Interconnessione schemi idrici Marmo-Melandro, in arrivo 10 meuro

L’Arera, l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha approvato il progetto presentato nell’agosto 2020 dalla Regione Basilicata, insieme all’Egrib, per connettere lo schema idrico del Melandro con quello del Marmo. Lo rende noto l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, spiegando che i due Schemi idrici esistenti risultano, ad oggi, realizzati in maniera piuttosto disordinata e non rispondenti alle esigenze di una società permeata da bisogni nuovi. L'intervento finanziato per 10 milioni di euro con i fondi dell’Accordo quadro prevede, inoltre, opere mirate negli abitati di Balvano, Sant'Angelo Le fratte e Vietri di Potenza per una riduzione delle perdite in rete.
Per venire incontro alle esigenze degli utenti dell’area Marmo Melandro di disporre della risorsa idrica in una zona interessata da problemi di approvvigionamento, nel 2020 è stato realizzato un nuovo impianto di emungimento idrico con il relativo impianto di sollevamento in località Malta, che ha consentito continuità dell’erogazione idrica nei Comuni di Muro Lucano e Bella. Dal nuovo pozzo, scavato fino ad una profondità di 250 metri, vengono attinti 30 litri di acqua al secondo (quasi un milione di metri cubi l’anno) che rappresentano una disponibilità importante per un’area che comprende circa 10 mila abitanti e che fino ad ora ha sofferto la carenza di alimentazione idrica, tanto a causa dell’assenza di sorgenti quanto per la vetustà degli schemi idrici intercomunali del Marmo e del Melandro.
Le attuali portate dell’area sono garantite da sistemi di pozzi e da una significativa integrazione di numerose sorgenti locali il cui flusso è a forte variabilità. Tutte le opere attinenti la risorsa idrica degli ultimi anni raccordate alle richieste dell’area e la nuova acquisizione delle reti dei consorzi industriali nel patrimonio del Sistema idrico hanno richiesto una importante revisione ed un intervento urgente di riordino delle reti di adduzione in grado di garantire il servizio con continuità anche attraverso la interconnessione degli schemi. Esigenze che il progetto finanziato dall’Arera può ampiamente soddisfare.
Per l’amministratore unico dell’Egrib, Canio Santarsiero, “il progetto rappresenta una ulteriore garanzia di continuità dell’erogazione idrica nelle aree che da sempre hanno sofferto tale carenza e fa parte della strategia di connettere a breve tutti gli adduttori regionali. Restano da superare – continua Santarsiero – i problemi correlati alla vetustà del sistema idrico e fognario di Muro Lucano, per il quale già nel mese di dicembre 2019 è stato approvato il progetto esecutivo relativo dei lavori di adeguamento per un importo complessivo di 2.717.098 euro, deliberato dalla Regione Basilicata il 7 agosto dello stesso anno”.
“Diamo un’ulteriore ed importante risposta ad una esigenza dell’area Marmo Melandro dove l’acqua scarseggiava – commenta l’assessore Rosa – mantenendo una promessa fatta a seguito dell’inaugurazione del nuovo impianto in località Malta e traducendola velocemente in fatti concreti. A differenza di quello che pensano taluni, il governo Bardi va avanti in silenzio e pianifica costantemente opere, come in questo caso, per assicurare l’acqua la risorsa più importante ai cittadini. Sono stati investiti, lo ricordo, 150 milioni di euro. In collaborazione con Egrib e Acquedotto Lucano, stiamo lavorando affinché queste risorse vengano spese bene, per creare economia e servizi per i cittadini. L’acqua è importante e va utilizzata bene, servono infrastrutture serie. E noi lo stiamo facendo”.

Concessione Gorgoglione, avviata concertazione con i sindaci

La Regione Basilicata ha avviato con i sindaci della concessione Gorgoglione una concertazione diretta a individuare le misure da attuare attraverso le risorse finanziarie previste dall'Accordo Quadro sottoscritto con Total, Shell e Mitsui per la concessione di coltivazione degli idrocarburi nell'area di Gorgoglione.
Si tratta di tre milioni di euro a valere sui contributi a compensazione del mancato uso alternativo dell’area interessata alle estrazioni petrolifere.
E’ quanto emerso in un incontro tenuto ieri dal presidente Vito Bardi, presenti gli assessori Gianni Rosa e Francesco Cupparo, con i rappresentanti delle comunità locali.
“E’ l’inizio di un processo importante – ha detto Bardi – perché le risorse derivanti dal petrolio non possono prescindere dall'obiettivo di promuovere lo sviluppo socio-economico con progetti che coinvolgano tutto il territorio interessato. Invito i sindaci ad esprimere una visione programmatica condivisa. Nell'attività di concertazione sarò al vostro fianco con tutta la giunta regionale, per recepire e farmi portatore delle esigenze che esprimerete, con l'obiettivo di contribuire attivamente a trasformarle in azioni concrete nell’interesse di tutti i cittadini”.
“Nell’ottica di un utilizzo trasparente delle compensazioni ambientali e leale collaborazione tra le amministrazioni regionale e comunali – ha affermato l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – ritengo che il percorso intrapreso con i 13 Comuni della concessione sia la strada giusta. Un approccio completamente differente dal passato che deve portare alla risoluzione dei problemi esistenti sul territorio e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.
L’assessore alle Politiche di Sviluppo, Franceso Cupparo, ha ricordato che “l’approccio di condivisione con i territori è stata già portata avanti quando si è ripreso a parlare del Programma operativo Val d’Agri, dove oggi i riparti delle somme destinate sono legate a una concertazione dei territori che guarda ai problemi esistenti. Medesima cosa stiamo facendo con la concessione Gorgoglione”.
Al termine dell’incontro i sindaci si sono riservati di approfondire le tematiche esistenti sul territorio e di indicare proposte da inviare alla Regione.

 

“I COLORI DELLE STAGIONI”, PRIMO APPUNTAMENTO DOMENICA 24

La Basilicata terra da scoprire, in ogni momento dell’anno. Inizia con i colori dell’autunno un tour in alcune zone tra le più suggestive del territorio lucano, in compagnia di guide e di narratori di eccezione per coglierne fino in fondo tutte le sfumature. “I colori delle stagioni”, così si chiama il programma di iniziative promosso dal Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata in collaborazione con l’Apt, i Parchi, gli enti e le associazioni, ha quattro parole chiave per l’autunno 2021: vigneto, castagneto, cerreta e lago montano. Il primo appuntamento è per domenica 24 ottobre a Parco dei Monaci a Matera lungo un percorso che abbraccia le chiese rupestri fino a un’azienda vitivinicola, per esplorare un vigneto nel periodo di lavoro più intenso. Si prosegue la domenica seguente. Il 31 ottobre tappa a Monticchio per una passeggiata attraverso i boschi di castagno, tipici del Vulture e tra i più simbolici dell’autunno. Il 14 novembre si segue il sentiero dei Cerri secolari a Viggianello. Ultimo appuntamento il 28 novembre a Piana del Lago, Fontana delle Brecce a Marsico Nuovo. Ogni escursione si concluderà con la degustazione di prodotti tipici di quell’area.
“I colori delle stagioni – spiega l’assessore Gianni Rosa – si inserisce nel brand Ambiente Basilicata, tramite il quale il Dipartimento intende fare conoscere quanto si fa di concreto per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio naturalistico e avvicinare i cittadini alle buone pratiche di rispetto e difesa del territorio. La Basilicata è una terra che può sorprendere in ogni momento dell’anno. Dobbiamo cogliere tutte le opportunità per attrarre flussi turistici anche oltre l’estate. La Basilicata può farlo”.

Da giunta ok a ddl per il Catasto delle certificazioni energetiche

Mettere a sistema le attività di certificazione energetica degli edifici in Basilicata. Con questa finalità la giunta regionale ha adottato un disegno di legge, che ha, tra le principali novità, l’istituzione di un Catasto regionale nel quale fare confluire gli attestati di prestazione energetica (Ape) degli edifici e delle unità immobiliari lucane. Un sistema che permetterà di avere in un’unica piattaforma tutti i dati relativi all’efficienza energetica del patrimonio edilizio della Basilicata.
“Rispondiamo con questo provvedimento a un obbligo di legge – commenta l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – che dal 2005 ci impone di dare attuazione ai catasti informatici per la raccolta dei certificati e dal 2015 di implementare il Sistema informatico nazionale. Fatto ugualmente importante è che, nello stesso tempo, la Regione si doterà di uno strumento che ci permetterà di valutare l’incidenza degli incentivi messi in campo per l’efficientamento energetico e di calibrare meglio le politiche energetiche in relazione alle varie realtà territoriali”.
Il disegno di legge, infatti, disciplina l’Attestato di prestazione energetica, una “etichetta dell’edificio” che aiuta a conoscere in modo semplice e intuitivo l’energia effettivamente consumata in un anno e la quantità che si prevede necessaria per soddisfare, con un uso standard dell’immobile, i vari bisogni energetici dell’edificio, quali il riscaldamento, la climatizzazione estiva, la fornitura di acqua calda, l’illuminazione, il funzionamento degli ascensori e delle scale mobili.
Il Sistema informatico regionale Ape conterrà, inoltre, l’elenco dei certificatori. Sarà accessibile a professionisti, notai, Pubbliche amministrazioni e cittadini attraverso il portale istituzionale della Regione Basilicata. Il catasto fornirà, infine, i dati presenti nel registro informatico Ape attualmente utilizzato e le informazioni relative ai controlli e alle ispezioni. A tale riguardo, la normativa estende alle Province e al Comune di Potenza gli accertamenti e i controlli di secondo livello e le ispezioni in situ.
Il catasto sarà realizzato e gestito dall’Enea nel rispetto di una convezione con la Regione Basilicata.
Il disegno di legge è ora all’attenzione del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

   

Acqua, la Regione assegna i contributi ai Comuni macrofornitori

Sono stati assegnati ai Comuni lucani macrofornitori di acqua i contributi previsti dalla legge regionale n. 2/2019 (Benefici per la salvaguardia delle risorse idriche).
Lo rende noto l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa. I fondi erogati con determina dirigenziale ammontano a 1.147.279 euro e sono stati così distribuiti:  Abriola 43.519, Castelluccio Inferiore 111.006, Castelluccio Superiore 116.052,  Marsico Nuovo 80.732, Marsicovetere 15.768, Moliterno 5.045, Nemoli 56.386, Paterno 179.755, San Severino Lucano 232.104, Sasso di Castalda 135.604, Tramutola 16.398, Atella 11.100, Brienza 14.506, Francavilla sul Sinni 7.568, Lauria 17.407, Rivello 15.768, San Fele 10.091, Sant’Angelo le Fratte 8.199, Trecchina 9.460, Viggianello 58.026, Rionero in Vulture 2.275.
I contributi saranno utilizzati dai Comuni macrofornitori “per la tutela e la garanzia del mantenimento delle condizioni ambientali delle fonti di approvvigionamento idrico da acquifero, per dare seguito all'implementazione di politiche tese allo sviluppo sostenibile”.
“Confermiamo l’impegno preso e soprattutto – commenta l’assessore Rosa – l’attenzione del governo Bardi per l’ambiente e le aree interne della Basilicata in un rapporto di reciproca solidarietà fra i territori e le istituzioni.  Su questo si basa la nostra idea di pianificazione delle politiche regionali. Un’idea che non si basa su sterili egoismi ma sulla valorizzazione delle istanze di tutti, in un’ottica di programmazione unitaria delle scelte per lo sviluppo della Basilicata”.

Rosa: 13 milioni di euro per l’ambiente a favore dei Comuni lucani

Due milioni di euro al Comune di Potenza e un 1.500.000 euro al Comune di Matera per proteggere l’ambiente e le sue qualità e migliorare gli spazi naturali, sia rurali che urbani. Lo prevede il disegno di legge dal titolo “Finanziamenti per le azioni di compensazione e mitigazione ambientale per i Comuni della Basilicata”, adottato dalla giunta regionale e ora all’esame del Consiglio per la definitiva approvazione. Il finanziamento di 3.500.000 euro complessivi sarà erogato annualmente, a partire dal 2021 e per il 2022 e il 2023. Per lo stesso triennio a favore degli altri Comuni lucani il ddl prevede lo stanziamento di un fondo annuo pari a 9.500.000 euro. Un bando stabilirà le modalità di concessione dei contributi. I Comuni potranno partecipare singolarmente o in forma associata.
Gli interventi finanziabili puntano a valorizzare gli spazi naturali, migliorare la qualità del paesaggio, conservare la naturalità, rafforzare la biodiversità e riqualificare le aree urbane. Nello specifico, sono incentivate le azioni volte alla ricostituzione di habitat naturali o semi naturali, al recupero degli elementi della rete ecologica, alla valorizzazione dei parchi esistenti e dei giardini storici, nonché alla creazione di parchi urbani e alla rinaturalizzazione degli argini di fiume. Grande attenzione, inoltre, alle infrastrutture verdi e al recupero di tratturi, sentieri, cammini e tratti di viabilità storica abbandonata, comprese le aree in cui ricadono alberi monumentali.
Con l’obiettivo di accrescere la qualità della vita nelle città e nei paesi, sono concessi contributi per la sistemazione del verde pubblico, la riqualificazione paesaggistica di aree degradate o abbandonate, la mitigazione del rumore e degli odori molesti, la limitazione dell’impatto luminoso e l’adeguamento di infrastrutture di collettamento e depurazione di scarichi.
“La vivibilità di un luogo – commenta l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – passa anche attraverso la qualità dello spazio abitato e di quello circostante. Abbiamo proposto somme importanti per ridefinire il verde pubblico e il paesaggio sia nei Comuni capoluogo che nei piccoli centri, dove l’ambiente diventa punto di forza per lo sviluppo sostenibile di attività economiche. Insieme a queste azioni, che combattono il degrado ambientale e recuperano le bellezze naturali dei nostri paesi, ve ne sono altre per arginare l’inquinamento in ogni forma. Una più alta qualità della vita è indice di maggiore benessere per la collettività e un incentivo contro lo spopolamento”.

Pnrr” Missione transizione ecologica” la Cabina di regia regionale

Si è riunita questa mattina la cabina di regia chiamata ad esprimere le decisioni strategiche sui progetti che la Regione Basilicata candiderà alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – Missione Transizione Ecologica. Formata da un team di esperti qualificati in pianificazione ambientale, economia del territorio e energia, sovraintenderà alle  proposte che emergeranno dai quattro tavoli tematici su Economia Circolare, Fonti rinnovabili, Idrogeno e Tutela del Territorio, che con la struttura operativa formata da esperti designati dai Centri di ricerca, dalle Università, dal mondo delle imprese, dai Dipartimenti regionali e dagli enti subregionali, costituiscono il “modello organizzativo” adottato per raggiungere gli obiettivi della Regione verso la transizione ecologica.
Durante la riunione si è fatto il punto sugli orientamenti del governo e sui bandi che stanno per essere pubblicati. Temi che saranno approfonditi nel prossimo incontro previsto per giovedì 21 ottobre e trasferiti ai tavoli tematici.
Fanno parte della cabina di regia Marina D’Ambrosio dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, Centro interdipartimentale “Raffaele D’Ambrosio” (Lupt), Lorenzo Ciccarese dell’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Angelo Masi della Scuola di Ingegneria dell’Unibas, Gelsomina Pappalardo dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi ambientale (Cnr-Imaa), oltre che il dirigente generale pro-tempore del Dipartimento Ambiente, Giuseppe Galante. Sono di supporto alla cabina di regia i funzionari regionali Carlo Gilio e Angelino Mazza.
“La Basilicata – afferma l’assessore all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa – deve farsi trovare pronta ad affrontare la sfida posta dal Pnrr. E’ il momento di dare concretezza al percorso che abbiamo disegnato insieme agli stakeholder della Basilicata, alle imprese e al mondo della ricerca. alle forze sociali in un clima di confronto e di piena collaborazione. Siamo impegnati nella definizione di una strategia energetica regionale che ci porti verso la decarbonizzazione e la transizione energetica. La Basilicata  ha idee e professionalità da spendere che dovrà mettere in campo per vincere la partita della ricerca e dell’innovazione”

Depuratori, Rosa: “In soli due anni abbiamo risolto 22 infrazioni”

“Che la Basilicata fosse fra le Regioni italiane per le quali era in corso una procedura di infrazione dell’Unione europea per le condizioni di 40 depuratori era noto a tutti da molto tempo. Non tutti sanno, invece, che solo negli ultimi due anni, grazie al grande lavoro fatto dai nostri uffici su precisa indicazione del governo regionale, sono state risolte le irregolarità strutturali relative a 22 impianti le cui procedure erano di diretta competenza dell’amministrazione regionale. Ciò dimostra che quando si lavora con tenacia e impegno i risultati si vedono”.

È quanto afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa, in riferimento a notizie di stampa sulla pronuncia della Corte di Giustizia europea.

“Se in soli 2 anni, da quando cioè la nuova amministrazione regionale si è insediata, abbiamo terminato le procedure gestite direttamente dalla Regione – aggiunge l’assessore -, non altrettanto si può dire per le procedure che la precedente Giunta regionale aveva delegato ad Egrib – AL. Per questo motivo alla nuova governance di Acquedotto Lucano abbiamo conferito il mandato prioritario di recuperare i ritardi accumulati in questi anni dal soggetto gestore, che riguardano gli altri 18 depuratori. Per 15 di questi depuratori sono in fase di avanzata realizzazione le attività di progettazione che consentiranno di assolvere alle prescrizioni dell’Unione europea. Per gli altri 3 invece la situazione è più difficile ma sono certo che l’amministratore di AL riuscirà ad affrontare e risolvere i ritardi accumulati”.

“Il governo regionale – conclude Rosa -, così come del resto abbiamo già fatto in questi anni, continuerà a seguire con la dovuta attenzione queste procedure, per le quali sono già state stanziale le relative risorse finanziarie, interagendo strettamente con le nuove governance di Egrib e Acquedotto lucano”. 

Impianto di San Sago, domani Rosa a Maratea

Quale sarà il futuro dell’impianto di smaltimento rifiuti di San Sago dopo il rilascio del parere favorevole di valutazione di incidenza ambientale (Vinca) dato all’impianto dal dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata.
L’assessore Gianni Rosa ne discuterà domani, sabato 9 ottobre, con i sindaci della Valle del Noce nel corso di un incontro che si terrà alle ore 16.30 a Villa Nitti di Acquafredda di Maratea.
Nel corso dell’incontro particolare attenzione sarà dedicata all’impatto che l’impianto potrebbe avere sul fiume Noce e sul mare.

SIN Val Basento, due nuove convenzioni per monitoraggio e bonifica

Due nuove convenzioni fra la Regione Basilicata e il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera per implementare le attività di bonifica del sito di interesse nazionale (SIN) della Val Basento. Saranno firmate nei prossimi giorni su indicazione della Giunta regionale, che ha approvato ieri i relativi provvedimenti.

“Con questi provvedimenti – afferma l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Gianni Rosa – si conferma l’impegno della Giunta per arrivare in tempi rapidi alla piena attuazione delle attività di bonifica dei siti inquinati da attività industriali. Abbiamo affrontato in maniera diretta, senza perdere tempo, anche la specifica questione delle convenzioni aggiuntive per le ulteriori attività di progettazione, monitoraggio e bonifica. Come si vede, contrariamente a quanto affermato da taluni, non ce ne stiamo con le mani in mano. I nostri uffici sono quotidianamente impegnati nelle complesse attività amministrative che speriamo, con l’aiuto di tutti, dal Consorzio industriale agli enti locali interessati ed alle forze sociali, possano consentire di concretizzare le fasi successive delle attività di bonifica, per la tutela della salute e dell’ambiente ed anche per rendere quanto prima disponibili le aree bonificate per nuove attività produttive compatibili con la linea dello sviluppo sostenibile che il governo regionale guidato da Vito Bardi intende perseguire per la Basilicata”.

La prima delibera riguarda l’approvazione di uno schema di convenzione fra Regione e Consorzio Asi “per la progettazione degli interventi di caratterizzazione, di messa in sicurezza d’emergenza e di bonifica del sito di interesse nazionale Val Basento, intervento CBMT 07 SIN Val Basento – Bonifica dei suoli delle aree pubbliche e di quelle agricole colpite da inquinamento indotto”.

La convenzione prevede il completamento dell’Analisi di Rischio e della progettazione esecutiva della bonifica delle aree SIN, avviate con due precedenti convenzioni nel 2014, anche a seguito della pubblicazione di un Decreto del Ministero dell’Ambiente che nel 2019 ha definito le nuove procedure di valutazione del rischio (VdR) sanitario, connesse alla potenziale contaminazione di aree destinate alla produzione di colture agrarie. Il finanziamento assegnato al Consorzio industriale è di 79 mila e 300 euro.

La seconda delibera riguarda invece l’attuazione del Piano di Monitoraggio delle acque sotterranee dell’area dell’ex Pista Mattei. Un decreto del Ministero dell’Ambiente aveva approvato l’Analisi di Rischio per le aree interessate, prescrivendo di “condurre con frequenza almeno trimestrale un monitoraggio delle acque sotterranee al fine di verificare nel tempo l’assenza di contaminanti nel suolo”. Per questa attività la Giunta regionale trasferirà al Consorzio industriale 50 mila euro. 

Merra e Rosa ad avvio lavori pista ciclopedonale Potenza-Pignola

“Nel nuovo assetto regionale l’Ufficio Trasporti è diventato Ufficio Mobilità Sostenibile: è questo il primo segnale dell’inversione di tendenza nel sistema dei trasporti e della rinnovata attenzione verso il mondo della mobilità dolce e sostenibile, che oggi trova ulteriore conferma nell’avvio dei cantieri per realizzare un percorso ciclopedonale atteso da anni”. Lo ha detto oggi, l’assessore regionale ad Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra partecipando – insieme al collega di giunta con delega ad Ambiente, Gianni Rosa – alla cerimonia per la consegna del cantiere e per l’avvio dei lavori per realizzare il percorso ciclopedonale fra Potenza e la Riserva naturale Lago Pantano di Pignola. Sarà infatti completato – nell’arco di tre mesi – un tracciato (con larghezza di circa 4 metri) di 5,8 chilometri – di cui 4,5 km in territorio di Potenza e 1,3 km in quello di Pignola – con punto di partenza dal Lago Pantano e in continuità con la pista ciclabile esistente che già raggiunge la ex stazione ferroviaria di Pignola, il parco Fluviale del Basento e il Terminal del Gallitello di Potenza.
Alla consegna dei lavori erano presenti, tra gli altri, anche i sindaci di Potenza e di Pignola, Mario Guarente e Gerardo Ferretti, il vicesindaco di Potenza, Antonio Vigilante, l’assessore del capoluogo all’Ambiente, Alessandro Galella, il dirigente regionale dell’Ufficio Trasporti, Donato Arcieri, il presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino.
“Siamo veramente contenti – ha proseguito Merra – di aiutare i nostri cittadini a vivere la natura in maniera sostenibile. L’opera che si realizzerà, che si aggiunge alle Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese e della Magna Grecia, già oggetto di finanziamento a valere sulle risorse del Programma Ciclovie nazionali e su quelle del Pnrr – ha detto ancora – impatterà positivamente sulle condizioni di sicurezza degli amanti del ciclismo e degli sport all’aria aperta”. L’assessore ha sottolineato inoltre che “l’Ufficio regionale Mobilità sostenibile ha coordinato la lunga fase procedurale con gli enti preposti, tra cui il Demanio e l’Ufficio regionale Patrimonio, i due Comuni interessati, le Ferrovie Appule Lucane, anche al fine di completare le procedure di trasferimento di proprietà ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 422/97 e dell’Accordo di Programma sottoscritto con il Mit. La Regione Basilicata ha coordinato tutte queste attività a seguito dell’accordo promosso, con il quale i Comuni di Potenza e di Pignola sono subentrati alla Provincia di Potenza, quali nuovi soggetti attuatori dell’intervento, per sbloccare una situazione ferma da diversi anni. L’avvio dei lavori – ha detto ancora – è importante anche per un dato infrastrutturale: il percorso ciclabile recupera tratti ferroviari dismessi e sarà realizzato sul tracciato della ex Potenza-Laurenzana delle Ferrovie Appulo Lucane”.
Soddisfatto, anche l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa: “Dal momento in cui ci siamo insediati – ha commentato – a nostra idea è quella di dar voce, dopo l’esperienza di Matera 2019, anche al patrimonio naturalistico di tutto il resto della Basilicata. Insieme all’Apt, ad esempio, la Regione Basilicata si è già dotata di una App dove sono caricati 21 percorsi ciclabili del nostro territorio. L’intento delle nostre iniziative all’insegna di un nuovo sviluppo sostenibile è quello di dar vita ad un turismo lento, rivolto a chi vuole scoprire i percorsi e i tesori nascosti della nostra Basilicata. Per raggiungere tale scopo utilizzeremo fondi di bilancio, quelli che arriveranno dal Pnrr, ma anche le risorse che provengono dalle royalties del petrolio. Con il petrolio, infatti – ha sottolineato Rosa – possiamo e intendiamo creare sviluppo sostenibile: l’avvio dei lavori di oggi ne è un chiaro esempio”.

  

Rosa: un milione e mezzo per eliminare l’amianto dalle abitazioni

C’è tempo fino al 2 novembre per chiedere l’assegnazione di contributi per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto da fabbricati, edifici, attività artigianali e da aree private. Un avviso pubblico concede, per la prima volta in Basilicata, un aiuto concreto ai cittadini che inizieranno i lavori per risanare le loro proprietà. Il contributo economico coprirà il 60 per cento della spesa sostenuta, fino ad un massimo erogabile di 5000 euro. E’ una delle iniziative curate dal Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata nell’ambito del programma “Liberi dall’Amianto”, che sottrae all’abbandono i rifiuti contenenti amianto e migliora la percezione del rischio nella collettività. Ora i cittadini lucani possono contare su un programma pluriennale per eliminare l’amianto dalle proprie abitazioni. Il governo regionale ha reso disponibili 750 mila euro per l’anno in corso e pari importo per il 2022.
“La legge regionale di riferimento, la numero 42 del 2015 – commenta l’assessore Gianni Rosa – è stata ignorata per anni, perfino quando il Piano Amianto Regionale del 2016 ha stimato in 80 anni il tempo necessario per eliminare l’amianto dalla Basilicata. Noi vogliamo raggiungere questo risultato molto prima degli 80 anni previsti. L’amianto è particolarmente pericoloso per la capacità delle sue fibre di contaminare il suolo, l’acqua e l’aria che respiriamo, anche a grande distanza. La difficoltà dello smaltimento favorisce l’abbandono dei rifiuti in aree non idonee. Oggi diamo ai cittadini un aiuto concreto, senza ulteriori rinvii. E, a questa, stiamo aggiungendo altre azioni per mappare tutto il territorio regionale e intervenire nelle situazioni a rischio, per mettere in sicurezza le aree contaminate. La tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente sono valori per noi imprescindibili”.  
Nonostante la produzione di manufatti in amianto sia stata vietata già da molti anni, la diffusione di questo materiale è stata talmente ampia che la sua presenza è ancora rilevante nella regione, in particolare nel settore edilizio. Le coperture, le canne fumarie, i serbatoi, le condotte e altri manufatti di amianto, in matrice compatta e friabile, sono infatti ancora molto diffusi negli edifici di proprietà privata. Inoltre, gli oneri connessi alla loro rimozione e al corretto smaltimento hanno determinato il fenomeno dell’abbandono sia nelle aree urbane periferiche, che in quelle agricole e boschive, fino a coinvolgere anche i corsi d’acqua, rendendo spesso quasi proibitive le operazioni di accertamento, campionamento, nonché che quelle di rimozione. Le azioni sottese al programma “Liberi dall’Amianto” sono finalizzate a ridurre drasticamente le quantità di materiali contenenti amianto, il numero dei soggetti potenzialmente esposti e tra questi quelli maggiormente vulnerabili, la durata dell’esposizione e i tempi di realizzazione della bonifica di siti a contaminazione storica.
Il bando “Concessione di contributi per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di manufatti/materiali contenenti amianto” è aperto ai privati cittadini. La modulistica per compilare la domanda è disponibile on line. L’avviso pubblico è pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 75 del 1° ottobre e sul sito regionale all’indirizzo https://portalebandi.regione.basilicata.it/PortaleBandi/detail-bando.jsp?id=694149

Siti “orfani”, Rosa: ministero conferma fondi per la Basilicata

Il ministero della Transizione ecologica, con decreto, ha confermato l’impegno dei fondi assegnati alla Basilicata per bonificare e ripristinare i siti cosiddetti “orfani”, cioè quei siti che sono potenzialmente contaminati ma per i quali non è stato individuato il soggetto responsabile degli interventi idonei ad eliminare gli eventuali rischi ambientali e sanitari che gravano sull’area.
Si tratta di due milioni e trecentomila euro che, nei programmi della Regione, saranno impiegati per bonificare 17 cave utilizzate in passato dall’ex Ilva di Taranto e situate nel versante lucano del Parco del Pollino, nei comuni di Castelluccio Inferiore, Chiaromonte, Latronico e Viggianello. 
Nelle cave dismesse sono presenti fibre d’amianto. Sono previsti interventi volti alla ricomposizione morfologica e rinaturalizzazione, mediante tecniche di ingegneria naturalistica, al fine di ridurre la contaminazione del minerale nel particolato atmosferico.
“Agiremo subito – ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa – per rimuovere un rischio ambientale emerso da pregressi monitoraggi eseguiti nella stessa area. I nostri uffici, che ringrazio per l’impegno profuso, hanno già predisposto un cronoprogramma. Contiamo di concludere la bonifica entro il 2024. Abbiamo avviato altre interlocuzioni con il ministero per incrementare le somme a nostra disposizione. E’ questo un altro tassello che si aggiunge – ha concluso l’assessore – alle iniziative per la riclassificazione dei siti di interesse nazionale e alle azioni intraprese per chiudere le procedure di bonifica delle discariche oggetto di infrazione europea, oltre che ai programmi per il disinquinamento da amianto”.

Rosa: approvate attività redazione Piano paesaggistico regionale

“La Giunta regionale, con due delibere adottate nella seduta del 17 settembre, ha approvato le attività di redazione del Piano Paesaggistico Regionale, come validate dal Comitato Tecnico Paritetico del 22 luglio scorso ed ha dato formale avvio alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica del piano”. Lo rende noto Gianni Rosa, assessore all’Ambiente ed Energia.
“In questa fase il piano ha affrontato, tra l’altro, il tema della localizzazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili.
E’ un tema cruciale per realizzare la transizione energetica scandita dagli impegni europei e nazionali e che coinvolgerà a breve la Conferenza delle Regioni per esercitare, di intesa con lo Stato, la funzione localizzativa delle fonti energetiche rinnovabili nel nuovo periodo.
La Giunta ha approvato il documento che contiene le prime indicazioni tecniche per ‘il piano delle aree idonee’ alla installazione delle nuove quote di impianti alimentati da fonti rinnovabili, tenendo insieme – sottolinea l’assessore – l’esigenza di promozione e sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e l’esigenza di tutela delle specificità territoriali che il piano paesaggistico sta evidenziando.
Il piano, a partire dalla completa ricognizione degli impianti realizzati, definisce l’Indice di concentrazione territoriale nei vari ambiti di paesaggio, operazione – sostiene l’assessore – necessaria per stabilire le aree potenzialmente adatte e sufficienti a realizzare gli obiettivi energetici nazionali.
L’impegno dei prossimi mesi – conclude Gianni Rosa – è la definizione della Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, indicando in via prioritaria le aree industriali dismesse e altre aree compromesse, abbandonate e marginali”.
  

Simposio sui cieli notturni, Rosa a Debrecen in Ungheria

“In Italia manca una normativa sull’inquinamento luminoso. Per far fronte a questa carenza la Basilicata è stata una delle prime Regioni a emanare una legge ad hoc. Una norma che riconosce difende i cieli scuri, ben consapevole dell’effetto che l’inquinamento luminoso può avere non solo sulle aree protette, ma anche sull’uomo”.
È quanto ha dichiarato l’assessore all’ambiente ed energia, Gianni Rosa, a Debrecen (Ungheria) nel corso di un simposio sul progetto internazionale “Night Light Interreg Europe” finanziato dall’Unione europea e nato per migliorare le politiche regionali a protezione e valorizzazione dei cieli notturni.
Partendo da una foto del cielo stellato sui laghi di Moniticchio l’assessore Rosa ha sottolineato che le risorse naturalistiche in Basilicata rappresentano un immenso patrimonio da trasferire alle generazioni future.
“Da gran parte del territorio lucano – ha spiegato Rosa – in zone rurali e naturali è ancora discretamente visibile la Via Lattea. Il cielo meglio conservato rimane quello più meridionale della provincia di Potenza del Parco Nazionale del Pollino. Benché non siamo una zona di forte inquinamento luminoso siamo soggetti a un veloce incremento (>5% annuo). Con il Piano Regionale di Indirizzo Energetico ed Ambientale e il Piano Paesaggistico abbiamo messo in campo politiche finalizzate all’utilizzo razionale e sostenibile delle risorse energetiche. Nei Piani una particolare attenzione sarà posta alla tutela e valorizzazione del cielo notturno, all’efficientamento energetico e di conseguenza alla promozione di un turismo, che si coniuga perfettamente con la geografia della Basilicata.
L’adozione di linee guida per la mitigazione dell’illuminazione artificiale, condivise a livello internazionale, in particolare nelle zone di rilevanza ambientale – ha osservato ancora Rosa – avrà effetti positivi su vari fronti, in particolare sul ‘turismo delle stelle’ legato agli appassionati del cielo e della natura e considerata l’enorme estensione complessiva dei nostri parchi, riserve e oasi, l’offerta turistica potrebbe arricchirsi notevolmente. Con il Coordinamento Nazionale per la tutela del cielo scuro, l’Associazione italiana CieloBuio e l’Unione astrofili italiani – ha spiegato infine Rosa – ci siamo attivati per poter usufruire di una consulenza scientifica qualificata anche in ambito legislativo. Grazie al loro supporto, stiamo preparando una proposta di legge regionale che superi i vulnus di legge e doti la Basilicata di un supporto legislativo veramente efficace per contrastare l’inquinamento luminoso. Anche nell’ambito delle compensazioni ambientali abbiamo depositato una proposta di legge per finanziamenti mirati a contrastare l’inquinamento luminoso nelle aree urbane e rurali”.
Domenico Tripaldi, Direttore Generale del Dipartimento Programmazione Finanze e Project Manager di Night Light, intervenendo al simposio ha dichiarato che: "la Regione Basilicata ha aderito al progetto proprio perché concepito per proteggere il suo cielo notturno, una delle delle tante peculiarità. Prima di questa esperienza eravamo ignari delle reali implicazioni di questo tipo di inquinamento. Viviamo in una regione che registra ancora bassi livelli di inquinamento luminoso -ha aggiunto Tripaldi- ma i dati forniti dall'Agenzia spaziale italiana con base a Matera e presentati recentemente a Monticchio ci raccontano di una Basilicata che sarà molto più inquinata da questo punto di vista. È nostro dovere istituzionale preservare tutte le bellezze naturali dal valore inestimabile. Lo faremo anche con questo progetto di Cooperazione interregionale, attraverso il quale ci stiamo confrontando con altre realtà europee con cui condividiamo finalità e scopi".

Parco Vulture,avviso per concessioni e norme per raccolta castagne

Il Parco regionale del Vulture, con una determinazione di area tecnica, ha pubblicato un avviso per la concessione relativamente al 2021 dei castagneti situati nella foresta di Monticchio, nei comuni di Rionero in Vulture e Atella, e appartenenti al patrimonio indisponibile della Regione Basilicata.  Il bando è aperto alle imprese del settore agricolo, agroindustriale e forestale ma anche alle persone fisiche e giuridiche, che hanno tempo fino al 15 ottobre per inviare le richieste.  Le domande possono essere presentate via mail tramite pec o all’ufficio protocollo del Parco presso il Dipartimento regionale Ambiente ed Energia a Potenza. Per ogni castagneto in concessione la graduatoria sarà elaborata sulla base di punteggi attribuiti secondo le priorità stabilite nell’avviso.
Con un’ordinanza del responsabile di area tecnica, inoltre, il Parco ha regolamentato la raccolta di castagne, noci e piante e di strame, l’erba secca e paglia che servono da foraggio e da lettiera per il bestiame. E’ consentita prioritariamente ai cittadini residenti nei comuni del Parco e ai castanicoltori titolari di concessione. I non residenti saranno autorizzati a raccogliere i prodotti del bosco solo in alcune aree delimitate. I Comuni rilasceranno, su delega del Parco, un tesserino agli interessati per un numero complessivo di 400 autorizzazioni. E’ fissata anche la quantità di prodotti che può essere raccolta giornalmente.
“Si tratta di provvedimenti – ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – che mettono ordine all’affluenza in montagna nel periodo di raccolta delle castagne e, nello stesso tempo, vanno nella direzione di una forestazione produttiva e sostenibile. Non possiamo più consentire l’accesso selvaggio e indisciplinato in queste aree, spettacolo non edificante al quale abbiamo assistito in questi anni. Con questa finalità è stata limitata dal 16 ottobre a fine novembre la circolazione stradale sulle strade interne e secondarie del parco. La zona del Vulture con i laghi di Monticchio deve essere tutelata e merita di essere meta di un turismo che ne apprezzi le bellezze e sia rispettoso di un patrimonio naturalistico di enorme pregio”.      

Aggiornamento Piano gestione rifiuti, Rosa: avviata procedura

La giunta regionale, con una delibera approvata nell’ultima riunione, ha avviato la procedura per aggiornare il piano per la gestione dei rifiuti alla luce delle direttive comunitarie recentemente recepite dall’ordinamento nazionale.
Nella nuova programmazione sarà posta grande attenzione anche ai rifiuti derivanti da eventi naturali imprevisti, come le alluvioni e gli eventi sismici, o generati da eventi di carattere sanitario, quali quelli prodotti a causa della pandemia.
“Una revisione – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa –necessaria per evitare procedure di infrazione e accedere senza particolari ostacoli normativi ai fondi rinvenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che in tema di rifiuti e discariche prevede investimenti per la realizzazione di nuovi impianti quantificati in 1,5 miliardi di euro e una specifica linea di investimento dedicata a progetti faro” di economia circolare”.
Con la stessa delibera, la giunta regionale ha adottato la relazione preliminare alle attività di pianificazione in materia di gestione dei rifiuti. “Il documento – ha continuato Rosa – conferma l’impegno politico a concorrere all’attuazione dei programmi comunitari di sviluppo sostenibile e di economia circolare e rappresenta lo strumento di pianificazione attraverso il quale la Regione, coordinandosi con gli altri strumenti pianificatori, promuove e vincola in maniera integrata le politiche in materia di gestione dei rifiuti e dei siti inquinati da bonificare”.
Per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano sarà individuato un gruppo di lavoro con competenze ed attività specifiche.

Odori molesti a Tito, Rosa: “Da Regione massima attenzione”

“La Regione Basilicata, dopo molti anni di immobilismo politico, si è dotata di una legge per dare risposte concrete ai cittadini in relazione agli odori molesti delle attività industriali. Dai banchi dell’opposizione, in assenza di una specifica legislazione nazionale in materia, ho sollecitato infinite volte interventi che andassero in questa direzione, senza ottenere la necessaria attenzione da parte di chi allora amministrava. Il governo Bardi, invece, ha mantenuto l’impegno preso in campagna elettorale e sono convinto che altri territori italiani, in una logica di prevenzione e mitigazione di questi fenomeni, seguiranno l’esempio del provvedimento lucano”.
È quanto ha dichiarato questa sera l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, intervenendo a Tito Scalo all’incontro pubblico organizzato per discutere delle attività di monitoraggio e controllo dei cattivi odori nel territorio comunale. All’incontro hanno preso parte il direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci, e il sindaco di Tito, Graziano Scavone.
“I cittadini di Tito devono stare tranquilli, l’attenzione della Regione è massima. Abbiamo a disposizione i dati del monitoraggio ambientale effettuato dalle stesse imprese, da cui si evincono per le emissioni odorigene valori superiori rispetto a quelli tollerabili dalle persone. Questo significa – ha aggiunto Rosa – che abbiamo un quadro chiaro della situazione che in tempi brevi ci permetterà di intervenire per arginare il problema, mettendo al centro delle nostre valutazioni e azioni la salvaguardia della salute delle persone e la tutela ambientale. Inoltre, nell’ambito della ridefinizione del progetto relativo alla ‘Rete di monitoraggio territoriale’, già approvato da Ministero dell’Ambiente, Ispra ed Enea, in Basilicata installeremo ulteriori 10 centraline per le rilevazioni, di cui finalmente 1 a Tito scalo”. 
L’assessore Rosa si è poi soffermato sul ruolo attivo che potrà svolgere la popolazione di Tito. “Stasera presentiamo anche l’applicazione predisposta dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Da questo momento i cittadini, in assoluto anonimato e nel rispetto della privacy, potranno segnalare con il proprio telefono cellulare il luogo, la data e l’orario legati alla percezione dei miasmi. In questo modo andremo a delimitare con maggiore precisione le zone interessate dagli odori sgradevoli per le ulteriori rilevazioni da parte dei tecnici”.
“In una regione come la Basilicata, dove episodi di questa natura si sono verificati e purtroppo continuano ad esistere, in particolare nelle aree collegate alle attività estrattive, la politica non può girare la testa dall’altra parte. Ecco perché abbiamo preso l’iniziativa di dotarci di una specifica norma attraverso cui dare riscontri alle comunità locali e all’ambiente. Apprezzabile – ha concluso l’assessore – è stato il fatto che la legge sia stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, perché su questi temi non devono esistere colori politici, ma deve prevalere sempre l’interesse pubblico”.

Monitoraggio emissioni odorigene, a Tito incontro su nuova legge

Le attività di monitoraggio e controllo degli odori molesti nel territorio di Tito alla luce della nuova legge regionale in materia di prevenzione e mitigazione delle emissioni odorigene: questo il tema di un incontro pubblico, promosso dalla Regione Basilicata e dal Comune di Tito, che avrà luogo lunedì 20 settembre 2021, alle ore 18,30, nel salone della parrocchia di Tito Scalo.

Partecipano l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa, il sindaco di Tito Graziano Scavone, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia Giuseppe Galante ed il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci. È inoltre prevista la presenza di dirigenti e funzionari della Regione e dell’Arpab. L’accesso alla sala è consentito sono con il green pass.

Candidatura Centro Alta Tecnologia, definito modello organizzativo

Un ulteriore tassello per concretizzare la candidatura della Basilicata ad ospitare la sede del Centro nazionale di Alta tecnologia per l’Ambiente ed Energia previsto nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Con un provvedimento approvato ieri, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Giuseppe Galante ha preso atto del “modello organizzativo”, condiviso nelle settimane scorse con gli stakeholders istituzionali e imprenditoriali, per la predisposizione della candidatura, ed ha istituito quattro tavoli tematici (Economia Circolare, Fonti rinnovabili, Idrogeno, Tutela del Territorio) che saranno coordinati da una struttura operativa costituita dai rappresentanti di Cluster Energia Basilicata, Centro Nazionale delle Ricerche, Enea, Confindustria, Società Energetica Lucana, Università della Basilicata, Università degli Studi di Napoli Federico II – Centro Interdipartimentale “Raffaele d’Ambrosio” LUPT, Direzioni Generali dei Dipartimenti della Regione Basilicata.

La cabina di regia istituita presso la Direzione Generale del Dipartimento Ambiente ed Energia sarà inoltre supportata da un team di esperti qualificati in pianificazione ambientale, economia del territorio e energia.

Il percorso intrapreso dal governo regionale per la definizione del progetto era iniziato con l’approvazione della manifestazione di interesse (delibera n. 336 del 23 aprile 2021) e, contestualmente, degli indirizzi per la predisposizione di una proposta di “Strategia regionale per l’Ambiente e l’Energia” che si ponga quale quadro di riferimento per l’azione regionale. Valorizzare l’introduzione del vettore idrogeno nel sistema energetico, industriale e dei trasporti, qualificare la Basilicata come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie, accompagnare le iniziative di supporto alle filiere industriali, agricole e della green economy, assicurare la piena e funzionale connessione della strategia regionale con la pianificazione nazionale: questi, in estrema sintesi, gli obiettivi che la Regione intende perseguire.

“Il governo regionale – afferma l’assessore all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa – è seriamente impegnato nella definizione di una strategia energetica regionale che porti la Basilicata verso la decarbonizzazione e verso la piena valorizzazione dell’energia pulita. La prossima settimana si riuniranno i quattro tavoli tematici, lo sforzo organizzativo che stiamo compiendo ci permetterà di essere pronti con la nostra proposta per il Centro nazionale di Alta tecnologia per l’Ambiente ed Energia non appena il governo emanerà il bando di candidatura. Il PNRR può rappresentare una grande opportunità per la Basilicata, che deve essere protagonista della transizione energetica mettendo in campo la ricerca, l’innovazione, il rinnovato protagonismo delle forze sociali e imprenditoriali in un quadro di collaborazione e di confronto”.