempi, possono diventare grandi attrattori per il paesaggio, per l’ambiente, per la cultura, per il lavoro. E da ultimo, c’è un tema assai interessante che riguarda la capacità di fare impresa in Basilicata: c’è un’azione finanziata per il sostegno delle start up, noi dobbiamo investire risorse perché chi ha un progetto d’impesa abbia non solo l’incentivo economico ma anche il sostegno in termini di competenze, management e prospettiva. Un incubatore d’impresa, che utilizzando le competenze dei grandi player possa sostenere i progetti di sviluppo nella nostra regione. La Basilicata – ha concluso Latronico – deve valorizzare le sue risorse: il paesaggio, i paesi, l’agricoltura, i beni ambientali, storici e culturali, utilizzando anche le nuove competenze, la tecnologia, la ricerca per l’innovazione. Abbiamo tutte le carte per diventare un luogo accogliente, se costruiamo un’infrastruttura all’altezza la Basilicata può diventare attrattiva anche dal punto di vista del lavoro e dei nuovi lavori”.

“Questi progetti mirano a rendere più attrattiva la Basilicata”, ha aggiunto ancora il presidente Bardi richiamando i dati economici dell’ultimo periodo: per la prima volta negli ultimi 20 anni, il PIL pro capite della Basilicata è stato superiore alla media europea (+2,5% dal 2019 al 2021, contro la media UE dell’1,7%), Cresce anche l’export lucano, con un +16,4% nel primo trimestre 2023 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. “La Basilicata – ha affermato ancora Bardi – è la migliore regione d'Italia in questi due dati che incidono nelle vite delle famiglie. Grazie alla nostra strategia sul ‘gas gratis ai lucani’ – che discende sempre dall’accordo compensazioni di cui stiamo parlando anche oggi – abbiamo difeso le famiglie meno abbienti, perché l’inflazione è definita la tassa sui più poveri. Sono numeri positivi per la nostra regione, alcuni mai visti prima, di cui esserne fieri. Sono in calo anche i NEET e i disoccupati. E il turismo è in fortissima crescita. Numeri positivi che sono merito di tutti i lucani. La notizia inedita è che la Basilicata torna a correre, per la prima volta nella sua storia recente sopra la media europea. Dopo vent’anni negativi. A dimostrazione del sottoutilizzo che c’è in Basilicata e quindi delle potenzialità enormi che ha questa regione. Noi vogliamo consolidare questi dati, i progetti ‘no oil’ risultano coerenti con gli obiettivi strategici della Regione Basilicata. Con questi progetti si avvia o meglio si accelera un processo di transizione ecologica della regione Basilicata. Si tratta di percorsi che si muovono su orizzonti temporali diversificati. Nel breve periodo si registreranno i risultati in termini di occupazione e di produzione, ma la transizione – ha concluso Bardi – sarà un processo che si compirà nel medio-lungo periodo, se i decisori pubblici seguiranno e daranno seguito a iniziative simili, con lo sguardo rivolto non sui mandati (questo o il prossimo) ma sul futuro dei giovani lucani”. 

Peste suina africana, Latronico ai Parchi: intensificare controlli

Facendo seguito all’incontro avuto il 14 giugno con il commissario straordinario nazionale alla peste suina africana (PSA) Vincenzo Caputo, l’assessore regionale all’Ambiente Cosimo Latronico ha scritto una lettera ai responsabili dei Parchi naturali della Basilicata (Ente Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane, Ente Parco Regionale Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’agri Lagonegrese, Ente Parco Nazionale del Pollino, Ente Parco Regionale Naturale del Vulture) per sollecitare l’attuazione delle azioni e delle misure previste dall’ordinanza del Presidente della Regione Basilicata n. 5 del 03/06/2023 per prevenire la diffusione della peste suina africana sul territorio regionale.

Nella lettera, indirizzata anche ai presidenti delle Province di Potenza e Matera, si ricorda “la previsione che anche i Parchi e le Riserve, i cui territori non ricadano nelle zone di attenzione, pongano in essere azioni di intensificazione del selecontrollo di propria competenza nonché di monitoraggio attivo di eventuali carcasse che andranno immediatamente segnalate e trattate con le modalità previste nell’ordinanza”.

Latronico ricorda inoltre “i poteri di commissariamento del commissario in caso di inerzia delle strutture competenti”, e in attesa di un incontro che si svolgerà a breve chiede ai responsabili dei Parchi “di voler operare con ogni urgenza come da ordinanza, intensificando le azioni di selecontrollo e monitoraggio previste” nonché di “fornire al competente Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura un monitoraggio di dettaglio mensile circa il numero di capi oggetto di prelievo, nonché le azioni di monitoraggio attuate e relative risultanze”.

Contratti di fiume, Latronico:favorire protagonismo dei territori

Ottimizzare le risorse pubbliche, partendo dal coinvolgimento di tutti i soggetti in campo per avviare processi virtuosi di sviluppo e gestione del territorio. È lo spirito che ha animato stamane a Matera la riunione convocata dall’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, per raccogliere idee e proposte da trasferire nel Contratto di fiume del Torrente Gravina. Presenti all’incontro i rappresentanti dei Comuni di Matera, Grottole, Miglionico, Montescaglioso e Pomarico, degli enti gestori della risorsa acqua, delle organizzazioni del mondo imprenditoriale, delle associazioni ambientaliste e degli ordini professionali.
“Il contratto di fiume – ha esordito l’assessore Latronico – rappresenta uno strumento volontario di programmazione strategica che ha l’obiettivo di favorire il protagonismo dei soggetti che vivono lungo le aste fluviali e le coste, ovvero in aree importanti che possono trovarsi a fronteggiare difficoltà di natura sociale ed economica. Ne parliamo in Basilicata che, non a caso, è la regione dei fiumi”.
In riferimento a queste delicate porzioni territoriali, il componente del governo regionale si è soffermato sull’esigenza di garantire la massima efficacia ed efficienza in tutte le fasi del processo, che vanno dalla pianificazione alla progettazione fino alla realizzazione degli interventi che devono avere necessariamente ricadute concrete sulla qualità della vita della popolazione locale.
“La partecipazione e la coesione che caratterizzano questi incontri, dove si raccolgono i frutti dell’esperienza di tutti gli stakeholder pubblici e privati, devono spingerci a immaginare progetti pilota, validi anche su scala nazionale, per trovare risposte concrete sul tema della difesa spondale di fiumi, considerato quanto hanno vissuto i nostri fratelli dell’Emilia-Romagna. Serve una regia per garantire una adeguata difesa del suolo in modo da mettere al sicuro l’ambiente e le popolazioni che vivono a ridosso dei fiumi, a fronte anche delle precipitazioni, sempre più estreme, legate ai cambiamenti climatici”.
“Un altro grande tema, anch’esso di attualità e che appartiene alle competenze del dipartimento che mi onoro di guidare, è quello energetico. Pensate a comunità energetiche lungo l'asse fluviale, che possano mettere insieme fabbisogni e capacità produttive. Nelle prossime ore – ha annunciato l’assessore – usciranno i bandi del Pnrr che finanzieranno queste aggregazioni, assolutamente volontarie che puntano a valorizzare la nostra capacità sulle fonti rinnovabili, il sole, il vento, l'acqua anche in rapporto a questi assi geografici così definiti lungo i contratti di fiume”.
Nelle conclusioni, Latronico ha evidenziato la forza del partenariato pubblico-privato. “Con questa formula che stiamo utilizzando, i territori non subiscono una programmazione piovuta dall’alto, ma partecipano alla gestione delle attività relative al piano di sviluppo locale”.
     

Pertusillo, Bardi: massima attenzione del governo regionale

Il Pertusillo è costantemente sotto controllo. Dalla fine del 2022 i tecnici della Direzione regionale all’Ambiente, dell’Arpab e di Acquedotto Lucano stanno monitorando le acque dell’invaso per fare chiarezza sulle reali condizioni in cui versa la diga, dopo i timori per la comparsa di una macchia nell’invaso. Dai campionamenti eseguiti da Arpab è emerso che la colorazione atipica evidenziata in questi mesi è dovuta al proliferare di un’alga, la “Gymnodinium psuedopalustre.
Lo stato di salute del Pertusillo è stato il tema di una conferenza tenutasi oggi in Regione con i rappresentanti degli enti deputati alla gestione e i controlli degli invasi lucani – Arpab, Acquedotto lucane ed Eipli – e alla presenza dei sindaci della Val d’Agri.

“Gli allarmismi di questi giorni sull’intorbidimento delle acque – ha esordito il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – meritano di ricevere la massima attenzione del governo regionale. Vogliamo tranquillizzare i sindaci, gli abitanti, gli operatori turistici, le attività imprenditoriali che operano sul territorio valdagrino. Dalle analisi di laboratorio risulta che gli idrocarburi rinvenuti nella diga sono prevalentemente di origine biogenica, ossia derivano dalle resine delle foglie e degli aghi degli alberi che contornano il lago.
La campagna di indagine è costante, i risultati continuamente in aggiornamento, la comunicazione trasparente attraverso i canali ufficiali. Nostro compito è di mantenere un vigile controllo sull’ambiente che circonda la diga, anche perché non va sottovalutato l’effetto delle attività antropiche sulle acque superficiali. È mia premura – ha concluso Bardi – ribadire l’attenzione di questo Governo regionale nei confronti dell’ambiente naturale, patrimonio primario della Basilicata, verso il quale sono indirizzate tutte le misure di tutela e cura”.
“Il lago del Pertusillo è una risorsa straordinaria – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico – non solo perché attingiamo tanta acqua e dissetiamo la Puglia ma anche perché ha un suo valore ambientale nel cuore del Parco della Val d'Agri. La Regione Basilicata questa mattina conferma il suo impegno a tutela di questa risorsa. Siamo pronti sia a intensificare le azioni di monitoraggio sia a intervenire dove ci siano delle anomalie. La nostra attenzione è anche sulle strutture che gestiscono carichi agricoli, industriali e civili. Abbiamo il dovere di monitorare il lago che in quanto organismo vivente merita tutela”.
Alla conferenza è intervenuto il direttore generale dell’Arpab, Donato Ramunno.
“Il ‘malato’ Pertusillo è dal mese di novembre è oggetto di un fenomeno di fioritura algale che l’Agenzia sta attentamente monitorando. I controlli – ha detto – stanno proseguendo e proseguiranno da parte dei tecnici e da parte dei nostri laboratori fino a quando questo fenomeno non sarà esaurito. Attualmente non si sono sviluppate alghe tossiche e quindi, in questo momento, non c’è alcun pericolo per la salute umana Purtroppo, il fenomeno di fioriture algali che è ciclico, dovuto ad un arricchimento di sostanze nutritive all’interno delle acque del Pertusillo. Speriamo, insieme alla Regione e agli altri enti gestori che si occupano del lago del Pertusillo di mettere in campo delle azioni positive per evitare il ripetersi delle fioriture anomale”.
Per migliorare la qualità delle acque, è importante il tema dei depuratori. “Negli affluenti che arrivano all'interno del Pertusillo – ha evidenziato il dg di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta – insistono otto depuratori, tra cui quello di Viggiano che serve l'area industriale. Gli scarichi sono già monitorati periodicamente e con molta attenzione ma stiamo portando avanti il piano di efficientamento dei depuratori per avere performance sempre migliori”
Piena disponibilità a mettere in campo gli interventi necessari a tutelare l’invaso è stata, infine, espressa dal commissario straordinario dell’Eipli, Luigi Giuseppe Decollanz: “L’invaso del Pertusillo – ha detto – è un invaso che ci invidiano in tutta Europa, è un gioiello che va salvaguardato. Ci sono degli elementi concomitanti che hanno determinato, in parte, questa situazione, sui quali stiamo lavorando”.

   

Acque del Pertusillo, Latronico: “Chiarezza e trasparenza”

“Fare chiarezza in tempi rapidi, nell’azione di trasparenza che contraddistingue l’attività della Direzione Ambiente e territorio della Regione, nonché dell’Arpab e di Acquedotto Lucano, rispondendo alle domande che ci vengono fatte in primis dai sindaci del luogo che che ci chiedono notizie sul monitoraggio, sullo studio del lago, sul fenomeno della proliferazione delle alghe, sulla rimozione di questi depositi sul lago, e su tutte le azioni messe in campo di tutela dell’invaso, sul sistema di depurazione.
Sono questi gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere, anche per tranquillizzare gli abitanti, gli operatori turistici, le attività imprenditoriali, collegate alla fruizione delle acque del Pertusillo, importante invaso artificiale della Val d’Agri, con la convocazione della conferenza stampa che si svolgerà in Regione lunedì 12 giugno alle ore 12,00”.
Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, territorio ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, al termine dell’incontro che ha convocato e che si è svolto in Assessorato oggi pomeriggio, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale della Direzione regionale Ambiente Roberto Tricomi, il direttore generale dell’Arpab Donato Ramunno, l’amministratore unico di Acquedotto Lucano Alfonso Andretta.

“Alla conferenza – ha aggiunto Latronico – durante la quale saranno anche resi noti i criteri di classificazione delle acque e di funzionamento degli impianti di depurazione e di potabilizzazione, saranno invitati a partecipare tutti i sindaci dell’area e i rappresentanti del Parco nazionale Appennino lucano Val D’Agri – Lagonegrese”.
   

“Puli spiagge e fondali” a Metaponto, intervento di Latronico

“La Giornata mondiale dell’Ambiente è un’occasione importante per ricordare a tutti noi, abitanti di questo pianeta che esso è la nostra casa comune e come tale va salvaguardato e rispettato. Vivere in modo sostenibile ed in armonia con la natura è un nostro dovere, poiché le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico, intervenendo a Metaponto all’iniziativa “Puli spiagge e fondali”. “Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata vive questa esigenza cercando di attivare sempre di più azioni di tutela della biodiversità, l’attivazione di risorse rinnovabili, controllo sulle azioni di pianificazione e progettazione mediante VinCA, VAS, VIA, AIA, il risanamento di siti inquinati, l’incentivazione alla raccolta differenziata dei rifiuti e infine mediante una attenta e rigorosa tutela del Paesaggio. La Giornata quest’anno – ha continuato Latronico – è dedicata alla ricerca di soluzioni alla crisi dell’inquinamento da plastica. L’appello che corre sui social è #BeatPlasticPollution: sconfiggi l’inquinamento da plastica. Anche in questo caso il Dipartimento ha attivato diversi progetti, tra i quali uno di sensibilizzazione della opinione pubblica, che ha visto coinvolti i comuni costieri per la raccolta dei rifiuti spiaggiati, che prevede anche un’azione di localizzazione della plastica dai fondali. E’ però semplice delegare agli addetti ai lavori la tutela dell’ambiente, senza sentirsi corresponsabili della sopravvivenza del pianeta, siamo tutti inconsapevoli attori del rispetto del patrimonio ambientale. In sostanza, ci viene chiesto di proteggere il nostro pianeta, di prenderci cura della nostra casa comune, cosa che si può fare anche attraverso le nostre azioni quotidiane, nel modo in cui mangiamo, viviamo, lavoriamo, ci muoviamo, investiamo. Ognuno di noi – ha concluso l’assessore regionale – è chiamato ad agire in modo sostenibile. Ricordiamo l’appello di Papa Francesco nell’enciclica Laudato sii ‘Unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare’ “.

 

Peste suina africana, in arrivo un’ordinanza regionale

A seguito dei focolai di peste suina africana (PSA) che si sono verificati in alcune aree della Campania, ed in particolare a Serre e Montesano sulla Marcellana, la Commissione europea ha inteso ricomprendere nella zona infetta anche i Comuni lucani più vicini di Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Paterno e Tramutola.

Di conseguenza sarà emanata a breve una ordinanza del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi per disciplinare i comportamenti da tenere nei cinque Comuni interessati e nei restanti territori della regione. Nella zona infetta, sarà inibita la movimentazione dei suini e saranno rafforzate le attività di ricerca e controllo delle carcasse dei cinghiali. Saranno inoltre intensificate da parte dei veterinari le attività di controllo degli allevamenti di suini. Nei restanti territori sarà possibile la movimentazione libera dei suini con il visto dei veterinari.

In tutto il territorio regionale saranno inoltre intensificate le attività di ricerca delle carcasse di cinghiali, così come previsto dal piano regionale di interventi urgenti per la lotta alla PSA, documento condiviso dalle direzioni generali Sanità, Ambiente e Agricoltura della Regione, approvato dalla Giunta regionale a luglio del 2022. Con questo provvedimento è stato inoltre istituito il nucleo operativo regionale per la lotta per la peste suina.

Nell’ambito di queste attività dal gennaio 2022 ad oggi sono state esaminate in Basilicata circa 500 carcasse di cinghiali morti a seguito di incidenti stradali e circa 100 suini morti in allevamenti, e sono stati svolti controlli negli allevamenti, tutti con esito negativo. 

Latronico: fondi sviluppo e coesione per Basilicata “Green”

“Stamattina a Roma l’incontro con il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha sancito la prosecuzione di un rapporto proficuo tra il presidente Bardi e il governo nazionale. La capacità di migliorare la gestione delle politiche di sviluppo e coesione è una necessità per la nostra regione, soprattutto se immaginiamo la nuova programmazione in una logica integrata con il Pnrr. È importante questa collaborazione Basilicata-governo anche perché la nostra regione ha la caratteristica di avere una tradizionale vocazione “Green”, che è al centro della strategia del governo e della Commissione europea e quindi si tratta di una grande opportunità per la Basilicata, che nei prossimi anni vedrà l’impiego di centinaia di milioni di euro in politiche ambientali e progetti per migliorare la nostra resilienza ambientale, idrica e naturale. Con il presidente Bardi e il direttore della programmazione, Alfonso Morvillo, abbiamo delineato le criticità delle passate programmazioni e portato sul tavolo delle proposte concrete per avere finalmente una capacità di spesa adeguata alle risorse stanziate e una efficienza nella spesa, capace di dare ai cittadini i benefici tangibili attesi da troppo tempo. Se i cittadini non “vedono” come vengono spesi questi fondi, viene meno la fiducia verso le istituzioni territoriali, nazionali ed europee”.
Lo afferma in una nota l’assessore all’Ambiente ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
  

Parco Murgia, Latronico: “Ragazzi sensibili ai temi ambientali”

“Con i ragazzi dell’Istituto comprensivo ‘Fermi’ di Matera abbiamo provato l’emozione di liberare in volo un falco grillaio, immersi nelle meraviglie paesaggistiche e naturalistiche che caratterizzano l’intera area in contrada Parco dei Monaci. Una giornata utile anche a trasferire ai giovani allievi, in linea con i programmi scolastici, alcuni aspetti scientifici legati alla biodiversità presente nel Parco della Murgia Materana. Durante la visita al percorso didattico naturalistico allestito con i fondi dell’Accordo di programma InnGreenPaf finanziato dal Dipartimento regionale Ambiente, l’attenzione e la curiosità che hanno mostrato i piccoli testimonia la loro propensione a prendersi cura dell’ambiente in cui vivono e che sentono proprio”.
Lo comunica l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, commentando l’esperienza organizzata stamane dal Parco della Murgia Materana per sensibilizzare gli alunni lucani sui temi della salvaguardia e della valorizzazione del territorio.
  

Convegno su l’Agrifotovoltaico, l’intervento di Latronico

“Il decreto di recente approvazione in attuazione del Dlgs 199/21 reca criteri e modalità per incentivare la realizzazione entro il 30 giugno 2026 di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal PNRR per una potenza complessiva pari almeno a 1,04 GW ed una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno a livello nazionale.
Si tratta di un traguardo ambizioso a cui la Regione Basilicata darà il proprio contributo.
L'assessorato e la Direzione Ambiente, Territorio ed Energia, alla luce del D.M stanno ponendo in essere gli strumenti normativi necessari per la realizzazione degli impianti anche alla luce dell'aggiornamento del Piano energetico regionale”.
Lo ha dichiarato Cosimo Latronico, assessore all’Ambiente, territorio ed energia della Regione Basilicata, nel suo intervento conclusivo dei lavori del convegno “AGRIFOTOVOLTAICO – CONIUGARE CIBO & ENERGIA”, che si è svolto questa mattina nell’Aula Sostenibilità del Campus Universitario Unibas di Macchia Romana.
“Gli impianti agrivoltaici – ha detto ancora Latronico – sono sistemi di produzione di energia rinnovabile in combinazione con la produzione di risorse alimentari di origine vegetale.
Rappresentano quindi una simbiosi di due fonti di produzione (energetica ed alimentare) che utilizzano lo stesso spazio fisico di terreno superando la tradizionale divisione tra diverse produzioni.
Questi nuovi sistemi di produzione, pertanto, rispondono ad esigenze importanti poiché supportano il processo di transizione energetica con la produzione di energia pulita abbattendo la concentrazione di gas climalteranti; non comportano riduzione di SAU (Superficie Agricola Utilizzabile)”.
“Il PNRR – ha sottolineato l’assessore Latronico – ha investito ingenti risorse finanziarie per la realizzazione degli impianti agrivoltaici e rappresenta una sfida per tutte le regioni, Basilicata compresa, a saper attrarre investimenti sui territori”.
  

Latronico: Basilicata con Fitto, raggiungiamo obiettivi coesione

"Sono assai condivisibili gli obiettivi del ministro Raffaele Fitto e del governo Meloni di imprimere una forte e diversa spinta ai fondi di coesione e ai programmi regionali finanziati con fondi europei per avere finalmente velocità e qualità della spesa. Su questi temi dobbiamo ammettere che in questi ultimi cicli di programmazione le risorse investite non hanno accorciato i divari tra aree del Paese – come rilevano tutte le statistiche – e in generale non hanno accresciuto la competitività dell’intero Paese". Lo afferma l'assessore all'Ambiente ed Energia della Regione Basilicata a margine della odierna conferenza Stato-Regioni, dove ha partecipato su delega del presidente Bardi.
"L’impegno del ministro Raffaele Fitto di una verifica puntuale degli ultimi programmi – per evitare i soliti errori – del cofinanziamento dei piani regionali usando il Fondo di sviluppo e coesione, per una finalizzazione condivisa e strategica dei nuovi programmi, per una spinta effettiva volta a ottenere un coordinamento tra gli attori nazionali e regionali, ha il solo obiettivo di assicurare una visione comune delle azioni. Questo a tutela soprattutto degli interessi del Mezzogiorno. In questo senso è certamente auspicabile il coordinamento tra piani europei ed interventi inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un metodo di cooperazione e di leale collaborazione tra governo nazionale e Regioni è assolutamente auspicabile per accettare e vincere la sfida dello sviluppo del nostro Paese", conclude Latronico.