Rosa: nuove procedure per l’Autorizzazione Unica Ambientale

Presso lo stabilimento Ferrero di Balvano, sorto con i Programmi di industrializzazione del dopo terremoto dell’80, si svolgerà oggi un incontro tecnico per la valutazione in situ dalla proposta di modifica degli impianti e dei possibili conseguenti impatti sull’ambiente.
Lo annuncia l’assessore all’Ambiente ed Energia – Gianni Rosa. “Con l’incontro tecnico in situ a cui parteciperanno istruttori e responsabili dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione e progettisti e rappresentanti dell’azienda -commenta Rosa- diamo il via da oggi a una diversa e più stringente procedura di valutazione prima di procedere al rilascio delle autorizzazioni alla modifica degli impianti. Se prima la fase istruttoria si consumava esclusivamente attraverso un esame cartaceo – sottolinea Rosa- con questa nuova modalità l’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione, in qualità di autorità competente, avrà la possibilità di meglio interagire con le imprese che hanno impianti autorizzati con l’Autorizzazione Unica Ambientale che intendono ampliare, ammodernare ed efficientare gli impianti. Il complessivo apprezzamento quantitativo e qualitativo degli impatti – conclude Rosa – non può prescindere da una conoscenza diretta dell’impianto produttivo da autorizzare e dalla diretta rappresentazione, da parte dei progettisti e dei soggetti gestori, delle modifiche progettate per l’impianto ".

Miasmi in Val D’Agri, Assessore Rosa convoca i sindaci

A seguito di diverse segnalazioni giunte al Dipartimento regionale all’Ambiente da parte di alcuni sindaci, anche attraverso organi di stampa, circa il perpetrarsi di miasmi nelle aree interessate dalle estrazioni petrolifere, l’assessore al ramo, Gianni Rosa, ha immediatamente convocato una riunione con il direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Galante, dell’Arpab, Antonio Tisci, i sindaci dei comuni di Grumento Nova, Montemurro, San Martino D’Agri, Spinoso, Viggiano.
La riunione, che si terrà il primo luglio, alle ore 17, presso l’assessorato, punta a verificare quanto segnalato dai cittadini ed a mettere in campo le azioni più idonee per contrastare la presenza di miasmi in quell’area.
 

Rosa: nostro obiettivo è una Basilicata risanata

"È passato meno di un anno da quando abbiamo annunciato la facoltà di medicina in Basilicata e a settembre partirà il primo anno accademico. Era uno dei punti del programma elettorale del centrodestra, come il risanamento dei conti e la trasparenza, i concorsi pubblici e la promozione dello sviluppo sostenibile per creare lavoro vero. In poco più di due anni, con una velocità che poche amministrazioni regionali hanno dimostrato, stiamo portando a compimento tutti gli impegni presi con i cittadini nonostante le criticità strutturali della regione.
Erano decenni che il centrosinistra prometteva il corso di medicina. Noi abbiamo dimostrato che erano solo parole vuote perché se avessero davvero voluto farlo avrebbero potuto. Era solo il 5 agosto scorso quando è stato firmato l’accordo di programma tra la Regione Basilicata, Università degli studi della Basilicata, mnistero dell’Università e della Ricerca scientifica e dal ministero della Salute. A febbraio la Giunta ha formalizzato parere positivo all’attivazione del corso e ha approvato il regolamento di didattico. La scorsa settimana, abbiamo approvato l’accordo triennale per lo stanziamento di tre milioni per il primo anno e quattro per gli anni successivi.
Ci stiamo impegnando per raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio mandato: alcuni necessitano di tempo per concretizzarsi e dare risultati, come ad esempio, il risanamento dei conti, altri si stanno già realizzando.
Al vecchio establishment non poter parlare di fallimento ovviamente pesa ed è per questo che preferisce concentrarsi sull’aumento di 3 euro della tariffa dell’acqua e non sui 62 milioni di disavanzo del consuntivo 2018 o sui 42 milioni di debito fuori bilancio che hanno lasciato ai lucani o agli sforzi che questa Giunta sta facendo per far funzionare il sistema degli enti della Regione, sistema al collasso, non tagliare altri servizi vista la difficile situazione ereditata e per mantenere un’altra promessa: la facoltà di medicina in Basilicata che permetterà non solo di evitare che molti giovani lucani vadano a studiare fuori Regione ma anche di migliorare la qualità del sistema sanitario regionale, anch’esso con problemi che risalgono a anni di gestione politica malsana.
Le vecchie consorterie, che hanno governato da sempre la Basilicata, sfuggono alle loro responsabilità, evitano di rendere conto dei danni fatti al nostro territorio ma i lucani devono sapere quello che ci hanno lasciato, ovvero una insostenibilità finanziaria che non ci avrebbe permesso di andare avanti per molto tempo senza azzerare tutto e ricominciare. Finché quei signori non risponderanno sulla disastrosa gestione lasciataci non avranno credibilità per criticare quello che stiamo mettendo in campo da due anni.
Due anni nei quali abbiamo messo in discussione i poteri forti che hanno distrutto la Basilicata assumendoci la responsabilità di fare scelte coraggiose.
Noi andiamo avanti, consapevoli che stiamo lavorando, come mai fatto prima, per i lucani e per il futuro dei nostri giovani. L’obiettivo è una Basilicata risanata".

Rosa: nostro obiettivo è una Basilicata risanata

"È passato meno di un anno da quando abbiamo annunciato la facoltà di medicina in Basilicata e a settembre partirà il primo anno accademico. Era uno dei punti del programma elettorale del centrodestra, come il risanamento dei conti e la trasparenza, i concorsi pubblici e la promozione dello sviluppo sostenibile per creare lavoro vero. In poco più di due anni, con una velocità che poche amministrazioni regionali hanno dimostrato, stiamo portando a compimento tutti gli impegni presi con i cittadini nonostante le criticità strutturali della regione.
Erano decenni che il centrosinistra prometteva il corso di medicina. Noi abbiamo dimostrato che erano solo parole vuote perché se avessero davvero voluto farlo avrebbero potuto. Era solo il 5 agosto scorso quando è stato firmato l’accordo di programma tra la Regione Basilicata, Università degli studi della Basilicata, mnistero dell’Università e della Ricerca scientifica e dal ministero della Salute. A febbraio la Giunta ha formalizzato parere positivo all’attivazione del corso e ha approvato il regolamento di didattico. La scorsa settimana, abbiamo approvato l’accordo triennale per lo stanziamento di tre milioni per il primo anno e quattro per gli anni successivi.
Ci stiamo impegnando per raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio mandato: alcuni necessitano di tempo per concretizzarsi e dare risultati, come ad esempio, il risanamento dei conti, altri si stanno già realizzando.
Al vecchio establishment non poter parlare di fallimento ovviamente pesa ed è per questo che preferisce concentrarsi sull’aumento di 3 euro della tariffa dell’acqua e non sui 62 milioni di disavanzo del consuntivo 2018 o sui 42 milioni di debito fuori bilancio che hanno lasciato ai lucani o agli sforzi che questa Giunta sta facendo per far funzionare il sistema degli enti della Regione, sistema al collasso, non tagliare altri servizi vista la difficile situazione ereditata e per mantenere un’altra promessa: la facoltà di medicina in Basilicata che permetterà non solo di evitare che molti giovani lucani vadano a studiare fuori Regione ma anche di migliorare la qualità del sistema sanitario regionale, anch’esso con problemi che risalgono a anni di gestione politica malsana.
Le vecchie consorterie, che hanno governato da sempre la Basilicata, sfuggono alle loro responsabilità, evitano di rendere conto dei danni fatti al nostro territorio ma i lucani devono sapere quello che ci hanno lasciato, ovvero una insostenibilità finanziaria che non ci avrebbe permesso di andare avanti per molto tempo senza azzerare tutto e ricominciare. Finché quei signori non risponderanno sulla disastrosa gestione lasciataci non avranno credibilità per criticare quello che stiamo mettendo in campo da due anni.
Due anni nei quali abbiamo messo in discussione i poteri forti che hanno distrutto la Basilicata assumendoci la responsabilità di fare scelte coraggiose.
Noi andiamo avanti, consapevoli che stiamo lavorando, come mai fatto prima, per i lucani e per il futuro dei nostri giovani. L’obiettivo è una Basilicata risanata".

MONTICCHIO, ROSA: SI RAFFORZANO I CONTROLLI

Servizi di vigilanza e controllo sui laghi di Monticchio. È stato questo il tema all’ordine del giorno del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è tenuto questa mattina a Potenza, su convocazione del Prefetto Annunziato Vardè. 
“Ringrazio sua Eccellenza il Prefetto – dichiara l’assessore Gianni Rosa- per la disponibilità a convocare con immediatezza la riunione da noi richiesta.  Ringrazio anche il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri e il Comandante il Gruppo Guardia di Finanza – aggiunge Rosa – per la disponibilità a rafforzare prima possibile i servizi di presidio. Il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica – sottolinea l’assessore – ha dato una risposta proficua e rafforza gli sforzi messi in campo dalla Regione, sin dall’insediamento della Giunta Bardi. Vogliamo rendere il comprensorio dei Laghi un luogo dove esercitare il turismo nelle migliori forme e nella più completa serenità. Regione, Parco del Vulture e Comuni saranno parte attiva di questa scommessa. Sono convinto – conclude Rosa –che quanto stabilito questa mattina produrrà i primi effetti già da subito per il bene della nostra comunità”. 

Odori sulfurei, Rosa: “la Giunta mette in campo nuove regole”

Le segnalazioni di odore sulfureo non rimarranno più lettera morta. La Giunta regionale ha approvato nelle scorse settimane una delibera che regolamenta le emissioni odorigene.
Lo annuncia l’assessore all’ambiente, Gianni Rosa. “Finalmente – commenta Rosa – con il provvedimento del Governo regionale vengono dettate regole certe rispetto a una materia che purtroppo non ha una definita regolamentazione nazionale. Segnalazioni simili sono giunte in Regione da anni. Grazie alle disposizioni di Giunta potremo dare una prima risposta anche alle recenti segnalazioni di odore sulfureo giunte dai Comuni di Spinoso, San Martino D’Agri e Grumento. Proprio in riscontro a tali segnalazioni – aggiunge Rosa -ho chiesto all’Agenzia per la Protezione Ambientale di Basilicata di procedere, nel più breve tempo possibile, all’esecuzione di un piano di monitoraggio della qualità dell’aria, da effettuarsi con il mezzo mobile. Tale monitoraggio dovrà interessare tutti i Comuni dell’area, e dovrà essere corredato da una relazione con relativa interpretazione dei dati rilevati. Ho infine evidenziato – conclude Rosa – la necessità di attivare presso l’Arpab un punto di ricezione in remoto dei dati relativi agli SME già installati presso le aziende, nonché dei nasi elettronici operanti presso le aree delle concessioni minerarie di Tempa Rossa e Viggiano”.

Ex Materit, Rosa: on line l’avviso per Piano di caratterizzazione

Scadrà il 22 luglio il termine entro il quale i professionisti, singoli o associati, potranno presentare manifestazioni di interesse indirizzate alla redazione di un piano di caratterizzazione e progettazione degli interventi di messa in sicurezza dell’ex Materit in Valbasento.
Nell’area dello stabilimento, negli anni successivi all’inclusione nel sito di interesse nazionale, sono stati eseguiti parziali interventi di messa in sicurezza e di caratterizzazione. Tuttavia, l’Ispra e l’Inail, organi tecnico-scientifici del Ministero per la Transizione Ecologica, con i rispettivi pareri, hanno evidenziato che il piano di caratterizzazione e progetto di bonifica approvato risultava obsoleto perché risalente al 2007 con tecnologie ormai sorpassate e incompleto considerato che prelievi eseguiti non erano sufficienti a dare informazioni precise sullo stato dei luoghi.
“Una vicenda, quella della bonifica del sito, che dopo quasi vent’anni – commenta l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – sembrava finalmente risolta con la gara indetta nel 2014. Così non è stato. Con il nuovo Piano di caratterizzazione aggiornato si definirà il perimetro del sito interessato dai processi di produzione della Materit nel rispetto della normativa tecnica specifica e delle indicazioni degli organi tecnici del Ministero, insieme al progetto degli interventi di messa in sicurezza, per avere il quadro chiaro dello stato dei luoghi”.
Non appena sarà approvato il piano di caratterizzazione comprendente gli interventi d’urgenza, si darà corso alla procedura per aggiudicare l’esecuzione dei lavori. Il quadro aggiornato dello stato ambientale del sito consentirà per la prima volta di quantificare le risorse necessarie per la definitiva bonifica del sito, in attuazione del Programma Liberi dall’Amianto 2020-2028 di cui alla dgr n. 853/2020. L’ex Materit è l’ultimo stabilimento di produzione di eternit ad essere bonificato ad oltre trent’anni dal divieto di utilizzo dell’amianto.
“Accogliamo la sfida di chiudere una volta per tutte questa brutta pagina per l’ambiente in Basilicata. Le comunità interessate – conclude Rosa – devono avere la certezza che tutto sarà fatto per bonificare l’area e risolvere i problemi legati all’inquinamento della Valbasento. E’ un impegno al quale non ci sottraiamo”.
L’avviso è pubblicato sul sito internet della Regione (https://portalebandi.regione.basilicata.it/PortaleBandi/detail-bando.jsp?id=681024) nella sezione avvisi e bandi.

Struttura a Fiumicello, la Regione chiede lo stop dei lavori

La Regione Basilicata ha sollecitato l’Ufficio tecnico del Comune di Maratea, in qualità di Ente preposto alla vigilanza sulle attività edilizie, a sospendere i lavori per la realizzazione di una struttura sulla spiaggia di Fiumicello in località Santa Venere. In merito a tale opera, la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio della Basilicata aveva già segnalato l’assenza di autorizzazione paesaggistica.
Su disposizione dell’assessore regionale, Gianni Rosa, funzionari dell’Ufficio Urbanistica e Pianificazione territoriale del Dipartimento Ambiente hanno effettuato un sopralluogo per verificare la conformità dei lavori alla normativa in materia di autorizzazioni. Il sopralluogo ha rilevato che la struttura, oggetto della contestazione, non ha le caratteristiche per essere ricompresa tra gli interventi che non richiedono l’autorizzazione paesaggistica per la loro esecuzione.
La “struttura temporanea esterna” non è assimilabile a tale categoria per le dimensioni (circa 1000 mq), per le modalità di realizzazione, in quanto l’ancoraggio al suolo con plinti di calcestruzzo prefabbricati non ne consentirebbe una facile rimozione o spostamento, oltre che per l’esecuzione di ulteriori interventi di sistemazione dell’area, come documentato anche da organi di stampa. Né tanto meno si è in presenza di interventi di “lieve entità” o definiti come “minori, privi di rilevanza paesaggistica”, per i quali sono richieste autorizzazioni anche se semplificate.
“Sulla vicenda – ha commentato l’assessore Gianni Rosa – abbiamo posto la massima attenzione. Maratea è una delle località più suggestive della Basilicata, per le sue bellezze naturalistiche e ambientali e come tali soggette a specifici vincoli paesaggistici che devono essere rispettati.  Vigileremo perché non si verifichino questi o altri interventi invasivi che deturpino il paesaggio, risorsa da tutelare in ogni modo”.

Oscar italiano del cicloturismo, menzione speciale alla Basilicata

La Green Road dell’Acqua, percorso tra le valli e lungo l’acqua della Provincia Autonoma di Trento, e la Ciclovia dei Parchi, dalle montagne al mare della Calabria, salgono insieme sul podio più alto dell’edizione 2021 dell’Italian Green Road Award, sesta edizione dell'Oscar italiano del cicloturismo che ogni anno viene assegnato alle “vie verdi” di quelle regioni italiane che si sono particolarmente distinte nell’attenzione al turismo “lento” e che hanno saputo valorizzare i percorsi ciclabili completandoli con servizi idonei allo sviluppo del turismo su due ruote.

Il secondo premio – nonostante l’ex aequo non si è voluto rinunciare alla piazza d’onore – va alla Regione Emilia Romagna con la Ciclovia del Sole, il terzo alla Regione Marche, con il GABA – Grande Anello del Borghi Ascolani, mentre la menzione speciale di Legambiente è stata assegnata alla Regione Basilicata, con la ciclovia Da Matera alle Dolomiti Lucane.

Sommando le ciclovie premiate si sfiorano i 1000 chilometri di piste che spaziano tra sentieri, argini e tratti asfaltati con incursioni in ciclabili urbane, tra percorsi ferroviari dismessi e strade bianche.

Ben 16 tra regioni e province autonome hanno candidato quest’anno fino a due ciclovie, a conferma di un crescente interesse per il cicloturismo: quasi un vero e proprio giro d’Italia tra i più bei percorsi di mobilità slow di Abruzzo, Basilicata, provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, provincia autonoma di Trento, Umbria e Veneto.

Si è scelto di assegnare il primo premio a due territori molto diversi tra loro sul tema del cicloturismo: da una parte un territorio del Nord Italia come Trento e la sua provincia, da anni alfiere dei viaggi su due ruote, dall’altro il grande impegno messo in atto dalla Regione Calabria per convertire l’ampia rete di sentieri e percorsi appenninici in ciclovie, puntando a un differente target di turismo.

La Green Road dell’Acqua è un percorso ciclopedonale asfaltato di 143 chilometri che costeggia fiumi e laghi nel basso Trentino, da Cadino di Faedo, al confine con la provincia di Bolzano, attraverso 20 comuni, fino a Trento. Ben segnalata e magnificamente servita, è stata realizzata convertendo 113 chilometri di argini fluviali, ferrovie e strade dismesse: un rispettoso recupero e un’importante valorizzazione del territorio.

La Ciclovia dei Parchi della Calabria è una green road che alterna asfalto a terra battuta e attraversa l’intera dorsale appenninica regionale di ben 545 chilometri; inizia a Laino Borgo (CS) e termina a Reggio Calabria, interessando un’area protetta molto ampia di circa 350.000 ettari lungo quattro parchi, l’Aspromonte, la Sila, il Pollino e le Serre, attraversando 60 tra città, paesi e borghi. La ciclovia è stata realizzata anche riconvertendo vecchie ferrovie dismesse e la sua realizzazione si è conclusa appena un anno fa, nel maggio 2020.

Al secondo posto la Ciclovia del Sole in Emilia Romagna, di circa 64 chilometri attraverso dieci comuni e realizzata sull’ex ferrovia Bologna-Verona nel tratto da Mirandola a Bologna. Segnalata e attrezzata è inserita nell’EV7 Eurovelo, tracciato europeo di oltre 7.000 chilometri che unisce Norvegia a Malta, e che le conferisce un’importanza strategica nell’attrarre cicloviaggiatori non solo italiani ma, soprattutto, europei.

GABA, il Grande Anello dei Borghi Ascolani nelle Marche, è al terzo posto, un percorso ciclopedonale storico-naturalistico che, in un anello di 100 chilometri – 7 tappe di 15 chilometri ognuna – unisce Ascoli Piceno alle località più belle dell’entroterra pre-appenninico. La pavimentazione alterna strade bianche a mulattiere. Il progetto si deve al primo lockdown 2020, in risposta alla crescente domanda di turismo outdoor.

La Basilicata, con la ciclovia da Matera alle Dolomiti Lucane di 114 chilometri, ha ricevuto la menzione speciale di Legambiente. Dalla Città dei Sassi, patrimonio UNESCO e Capitale della cultura europea 2019, si attraversa il parco della Murgia Materana e, costeggiando lo straordinario ecosistema dell’oasi WWF di San Giuliano, si raggiungono le Piccole Dolomiti Lucane, attraverso il parco di Gallipoli Cognato.

Presidenti e assessori delle regioni e province premiate hanno espresso soddisfazione e orgoglio, sottolineando come il cicloturismo sempre più contribuisca, in modo sostenibile, ad attrarre visitatori e appassionati.

L’Italian Green Road Award 2021 – che vede in Peugeot il partner ufficiale, Legambiente e Istituto di Credito Sportivo quali sponsor istituzionali e la partecipazione delle Ferrovie dello Stato Italiane – è stato consegnato durante una due giorni in Abruzzo – regione Oscar del Cicloturismo 2020 con la ciclovia Bike to Coast – e precisamente a Pescara sede della cerimonia di premiazione, sabato 19 giugno, preceduta dal Bike Summit, giornata di studio dove sono stati anticipati i dati dell'Osservatorio Cicloturismo 2021 di Legambiente-Isnart.

Il premio si svolge in un momento d’oro per la bicicletta, sia in termini di vendite, con 2.010.000 bici vendute nel 2020, pari a un incremento del 17% rispetto al 2019 (dati ANCMA), sia per la crescita del numero dei cicloturisti Italia che secondo Isnart-Unioncamere e Legambiente sono cresciuti nel 2020 del 17% raggiungendo i 4,7 milioni (su 27 milioni di turisti italiani) ed esprimendo una spesa turistica di circa 4 miliardi di Euro sui 23 totali.

Un interesse fotografato anche dalle rilevazioni di Isnart-Unioncamere sui volumi di traffico Google, dove le ricerche con la keyword “bici” nel luglio 2020 sono aumentate del 300% rispetto allo stesso mese del 2019.

Acqua, Rosa: già avviate azioni correttive per ridurre le tariffe

Qui di seguito un intervento dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, in merito alle tariffe del servizio idrico integrato.

“Come avevo già annunciato, il sacrificio per l’aumento delle tariffe dell’acqua che abbiamo chiesto ai lucani è transitorio. Abbiamo già iniziato quelle manovre e azioni correttive che porteranno all’abbassamento. La prima: nella scorsa settimana la Giunta regionale ha destinato ulteriori risorse, pari ad euro 2.100.000, all’abbattimento delle tariffe. Possiamo quindi affermare che, per un nucleo familiare di 4 persone, l’aumento previsto di euro 21,36 si riduce ad euro 12,95, ovvero 3,23 euro a persona all’anno.

Lo avevamo già detto durante l’Assemblea dei soci e l’abbiamo fatto. Solo chi non voleva capire non l’ha fatto. Ovviamente, la necessità di strumentalizzazione politica, che nulla ha a che fare con la tutela dei cittadini, non ha consentito ad alcuni di tacere per evitare le pessime figure di un passato che cerca di ripulirsi.

Anche in questa settimana le polemiche non sono mancate. Qualcuno è addirittura arrivato a resuscitare Nicola Cicoria, ovvero il signore che ha diretto l’Egrib (Ente di Governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata) durante la legislatura a guida Pittella. Ebbene sì, quel Cicoria il cui curriculum fu analizzato dal Comitato Tecnico che evidenziò ‘dal curriculum non si evince il possesso di elevata competenza nei settori di riferimento dell’Ente’.

La critica è sempre legittima se però si resta ai fatti. A guardare bene, infatti, la gestione Cicoria si iscrive proprio nell’ambito della pesante eredità che ci siamo trovati a gestire, come ad esempio i rendiconti mai approvati dalla Regione per gli anni 2017/2018, il bilancio 2018 mai presentato alla Regione, la mancata redazione del piano del fabbisogno dal 2016 al 2019, il piano d’ambito dei rifiuti per passare agli accordi di programma sui rifiuti mai sottoscritti.

Ma non è solo la gestione pessima dell’Egrib degli anni passati. Noi ci portiamo dietro anche una sudditanza psicologica di alcuni personaggi che oggi, senza ragione, parlano, ma, ieri, tacevano. E, per dirla con un motto: chi tace è complice. Quindi, sono complici del disastro tutti coloro che sono stati in silenzio quando, durante il periodo 2016/2019, l’aumento della tariffa dell’acqua è stato del 12% nonostante venisse ‘dimenticata’ una voce obbligatoria, quella dei costi sostenuti da Aql per la gestione degli adduttori e valutabile in 6 milioni di euro all’anno.

Noi, viceversa, non abbiamo nascosto ai lucani la verità o peggio rinviato a chi verrà nel futuro il problema ma abbiamo affrontato le questioni perché i problemi non vanno sottaciuti.

Sull’acqua, la sua tutela e la sua valorizzazione e contro i suoi sprechi, stiamo lavorando da quando ci siamo insediati. Presto ci saranno altre novità. Tutto il resto sono piccoli tentativi di riacquistare credibilità”.

“E…State 2021”, protagonista la Biodiversità

iICentri di educazione per la sostenibilità ambientale della Basilicata hanno tempo fino al 30 giugno per partecipare all’Avviso pubblico “E… state nei parchi e nelle aree protette 2021”.
La Regione intende attraverso la collaborazione con i parchi diffondere in maniera capillare tra i più giovani la cultura ambientale in senso stretto. Il filo conduttore dell’edizione 2021 sarà la biodiversità, intesa come componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità naturale, culturale, ambientale e socio-economico e fondamento di identità locale.
“I territori vanno preservati – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa – non perché “belli” ma perché portatori di valori da trasferire alle future generazioni. Questo è il senso del programma finalizzato a far scoprire ai cittadini curiosi di vivere non solo gli spazi della natura ma anche luoghi di tradizione-arte e cultura gli aspetti più suggestivi della Basilicata”.
I Ceas con il coinvolgimento delle Pro Loco, per tutta l’estate dal 1° luglio al 21 settembre, potranno promuovere ,attraverso il filtro della comunicazione ambientale, eventi sostenibili, passeggiate, workshop all’aperto, campi estivi, laboratori didattici, concorsi fotografici, spot.
Per il finanziamento dei progetti sono disponibili 140 mila euro a valere sui fondi Po Fesr. La quota di cofinanziamento regionale prevista per ciascuna proposta è pari all’80 per cento del costo complessivo del progetto ammesso, per un massimo di 10 mila euro.
L’avviso è pubblicato sul Bur n. 58 del 16 luglio 2021 e sulla home page del sito istituzionale della Regione Basilicata.

Firmata convenzione tra Regione e Corepla

L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, ha firmato una convenzione con il Consorzio nazionale Corepla, finalizzato all’installazione di eco-compattatori per smaltire i contenitori di liquidi e imballaggi in plastica. L’accordo prevede un investimento di tre milioni di euro a favore dei Comuni che potranno aderire alla convezione attraverso bandi di gara e manifestazioni di interesse.

“Ci sarà una prima fase di studio, a cura del Corepla, per valutare – afferma l’assessore Rosa – tutti gli aspetti e la reale convenienza per gli enti locali e i cittadini che dovrebbero avere un ristoro economico diretto rispetto a questa tipologia di rifiuti. Le attività del Dipartimento proseguono con provvedimenti che incidono sostanzialmente su una raccolta differenziata più efficace. Stiamo organizzando iniziative e investimenti che andranno sempre più in questa direzione per l’educazione ambientale e la tutela dell’ambiente”.

Discariche, Rosa: in questi mesi svolto un intenso lavoro

“Devo ringraziare il Commissario straordinario per le bonifiche, Generale Vadalà, per le parole che ha riservato alla Basilicata e per l’attestazione che la situazione è ‘già oltremodo ben definita e incanalata verso i corretti iter procedimentali’ grazie al lavoro svolto in questi mesi dalla Regione, dagli Uffici tecnici e dai Comuni, lavoro intenso dal quale sono emersi i ‘chiari gli sforzi fatti per circoscrivere e risolvere gli elementi che hanno portato al contenzioso’.
Queste parole confermano le azioni che abbiamo posto in essere in questi mesi per mettere fine all’ennesimo problema ereditato dalle passate Giunte. E proprio per questo, come ho avuto modo di dire al Commissario straordinario Vadalà, nella visita della settimana scorsa, non ho condiviso la scelta del Ministero di commissariare le discariche di Moliterno, Tito e Maratea, oggetto della procedura di infrazione.
Ovviamente, abbiamo offerto la massima collaborazione istituzionale al Commissario, persona attenta e concreta.
Nei due anni di governo, siamo riusciti a far certificare 14 delle 23 discariche oggetto di procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Delle rimanenti 9, in quelle di Rapolla e Senise i lavori sono in fase di ultimazione e termineranno a giugno; in 3, quelle di Genzano di Lucania, Moliterno, per la quale chiederemo a breve la fuoriuscita dal commissariamento, e Corleto Perticara i lavori sono in corso. Le rimanenti quattro hanno subito un’accelerata: Maratea, i cui lavori sono in fase di aggiudicazione e Matera, i cui lavori sono invece già aggiudicati; mentre Tito ha chiuso la fase di redazione del progetto esecutivo e Salandra è già in fase di aggiudicazione definitiva manca solo la definizione del direttore dei lavori.
Nonostante questi obiettivi raggiunti, nonostante le parole lusinghiere del Commissario Vadalà, le strumentalizzazioni si sono sprecate. Non basta ai soliti noti, evidentemente, che in due anni abbiamo fatto quello che non è stato fatto in dieci e che una figura terza riconosca il lavoro fatto.
Questi soliti noti sono abituati ad affidarsi alle menzogne per nascondere i propri misfatti passati che purtroppo paghiamo e pagheremo tutti noi lucani: penso ai 41 milioni di debito fuori bilancio, all’aumento della tariffa dell’acqua, che, come ho già ricordato, è una misura transitoria (a breve ci saranno novità) ma che siamo stati costretti ad adottare. Tariffa che ho chiesto ad Acquedotto lucano di dettagliare con tutte le voci, incluso il contributo regionale.
Per noi, però, è sufficiente aver riportato la legalità negata per anni. Presto chiuderemo tutta la questione ed è per questo che non abbiamo voluto fare ricorso contro il commissariamento delle discariche lucane.
Le difficoltà che stiamo incontrando per riportare i conti regionali in ordine, per ripristinare la efficienza degli enti, per offrire maggiori servizi ai lucani dimostrano solo una cosa: quello che è stato vergognosamente sfruttato e offeso noi lo riconsegneremo ai lucani a fine mandato rinato: una Basilicata sana, efficiente e capace di sviluppo. C’è chi ha distrutto per vent’anni; noi dimostreremo che anche solo in cinque anni si può costruire, basta amministrare bene”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Tutela habitat marino costieri, al via un progetto della Regione

Un progetto di tutela degli habitat marino costieri, che sarà realizzato in attuazione del piano di gestione dei siti Natura 2000, è stato illustrato oggi dall’assessore regionale all’ambiente Gianni Rosa, dal dirigente generale dei Dipartimento Giuseppe Galante e da funzionari e tecnici dell’Ufficio Tutela della natura in un incontro con i rappresentanti dei Comuni della costa jonica (Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri) e tirrenica (Maratea).

Nell’ambito di un protocollo d’intesa siglato da Regione e Comuni costieri dell’arco jonico nel 2014, e successivamente esteso alla costa tirrenica, con uno stanziamento di 300 mila euro saranno realizzati interventi nelle zone speciali di conservazione (ZSC) per limitare gli impatti delle attività antropiche rispetto a determinati target naturalistici e in particolare per minimizzare l’impatto dei rifiuti e delle plastiche.

Due le iniziative che saranno curate direttamente dalla Regione: un intervento su fiumi e canali con l’utilizzo di “barriere a microbolle”, che convoglieranno le plastiche verso appositi contenitori e contribuiranno anche all’ossigenazione e alla pulizia dell’acqua; un intervento nei porti, attraverso l’utilizzo di “banner di lana” che assorbono gli idrocarburi. A questi interventi si aggiungeranno quelli relativi alla pulizia degli arenili, alla rimozione di microdiscariche e all’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle aree prospicienti alle spiagge, in base alle specifiche esigenze che saranno segnalate dai Comuni destinatari dei finanziamenti, i quali a loro volta coinvolgeranno nell’attuazione del progetto associazioni e categorie professionali.

“Vogliamo che i Comuni ci indichino i problemi e le esigenze più rilevanti, tanto da implementare il progetto e renderlo più efficace – ha spiegato l’assessore Rosa nel corso della riunione -. L’idea del Dipartimento Ambiente è quella di mettere in campo iniziative per la tutela del mare e delle spiagge. Un piccolo segnale per supportare l’avvio della stagione estiva e comunicare ai visitatori un clima positivo di tutela ambientale che offre il nostro territorio. La sinergia fra Regione e amministrazioni locali è fondamentale per realizzare questo e gli altri progetti che troveranno attuazione nelle prossime settimane”.

Nell’ambito della convenzione antincendio con i vigili del fuoco, saranno previste specifiche attività di pattugliamento e spegnimento di eventuali incendi sulla costa tirrenica e sulla costa ionica. Anche quest’anno sarà inoltre finanziato il servizio di “salvamento” nelle spiagge libere. Un altro progetto sarà attivato a breve anche per il contrasto della processionaria nelle pinete.

“A breve – ha concluso Rosa – la Giunta regionale approverà il primo stralcio del Piano coste per l’arco jonico, un’essenziale strumento di programmazione che ci permetterà di portare a sistemale le azioni di tutela ambientale e di programmazione del territorio”. 

Aumento tariffe servizio idrico integrato, Rosa: scelta obbligata

In merito all’aumento delle tariffe del servizio idrico integrato l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Gianni Rosa, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:

“Sull’aumento delle tariffe dell’acqua, i cittadini devono essere informati che non è stata una scelta volontaria ma obbligata, condizionata da una situazione drammatica ereditata dal passato. E soprattutto non è una scelta definitiva. Tutte le azioni che abbiamo messo in campo porteranno ad un prossimo abbassamento delle tariffe.

Spiace dover essere ripetitivo. Spiace dover parlare, ancora, di una passata gestione che stiamo cercando di superare e di dimenticare. Essere però attaccati da quelle stesse persone che, con le loro azioni o peggio ancora omissioni, sono state determinanti nel causare quella situazione, mi costringe a dover riprendere le fila del discorso per spiegare ai cittadini lucani le amare scelte che siamo costretti a fare per tenere in piedi la Basilicata.

Non dobbiamo girare intorno al problema: la Regione e tutti i suoi Enti strumentali sono un unico sistema, un corpo che deve essere guardato nel suo insieme non solo sotto il profilo delle funzioni ma anche sotto quello finanziario. Accanto a questa premessa ne dobbiamo fare un’altra, anch’essa fondamentale: l’abitudine del centrosinistra di spendere soldi che non aveva e di risolvere i problemi strutturali di questo sistema facendo debiti, è divenuta con gli anni insostenibile. Per essere banali, per anni, la ‘famiglia Regione’ guadagnava 1.000,00 euro e ne spendeva 2.500,00. Dopo 20 anni, cosa resta? Lo sfacelo; sfacelo per recuperare il quale tutti dobbiamo fare sacrifici.

E nonostante questo sfacelo ereditato, il Governo Bardi ha riconfermato il contributo di 20 milioni di euro ad Acquedotto lucano comprensivo di quello per l’erogazione del bonus acqua alle famiglie in disagio economico. Lo ha riconfermato mettendo in campo anche delle richieste di attività di risanamento e tagli di spesa.

Con Delibera di Giunta regionale (la n. 929/2019), infatti, la Regione, prima di chiedere sacrifici ai cittadini, ha posto all’Ente una serie di obbiettivi di efficientamento, tra i quali la riduzione dei costi del personale e dei costi dell’energia, attività di implementazione tecnologica dei contatori elettronici e relativo efficientamento di fatturazione, di contrasto alla dispersione della materia idrica e relativo efficientamento, di recupero crediti esigibili come tali qualificati nel bilancio 2019.

Nell’anno 2020, le attività richieste dal Governo regionale ad Acquedotto Lucano hanno portato nelle casse dell’Ente circa 10 milioni tra tagli di spese e incassi aggiuntivi. Si tratta ovviamente di azioni a lungo termine che hanno solo iniziato a dare frutti. Milioni di euro non si recuperano in una manciata di mesi.

L’aumento delle tariffe, quindi, non è stata la prima scelta di questo Governo regionale ma l’ultima spiaggia per risanare un ente il cui fallimento avrebbe gravato ancora di più sulle spalle dei cittadini.

La situazione di criticità di Acquedotto Lucano risale almeno agli anni 2014 – 2015. La tariffa determinata per gli anni 2016-2019, calcolata sulla base dei costi del 2014, ad un’analisi scrupolosa è risultata sottostimata di oltre 6 milioni di euro poiché non erano stati presi in considerazione tutti i costi di gestione effettivamente sostenuti da Acquedotto Lucano e che costituiscono elementi per la determinazione della tariffa stessa. Non appena accertata tale incongruenza, il gestore si è attivato per la rideterminazione, informando ampiamente l’assemblea dei soci.

Chi ha governato prima non poteva non sapere. E non potevano non sapere i Comuni soci.

Per questo ci dispiace assistere a certi teatrini da parte di personaggi che dovrebbero quantomeno dimostrare la saggezza del silenzio in certe situazioni. Come pur dispiace l’atteggiamento di alcuni Sindaci, durante l’Assemblea dei soci di EGRIB, che per strumentalizzazioni politiche, come è stato pure ammesso, o per piccoli campanilismi, pensano che il ricorso a ‘mamma Regione’ possa essere ancora invocato senza ripercussioni. È un metodo egoista e sbagliato. Quello stesso metodo che oggi ci ha portato a dover metter in campo politiche restrittive che coinvolgono tutti. Politiche che partono dalla razionalizzazione degli Enti, dai tagli di spesa e che solo come ultima istanza, quando inevitabile, ricadono sui cittadini.

Sono scelte sofferte che in passato nessuno ha mai avuto il senso di responsabilità di prendere, preferendo sperperare e mettere la testa sotto la sabbia. Sono scelte del buon amministratore che finora non c’è mai stato in Basilicata. Sono scelte, però, che coraggiosamente stiamo prendendo per avere in futuro bilanci sani e enti che funzionano. È una strada in salita perché i risultati non sono immediati ma saranno duraturi. Consegneremo una Basilicata sana”.

Aumento tariffe servizio idrico integrato, Rosa: scelta obbligata

In merito all’aumento delle tariffe del servizio idrico integrato l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Gianni Rosa, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:

“Sull’aumento delle tariffe dell’acqua, i cittadini devono essere informati che non è stata una scelta volontaria ma obbligata, condizionata da una situazione drammatica ereditata dal passato. E soprattutto non è una scelta definitiva. Tutte le azioni che abbiamo messo in campo porteranno ad un prossimo abbassamento delle tariffe.

Spiace dover essere ripetitivo. Spiace dover parlare, ancora, di una passata gestione che stiamo cercando di superare e di dimenticare. Essere però attaccati da quelle stesse persone che, con le loro azioni o peggio ancora omissioni, sono state determinanti nel causare quella situazione, mi costringe a dover riprendere le fila del discorso per spiegare ai cittadini lucani le amare scelte che siamo costretti a fare per tenere in piedi la Basilicata.

Non dobbiamo girare intorno al problema: la Regione e tutti i suoi Enti strumentali sono un unico sistema, un corpo che deve essere guardato nel suo insieme non solo sotto il profilo delle funzioni ma anche sotto quello finanziario. Accanto a questa premessa ne dobbiamo fare un’altra, anch’essa fondamentale: l’abitudine del centrosinistra di spendere soldi che non aveva e di risolvere i problemi strutturali di questo sistema facendo debiti, è divenuta con gli anni insostenibile. Per essere banali, per anni, la ‘famiglia Regione’ guadagnava 1.000,00 euro e ne spendeva 2.500,00. Dopo 20 anni, cosa resta? Lo sfacelo; sfacelo per recuperare il quale tutti dobbiamo fare sacrifici.

E nonostante questo sfacelo ereditato, il Governo Bardi ha riconfermato il contributo di 20 milioni di euro ad Acquedotto lucano comprensivo di quello per l’erogazione del bonus acqua alle famiglie in disagio economico. Lo ha riconfermato mettendo in campo anche delle richieste di attività di risanamento e tagli di spesa.

Con Delibera di Giunta regionale (la n. 929/2019), infatti, la Regione, prima di chiedere sacrifici ai cittadini, ha posto all’Ente una serie di obbiettivi di efficientamento, tra i quali la riduzione dei costi del personale e dei costi dell’energia, attività di implementazione tecnologica dei contatori elettronici e relativo efficientamento di fatturazione, di contrasto alla dispersione della materia idrica e relativo efficientamento, di recupero crediti esigibili come tali qualificati nel bilancio 2019.

Nell’anno 2020, le attività richieste dal Governo regionale ad Acquedotto Lucano hanno portato nelle casse dell’Ente circa 10 milioni tra tagli di spese e incassi aggiuntivi. Si tratta ovviamente di azioni a lungo termine che hanno solo iniziato a dare frutti. Milioni di euro non si recuperano in una manciata di mesi.

L’aumento delle tariffe, quindi, non è stata la prima scelta di questo Governo regionale ma l’ultima spiaggia per risanare un ente il cui fallimento avrebbe gravato ancora di più sulle spalle dei cittadini.

La situazione di criticità di Acquedotto Lucano risale almeno agli anni 2014 – 2015. La tariffa determinata per gli anni 2016-2019, calcolata sulla base dei costi del 2014, ad un’analisi scrupolosa è risultata sottostimata di oltre 6 milioni di euro poiché non erano stati presi in considerazione tutti i costi di gestione effettivamente sostenuti da Acquedotto Lucano e che costituiscono elementi per la determinazione della tariffa stessa. Non appena accertata tale incongruenza, il gestore si è attivato per la rideterminazione, informando ampiamente l’assemblea dei soci.

Chi ha governato prima non poteva non sapere. E non potevano non sapere i Comuni soci.

Per questo ci dispiace assistere a certi teatrini da parte di personaggi che dovrebbero quantomeno dimostrare la saggezza del silenzio in certe situazioni. Come pur dispiace l’atteggiamento di alcuni Sindaci, durante l’Assemblea dei soci di EGRIB, che per strumentalizzazioni politiche, come è stato pure ammesso, o per piccoli campanilismi, pensano che il ricorso a ‘mamma Regione’ possa essere ancora invocato senza ripercussioni. È un metodo egoista e sbagliato. Quello stesso metodo che oggi ci ha portato a dover metter in campo politiche restrittive che coinvolgono tutti. Politiche che partono dalla razionalizzazione degli Enti, dai tagli di spesa e che solo come ultima istanza, quando inevitabile, ricadono sui cittadini.

Sono scelte sofferte che in passato nessuno ha mai avuto il senso di responsabilità di prendere, preferendo sperperare e mettere la testa sotto la sabbia. Sono scelte del buon amministratore che finora non c’è mai stato in Basilicata. Sono scelte, però, che coraggiosamente stiamo prendendo per avere in futuro bilanci sani e enti che funzionano. È una strada in salita perché i risultati non sono immediati ma saranno duraturi. Consegneremo una Basilicata sana”.

Impianto rifiuti San Sago, la Regione promuove un approfondimento

Sulla questione dell’impianto di trattamento di rifiuti pericolosi in località San Sago, “si ritiene che ad oggi non sussistano le condizioni per procedere all’annullamento e/o revoca del parere di valutazione di incidenza espresso con la D.D. n. 23AB.2021/D.00370 del 23/04/2021“, ma il Dipartimento Ambiente e Energia della Regione Basilicata, “anche in considerazione delle preoccupazioni espresse dal Presidente Vito Bardi e dall’Assessore Gianni Rosa, oltre che da diverse altre amministrazioni comunali, si farà immediatamente promotore dell’esecuzione di un approfondito studio e di una attività di monitoraggio volti a verificare la sussistenza di emergenze ambientali che comportino incidenze significative sul sito comunitario, con il coinvolgimento delle due Agenzie Regionali di protezione ambientale e delle istituzioni interessate. Le risultanze di tale studio forniranno elementi certi per l’adozione di eventuali misure correttive o di annullamento o revoca del provvedimento rilasciato”.

È quanto scrive il dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia, Giuseppe Galante, replicando alla lettera con la quale il sindaco di Tortora (Cs) aveva chiesto alla Regione Basilicata di annullare il parere favorevole di valutazione di incidenza espresso nell’aprile scorso. Galante chiarisce che non risultano corrette le considerazioni svolte dal sindaco riguardo alla presunta incompetenza, illogicità e alla violazione di legge che a suo parere avrebbero caratterizzato il provvedimento della Regione Basilicata, e sottolinea che dalla documentazione esistente non viene evidenziata alcuna criticità ambientale da addebitare all’impianto in questione.

“Sul piano amministrativo – spiega l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa – posso assicurare che gli uffici competenti ha lavorato nel rigoroso rispetto delle norme. Nonostante questo come governo regionale, raccogliendo le numerose sollecitazioni pervenute da associazioni ed enti locali, e in una logica di positivo confronto con il territorio, riteniamo doveroso svolgere ulteriori approfondimenti, all’esito dei quali i nostri uffici adotteranno nella loro piena autonomia i provvedimenti conseguenti. Una corretta politica di tutela ambientale è anche questo: saper ascoltare i territori, riconoscere le competenze e le prerogative di tutti i soggetti interessati e fare sintesi attraverso scelte condivise e adottate nell’interesse della comunità”.

Rosa: controlli sulla qualità dell’aria a Gallicchio e Spinoso

Controlli per monitorare la qualità dell’aria nei comuni di Gallicchio e Spinoso. Lo ha chiesto l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, in una nota inviata all’Arpab.
“Recentemente a Gallicchio e a Spinoso sono stati avvertiti – afferma Rosa – persistenti odori molesti, probabilmente riconducibili all’attività dei Centri Olio di Tempa Rossa e di Viggiano. Le comunità sono giustamente allarmate, come hanno riferito i sindaci Pandolfi e De Luise, rimarcando le preoccupazioni per la salute dei loro concittadini. Ho chiesto una puntuale e dettagliata verifica dei valori registrati dalle centraline e di potenziare i controlli con l’ausilio del laboratorio su una postazione mobile in dotazione all’Arpab, per stabilire la causa di tali emissioni.
Non è la prima volta che le comunità delle aree comprese nelle concessioni petrolifere lamentano disagi per gli odori molesti. Oltre ad attivare i dovuti controlli, in assenza di norme nazionali che stabiliscono i valori soglia, stiamo lavorando per l’adozione di un provvedimento amministrativo da parte della giunta Bardi al fine di regolamentare le emissioni odorigene. Nostro dovere è mettere in campo tutto ciò che è necessario perché la comunità interessate vivano in sicurezza e siano informate nella massima trasparenza. La tutela della salute e dell’ambiente è per noi prioritaria”. 

Rosa: programmazione e pianificazione per l’ambiente in Basilicata

"In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, che si è celebrata ieri 5 giugno, si apre il decennio Onu per il ripristino degli ecosistemi introdotto con l’obiettivo non solo di tutelare ma di far rivivere foreste, terreni agricoli, mari e montagne. È un tema importante che indica la crescente attenzione verso un tipo di ecologismo evoluto che si occupa sia di tutelare l’esistente che di ricostruire quanto si sta perdendo. Ed è un tema che stiamo portando avanti, come Dipartimento Ambiente, su svariati fronti.
Maggiori controlli, pianificazione del territorio, valorizzazione e sviluppo sostenibile: sono le tre direttrici lungo le quali si sta sviluppando l’attività dell’assessorato all’Ambiente.  Da due anni, ovvero dall’inizio del Governo Bardi e del mio mandato, è stato necessario trovare un equilibrio, in un percorso graduale, che tenesse conto non solo delle esigenze ambientali ma anche di quelle sociali della nostra terra partendo dalla consapevolezza che per parlare seriamente di sviluppo sostenibile bisogna iniziare da quelle che sono le condizioni di partenza dei singoli territori. La nostra regione contiene, in tema di ecosistemi, grandi contraddizioni dell’era moderna: petrolio, da un lato, e acqua, boschi e mare, dall’altro. E non possiamo prescindere da questa realtà.
Per questo, le prime azioni sono state quelle di sviluppare un sistema di controlli che è stato sempre carente. Abbiamo riformato l’Agenzia regionale per la protezione ambientale di Basilicata al fine di renderla più performante; abbiamo implementato i controlli per incidere maggiormente sulla tutela ambientale.
Ma evidentemente, come chiede anche l’Onu, non basta. La sfida che ci siamo imposti non è solo quella di lottare contro l’inquinamento ma anche di tutelare e ripristinare l’immenso patrimonio naturale della Basilicata.
E lo stiamo facendo prioritariamente attraverso la pianificazione e la programmazione, parole finora sconosciute nella politica regionale. La redazione del Piano paesaggistico regionale, ad esempio, rappresenta il primo tassello per uno sviluppo realmente sostenibile perché solo individuando quelle aree del paesaggio che devono essere tutelate le politiche di sviluppo economico possono integrarsi con gli aspetti sociali e ambientali del nostro territorio. In assenza di una seria programmazione, abbiamo solo caos incontrollato.
L’immenso patrimonio di biodiversità della Basilicata, con i suoi cinque parchi e le oltre cinquanta zone di conservazione che fanno parte della Rete Natura2000, deve essere tutelato ma deve anche essere valorizzato.
La concezione delle aree protette, che l’Europa ci sta chiedendo di aumentare di un altro 30%, deve mutare. La svolta della politica ambientale di questo Governo regionale e dell’Assessorato che mi onoro di guidare è considerare l’uomo risorsa e non minaccia per la cura e la tutela dell’ambiente che, per tale motivo, è parte integrante dello sviluppo sostenibile che immaginiamo per la nostra terra.
Tutelare e valorizzare la nostra ricchezza naturalistica non significa creare aree intoccabili ma renderle parte di un modello di sviluppo che coinvolga le nostre comunità.
È un percorso che abbiamo iniziato ma ovviamente non si è ancora concluso.
Sono convinto che siamo sulla strada giusta. Sono altrettanto convinto che i cittadini stanno iniziando a percepire il cambio di passo del Governo Bardi e dell’Assessorato all’Ambiente. Sono altrettanto consapevole dei tuttologi autoreferenziali che non entrano mai nel merito delle questioni pur continuando a criticare. Questo invece di infastidirmi mi consola. Finché il massimo che riescono a fare è quello di inventare voli pindarici per attaccarmi e attaccare la mia azione politica significa che non hanno argomenti solidi. Vuol dire che stiamo procedendo bene".
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Elettrodotto La Martella, giusta attenzione a richieste Comitato

“Le preoccupazioni espresse dal Comitato di quartiere “Quaroni del Borgo La Martella” sono comprensibili e condivisibili. Non possiamo, però, convocare, come richiesto, una conferenza di servizi per riesaminare il tracciato dell’elettrodotto Matera-Grottole-Salandra progettato da Terna, perché la competenza sull’opera ora non è più della Regione”.
Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, rispondendo al comitato materano, che in una nota ha manifestato timori per gli “effetti lesivi e nocivi che le onde possono procurare agli abitanti”, in relazione al fatto che la scelta del tracciato è stata determinata “con un progetto non recente su aerofotogrammetrie non aggiornate”.
L’assessore Rosa ha ricordato che il giudizio favorevole di compatibilità ambientale per la realizzazione dell’intervento è stato rilasciato dalla Regione nel 2013. Nel frattempo la competenza sulla valutazione della compatibilità ambientale per legge è stata trasferita ai ministeri. Prima della scadenza del termine quinquennale, Terna ha chiesto la proroga delle autorizzazioni. Il ministero della Transizione ecologica ha prorogato il giudizio di compatibilità, subordinando la realizzazione dei lavori a ulteriori prescrizioni di carattere ambientale contenute nel parere della Commissione Tecnica Via/Vas del 21 dicembre del 2020.
Contro il decreto rilasciato il 24 marzo di quest’anno, Terna ha fatto ricorso al Tar del Lazio, contestando alcune condizioni ambientali aggiuntive, in particolare quella che costringe la società a individuare delle alternative progettuali che impongono una modifica del tracciato degli elettrodotti in questione.
“Fermo restando che la competenza per il rilascio della Via per gli elettrodotti facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale non è più in capo alla Regione – conclude Rosa – dobbiamo aspettare la decisione del Tribunale amministrativo. Per quello che ci riguarda monitoreremo attentamente la situazione. Per noi la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente è prioritaria. Faremo il possibile per sostenere gli abitanti del Borgo La Martella di Matera nelle loro legittime richieste”.