Tempa Rossa, presentato lo studio di affidabilità degli impianti

È stato presentato ieri pomeriggio, in un incontro che si è svolto nella sede del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, lo “studio di affidabilità” degli impianti presenti nel Centro Olio Tempa Rossa, a Corleto Perticara.

Lo rende noto l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa, il quale sottolinea che “gli uffici del Dipartimento, supportati dai tecnici dell’Ispra e dell’Arpab, stanno valutando il complesso documento che prevede una serie di interventi da mettere in atto a partire dal prossimo 26 aprile, in coincidenza con la seconda fermata generale degli impianti già programmata a suo tempo. La Regione continuerà a seguire con la dovuta attenzione ogni passaggio delle attività di manutenzione straordinaria degli impianti, che proseguiranno anche dopo la fermata, in un orizzonte temporale più vasto. Continueremo anche ad informare costantemente i cittadini ed a vigilare perché la piena operatività dell’impianto possa avvenire nel pieno rispetto della salute e dell’ambiente”.

All’incontro, coordinato dal dirigente generale del Dipartimento Ambiente Giuseppe Galante, hanno partecipato i rappresentanti della Total, i tecnici della società Rina Services (multinazionale che fornisce servizi di verifica, certificazione, valutazione di conformità, valorizzazione ambientale e consulenza ingegneristica, a cui la Total ha commissionato l’esecuzione dello studio), i funzionari dell’Ufficio Compatibilità ambientale, e, collegati in videoconferenza, i tecnici dell’Ispra e dell’Arpab.

Gli interventi di manutenzione previsti dallo studio di affidabilità sono naturalmente correlati agli eventi che si sono verificati nei mesi scorsi e che hanno indotto la Regione a fermare gli impianti di Tempa Rossa.

Tariffe acqua, Rosa e Cupparo: esito di condivisione e cambiamento

L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa e l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo Francesco Cupparo esprimono “soddisfazione per l’approvazione, avvenuta oggi all’unanimità da parte dell’assemblea dei soci dell’Egrib, delle nuove tariffe per la fornitura di acqua ad uso industriale e il servizio di depurazione”.

“Ringraziamo l’amministratore unico dell’Egrib Canio Santarsiero, la struttura tecnica dell’ente e gli uffici regionali competenti – affermano gli esponenti della Giunta regionale – che hanno svolto un prezioso lavoro di istruttoria delle complesse problematiche afferenti alla definizione delle tariffe, in un momento particolarmente difficile per il contestuale avvio della procedura di liquidazione del Consorzio industriale di Potenza ed il conseguente passaggio di competenze e di gestione ad Egrib ed Acquedotto lucano”.

“L’esito della votazione – aggiungono Rosa e Cupparo – dimostra che quando si attiva un clima di proficua condivisione, lo stesso rapporto con gli enti locali, che sono il cuore della compagine societaria dell’Egrib, diventa molto positivo e si concretizza un cambiamento vero di metodi e qualità dell’azione di governo. Pur apprezzando la dialettica, anche serrata, sviluppata in questi ultimi giorni, resta la sensazione che da parte di alcuni si sia voluta strumentalizzare questa vicenda per nascondere le responsabilità del passato. E restiamo convinti che per costruire una Basilicata migliore la strada maestra è invece quella del confronto aperto e leale, un confronto che sia in grado di mandare in soffitta anche certi riti della vecchia politica”. 

PNRR, Rosa: in Basilicata uno dei 7 Centri di Alta Tecnologia

“In accordo con il Presidente Bardi proporrò nella prossima seduta della Giunta regionale il programma di implementazione del Centro Nazionale di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia dove coniugare la ricerca scientifica con la ricerca applicata, in una regione che presenta tutte le condizioni ottimali per lo sviluppo di alta tecnologia che utilizzi in maniera sostenibile le risorse di cui siamo ricchi, dall'acqua al petrolio, dai parchi all'agricoltura, senza disperdere l'identità del paesaggio lucano”.

È quanto dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa, a margine della seconda riunione operativa tenuta ieri pomeriggio con i dirigenti, i funzionari degli Uffici competenti per materia, i consulenti del Dipartimento, l'amministratore e il direttore della SEL.

“È già il secondo incontro che effettuiamo sulla possibilità di un hub per l’idrogeno in Basilicata – spiega l’assessore -, viste le potenzialità della nostra regione sia per la produzione che per lo stoccaggio dell’idrogeno. In questo incontro, al quale ha partecipato anche la SEL, abbiamo analizzato più nel dettaglio le possibilità di produzione sia dell’idrogeno grigio che del blu e soprattutto del verde, potendo la Basilicata contare sul gas naturale a bocca di pozzo dalle ditte esercenti l'attività estrattiva, in un’ottica più ampia che comprende la sperimentazione nel campo delle rinnovabili. Il ragionamento che vogliamo fare è a tutto tondo, anche in considerazione del fatto che ci apprestiamo a predisporre il nuovo Piano Energetico. Vogliamo coniugare questi temi con le altre grandi risorse della regione ossia l'acqua, cosiddetto oro blu, e il green, con la copertura forestale dei nostri territori montani, con la potenzialità di biomasse dagli alvei fluviali e dai sistemi dei canali di bonifica ed irrigazione. In altre parole non vogliamo fermarci alle possibilità dell’idrogeno”.

“Pertanto – afferma ancora Rosa -, con gli Uffici stiamo valutando la candidatura della Basilicata per il Centro Nazionale di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia previsto nel PNNR nell’ambito del potenziamento delle strutte di ricerca e creazioni di campioni nazionali e R&S, in considerazione del fatto che la nostra regione rappresenta di fatto già un hub energetico di eccellenza dove il connubio ambiente e sviluppo supporta le scelte di medio e lungo periodo della politica economica ambientale. Si tratta di una grande opportunità di ulteriore crescita che permetterebbe di creare nuove professionalità e posti di lavoro, nuovi percorsi di ricerca, che rafforzerebbero la missione della nostra Università e degli altri Centri di Ricerca operanti sul territorio”. 

Rosa su fornitura servizi a zone industriali provincia di Potenza

“Da una manciata di settimane è stata approvata la legge che ha messo in liquidazione il Consorzio industriale di Potenza. In questo periodo, abbiamo, assieme al collega Cupparo, l’Egrib ed Acquedotto Lucano, lavorato per attuare quanto previsto dalla legge ed iniziare quella innovazione che porterà ad avere, da un lato, una società che sia attuatrice delle necessarie politiche industriali e, dall’altro, ad offrire servizi moderni ed efficienti alle imprese insediate nelle zone industriali.
Da sempre il Consorzio industriale ha gestito le reti idriche, di collettamento e di depurazione delle aree industriali, autorizzato da una politica che ha fatto finta dell’inesistenza di una norma nazionale, l’art. 172 del D.lgs. 152/2006 che prevede la competenza, invece, del Gestore del servizio idrico integrato. Con la nuova legge, si è dato attuazione alla norma statale: le reti ora sono gestite dall’Acquedotto Lucano. Questo, comporterà un’ottimizzazione dei servizi e una riduzione dei costi.
Ma abbiamo fatto di più. Abbiamo, continuato a garantire i servizi alle imprese delle aree industriali, abbiamo operato una ricognizione dello stato dei fatti, scoprendo, ad esempio, che esistono solo 174 utenze collegate alle reti e circa 700 che non lo sono e per le quali partiranno i controlli.
Inoltre, si è provveduto alla ricognizione di tutte le reti e degli impianti esistenti, utilizzando anche droni che ci hanno permesso di creare una mappatura georiferita; si sono eliminate le duplicazioni rispetto all’impiantistica di potabilizzazione e distribuzione in uso ad Acquedotto lucano e si sta valutando la dismissione di due impianti di sollevamento in quanto si trovano in zone già servite da Aql.
Da questa ricognizione abbiamo appurato che il Consorzio spendeva circa 4,5 milioni di euro incassando, di contro, solo 1.800.000 euro in virtù della mancata applicazione di tariffe, peraltro, già approvate.
Per questo motivo e proprio grazie al passaggio delle reti ad Aql, saranno applicate, per un periodo di sei mesi, le tariffe già approvate nel 2018 che riusciranno a coprire i costi della gestione e, dunque, senza danno economico per Acquedotto lucano. Saranno salvaguardati i contratti speciali sottoscritti dalle aziende per i servizi di depurazione. Questi provvedimenti porteranno ad un sostanziale pareggio spese/introiti.
Successivamente, come previsto per legge, le tariffe saranno aggiornate secondo le procedure dell’ARERA. Si stanno già istruendo i nuovi capitolati speciali di appalto per le gare di gestione che permetteranno un abbattimento dei costi di circa il 50%.
È utile evidenziare che tutto ciò non influenzerà in alcun modo gli altri servizi che Aql già eroga e specificatamente le utenze civili e la loro tariffazione.
Ecco perché rimandiamo al mittente qualsiasi polemica che alcuni strumentalmente hanno voluto sollevare in queste settimane, proprio coloro che avendo partecipato al fallimento dell’ASI di Potenza, cercano di spostare l’attenzione. La realtà, invece, è che, in silenzio, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto quello che sicuramente non costituisce alta finanza ma che proprio per questo doveva e poteva essere fatta dieci anni fa. Invece, ce ne siamo dovuti occupare noi, come ci stiamo occupando di tutte le criticità ereditate.
È utile ricordare ai cittadini che abbiamo ereditato un Consorzio con oltre 70 milioni di euro di debiti, che in questi anni ha ricevuto trasferimenti dalla Regione per circa 50 milioni di euro. Uno scempio di risorse pubbliche che ha penalizzato le politiche industriali che in questi anni sono state inesistenti.
Sono convinto che stiamo procedendo nella giusta direzione e ciò è confermato dal fatto che le polemiche e le lamentele sulla questione Consorzio non provengono dal mondo imprenditoriale. Sono convinto che il lavoro silenzioso ma efficace che stiamo portando avanti sia la migliore risposta.
Possiamo ritenerci soddisfatti”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Patto di sito Val d’Agri, incontro in Regione

Gli assessori regionali alle “Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca”, Francesco Cupparo, e all’”Ambiente ed Energia”, Gianni Rosa, hanno presieduto oggi a Potenza un incontro con i rappresentanti dell’Eni, dei sindacati, delle organizzazioni datoriali e con i sindaci del comprensorio della Val d’Agri per esaminare la bozza del “Protocollo d’intesa tra la Regione Basilicata, Eni spa, le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali della Basilicata per la promozione di iniziative nel settore geominerario finalizzate allo sviluppo regionale, alla tutela della salute e sicurezza e dell’occupazione locale”.

Con il documento, che ha lo scopo di aggiornare il cosiddetto “Patto di sito” siglato nel 2012, l’Eni propone una serie di iniziative per la valorizzazione delle risorse umane, il coinvolgimento delle piccole e medie imprese e delle professionalità presenti sul territorio nello sviluppo delle attività petrolifere in Val d’Agri, la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini.

Nel corso della riunione, il rappresentante dell’Eni Eugenio Lopomo si è detto disponibile al confronto, evidenziando nel contempo la necessità di definire azioni flessibili per rispondere alle necessità di oggi e chiarendo che la proposta di Patto è diversa da quella siglata nel 2012 perché i presupposti, innanzitutto riferiti alla produzione, sono profondamente cambiati. Con accenti diversi, i rappresentanti dei sindacati hanno rivolto critiche al documento, che a loro parere non tutela adeguatamente i livelli occupazionali e le esperienze maturate, ed hanno chiesto misure più stringenti in tema di compensazioni ambientali. I sindaci hanno chiesto che il Patto sia in grado di dare risposte alle imprese e alla manodopera del territorio, evidenziando che la diminuzione della produzione ha prodotto anche un impatto negativo sui bilanci dei Comuni che ricevono le royalties. Dai rappresentanti delle organizzazioni datoriali è venuta la richiesta di valorizzare le imprese del territorio.

Al termine della riunione, su proposta dell’assessore Cupparo, si è stabilito che le parti sociali terranno nelle prossime ore nuovi incontri per approfondire i vari aspetti del documento, con l’obiettivo di arrivare entro una settimana ad una bozza di protocollo condivisa. Cupparo si dice “soddisfatto per il clima costruttivo che abbiamo riscontrato pur nelle differenti posizioni. Ringrazio tutti i partecipanti, questo è il nuovo metodo che intendiamo proporre: senza gridare, senza pretendere, insieme vogliamo organizzare una regione diversa e soprattutto dimostrare ai lucani che noi lavoriamo per loro. Il governo regionale sarà chiamato a ratificare quello che i veri attori di questo accordo, le parti sociali, decideranno. E quindi – conclude Cupparo – mi auguro che per giovedì ci diano il nuovo patto, in modo che il presidente Bardi possa firmarlo e subito dopo firmare l’accordo con l’Eni”.

“Con la riunione di oggi – afferma l’assessore Rosa – si sta concludendo un percorso che interessa l’intero pacchetto delle compensazioni ambientali legate al rinnovo delle concessioni di Eni in Val d’Agri. Questo è l’ultimo tassello, per quanto riguarda le concessioni siamo arrivati a un buon risultato, dal punto di vista economico, Nei prossimi giorni si dovranno chiudere queste intese fra i rappresentanti degli imprenditori e i sindacati che riguardano più specificamente i temi del lavoro e del rapporto con il mondo dell’impresa. Sono tasselli che si incastrano l’uno con l’altro, noi siamo fiduciosi che il buon senso e la saggezza di tutti porteranno in brevissimo tempo ad una conclusione. La Basilicata ha bisogno di questo accordo perché le risorse economiche che ricaveremo da tutto ciò saranno investite per lo sviluppo sostenibile della nostra regione e per creare nuova occupazione”.

Concessioni demaniali, dal 19 aprile solo procedure digitali

Niente più carte, timbri e file davanti agli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione. A partire da lunedì 19 aprile i cittadini che intendono chiedere una “concessione demaniale”, un “nulla osta idraulico”, una “autorizzazione provvisoria” o un “parere di compatibilità idraulica” dovranno farlo esclusivamente attraverso una piattaforma web dedicata, accessibile dalla home page del sito web della Regione.

“Dopo l’entrata in funzione del nuovo protocollo informatico – spiega l’assessore Gianni Rosa – presso il Dipartimento Ambiente si passa alla fase due con la digitalizzazione dei procedimenti. Partiamo con quattro procedure di competenza dell’Ufficio Ciclo dell’Acqua e nelle settimane successive saranno implementate quelli degli altri uffici. Prosegue così l’attività di dematerializzazione delle procedure, per garantire celerità e maggiore trasparenza ai cittadini”.

Per poter utilizzare correttamente i servizi web della piattaforma occorrono le credenziali SPID, la Firma Digitale e la posta elettronica certificata, che la Regione consente di ottenere gratuitamente per trasmettere, protocollare, firmare istanze e documenti ed accedere ai dati pubblici. “Una innovazione significativa – prosegue Rosa – che sperimentiamo al Dipartimento Ambiente per migliorare la qualità dei servizi e rinnovare le procedure burocratiche, a garanzia della legalità e della trasparenza”.

“Una pubblica amministrazione che vuole stare al passo con i tempi – afferma il presidente della Regione Vito Bardi – deve accettare fino in fondo la sfida della digitalizzazione, che non per caso è una delle principali missioni del Recovery Fund. Partiamo dalle procedure del Dipartimento Ambiente, ma intendiamo naturalmente estendere progressivamente questo processo di innovazione a tutti gli uffici della Regione. L’obiettivo è molto semplice: vogliamo una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, che risponda rapidamente alle istanze e che sia più efficiente. Così applichiamo concretamente il nostro programma di governo per la Basilicata del futuro”.

Si parte quindi con quattro procedure: la Concessione demaniale (ramo idrico) è l'atto necessario per poter utilizzare un bene del demanio idrico e/o le sue pertinenze; il Nulla-osta idraulico è il provvedimento che consente di eseguire opere nella fascia di rispetto di 10,00 m. dall'estremità dell'alveo inciso o, in caso di corsi d'acqua arginati, dal piede esterno dell'argine; l’Autorizzazione provvisoria è il provvedimento che viene rilasciato nei soli casi d’urgenza per la realizzazione di opere/interventi di rilevanza pubblica; il Parere di compatibilità idraulica è una valutazione di ordine tecnico che l'ufficio esprime su una proposta progettuale di intervento che interessa un’area demaniale.

Concessioni demaniali, dal 19 aprile solo procedure digitali

Niente più carte, timbri e file davanti agli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione. A partire da lunedì 19 aprile i cittadini che intendono chiedere una “concessione demaniale”, un “nulla osta idraulico”, una “autorizzazione provvisoria” o un “parere di compatibilità idraulica” dovranno farlo esclusivamente attraverso una piattaforma web dedicata, accessibile dalla home page del sito web della Regione.

“Dopo l’entrata in funzione del nuovo protocollo informatico – spiega l’assessore Gianni Rosa – presso il Dipartimento Ambiente si passa alla fase due con la digitalizzazione dei procedimenti. Partiamo con quattro procedure di competenza dell’Ufficio Ciclo dell’Acqua e nelle settimane successive saranno implementate quelli degli altri uffici. Prosegue così l’attività di dematerializzazione delle procedure, per garantire celerità e maggiore trasparenza ai cittadini”.

Per poter utilizzare correttamente i servizi web della piattaforma occorrono le credenziali SPID, la Firma Digitale e la posta elettronica certificata, che la Regione consente di ottenere gratuitamente per trasmettere, protocollare, firmare istanze e documenti ed accedere ai dati pubblici. “Una innovazione significativa – prosegue Rosa – che sperimentiamo al Dipartimento Ambiente per migliorare la qualità dei servizi e rinnovare le procedure burocratiche, a garanzia della legalità e della trasparenza”.

“Una pubblica amministrazione che vuole stare al passo con i tempi – afferma il presidente della Regione Vito Bardi – deve accettare fino in fondo la sfida della digitalizzazione, che non per caso è una delle principali missioni del Recovery Fund. Partiamo dalle procedure del Dipartimento Ambiente, ma intendiamo naturalmente estendere progressivamente questo processo di innovazione a tutti gli uffici della Regione. L’obiettivo è molto semplice: vogliamo una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, che risponda rapidamente alle istanze e che sia più efficiente. Così applichiamo concretamente il nostro programma di governo per la Basilicata del futuro”.

Si parte quindi con quattro procedure: la Concessione demaniale (ramo idrico) è l'atto necessario per poter utilizzare un bene del demanio idrico e/o le sue pertinenze; il Nulla-osta idraulico è il provvedimento che consente di eseguire opere nella fascia di rispetto di 10,00 m. dall'estremità dell'alveo inciso o, in caso di corsi d'acqua arginati, dal piede esterno dell'argine; l’Autorizzazione provvisoria è il provvedimento che viene rilasciato nei soli casi d’urgenza per la realizzazione di opere/interventi di rilevanza pubblica; il Parere di compatibilità idraulica è una valutazione di ordine tecnico che l'ufficio esprime su una proposta progettuale di intervento che interessa un’area demaniale.

Tempa Rossa, Rosa: controlli immediati su muro perimetrale

In merito alla fuoriuscita di liquido di colore rossastro rilevata sul muro perimetrale dell’impianto del Centro Olio di Tempa Rossa, l’assessore regionale all’Ambiente ed energia, Gianni Rosa, ha chiesto con una nota inviata all’Arpab e alla Polizia provinciale, oltre che all’Ufficio Ciclo dell’Acqua, di effettuare “un immediato controllo e contestuale campionamento del liquido e del terreno contaminato”.
Questo, al fine di verificare la reale portata dell’evento e “nel caso di riscontro di sostanza anomala o di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) la determinazione della causa e del responsabile della contaminazione”.
In attesa della fermata generale prevista per il 25 aprile, la Total è vincolata all’attuazione di un programma di controllo, predisposto dall’ente di Certificazione Internazionale Rina, per garantire il rispetto della sicurezza di tutte le unità impiantistiche e della tutela dei lavoratori.
La verifica di tale programma è affidata agli uffici regionali, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ispra. Ai fini dell’accertamento del rispetto dei requisiti ambientali, il gestore dell’impianto ha l’obbligo di trasmettere all’Arpab, ogni giorno, i dati orari dei sistemi di monitoraggio in continuo dei punti di emissione convogliata correlati ai limiti produttivi di ogni sezione/unità di impianto adottati.

Rosa: utilizzo ottimale risorse del petrolio strada mai percorsa

“L’utilizzo ottimale delle risorse economiche derivanti dal petrolio quale fattore per coniugare tra loro le tre direttrici su cui si muove l’azione del Governo regionale, il controllo ambientale, lo sviluppo sostenibile e la formazione e l’occupazione dei giovani, si sta trasformando in realtà.
Nei fatti, se da un lato i controlli ambientali sono diventati stringenti e puntuali rispetto all’attuale normativa e l’attività messa in campo nel controllo delle attività presso il Centro Olio di Tempa Rossa ne è una dimostrazione, dall’altro, la riunione del Tavolo per lo Sviluppo sostenibile, tenutasi nella scorsa settimana e che ha approvato il primo investimento della Total co-finanziato con i fondi delle compensazioni ambientali, conferma la bontà dell’idea che abbiamo seguito in questi mesi. 
In concreto, si va verso uno sviluppo della nostra regione che guarda oltre il petrolio, che deve produrre nuova occupazione e ricchezza nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Il Tavolo per lo Sviluppo sostenibile, così come l’abbiamo voluto, rappresenta il momento di incontro tra la visione di politica economica della Regione con il mondo imprenditoriale che vuole investire in Basilicata e nel quale il pubblico ed il privato non sono avversari ma cooperano e in cui s’innesta il ruolo importante dell’Università della Basilicata.
Anche su questo, nei mesi scorsi, abbiamo lavorato riscrivendo la convenzione che lega l’Ente Regione all’Unibas inserendo l’impegno dell’istituzione universitaria a seguire, nella sua attività di formazione, le scelte di sviluppo della Regione, adeguando i corsi per formare i nostri giovani rispetto alle nuove possibilità lavorative.
Se da un lato, oggi Total progetterà e costruirà droni dall’altro l’Unibas dovrà seguire questo percorso mettendo in piedi iter formativi confacenti alle future richieste del mercato del lavoro. 
L’istituzione Regione si riappropria del ruolo di pianificazione economica, coinvolgendo e coordinando gli sforzi di tutti gli attori in campo. È una svolta nella politica regionale: una strada mai percorsa prima ma riteniamo sia l’unico modo per ottenere sviluppo vero”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Total, programma di controllo e studio di affidabilità

L’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata ha completato oggi la valutazione tecnica sulla documentazione presentata dalla società Total E&P Italia spa a seguito della diffida del 24 marzo scorso, con la quale era stata disposta l’anticipazione della fermata generale del Centro Olio di Tempa Rossa prevista per la fine di aprile.
La società, dopo una fermata di 15 giorni, durante la quale ha effettuato la verifica e la sostituzione delle valvole di processo difettose e la revisione del sistema di vibrazione dei ventilatori dell’unità di refrigerazione dell’impianto, in attesa della prevista fermata generale del 25 aprile  e nelle more del completamento dello studio di affidabilità, al fine di garantire di operare nel rispetto della  sicurezza di tutte le unità impiantistiche e della tutela dei lavoratori, dovrà attuare un programma di controllo, predisposto dall’ente di Certificazione Internazionale Rina.
Tale programma dovrà essere attuato nel rispetto delle modalità e dei limiti previsti e convalidati dal ministero della Transizione Ecologica – Unmig con l’ultima nota del 6 aprile e durerà fino al 25 aprile 2021, data di inizio della fermata generale, durante la quale saranno realizzate le ulteriori attività manutentive.
In sede di verifica di tale programma, da parte degli uffici regionali, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ispra, è stato previsto, ai fini dell’accertamento del rispetto dei requisiti ambientali, l’obbligo per il gestore dell’impianto di trasmettere all’Arpab, con cadenza giornaliera, i dati orari dei sistemi di monitoraggio in continuo dei punti di emissione convogliata correlati ai limiti produttivi di ogni sezione/unità di impianto adottati.
Prosegue, nel frattempo, lo studio di affidabilità dell’impianto da parte di Rina, i cui primi risultati saranno sottoposti alla valutazione degli uffici regionali, di Arpab ed Ispra. Il primo incontro è fissato per martedì prossimo.

Rosa: concretamente impegnati per la transizione ecologica

“Lavoro, sviluppo economico della Basilicata in una prospettiva no oil, anche questa è transizione ecologica. Sono temi caldi, di cui molto si discute in questi giorni, declinandoli in una logica di crescita della nostra regione e che non ci trovano impreparati. Anzi.
La “visione” di una Basilicata libera da modelli economici basati sul fossile che privilegi le vocazioni del territorio e la sostenibilità, contraddistingue da sempre il mio pensiero e la mia appartenenza politica. E fanno parte, fin dall’inizio, di quella “visione” della Basilicata comprovata dalle scelte messe in campo in questi mesi dal governo regionale di centrodestra, guidato dal presidente Bardi, che è sempre orientato ai fatti e non agli slogan. Ben prima degli obbiettivi del fondo Ngeu e del Piano di resilienza nazionale, la Basilicata si è mossa verso una visione sostenibile dell’economia regionale.
Quando si è trattato di definire l’accordo sulle compensazioni ambientali con la Total per la concessione “Tempa Rossa” ci è stato subito chiaro che dovevamo fare un salto di qualità rispetto al passato.
Dovevamo cioè partire dall’utilizzo delle risorse del petrolio per andare oltre il petrolio e verso l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. Nell’accordo con Total, ci siamo mossi, dunque, lungo tre direttici: la sostenibilità ambientale, la creazione di attività industriali no oil e il principio che il gas prodotto dalle estrazioni dovesse rimanere nella disponibilità delle nostre comunità.
Stiamo trasformando questi tre principi in fatti, con il protagonismo dei lucani, tramite il Tavolo di concertazione, che riunisce le Istituzioni, le parti datoriali e sindacali, l’Università e gli ordini professionali. Parte da questo organismo un percorso di condivisione che coinvolge direttamente i territori interessati e dove le decisioni prese non restano meri propositi ma hanno la concretezza che deriva innanzitutto da sponde finanziarie certe, le compensazioni ambientali. Non si tratta di un libro dei sogni.
A valle di questo percorso, c’è il Tavolo permanente tra la Regione e le compagnie petrolifere che decide concretamente le modalità di attuazione delle iniziative selezionate.
Un primo progetto, appunto, è quello per la realizzazione di un centro di eccellenza mondiale nelle tecnologie innovative legate allo sviluppo dei droni per un investimento che cuba oltre 3 milioni di euro, sui 50 milioni complessivi nel quinquennio. E senza perdere tempo, il 9 aprile, il Tavolo permanente discuterà la proposta progettuale della Total.
È un’iniziativa industriale che creerà nuovi posti di lavoro, dando ossigeno alla nostra economia. Un campo dove si misurerà il tessuto imprenditoriale lucano che ha energie e creatività da spendere.
La nuova “visione” di Basilicata non è iniziata, quindi, con il Recovery Fund ma prosegue con esso e con le idee progettuali che abbiamo già presentato nell’ambito dei Contratti istituzionali di sviluppo, dove abbiamo concentrato il nostro raggio di azione sulla transizione ecologica. 
Ci siamo fatti garanti per la sottoscrizione del patto di sito tra le organizzazioni datoriali e la Total e per la revisione di quello con Eni, condividendo le istanze delle parti sindacali che devono trovare il giusto equilibrio con gli interessi legittimi del mondo dell’impresa.
In quest’ottica non possiamo che guardare con attenzione alla prima iniziativa messa in campo dalla Triplice a Viggiano, che, secondo noi, si inserisce in quel legittimo dibattito politico che deve esserci tra forze di governo, sindacati e parti datoriali.
Il centrodestra lucano e il governo regionale sono “sul pezzo”, lavoriamo quotidianamente affinché tutto questo si realizzi. Anzi, come dimostrato, in alcuni casi, abbiamo anche precorso i tempi, anticipando scelte europee e del Governo nazionale.
Tutto questo con buona pace del Partito democratico lucano che è stato protagonista per decenni della governance regionale e che, pur avendo avuto la possibilità incidere su questi argomenti, non lo ha fatto in vent’anni di politiche clientelari e sterili, sperperando milioni di euro di proventi derivanti dallo sfruttamento del petrolio. Si rassegnino.
Con il voto i lucani nel 2019 hanno manifestato il loro dissenso e la volontà di cambiamento. Ci stiamo lavorando ma non è facile realizzare in pochi mesi e neanche in pochi anni un processo che deve incidere su molti aspetti della vita amministrativa e politica della regione. Non ci ha aiutato sin ora la situazione emergenziale. Per non parlare dello stato disastroso del bilancio che questi signori del passato ci hanno consegnato e che rallenta questo processo, dilatandone i tempi.
Noi, comunque, proseguiremo nel nostro cammino, affrontando le difficoltà e cercando di disincrostare le parti incancrenite del sistema”.
Lo dichiara l'assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Total, Regione dispone fermata immediata attività Tempa Rossa

La Regione Basilicata, con un provvedimento di diffida notificato oggi alla Total, ha disposto la sospensione immediata dell’attività del Centro Olio Tempa Rossa, richiedendo alla società l’anticipazione della fermata generale programmata per aprile 2021.
Il provvedimento è stato emesso a seguito degli eventi anomali verificatisi negli ultimi giorni e successivi alle riunioni del 3 e 5 marzo scorsi tra la Regione e la compagnia petrolifera.

Contratti di fiume, talk online degli assessori Rosa e Fanelli

L’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, e l’assessore regionale alle Politiche agricole, Francesco Fanelli, hanno partecipato nella serata di ieri a un talk online sul tema “Valorizzare l’acqua: il ruolo dei contratti di fiume. Approcci ed esperienze dal nazionale al locale” organizzato dal flag Coast to coast, in collaborazione con Basilicata Media, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
Durante il talk, moderato dalla giornalista Margherita Sarli, sono intervenuti il presidente del Flag Coast to Coast, Nicola Mastromarino, il coordinatore del tavolo nazionale dei Contratti di fiume, Massimo Bastiani, e Antonio Anatrone, comitato di pilotaggio del Tavolo nazionale dei contratti di fiume.
“I contratti di fiume – ha spiegato Mastromarino – puntano a tutelare e valorizzare la risorsa idrica attraverso un processo partecipato che vede insieme la pubblica amministrazione e le comunità locali”. “Nel 2007 – ha aggiunto Bastiani – in Italia c’erano 4 contratti di fiume. Oggi non esiste regione che non abbia legiferato in materia”.
“La Basilicata è una regione ricca d’acqua. La risorsa idrica ha bisogno di generosità perché a prescindere da dove si trova va data a chi ne ha bisogno. Basti considerare – ha detto Anatrone – che oggi nel mondo ci sono 3 miliardi di persone che non possono lavarsi le mani. La Basilicata è l’unica regione che ha fatto un accordo con una regione limitrofa proprio per trasferire parte della sua risorsa idrica”.
Nel corso del talk ci si è quindi soffermati sul Contratto di fiume del Noce e del Sinni che si basa su quattro valori: ambiente, identità, sviluppo locale e paesaggio.
Sul tema è intervenuto l’assessore Fanelli: “E’ vero che siamo una regione ricca di acqua, ma purtroppo ne viene sprecata anche tanta per colpa di una rete idrica non all’altezza e per una scarsa manutenzione delle dighe. Ad esempio, in questo periodo, al contrario dello scorso anno, stiamo avendo piogge copiose, ma non siamo in grado di cogliere questa opportunità. I contratti di fiume sono uno strumento che ci aiuta in qualche modo a gestire correttamente l’acqua e a valorizzare i percorsi fluviali sia come salvaguardia ambientale, sia per potenziare il turismo fluviale. Per queste ragioni seguiamo con grande attenzione i contratti di fiume”.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate all’assessore Rosa: “Crediamo molto nel contratto di fiume perché la risorsa idrica richiede necessariamente pianificazione e programmazione. Ecco perché nel piano paesaggistico una delle modifiche che abbiamo introdotto è l’apertura di un intero capitolo proprio dedicato ai contratti di fiume modificando le linee guida che avevamo ereditato. Abbiamo poi inserito un ulteriore concetto: la partecipazione di tutti gli attori sociali. Attualmente non è iniziata perché stiamo costruendo la fotografia del contesto. Tramite i contratti di fiume dobbiamo costruire una programmazione che abbracci l’intero bacino integrato, andando oltre i singoli comuni. Abbiamo poi condiviso con l’intero governo regionale la necessità di fare manutenzione lungo i fiumi che da molti anni sono stati abbandonati al loro destino. Stiamo sperimentando a tal scopo un bando che non incide sul piano finanziario visto che le imprese dovranno fare manutenzione e in cambio potranno prelevare inerti e biomasse”.
L’assessore Rosa ha quindi reso noto che la Regione, sulla risorsa idrica, ha presentato progetti per il recovery fund per un valore di circa 3 miliardi di euro finalizzati anche a sistemare le dighe che da troppo tempo non vedono interventi.

  

Al: Giornata mondiale Acqua, sensibilizzare generazioni future

Il 22 marzo di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day), istituita dall’ONU per sensibilizzare e promuovere azioni di tutela della risorsa idrica.
Il tema di quest’anno del World Water Day – spiega Acquedotto Lucano –  è “Valuing Water” cioè “Valorizzare l’acqua”, bene inestimabile per l’intera umanità che deve essere sensibilizzata sull’uso consapevole della risorsa idrica, alla quale non tutti, ancora oggi, hanno accesso. Quest’anno si vuole porre l’attenzione sui diversi valori che l’acqua ha per tutti noi nella quotidianità di tutti i giorni e sui comportamenti adeguati a contrastare, tra l’altro, l’inevitabile impatto che il cambiamento climatico in atto ha con la disponibilità del bene idrico.
Acquedotto Lucano in questa giornata ha voluto guardare al futuro rivolgendosi al mondo della scuola attraverso una iniziativa che coinvolgerà le scolaresche della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado della Regione Basilicata, affinchè attraverso semplici immagini, rappresentazioni grafiche o racconti possano esprime il significato che l’acqua ha per ciascuno di loro e le azioni che immaginano di compiere per contribuire a valorizzare la risorsa idrica ma anche a salvaguardarla e custodirla con amore e parsimonia.
“ Il futuro del bene più prezioso per l’umanità è nelle nostre mani e in quelle delle generazioni future – afferma Giandomenico Marchese, Amministratore Unico di Acquedotto Lucano. E’ fondamentale che i bambini e i ragazzi siano sensibilizzati allo sviluppo sostenibile e all’importanza di porre in essere comportamenti rispettosi dell’ambiente che ci circonda. L’acqua, è un bene inalienabile ma non inesauribile, da non sprecare e da salvaguardare. Proprio con tale finalità abbiamo chiesto alle scolaresche di partecipare al contest #ediocosafaccio? per stimolare la creatività degli studenti per un proficuo momento di riflessione sul valore dell’acqua e sulle azioni che si possono compiere per tutelarla . Il gestore – prosegue Marchese- ha intensificato le attività volte a salvaguardare la risorsa idrica, sebbene ulteriori passi dovranno essere compiuti per rendere il sistema idrico maggiormente resiliente anche rispetto ai cambiamenti climatici, puntando, tra l’altro, sull’innovazione tecnologica e sugli investimenti. Per promuovere un uso efficiente del bene idrico è fondamentale- conclude Marchese- sollecitare la fattiva collaborazione e cooperazione del gestore, dell’Egrib e delle Istituzioni per sostenere ed accrescere la resilienza del sistema idrico”.
L’attenzione alla sostenibilità ambientale e le attività del gestore finalizzate a garantire la salvaguardia della risorsa sono raccontate nel bilancio sociale del 2019 scaricabile dal sito internet della società in cui si che comunica in maniera trasparente a tutti gli stakeholder e agli interlocutori i valori, i risultati economici, sociali e ambientali, le strategie e le performance della società in coerenza con la mission e con i valori aziendali.
“L’Ufficio Scolastico Regionale – afferma la Dirigente Leonarda Santeramo – coglie con entusiasmo ed interesse l’iniziativa lanciata da Acquedotto Lucano che si inserisce nell’ambito di diverse attività che vedono coinvolte le scuole sul versante della sostenibilità ambientale. Questo progetto e la partecipazione al contest #ediocosafaccio?da parte dei ragazzi è stata ritenuta dall’Ufficio scolastico, particolarmente interessante proprio per l’attenzione volta al singolo, chiamato responsabilmente in causa di fronte all’esigenza di tutelare e salvaguardare il bene primario. Auspichiamo, pertanto, la massima partecipazione degli istituti scolastici regionali ritenendo che questa iniziativa rappresenti un importante strumento formativo, con l’augurio che possa costituire uno dei tanti percorsi che insieme al gestore potranno sensibilizzare le future leve alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo”.
“Il tema della giornata di quest’anno è “Valorizzare l’acqua”- dichiara Canio Santarsiero Amministratore Unico dell’Egrib- . Il valore dell’acqua è infatti molto più del costo sostenuto per il suo utilizzo: l’acqua ha un valore enorme e complesso da un punto di vista familiare, alimentare e culturale, per la salute, per l’istruzione e per la salvaguardia dell’integrità del nostro ambiente naturale. La sfida lanciata dalla Giornata mondiale di quest’anno – prosegue Santarsiero- è quella di raggiungere nel 2030, come ha recitato il Papa ieri nella sua omelia “l’acqua un dono, non una merce” una qualità di servizi igienici per tutti, in una comprensione completa del valore multidimensionale dell’acqua. L’Egrib è presente nelle scuole della Basilicata con tanti progetti rivolti all’ambiente e quest’anno stiamo per avviare progetti innovativi con l’aiuto della realtà virtuale: “l’Acqua: una risorsa insostituibile” e “l’ambiente ci sta a cuore”. In questo periodo pandemico abbiamo difronte a noi un lungo percorso ed una sfida, l’ambiente la vera sfida per garantire il futuro delle generazioni di questo bellissimo Paese. Con il Presidente Bardi e con l’Assessore Rosa abbiamo iniziato la costruzione di un percorso mirato. I passi che ci attendono per il futuro sono la vera sostenibilità ed economia circolare. Il modo migliore per predire il futuro è costruirlo insieme.
“L’acqua è una risorsa che non deve essere sprecata, una ricchezza che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare – dichiara Gianni Rosa Assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata-. Stiamo lavorando alla realizzazione del piano paesaggistico, uno strumento di pianificazione del territorio che ne fotografa l’esistente e che nello stesso tempo ne indica le vocazioni. Nel piano paesaggistico- prosegue Rosa- rientra a pieno titolo la risorsa acqua pubblica intesa come bene paesaggistico vincolato, che noi abbiamo delimitato in modo certosino. Anche le dighe sono state vincolate come aree di notevole interesse pubblico. In più abbiamo mappato in collaborazione con Acquedotto Lucano le sorgenti e fontane. In relazione alle opportunità offerte dai Cis e dal Recovery Fund la Regione ha candidato una programmazione finalizzata alla tutela e all’uso razionale dell’acqua per un valore complessivo di 3 miliardi di euro. In più abbiamo realizzato un programma di interventi sulle dighe lucane per circa 27 milioni di euro, al fine di recuperare nei prossimi anni l’intera capacità di accumulo delle stesse per un volume di circa 500 milioni di mc di acqua”.
La giornata mondiale dell’acqua è l’occasione per pensare ad un uso sostenibile della risorsa in termini di disponibilità, di tutela e corretto adattamento al cambiamento climatico in atto, per ridurre la vulnerabilità e rendere il sistema idrico integrato maggiormente resiliente attraverso la sinergia sia dei soggetti istituzionali coinvolti nella gestione della risorsa idrica, sia degli utenti maggiori fruitori della stessa, a partire proprio dalle generazioni future.

  

Differenziata, accordo con il Corepla per eco-compattori plastica

Un accordo di programma tra la Regione Basilicata e il Consorzio nazionale Corepla, per installare eco-compattatori in Basilicata, dove smaltire i contenitori di liquidi e imballaggi in plastica. La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa nella scorsa seduta, ha approvato lo schema dell’intesa.“Una prima fase – spiega l’assessore Rosa – sarà orientata ad individuare i luoghi sui quali collocare gli eco-compattatori, in relazione alle caratteristiche topografiche dei territori. I Comuni, successivamente, potranno aderire all’accordo partecipando a bandi di gara o manifestazioni di interesse.
Una scelta, la nostra, che prevede nell’accordo – aggiunge l’esponente del governo Bardi – un investimento regionale di tre milioni di euro a favore dei Comuni. In questo modo si otterrà un risparmio che inciderà direttamente sulle tasche dei cittadini, che avranno il vantaggio di vedere ridotta la tassa per la raccolta dei rifiuti. Oltre a un sistema di raccolta differenziata più efficace e in linea con i principi comunitari, sarà garantita una maggiore tutela ambientale con lo smaltimento più veloce della plastica, uno dei materiali più inquinamenti e resistenti nell’ambiente”.

Siti inquinati orfani, l’assessore Rosa incontra i sindaci

L’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, ha incontrato oggi in videoconferenza i sindaci dei comuni interessati da siti inquinati “orfani” in relazione all’inquinamento da fibre di amianto e che saranno oggetto di interventi di bonifica.

“Abbiamo la necessità – ha detto Rosa – di costruire una vera e propria carta d’identità dei siti inquinati innanzitutto per consentire all’Arpab di effettuare i campionamenti e verificare i livelli di inquinamento al suolo e poi per consegnare al ministero dell’Ambiente un quadro preciso della situazione in Basilicata. Il Governo ha assegnato alla Regione Basilicata circa 2 milioni e 300 mila euro per la bonifica dei siti orfani. Molto probabilmente serviranno altre risorse, ma per poter aprire una interlocuzione sia sull’ampliamento della dotazione finanziaria sia sulla possibilità di intervenire su altri tipi di inquinamento abbiamo la necessità di avere una fotografia esatta della situazione. I tempi sono stretti e la Regione Basilicata intende risolvere una volta per tutte questo problema che arriva, purtroppo, da molto lontano. Fino ad oggi la Regione Basilicata è stata adempiente in termini di procedure. Il 30 marzo avremo una nuova interlocuzione e sarebbe molto utile, nell’interesse generale, avere dai sindaci un quadro esatto della situazione entro quella data”.
I funzionari del dipartimento ambiente hanno spiegato, a tal proposito, che ci sono due modalità di intervento, per le aree di proprietà pubblica è evidente che gli interventi saranno a carico degli enti pubblici, per le aree private si interverrà “in danno” del proprietario o del responsabile dell’inquinamento.
“Avere un carta d’identità precisa del sito è fondamentale anche per consentire all’Arpab di accedere all’area per poter effettuare i prelievi e gli accertamenti. L’obiettivo – ha concluso Rosa – è quello di definire con il ministero dell’Ambiente, in tempi rapidi, un vero e proprio accordo di programma per avviare perlomeno la progettazione degli interventi. E’ evidente che se nella prima fase non ci sarà un allargamento della dotazione finanziaria bisognerà individuare alcune priorità fra cui la vicinanza del sito inquinato a centri abitati”.
Infine, l’assessore Rosa ha chiesto ai sindaci di far arrivare rapidamente le informazioni richieste e, in caso di proprietà private, di accompagnare i funzionari dell’Arpab per consentire loro l’accesso alle aree. In questo momento la collaborazione dei sindaci è fondamentale per arrivare rapidamente alla soluzione di questi problemi”.

“Continua anche così la nostra lotta contro l’inquinamento – ha concluso l’assessore –, che dopo le iniziative per la riclassificazione dei siti di interesse nazionale e le azioni intraprese per chiudere le procedure di bonifica delle discariche oggetto di infrazione europea, prevede anche l’utilizzo dei fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per bonificare i siti inquinati”.

 

Assessori Giunta: attacco ingeneroso e strumentale a Bardi

“Cavalcare i diffusi sentimenti di preoccupazione e di incertezza dei cittadini lucani per la pandemia è solo un’azione irresponsabile che risponde alla logica strumentale di colpire il Presidente Bardi, sfruttando il clima generale di apprensione. Interpretare il recente sondaggio Swg come “bocciatura” dell’operato del nostro Presidente è innanzitutto ingeneroso sul piano umano per l’impegno profuso nell’anno del Covid 19 senza risparmio di energia e con la massima attenzione ai bisogni di prevenzione e cura dei lucani. La strumentalità è palese quando in alcuni giornali si omette di scrivere le conclusioni di Swg secondo le quali “i presidenti Christian Solinas (Sardegna) e Vito Bardi (Basilicata) sono comunque in crescita di consensi” limitandosi solo ai dati del sondaggio. L’attuale fase richiede in primo luogo da chi fa informazione un atteggiamento di maggiore obiettività e responsabilità innanzitutto per non accrescere la sfiducia dei cittadini che invece hanno bisogno di punti di riferimento istituzionali. Questo non vuol dire rinunciare alla critica. Piuttosto per quanto riguarda la gestione dell’emergenza pandemica ci sarà tempo e modo per giudicare”.
Lo sostengono gli assessori Francesco Cupparo, Francesco Fanelli, Donatella Merra, Rocco Leone e Gianni Rosa.

   

Enti locali, al via il corso di formazione per “tecnico ambientale

Il Dipartimento regionale all’Ambiente ha promosso un corso di alta formazione e aggiornamento per “tecnico ambientale”, rivolto a dipendenti e collaboratori degli Enti locali, sub-regionali e società partecipate della Basilicata.
Il corso, affidato al Formez, tratterà i principali temi di diritto dell’Ambiente, con un focus sulla tutela ambientale come delineata dalle norme europee. Saranno analizzate le nozioni, le fonti, gli strumenti, i soggetti, le norme e le responsabilità, soffermandosi in particolare sull’impianto normativo del decreto legislativo 152/2006.
“Iniziamo un percorso altamente qualificato – ha commentato l’assessore Gianni Rosa – per rafforzare le competenze di figure professionali che, a vario titolo, si occupano di ambiente. E’ sempre più forte nella collettività la sensibilità ai temi ambientali. Di pari passo devono perfezionarsi le competenze tecniche e giuridiche di chi ha la responsabilità della gestione del territorio. L’obiettivo è quello di far crescere la cultura gestionale e le innovazioni di processo per arrivare a una Pubblica amministrazione locale sempre più efficace e vicina al cittadino”.
Il corso si terrà in collegamento web con una durata complessiva di 80 ore. Sarà l’ente di appartenenza a indicare i dipendenti per la formazione. L’istanza di candidatura deve essere presentata on line entro giovedì 8 aprile, tramite la piattaforma informatica “Centrale bandi”, sul sito istituzionale della Regione Basilicata, che sarà disponibile nei prossimi giorni.

Tempa Rossa, primo incontro su studio di affidabilità

Si è svolto questa mattina, presso il Dipartimento regionale all’Ambiente, il primo incontro con la Total, per discutere ed approfondire gli obiettivi di uno studio di affidabilità, redatto da esperti del settore, che indicherà gli interventi da effettuare durante la “fermata generale” di Tempa Rossa.
Presenti l’assessore Gianni Rosa, il dirigente generale Giuseppe Galante, funzionari dell’Ufficio Compatibilità ambientale e il direttore del Centro Olio, Dante Mazzone.
Nella riunione sono stati presentati i criteri che saranno seguiti da Total per arrivare a determinare lo studio di affidabilità, con la conferma che in questo percorso la compagnia petrolifera sarà assistita dalla Rina spa. 
Una prima operazione, è stato evidenziato nell’incontro, consisterà nell’assegnare il livello di criticità a tutte le apparecchiature, sistemi ed unità di impianto del Centro Olio Tempa Rossa. Un’analisi a tutto raggio degli asset, che saranno classificati in “vitali”, “critici” e “secondari” a seconda dell’impatto che sono in grado di generare sulla sicurezza, l’ambiente e la produzione. Successivamente, solo gli asset classificati come “vitali” e “critici” saranno confrontati con le informazioni contenute nel database internazionale Oreda, seguendo la metodologia denominata Fmeca. Tale step ha lo scopo di fornire una chiara indicazione dei punti di debolezza del sistema. Subito dopo, si comincerà a definire le attività di manutenzione necessarie. Total, infine, si è impegnata a riportare un primo stralcio dello studio nel prossimo incontro dove la Regione sarà affiancata da Arpab e Ispra.
“Dare la massima trasparenza al percorso delineato con Total – ha commentato l’assessore Rosa – è il nostro obiettivo. Sarà nostra cura informare in maniera sempre più esaustiva i cittadini sui tempi e le attività previste, per dare maggiore tranquillità rispetto all’operatività dell’impianto e rispetto alla tutela della salute e dell’ambiente”.

Fermo Tempa Rossa, Rosa replica a Perrino

“La fretta nel dare gli scoop fa compiere errori. Se il consigliere Perrino avesse ascoltato con maggiore attenzione la dichiarazione del presidente Bardi, resa nell’ambito del Consiglio regionale sugli eventi occorsi al Centro Olio di Tempa Rossa, avrebbe evitato la ricostruzione falsata sulla fermata generale che la Regione ha richiesto alle compagnie petrolifere.
Difatti il presidente ha letteralmente detto “Si sono tenuti due incontri in video conferenza: il primo mercoledì 3 marzo, l'altro nel pomeriggio di venerdì 5 marzo”. Ergo, nella riunione del 3 di marzo la Regione ha richiesto la fermata generale, i rappresentati delle compagnie hanno accettato”.
Del resto, anche a non voler credere al presidente Bardi, nel resoconto degli incontri svoltisi, si legge chiaramente che “La Società, dopo l’autorevole richiamo del Presidente ed un necessario ed opportuno approfondimento sia interno alla joint venture che con i competenti Uffici del Dipartimento Ambiente, … concorda sulla necessità di procedere con uno studio di affidabilità … . Lo studio includerà azioni che potranno attuarsi durante una fermata generale dedicata del Centro Olio Tempa Rossa, così come chiesto dalla Regione, e che si precisa, non era prevista nel corso del 2021.” 
Poi se un  dirigente Total asserisce in una nota inviata il 4 marzo che ci sarà una fermata a fine aprile è ovvio che tiene conto della decisione assunta il giorno prima.
Ora, nel falsare la ricostruzione di fatti e dichiarazioni, Perrino parla di “propaganda e di una maggiore trasparenza”.
Il fatto che la documentazione che ha letto gli sia stata fornita immediatamente e “tutta” è la dimostrazione, appunto, che non c’è nulla da nascondere. Imputiamo la nota di Perrino alla sola voglia di recuperare un protagonismo sull’argomento che gli è venuto meno a seguito della concretezza, della immediatezza e della responsabilità con cui si è contraddistinta l’azione del governo Bardi in merito.
Ed è proprio nel solco della “trasparenza” assoluta con cui conduciamo la nostra azione, il presidente Bardi si è anche impegnato a fornire costantemente ai lucani tutte le informazioni sull’evoluzione della vicenda.
A tal proposito, per martedì 16 marzo è previsto il primo incontro con le società concessionarie, convocato dal dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale, per discutere ed approfondire gli obiettivi dello studio di affidabilità, i tempi previsti e come organizzare, da subito, il percorso valutativo dello studio stesso in modo da essere tempestivi.
Aggiungo, sempre nel solco della trasparenza, che le compagnie hanno affidato lo studio alla società Rina spa. Di contro, la Regione ha già ottenuto la collaborazione di Ispra e chiederà il supporto di tutti i soggetti pubblici che compongono il Ctr (Comitato tecnico regionale) che hanno competenze specifiche sulle attività a rischio di incidenti rilevanti”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa.