Al: sospensione idrica in alcuni comuni del Vulture Melfese

Acquedotto Pugliese deve eseguire indagini strutturali che interesseranno la galleria Toppo Pescione del Canale Principale – Acquedotto del Sele da cui dipende l’erogazione idrica di alcuni comuni del Vulture-Melfese. Pertanto nei Comuni di Melfi (tranne il centro storico e la zona industriale di San Nicola di Melfi), Rionero in Vulture (tranne le frazioni di Monticchio), Atella (tranne la zona industriale Valle di Vitalba), Barile, Ginestra, Ripacandida, Filiano e le zone rurali Monteserico e  Insertafumo di San Fele, l’erogazione idrica sarà sospesa secondo il programma seguente:
– 19 novembre, dalle ore 21 alle ore 7del mattino successivo;
– 20 e 21 novembre, dalle ore 14 alle ore 7 del mattino successivo.
Nei comuni di Lavello, Montemilone e Palazzo San Gervasio, invece, dal 19 al 21 novembre prossimi, l’erogazione idrica potrebbe subire cali di pressione o essere sospesa dalle ore 21 alle ore 7 del mattino successivo. Considerata la complessità dell’intervento, il programma potrebbe subire variazioni che saranno comunicate tempestivamente.
Il programma degli interventi, insieme alle problematiche che interessano il canale Principale, sono stati illustrati ai sindaci della zona nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina a Potenza, presso Acquedotto Lucano.
La Società sarà in continuo contatto con Acquedotto Pugliese per anticipare l’eventuale ripristino dell’erogazione idropotabile in relazione all’andamento dei lavori.
Al fine di limitare i disagi agli utenti interessati dall’interruzione, Acquedotto Lucano ha disposto il servizio sostitutivo tramite sacche di acqua potabile che saranno distribuite a cura delle amministrazioni comunali.

bas 02

Matera 2019, dialogo su La poetica dei numeri primi

Il 16 novembre alle 18.30 nella Chiesa rupestre di Santa Maria de Armenis a Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione) tornano in città due dei protagonisti della grande mostra “La poetica dei numeri primi” coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi. Federico Giudiceandrea, curatore della sezione "Riempire il vuoto. Le simmetrie da M.C. Escher ai contemporanei" allestita presso il Museo Archeologico di Metaponto, e Tobia Ravà con i suoi "Elementi di calcolo trascendentale" esposti a Palazzo Acito a Matera, si incontreranno per un dialogo dal titolo “La congettura di Ravà”.
Le opere di questo artista sono innervate di cultura esoterica ebraica, la cabala, e in particolare di un metodo di analisi delle scritture chiamato ghematria. Questo metodo sfrutta la proprietà della notazione numerica ebraica che rappresenta i numeri non usando simboli speciali, ma alla pari dei Greci, usa le lettere dell'alfabeto in una notazione additiva. Ogni parola scritta, quindi, oltre a rappresentare un concetto rappresenta anche un numero. Questo permette lo studio delle parole e dei testi anche dal punto di vista numerologico. Ogni numero associato ad una parola può inoltre essere ridotto ad un unico numero minore di 10 sommandone le cifre ed ottenendo così un numero derivato. Se questo risulta maggiore o uguale di 10 questo processo viene ripetuto fino ottenere un numero ad una solo cifra. Ravà chiama questo numero “numero teosofico” della parola o del numero di partenza. In matematica questo processo è definito come la radice digitale di un numero e trova applicazione nei criteri di divisibilità e nella “prova del nove” usata per il controllo della correttezza delle operazioni aritmetiche. I cabalisti, invece, usavano questi numeri per interpretare le scritture sacre. Secondo loro, la struttura numerica della lingua ebraica e delle sacre scritture ne rivela la provenienza divina. Infatti, alcune coincidenze svelano un ordine nascosto nella lingua ebraica. Ravà ha inoltre uno spiccato interesse per le sequenze numeriche, specialmente per la sequenza di Fibonacci. Aveva scoperto che se calcolava i numeri teosofici della sequenza, questi si ripetevano ogni 24 numeri della sequenza. Aveva inoltre testardamente verificato la veridicità di questa regolarità della sequenza fino ad indici elevati e supponeva che questa regolarità si potesse protrarre all’infinito. La verifica numerica, anche se protratta per indici molto elevati della sequenza, chiaramente non dimostrava nulla, ma si poteva solo congetturarne la veridicità.
Federico Giudiceandrea, imprenditore e ingegnere di formazione, ma anche collezionista di opere d'arte con contenuto matematico nonché curatore di mostre su Escher in tutto il mondo e autore di diversi saggi su Escher e in generale su arte e matematica, spiegherà al pubblico "la congettura di Ravà" da lui dimostrata. L’incontro sarà moderato dalla prof.ssa Maria Luisa Trevisan, storica dell'arte e critico d'arte contemporanea.

Matera 2019, convegno e mostra sulle architetture del ‘900

Il 15 e 16 novembre a Matera, presso la sala Congressi della Camera di Commercio, opera dell’architetto Ernesto la Padula e dell’ingegnere Vincenzo Corazza, anno 1935, si svolgerà il Convegno internazionale di studi sulle architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia.
L’iniziativa – fa sapere la Fondazione Matera-Basilicata 2019 in una nota – è organizzata dalle Sezioni territoriali Do.co.mo.mo Italia in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019. Le Sezioni territoriali Do.co.mo.mo sono realtà radicate in un territorio antico, reso moderno dall’assimilazione di opere architettoniche del ‘900 che ne hanno interpretato in modo originale le caratteristiche originali ed identitarie. Nel corso del convegno verrà presentata la Mostra itinerante “9 itinerari per 100 Architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia” che sarà inaugurata a dicembre a Matera presso il Campus Universitario della Università degli Studi della Basilicata, organizzata dalla Sezione Basilicata e Puglia del DO.CO.MO.MO. Italia, in co-produzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Open Design School. La Mostra è il risultato di un’attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del ‘900, intesa come uno strumento ‘aperto’ e implementabile, con cui ci si propone di conoscere e mettere ‘in rete’ 100 architetture moderne di qualità riconosciuta. I valori di queste opere nel territorio appulo-lucano, spesso riscontrabili in aspetti analoghi di altre architetture costruite in luoghi, tempi e circostanze differenti, ne escono potenziati rispetto a quelli individuabili attraverso l’autonoma considerazione delle singole opere. Esse sono state selezionate su 151 da un Comitato scientifico internazionale di cui fanno parte tra gli altri: William J. Curtis, Federico Bucci, Franco Purini, Amerigo Restucci che ha curato l’introduzione del Catalogo della Mostra, edito da Gangemi Editore, curato da Mauro Sàito e Antonello Pagliuca. L’allestimento sarà realizzato da Open Design School che ancora una volta si pone come uno strumento fondamentale a servizio delle istituzioni per l’attuazione e l’attivazione di progetti, costruendo un design sartoriale che risponde a diverse esigenze, anche su grande scala. In questo caso, seguendo le modalità progettuali di Open Design School, in linea però con le necessità della mostra e con lo spirito dei tempi, Open Design School ha creato un allestimento in legno modulare e flessibile: dal momento, infatti, che la mostra sarà itinerante, la struttura sarà agile e multiforme, ma anche ecologica, in grado di essere adattata a diversi spazi. Nei primi anni ’60, Italo Calvino scrive “I nostri antenati”, titolo che rispecchia la tesi della Mostra mirata a sottolineare che l’identità dell’architettura delle nostre regioni meridionali non può fare a meno dell’eredità culturale degli antenati moderni su cui si basa lo sviluppo della città contemporanea, i cosiddetti “monumenti moderni”. L’avvento della industrializzazione nel settore delle costruzioni ha trasformato il concetto vitruviano di ars costruendi. Innovazioni costruttive, tipologiche, funzionali e formali caratterizzano la produzione architettonica del ‘900. Ludovico Quaroni, in “Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura”, afferma che in tale processo di trasformazione “non c’è stato edificio che abbia mantenuto, a rivoluzione compiuta, il tipo o i tipi, il modello o i modelli che esistevano prima”. La Mostra 9×100=‘900 attraversa le “storie” sociali, politiche ed economiche del XX secolo di questo territorio e si articola in percorsi tematici, non cronologici, che collegano la “originalità” delle opere delle due regioni al dibattito culturale nazionale. L’idea “olivettiana” di un’opera di architettura, intesa come espressione della Comunità che l’ha generata, costituisce la chiave di lettura per un percorso sviluppato lungo un secolo attraverso regioni riunite in una continuità fisica e culturale narrata tramite le 100 architetture in mostra. Esse uniscono realismo e visione, pragmatismo e sperimentazione, capacità di confrontarsi con la tradizione ma anche una forte spinta verso il futuro del ‘900 nel Sud d’Italia. Queste caratteristiche originali dell’approccio progettuale italiano ad una “altra modernità”, sono esempi preziosi di un patrimonio moderno rispetto a cui abbiamo la responsabilità culturale e sociale di conservarlo senza disperdere l’unicità dell’immagine e della visione di una nuova Comunità sognata e solo in parte realizzata.
I titoli dei 9 (6+3) itinerari tematici (Infrastrutture e industria, Abitare la campagna, Architetture per la comunità, Insegnare all’italiana, Residenza moderna dentro e fuori le mura, Moderno Sensus Fidei, oltre a Tutela del Moderno, Moderno restaurato, ARCH(XX): un percorso al femminile) sono i primi strumenti di comunicazione, ispirati alla modernizzazione dell’Italia nell’inizio secolo, al periodo del regime fascista fra le due guerre, alla ripresa produttiva degli anni ’50 e ’60, all’evoluzione della società e dell’economia fino al 2000, segnano la partenza per un percorso collettivo da ciò che eravamo a ciò che siamo.
Occuparsi dell’architettura del ‘900, è come frugare fra le foto di famiglia alla ricerca di immagini di parenti e della nostra gioventù. I vincoli statali e le leggi regionali sulla qualità dell’architettura proteggono l’esistenza del patrimonio moderno, invitano alla conoscenza ed alla tutela dell’architettura del ‘900.

  

Asm, prelievo multiorgano all’Ospedale “Madonna delle Grazie”

Nelle sale operatorie dell'Ospedale Madonna delle Grazie di Matera è stato effettuato un prelievo multiorgano a scopo di trapianto su di un uomo di 65 anni della provincia di Matera. Lo rende noto l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria del materano.
L’équipe dei medici, giunta da Roma, città dove è stato eseguito l’intervento, ha prelevato e trapiantato con successo il fegato e i reni a due giovani lucani di 35 e 55 anni. L’importante risultato clinico – si legge nella nota – è stato conseguito grazie al lavoro di tutto l'Ospedale: direzione Sanitaria, neurologia, laboratori, personale di sala operatoria, équipe della Terapia intensiva generale. Un ruolo non secondario ha svolto il Coordinamento Trapianti Regione Basilicata.
Il direttore generale dell’Asm Joseph Polimeni ha ringraziato tutti gli operatori sanitari e la famiglia del donatore, sottolineando che “Si tratta di un gesto di grande altruismo e umanità, assunto dai familiari in un momento di immaginabile sofferenza, che è un esempio da emulare. L’organizzazione della rete sanitaria coinvolta si conferma ancora una volta efficiente”.
  

Centenario Governo Nitti e biennio 1919-20, presente Mattarella

Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellatiha aperto i lavori presso la Sala Capitolare della Biblioteca ed Archivio storico del Senato con ampia rievocazione della biografia di Nitti e il presidente del Comitato per il centenario,
Giuliano Amato, ha svolta la relazione interpretativa dedicata alla complessità e alle criticità di quel particolare biennio 1919-1920 in cui Nitti ha guidato il suo governo di coalizione.
Con una attenta rievocazione biografica – si legge in una nota diffusa della Fondazione Nitti –  la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato la figura di Nitti quale statista, studioso, europeista che guardava avanti, oltre le contingenze, tanto da abbandonare l’aula per non votare la fiducia, nel 1922, al Governo Mussolini e da mettere in guardia, Cassandra inascoltata, durante la Conferenza di Parigi che mise fine alla prima guerra mondiale, contro la miope vessazione delle altissime riparazioni di guerra alla Germania, perché, come lo statista lucano previde, instillarono nel popolo tedesco una insofferenza che si sostanziò, pochi anni dopo, nel successo di Hitler e nel riarmo della Germania.
Il presidente Giuliano Amato, nella sua meditata prolusione, ha sottolineato come Nitti si trovò di fronte a un’Italia, quella del primo dopoguerra, sempre più attraversata da umori e sempre meno da idee, una costante nella nostra storia. Per superare questo handicap, da Presidente del Consiglio, aveva in animo, con l’azione del suo Governo, di costruire un metaforico ponte che collegasse il Paese alla modernità, attraverso la complessa convergenza fra liberali, cattolici e riformisti. Un disegno – al tempo stesso sociale e di modernizzazione – che lo posizionava come rappresentante di un’Italia che ancora non c’era, ma che in futuro ci sarebbe stata, anche se mai completamente. Nel contributo di Giuliano Amato anche l’approfondita analisi della difficile situazione in cui si trovò Nitti in quell’anno di Governo, assediato da scioperi che scuotevano il Paese, dalle suggestioni dannunziane che si riverberavano sulla politica e sul popolo e dal fragile equilibrio delle forze che lo appoggiavano e se ne
dissociavano. Ha concluso ricordando che, nella riforma elettorale del 1919, fu Nitti a pensare al voto alle donne, istanza che venne disattesa per alcuni decenni. Durante la discussione in Parlamento, vi fu chi espresse contrarietà alla concessione del voto al potenziale elettorato femminile, che sarebbe stato costituito anche da contadine analfabete del Sud; e Nitti, docente universitario di fama internazionale ma anche figlio di una contadina analfabeta del Sud, rispose che certamente il voto di costoro sarebbe stato “più intelligente, più sereno, più equanime di quello delle grandi dame”.
“L’eredità di Francesco Saverio Nitti è oggi una sorta di civismo patriottico progressista grato a chi ha consentito all’Italia di intraprendere un cammino di modernizzazione e di sviluppo e impegnato di valorizzarne l’attualità di pensiero”, ha sostenuto, nella sessione di apertura, il presidente della
Fondazione Nitti, Stefano Rolando, raccontando il programma annuale delle celebrazioni. Francesco Saverio Nitti, nato a Melfi nel 1868 e morto a Roma nel 1953, presidente del Consiglio e più volte ministro, ha un posto peculiare nel pantheon degli statisti che – come è stato detto – hanno consentito all’Italia di svolgere un ruolo di paese davvero interlocutore dei destini della comunità internazionale ed ha operato nella complessa prima parte del ‘900 per il consolidamento dell’unità d’Italia e del processo di difesa della democrazia italiana.
Ha anche aggiunto altri temi tra cui un importante contributo all’unificazione nazionale di una componente propositiva e orgogliosa del meridionalismo italiano, nonché un pionieristico impegno per la formazione delle nuove classi dirigenti della Pubblica Amministrazione.Ebbe, altresì, da studioso e da statista, una posizione di alto respiro europeista e una responsabile intuizione circa le sorti della pace maturata e sostenuta nel quadro di avviamento della Conferenza di Parigidopo la prima guerra mondiale. Da qui la validità di obiettivi tuttora perseguibili, tra cui l’importanza di studiare e raccontare la sua difesa dei contenuti e dei significati valoriali della democrazia liberale,che Nitti fece – ha detto il presidente della Fondazione -“in anni di insorgenza del populismo e poi del fascismo”, sì da subire il pesante esilio personale e di tutta la famiglia per venti anni; una famiglia costituita da figure con diverso ma nitido rilievo civile. Ritornando dall’esilio di Parigi, abbattuto il fascismo, Nitti, colpito ma non piegato da pesanti lutti familiari, ebbe il coraggio e la forza di ritornare nell’agone politico, partecipando autorevolmente al dibattito e alle deliberazioni dell’Assemblea Costituente.
Ha chiuso la parte introduttiva il sen. Gianni Marilotti – presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato – che in occasione dell’evento ha portato in evidenza interessanti documenti di quell’Archivio dedicati al ruolo parlamentare di Francesco Saverio Nitti.
Il convegno è poi proseguito con una seconda sessione, introdotta dal prof. Luigi Mascilli Migliorini (Università Orientale di Napoli e presidente del Comitato scientifico della Fondazione Nitti) particolarmente dedicato a tratteggiare i caratteri sociali, economici e politici del biennio 1919-1920, a cui hanno portato contributi i professori di storia contemporanea Fulvio Cammarano (Università di Bologna) sul difficile crinale tra la vecchia politica post-risorgimentale e le insorgenze dei nuovi partiti del ‘900; Piero Craveri(Università Suor Orsola Benincasa di Napoli)particolarmente centrato sull’originalità di Nitti come innovatore del sistema pubblico e vero e proprio inventore dell’economia pubblico-privata; Simonetta Soldani(Università di Firenze) sulla “drammaticità” di un governo che doveva tener conto dell’esplosione del malcontento sociale senza disporre di una vera e propria maggioranza politica coesa.Ha tratto le conclusioni la professoressa Aurelia Sole, rettrice dell’Università della Basilicata e vicepresidente della Fondazione Nitti, che ha richiamato l’importanza per il Mezzogiorno e per la Basilicata in particolare di nuovi investimenti e nuove sollecitazioni nel
campo della cultura e della conoscenza, con importante ruolo del sistema universitario e delle Fondazioni di scopo più rappresentative.
Presenti alla cerimonia numerosi parlamentari (tra cui in prima fila la sen. Emma Boninoe l’on. Giuseppe Moles) ed ex-parlamentari,rappresentanti di istituzioni (tra cui il presidente della Consob prof. Paolo Savona, che rappresentò il governo all’avvio degli eventi del centenario), i sindaci dei comuni “nittiani” (Livio Valvano, Melfi e Daniele Stoppelli, Maratea), l’assessore alla cultura di Matera Giampaolo D’Andrea, studiosi della cultura liberaldemocratica (come il prof. Massimo Teodori) e una ampia presenza della famiglia Nitti, tra cui i nipoti diretti Mariano Dolci, Maria
Luisa Nitti e Patrizia Nitti. 

Centenario Governo Nitti e biennio 1919-20, presente Mattarella

Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellatiha aperto i lavori presso la Sala Capitolare della Biblioteca ed Archivio storico del Senato con ampia rievocazione della biografia di Nitti e il presidente del Comitato per il centenario,
Giuliano Amato, ha svolta la relazione interpretativa dedicata alla complessità e alle criticità di quel particolare biennio 1919-1920 in cui Nitti ha guidato il suo governo di coalizione.
Con una attenta rievocazione biografica – si legge in una nota diffusa della Fondazione Nitti –  la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato la figura di Nitti quale statista, studioso, europeista che guardava avanti, oltre le contingenze, tanto da abbandonare l’aula per non votare la fiducia, nel 1922, al Governo Mussolini e da mettere in guardia, Cassandra inascoltata, durante la Conferenza di Parigi che mise fine alla prima guerra mondiale, contro la miope vessazione delle altissime riparazioni di guerra alla Germania, perché, come lo statista lucano previde, instillarono nel popolo tedesco una insofferenza che si sostanziò, pochi anni dopo, nel successo di Hitler e nel riarmo della Germania.
Il presidente Giuliano Amato, nella sua meditata prolusione, ha sottolineato come Nitti si trovò di fronte a un’Italia, quella del primo dopoguerra, sempre più attraversata da umori e sempre meno da idee, una costante nella nostra storia. Per superare questo handicap, da Presidente del Consiglio, aveva in animo, con l’azione del suo Governo, di costruire un metaforico ponte che collegasse il Paese alla modernità, attraverso la complessa convergenza fra liberali, cattolici e riformisti. Un disegno – al tempo stesso sociale e di modernizzazione – che lo posizionava come rappresentante di un’Italia che ancora non c’era, ma che in futuro ci sarebbe stata, anche se mai completamente. Nel contributo di Giuliano Amato anche l’approfondita analisi della difficile situazione in cui si trovò Nitti in quell’anno di Governo, assediato da scioperi che scuotevano il Paese, dalle suggestioni dannunziane che si riverberavano sulla politica e sul popolo e dal fragile equilibrio delle forze che lo appoggiavano e se ne
dissociavano. Ha concluso ricordando che, nella riforma elettorale del 1919, fu Nitti a pensare al voto alle donne, istanza che venne disattesa per alcuni decenni. Durante la discussione in Parlamento, vi fu chi espresse contrarietà alla concessione del voto al potenziale elettorato femminile, che sarebbe stato costituito anche da contadine analfabete del Sud; e Nitti, docente universitario di fama internazionale ma anche figlio di una contadina analfabeta del Sud, rispose che certamente il voto di costoro sarebbe stato “più intelligente, più sereno, più equanime di quello delle grandi dame”.
“L’eredità di Francesco Saverio Nitti è oggi una sorta di civismo patriottico progressista grato a chi ha consentito all’Italia di intraprendere un cammino di modernizzazione e di sviluppo e impegnato di valorizzarne l’attualità di pensiero”, ha sostenuto, nella sessione di apertura, il presidente della
Fondazione Nitti, Stefano Rolando, raccontando il programma annuale delle celebrazioni. Francesco Saverio Nitti, nato a Melfi nel 1868 e morto a Roma nel 1953, presidente del Consiglio e più volte ministro, ha un posto peculiare nel pantheon degli statisti che – come è stato detto – hanno consentito all’Italia di svolgere un ruolo di paese davvero interlocutore dei destini della comunità internazionale ed ha operato nella complessa prima parte del ‘900 per il consolidamento dell’unità d’Italia e del processo di difesa della democrazia italiana.
Ha anche aggiunto altri temi tra cui un importante contributo all’unificazione nazionale di una componente propositiva e orgogliosa del meridionalismo italiano, nonché un pionieristico impegno per la formazione delle nuove classi dirigenti della Pubblica Amministrazione.Ebbe, altresì, da studioso e da statista, una posizione di alto respiro europeista e una responsabile intuizione circa le sorti della pace maturata e sostenuta nel quadro di avviamento della Conferenza di Parigidopo la prima guerra mondiale. Da qui la validità di obiettivi tuttora perseguibili, tra cui l’importanza di studiare e raccontare la sua difesa dei contenuti e dei significati valoriali della democrazia liberale,che Nitti fece – ha detto il presidente della Fondazione -“in anni di insorgenza del populismo e poi del fascismo”, sì da subire il pesante esilio personale e di tutta la famiglia per venti anni; una famiglia costituita da figure con diverso ma nitido rilievo civile. Ritornando dall’esilio di Parigi, abbattuto il fascismo, Nitti, colpito ma non piegato da pesanti lutti familiari, ebbe il coraggio e la forza di ritornare nell’agone politico, partecipando autorevolmente al dibattito e alle deliberazioni dell’Assemblea Costituente.
Ha chiuso la parte introduttiva il sen. Gianni Marilotti – presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato – che in occasione dell’evento ha portato in evidenza interessanti documenti di quell’Archivio dedicati al ruolo parlamentare di Francesco Saverio Nitti.
Il convegno è poi proseguito con una seconda sessione, introdotta dal prof. Luigi Mascilli Migliorini (Università Orientale di Napoli e presidente del Comitato scientifico della Fondazione Nitti) particolarmente dedicato a tratteggiare i caratteri sociali, economici e politici del biennio 1919-1920, a cui hanno portato contributi i professori di storia contemporanea Fulvio Cammarano (Università di Bologna) sul difficile crinale tra la vecchia politica post-risorgimentale e le insorgenze dei nuovi partiti del ‘900; Piero Craveri(Università Suor Orsola Benincasa di Napoli)particolarmente centrato sull’originalità di Nitti come innovatore del sistema pubblico e vero e proprio inventore dell’economia pubblico-privata; Simonetta Soldani(Università di Firenze) sulla “drammaticità” di un governo che doveva tener conto dell’esplosione del malcontento sociale senza disporre di una vera e propria maggioranza politica coesa.Ha tratto le conclusioni la professoressa Aurelia Sole, rettrice dell’Università della Basilicata e vicepresidente della Fondazione Nitti, che ha richiamato l’importanza per il Mezzogiorno e per la Basilicata in particolare di nuovi investimenti e nuove sollecitazioni nel
campo della cultura e della conoscenza, con importante ruolo del sistema universitario e delle Fondazioni di scopo più rappresentative.
Presenti alla cerimonia numerosi parlamentari (tra cui in prima fila la sen. Emma Boninoe l’on. Giuseppe Moles) ed ex-parlamentari,rappresentanti di istituzioni (tra cui il presidente della Consob prof. Paolo Savona, che rappresentò il governo all’avvio degli eventi del centenario), i sindaci dei comuni “nittiani” (Livio Valvano, Melfi e Daniele Stoppelli, Maratea), l’assessore alla cultura di Matera Giampaolo D’Andrea, studiosi della cultura liberaldemocratica (come il prof. Massimo Teodori) e una ampia presenza della famiglia Nitti, tra cui i nipoti diretti Mariano Dolci, Maria
Luisa Nitti e Patrizia Nitti. 

Iannicelli (Arpab) su risultati delegazione trattante comparto

"Significativi risultati sono stati raggiunti oggi, nella sede dell’ARPA Basilicata, nel corso della delegazione trattante del comparto". Lo dichiara in una nota il direttore generale Edmondo Iannicelli.
"L’incontro – prosegue –  ha affrontato temi di particolare interesse per tutto il personale, nell’ottica della valorizzazione del lavoro e per assicurare la qualità e sicurezza negli interventi di risposta alle emergenze.
Si è infatti conclusa la contrattazione dei fondi 2019, destinando risorse per il lavoro straordinario del personale amministrativo e tecnico, finalizzato ad obiettivi concordati e per far fronte alle numerose emergenze ambientali che impegnano gli operatori.
Queste le attività su cui sarà impegnato il personale amministrativo:
chiusura del bando Progressioni Economico Orizzontali 2019 entro la fine del 2019 e ammissioni dei candidati ai concorsi in atto.
Anche per il personale tecnico, l’Agenzia ha garantito l’attribuzione di budget per uffici, per consentire la migliore operatività per far fronte delle carenze strutturali che si stanno determinando a seguito dei numerosi pensionamenti effetto della cosiddetta “Quota 100”.
Apprezzamenti ha anche ricevuto il documento di indirizzo sul sistema di risposta alle emergenze, che è stato presentato e sottoposto alle RSU e alle Organizzazioni sindacali, per loro osservazioni e valutazione.
Il documento, illustrato per grandi linee e che sarà oggetto di successivo più approfondito confronto, permette di superare il precedente regolamento intervenendo e disciplinando la materia in toto, definendo i compiti che spettano all’Agenzia e le modalità di intervento nelle singole situazionia maggiore garanzia per i lavoratori".

Bas 05

Matera2019, due giorni di confronto su valore residenze artistiche

Le residenze oggi rappresentano uno degli strumenti principali di indagine, studio e produzione artistica. Una costellazione di realtà – si legge in un cmunicato stampa della Fondazione Matera Basilicata 2019 – che offre un quadro della scena creativa contemporanea molto effervescente e saldamente radicata sui territori; un lavoro che svolge un ruolo importante nella rigenerazione dei territori e nell’accessibilità al mondo dell’arte contemporanea. All’interno del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, largo spazio è stato dedicato ai progetti di residenza artistica: l’Avviso pubblico Residenze Matera Basilicata 2019 rivolto a operatori culturali con sede operativa e legale in Basilicata (9 progetti selezionati e finanziati); il progetto AltoFest Matera Basilicata 2019, che dal 4 novembre all’8 dicembre porta artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei lucani; le residenze artistiche nei comuni lucani coinvolti nel progetto Gardentopia, dedicato alla cultura del verde e alla cittadinanza attiva; il progetto Pulverturm, creato con l’obiettivo di stringere una relazione fra artisti lucani e la città austriaca di Feldkirch, candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2024; il Passport Program promosso con Eu Japan Fest per offrire agli artisti lucani l’opportunità di confrontarsi con artisti e professionisti della cultura giapponesi attraverso un Programma Congiunto di Scambi Culturali.
In tale contesto, la Fondazione Matera Basilicata 2019 organizza il 15 e 16 novembre a Matera presso il Complesso Le Monacelle a partire dalle ore 10:00, “MAT-A.I.R. 2019. Come & Seed: coltivare nuovi modelli di residenza” (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). La due giorni vuole offrire un momento di presentazione, dialogo, confronto, approfondimento sui modelli e modalità di gestione dei progetti di residenze in Basilicata, in Italia e in Europa. E, in un anno così importante per la cultura, da Matera e dal Sud Italia avviare, con operatori del settore, artisti, istituzioni pubbliche e private, una discussione sul ruolo e l'importanza culturale, sociale e artistica delle residenze, spesso non riconosciuto e adeguatamente supportato. La due giorni sarà anticipata da un’anteprima il 14 novembre a Venosa, in programma alle ore 19:00 presso l’Auditorium dei Padri Trinitari, dove sarà possibile partecipare all’Assemblea a porte aperte organizzata nell’ambito di AltoFest Matera Basilicata 2019, che prende il via proprio nell’area del Vulture. Un’occasione di confronti e idee con le comunità ospitanti e residenti coinvolte nel progetto.
Le giornate materane – prosegue la nota – saranno caratterizzate da discussioni aperte nell’ambito di tre tavoli di lavoro sul suolo delle residenze, rispettivamente come strumento di rigenerazione territoriale, di engagement e di creazione e produzione artistica. Per ciascun tavolo saranno presentate le testimonianze di progetti di residenza sperimentati a livello locale nell’ambito delle Residenze di Matera 2019 (Basilicata Link, Gardentopia, Associazione Terrarossa, MaterAlberga) e a livello nazionale (Progetto Diogene / Piemonte, Guilmi Art Project / Abruzzo, Fare e network AIR-artinresidence.it / Lombardia, Viaindustriae / Marche, The Blank / Lombardia). Per ogni tavolo tematico, sarà infine presentata l’esperienza di un network che lavora sulle residenze artistiche a livello internazionale: Res Artis (modelli in Europa), On the move (sostegno alla mobilità), In Situ (strumento di produzione artistica). I tavoli di lavoro saranno coordinati da esperti del settore come Aria Spinelli, curatrice Indipendente e Research Associate MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la giornalista di Artribune Desirée Maida, e Matteo Innocenti, curatore e giornalista.
Nel pomeriggio di sabato, ci sarà il momento di restituzione delle discussioni agli stakeholder locali e nazionali, fra cui rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali e della Direzione Creatività contemporanea e rigenerazione urbana, delle Regioni Piemonte, Basilicata, Lombardia, Puglia, della Fondazione Matera Basilicata 2019, della SIAE – Per Chi Crea, e di Aziende e Fondazioni. Obiettivo è restituire una bozza di “Carta di Matera” che impegni le istituzioni pubbliche e private a riconoscere le residenze come luogo dell’avanguardia artistica, da non limitare al pubblico spettacolo ma da allargare ad ogni forma di espressione artistica possibile.
Parteciperanno alla discussione le associazioni coinvolte nei progetti di residenza di Matera 2019 come Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Synchronos – Musma, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, insieme a esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, Fare Network, Vis A Vis, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Fondazione Enrico Mattei, Res Artis, Maxxi, Air – Artist In Residence, On The Move, In Situ, Gardentopia, Materalberga.
 

Sicurezza sul lavoro, contestate 40 violazioni ad aziende agricole

Nell’ambito delle attività di vigilanza e di controllo disposte dell’Azienda sanitaria di Potenza nei mesi di settembre e ottobre sono state ispezionate 72 aziende agricole e contestate 40 violazioni alla normativa sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Di queste violazioni circa il 30 per cento hanno riguardato i luoghi di lavoro (con pericoli quali le vasche raccolta liquame non protette, servizi igienici inadeguati e inidoneità dei locali di custodia dei fitosanitari); il 40 per cento hanno riguardato le attrezzature di lavoro (trattori privi dei dispositivi di protezione contro il rischio di capovolgimento e la mancanza di ripari degli organi in movimento); il 30 per cento delle violazioni sono dipese da una carenza documentale (inadeguata valutazione dei rischi, mancata informazione e formazione dei lavoratori, mancata sorveglianza sanitaria, etc).

Lo rende noto Biagio Schettino, direttore dell’Unità operativa Medicina del Lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell’Asp, precisando che “dall’analisi del lavoro svolto è emerso che il 90 per cento delle violazioni sono state accertate nel comparto zootecnico, settore più a rischio di infortuni gravi e mortali. L’Unità operativa Medicina del lavoro considera il comparto zootecnico uno dei settori a maggior rischio, sia per gravità che per frequenza, e quindi chiede una particolare attenzione da parte di tutte le associazioni di categoria per promuovere la cultura della sicurezza. Il nostro obiettivo – aggiunge Schettino – è quello di ridurre le morti in agricoltura e in particolare quelle legate all’uso del trattore, per carenze di protezioni e per comportamenti imprudenti, questo sarà possibile solo se alle nostre azioni di prevenzione si troverà il sostegno di tutto il mondo agricolo. L’impegno futuro sarà di intensificare ogni azione di collaborazione per raggiungere questo traguardo”. 

Asm, al via la vaccinazione antinfluenzale

Inizia lunedì 11 novembre in tutti gli Uffici sanitari dell’Asm la vaccinazione antinfluenzale stagionale e antipneumococcica (per la prevenzione della malattia invasiva da pneumococco). Sarà possibile effettuarla anche presso gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Lo rende noto l’Azienda sanitaria del materano.
La vaccinazione stagionale – si legge nel comunicato stampa – è prioritaria per i cittadini di età pari o superiore ai 65 anni e per i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (incluso l'asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico-ostruttiva), malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite da diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari).
Devono vaccinarsi con priorità anche bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all'inizio della stagione epidemica (influenza stagionale) si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture di lungodegenza; medici e personale sanitario di assistenza; familiari a contatto di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti alle attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici).
I competenti uffici dell'Asm, i medici di medicina generale e i pediatri – conclude la nota – sono a completa disposizione per ogni ulteriore informazione.
  

A Matera e Policoro un corso informativo sulla celiachia

l’Azienda sanitaria di Matera ha organizzato due moduli informativi sulla celiachia, che si terranno lunedì 18 novembre 2019 dalle ore 15,00 alle ore 19,00 presso la sala “Coretti” dell’Asm in via Montescaglioso a Matera e lunedì 25 novembre 2019 dalle ore 15,00 alle 19,00 presso la sala consiliare del Comune di Policoro. La partecipazione ai corsi è libera e gratuita. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

“Sono sempre più numerosi – si legge in una nota dell’Asm – i soggetti affetti da celiachia, stato di salute fortemente invalidante se non correttamente curata con l’unico strumento ad oggi a disposizione: la prevenzione. È sufficiente che il celiaco escluda dalla sua dieta il ‘glutine’ per risolvere il suo stato di disagio o di malattia conclamata. È in questa ottica che la legge n. 123/2005 prevede che le Regioni, per il tramite del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Asl, organizzino dei corsi informativi sulla celiachia, nell'ambito delle attività di formazione e aggiornamento professionale rivolti a ristoratori e ad albergatori”.

Il programma del corso verterà principalmente sull’inquadramento della patologia: modalità di prevenzione delle riacutizzazioni, alimenti pericolosi e sostitutivi, modalità di preparazione degli alimenti per celiaci e caratteristiche strutturali ed organizzative dei locali destinati a pubblica somministrazione. Inoltre, sarà illustrata la nuova legge regionale che regolamenta l’attività di vendita e produzione di alimenti per celiaci.

Da domani al via la campagna antiinfluenzale

Da domani, 8 novembre 2019, parte la campagna antiinfluenzale – antipneumococcica 2019/2020. A darne notizia è l’Azienda sanitaria locale di Potenza, precisando che nel capoluogo il servizio verrà erogato dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e martedì e giovedì anche dalle 15,30 alle 17,00. Gli orari dei competenti uffici dell’Asp dislocati negli altri Comuni della provincia di Potenza sono indicati sul sito web dell’ente, all’indirizzo
http://www.aspbasilicata.it/come-fare-per/uffici-di-igiene-epidemiologica-e-sanit%C3%A0-pubblica-nei-comuni-orari-e-ubicazione

“L’influenza – si legge in una nota dell’Asp – è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità, che in alcuni casi, possono comportare ricovero in ambiente ospedaliero o addirittura exitus. Alcune fasce di popolazione possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze quali polmonite virale o batterica secondaria o peggioramento delle condizioni cliniche preesistenti. Costituisce un notevole problema di sanità pubblica poiché, a causa della sua elevata trasmissibilità, colpisce un elevato numero di persone in un ristretto lasso di tempo, determinando quindi costi diretti ed indiretti, soprattutto in ragione delle complicanze ad essa correlate. Fermo restando che le forme più severe interessano in genere gli anziani ed i soggetti di qualunque età con presenza di patologie di base, si richiama l’attenzione circa l’importanza di vaccinare oltre ad essi anche gli operatori sanitari a contatto diretto con pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione influenzale. Si ricorda che le donne in gravidanza rappresentano il più importante dei gruppi a rischio per le complicanze che possono interessare se stesse ed il feto. Il periodo elettivo per la vaccinazione antinfluenzale, nella nostra situazione climatica ed in base all’andamento delle precedenti epidemie in Italia, è quello autunnale da metà ottobre a fine dicembre. Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile, da 36 mesi a 9 anni, qualora si tratti di soggetti mai vaccinati in precedenza. E’ opportuno ricordare che la protezione indotta dal vaccino inizia dopo due settimane dalla somministrazione e perdura per 6 – 8 mesi”.

Anche i medici di medicina generale “provvederanno alla somministrazione dei vaccini anti-influenzale ed anti-pneumococcico, al fine di aumentare le coperture vaccinali dei propri assistiti. Sarà cura degli stessi medici – prosegue la nota dell’Asp – reclutare i soggetti eleggibili alla vaccinazione e stabilire le modalità operative”.

La vaccinazione antinfluenzale è gratuita solo per anziani e soggetti che soffrono di particolari patologie. “Presso i punti vaccinali ASP – aggiiunge la nota – occorrerà esibire all’atto della vaccinazione la tessera sanitaria per soggetti di età ≥ 65, mentre soggetti di età inferiore a 65 anni dovranno essere in possesso anche della richiesta del medico curante. Alle persone che per motivi di salute siano impossibilitate a lasciare il proprio domicilio i vaccini antinfluenzale ed antipneumococcico dovranno essere dispensati dal proprio medico curante. Si sottolinea inoltre che la vaccinazione antipneumcoccica ai soggetti di età superiore a 64 anni ed agli appartenenti alle categorie a rischio potrà essere praticata, oltre che durante la campagna antinfluenzale, in tutti i periodi dell’anno, come da DGR Basilicata n.696 dell’11/06/2013 “Programma di campagna vaccinale con vaccino antipneumococcico 13 valente. La presenza di patologie predisponenti, come di seguito elencato, può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze, pertanto, i soggetti affetti da patologie di seguito indicate, di età inferiore a 65 anni, sono eleggibili alla vaccinazione antipneumococcica:

• cardiopatie croniche
• malattie polmonari croniche
• cirrosi epatica, epatopatie croniche evolutive
• alcoolismo
• diabete mellito, in particolare se in difficile compenso
• soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento
• anemia falciforme e talassemia
• immunodeficienze congenite o acquisite
• asplenia anatomica o funzionale e pazienti candidati alla splenectomia
• leucemie, linfomi, mieloma multiplo
• neoplasie diffuse
• trapianto d’organo o di midollo
• immunosoppressione iatrogena clinicamente significativa
• insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica
• H.I.V. positivi
• portatori di impianto cocleare”. 

Riforma fondiaria: pubblicato elenco degli immobili non assegnati

Sono stati pubblicati il 5 novembre sul sito web dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura i dati sullo stato di detenzione degli immobili provenienti dalla Riforma Fondiaria non ancora assegnati. Ora i singoli detentori e possessori di tali immobili, o tutti i diretti interessati, avranno 60 giorni dalla pubblicazione per chiedere all’Agenzia di rettificare o integrare i contenuti di tali dati. Le informazioni (pubblicate sul sito web dell’Agenzia nella sezione Amministrazione trasparente/Beni immobili e gestione patrimonio/Patrimonio immobiliare) riguardano le concessioni amministrative in vigore rilasciate dagli Enti di Riforma e di Sviluppo ormai cessati, nonché gli immobili aventi destinazione agricola ed extragricola.

Il riferimento è quello del Regolamento di Gestione e Dismissione dei beni della Riforma Fondiaria, emanato con decreto del Presidente della Giunta Regionale di Basilicata n. 3 del 15 gennaio 2019. Per intervenire in contraddittorio, e quindi per richiedere una rettifica o l’integrazione dei dati pubblicati, oppure per comunicare l’eventuale possesso del requisito di “agricoltore attivo” di cui all’art. 29 proprio di quel Regolamento, si dovrà compilare il modulo reperibile sempre sul sito dell’Agenzia nella sezione URP/Modulistica. Il modulo andrà inviato all’Alsia tramite PEC o Raccomandata con ricevuta di ritorno, unitamente alla documentazione necessaria per comprovare la richiesta.

Oltre che su istanza di parte, i dati pubblicati potranno comunque essere rettificati o integrati dalla stessa Agenzia, anche per tener conto – a insindacabile giudizio dell’ALSIA – della eventuale materiale impossibilità di alcuni a intervenire in contraddittorio nel termine prescritto di 60 giorni.
I dati definitivi, che saranno sempre pubblicati sul sito dell’Agenzia, costituiranno elemento essenziale per lo svolgimento delle operazioni di gestione e dismissione del patrimonio della ex Riforma fondiaria.

Info: giovanni.vena@alsia.it 

A Roma l’8 novembre evento centenario governo Nitti

Venerdì 8 novembre si svolgerà al Senato a Roma – nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, con ingresso alla Biblioteca e Archivio Storico del Senato della Repubblica, Piazza della Minerva 38 – l’evento centrale del programma delle celebrazioni del Centenario del Governo Nitti (1919-1920) e della rievocazione della singolare figura politica e culturale di Francesco Saverio Nitti, nato a Melfi nel 1868 e morto a Roma nel 1953. E' quanto si legge in una nota della Fondazione Francesco Saverio Nitti. L’evento si svolgerà, a partire dalle ore 17, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Apertura della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e prolusione del presidente del Comitato per le celebrazioni del Centenario Giuliano Amato. Previsti gli interventi del Presidente della Commissione Biblioteca e Archivio storico del Senato Gianni Marilotti, del Presidente della Fondazione “Francesco Saverio Nitti” Stefano Rolando, della Rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole e degli storici, professori Luigi Mascilli Migliorini, Fulvio Cammarano, Piero Craveri e Simonetta Soldani.
  

Apt a New York per promuovere offerta Basilicata

Nei giorni 29 e 30 ottobre scorsi l’offerta turistica della Basilicata è stata protagonista a New York, nell’ambito di una due giorni di appuntamenti organizzati dalla sede dell’Enit. Lo rende noto l’Apt Basilicata.
Si è trattato di workshop finalizzati all’incontro tra la domanda e l’offerta prevalentemente del settore luxury a cui hanno partecipato sei regioni italiane che si sono presentate ad un pubblico di settore. Per la Basilicata – si legge nella nota – è stata l’Agenzia di Promozione Territoriale a guidare e coordinare all'Italian Luxury una delegazione di 5 strutture e DMO (Destination Management Organization) del settore lusso lucano, prevalentemente ubicate a Matera e provincia dove l’ospitalità di questa tipologia è maggiormente strutturata. Antichi palazzi, strutture uniche e originali, dimore ricercate che hanno mantenuto habitat rupestri naturali per far vivere all'ospite un'ospitalità autentica e a volte quasi selvaggia che, appunto, oggi in vari mercati del turismo contemporaneo è considerato settore di lusso, laddove i servizi siano chiaramente classificati come tali.
“Si è trattato di una ulteriore occasione per la Basilicata di promuoversi su mercati esteri che sempre più stanno dimostrando forte interesse per la nostra regione”, ha commentato il direttore generale dell’Apt, Mariano Schiavone. “Gli Stati Uniti in particolare – ha aggiunto Schiavone -, nonostante siano un mercato di recente ingresso tra i principali obiettivi, in breve tempo si sono attestati come principale nazione di origine dei turisti stranieri in Basilicata. Gli Usa sono infatti il mercato da cui proviene il maggior numero di arrivi e presenze con una crescita dal 2018 al 2019, relativi ai primi 7 mesi dell’anno, che si attesta rispettivamente a oltre il 3% per gli arrivi e oltre il 4% per le presenze”.
Lusso e ospitalità diffusa, ovviamente, rappresentano un pubblico potenziale a cui la destinazione offre innanzitutto alcune delle principali sue caratteristiche come lo slow tourism, la natura inesplorata, l’experience legata a tradizione e autenticità e, in particolare, l’offerta legata al cinema, con oltre 60 film girati nelle location lucane. Chiaramente Matera recita il ruolo di set privilegiato dove proprio i cast hollywoodiani hanno ritrovato condizioni ideali. Da Richard Gere a Mel Gibson, da Morgan Freeman a Daniel Crieg, fresco di riprese di quest'estate per la saga di James Bond, tante star hanno fatto la “bella scoperta” della Basilicata ed è stato un argomento di particolare interesse per il pubblico newyorkese.
Anche la gastronomia lucana ha avuto occasione di farsi apprezzare, in particolare al cocktail reception di "Italian Luxury", organizzato da Enit, dove la Basilicata è stata regione sponsor coi suoi prodotti.
  

Matera 2019, grande partecipazione al Fusion Urban Games Festival

Hanno girato in lungo e in largo la città scoprendo spesso angoli mai visti, scorci inesplorati del centro storico e dei quartieri più recenti alla ricerca di oggetti nascosti, fantasmi del passato, poemi urbani, sciamani virtuali. Sono i partecipanti alla tre giorni di giochi urbani “Fusion Urban Games Festival”, il festival coprodotto dalle due Capitali Europee della Cultura 2019, Matera e Plovdiv, all’interno del più ampio programma congiunto di attività "Plotera weeks – Plovdiv and Matera together for an Open Future". Al centro della prima giornata di “Fusion” c’è stato il quartiere di Agna Le Piane, una delle aree periferiche della città che i partecipanti al festival, fra cui le tante scuole materane coinvolte, hanno avuto la possibilità di scoprire o riscoprire, nello spirito di allargamento della città promosso da Matera 2019.

“Una iniziativa che ha riscontrato un grande interesse fra i turisti e i materani – si legge in una nota della Fondazione Matera Basilicata 2019 – che, cogliendo appieno lo spirito di Matera2019, hanno giocato insieme per vincere le sfide più originali e scoprire una città inedita”. Sono infatti state più di mille le persone, giovani e meno giovani, che hanno partecipato, in due giorni e mezzo, ai 15 giochi urbani, esplorando spazi, cercando indizi, risolvendo misteri, sfidando altri giocatori.

Meno della metà dei partecipanti si sono messi alla prova con i giochi gratuiti. Mentre circa 500 persone hanno utilizzato il Passaporto per Matera 2019 per partecipare ai giochi più impegnativi. Solo nella giornata di lancio, il 31 ottobre, al casino Padula, hanno partecipato 130 ragazze e ragazzi fra i 15 ed i 17 anni. Il gioco più partecipato, durante il festival, è stato “Detective tra i Sassi” che ha registrato il sold out. Un’occasione per scoprire, attraverso una serie di indizi, chi uccise il conte Tramontano nel 1514.

Non sono invece calcolabili i partecipanti a giochi come “Red lady's case”, che sono ancora in corso visto che le bambole nascoste in città sono ancora lì e chi vuole può in qualsiasi momento trovarle, scattare una foto e utilizzare l'hashtag relativo. Idem per “Puzzle narrativo” e “Poema urbano”, i cui QR code sono ancora sparsi per la città. Punto di ritrovo per tutti i giocatori sono stati gli Infopoint allestiti da Open Design School a Casino Padula e in Piazza San Francesco, presso cui è stato possibile chiedere informazioni sul festival, effettuare la registrazione ad alcuni giochi e trovare materiale informativo e promozionale sulla capitale europea della cultura gemella, Plovdiv.

“Tantissimi – si legge ancora nella nota della Fondazione – i feedback positivi registrati agli infopoint di Matera 2019. Apprezzamenti sono giunti per il clima di festa che ha investito la città nelle giornate del primo e del 2 novembre, ma anche per l’originalità dei giochi, per la qualità dell’organizzazione, per aver fatto incontrare in uno stesso gioco cittadini temporanei e cittadini permanenti. E per molti genitori un’occasione per i propri ragazzi per uscire dalla routine quotidiana”.

“Abbiamo registrato anche in questa circostanza – afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce – un grande consenso rispetto a un’iniziativa che puntava a far conoscere, valorizzare e quindi anche a proteggere la città in un modo diverso e a far incontrare cittadini permanenti e temporanei. Gli urban games sono un’ulteriore via di coinvolgimenti attivo della comunità e possono, se organizzati due o tre volte l’anno, far vivere la città in una chiave davvero positiva. Ringrazio la manager Rossella Tarantino e tutto il suo team per aver saputo intraprendere questa strada sin dai tempi della candidatura e per il positivo risultato raggiunto con questa prima edizione del festival che si è appena conclusa”.

Il Fusion Urban Games Festival continuerà a Plovdiv, dall’8 all’11 novembre, dove sarà replicato il gioco “Reshape the City” ideato dai professionisti lucani Lorena Barbalinaldo e Danilo Chiaradia, selezionato attraverso una call pubblica per rappresentare in Bulgaria, Matera 2019 e la Basilicata.

Matera 2019, lezione di Alberto Conte su “Leonardo Matematico”

Nuovo appuntamento legato alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi.  Il 5 novembre alle 19:00 a Casa Cava il Prof. Alberto Conte, già ordinario di Geometria Superiore all'Università di Torino e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, di cui è stato anche Presidente, terrà una lezione su “Leonardo Matematico. Dai solidi platonici alla quadratura del cerchio” (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).
Un talento, quello del matematico, che non si rivelò immediatamente nel da Vinci. Da giovane era infatti, come lui stesso si definisce, "homo sanza numeri", che non sapeva sommare due frazioni né calcolare le percentuali. Le cose cambiarono radicalmente dopo l'incontro, avvenuto nel 1497 a Milano alla corte di Ludovico il Moro, con Frà Luca Pacioli, l'inventore della ragioneria e autore del più diffuso trattato di Aritmetica dell'epoca, che lo spinse a studiare le opere classiche di Euclide e Archimede e gli chiese di illustrare il suo trattato dedicato alla sezione aurea, il "De Divina Proportione", con le meravigliose immagini dei cinque solidi platonici. Da allora Lonardo studia il problema della quadratura del cerchio, ottiene risultati importanti sulle aree delle lunule e applica le sue conoscenze matematiche a problemi di meccanica, d'idraulica, di ottica geometrica, alla costruzione di macchine, alla fisiologia, all'anatomia. Le sue ricerche culminano nella famosa immagine dell'uomo vitruviano, che tutti conosciamo perché è riprodotto al verso della moneta italiana da 1 euro. E non dimentichiamo la sua passione per i nodi, che anticipa ricerche matematiche della fine dell'ottocento, e che lui utilizza come una specie di marchio di fabbrica in alcuni dei suoi dipinti più famosi, mentre la moda femminile dell'epoca si impadronisce dei nodi vinciani, che continueranno a furoreggiare per più di cinquant'anni dopo la sua morte.
Il Prof. Alberto Conte è autore di 136 pubblicazioni scientifiche e di 7 monografie nell’ambito della Topologia e della Geometria algebrica, nell’ambito della quale ha studiato in particolare i problemi di (uni)razionalità per le varietà algebriche di dimensione maggiore o uguale a tre. Ha svolto inoltre un’intensa attività di promozione e coordinamento della ricerca scientifica come coordinatore del Gruppo Nazionale per le Strutture Algebriche e Geometriche e le loro Applicazioni (GNSAGA) del CNR e come coordinatore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei. E’ stato inoltre Presidente dell'UMI (Unione Matematica Italiana), membro del Comitato esecutivo della European Mathematical Society (EMS), Presidente del Committee on Special Events dell'EMS e Membro del Council dell'EMS, nonchè rappresentante italiano presso l'International Mathematical Union (IMU).

bas 02

Matera 2019, al via Altofest

Prende il via il 4 novembre da Venosa e Melfi il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019  "Altofest  Matera Basilicata 2019". Si tratta di un festival, diffuso su tutto il territorio della Basilicata, costruito con la partecipazione dei cittadini residenti, che accolgono nelle proprie case artisti nazionali ed internazionali. Le abitazioni diventano così sia spazio di creazione artistica durante due settimane di residenza, sia luoghi di programmazione aperta al pubblico durante i giorni del festival.  In programma opere che sono espressione dell'arte contemporanea dal vivo,  autori che sperimentano prassi ibride. Produzioni  "human specific", vale a dire esposte alle relazioni fra artisti e residenti, riscritte per lo spazio domestico che le accoglie.
Nato a Napoli nel 2011, ideato e curato da TeatrInGestAzione, Altofest inaugura un dialogo sul senso profondo dell'ospitalità, dando luogo ad un processo di rigenerazione umana, miscelando la dimensione intima e quella pubblica, predisponendo uno spazio di promiscuità tra artisti e cittadini, chiamati "donatori di spazio", tendendo al superamento dei ruoli, a favore di una partecipazione corale, di un'esperienza totale che genera "relazioni inedite". Non si tratta solo di ospitare un'opera nella propria casa, ma di lasciare che la presenza quotidiana di un artista al lavoro contamini la visione di chi abita. Il tema di Altofest Matera Basilicata 2019 è "Abitare futuro". Un viaggio visionario attraverso una possibile iconografia dell'abitare declinata al futuro assieme ai cittadini della Basilicata. 
Vincitore del prestigioso EFFE AWARD 2017-18, che consacra Altofest tra i 6 più importanti festival d'Europa, nel 2018 Alfofest è uscito per la prima volta dalla città di Napoli per approdare a Valletta nel suo anno da Capitale Europea della Cultura.  In previsione altre due edizioni speciali, nel 2021 ancora a Valletta, nel 2022 a Kaunas Capitale Europea della Cultura, creando in questo modo una sorta di network fra le città che condividono questo titolo. Alcuni rappresentanti di Valletta e Kaunas saranno inoltre in Basilicata durante le residenze di Altofest Matera Basilicata 2019.
Il progetto si svolgerà dal 4 novembre all'8 dicembre e coinvolgerà 11 diversi comuni della Basilicata, suddivisi per 4 macro aree: Vulture (Melfi, Venosa), Val d'Agri (Moliterno, Sarconi), entroterra Jonico (Montalbano Jonico, Tursi), Collina Materana (Tricarico, Grassano, Miglionico, Montescaglioso, Matera-Borgo La Martella).
I 30 artisti coinvolti, provenienti da Croazia, Giappone, Inghilterra, Messico, Grecia, Germania, Israele, Svizzera, Belgio, Spagna, Romania e Italia svolgeranno una residenza di 15 giorni nei comuni coinvolti, di cui 12 giorni di ricerca artistica seguiti da 3 giorni di programmazione aperta gratuitamente al pubblico, che spazierà dalla danza al teatro, dalla musica all'istallazione, con un minimo di 3 repliche. Le residenze seguiranno un sistema a staffetta, a periodi alternati e sovrapposti, secondo il seguente calendario: 4 – 18 novembre Vulture,  11 – 25 novembre Val d'Agri, 18 novembre – 1 dicembre entroterra Jonico, 25 novembre – 8 dicembre Collina Materana.
Altofest Matera Basilicata 2019 accoglierà momenti di riflessione e dibattito a cura della Comunità di Ricerca (Co.R) animata da diversi sguardi ospiti, chiamati ad interagire con le attività in programma. Le CorActvity di questa edizione speciale saranno: il Foglio del Fest, una guida estetico-teorica per la comunità del Festival; Voiceover, conversazioni con gli artisti trasmesse su una web radio; Agorà, assemblea aperta della comunità, un’occasione di incontro per cittadini ed artisti coinvolti nel progetto e provenienti da due diverse aree geografiche. La Co.R di Altofest Matera-Basilicata 2019 è composta da Loretta Mesiti, Silvia Mei, Raffaele Marone, Vincenza Di Vita, Dario Gentili, Rosa Coppola, Mariavaleria Mininni e Chiara Rizzi.
“Con Altofest Matera Basilicata 2019 – sottolinea la manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino –  investiamo su nostri due valori fondanti: il valore delle comunità, che aprono le porte delle loro case ad artisti internazionali e ai vari pubblici di Matera 2019; ed il valore della dimensione regionale, che viene esaltata portando il festival nelle aree interne della Basilicata attraverso uno schema itinerante che, come  sta avvenendo già con Gardentopia, interconnette e rigenera i nostri territori”.
Le informazioni dettagliate sulla programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione (link diretto:  https://www.materaevents.it/progetti/86/altofest_matera_basilicata_2019/1 ). Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show Le istallazioni performative di lunga durata sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.
Tutti i sabato compresi tra il 16 novembre e il 7 dicembre, gli 11 comuni della Basilicata in cui si svolgono gli eventi di Altofest Matera-Basilicata 2019 potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per info sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 – escursioni@ridolaviaggi.it – www.ridolaviaggi.it
Programma degli spettacoli aperti al pubblico
14-18 novembre
Melfi
Roberto Corradino (IT-Bari): L'unica casa certa/ Progetto Genealogia
Yotam Peled Co. (IL/DE): Alpha
Venosa
Elisabetta Di Terlizzi / Progetto Brockenhaus (CH/IT): Verso la terra
V XX Zweetz (CH): Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten
Santoro/ Tilli (IT-Roma): HEDVIG studio
21-25 novembre
Moliterno
Enzo Mirone (IT-Benevento): Ho stretto i pugni e sono nato
Boris Kadin (HR): Orestea. Post-Truth
Monamas Theatre Co (GR/UK): The Free Besieged
Sarconi
O-Team (DE): The Last Zuppa
Antonino Talamo (IT-Napoli): Cosaltro Esperimenti
Sabina Scarlat (BE):  Uniforme
28 novembre-1 dicembre
Montalbano Jonico
Colectivo Querido Venado (MX): Mr Arigato and Mrs Gozaimasu
Andrea Salustri (IT/DE): Materia
Babirusa Danza (ES): La naturaleza del silencio
Tursi
Park Keito (ES/JP): NewAdays
Acerina Amador (ES-CN): Refugio
Claudia Fabris (IT-Padova): Hombre, la riVelazione della luce
4-8 dicembre
Tricarico
Marc Vilanova (ES): Kerosene
Inkörper Company (CH/FR): Mouvement d'ensemble (Sacre)
Grassano
Compagnia Menhir (IT-Bisceglie): Genesi
Tangaj Dance (RO): Daughters
Montescaglioso
Chiasma (IT-Roma): B-side
Isabella Bordoni (IT-Rimini): Lì dove l'ombra appare [remixed]  (2004 – 2019)
Quotidiana.com (IT-Rimini): Sembra ma non soffro
Miglionico
Raquel Ponce (ES-CN): Backstage
Ateliersì (IT-Bologna): In your face
Matera – Borgo La Martella
Bellani/Baglioni (IT-Foligno): Sempre Verde
Amigdala (IT-Modena): Elementare
Giuseppe Valentino (IT-Cerignola): Chiusi in un cerchio

bas 02

Aor San Carlo. Pescopagano: riattivazione ricovero in Ortopedia

Sono stati riattivati i posti letto per la disciplina di Ortopedia del Presidio di Pescopagano.
Ad annunciarlo è il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Regionale, Massimo Barresi, che commenta con soddisfazione il ripristino delle attività e aggiunge: "I posti letto erano stati temporaneamente sospesi nel giugno del 2017 per scelte organizzative aziendali. Dal 23 ottobre la dotazione dei posti letto viene riprogrammata e rinforzata sopratutto nell'attività di ricovero in day-surgery per interventi di medio-bassa complessità". "Stiamo cambiando per migliorare e la direzione è quella del potenziamento di tutti i Presidi attestati all'AOR -afferma il DG- senza tralasciare le particolarità del territorio e la opportunità di cura che anche nei centri periferici può rappresentare una limitazione all'emigrazione sanitaria e il consequenziale contenimento della mobilità passiva. Ringraziamo tutti i nostri dipendenti ed in particolare coloro che permettono il miglioramento costante della offerta sanitaria in questa regione a tutela della salute di tutti i cittadini".

bas 02

Matera 2019, visita Commissione cultura del Parlamento Europeo

Si è svolta questa mattina presso Palazzo Gattini a Matera la conferenza stampa finale sulla visita della delegazione della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo iniziata lunedì 28 ottobre. Della delegazione, composta da 19 membri tra tecnici e politici, facevano parte gli eurodeputati Sabine Verheyen, Presidente della Commissione cultura e istruzione, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa, Irena Joveva e il Capo dell’Unità Europa Creativa della Commissione Europea – Direzione generale Istruzione, gioventù, sport e cultura, Barbara Gessler. Lo rende noto la Fondazione Matera-Basilicata 2019 attraverso una nota. Durante la visita, i delegati hanno potuto conoscere sia i luoghi della città di Matera, dal Belvedere Murgia, alle Cave, dal centro storico al quartiere di Agna Le Piane, sia alcune delle iniziative del programma della Capitale Europea della Cultura 2019, come le mostre “Blind Sensorium – Il paradosso dell’Antropocene” e “Mediterranea” allestite presso il Museo Ridola, il percorso interattivo dell’Atlante delle emozioni delle città nella Biblioteca Stigliani, la terza mostra del progetto pilastro I-DEA a Cava Paradiso, le attività dell’Open Design School e le progettualità con la cittadinanza. Le giornate sono state anche occasione per approfondire il lavoro fatto per la Capitale Europea della Cultura 2019, attraverso gli incontri con il team della Fondazione Matera Basilicata 2019, l’assessore alla cultura del Comune di Matera, Giampaolo D’Andrea, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, il Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese e i rappresentanti della scena creativa lucana che hanno coprodotto il programma culturale. Nel corso della conferenza finale, la Presidente Sabine Verheyen ha sottolineato, a nome di tutta la Commissione, di essere stata colpita dall’impostazione partecipativa del programma di Matera 2019, che ha saputo coinvolgere attivamente i cittadini, rendendoli realmente protagonisti delle attività messe in campo, e allargare l’accesso alla cultura in una logica anti elitaria. La stessa formula del Passaporto è risultato uno strumento che al contempo consente l’accesso a tutti eventi di Matera 2019 e dà a tutti l’identità di cittadino di Matera, un messaggio fortemente inclusivo. L’incoraggiamento alla partecipazione del pubblico di tutte le età, la creatività portata nelle case, le produzioni realizzate sul territorio sono tutti elementi che conferiscono al lavoro svolto un valore di tipo pedagogico. Per la Verheyen questa è una delle buone pratiche di Matera 2019 che le altre Capitali Europee della Cultura dovrebbero seguire. La Presidente ha invitato quindi a non disperdere il grande entusiasmo che ha contraddistinto il lavoro fatto fino ad ora, potendo contare su tre grandi eredità: la valorizzazione di alcuni luoghi in cui creare cultura quali l’Open Hesign School, l’hangar di Cava Paradiso con il progetto degli archivi e la Cava del Sole; la rete fra Matera e le altre città italiane ed europee con cui sono state attivate delle collaborazioni, che può essere funzionale allo scambio di esperienze; l’essere partiti dalle bellezze della città per andare oltre e creare nuove forme di cultura, guardando al futuro. Il successo di quanto è stato fatto a Matera è stato sottolineato anche dagli altri eurodeputati presenti alla conferenza, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa e da Barbara Gessler, la quale ha inoltre auspicato la creazione di uno strumento con cui le Capitali Europee della Cultura possano scambiarsi le buone pratiche, anche in virtù del fatto che questo processo sta suscitando molto interesse anche fuori dal contesto europeo, e in particolare nel mondo asiatico. A chiudere l’incontro è stato il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, che ha parlato di “un progetto politico a cui si sta lavorando per i prossimi anni, in grado di far fruttare quanto messo in campo in 10 anni di lavoro, e di implementare le politiche europee di cui Matera è diventata orgogliosamente il simbolo”. Adduce ha infine invitato i membri della delegazione a trasferire le loro sensazioni alle massime Istituzioni europee, nazionali e regionali, affinché possano continuare a sostenere il processo avviato con Matera 2019.