Bonus idrico, dal 29 gennaio la presentazione delle domande

Da lunedì 29 gennaio 2024 le famiglie lucane con ISEE inferiore a 30 mila euro potranno presentare la domanda per ricevere il “bonus idrico”, la misura voluta dalla Regione Basilicata che prevede la riduzione del costo in bolletta del servizio idrico, fognario e depurativo, comprese le relative quote fisse, entro un consumo di 20 metri cubi all’anno per ogni componente del nucleo familiare.

La domanda va compilata esclusivamente utilizzando i moduli (in formato cartaceo o in formato elettronico editabile scaricabile dal sito www.acquedottolucano.it) predisposti dagli uffici dell’Acquedotto Lucano per gli utenti diretti (i cittadini titolari di un contratto di fornitura idrica a proprio nome) e indiretti (quelli che usufruiscono di un contratto di fornitura intestato al condominio).

La domanda in formato cartaceo può essere consegnata a mano presso uno dei 18 sportelli dell’Acquedotto Lucano, o spedita con posta ordinaria al seguente indirizzo: Acquedotto Lucano SpA – Bonus idrico – Via P. Grippo Snc – 85100 Potenza.

La domanda in formato elettronico (pdf editabile) può essere spedita all’indirizzo e-mail bonusidrico@acquedottolucano.it.

Per eventuali informazioni sulla compilazione del modulo, si può contattare il numero verde 800992292 o lo sportello on line dell’Acquedotto, collegandosi al sito web www.acquedottolucano.it.

Il Bonus idrico è una iniziativa della Regione Basilicata, resa possibile nell’ambito degli accordi con le compagnie petrolifere Eni e Shell che finanzieranno il progetto denominato “Energie rinnovabili per la sostenibilità del settore idrico lucano”.

Il progetto prevede la realizzazione di tre impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaici) in Basilicata, per una potenza installata complessiva massima di 49 MWp, che saranno a servizio degli impianti di Acquedotto Lucano. Gli impianti, per un valore di 55 milioni di euro, saranno finanziati e realizzati direttamente da Eni e Shell, che assumeranno a loro carico tutti gli oneri economici di realizzazione del progetto. Nelle more della realizzazione degli impianti Eni e Shell forniranno all’Acquedotto energia a 82 euro a Megawatt, quasi la metà del costo corrente, con un risparmio in bilancio che si tradurrà in un risparmio in bolletta. 

BONIFICA EX MATERIT, TAVOLO TECNICO CON LATRONICO E FANELLI

L’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico e l’Assessore alle Politiche della Persona Francesco Fanelli, hanno tenuto questa mattina in Regione un tavolo tecnico per fare il punto sullo stato di attuazione della bonifica ex opificio Materit e sue pertinenze. Ai lavori hanno preso parte, tra gli altri, il direttore generale dell'ambiente del territorio e dell'energia, Roberto Tricomi, il responsabile unico del procedimento di bonifica Carlo Gilio, il dirigente dell’Ufficio Economia Circolare Canio Sileo, il direttore generale ed il direttore scientifico di Arpab – Donato Ramunno e Achille Palma, il sindaco di Ferrandina – Carmine Lisanti e i rappresentanti dell’Associazione “Esposti Amianto – Valbasento”.
“Con il Tavolo interdipartimentale – ha detto l’assessore Latronico – abbiamo oggi fatto il punto sullo stato delle attività che sono state fatte in questi anni. Nelle settimane scorse abbiamo richiesto al Ministero della transizione ecologica le risorse necessarie per realizzare il Piano di caratterizzazione e di prima messa in sicurezza di emergenza. Essendo un sito di interesse nazionale – ha spiegato Latronico – bisognerà rinnovare gli accordi con il Ministero dell’ambiente e approvvigionarsi delle risorse necessarie per portare avanti attività che sono assolutamente urgenti. Su questi aspetti – ha aggiunto Latronico- daremo impulso agli uffici, sia regionali che ministeriali, perché tutto proceda speditamente, considerata anche la complessità delle procedure. Con l’assessore Fanelli e l’Arpab abbiamo fatto il punto sulle correlate attività di vigilanza sanitaria, sia per quanto riguarda le persone esposte all'amianto, sia per quanto riguarda le azioni di screening legate a progetti speciali del PNRR e del Progetto Lucas che la Regione farà, per cinque anni, con le risorse dei titolari delle concessioni minerarie, con l'obiettivo di monitorare le persone nei luoghi esposti all'attività produttive e le influenze ambientali sulla salute delle persone”.
 

Acqua, Bardi: verso la riduzione dei costi energetici e delle boll

“Ritenendo giusto dare un contributo reale alle fasce critiche della popolazione, già da febbraio di quest’anno saremo nelle condizioni di abbattere radicalmente la tariffa del Servizio idrico integrato (SII) a favore dei cittadini lucani residenti con reddito Isee pari o inferiore a trentamila euro annui. Si tratta di circa settantamila famiglie, alle quali viene azzerata interamente la bolletta del servizio idrico. E che, quindi, non pagheranno l‘acqua e tutti i costi esposti in bolletta, come la depurazione e la fognatura, tranne le eccedenze. Ma, mentre lo standard di consumo annuo fissato a livello nazionale è pari a 18,25 metri cubi a persona, noi abbiamo elevato il limite a 20 metri cubi a persona”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, presentando questa mattina, in una conferenza stampa, il progetto finalizzato alla realizzazione di tre impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaici) in Basilicata, per una potenza installata complessiva massima di 49 MWp, che saranno a servizio degli impianti di Acquedotto Lucano. Gli impianti, per un valore di 55 milioni di euro, saranno finanziati e realizzati direttamente da Eni e Shell, che assumeranno a loro carico tutti gli oneri economici di realizzazione del progetto. Il progetto si tradurrà in benefici tangibili per la Basilicata quali la decarbonizzazione dei consumi del settore idrico, l’efficientamento energetico della gestione delle risorse idriche, l‘abbattimento dei costi associati alla gestione della risorsa acqua e la dotazione sul territorio lucano di infrastrutture energetiche per il lungo periodo.
“Sulla base delle direttive che la Regione ha dato con l’approvazione del piano industriale, Acquedotto Lucano sta promuovendo diverse iniziative volte a ridurre i consumi, mitigarne il costo e decarbonizzare le proprie fonti, puntando su una fornitura elettrica sempre più agganciata a fonti rinnovabili. Nei prossimi due o tre anni – ha spiegato Bardi – in aggiunta alle misure che Acquedotto Lucano spa sta già attuando, saremo in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico del servizio idrico regionale attraverso l’energia elettrica prodotta unicamente da fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici. Il risparmio sui costi di approvvigionamento energetico così ottenuto da Acquedotto lucano sarà da quest’ultimo destinato alla riduzione delle bollette per i cittadini meno abbienti.
Si tratta di un ulteriore ed importante passo verso la sostenibilità e l’efficientamento energetico nella nostra regione, iniziato con la legge sul ‘Bonus gas’ del 2022, che – ha continuato il presidente – determina una notevole riduzione delle emissioni inquinanti di CO2 e un notevole risparmio energetico. Gli impianti fotovoltaici previsti, a partire dal sesto anno, resteranno in proprietà esclusiva della Regione Basilicata. Forniranno energia a costo pressoché gratuito, in modo da rendere strutturale la decarbonizzazione di consumi e l’abbattimento dei costi energetici, principale attrattore di investimenti produttivi nella regione con riflessi importanti sull’occupazione”.
Bardi si è, inoltre, soffermato sulla valenza dei bonus “gas” e “acqua”. “Il percorso avviato con il bonus ‘gas’ verso la transizione ecologica richiede l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Sono misure necessarie e prioritarie, rese ancora più urgenti alla luce del caro energia e dell’inflazione che ne è derivata. Così come con il ‘Bonus gas’, anche con il cosiddetto ‘Bonus acqua’ – ha sottolineato – abbiamo voluto restituire ai lucani i beni del proprio territorio. Il principio è uno solo: tutto ciò che deriva dallo sfruttamento del territorio appartiene e deve appartenere direttamente ai lucani, indistintamente”.
Per l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, presente con gli altri assessori della giunta regionale, Casino, Galella e Sileo, “sostenibilità” è la parola chiave della misura che avrà ripercussioni positive sia sul servizio idrico sia sull’ambiente. “Acquedotto lucano si avvia a diventare la prima azienda “green” in Italia, potendo soddisfare il suo fabbisogno energetico quasi E’ un investimento importante, di 55 milioni di euro, che servirà ad alimentare tre fonti energetiche rinnovabili in tre aree della Basilicata. Da febbraio i lucani avranno in bolletta l’esito di questa operazione perché da subito con i suoi impianti da rinnovabili l’Eni fornirà all’Acquedotto energia a 82 euro a Megawatt, quasi la metà del costo corrente, con un risparmio in bilancio che si tradurrà in un risparmio in bolletta. Questa è, dunque, un’operazione economica, produttiva, energetica voluta dalla Giunta e dal presidente Bardi, che ha lavorato in assoluta armonia. C’è stata una prova di unità, dal punto di vista politico e dal punto di vista tecnico, una prova di buona amministrazione”.
Alla conferenza stampa è intervenuto l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo, Michele Casino. “E’ stata messa in campo una misura strutturale. Tra due anni – ha detto – quando l’impianto sarà costruito, sicuramente potrà essere aumenterà la platea dei beneficiari. Oggi possiamo dire che al di là del colore politico, questa amministrazione e questo presidente stanno ridando qualcosa al territorio, investendo le risorse derivanti dallo sfruttamento del petrolio. In questo caso per quelle famiglie che hanno più bisogno. Sono convinto che siamo sulla strada giusta”.
L’amministratore unico di Al, Alfonso Andretta, ha evidenziato che “negli ultimi anni c’è stata una esplosione dei costi dell’energia dovuta dalla crisi ucraina, passando, per quanto riguarda Acquedotto Lucano, dai 24 milioni in tariffa ai 55 milioni del 2022. Nonostante questo, grazie all’intervento della Regione, non abbiamo aumentato le tariffe, facendo risparmiare a ogni utenza circa mille euro. Il costo dell’energia poteva diventare un fattore di crisi dell’azienda, oggi è diventato un’opportunità grazie all’accordo con Eni, in quanto ci consente non solo di avere un approvvigionamento da fonti rinnovabili e quindi abbattere la produzione di CO2 per gli utilizzi di Acquedotto lucano, ma di avere un prezzo fisso, che è un prezzo base ed è nettamente inferiore rispetto al costo di mercato. E’ una misura strutturale che durerà nel tempo”.
  

Acqua, Bardi: verso la riduzione dei costi energetici e delle boll

“Ritenendo giusto dare un contributo reale alle fasce critiche della popolazione, già da febbraio di quest’anno saremo nelle condizioni di abbattere radicalmente la tariffa del Servizio idrico integrato (SII) a favore dei cittadini lucani residenti con reddito Isee pari o inferiore a trentamila euro annui. Si tratta di circa settantamila famiglie, alle quali viene azzerata interamente la bolletta del servizio idrico. E che, quindi, non pagheranno l‘acqua e tutti i costi esposti in bolletta, come la depurazione e la fognatura, tranne le eccedenze. Ma, mentre lo standard di consumo annuo fissato a livello nazionale è pari a 18,25 metri cubi a persona, noi abbiamo elevato il limite a 20 metri cubi a persona”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, presentando questa mattina, in una conferenza stampa, il progetto finalizzato alla realizzazione di tre impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaici) in Basilicata, per una potenza installata complessiva massima di 49 MWp, che saranno a servizio degli impianti di Acquedotto Lucano. Gli impianti, per un valore di 55 milioni di euro, saranno finanziati e realizzati direttamente da Eni e Shell, che assumeranno a loro carico tutti gli oneri economici di realizzazione del progetto. Il progetto si tradurrà in benefici tangibili per la Basilicata quali la decarbonizzazione dei consumi del settore idrico, l’efficientamento energetico della gestione delle risorse idriche, l‘abbattimento dei costi associati alla gestione della risorsa acqua e la dotazione sul territorio lucano di infrastrutture energetiche per il lungo periodo.
“Sulla base delle direttive che la Regione ha dato con l’approvazione del piano industriale, Acquedotto Lucano sta promuovendo diverse iniziative volte a ridurre i consumi, mitigarne il costo e decarbonizzare le proprie fonti, puntando su una fornitura elettrica sempre più agganciata a fonti rinnovabili. Nei prossimi due o tre anni – ha spiegato Bardi – in aggiunta alle misure che Acquedotto Lucano spa sta già attuando, saremo in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico del servizio idrico regionale attraverso l’energia elettrica prodotta unicamente da fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici. Il risparmio sui costi di approvvigionamento energetico così ottenuto da Acquedotto lucano sarà da quest’ultimo destinato alla riduzione delle bollette per i cittadini meno abbienti.
Si tratta di un ulteriore ed importante passo verso la sostenibilità e l’efficientamento energetico nella nostra regione, iniziato con la legge sul ‘Bonus gas’ del 2022, che – ha continuato il presidente – determina una notevole riduzione delle emissioni inquinanti di CO2 e un notevole risparmio energetico. Gli impianti fotovoltaici previsti, a partire dal sesto anno, resteranno in proprietà esclusiva della Regione Basilicata. Forniranno energia a costo pressoché gratuito, in modo da rendere strutturale la decarbonizzazione di consumi e l’abbattimento dei costi energetici, principale attrattore di investimenti produttivi nella regione con riflessi importanti sull’occupazione”.
Bardi si è, inoltre, soffermato sulla valenza dei bonus “gas” e “acqua”. “Il percorso avviato con il bonus ‘gas’ verso la transizione ecologica richiede l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Sono misure necessarie e prioritarie, rese ancora più urgenti alla luce del caro energia e dell’inflazione che ne è derivata. Così come con il ‘Bonus gas’, anche con il cosiddetto ‘Bonus acqua’ – ha sottolineato – abbiamo voluto restituire ai lucani i beni del proprio territorio. Il principio è uno solo: tutto ciò che deriva dallo sfruttamento del territorio appartiene e deve appartenere direttamente ai lucani, indistintamente”.
Per l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, presente con gli altri assessori della giunta regionale, Casino, Galella e Sileo, “sostenibilità” è la parola chiave della misura che avrà ripercussioni positive sia sul servizio idrico sia sull’ambiente. “Acquedotto lucano si avvia a diventare la prima azienda “green” in Italia, potendo soddisfare il suo fabbisogno energetico quasi E’ un investimento importante, di 55 milioni di euro, che servirà ad alimentare tre fonti energetiche rinnovabili in tre aree della Basilicata. Da febbraio i lucani avranno in bolletta l’esito di questa operazione perché da subito con i suoi impianti da rinnovabili l’Eni fornirà all’Acquedotto energia a 82 euro a Megawatt, quasi la metà del costo corrente, con un risparmio in bilancio che si tradurrà in un risparmio in bolletta. Questa è, dunque, un’operazione economica, produttiva, energetica voluta dalla Giunta e dal presidente Bardi, che ha lavorato in assoluta armonia. C’è stata una prova di unità, dal punto di vista politico e dal punto di vista tecnico, una prova di buona amministrazione”.
Alla conferenza stampa è intervenuto l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo, Michele Casino. “E’ stata messa in campo una misura strutturale. Tra due anni – ha detto – quando l’impianto sarà costruito, sicuramente potrà essere aumenterà la platea dei beneficiari. Oggi possiamo dire che al di là del colore politico, questa amministrazione e questo presidente stanno ridando qualcosa al territorio, investendo le risorse derivanti dallo sfruttamento del petrolio. In questo caso per quelle famiglie che hanno più bisogno. Sono convinto che siamo sulla strada giusta”.
L’amministratore unico di Al, Alfonso Andretta, ha evidenziato che “negli ultimi anni c’è stata una esplosione dei costi dell’energia dovuta dalla crisi ucraina, passando, per quanto riguarda Acquedotto Lucano, dai 24 milioni in tariffa ai 55 milioni del 2022. Nonostante questo, grazie all’intervento della Regione, non abbiamo aumentato le tariffe, facendo risparmiare a ogni utenza circa mille euro. Il costo dell’energia poteva diventare un fattore di crisi dell’azienda, oggi è diventato un’opportunità grazie all’accordo con Eni, in quanto ci consente non solo di avere un approvvigionamento da fonti rinnovabili e quindi abbattere la produzione di CO2 per gli utilizzi di Acquedotto lucano, ma di avere un prezzo fisso, che è un prezzo base ed è nettamente inferiore rispetto al costo di mercato. E’ una misura strutturale che durerà nel tempo”.
  

Latronico: contributi ai privati per la rimozione di amianto

E’ stato approvato un Avviso pubblico per l’assegnazione di contributi a favore dei privati che intendano rimuovere e smaltire negli edifici di loro proprietà piccole quantità di manufatti o materiali contenenti amianto compatto o friabile (Mca). Lo rende noto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico.
L’Avviso è finanziato con 950 mila euro e definisce i requisiti, i criteri e le procedure per la concessione del contributo, che coprirà il 60 per cento della spesa sostenuta e fino ad un massimo di cinquemila euro. L’avviso sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata. La presentazione delle domande è online, accedendo alla sezione Avvisi e Bandi del portale della Regione Basilicata.
“Continuiamo nell’azione – commenta Latronico – tesa al risanamento dell’ambiente con l’adozione di piani e programmi che assicurino condizioni di sicurezza e salubrità dei luoghi ai cittadini lucani”.
  

Ambiente, Latronico: “Presentazione istanza non è concessione”

“Preme ribadire un concetto alla base dell’attività amministrativa: la facoltà dei privati di presentare istanze non equivale all’ottenimento della concessione. Mi riferisco alle 15 istanze finalizzate all’istallazione di impianti fotovoltaici flottanti: ribadisco che nessuna autorizzazione sarà concessa senza le valutazioni ambientali richieste dalla normativa vigente. La pubblicazione dell'avviso di presentazione delle istanze è finalizzata a consentire ad altri soggetti interessati di presentare nel termine di trenta giorni istanza di concessione da porre in concorrenza. Inoltre, come espressamente previsto nell'avviso di pubblicazione, è diretta a consentire agli enti pubblici che ne avessero interesse per finalità di ordine generale, a presentare, sempre entro trenta giorni, "eventuali osservazioni e opposizioni" a tutela degli interessi di cui sono portatori. Per la Regione è obbligatorio pubblicare l'istanza, altrimenti, se non lo facesse, violerebbe un obbligo di legge. Ma questo non equivale in alcun modo a concedere un’autorizzazione. Capisco il momento pre-elettorale, ma sottolineo che le autorizzazioni potranno essere rilasciate solo ed esclusivamente dopo aver verificato il rispetto delle norme in materia di tutela dell'ambiente, delle risorse idriche, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, tra cui la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) per gli impianti ubicati all'interno di siti della Rete Natura 2000, come è per l'invaso di San Giuliano. La pubblicazione dell'istanza è dunque solo un atto iniziale della procedura, che non comporta necessariamente il rilascio della concessione dell'area richiesta e, neppure, il rilascio del titolo abilitativo o autorizzativo, per il quale è condizione imprescindibile il necessario rispetto della normativa diretta alla tutela dell'ambiente. Saranno rilasciate solo concessioni che rispettino i criteri stabiliti dall’apposito decreto ministeriale e saranno autorizzati solo impianti conformi alla normativa in materia di tutela dell'ambiente, delle risorse idriche, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico”. Lo afferma in una nota l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.

Piano paesaggistico, Latronico: “Opportunità di sviluppo”

“Il lavoro impegnativo sul Piano paesaggistico regionale portato avanti dai tecnici e condiviso con i ministeri della cultura e dell’ambiente rappresenta una diagnostica perfetta che analizza tutte le risorse che compongono il nostro territorio per immaginarlo non solo in termini di conservazione e tutela, ma anche in una prospettiva di sviluppo. Una lettura puntuale sui nostri borghi e le aste fluviali, ma anche sulle coste e sui percorsi storici e le architetture rurali, ci consente di considerare il nostro territorio un valore su cui continuare a investire per creare nuove opportunità, soprattutto oggi che il paesaggio è considerato un elemento che esprime pienamente la storia e la cultura dei luoghi, come ci insegna il fenomeno del turismo delle radici”.

È quanto ha dichiarato stamane l’assessore all’Ambiente, territorio ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, nel corso della conferenza stampa incentrata sulla delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta che recepisce il risultato del lavoro sul Piano paesaggistico, avviato nel 2020 e prodotto da un team di esperti composto in prevalenza da professionalità dell’amministrazione regionale. Intanto, è stato avviato il procedimento relativo alla Valutazione ambientale strategica (Vas), la cui fase preliminare si è conclusa a marzo 2020, ed è iniziata la fase definitiva di valutazione che nei prossimi mesi accompagnerà alla Conferenza di pianificazione, momento fondamentale di confronto con le amministrazioni comunali e provinciali, oltre che con le associazioni ambientaliste. Una volta conclusa la Conferenza, il Piano paesaggistico passerà per l’adozione dalla giunta prima di essere approvato dal Consiglio regionale.

“Sono sette finora le Regioni italiane che, in linea con il Codice del paesaggio del 2004, si sono dotate di un Piano per coniugare il benessere delle comunità con la salvaguardia del territorio” ha spiegato l’architetto della Regione Basilicata Anna Abate, chiarendo che la documentazione prodotta dal gruppo di lavoro, disponibile sul sito della Regione Basilicata all’indirizzo https://ppr.regione.basilicata.it/, riguarda 1300 beni culturali, monumentali e architettonici, 32 aree di notevole interesse pubblico, 21 laghi e invasi artificiali, 697 aste fluviali, 20 parchi e riserve nazionali e regionali, 762 aree coperte da foreste e boschi, 2 zone umide, lo strato vulcanico del Vulture, oltre a 62 siti della Rete Natura 2000, 100 geositi, 100 tra masserie e mulini, 120 fontane e lavatoi e 160 alberi monumentali.

Il direttore generale del dipartimento Ambiente, territorio ed energia, Roberto Tricomi, ha detto che “il piano paesaggistico, attraverso l’importante lavoro di ricognizione racconta la storia di un territorio ricco di risorse naturali che nel passato non è riuscito a tenere il passo con lo sviluppo di altre aree del Paese. Quando quella corsa allo sviluppo è diventata frenesia per molti territori e ha finito per divorare le culture e le vocazioni locali saturandone la bellezza il ritardo della Regione Basilicata si è trasformato in occasione. Grazie a quel ritardo – ha aggiunto Tricomi – la Regione Basilicata conserva una dotazione di risorse naturali, tradizioni, usi e vocazioni territoriali il cui valore è stato nel frattempo riscoperto. La tranquillità dei nostri borghi e la loro vivibilità, le tradizioni agricole, le risorse naturali non soffocate dall’antropizzazione, ci consegnano una nuova occasione”.
  

Latronico e Tricomi su istanze per impianti fotovoltaici flottanti

“A seguito degli avvisi di pubblicazione di 15 istanze di concessione di alcuni specchi d’acqua del demanio statale per l’istallazione di impianti fotovoltaici flottanti da parte dell’Ufficio Risorse Idriche, l’assessore all’Ambiente Territorio ed Energia Cosimo Latronico ed il Direttore Generale Roberto Tricomi affermano che l'ambiente e le risorse naturali saranno salvaguardati; nessuna autorizzazione sarà concessa senza le valutazioni ambientali richieste dalla normativa vigente.
Viene precisato che la pubblicazione delle citate istanze, in linea con i recenti indirizzi approvati con DGR 772 del 22/11/2023 “Definizione delle linee di indirizzo per l’aggiornamento del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (PIEAR) della Regione Basilicata”, è resa obbligatoria dall'art 4, comma 4-bis, del decreto legge 39/2023, come convertito dalla legge 68/2023, che sostituisce l'art. 9-ter del D.L. 17/2022, convertito con legge 34/2022. Tale pubblicazione serve a consentire ad altri soggetti interessati di presentare nel termine di trenta giorni istanza di concessione da porre in concorrenza. Per la Regione è obbligatorio pubblicare l'istanza, altrimenti, se non lo facesse, violerebbe un obbligo di legge.

Come da espressa previsione della disposizione sopra richiamata, l'eventuale concessione sarà priva di effetto fino al rilascio dell'abilitazione (nel caso di procedura abilitativa semplificata) o dell'autorizzazione unica dell'impianto ex art. 12 del D. Lgs. 387/2003, le quali potranno essere rilasciate solo ed esclusivamente dopo aver verificato il rispetto delle norme in materia di tutela dell'ambiente, delle risorse idriche, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico.
A tal fine serviranno tutte le autorizzazioni e le valutazioni necessarie, tra cui la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) per gli impianti ubicati all'interno di siti della Rete Natura 2000, come è per l'invaso di San Giuliano.
Più precisamente, la pubblicazione dell'istanza è solo un atto iniziale della procedura, che non comporta necessariamente il rilascio della concessione dell'area richiesta e, neppure, il rilascio del titolo abilitativo o autorizzativo, per il quale è condizione imprescindibile il necessario rispetto della normativa diretta alla tutela dell'ambiente e degli altri interessi sopra indicati.
Le concessioni, inoltre, potranno essere rilasciate solo dopo l'emanazione del decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, previsto dall'art. 9-ter del D.L. 17/2022, come convertito dalla legge 34/2023 – nel testo modificato dall'art. 4, comma 4-bis, del D.L. 39/2023, convertito in legge 68/2023 – diretto a stabilire "i criteri per l'inserimento e l'integrazione degli impianti sotto il profilo ambientale, anche al fine di assicurare un'adeguata superficie di soleggiamento dello specchio d'acqua e una corretta posizione dell'impianto rispetto alle sponde e alla profondità del bacino, nonché i criteri connessi alla sicurezza delle dighe e degli invasi di cui all'articolo 1 del decreto-legge 8 agosto 1994, n. 507, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 ottobre 1994, n. 584".
Tanto al fine di garantire che siano rilasciate solo concessioni che rispettino i criteri stabiliti dal decreto ministeriale citato e che siano autorizzati solo impianti conformi alla normativa in materia di tutela dell'ambiente, delle risorse idriche, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico”.
 

Sin Tito, Latronico: approvato accordo di programma per ex Daramic

Si prosegue nel lavoro di bonifica avviato dalla Regione Basilicata per il Sin di Tito. La Giunta regionale ha deliberato, nel corso dell’ultima seduta, l’approvazione dello schema di accordo di programma che dà il via a interventi prioritari nel sito industriale ex Daramic, firmatari il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la Regione Basilicata e il Comune di Tito.
Lo annuncia, in una nota, l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico.
“Le risorse finanziarie destinate alla realizzazione degli interventi ammontano – dichiara Latronico – a 1.854.987 euro, fondi ministeriali già nella disponibilità della Regione. Sono previsti – dichiara Latronico – due interventi, con il primo saranno effettuate indagini, rilievi e la progettazione a un costo di 700 mila euro, il secondo sarà finalizzato al “ripristino della barriera idraulica (o in alternativa all’attivazione di un nuovo sistema) per le operazioni di emungimento” per 1.154.987 euro”, continua l’assessore.
Con il decreto del ministro dell’Ambiente del 18 settembre 2001, n. 468, recante il “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale”, era già stati stanziati a favore del Sin di Tito fondi pari a 4.028.363 euro, rideterminati in 4.993.985 euro, al fine di avviare gli interventi di bonifica nell’area. Con questa delibera tutte le somme non utilizzate sono state impegnate per le attività di messa in sicurezza del sito.
Il responsabile unico dell’attuazione dell’Accordo sarà la Regione Basilicata e il Comune di Tito sarà il soggetto attuatore degli interventi finanziati.
 

Sin Tito, Latronico: approvato accordo di programma per ex Daramic

Si prosegue nel lavoro di bonifica avviato dalla Regione Basilicata per il Sin di Tito. La Giunta regionale ha deliberato, nel corso dell’ultima seduta, l’approvazione dello schema di accordo di programma che dà il via a interventi prioritari nel sito industriale ex Daramic, firmatari il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la Regione Basilicata e il Comune di Tito.
Lo annuncia, in una nota, l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico.
“Le risorse finanziarie destinate alla realizzazione degli interventi ammontano – dichiara Latronico – a 1.854.987 euro, fondi ministeriali già nella disponibilità della Regione. Sono previsti – dichiara Latronico – due interventi, con il primo saranno effettuate indagini, rilievi e la progettazione a un costo di 700 mila euro, il secondo sarà finalizzato al “ripristino della barriera idraulica (o in alternativa all’attivazione di un nuovo sistema) per le operazioni di emungimento” per 1.154.987 euro”, continua l’assessore.
Con il decreto del ministro dell’Ambiente del 18 settembre 2001, n. 468, recante il “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale”, era già stati stanziati a favore del Sin di Tito fondi pari a 4.028.363 euro, rideterminati in 4.993.985 euro, al fine di avviare gli interventi di bonifica nell’area. Con questa delibera tutte le somme non utilizzate sono state impegnate per le attività di messa in sicurezza del sito.
Il responsabile unico dell’attuazione dell’Accordo sarà la Regione Basilicata e il Comune di Tito sarà il soggetto attuatore degli interventi finanziati.
 

Nucleare, Latronico: “Regione ribadisce il proprio no”

"La Regione Basilicata ribadisce il proprio no all'individuazione in territorio lucano dei siti per i rifiuti radioattivi. La nostra posizione non cambia e non cambierà. La Regione Basilicata offre già un contributo straordinario all'approvvigionamento energetico del paese. Sono sicuro che, come ha già detto il Ministro Pichetto Fratin, saranno individuati i comuni che hanno già manifestato la propria disponibilità a ospitare tali depositi di rifiuti radioattivi". Lo afferma in una nota l'assessore all'ambiente ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.

Latronico: “Con governo Meloni per rendere efficace spesa al Sud”

Su delega del Presidente Vito Bardi, l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, On. Cosimo Latronico, ha partecipato alla Cabina di regia del PNRR che si è tenuta presso la Sala verde di Palazzo Chigi, “per ribadire il sostegno della Giunta regionale alla nuova strategia del Governo Meloni, che dopo il grande successo legato alla revisione del PNRR, adesso punta a rendere finalmente efficaci ed efficienti le politiche di coesione, in modo che possano finalmente centrare gli obiettivi qualitativi e quantitativi, superando una logica ragioneristica – su una generica capacità di spesa, che ci dice davvero poco – in favore di interventi strategici che possano finalmente ridurre il divario tra Nord e Sud e anche tra le regioni del Mezzogiorno e la media europea, come siamo riusciti faticosamente a fare in Basilicata negli ultimi 4 anni, dopo 20 anni di peggioramento. Come Regione Basilicata, a nome del Presidente Bardi e di tutta la Giunta, al ministro Fitto ho ribadito la necessità di coordinare la programmazione dei fondi per rilanciare e creare crescita vera e sostenibile al Sud e in Basilicata. Ho anche comunicato la disponibilità e la volontà della Basilicata di sottoscrivere – con il Presidente Meloni e il Ministro Fitto – l’accordo di coesione, così da poter mettere in campo una visione per il futuro della nostra regione”, ha detto a margine della riunione l’assessore Latronico.

Acquedotto Lucano affida appalti PNRR su riduzione perdite reti

Acquedotto Lucano affida gli appalti PNRR sulla M2C4 4.2 “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua potabile, mediante interventi di distrettualizzazione, digitalizzazione e monitoraggio e smart metering”. Lo annuncia, in una nota, l’assessore all’Ambiente Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
“Entro la fine dell’anno – continua Latronico – saranno completate tutte le consegne dei cantieri per le tre operazioni previste, che si ricorda hanno come ambito di intervento ben 42 Comuni lucani per un totale di 4.577 km di rete idrica a servizio di 214.580 abitanti. L’area totale coperta dalle reti è pari a circa 274 Km2, i dislivelli altimetrici delle reti sono estremamente variabili, in quanto si tratta di aree fortemente eterogenee da un punto di vista orografico.
La strategia proposta – sottolinea l’assessore Latronico – integra la digitalizzazione con l’applicazione di un mix ottimale di tecnologie innovative, l’adeguamento dei processi operativi e l’aggiornamento formativo del personale per garantire il controllo mirato delle perdite e una strategia di risparmio energetico. Il sistema prevede l’introduzione di tecnologie e sistemi di supporto decisionale per la ricerca, localizzazione e monitoraggio delle perdite idriche, la gestione della pressione, il monitoraggio dello stato delle condotte, la gestione delle misure e dei consumi di utenza, la modellazione matematica delle reti e l’asset management”.
Il progetto proposto è suddiviso in tre operazioni distinte per le quali, come annunciato, si è già provveduto all’affidamento:
• OPERAZIONE 1 di € 9.231.336,68 – Rilievo, digitalizzazione, modellazione idraulica ed ingegnerizzazione delle reti idriche. Servizio Affidato e già consegnato in via d’urgenza il 22-11-23;
• OPERAZIONE 2 di € 21.215.498,63 – Lavori di realizzazione camerette per la distret-tualizzazione e sostituzione di condotte. Affidati tutti e quattro i lotti con consegna da effettuare entro il 31-12-23;
• OPERAZIONE 3 di € 15.276.077,82 – Fornitura e posa di Smart meter e rete Lora-wan. Affidati entrambi i lotti funzionali con consegna da effettuare entro il 31-12-23.

“In riferimento al PNRR M2C4 – Intervento 4.1 di € 7.755.434,34 “Lavori di approvvigio-namento idrico e di rifacimento di tratti dello schema idrico Marmo Melandro”, conclude Latronico, l’appalto è stato affidato e si procederà alla consegna anticipata del cantiere entro la fine dell’anno dei lavori, atteso, tra l’altro, che il progetto esecutivo è completo di tutti i pertinenti pareri e nulla-osta, risultando quindi immediatamente cantierabile”.

  

Bando Comunità energetiche, dal 1° dicembre le domande

Dal 1° dicembre è possibile presentare le domande presso il portale bandi della Regione Basilicata per l’Avviso Pubblico sulla “Concessione di contributi a favore dei Comuni lucani per la promozione della costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili”. Lo comunica l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata Cosimo Latronico.

“Le Comunità energetiche rinnovabili – afferma Latronico – rappresentano un modello energetico su cui l’Unione Europea sta puntando molto per completare il quadro della transizione energetica. Le direttive comunitarie e i relativi decreti di recepimento, con particolare riferimento al D. Lgs. N. 199/2021, individuano le comunità energetiche come possibili vettori di sviluppo locale e costruzione di filiere sul territorio. L’avviso pubblico approvato di recente dalla Giunta Bardi – conclude Latronico – rappresenta una occasione unica per i Comuni lucani per dare impulso alla costituzione delle CER in vista del decreto ministeriale che definirà criteri e modalità per la concessione dei contributi previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 (Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. 

Latronico: garantita l’autosufficienza energetica servizio idrico

“I costi energetici di Acquedotto lucano sono stati di 55 milioni nel 2022. Una cifra enorme, considerato il caro prezzi mondiale dell’energia, che ha costretto la Regione Basilicata a un intervento finanziario importante per non far aumentare le bollette dei lucani. Con la delibera approvata nei giorni scorsi in Giunta, risolviamo in maniera strutturale questa problematica”.
È quanto dichiara l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
“Con i tre impianti fotovoltaici da 50 megawatt complessivi – spiega Latronico – Acquedotto lucano viene ‘messo in sicurezza’ per sempre: la durata di un impianto fotovoltaico è infatti di 30 anni, e questo significa che per i prossimi 30 anni abbiamo garantito l’autosufficienza energetica del nostro servizio idrico. Che, ricordiamolo, è molto energivoro, data la conformazione orografica della Basilicata. Intanto che gli impianti verranno realizzati – aggiunge l’assessore – le compagnie petrolifere garantiranno energia al servizio idrico lucano ad un prezzo vantaggioso, con un risparmio annuo di 6,5 milioni di euro. Con queste risorse Acquedotto lucano andrà a coprire la fornitura base delle seguenti voci in bolletta: quota fissa, acquedotto, fognatura e depurazione. Garantendo la quota base, disincentiviamo i consumi e gli sprechi, perché la nostra misura di transizione energetica- conclude Latronico – mira al risparmio della risorsa idrica, il bene più importante della Basilicata”.
 

Latronico: “Dopo bonus gas e non metanizzati, ora tocca all’acqua”

“Con la delibera di indirizzo approvata in giunta regionale, abbiamo dato il via libera alla realizzazione di impianti fotovoltaici da 50 megawatt che a regime andranno a coprire i due terzi dei consumi energetici del servizio idrico lucano. Quando questi impianti saranno realizzati, insieme a quelli già in fase di esecuzione da parte di Acquedotto Lucano, avremo un abbattimento del 90% delle emissioni di Co2 e potremo avere il sistema idrico integrato più ‘sostenibile’ d’Italia. Con i soldi del petrolio stiamo facendo la vera transizione energetica. E questa volta la transizione energetica comporta anche un vantaggio per i cittadini: abbattendo i costi energetici di Acquedotto lucano, potremo garantire un risparmio notevole in bolletta a tutte le famiglie lucane con Isee inferiore a 30.000 euro, stiamo parlando di 70.000 nuclei familiari residenti in Basilicata. Dopo il bonus gas e il bando non metanizzati, adesso tocca all’acqua. E un domani, se il governo accoglierà la nostra proposta sulle compensazioni ambientali anche per gli impianti da energia rinnovabile, potremo dare un beneficio anche nella bolletta della luce. Le risorse del territorio lucano devono essere a vantaggio dei lucani”. È quanto dichiara l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.

Raccolta, Riciclo, Riuso: incontri di #riusiAmoilpianeta

Partono da Potenza, sabato 2 dicembre presso il Teatro Don Bosco, gli incontri di sensibilizzazione sull’economia circolare #riusiAmoilpianeta, dedicati agli studenti di primo e secondo grado della regione Basilicata.
In sei tappe (Potenza, Matera, Policoro, Melfi, Moliterno e Rotonda), saranno presenti oltre 1.000 alunni e verrà premiato il miglior video e/o slogan tra i circa 500 realizzati dai ragazzi.
Gli incontri, promossi dall’Assessore all’Ambiente, al Territorio e all’Energia, Cosimo Latronico, e organizzati dalla Direzione Generale Ambiente, rientrano nell’ambito delle attività programmate nel documento strategico R3 “Raccolta Riciclo Riuso” del Piano regionale rifiuti e si pongono l’obiettivo di accrescere la consapevolezza e di informare e di sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni sulle tematiche connesse ai rifiuti con specifiche campagne di informazione e promozione.
“La sensibilizzazione delle future generazioni sulle tematiche connesse ai rifiuti – dichiara l’Assessore Latronico – è un passo fondamentale per garantire un futuro sostenibile. I giovani sono moltiplicatori di buone pratiche soprattutto se stimolati ad agire in prima persona ed i giovani lucani hanno “agito” realizzando video e/o slogan sulle tematiche dei rifiuti”.
La campagna di promozione ha visto anche il coinvolgimento dell’Associazione culturale “La ricotta” che ha realizzato 6 filmati, incentrati sulle buone pratiche regionali in tema rifiuti, con uno sguardo verso la valorizzazione naturalistica di alcuni luoghi particolari del territorio lucano.

  

Giunta approva delibera per abbattere bollette acqua ai lucani

“Promesso. Fatto. Con la delibera di giunta di oggi, la giunta regionale di centrodestra ha dato un indirizzo chiaro che impatterà notevolmente sulla vita delle famiglie lucane. Dopo il gas, oggi tocca all’acqua. Abbiamo dato un forte impulso al potere di acquisto delle famiglie, come certificato da Bankitalia, con il bonus gas e il bando per i non metanizzati, adesso è il momento dell’intervento sulle bollette dell’acqua. Si tratta di un intervento strutturale, perché grazie ai progetti no oil e alle risorse derivanti dalle compensazioni ambientali, abbattiamo i costi energetici del servizio idrico lucano, gestito da Acquedotto lucano, grazie a impianti fotovoltaici che diventeranno poi di proprietà della Regione Basilicata. Un grande risultato, dei cui frutti ringrazio gli assessori Cosimo Latronico e Michele Casino. Grazie alle risorse derivanti dalle attività estrattive, investiamo sulle energie rinnovabili e la sostenibilità. Questo significa anche che abbattendo i costi energetici di AQL mettiamo non solo in sicurezza i conti di Acquedotto lucano, ma possiamo anche intervenire sulle bollette dell’acqua dei lucani. Tale misura permetterà a circa 70 mila famiglie con Isee fino a 30 mila euro di ottenere una significativa riduzione del costo della bolletta dell'acqua. Si tratta di una misura strutturale, che durerà negli anni, che pone questo governo di centrodestra come il primo nella storia della Basilicata che ha utilizzato le risorse del territorio lucano per dare benefici tangibili ai lucani. Ci sarà sicuramente chi dirà che si poteva fare meglio, che si poteva fare di meglio o che si poteva fare altro. La mia risposta è sempre la stessa: perché non lo avete fatto prima? Il centrodestra in quattro anni, nonostante la pandemia, la crisi economica e la guerra in Ucraina, ha fatto quanto non è stato realizzato nei passati 20 anni. Un dato storico, confermato anche dai dati sull’economia lucana, cresciuta dal 2019 al 2022 a un ritmo molto più alto che in passato, come ha rilevato il centro studi Tagliacarne e Unioncamere. Adesso il prossimo step sarà intervenire sulla bolletta della luce: abbiamo già chiesto al governo le “compensazioni ambientali” anche sugli impianti di energia rinnovabile che verranno installati in Basilicata. Altri hanno consentito lo scempio del territorio, noi vogliamo difendere le famiglie lucane”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
 

Energia e Rifiuti, la Regione aggiorna le strategie d’intervento

“L’approvazione delle linee di indirizzo per l’aggiornamento del Piano energetico regionale e dell’aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti non è solo un adempimento amministrativo dovuto alla necessità di recepire le novità legislative nazionali ed europee. Esso costituisce la conferma dell’impegno concreto del governo regionale per la transizione energetica, che è diventata la cifra di una azione politica volta a promuovere lo sviluppo sostenibile nella nostra regione, portando benefici ai cittadini lucani, creando occasioni di lavoro e tutelando l’ambiente e la salute”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, che in un incontro con i giornalisti ha illustrato i contenuti di due provvedimenti approvati nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, uno riguardante la “Definizione delle linee di indirizzo per l’aggiornamento del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (PIEAR) della Regione Basilicata”, e l’altro “l’Aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il dirigente generale Roberto Tricomi, funzionari e tecnici della Direzione generale dell’Ambiente, del Territorio e dell’Energia.

In aderenza alle recenti modifiche del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), “gli obiettivi e gli scenari del PIEAR – ha spiegato Latronico – dovranno essere aggiornati adottando come orizzonte temporale il 2050, perseguendo prioritariamente l’efficienza energetica del settore civile, delle attività produttive e dei trasporti, con l’obiettivo di abbandonare l’uso delle fonti fossili puntando ad uno sviluppo economico a bassa intensità di carbonio. Le priorità di azione riguarderanno oltre che l’efficienza energetica, le Fonti di Energia Rinnovabile (FER), con obiettivi ambiziosi nel settore elettrico, dell’autoconsumo e della promozione delle rinnovabili termiche. La forte adesione che abbiamo registrato al bando che assegna contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili a servizio delle unità abitative non allacciate alla rete metano indica la piena sintonia fra le politiche messe in atto dal governo regionale e le aspettative delle famiglie lucane. Dal bonus gas ai contributi per le rinnovabili, dalle agevolazioni per le imprese ai progetti finanziati per l’idrogeno: la Basilicata è all’avanguardia sul tema dello sviluppo sostenibile”.

L’aggiornamento del PIEAR dovrà quindi incentrarsi principalmente sui seguenti obiettivi: incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili compatibilmente con la tutela delle altre forme di sviluppo del territorio; migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici attraverso interventi di riqualificazione energetica finalizzati alla riduzione dei consumi e mediante l’efficientamento del parco impiantistico e l’integrazione di sistemi di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili; supportare l’efficientamento delle società energivore in house della regione o assimilabili; supportare una transizione energetica e sostenibile economicamente attuabile in tempi brevi, consolidando nuove tecnologie; favorire una mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale con il miglioramento del Trasporto Pubblico Locale e della mobilità elettrica; mirare al raggiungimento dell’indipendenza ed autonomia energetica regionale da FER; promuovere lo sviluppo di Comunità Energetiche e Gruppi di Autoconsumo anche ai fini del contrasto alla povertà energetica.

La procedura per l’aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti, ai sensi della legge regionale n. 35/2018 e del decreto legislativo n. 152/2006, recepisce le indicazioni contenute nelle più recenti Direttive UE e punta sugli investimenti per l'ammodernamento degli impianti esistenti di gestione dei rifiuti. “La Regione, coordinandosi con gli altri strumenti pianificatori di competenza nazionale e regionale – ha detto Latronico – intende promuovere e vincolare in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare”.

Approvando l’aggiornamento del PRGR (costituito dai seguenti elaborati: Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani; Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali; Piano Regionale di Prevenzione e Gestione degli Imballaggi e dei Rifiuti di Imballaggio; Piano Regionale di Prevenzione e Gestione dell’Amianto; Piano Regionale di Bonifica dei Siti Contaminati; Piano di Comunicazione; Rapporto Ambientale; Sintesi non Tecnica; Valutazione di Incidenza Ambientale), la Giunta regionale ha dato mandato all’Ufficio Economia Circolare, Rifiuti e Bonifiche di avviare la Valutazione Ambientale Strategica, cioè il procedimento di consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale per acquisire i loro contributi.

In materia di gestione dei rifiuti solidi urbani, gli obiettivi da perseguire riguardano in particolare la necessità di “ridurre la produzione dei rifiuti; minimizzare lo smaltimento in discarica dei rifiuti; incrementare quali-quantitativamente la raccolta differenziata al fine del raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti; aumentare la conoscenza e promuovere l'adozione di comportamenti consapevoli e responsabili in tema di rifiuti ed economia circolare; razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico nel rispetto del principio di prossimità ed al fine del contenimento dei costi”.

In materia di bonifica dei siti inquinati, il Piano identifica alcune criticità ereditate da programmazioni precedenti, che richiedono un'analisi approfondita e l'implementazione di azioni specifiche. “La pianificazione attenta e il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti – ha affermato ancora Latronico – sono fondamentali per garantire un efficace superamento di tali sfide e per promuovere una gestione sostenibile delle aree interessate puntando allo stesso tempo sul rilancio produttivo delle aree oggetto di interventi di bonifica, a partire dall’implementazione delle attività nel campo dell’idrogeno verde, della energia e della logistica”. Per affrontare con efficacia le criticità individuate la Regione ha individuato sei obiettivi di programmazione: analisi dei siti da bonificare e caratteristiche generali degli inquinamenti presenti, definizione delle priorità di bonifica, stima delle risorse economiche per la bonifica e il risanamento ambientale, incentivare tecniche di bonifica a basso impatto ambientale e minimizzare gli impatti sanitari, linee guida regionali per la gestione del risanamento dei terreni contaminati, valorizzazione delle aree SIN ed ex SIN.

Officiosità corsi di acqua, approvati cinque progetti esecutivi

Cinque progetti esecutivi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua lucani sono stati approvati dalla Direzione generale Ambiente Territorio ed Energia e saranno affidati a breve. Lo dichiara in una nota l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico.
Gli interventi di ripristino officiosità idraulica e pulizia alveo approvati riguardano le seguenti aste fluviali:
• Torrente Sauro in agro di Guardia Perticara (PZ);
• Torrente Serrapotamo in agro di Senise e Chiaromonte (PZ);
• Fiume Noce in agro di Maratea (PZ);
• Torrente Pergola in agro di Brienza (PZ);
• Torrente Salandrella in agro di San Mauro Forte (MT);
Con questo provvedimento si dà continuità all’azione posta in essere dall’Ufficio Risorse idriche che tramite progettazioni affidate a professionisti esterni, per un totale di quindici interventi a compensazione, prosegue nell’attuazione del “programma di interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua regionali” i cui criteri ispiratori sono così declinati:
• un nuovo e più stretto rapporto con i soggetti gestori delle opere idrauliche in concessione e con i maggiori soggetti che a vario titolo sono concessionari di aree demaniali o le utilizzano con le proprie infrastrutture mediante l’impostazione di attività di manutenzione ordinaria da porre in carico ai concessionari;
• un rinnovato e diverso rapporto con gli operatori economici regionali del settore edile ed estrattivo e con le imprese boschive e forestali iscritto all’elenco detenuto dall’Ufficio Foreste del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali;
• il rafforzamento della sinergia, già sperimentata, con il Consorzio di Bonifica della Basilicata;
• la valorizzazione del materiale litoide dell’ambito demaniale per la parte residuale, non più utile per le azioni di recupero del profilo di equilibrio del fiume, che può assumere funzione compensativa e diventare parte attiva del bilancio economico di progetto;
• l’attuazione, ai sensi del comma 1 del d.p.r. 14 aprile 1993, di politiche occupazionali rivolte all’ampia platea dei lavoratori del settore idraulico – forestale anche ai fini di una loro possibile riconversione produttiva.
Gli interventi in questione saranno eseguiti a seguito di procedure ad evidenza pubblica a completo carico delle ditte affidatarie, cioè di operatori privati dei settori estrattivo e forestale, nel caso di servizi promiscui (produzione di biomassa e prelievo di inerti), o ad operatori forestali nel caso di solo taglio di biomassa, che, sulla quota di aggiudicazione della procedura di gara saranno obbligati a compensare l’importo dovuto per la cessione della produzione legnosa e del quantitativo in eccesso di inerti, con l’assunzione di operai forestali.
Una risposta tangibile ai problemi riscontrati nel vicino passato e che prevengono eventuali situazioni di dissesto idrogeologico potenziale e riducono i rischi di alluvione, conclude l’assessore Latronico.