Alta formazione per dipendenti P.A., Rosa: iniziato un percorso

“Il corso di alta formazione per i dipendenti pubblici in materia ambientale è, nella sua semplicità, un atto rivoluzionario. Sono decenni che si tenta di rafforzare la Pubblica Amministrazione ma non si è mai pensato di implementare le competenze di chi, quotidianamente, ‘porta avanti’ la Pubblica Amministrazione.
La Pubblica Amministrazione va coraggiosamente rafforzata a partire dalle fondamenta: i dipendenti pubblici già in forza nelle nostre Istituzioni. E lo si deve fare attraverso la crescita delle competenze di quelle persone che concorrono al raggiungimento degli obbiettivi della Pubblica Amministrazione.
È stata una precisa volontà politica, la nostra, di valorizzare il capitale umano già presente nelle nostre Istituzioni poiché siamo convinti che il primo passo per l’efficientamento della P.A. comincia dalle persone che hanno esperienza e le cui competenze rafforzate rappresentano la base per il rinnovamento delle pubbliche amministrazioni.
La sentita necessità di un’azione di formazione è dimostrata dall’ampissima partecipazione al corso: ben 130 dipendenti comunali, regionali, provinciali e dei parchi lucani, hanno aderito. Era probabilmente ora che la Regione facesse qualcosa per i propri dipendenti e che aiutasse quegli enti pubblici la cui debolezza finanziaria, oramai cronica, incide sull'organizzazione del personale.
Non si ricorda un evento così partecipato, non abbiamo fatto favoritismi, l’iscrizione è avvenuta attraverso un avviso pubblico, aperto a tutte le amministrazioni locali, senza campanilismi.
Ma la formazione del personale dipendente è solo il primo passo dell’opera di rafforzamento e di efficientamento che stiamo portando avanti per migliorare la pubblica amministrazione. Qualche tempo fa, abbiamo avviato la digitalizzazione dei processi amministrativi e presto partiranno anche quei concorsi che, alla classe politica precedente, hanno fatto sempre paura. E le becere polemiche dei mesi scorsi ne sono state la dimostrazione.
Il rammarico, e non possiamo nasconderlo, è che potevamo essere più veloci. Lo so. Ma è evidente che le regole per i concorsi e il periodo Covid con tutte le sue incertezze non hanno aiutato nella celerità.
Non è un tentativo di giustificazione. È una variabile di fatto che ha rallentato la vita di ciascuno di noi e, quindi, inevitabilmente anche delle Istituzioni. Questo, però, non cambia la svolta impressa da questo governo regionale nell’affrontare i problemi atavici della nostra Basilicata.
Approfittando di questo periodo, che definire problematico è un eufemismo, c’è chi ha provato a sminuire questo percorso, puntando su un gossip che non so quanto sia stato utile alla nostra regione o quanto realmente abbia interessato i cittadini, presi dai problemi quotidiani, se non per fornire loro un po’ di intrattenimento.
Tuttavia ritengo che le azioni di rinnovamento del Presidente Bardi e della maggioranza, in primis del partito che rappresento, non saranno smorzate da questi scarsi tentativi di spostare l’attenzione su critiche inconsistenti.
La consapevolezza di poter e dover fare meglio crea un abisso tra noi e quelli che ci hanno governato prima e che si sono sempre ritenuti infallibili. La consapevolezza che risolvere i problemi dei lucani è un percorso lungo che necessita di un approccio più fermo.
Ma proprio perché le difficoltà del periodo emergenziale non sono una scusa ma un dato di fatto, è doveroso da parte nostra imprimere una accelerazione al processo di rinascita della Basilicata con azioni concrete.
Sono convinto che, dobbiamo affrontare, senza tentennamenti, le grandi problematiche che anche la pandemia ha accentuato, consapevoli che siamo sulla strada giusta e che in questi due anni abbiamo iniziato un percorso, inciso positivamente su molte questioni, e che dobbiamo proseguire ancora più agguerriti”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Infrastrutture verdi, Rosa: “Finanziati altri tre Comuni”

“Nei giorni scorsi abbiamo proceduto a scorrere la graduatoria dell’avviso pubblico ‘Per la presentazione e selezione di progetti finalizzati alla realizzazione della rete ecologica regionale a scala locale a valere sull’Azione 11 del POC Basilicata 2014-2020 – Interventi per ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il collegamento ecologico e funzionale – Infrastrutture verdi’ ammettendo al finanziamento altri tre progetti. I Comuni di Lagonegro, Satriano di Lucania e di Maratea riceveranno rispettivamente 499.450 euro, 467.752,14 euro e 500.000 euro”. 

Ad annunciarlo l’assessore all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa.

“L’avviso per la realizzazione di infrastrutture verdi nei nostri Comuni è stato molto partecipato e stiamo cercando di finanziare il maggior numero dei 94 progetti che sono stati ammessi. Questo è segno della accresciuta sensibilità dei nostri amministratori locali verso strumenti di pianificazione del territorio che consentono la conservazione ambientale e riducono la frammentazione del paesaggio. Come Dipartimento ambiente – aggiunge Rosa – stiamo portando avanti il progetto di costruzione di una rete ecologica regionale che permetta la gestione sostenibile dello sviluppo insediativo antropico in uno con gli habitat naturali e la progressiva integrazione tra spazi aperti e aree occupate dall’urbanizzazione. Ritengo che gli interventi dei Comuni per la creazione di infrastrutture verdi siano fondamentali per l’implementazione di tale progetto a livello regionale ma altrettanto indispensabili per garantire ai cittadini un tessuto urbano meno degradato e più vivibile” conclude l’assessore.
  

Uso improprio acqua industriale, Rosa: in corso le verifiche

In merito alle notizie apparse sugli organi di stampa circa il presunto uso improprio di acqua industriale, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, informa che il Dipartimento ha avviato le dovute verifiche.
I fatti denunciati, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, riguardano il prelievo di acqua per uso industriale dalla vasca di un cementificio situato in località Fosso S. Eremo a Missanello, per essere trasportata presumibilmente verso il sito petrolifero di Tempa Rossa.
“Fermo restando la necessità che l’azienda in questione riferisca con urgenza – precisa l’assessore Rosa – la concessione di derivazione di acqua ad ‘uso industriale’ rilasciata alla ditta Ingegno srl dal torrente Sant’Eramo è finalizzata soltanto alla ‘lavorazione di materiali inerti di provenienza fluviale, nonché di confezionamento di calcestruzzo’ e non per il soddisfacimento di fabbisogni di altre entità produttive”.
“L’azienda è stata diffidata formalmente – aggiunge Rosa – a non utilizzare l’acqua industriale se non per il proprio processo produttivo e a sospendere immediatamente, qualora risponda al vero, l’attività denunciata. Ci aspettiamo una idonea relazione e, qualora l’attività contestata sia stata effettivamente svolta, chiarimenti sulla durata e quantità di risorsa trasportata e venduta. Le regole ci sono e vanno rispettate. Su questo non transigiamo”.

Al via il primo corso di alta formazione per Tecnico-ambientale

Specialisti nella gestione pubblica dei temi ambientali. Sono centotrenta i partecipanti al primo Corso di formazione e aggiornamento della figura di Tecnico-Ambientale negli enti locali. Cinquantatré sono dipendenti comunali, quarantotto della Regione, ventinove provengono da Province, Parchi, Agenzie. Ieri è iniziato il primo modulo cui partecipano i dipendenti comunali.
La governance ambientale pubblica è oggi una delle questioni principali al centro delle decisioni degli enti territoriali. L’esigenza è quella di dare al tessuto economico e ai cittadini soluzioni non sempre facili a problemi di natura sempre più complessa.  Tra gli obiettivi del corso organizzato dalla Regione Basilicata e affidato al Formez per la realizzazione, c’è quello di approfondire a vari livelli le questioni ambientali, sia dal punto di vista giuridico legislativo che pratico, che incidono sul governo del territorio. Oltre ai temi generali, nelle sessioni del corso, si parlerà delle principali tematiche ambientali di stretto interesse degli enti locali, che hanno un primo, immediato riscontro sulla qualità della vita dei cittadini. Tra i docenti del corso giuristi e tecnici di fama nazionale in grado di garantire una forte specializzazione ai partecipanti.
“Ogni giorno interloquiamo – ha spiegato l’assessore regionale Gianni Rosa nella conferenza stampa di presentazione – con tanti tecnici comunali e con tanti professionisti. E’ giusto che si parli tutti lo stesso linguaggio e che si abbiano le stesse competenze. La Regione sta investendo molto, non ricordo da anni un corso così ampio rispetto alla formazione dei dipendenti. A questo primo corso si sono iscritti 130 dipendenti pubblici e per gli altri che seguiranno prevediamo oltre 500 partecipanti. L’interesse del dipendente pubblico ad approfondire e a formarsi, dunque, è molto forte e questo è un dato positivo. Siamo partiti con la digitalizzazione degli atti, abbiamo avviato da circa un mese l’informatizzazione dei processi amministrativi, ora siamo passati alla formazione. Una Regione che funziona meglio rende i cittadini più soddisfatti”.
Per il corso sono stati spesi complessivamente 250 mila euro, risorse del Fondo sociale europeo. “E’ un fatto positivo – ha commentato Domenico Tripaldi, dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Autorità di gestione del Fse – che si ritorni a dare supporto ai Comuni, in questo caso specifico per le politiche ambientali. Oltre al corso dedicato ai dipendenti pubblici, sono in programma seminari aperti a un pubblico più ampio, formato da operatori, aziende e da tutti coloro che agiscono nelle specifiche tematiche ambientali”.
La complessità delle questioni ambientali richiede un cambiamento di mentalità e di approccio anche da parte della Pubblica amministrazione. E’ il concetto sottolineato dal direttore generale, Giuseppe Galante, che ha illustrato le strategie del Dipartimento per rendere più efficace ed efficiente l’attività dell’amministrazione. “In questo – ha detto – è fondamentale la formazione per accompagnare il processo di cambiamento e rafforzare la collaborazione istituzionale e la partecipazione delle associazioni e delle imprese. Per noi è prioritario il legame tra Regione e territorio”.
Il corso è stato progettato dalla Camera Forense Ambientale di Potenza, organismo nazionale nato in Basilicata. “Abbiamo colto sul territorio – – ha evidenziato la presidente, Cinzia Pascale – l’esigenza reale di un’alta formazione tecnico-giuridica. Oggi la complessità ambientale è tale che richiede una ‘catena del sapere’. Le istituzioni vivono una fase di transizione, che può completarsi solo se si aprono al territorio. Per questo serve avere competenze estremamente qualificate di cui i primi beneficiari sono proprio i cittadini”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Domenico Decaro, responsabile del progetto per il Formez.  “Le problematiche ambientali hanno bisogno di soluzioni adeguate anche a più livelli istituzionali.  La formazione può servire proprio a integrare la policy ambientale e a permettere a tutti i decisori di fare rete perché i processi amministrativi diventino capacità istituzionale”.
Alla conferenza stampa è intervenuto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“La formazione – ha evidenziato – è un elemento determinante per affrontare quelle che sono le nuove sfide e per cercare di superare questo momento di profonda crisi sociale ed economica. La pandemia ha sconvolto il mondo intero e la nostra regione ed è giusto che tutti guardiamo al futuro con ottimismo, sapendo che dobbiamo utilizzare al meglio le risorse che in questo momento ci mette a disposizione il Piano razionale di ripresa e resilienza. Lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi di questa amministrazione. La Regione sta investendo molto in questo campo, abbiamo rafforzato l’Arpab per i controlli ma crediamo sia giusto accrescere le competenze per tutti coloro che nella pubblica amministrazione si occupano di pianificazione, di valutazione e di monitoraggio”.

Al via il primo corso di alta formazione per Tecnico-ambientale

Specialisti nella gestione pubblica dei temi ambientali. Sono centotrenta i partecipanti al primo Corso di formazione e aggiornamento della figura di Tecnico-Ambientale negli enti locali. Cinquantatré sono dipendenti comunali, quarantotto della Regione, ventinove provengono da Province, Parchi, Agenzie. Ieri è iniziato il primo modulo cui partecipano i dipendenti comunali.
La governance ambientale pubblica è oggi una delle questioni principali al centro delle decisioni degli enti territoriali. L’esigenza è quella di dare al tessuto economico e ai cittadini soluzioni non sempre facili a problemi di natura sempre più complessa.  Tra gli obiettivi del corso organizzato dalla Regione Basilicata e affidato al Formez per la realizzazione, c’è quello di approfondire a vari livelli le questioni ambientali, sia dal punto di vista giuridico legislativo che pratico, che incidono sul governo del territorio. Oltre ai temi generali, nelle sessioni del corso, si parlerà delle principali tematiche ambientali di stretto interesse degli enti locali, che hanno un primo, immediato riscontro sulla qualità della vita dei cittadini. Tra i docenti del corso giuristi e tecnici di fama nazionale in grado di garantire una forte specializzazione ai partecipanti.
“Ogni giorno interloquiamo – ha spiegato l’assessore regionale Gianni Rosa nella conferenza stampa di presentazione – con tanti tecnici comunali e con tanti professionisti. E’ giusto che si parli tutti lo stesso linguaggio e che si abbiano le stesse competenze. La Regione sta investendo molto, non ricordo da anni un corso così ampio rispetto alla formazione dei dipendenti. A questo primo corso si sono iscritti 130 dipendenti pubblici e per gli altri che seguiranno prevediamo oltre 500 partecipanti. L’interesse del dipendente pubblico ad approfondire e a formarsi, dunque, è molto forte e questo è un dato positivo. Siamo partiti con la digitalizzazione degli atti, abbiamo avviato da circa un mese l’informatizzazione dei processi amministrativi, ora siamo passati alla formazione. Una Regione che funziona meglio rende i cittadini più soddisfatti”.
Per il corso sono stati spesi complessivamente 250 mila euro, risorse del Fondo sociale europeo. “E’ un fatto positivo – ha commentato Domenico Tripaldi, dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Autorità di gestione del Fse – che si ritorni a dare supporto ai Comuni, in questo caso specifico per le politiche ambientali. Oltre al corso dedicato ai dipendenti pubblici, sono in programma seminari aperti a un pubblico più ampio, formato da operatori, aziende e da tutti coloro che agiscono nelle specifiche tematiche ambientali”.
La complessità delle questioni ambientali richiede un cambiamento di mentalità e di approccio anche da parte della Pubblica amministrazione. E’ il concetto sottolineato dal direttore generale, Giuseppe Galante, che ha illustrato le strategie del Dipartimento per rendere più efficace ed efficiente l’attività dell’amministrazione. “In questo – ha detto – è fondamentale la formazione per accompagnare il processo di cambiamento e rafforzare la collaborazione istituzionale e la partecipazione delle associazioni e delle imprese. Per noi è prioritario il legame tra Regione e territorio”.
Il corso è stato progettato dalla Camera Forense Ambientale di Potenza, organismo nazionale nato in Basilicata. “Abbiamo colto sul territorio – – ha evidenziato la presidente, Cinzia Pascale – l’esigenza reale di un’alta formazione tecnico-giuridica. Oggi la complessità ambientale è tale che richiede una ‘catena del sapere’. Le istituzioni vivono una fase di transizione, che può completarsi solo se si aprono al territorio. Per questo serve avere competenze estremamente qualificate di cui i primi beneficiari sono proprio i cittadini”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Domenico Decaro, responsabile del progetto per il Formez.  “Le problematiche ambientali hanno bisogno di soluzioni adeguate anche a più livelli istituzionali.  La formazione può servire proprio a integrare la policy ambientale e a permettere a tutti i decisori di fare rete perché i processi amministrativi diventino capacità istituzionale”.
Alla conferenza stampa è intervenuto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“La formazione – ha evidenziato – è un elemento determinante per affrontare quelle che sono le nuove sfide e per cercare di superare questo momento di profonda crisi sociale ed economica. La pandemia ha sconvolto il mondo intero e la nostra regione ed è giusto che tutti guardiamo al futuro con ottimismo, sapendo che dobbiamo utilizzare al meglio le risorse che in questo momento ci mette a disposizione il Piano razionale di ripresa e resilienza. Lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi di questa amministrazione. La Regione sta investendo molto in questo campo, abbiamo rafforzato l’Arpab per i controlli ma crediamo sia giusto accrescere le competenze per tutti coloro che nella pubblica amministrazione si occupano di pianificazione, di valutazione e di monitoraggio”.

Mercoledì presentazione corso di formazione per tecnico-ambientale

Mercoledì 26 maggio alle 10,30 nella Sala Inguscio del Dipartimento Salute si terrà una conferenza stampa per presentare il Corso di alta formazione tecnico ambientale.
La Regione ha affidato a Formez PA il progetto di “Rafforzamento della capacità istituzionale degli enti pubblici della Basilicata per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico”.
Il progetto è finanziato dal POR FSE 2014-2020 Regione Basilicata – Asse IV Rafforzare la capacità istituzionale ed amministrativa – Obiettivo specifico 11.3 Miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione.
Nell’ambito del progetto sono previste diverse attività formative per il personale degli enti locali della Basilicata. In particolare, nell’ambito della linea 1 del progetto è prevista l’organizzazione e realizzazione di un corso di formazione e aggiornamento “Tecnico Ambientale nei comuni”. Il corso, progettato dalla Camera Forense Ambientale di Potenza, è rivolto ai dipendenti e collaboratori delle PP.AA. ed è strutturato per acquisire competenze tecnico-giuridiche utili a garantire un efficace esercizio professionale sui temi dell'Ambiente e della gestione del territorio (Comuni, Province, Regioni, Arpa, Anci, Consorzi, etc.).
Saranno presenti Vito Bardi, presidente della Giunta regionale, Gianni Rosa, assessore all’Ambiente ed Energia, Mauro Willem Campo, direttore generale di Formez PA, Giuseppe Galante, dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia, Domenico Tripaldi, Autorità di Gestione Por FSE 2014-2020, Valeria Spagnuolo, Dirigente Area di Coordinamento della produzione di Formez PA, Cinzia Pasquale, presidente Camera Forense Ambientale.

Rosa: progetti per la messa in sicurezza del torrente Sarmento

"La Regione Basilicata segue con attenzione le problematiche legate all’officiosità dei fiumi. Da mesi siamo impegnati a redigere e attuare progetti per mettere in sicurezza i nostri corsi d’acqua”.  Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, specificando che “oltre al progetto-pilota che sta interessando il torrente Racanello, il Dipartimento Ambiente sta mettendo in campo altri interventi per migliorare la qualità e il funzionamento dei fiumi lucani”.
Tra questi, i lavori nel tratto del torrente Sarmento a valle della traversa che convoglia le acque del torrente nella Diga di Montecotugno, dove è evidente il dissesto idrogeologico.
“La situazione per altro molto attenzionata dalla Regione, attraverso gli Uffici competenti Difesa del Suolo e Risorse Idriche, e da ’Acquedotto Lucano – spiega l’assessore Rosa – è oggetto di due interventi in fase di affidamento, in attesa che si concludano le procedure per rendere operativo un intervento a tutto raggio per la sistemazione idraulica e il ripristino dell’officiosità del tratto del torrente Sarmento a monte e a valle della condotta pensile dello schema Frida nel territorio del comune di San Giorgio Lucano”.
Nel prossimo mese di giugno, quindi, saranno affidati due progetti distinti e complementari. Il primo, a carico di Acquedotto Lucano, prevede la protezione dei pilastri a sostegno della condotta di acciaio attraverso la messa in sicurezza dei pali di fondazione dei plinti. L’altro, a cura dell’Ufficio Risorse Idriche, riguarda le opere di sistemazione idraulica e di demolizione delle briglie danneggiate nel tratto del torrente Sarmento, a partire dal ponte sulla strada provinciale 13, fino a valle dell'attraversamento della citata condotta pensile dello schema Frida, in modo da distribuire uniformemente la portata delle acque su tutta la sezione utile dell’alveo.
“A seguito di sopralluoghi e rilievi topografici, abbiamo verificato – aggiunge Rosa – che l'alveo del torrente Sarmento nella zona interessata presenta un dissesto idraulico diffuso, che, però, non ha origini recenti. Si tratta di un fenomeno erosivo probabilmente originatosi nel corso dell'alluvione 2011 e peggiorato a seguito delle successive piene. Poniamo la massima attenzione per i territori. Insieme agli enti locali – conclude – possiamo affrontare e risolvere questioni annose. Il nostro invito a tutte le istituzioni è di supportarci, segnalandoci eventuali criticità”.

Rosa su Centro di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia

“Crescita economica e sociale attraverso l’innovazione in campo energetico, che sappia unire lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale, è questa la finalità della candidatura della Basilicata quale sito per il Centro di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia ed è questa la sfida che hanno colto gli oltre 130 partecipanti alla I Plenaria regionale tenutasi lo scorso 20 maggio. Credo sia stata l’assemblea più partecipata che si sia mai riunita in Basilicata per un progetto lanciato dalla Regione e mi corre l’obbligo di ringraziare tutti i partecipanti perché hanno dimostrato che nella nostra terra c’è chi si preoccupa ancora del suo futuro.
Che sia ancora un progetto visionario e coraggioso è evidente. Come è evidente che può rappresentare una svolta nella politica imprenditoriale lucana. È la sinergia tra il pubblico ed il privato. È la ricerca e l’innovazione degli istituti di ricerca ed universitari che si mettono al servizio delle imprese e dei territori per realizzare progetti per l’efficienza dei processi produttivi e della decarbonizzazione dell’economia. Il protagonismo delle nostre aziende sarà l’elemento qualificante insieme al contributo delle Istituzioni, degli istituti di ricerca e delle Università di Basilicata e alla Federico II di Napoli.
Si tratta, non solo di fare rete, ma di essere rete; di diventare alleati gli uni degli altri per realizzare un progetto di medio e lungo termine che possa creare sviluppo sostenibile.
La Basilicata parte avvantaggiata quando si parla di ambiente ed energia. Non ripeterò quanto già detto chiaramente dal Presidente Bardi sul fatto che noi costituiamo già un hub energetico ed ambientale: abbiamo una estensione significativa di aree protette e abbondanza di risorse energetiche. Quello che ci serve, ora, è favorire uno sviluppo che impieghi queste risorse in maniera eco-sostenibile e lo faremo mettendo a sistema la ricerca e l’innovazione degli enti di ricerca con le aziende per realizzare progetti concreti e rispondenti alle esigenze del nostro territorio. Si tratta, nella sostanza, della più grande occasione di ‘partenariato pubblico privato’ che si potrebbe mai realizzare.
Sono convinto che si debba cambiare il passo. Fino ad ora i fondi pubblici sono serviti a ben poco nel creare sviluppo reale perché la politica è stata più ‘padre padrone’ che supporto reale allo spirito imprenditoriale della Basilicata. Proprio per questo è stata una volontà precisa la mancanza delle vecchie liturgie politiche, pur essendo presenti sia esponenti di maggioranza che di opposizione, che abbiamo invitato per poter dare un contributo fattivo. Abbiamo consapevolmente lasciato spazio ai protagonisti di questa impresa, che per la nostra Regione può rivelarsi storica.
Il tratto qualificante dell’incontro è stato che tutti gli stakeholder invitati, dagli enti di ricerca che già lavorano e collaborano con la Regione Basilicata, all’Università di Basilicata e alla Federico II di Napoli, alle maggiori aziende lucane, e anche quelle che lucane non sono ma operano nel nostro territorio (Stellantis, Eni, Total, Shell e Mitsui), si sono dette disponibili a partecipare a questo progetto. Una cosa che non si è mai vista in Basilicata.
Renderemo la Basilicata una terra attrattiva per gli investimenti ma soprattutto per il ritorno di tutti i giovani competenti che sono andati via per mancanza di opportunità. Faremo della nostra terra un prototipo di economia a zero emissioni. Visionari? Sicuramente. Ma se non si avessimo gli alti obbiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere saremmo la vecchia politica che tira a campare”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Pnrr, Bardi: creare in Basilicata economia oltre l’energia fossile

“È ora di liberare le idee e garantire un futuro di sviluppo vero della nostra regione che parta da un cambio di passo, coinvolgendo sin da ora tutti gli stakeholder che saranno i protagonisti della strategia di sviluppo regionale. Oggi, la politica delinea il sentiero di sviluppo di lungo periodo, la Regione si limiterà a fare da centro aggregatore tra le imprese che generano il valore, i centri di ricerca che sono motori dell’innovazione e il nostro territorio che è il destinatario di tutti i nostri sforzi”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi, aprendo i lavori dell’assemblea plenaria finalizzata a costruire una rete di partenariati per candidare al finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) una serie di progetti di ricerca che incentivino “una vocazione produttiva moderna”, mettendo insieme “lavoro e impresa, ambiente e salute”. Un’assemblea molto partecipata, alla quale hanno aderito, oltre agli assessori e ai consiglieri regionali, rappresentanti delle parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, delle Province, dell’Anci, degli ordini professionali e delle imprese del settore.
Tra le proposte del governo regionale spicca la costituzione in Basilicata del Centro nazionale di Alta tecnologia per l’ambiente e l’energia, uno dei nove hub energetici previsti nell’ambito del Piano nazionale.
“Per noi questa candidatura rappresenta – ha continuato Bardi – la possibilità di definire una strategia regionale di crescita e sviluppo che ci porti fuori dalla stagnazione economica, dal depauperamento di risorse umane e dal sottosviluppo infrastrutturale. Una vocazione che è già nel nostro Dna, la Basilicata rappresenta, di fatto, già un hub energetico, un laboratorio dove coesistono e crescono insieme aree tutelate per le loro bellezze, la cui superficie è la più estesa in Italia, e industrie. Vogliamo che la Basilicata diventi un centro per la ricerca e la sperimentazione lungo tutta la filiera dell’energia green. Creare un’economia che prescinda dal fossile è una strada che abbiamo già iniziato a percorrere con i tavoli di sviluppo con le compagnie petrolifere per un’economia svincolata dal petrolio, coinvolgendo anche le imprese del territorio. Il nostro Piano regionale di ripresa e resilienza, già presentato al governo, non fa altro che andare nella stessa direzione e rafforzare le politiche di sviluppo già avviate, per creare nuove occasioni di crescita e innovazione della nostra economia”.
Con l’assemblea plenaria, dunque, si è inteso mettere le basi “per creare una strategia pubblica” e “una governance chiara, che individui le priorità di investimento in tempi certi e si ponga quale quadro di riferimento dei programmi e dei progetti di medio-lungo periodo”.
“Stiamo costruendo – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – una forte azione di pianificazione del territorio, che contemperi lo sviluppo con le vocazioni del territorio e la sua tutela. Un grande sforzo che dovrà necessariamente declinarsi con le opportunità che ci offre il Piano nazionale di ripresa e resilienza. In questo senso, crediamo che sia fondamentale l’alleanza con il mondo della ricerca e dell’impresa. Come metodo di lavoro, istituiremo dei tavoli tematici per approfondire le azioni previste dalla Missione 2, quella con maggiori dotazioni finanziarie, che guarda alla Rivoluzione verde e alla transizione ecologica, per arrivare alla decarbonizzazione del sistema Paese. Dobbiamo incrociare – ha sostenuto – le nostre attività con le possibilità offerte dal Pnrr e mettere in campo una strategia affinché i denari pubblici siano spesi bene per creare lo sviluppo del futuro. E’ una grande sfida, ambiziosa e impegnativa, che chiama tutti in causa. Il nostro invito è stato accettato da tanti, esponenti del mondo della ricerca e dell’imprenditoria, segno che si tratta di un argomento importante e qualificante e che c’è voglia di partecipare e di mettersi in gioco”.
A seguire, il dirigente generale Giuseppe Galante si è soffermato sugli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, in particolare, sugli indirizzi della proposta regionale,
sottolineandone gli obiettivi e le modalità di attuazione.
Sono intervenuti Giacobbe Braccio, Roberto Balducchi e Mauro Marani (in rappresentanza dell’Enea), Gianmarco Gioda (Anfia in rappresentanza di Stellantis), Gelsomina Pappalardo (Imaa Cnr), Angelo Masi (Unibas), Cristiano Re (Fondazione Mattei), Guglielmo Trupiano (Università Federico II), Dante Mazzoni (Total Italia), Luisa Lavagnini (Eni), Alberto Pelliccia (Shell Italia), Alessandro Ajelli (Mitsui E&P Italia), Salvatore De Biasio (Confindustria), Michele Somma (Camera di Commercio), Antonio Colangelo (Distretto Tecnologico – Tern), Franco Dell’Acqua (Coldiretti), Nicola Fontanarosa (Confimi), Francesco Calbi (Confapi), il consigliere regionale Enzo Acito, Gabriella Megale (Sviluppo Basilicata), Canio Santarsiero (Egrib), Giandomenico Marchese (Acquedotto Lucano), Luigi Modrone (Sel), Pasquale De Luise (Farbas), Giovanni Motta (Asso Ingegneri) Giuseppe Paternò (Its “Efficienza energetica” Basilicata), Antonio Tisci (Arpab), Francesco Cellini (Alsia), Rocco Guarino (Provincia di Potenza), Andrea Bernardo (Anci), Antonio Santagata (Cnr), Giuseppina Bruzzese (Collegio dei Geometri), Luigi Prisco (Cida).
Nelle prossime settimane sarà cura del Dipartimento costituire i tavoli tecnici per il prosieguo delle azioni da porre in campo, in sinergia con tutte le Direzioni della Regione Basilicata.

  

PNRR, domani assemblea su progetti ambiente/energia

Costruire una rete di partenariati fra la Regione, le istituzioni scientifiche e gli enti di ricerca, le parti sociali, gli enti locali e le aziende interessate ai trasferimenti tecnologici in campo energetico e ambientale, per candidare al finanziamento del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” una serie di progetti di ricerca che vedano come protagonisti soggetti della realtà lucana: è l’intenzione del governo regionale lucano, che nelle settimane scorse in questo ambito ha proposto la costituzione in Basilicata di uno dei nove hub energetici previsti dal PNRR: il Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’ambiente e l’energia.
In una assemblea plenaria, che avrà luogo in modalità telematica domani, giovedì 20 maggio alle ore 15,00, ed alla quale sono stati invitati a partecipare consiglieri ed assessori regionali, rappresentanti delle parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, delle Province, dell’Anci, degli ordini professionali e delle imprese del settore (chi è interessato a partecipare può inviare una mail all’indirizzo michele.castelluccio@regione.basilicata.it), la Giunta regionale intende fare il punto sullo stato della ricerca in Basilicata e raccogliere idee e proposte per il potenziamento delle strutture di ricerca e la creazione di “campioni nazionali e R&S”.
“Il nostro intento – afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa – è quello di definire una Strategia regionale per l’ambiente e l’energia che si ponga quale quadro di riferimento per strutturare l’azione regionale di medio-lungo periodo, coerentemente con gli obiettivi dichiarati di transizione ecologica, nello spirito di condivisione e di compartecipazione che caratterizza l’amministrazione regionale. Una strategia basata sulla progressiva decarbonizzazione e sull’uso di tecnologie di energia pulita”.
“Il PNRR può rappresentare una grande opportunità per accelerare il rilancio dell’economia regionale e consolidare le politiche di sviluppo già avviate – afferma il presidente della Regione Vito Bardi -, creando nuove opportunità di sviluppo e innovazione, favorendo e incentivando un più efficace livello di collaborazione tra base scientifica pubblica e il mondo imprenditoriale. La Basilicata offre un contributo significativo al bilancio energetico dell’Italia, con il più grande giacimento petrolifero su terraferma d’Europa e con un complesso sistema di dighe e condotte che raccolgono l’acqua e la distribuiscono per usi potabili, irrigui e industriali in una vasta area del Mezzogiorno. Intorno all’uso delle risorse naturali si è costruito ed è cresciuto in questi anni un bagaglio di competenze, di professionalità, di studi e ricerche, ma anche un tessuto di imprese che oggi deve essere orientato ad una sperimentazione tecnologica che sia in grado di coniugare l’uso sostenibile delle nostre risorse con la ricerca nella produzione di energia”.
 

Rosa e Cupparo: su trattativa Eni fatte scelte giuste

"La responsabilità di governo impone scelte cui noi non sfuggiamo. Sulla trattativa con Eni abbiamo fatto quelle giuste.
Su questioni fondamentali per la Basilicata, come la gestione delle risorse derivanti dalle estrazioni petrolifere e sulle scelte relative ad uno sviluppo sostenibile del territorio, è giusto che tutti i lucani abbiano contezza dei passi fatti affinché si produca una dialettica propositiva.
Tutt’altra cosa sono le polemiche inzuppate di parole ad effetto, come “accordicchi” o “fatti fottere”, che evidentemente mettono a nudo ancora la profonda incredulità di chi non si è rassegnato ad essere stato messo da parte dalla voglia di cambiamento dei lucani.
Come, allo stesso tempo, è, più che sterile, surreale la polemica sulla mancata condivisione con i territori: basta, ad esempio, ricordare la riunione propedeutica fatta con i sindaci della concessione Eni prima ancora dell’apertura del tavolo di trattativa con la compagnia. Era il 3 dicembre del 2019 quando abbiamo ascoltato i primi cittadini e le loro istanze, condivisibili o meno che fossero.
Ovviamente tutto è legittimo, si può essere d’accordo o meno ma certo non si può pensare di sostituirsi alle prerogative del legittimo governo regionale che deve fare gli interessi di tutta la Regione.
Eppure, in questi anni, i denari sono stati spesi e non ci pare che si siano visti grandiosi risultati né per i territori che direttamente sono coinvolti nella concessione Eno né per la regione tutta. Sulle royalty incassate da Regione e Comuni negli anni, ancora oggi, chi li ha gestiti deve rendere conto di come li ha spesi e quali risultati ha ottenuto. Un’impresa impossibile perché quando ci siamo insediati neanche gli Uffici, che pure quei soldi li hanno spesi su disposizione dei vecchi governanti, sapevano con precisione quanti fossero e come fossero stati spesi. Vogliamo ricordare che la Corte dei Conti, tra le tante cose che non andavano, segnalò il mancato accantonamento dei fondi per il PO Val d’Agri, costituito per legge regionale? Ricordiamolo. Vogliamo ricordare le oltre 300 delibere, queste sì fatte in totale solitudine essendo atti di Giunta, con le quali sono stati spesi i soldi del petrolio da chi ci ha governato per vent’anni? Facciamolo pure ma i signori che oggi parlano non ne escono bene.
Ma andiamo nel merito, non per superare le critiche di chi oggi parla ma dimostra di aver capito ben poco (se strumentalmente o meno, resta da vedere) ma per chiarire quanto fatto ai lucani.
Che in termini economici, l’Accordo con Eni vale sei/sette volte quello del centro sinistra è matematica. Affermare che non si sia pensato alla decarbonizzazione o non si sia pensato al post oil o ad impegnare le compagnie petrolifere in un’economia green non è errore da ‘matita blu’ è più un ‘si applicano ma non capiscono’, tanto per parafrasare una sempre verde ‘nota scolastica’. Ma a cosa pensano che serva il tavolo della sostenibilità aperto con le compagnie della concessione Gorgoglione e che verrà aperto anche con quelle della Val d’Agri? A pettinare le bambole? Tavolo che è bene sottolineare porterà alla Regione risorse aggiuntive rispetto a quelle che erano previste nei vecchi accordi. A cosa pensano che serva la convocazione della Plenaria per condividere il progetto del Centro di Alta Specializzazione Ambiente ed Energia? A guardarci in faccia?
L’Accordo Eni decisamente un atto non lungo e che per questo sarebbe bene venisse letto nella sua interezza, cristallizza la nostra idea delle tre gambe su cui la Basilicata camminerà in futuro. Idea già concretizzata con Total: compensazioni per la tutela ambientale, risorse per lo sviluppo sostenibile, gas. Basta leggerlo, con un pizzico di attenzione, non è molto complesso. Nello stesso Accordo, forse quelle frasi sono sfuggite, è stato sancito che nelle prossime settimane andremo a definire anche gli ambiti di intervento specifico per tutti e tre gli indirizzi.
Quanto, poi, alla legge 40, è giunto il momento della politica di interrogarsi sulla sua revisione, non solo per ampliarla alla concessione Gorgoglione (Total), ma soprattutto per adeguarla alle esigenze del terzo millennio e a quella svolta sostenibile che ci chiedono, non solo l’Europa, ma manche i cittadini. In questo caso, si vedrà chi ha una visione di lungo termine e chi coltiverà solo il proprio orticello.
Una cosa certa è la nostra libertà, che ha fatto in modo di poter mettere in campo una trattativa senza condizionamenti, finalizzata solo a portare a casa risorse economiche certe ed importanti che ci consentano di realizzare la nostra visione di Basilicata. Se poi è questa che non piace, è altra storia che rientra nella differenza tra governo e opposizione. Lo sappiamo bene noi che abbiamo subito per vent’anni operazioni sconsiderate di cui ancora oggi subiamo le conseguenze. Allo stesso modo, senza condizionamenti, agiremo per le altre questioni aperte con l’Eni, ereditate dal passato e mai risolte.
Certo siamo consapevoli che per anni, dietro scelte discutibili, vi era un silenzio istituzionale che neanche in una dittatura si è mai visto. Siamo consapevoli che ci sarà sempre qualcuno che dirà di saper fare meglio ma questo non può dirlo chi poteva fare e non ha fatto nulla. Dov’era finito questo Superman in passato ci sfugge.
I tempi sono cambiati: non possiamo permetterci di affidarci a ‘fantasiosi maneggiamenti’, come decretò la Corte dei Conti in passato, non possiamo crogiolarci nelle spese pazze per assecondare smanie di potere, non possiamo perdere tempo in proclami. Dobbiamo assicurare un futuro alla Basilicata e lo stiamo facendo senza paura del confronto e assumendoci le nostre responsabilità come non si è mai fatto nel passato. Intelligenti pauca”.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, gli assessori regionali Gianni Rosa (Ambiente ed Energia) e Franco Cupparo (Politiche di Sviluppo).

PNRR, il 20 maggio assemblea su progetti Ambiente / Energia

Costruire una rete di partenariati fra la Regione, le istituzioni scientifiche e gli enti di ricerca, le parti sociali, gli enti locali e le aziende interessate ai trasferimenti tecnologici in campo energetico e ambientale, per candidare al finanziamento del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” una serie di progetti di ricerca che vedano come protagonisti soggetti della realtà lucana: è l’intenzione del governo regionale lucano, che nelle settimane scorse in questo ambito ha proposto la costituzione in Basilicata di uno dei nove hub energetici previsti dal PNRR: il Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’ambiente e l’energia.

In una assemblea plenaria, che avrà luogo in modalità telematica giovedì 20 maggio alle ore 15,00, ed alla quale sono stati invitati a partecipare consiglieri ed assessori regionali, rappresentanti delle parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, delle Province, dell’Anci, degli ordini professionali e delle imprese del settore (chi è interessato a partecipare può inviare una mail all’indirizzo michele.castelluccio@regione.basilicata.it), la Giunta regionale intende fare il punto sullo stato della ricerca in Basilicata e raccogliere idee e proposte per il potenziamento delle strutture di ricerca e la creazione di “campioni nazionali e R&S”.

“il nostro intento – afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa – è quello di definire una Strategia regionale per l’ambiente e l’energia che si ponga quale quadro di riferimento per strutturare l’azione regionale di medio-lungo periodo, coerentemente con gli obiettivi dichiarati di transizione ecologica, nello spirito di condivisione e di compartecipazione che caratterizza l’amministrazione regionale. Una strategia basata sulla progressiva decarbonizzazione e sull’uso di tecnologie di energia pulita”.

“Il PNRR può rappresentare una grande opportunità per accelerare il rilancio dell’economia regionale e consolidare le politiche di sviluppo già avviate – afferma il presidente della Regione Vito Bardi -, creando nuove opportunità di sviluppo e innovazione, favorendo e incentivando un più efficace livello di collaborazione tra base scientifica pubblica e il mondo imprenditoriale. La Basilicata offre un contributo significativo al bilancio energetico dell’Italia, con il più grande giacimento petrolifero su terraferma d’Europa e con un complesso sistema di dighe e condotte che raccolgono l’acqua e la distribuiscono per usi potabili, irrigui e industriali in una vasta area del Mezzogiorno. Intorno all’uso delle risorse naturali si è costruito ed è cresciuto in questi anni un bagaglio di competenze, di professionalità, di studi e ricerche, ma anche un tessuto di imprese che oggi deve essere orientato ad una sperimentazione tecnologica che sia in grado di coniugare l’uso sostenibile delle nostre risorse con la ricerca nella produzione di energia”. 

Rosa: il cambiamento per noi è lavoro senza trionfalismo

“Una settimana, quella passata, piena di obbiettivi raggiunti. Ed è, per noi, una bella soddisfazione.
Tra le tante, voglio ricordare tre questioni: l’approvazione della Legge di Bilancio, il via libera, da parte del Governo nazionale, della Legge del Consorzio industriale e, infine, l’accordo per le compensazioni ambientali raggiunto con Eni-Shell.
Ne abbiamo lette e sentite tante su questi argomenti, che, però, si rivelano oggi solo vuote questioni strumentali. I ‘parolai’ lucani hanno passato il loro tempo nel pietoso tentativo di fare apparire negatività che non sono mai esistite. Bontà loro.
Ai lucani il governo Bardi sta consegnando risultati concreti che si inseriscono in una visione complessiva della Basilicata, nonostante, ed è giusto ricordarlo, siamo ancora perseguitati dall’emergenza covid che crea tanti condizionamenti economici e sociali. Nonostante tutto, nonostante il Covid che ha sconvolto le nostre vite fosse arrivato dopo pochi mesi dal nostro insediamento, abbiamo dimostrato che si possono raggiungere obbiettivi importanti.
Grazie ad un lavoro collettivo dell’intera maggioranza, il Bilancio regionale è stato approvato. Ci sono problemi, non possiamo e ne dobbiamo negarlo, ma sono esclusivamente legati alla eredità di un passato che ancora si fa sentire, dove la politica regionale ha ‘speso’ di più di quello che ‘incassava’ ed oggi, in una situazione ancora più difficile legata alla pandemia, non possiamo intervenire semplicemente ‘tagliando’ spesa in tanti settori, specialmente in quelli che riguardano le fasce più deboli della nostra società. Stiamo lavorando per ripianificare il bilancio ma ci vuole tempo; certe questioni non devono essere affrontate con leggerezza e non possono risolversi con uno schiocco di dita. Purtroppo.
Questa la realtà di cui sono consapevoli anche chi oggi è opposizione ma che ieri gestiva.
Alcuni detrattori, oggi, saranno a lutto per il vaglio positivo del Governo sulla legge di riforma dei consorzi industriali che è stata l’emblema delle parole inutili che hanno spaziato dai giudizi sulla incostituzionalità alla paventata distruzione delle politiche industriali, sulla cui esistenza, prima di oggi, mi sono sempre interrogato. Non si può distruggere quello che non è mai esistito ma si può costruire, come stiamo facendo noi, sulle macerie.
La verità, che chi è in mala fede ha ignorato, è sotto gli occhi di tutti: se da un lato i servizi alle imprese industriali oggi sono gestiti direttamente tramite AQL, senza creare altri debiti, dall’altro il Governo nazionale non ha impugnato neanche una virgola della norma. Con la riforma, la costituzione della nuova società Apibas e la liquidazione del Consorzio industriale di Potenza, saremo pronti a declinare, sui territori, politiche industriali vere.
Infine, non per il minore valore, abbiamo approvato, nella Giunta di venerdì, l’intesa con Eni-Shell sulle compensazioni ambientali.
Nell’attesa che il Governo nazionale, unica autorità competente, qualsiasi cosa dicano i professori senza cattedra, prenda una decisione sulla concessione, abbiamo ottenuto quasi sette volte di più, in termini economici assoluti, di quello che la Regione ha percepito negli utili venti anni. Da scarsi 10 milioni di euro all’anno si passa agli attuali 60/70 milioni di euro, su tre linee che guardano alla conservazione e salvaguardia del territorio, allo sviluppo sostenibile e alla gestione del gas.
Nelle prossime settimane diffonderemo i dettagli ai lucani, che, anche in questo caso, potranno verificare direttamente come saranno spesi questi fondi.
Tutto quanto abbiamo fatto è per raggiungere un unico obbiettivo: creare e tutelare il lavoro.
Così come nel caso delle fasce più deboli della nostra società, non abbiamo tagliato nessun posto nel comporto forestazione, abbiamo tutelato i lavoratori del consorzio industriale di Potenza e allo stesso tempo investiamo fondi, tanti, nello sviluppo oltre il fossile, con la creazione di nuovi posti di lavoro.
Ovviamente, questi risultati sono solo il pungolo per andare avanti. Da lunedì, inizia una nuova settimana, nuovi impegni sempre con la consapevolezza che tutto quello che abbiamo fatto è nell’interesse dei lucani.
Il cambiamento, che per alcuni strumentalmente è solo un’espressione letteraria da declinare in negativo, per noi, invece, è tutto questo, lavoro senza trionfalismo”.
Lo dichiara l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Manutenzione idraulica e forestale, avviso per operatori economici

Nell’ambito del programma di manutenzione idraulica e forestale, il Dipartimento Ambiente ed energia della Regione Basilicata pubblicherà un avviso, martedì 4 maggio, per la formazione degli elenchi degli operatori economici ai fini dell’affidamento dei servizi di architettura, ingegneria e altri di natura tecnica.
L’avviso si rivolge a tutti gli operatori rientranti nella definizione di cui all’art. 46 del D.lgs. 50/2016 e successive modifiche e integrazioni, in possesso dei requisiti di qualificazione previsti nel bando.
Le domande di partecipazione dovranno essere redatte entro il 21 maggio accedendo alla sezione “Avvisi e Bandi” sul sito istituzionale della Regione Basilicata.
“In questo periodo così difficile – ha dischiarato l’Assessore Rosa – ci è sembrato opportuno mettere in piedi una procedura in grado di far partecipare la ampia platea di professionisti.
Siamo coscienti che il territorio regionale è caratterizzato da un esteso e articolato reticolo idrografico costituito da corsi d’acqua a carattere prevalentemente torrentizio, che ha determinato un generalizzato squilibrio fisiografico e ambientale oggi ben visibile negli alvei, con una pericolosità idraulica indotta da fenomeni localizzati di sovralluvionamento cui si associano aree con una elevata produzione vegetale. Tale condizione, in assenza di interventi, è destinata ad aggravarsi, acuendo la già particolare fragilità intrinseca del territorio dovuta alla sua conformazione geomorfologica e geologica.
L’Ufficio Ciclo dell’Acqua del Dipartimento Ambiente ed Energia ha avviato diverse progettazioni e ha proceduto ad alcuni interventi pilota dove è emersa la necessità di rafforzare la capacità progettuale degli uffici regionali con prestazioni professionali esterne quali: esecuzione di rilievi topografici, relazioni specialistiche (idrauliche, geologiche, ambientali, naturalistiche) e redazione degli elaborati progettuali.
Per questo – ha concluso Rosa – abbiamo deciso di costituire un apposito elenco di operatori economici a cui affidare i servizi tecnici connessi con l’attuazione di un ambizioso e complesso ‘Programma stralcio di interventi pilota per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua regionali’, anche con l’applicazione, per le procedure indette entro il 31 dicembre 2021, della disciplina sostitutiva di cui all'art. 1 della legge n. 120 del 2020”.
  

Pitesai, da giunta ok a Rapporto prelimininare

Con le concessioni Val d’Agri e Gorgoglione la Basilicata contribuisce per il 10 per cento circa al fabbisogno energetico del Paese. Per questo motivo il resto del territorio lucano deve essere classificato come non idoneo all’attività petrolifera.
E’ il principio affermato dalla giunta Bardi nell’approvare il rapporto preliminare predisposto nell’ambito del processo di Valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai), insieme alle osservazioni che integrano il documento.
La legge 12 del 2019 individua il Pitesai come strumento di pianificazione generale “con lo scopo di individuare un quadro definito di riferimento delle aree dove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale, volto a valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle stesse”. Questo nell’ottica del perseguimento di una “transizione energetica sostenibile” che contribuisca a raggiungere gli obiettivi ambientali che l’Unione europea ha fissato al 2050 per la decarbonizzazione.
Relativamente all’olio estratto sulla terraferma il documento rileva che l’olio greggio estratto in Basilicata rappresenta il 77,4% del greggio estratto in Italia. A fronte delle 18 concessioni minerarie vigenti in Basilicata la quasi totalità del gas e più ancora dell’olio greggio è estratta dalle due sole concessioni Val d’Agri e Gorgoglione.
Il governo regionale ritiene che proprio in considerazione del fatto che la produzione di idrocarburi nazionali è concentrata su una ridotta percentuale delle concessioni attive attraverso il Pitesai si debba giungere a una razionalizzazione delle concessioni.
Il documento sottolinea, dunque, la necessità di escludere dalle aree idonee i permessi di ricerca esistenti, inattivi per lungo tempo o per i quali gli esiti della ricerca evidenziano uno scarso potenziale estrattivo e di prevedere per questi la chiusura delle attività minerarie mineraria e il ripristino dello stato dei luoghi. Altra azione da mettere in campo è l’esclusione dalle aree idonee le Concessioni di Coltivazione esistenti inattive o scarsamente produttive, sulla base di un’analisi costi benefici che tenga conto dei potenziali effetti negativi che il prosieguo delle attività di coltivazione potrebbe avere sull’economia del territorio, oltre ai potenziali effetti negativi per l’ambiente e per la salute umana. Anche le Concessioni di coltivazione esistenti economicamente non più sostenibili, e pertanto escluse dalle aree idonee, si legge nel documento, devono essere portate a chiusura mineraria, ripristinando lo stato dei luoghi in tempi rapidi.
Il rapporto regionale, inoltre, sottolinea le particolarità del territorio lucano, evidenziandone i vincoli ambientali e gli aspetti socioeconomici delle aree interessate.
“Il rapporto preliminare – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa – conferma l’attenzione che il governo regionale ha verso il territorio lucano Così come abbiamo fatto per il nucleare abbiamo lavorato in silenzio per consegnare al governo nazionale un documento nell’ottica di uno sviluppo sostenibile della Basilicata che vada oltre il fossile”.

Domani conferenza stampa su corso per “Tecnico Ambientale”

Domani 27 aprile 2021, alle ore 10:30 presso la Sala Inguscio della Regione, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Corso di alta formazione ed aggiornamento per “Tecnico Ambientale nei Comuni”.
La Regione Basilicata ha affidato a Formez PA un progetto di rafforzamento della capacità istituzionale degli enti pubblici della Basilicata per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico. Il corso è finanziato dal POR FSE 2014-2020 e rientra nel progetto di rafforzamento della capacità istituzionale degli enti pubblici della Basilicata per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico promosso dalla Direzione Generale del Dipartimento Ambiente e Energia.
Il corso, progettato dalla Camera Forense Ambientale di Potenza, è rivolto ai dipendenti e ai collaboratori delle pubbliche amministrazioni (Comuni, Province, Regioni, Arpa, Anci, Consorzi, etc.) ed è finalizzato all’acquisizione delle competenze tecnico-giuridiche per garantire un efficace esercizio professionale sui temi dell'Ambiente e della gestione del territorio.
Prenderanno parte alla conferenza stampa in presenza e in videoconferenza: il Presidente della Regione – Vito Bardi, l’Assessore all’Ambiente e Energia – Gianni Rosa, il Direttore Generale del Dipartimento Ambiente e Energia – Giuseppe Galante, l’Autorità di Gestione POR FSE 2014-2020 – Domenico Tripaldi, il direttore generale di Formez PA, Mauro Willem Campo, il Dirigente FORMEZ PA – Valeria Spagnuolo e il Presidente della Camera Forense Ambientale – Cinzia Pasquale.
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta streaming qui.

  

Pnrr, Rosa: Centro alta tecnologia scommessa da vincere

“Come ho annunciato nei giorni scorsi, il 23 aprile, la Giunta regionale ha approvato la candidatura della Basilicata come sede del Centro nazionale di Alta tecnologia Ambiente ed Energia. Indubbiamente si tratta di una enorme scommessa per la nostra terra che abbiamo intenzione di vincere. É pur chiaro che questo risultato lo si può raggiungere solo se tutti gli esponenti e le forze politiche di maggioranza e di minoranza sia a livello regionale che nazionale sposino questa idea e contribuiscano, ognuno per la propria competenza, a promuoverla presso il Governo nazionale.
Sette i centri sulle tecnologie emergenti individuati nel PNRR, di cui tre hanno una sede già definita, che saranno finanziati al fine di rafforzare la dotazione di infrastrutture di ricerca e di personale altamente qualificato.
Riteniamo che la nostra scelta sia più confacente se teniamo bene a mente le specifiche risorse presenti sul territorio lucano e le esperienze maturate in tutti questi anni nei vari settori con i vari centri di ricerca e le iniziative imprenditoriali presenti sul territorio. Questo, secondo noi, ci permetterà, recuperando tutte le esperienze già esistenti e includendone di nuove, di diventare un polo multifunzionale di sperimentazione tecnologica che coniughi l’uso sostenibile delle nostre risorse con la ricerca nella produzione di energia.
Quindi non solo idrogeno, si badi. È normale che avendo noi il più grande giacimento petrolifero d’Europa si pensi subito a petrolio ed idrogeno ma la nostra visione si spinge a voler far diventare l’intera Basilicata un progetto pilota per tecniche sperimentali di utilizzo intelligente delle risorse. Non dimentichiamo che la Basilicata è ricca di acqua e di boschi che insieme rappresentano la nostra maggiore ricchezza.
Dunque, l’implementazione di energie sostenibili per nuove applicazioni nella salvaguardia dell’ambiente. Le collaborazioni con Enea, Terna, Cnr, UniBas, Farbas, Alsia, Sel e Unina costituiscono la base perfetta per poter costruire una rete di partenariati con le aziende e che saranno comunque implementati.
Riteniamo che nel percorso verso la transizione ad un sistema energetico decarbonizzato, la Basilicata possa rappresentare un unicum ambientale per la progettazione di tecnologie di energia pulita.
Nei prossimi giorni sarà definito il gruppo di lavoro interdirezionale allargato a tutte le risorse esterne esistenti sul territorio che, con i necessari approfondimenti tecnico scientifici necessari, dovrà definire la Strategia regionale per l'Ambiente e l'Energia, documento base per la definizione del percorso per realizzare l'idea ambiziosa di potere avere nella nostra regione il Centro nazionale di Alta tecnologia Ambiente ed Energia”.
Lo dichiara l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Manutenzione torrente Racanello, sopralluogo dell’assessore Rosa

L’Assessore all’Ambiente Gianni Rosa, accompagnato dal Direttore Generale Giuseppe Galante, dal Sindaco di Castelsaraceno Rocco Rosano e dai tecnici della task force per gli interventi sui corsi d’acqua, ha tenuto questa mattina un sopralluogo lungo il torrente “Racanello”, affluente del Fiume Agri, nel territorio dei comuni di Castelsaraceno e San Chirico Raparo.
Il sopralluogo ha toccato l’intero tratto del torrente, dall’incrocio della Fondovalle dell’Agri al bivio per Castelsaraceno, lungo il quale sono stati illustrati gli interventi di ripristino dell’officiosità del corso d’acqua.
“Siamo partiti con i primi dieci interventi individuati sulle principali aste fluviali lucane dalla task force del Dipartimento Ambiente – ha spiegato Rosa. Questa nuova formula da noi ideata – ha aggiunto – interessa circa 3000 km di fiumi lucani che, negli anni passati, hanno goduto di scarsa manutenzione. I lavori che coinvolgeranno sia le imprese sia i lavoratori forestali saranno a costo zero per la Regione. Quello del Racanello – ha detto ancora Rosa- è un progetto pilota e dal sopralluogo di oggi abbiamo evidenziato come l’abbondanza di inerti e biomasse consente prelievi che possono rappresentare un sicuro vantaggio economico per le imprese che hanno risposto al bando della Regione. Abbiamo avuto il coraggio di intraprendere questa nuova formula – ha concluso l’assessore – attraverso la quale faremo bene ai nostri fiumi e alla nostra economia”.
“Gli interventi messi in campo – ha evidenziato il Direttore Generale Galante– permetteranno di dare un grosso contributo anche alla tutela delle infrastrutture creando una ricaduta in termini di economia di costi per gli eventuali lavori straordinari che eventi calamitosi potrebbero richiedere”.
“Abbiamo progettato una nuova sezione di deflusso idrico del torrente – ha spiegato il Direttore dei lavori Gerardo Colangelo. Questo ci permetterà di rimettere in asse l’alveo e di evitare fenomeni di erosione in corrispondenza della strada. Si tratta di un progetto con un tempo di ritorno di circa 200 anni”.
“Al bando della Regione – ha detto il responsabile unico del procedimento Carlo Gilio- hanno risposto 24 imprese testimoniando la bontà dell’iniziativa messa in campo e offrendo utili indicazioni per la sua ripetibilità”.

Manutenzione torrente Racanello, domani sopralluogo di Rosa

L’assessore all’Ambiente Gianni Rosa, accompagnato dal direttore generale Giuseppe Galante e dai tecnici della task force per gli interventi sui corsi d’acqua, terrà domattina un sopralluogo lungo il torrente “Racanello” affluente del Fiume Agri, nel territorio di San Chirico Raparo.
Nel corso del sopralluogo saranno illustrati i quattro interventi di officiosità programmati e in corso di progettazione e si farà un punto stampa, insieme all’impresa aggiudicataria, dell’intervento affidato. 
L’intervento rientra tra le procedure messe in campo dalla Regione per ripristinare l’officiosità dei fiumi e assicurare, a costo zero per la Regione, l’impiego dei forestali nelle operazioni di manutenzione degli alvei.