Regolazione irroratrici fruttei, il 25/11 webinar dell’Alsia

Migliorare l'efficienza dei trattamenti fitosanitari grazie a semplici accorgimenti e all'utilizzo di nuove tecnologie che garantiscono risultati adeguati. E' il focus attorno al quale il 25 novembre, a partire dalle 17.00, in videoconferenza si svolgerà il seminario “Regolazione delle irroratrici in frutteto”, promosso dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in collaborazione con l'Associazione italiana per la Protezione delle Piante, l'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Matera, e il Collegio dei Periti agrari e dei Periti agrari laureati della provincia di Potenza.

Le normative europee contenute nella direttiva 2009/128/Ce hanno introdotto l’obbligo di controlli funzionali periodici delle irroratrici nei Centri di prova accreditati alla regolazione in campo, controlli che possono assicurare efficienza e risparmio: nelle aziende lucane, e in quelle frutticole del Metapontino in particolare, proprio questo importante passaggio è centrale per consentire significativi margini di miglioramento. Diventa, perciò, fondamentale aggiornare tecnici e agricoltori ai quali è rivolto il seminario, che punterà in particolare su aspetti come la regolazione dei volumi dei prodotti fitosanitari nelle macchine irroratrici e la scelta degli ugelli in frutteto.

I lavori si apriranno con i saluti del direttore dell'ALSIA, Aniello Crescenzi, e del presidente dell'Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Matera, Carmine Cocca. Seguirà l'introduzione affidata a Gianfranco Romanazzi, presidente dell'Associazione italiana per la Protezione delle Piante. Di controllo funzionale e regolazione delle irroratrici parlerà Arturo Caponero, responsabile dei Servizi fitosanitari dell'ALSIA, mentre la regolazione di campo delle irroratrici in frutteto verrà sviluppata da Massimiliano Mochetti, di Braglia Srl.

Le iscrizioni potranno essere effettuate compilando l'apposito modulo sul sito web dell'Alsia. I lavori saranno comunque trasmessi anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di ALSIA Basilicata.

Per la videoconferenza è previsto il riconoscimento di crediti formativi per i Dottori agronomi e Forestali e per i Periti Agrari e Periti agrari laureati.

“Agriturismo a fattoria didattica 2030”, le conclusioni dell’Alsia

L’affacciarsi di nuovi bisogni delle famiglie, la scuola post pandemia e la relazione con il “fuori”, le prospettive di nuove occupazioni, in un’ottica di sviluppo sostenibile. Sono stati questi i temi sviluppati nelle conclusioni dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Svilluppo e di Innovazione in Agricoltura, al termine del seminario di approfondimento “Agriturismo e fattoria didattica 2030” organizzato il 19 novembre scorso nell’ambito di Agri@Tour, il Salone internazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura Multifunzionale.

Giunto alla diciannovesima edizione, Agri@Tour – che negli anni precedenti si è sempre svolto ad Arezzo – per l’emergenza sanitaria da covid-19 quest’anno si è concentrato tutto in un solo giorno e in videoconferenza. Una giornata comunque da non perdersi, per un comparto che – come spiegava la locandina – conta circa 25.000 aziende agricole e vale oltre 1 miliardo di euro.

Tra i seminari di approfondimento del pomeriggio, quello che ha fatto il punto sui nuovi bisogni e le sfide della sostenibilità per agriturismo e fattorie didattiche nella prospettiva del 2030, con la partecipazione di operatori e di rappresentanti delle istituzioni legate al mondo dell'agricoltura e del terzo settore. All’ALSIA, alla quale da circa 12 anni la Regione Basilicata ha delegato la gestione e la promozione della rete delle fattorie didattiche lucane e la formazione degli operatori del comparto, sono state affidate le conclusioni di un dibattito interessante, che ha visto il confronto di ecologi, giornalisti e esperti di progettazioni di comunità.

“La pandemia – ha spiegato nelle conclusioni del seminario Ippazio Ferrari, referente per l’ALSIA delle fattorie didattiche – ha imposto una serie di cambiamenti nell'approccio fra mondo della scuola e territori. Pur adeguando l'offerta alle nuove modalità che in questo caso si dovranno indirizzare in modo prevalente verso iniziative on line, resta confermato il ruolo delle fattorie didattiche che possono e devono continuare a svolgere un compito fondamentale, in vista di tempi migliori: sviluppare cioè l'educazione educazione rurale inserendola nei programmi scolastici”.

“I ragazzi – ha aggiunto Ferrari – fin da bambini devono conoscere la terra, appassionarsi alle tradizioni rurali e contadine del proprio territorio e alle fasi di trasformazione dei prodotti. Il futuro sarà così una sfida anche per le nuove prospettive di occupazione che potranno intrecciarsi con progetti per il ripopolamento dei borghi rurali e la riabilitazione dei centri storici”. 

Autolettura consumi idrici, AL: al via una nuova campagna

Nei giorni scorsi Acquedotto Lucano ha rilanciato una nuova campagna per invitare gli utenti del servizio idrico integrato a comunicare autonomamente i propri consumi idrici attraverso l’autolettura. Fornire l’autolettura – si legge in un comunicato stampadi Acquedotto Lucano – permette di ricevere fatture calcolate sui consumi reali ed effettivi e dunque con importi esatti. L’autolettura che, di norma, può essere comunicata in qualsiasi momento dell’anno, per la prossima fatturazione prevista al 31 dicembre 2020, potrà essere comunicata fino al 2 dicembre 2020. Per essere valida ai fini della fatturazione, l’autolettura deve essere eseguita attraverso i seguenti canali:
– Internet: accedendo alla pagina www.acquedottolucano.it nella sezione “Autolettura”;
– Telefono: contattando il numero verde 800 992 292 (Digitare tasto 1);
– SMS: al numero 339 994 18 02
– Telegram: registrandosi al servizio di autolettura
Prima di procedere all’autolettura è necessario avere con sé i seguenti dati reperibili in fattura: Codice Cliente, ULM e lettura.
“L’autolettura consente a ciascun utente di aggiornare periodicamente la situazione dei consumi in bolletta, attraverso modalità semplici, veloci ed in maniera autonoma – afferma l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Giandomenico Marchese. La lettura del misuratore effettuata costantemente, inoltre, porta con sé un ulteriore vantaggio per gli utenti, ossia di riscontrare eventuali consumi anomali derivanti da guasti o perdite ed intervenire tempestivamente. Soprattutto in questo delicato e particolare momento di emergenza sanitaria – prosegue Marchese -, pur continuando, al momento, ad effettuare le letture dei contatori attraverso gli operatori di Acquedotto Lucano, è indispensabile la collaborazione degli utenti per ottenere consumi reali ed effettivi attraverso la comunicazione dell’ autolettura del proprio contatore”.
  

Vitivinicoltura: Alsia, confronto con operatori del settore

Sperimentazione, servizi di consulenza mirati, formazione, trasferimento delle innovazioni per consentire alla vitivinicoltura lucana di vincere la sfida dei mercati non solo sul piano della qualità ma anche su quella dei costi di produzione. È quanto emerso nel secondo incontro tematico promosso il 17 novembre scorso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per costruire in modo condiviso il programma triennale 2021-2023 delle attività dell’Agenzia.
“Dopo esserci confrontati con il comparto della ricerca – ha spiegato il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi – attraverso un incontro che ha coinvolto l’Università degli Studi della Basilicata e del CREA-VE, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Turi (BA), oltre che il Centro ricerche dell’Agenzia “Metapontum Agrobios” e i tecnici 3 delle Aziende agricole sperimentali dimostrative dell’ALSIA impegnate nel comparto, abbiamo voluto incontrare produttori e trasformatori attivi sul territorio regionale per meglio calibrare, sulla base delle risorse disponibili, le attività più utili alle aziende”.
Punto di partenza del nuovo confronto, tenuto in videoconferenza su piattaforma Zoom, è stata l’enunciazione delle linee di attività già messe in campo dall’ALSIA nel comparto vitivinicolo. In particolare, in questi anni, l’Agenzia ha indirizzato il suo intervento sulla salvaguardia e caratterizzazione della biodiversità autoctona a rischio estinzione, sulla valutazione di nuove o antiche varietà da iscrivere al registro nazionale vitivinicolo, oltre che sulla partecipazione ad attività di ricerca e al trasferimento dell’innovazione. A queste attività si affianca l’erogazione di servizi specialistici, come il monitoraggio fitosanitario, la formazione e controllo dei Centri privati di controllo e taratura delle irroratrici, la consulenza aziendale per l’applicazione del Pan.
Da produttori e trasformatori è arrivato forte il bisogno di mantenere aperto il confronto con le aziende e la necessità di ricevere supporto costante dall’ALSIA per spingere sulla meccanizzazione delle aziende medio-piccole, e sulla formazione per disporre di personale qualificato e puntare di più sull’enoturismo.
Una sollecitazione accolta in pieno dal direttore Crescenzi che ha ricordato come il servizio gratuito di consulenza fitosanitaria dell’ALSIA, che rientra in uno specifico progetto approvato dalla Regione Basilicata a valere sulla Misura 2.1 del PSR 2014-20, va proprio in questa direzione.
“Ogni azienda – ha sottolineato  Crescenzi – potrà usufruire gratuitamente di un’analisi dei punti critici aziendali e delle possibili soluzioni e di consulenze, tra cui: quella fitosanitaria per la gestione aziendale finalizzata all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; quella sull’innovazione di tecniche e prodotti fitosanitari; quella sull’uso razionale delle macchine irroratrici dei prodotti fitosanitari; quella come supporto alla diagnosi di fitopatie e consigli di prevenzione e lotta”.

Al: lavori riorganizzazione sistema idrico aree rurali di Bella

Sono stati consegnati da Acquedotto Lucano Spa all’impresa aggiudicataria, i lavori di realizzazione del progetto di “riorganizzazione del sistema idrico delle aree rurali in agro del Comune di Bella”, che rientra tra quelli finanziati con la delibera CIPE n. 79 del 2012 a valere sui fondi FSC – Delibera CIPE 79/2012- Obiettivi di servizio, per un importo complessivo di 900 mila euro.
L’intervento – spiega una nota di Acquedotto Lucano –  si è reso necessario per integrare la dotazione idrica di alcune importanti zone rurali del Comune di Bella, risultata negli ultimi anni insufficiente, sia per le mutate esigenze antropiche sia per il recente sviluppo nella zona di moderne aziende agricole. La riorganizzazione del sistema consentirà , in particolare, il potenziamento del sistema di adduzione e distribuzione a servizio della frazione di S. Antonio Casalini e di altre aree limitrofe.
Il progetto tiene conto non solo dell’esigenza prioritaria di integrazione della risorsa idrica, ma anche del raggiungimento contestuale di obiettivi ambientali e gestionali attraverso l’utilizzo di tecnologie in grado di garantire le prestazioni minime richieste ed una più efficiente gestione.
Il materiale scelto per le nuove condotte è in polietilene ad alta densità che garantisce un’ottima durabilità con diametri tali da assicurare una buona e regolare distribuzione della risorsa, onde efficientare il servizio e consentire una riduzione dei costi di manutenzione.
“Il potenziamento del sistema di adduzione e distribuzione nel territorio di Bella, scopo principale del progetto di riorganizzazione – dichiara l’amministratore unico di Acquedotto Lucano Spa, Giandomenico Marchese –si inserisce tra gli obiettivi strategici di ottimizzazione del servizio idrico integrato e consentirà, tra l’altro, la risoluzione della problematica legata alla continuità del servizio, nonchè il superamento dei deficit strutturali delle reti e degli impianti del territorio interessato dal progetto. L’impegno del gestore nell’adeguamento degli schemi idrici intercomunali del Marmo e del Melandro – conclude Marchese – proseguirà in questa direzione e verso la realizzazione di altri importanti investimenti che in futuro potranno limitare perdite e disagi migliorando il servizio reso ai cittadini”
L’intervento per la riorganizzazione del sistema idrico delle aree rurali in agro del Comune di Bella si va ad aggiungere ad altri progetti di adeguamento previsti nella zona del Melandro, alcuni dei quali già realizzati, altri in fase di aggiudicazione.
  

Matera 2019, on line il manuale realizzato per “So Far So Close”

Il tema della vicinanza, in risposta al distanziamento fisico, è stato centrale nel Festival “So far, so close” prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, svolto a Matera e in diversi comuni della Basilicata dal 12 settembre al 24 ottobre 2020: vicinanza sia in termini di nuove relazioni tra le persone sia tra aree urbane e aree remote, in un percorso di ripensamento che potesse definire nuovi rituali dello stare insieme e nuove modalità di fruizione dello spazio pubblico.

La ricerca su soluzioni possibili, strategie ed esperienze maturate nell’ambito del Festival e, più in generale, nel settore dello spettacolo dal vivo in risposta alle limitazioni, è confluita nel manuale “So Far So Close. Pratiche di vicinanza infra-pandemiche”, curato dalla Open Design School, il laboratorio di design partecipativo di Matera 2019. Il Manuale, pubblicato oggi sul sito ods.matera-basilicata2019.it (distribuito con licenza Creative Commons CC BY-SA-NC in forma digitale e liberamente stampabile), ha analizzato i progressivi cambiamenti riguardanti la regolamentazione e le linee guida per lo spettacolo dal vivo ed è organizzato in tre sezioni:

“SO FAR. Ampliare il campo d’indagine”, la parte di ricerca e di approfondimento sulle tematiche che gravitano attorno ai nuovi rituali imposti dal virus, con contributi di artisti, architetti, ricercatori, scienziati, filosofi, antropologi e organizzatori di eventi a cui è stata chiesto di rispondere alla domanda “Quali esercizi di vicinanza proponi per questa fase infra-pandemica?”; “APPARATI. Normative e soluzioni possibili”, la raccolta dei DPCM, degli articoli e dei progetti che hanno accompagnato la fase di ricerca, riferimenti e casi studio che presentano possibili soluzioni creative o spunti di riflessione rispetto alle nuove norme per il contenimento del contagio, con una selezione di manuali, guide e strumenti disponibili; “SO CLOSE. Sperimentare sul campo”, la sezione strettamente operativa che comprende gli strumenti, il metodo di indagine, i progetti, le strutture e i visual ideati, i casi studio affrontati, con l’analisi delle criticità e la restituzione dei risultati e delle soluzioni adottate.

Ad aprire il Manuale è la prefazione del Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, che sottolinea: “Il filo conduttore che ha animato il Festival So Far So Close è stata la ricerca sulla vicinanza, in tutti i suoi molteplici aspetti, in un tempo di relazioni liquide, digitali e virtuali e di dialettica tra centro e periferia, tra vecchie e nuove marginalità, tra realtà urbane e paese e borghi. Più che un Manuale, un seme, un contributo alla riflessione che manterrà una sua fecondità anche quando questo periodo difficile sarà finito”.

Fra i numerosi contributi, anche quelli di Maurizio Carta – urbanista, Maurizio Ferraris – filosofo, Patrizia Giancotti, antropologa, Janet Hetman – architetto, Bertram Niessen – Direttore scientifico di cheFare, Alessandra Pioselli – critico d’arte e curatrice, Marco Petroni – teorico del design. É inclusa una sezione di interviste ad alcuni degli artisti protagonisti del Festival, come il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, il regista e performer Antonio Tagliarini, il coreografo Michele Di Stefano, la danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, l’artista attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica Luigi Coppola, insieme a Joseph Grima, Ideatore di Open Design School.

“Sin dall’inizio – spiega la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino – abbiamo immaginato, insieme a Rita Orlando, di realizzare, a complemento del Festival, un Manuale open source che narrasse il lavoro di ricerca e sperimentazione condotto da Open Design School e raccogliesse anche altri esercizi di vicinanza fatti da designer, artisti, curatori in questo periodo distopico. Un Manuale che possa essere un ulteriore momento di riflessione e di rigenerazione, perché, come abbiamo imparato dal percorso di Matera 2019, il limite è un nuovo inizio”.

“La co-progettazione, insieme all’imparare facendo, è un assunto fondamentale della metodologia di Open Design School – evidenzia Rita Orlando, la manager della School per la Fondazione Matera Basilicata 2019 -. In questo caso, è un principio che ha informato non solo il disegno degli spazi performativi, insieme agli artisti, ma anche lo studio dei comportamenti sociali derivati dalla pandemia, insieme alle comunità, e la loro declinazione in chiave progettuale per un nuovo paradigma di definizione condivisa dello spazio pubblico / collettivo, inteso come momento di incontro di diverse visioni e tensioni sociali”.

Questa ricerca-azione è intesa come un continuo work in progress, un diario di bordo open-source, utile alla mappatura dei casi studio, alla raccolta di testimonianze e ad aggregare le informazioni reperite in itinere. L’auspicio è che i contenuti di questo Manuale vengano utilizzati, arricchiti, discussi, modificati e perfezionati da chiunque ne vorrà far uso.

Laboratori Arpab, si completano le procedure di accreditamento

“L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata sta completando la procedura di accreditamento dei laboratori di prova”.

Lo rende noto la stessa Agenzia con una nota nella quale si evidenzia che “in conformità con l’art.12 della legge 132/2016 sulla ‘Rete nazionale dei laboratori accreditati’, con cui le agenzie per la protezione dell’ambiente sono tenute ad applicare i metodi elaborati e approvati dal Sistema nazionale come metodi ufficiali di riferimento, anche l’Arpab garantirà l’uniformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 che specifica i requisiti generali per la competenza, l'imparzialità e il regolare funzionamento dei laboratori.
Sono state definite, in particolare, le tempistiche per l’ultimazione dei lavori tecnici: sei mesi i tempi stimati per i laboratori di Potenza e tre per quelli di Metaponto che coincideranno con il trasloco e la custodia degli strumenti evitando, anticipatamente, l’interruzione delle attività”.

“Il percorso intrapreso, articolato e impegnativo, rappresenta un riconoscimento indispensabile per l’Agenzia lucana preposta alla protezione dell’ambiente che finora non aveva mai adeguato formalmente i propri laboratori ai requisiti generali di competenza rilasciati da ‘Accredia’, l’Ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano” ha puntualizzato il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci.

Accredia, infatti, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica e dei laboratori di prova e taratura. Al percorso di accreditamento, inoltre, si affianca anche quello della certificazione di qualità delle attività laboratoristiche per il continuo miglioramento delle prestazioni.

“E’ un passo importante che l’Arpab attendeva da tempo ed è finalizzato a rendere più efficiente il controllo ambientale e a colmare una lacuna ormai non più sostenibile – ha evidenziato il direttore Antonio Tisci -. Quando la procedura di accreditamento sarà completata, finalmente anche l’Agenzia per l’ambiente della Basilicata avrà laboratori la qualità delle cui procedure sarà perfettamente e completamente certificata e riconosciuta”.

Alsia: incontro con viticoltori su programma attività 2021-2023

Le attività per la vitivinicoltura in Basilicata saranno al centro del secondo incontro tematico promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per mercoledì 18 novembre 2020, alle ore 16.00, per costruire in modo condiviso il programma triennale 2021-2023 dell’Agenzia.
Lo aveva già annunciato nell’ottobre scorso il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, al termine del primo confronto, in quella occasione con il comparto della ricerca, che aveva coinvolto l’Università degli Studi della Basilicata e del CREA-VE, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Turi (BA), oltre che il Centro ricerche dell’Agenzia “Metapontum Agrobios” e 3 delle Aziende agricole sperimentali dimostrative dell’ALSIA.
L’incontro, che anche in considerazione della attuale emergenza sanitaria da covid-19 si terrà in videoconferenza su piattaforma Zoom, coinvolgerà viticoltori, trasformatori e produttori attivi sul territorio regionale.
“In vista della redazione ed approvazione del Programma triennale delle attività ALSIA 2021-2023 – fa sapere il direttore dell’ALSIA, Crescenzi – l’Agenzia sta organizzando alcuni incontri tematici finalizzati non solo a divulgare in modo mirato i risultati delle attività già in corso, ma anche a valutare lo stato di ciascun comparto produttivo, ed in particolare il loro fabbisogno in termini di trasferimento dell’innovazione, di formazione e di divulgazione”.

  

Alsia, il 19/11 seminario “Da controllo mosca a qualità olio Evo”

“Dal controllo della mosca alla qualità dell’olio EVO”: se ne parlerà nel seminario in videoconferenza promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in programma giovedì 19 novembre, dalle ore 17.00, su piattaforma Zoom e in diretta streaming sulla pagina Facebook di “ALSIA Basilicata”.
La qualità dell’olio EVO è la chiave per la redditività della coltura e la qualità parte dal campo fino a coinvolgere le successive fasi di lavorazione in frantoio. Il seminario sulla difesa della coltura dell’olivo, con particolare riferimento ai metodi di controllo della mosca delle olive, fornirà gli aggiornamenti ed i risultati delle attività di prove di campo realizzate in Basilicata. Verranno inoltre presentati alcuni studi in corso sul progetto O.R.G.Oli.O. Lucano, che ambisce ad aumentare le basi conoscitive utili per aumentare la redditività delle aziende olivicole, rispettando la sostenibilità ambientale del processo produttivo.
A introdurre i lavori sarà il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi. Seguiranno gli interventi di Arturo Caponero e Giovanni Lacertosa (ALSIA) sul tema “Qualità delle olive e controllo della Bactrocera oleae in Basilicata: aggiornamenti”, e quello di Giuseppe Montanaro, dell’Università degli studi della Basilicata, su “Indici di qualità delle olive e livello di polifenoli: primi risultati delle attività del progetto O.R.G.Oli.O. Lucano”.
Finanziato con la misura 16.2 del PSR 2014/2020 della Regione Basilicata, O.R.G.Oli.O. LUCANO è un partenariato composto da attori del mondo produttivo e della ricerca, con capofila il Consorzio di tutela della denominazione di origine protetta dell’olio extravergine di oliva “Vulture”. L’obiettivo del progetto è quello di favorire la “cooperazione” e lo scambio di conoscenze, per generare nuove idee e trasformare la conoscenza in soluzioni mirate da mettere rapidamente in pratica.
Per partecipare alla videoconferenza occorre compilare il modulo “ISCRIVITI” dell’evento pubblicato sul sito dell’ALSIA all’indirizzo https://bit.ly/ALSIA-moscaolive.

   

Consulenza fitosanitaria, dal 19/11 le domande all’Alsia

Mancano pochi giorni all’apertura del Bando per i Servizi di consulenza dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura: a partire dal 19 novembre, e per i 30 giorni successivi, le aziende agricole della Basilicata potranno richiedere per il prossimo triennio una consulenza diretta e gratuita per migliorare la gestione sostenibile dei prodotti fitosanitari, con effetti positivi sull’economia aziendale, sull’impatto ambientale e sulla qualità dei prodotti agricoli.

Il Bando è stato emanato dall’ALSIA con Delibera Direttoriale n. 102 del 6 ottobre 2020, con riferimento al progetto della stessa Agenzia approvato dalla Giunta della Regione Basilicata con Delibera n. 805 del 6 novembre 2019, a valere sulla Sottomisura 2.1 del PSR 2014-2020 della stessa Regione (“Sostegno per l'utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende”).

Con l’emanazione del Bando, prende avvio il progetto dell’ALSIA che, nel prossimo triennio, potrà coinvolgere fino a 842 aziende agricole lucane. Obiettivo prioritario del progetto è quello di fornire, a livello regionale, un servizio di consulenza specialistica diretta agli imprenditori agricoli, a supporto delle scelte gestionali per la difesa integrata e biologica delle colture agrarie, in linea con gli indirizzi e le normative comunitarie e nazionali per la sostenibilità ambientale delle attività agricole.

L’analisi del fabbisogno, infatti, ha evidenziato che un elevato numero di aziende agricole lucane è gestito da imprenditori con carente preparazione tecnica nella gestione della difesa fitosanitaria, localizzate in aree con agricoltura intensiva e fragili da un punto di vista ambientale, come la pianura metapontina. Il progetto si rivolge quindi prioritariamente a queste aziende, con particolare riferimento a quelle che utilizzano maggiormente agrofarmaci e sono condotte da giovani imprenditori.

La consulenza consentirà alle aziende agricole aderenti di migliorare l’organizzazione aziendale per la gestione dei prodotti fitosanitari, le strategie di difesa integrata e biologica, la corretta distribuzione dei prodotti fitosanitari e la sostenibilità ambientale.

Ogni azienda usufruirà gratuitamente di un’analisi dei punti critici aziendali e delle possibili soluzioni, e di consulenze tra cui: quella fitosanitaria per la gestione aziendale, finalizzata all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; quella sull’innovazione di tecniche e prodotti fitosanitari; quella sull’uso razionale delle macchine irroratrici dei prodotti fitosanitari; quella come supporto alla diagnosi di fitopatie e consigli di prevenzione e lotta.

Il progetto di consulenza che vedrà impegnata l’ALSIA, presenta caratteri di originalità nelle modalità operative dell’applicazione della Misura 2.1 del PSR 2014/2020 rispetto alle altre regioni italiane, e per questo è seguito con attenzione come possibile esempio di best practice da considerare per il prossimo settennio della PAC (Politica agricola comunitaria) per utilizzare i Servizi tecnici regionali a supporto delle aziende agricole per la corretta applicazione di misure agro-climatico-ambientali sempre più complesse.

Gli imprenditori agricoli aderenti al Bando, inoltre, usufruiranno dei servizi on-line dell’ALSIA, con personalizzazione alle specifiche realtà aziendali (come ad esempio il consiglio irriguo e il consiglio sulla difesa fitosanitaria basati sui dati agrometeorologici, o il monitoraggio fitosanitario e l’uso dei modelli previsionali per la gestione delle principali fitopatie e parassiti animali), con possibilità di accedere, con priorità, ai corsi organizzati dall’Agenzia per l’abilitazione o il rinnovo del patentino per l’uso dei prodotti fitosanitari o a iniziative di aggiornamento professionale nei diversi settori dell’agro-industria.

L’erogazione dei servizi di consulenza alle aziende sarà assicurata da circa 30 Consulenti fitosanitari dell’ALSIA che potranno avvalersi di una consolidata struttura tecnica e amministrativa dell’Agenzia (Servizio agrometeorologico lucano, Servizio regionale di controllo delle irroratrici, Servizio di difesa integrata, Servizio di previsione e avvertimento, Rete di monitoraggio regionale, Laboratori fitopatologico, Servizio informatico e comunicazione, Area amministrativa).

La procedura di presentazione delle domande di consulenza è a sportello. I richiedenti devono essere titolari di aziende agricole in possesso di fascicolo aziendale. Per l’accettazione delle domande si terrà conto dei 5 criteri di priorità considerati nel progetto. La domanda di partecipazione potrà essere compilata on-line sul sito web dell’Alsia, inviata tramite PEC o consegnata a mano al protocollo dell’ALSIA per 30 giorni a partire dalle ore 8.00 del 19 novembre 2020.

Tutte le informazioni relative al Bando e la modulistica sono reperibili sul sito dell’ALSIA

Evento di spill al Centro Olio, proseguono indagini sul terreno

Proseguono le attività di controllo dei tecnici dell’Arpab sull’evento di spill verificatosi lo scorso 31 ottobre all’interno dell’area C.O.V.A.
L’approfondimento delle indagini, attraverso sopralluoghi continui, riguarda i campionamenti di terreno alle diverse profondità in prossimità del punto interno della condotta di reiniezione pozzo “Costa Molina 2” interessato dalla perdita delle acque di processo.
Lo rende noto l'Arpab. 
Le attività dei tecnici sono in costante evoluzione e prevedono non solo il prelievo di suolo a quote inferiori ma anche delle acque di falda in corrispondenza dei piezometri presenti sia all’interno che all’esterno dell’ area interessata dallo spill.
Gli approfondimenti sulle acque si rendono tanto più urgenti anche alla luce della comunicazione pervenuta dai tecnici Eni, in ottemperanza agli articoli 242-249 del D.Lgs 152/2006, di un superamento di un solvente clorurato cancerogeno (il triclorometano) risultato presente in quantità 100 volte superiore al limite normativo.
“Dopo gli accertamenti in pronta reperibilità del 31 ottobre con i primi risultati parziali divulgati ieri, ARPAB ha intenzione di proseguire in ulteriori e sempre più approfondite verifiche per non lasciare alcun dubbio circa la presenza di inquinanti oltre le soglie consentite dalla legge” ha ribadito il Direttore Generale Antonio Tisci.
“Continueremo a eseguire controlli fino a quando non avremo l’assoluta certezza che l’evento non ha procurato danni. Sarà oggetto di particolare attenzione, ha concluso il vertice dell’ARPAB Tisci, il superamento dell’analita triclorometano; pertanto dobbiamo immediatamente verificarne l’origine e che non ci siano ulteriori propagazioni dello stesso.”
  

Perdita Centro Olio Viggiano, esiti campione terreno prelevato

Sono stati resi noti gli esiti sul campione di terreno a fondo dello scavo prelevato dai tecnici dell’Arpab lo scorso 31 ottobre all’interno dell’area Cova a seguito di una perdita (spill) in prossimità del punto interno della condotta di reiniezione pozzo “Costa Molina 2” che ha interessato la linea che collega le pompe temporanee.

“I tecnici del Laboratorio chimico, diretto da Bruno Bove – informa una nota dell’Arpab -, hanno riscontrato che, sul campione interessato dal fenomeno di spill, tutti i parametri analizzati (metalli pesanti, idrocarburi leggeri e pesanti, composti organo-alogenati e idrocarburi policiclici aromatici) rientrano nei limiti previsti dalla normativa vigente. La perdita riguardava le acque di processo a valle del trattamento che contengono concentrazioni di idrocarburi tra 40 e 60 milligrammi per litro. In precedenza, limitatamente al periodo estivo, gli unici sforamenti sulle acque sotterranee del Cova in corrispondenza dei piezometri Pz9 e Pz7 hanno riguardato i parametri di dicloroetilene nel mese di luglio e del manganese ad agosto. A trasmetterlo i tecnici dell’Ufficio “Acqua, controlli, risorse idriche e scarichi” coordinato dalla da Adele Camardese. I rapporti di prova saranno consultabili sul sito nei prossimi giorni”.

Etichettature oli ottenuti da olive: concluso seminario Alsia

L’etichetta è la “carta d’identità” di un olio extravergine di oliva. Un’etichetta chiara e completa è una valida garanzia della qualità di un prodotto, e garantisce la tutela del consumatore.
E’ quanto emerso nel corso del seminario sul tema “Etichettatura degli oli ottenuti dalle olive”, promosso in videoconferenza dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, nell’ambito del progetto O.R.G.Oli.O. LUCANO, finanziato con la misura 16.2 del PSR 2014/2020 della Regione Basilicata.
“Quello della corretta etichettatura è un tema quanto mai importante – ha sottolineato il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, introducendo i lavori – ora che l’Olio Lucano ha ottenuto il riconoscimento definitivo del marchio comunitario IGP. L’Agenzia, in perfetta sintonia con il lavoro del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e del suo assessore Francesco Fanelli, è impegnata a promuovere tutte le iniziative necessarie a sostenere e valorizzare un settore di eccellenza dell’agricoltura lucana. Sappiamo bene – ha concluso Crescenzi – che non tutti gli oli sono uguali. La correttezza di un’etichetta è la base indispensabile non solo per aiutare il consumatore a scegliere in maniera consapevole, ma anche per dare il giusto valore a quello che è contenuto nella bottiglia stessa”.
Il compito di illustrare norme e regole di una corretta etichettatura è stato affidato ad Alfredo Marasciulo, capo del panel dell’Università di Bari – riconosciuto dal MIPAAF, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – che ha fornito un quadro di riferimento chiaro su come orientarsi tra regolamenti, direttive comunitarie e disposizioni legislative nazionali. In particolare Marasciulo si è soffermato su quali siano le informazioni obbligatorie da riportare in etichetta, quali facoltative (distinte fra facoltative e libere) e, aspetto non meno importate, quali sono le informazioni che non possano essere riportate. Sono state, inoltre, fornite indicazioni circa il “modo” e il “dove” le informazioni obbligatorie debbano essere riportate. Un tema di interesse non solo per i produttori, ma anche per i consumatori. Saper leggere correttamente un’etichetta è indispensabile per poter orientare le scelte di acquisto in modo consapevole senza farsi abbagliare dal minor prezzo del prodotto.
All’incontro sono intervenuti, inoltre, i funzionari dell’ALSIA Pietro Zienna e Antonio Buccoliero, che ha fornito maggiori dettagli sul progetto O.R.G.Oli.O LUCANO. Un partenariato – quello del progetto – composto da attori del mondo produttivo e della ricerca, con capofila il Consorzio di tutela della denominazione di origine protetta dell’olio extravergine di oliva “Vulture”. L’obiettivo del progetto è quello di favorire la “cooperazione” e lo scambio di conoscenze, per generare nuove idee e trasformare la conoscenza in soluzioni mirate da mettere rapidamente in pratica.
In questo scenario la realizzazione di nuove attività progettuali, cosi come previsto nel PSR, viene affrontato con approccio “bottom up” (dal basso verso l’alto) quindi partendo dalle esigenze, dai bisogni e dalle problematiche espresse dalla base produttiva per essere trasmesse al mondo della ricerca e individuare le opportunità di innovazione già disponibili e pronte da trasferire.
Quella della corretta etichettatura è una delle problematiche emerse in sede di confronto fra i partner del progetto O.R.G.Oli.O. Lucano, per via del mancato riconoscimento della qualità dell’olio da parte dei consumatori, spesso convinti che non ci siano differenze fra le diverse categorie commerciali di olio. Da qui l’introduzione nel progetto di azioni rivolte ad accrescere le conoscenze dei consumatori e consentire la distinzione tra i diversi tipi e qualità di olio.
  

Innalzamento torcia Tempa Rossa: nuovo intervento tecnici Arpab

Il 4 novembre i tecnici dell’ARPAB si sono recati nell’impianto “Tempa Rossa” di Total, a Corleto Perticara, per accertare le cause e le eventuali ripercussioni ambientali di un innalzamento della torcia verificatosi intorno alle ore 20:30. Le operazioni sono iniziate alle ore 23:50 del 4 novembre, per concludersi intorno alle ore 01:30 del 5 novembre.
Lo rende noto l'Arpab in un comunicato stampa . 
Durante il sopralluogo, i tecnici della Total hanno riferito che si è verificata una perdita di gas propano, a servizio del circuito di raffreddamento dell’impianto, da una saldatura di un bocchello per la connessione di un manometro funzionale alla misurazione della pressione dello stesso gas. Il bocchello ha subito una obsolescenza non prevedibile, considerata la sua recente installazione.
La perdita di propano ha causato la depressurizzazione delle unità 35 (che provvede alla rimozione dell’umidità del gas naturale) e 36 (che raffredda il gas naturale disidratato per condensare gli idrocarburi più pesanti), con conseguente innalzamento della torcia.
In conseguenza di questa anomalia, i tecnici della Total hanno provveduto a portare l’impianto alle condizioni della minima portata produttiva per garantire il funzionamento stabile delle unità di trattamento del gas acido (32 e 33) ed evitare la combustione dello stesso in torcia, con fuoriuscita di odori intensi e sgradevoli.
I funzionari ARPAB hanno verificato i report relativi ai parametri registrati dalle quattro centraline di qualità dell’aria limitrofe all’impianto (Guardia Perticara, Gorgoglione, Pietrapertosa e Corleto Perticara) durante tutta la giornata del 4 novembre. I parametri non superavano i valori di soglia previsti dalla normativa vigente.
L’indomani, 5 novembre, hanno visionato i dati delle centraline di qualità dell’aria (rilevati dal 4 novembre alla mattina del 5 novembre) con particolare riferimento ai parametri di rilevanza per le attività condotte presso l’impianto ovvero biossido di zolfo (SO2), acido solfidrico (H2S), idrocarburi non metanici (NMHC) e benzene (C6H6), verificando l’assenza di impatti significativi e negativi sulla qualità dell’aria a seguito dell’evento occorso.
Il Direttore Generale dell’Agenzia Antonio Tisci ha espresso apprezzamento ai tecnici ARPAB, la dirigente Dott.ssa Adele Camardese e l’Ing. Vito Lanorte, per l’intervento in situ dello scorso 4 novembre.
“Teniamo la guardia alta, ha sottolineato. Questa ultima ispezione è seguita alle precedenti del 18, 22 e 28 ottobre sulle anomalie già verificatesi dell’innalzamento della fiamma in torcia.”
Il primo episodio, causato dal temporaneo malfunzionamento del compressore del gas metano e dell’impianto di trattamento gas acidi TGT. I successivi, per una perturbazione della rete vapore –con conseguente interruzione sia delle unità di processo nn. 33-34-35-36- 37e 40 che dell’energia elettrica per la rottura di un trasmettitore di livello.
“Puntuale e tempestivo l’intervento dei tecnici ARPAB che hanno valutato quanto impattanti per l’ambiente siano stati gli innalzamenti anomali della torcia nei diversi eventi, ha ricordato il Direttore Generale Tisci. La Rete di monitoraggio dell’ARPAB ha evidenziato che non sono stati segnalati allarmi relativi al superamento dei valori-soglia nei quattro eventi”.
E’ stato puntualizzato, inoltre, che riguardo alla segnalazione del 22 Ottobre 2020 i dati del Sistema Monitoraggio Emissioni (SME) dei camini interessati sono risultati tutti nei limiti di legge eccetto che per il parametro dell’anidride solforosa (SO2).
Per l’evento occorso a completamento della verifica e per prepararsi ad eventuali ulteriori scenari è stato effettuato lo studio di dispersione degli inquinanti in atmosfera emessi dallo stabilimento TOTAL utilizzando il modello lagrangiano a particelle spray considerando le sole emissioni dell’impianto senza considerare le altre eventuali fonti di pressione che esistono ed insistono sul territorio.
I risultati ottenuti mostrano un’area di impatto che si sviluppa prevalentemente nella direzione sud-sudest rispetto all’impianto Centro Olio Tempa Rossa. (La relazione completa sarà pubblicata sul sito web di ARPAB).
“In questa settimana, infine, il mezzo mobile dell’Arpab per la qualità dell’aria sarà presente nella zona di Tempa Rossa per rilevare i parametri ed eventuali sforamenti – ha concluso Tisci – Stiamo verificando la possibilità di consentire ai cittadini di esaminare in real time i rilevamenti tramite l’installazione di un totem.”

  

Matera 2019, archiviato procedimento Anac su datl sito web

A seguito della verifica di tutte le informazioni presenti sul sito web istituzionale della Fondazione Matera- Basilicata 2019, l'Anac ha comunicato "l'archiviazione della richiesta di notizie ai sensi dell'art. 4 del Regolamento sanzionatorio in ragione della non ricorrenza dei presupposti per l'avvio del procedimento sanzionatorio stante l'intervenuta implementazione dei dati richiesti nel sito web istituzionale della Fondazione, come riscontrato da successiva verifica".
"Grazie a un lavoro fatto in sinergia con i referenti dell'Anac e con il personale amministrativo della Fondazione- spiega il Segretario Generale e manager amministrativo e finanziario ad interim della Fondazione, Giovanni Oliva – abbiamo completato l'inserimento di tutte le informazioni che risultavano non presenti nella sezione Amministrazione Trasparente del nostro sito web. Le segnalazioni fatte dall'Anac erano in gran parte di tipo formale, per cui non andavano a inficiare la trasparenza e legalità delle attività della Fondazione, ma in ogni caso necessarie per l'implementazione del sito dedicato".
 

Scomparsa Gigi Proietti, il cordoglio di Matera 2019

"La scomparsa di Gigi Proietti ci riempie di dolore. L'intero programma della Capitale Europea della Cultura è legato alla figura del grande maestro che aprì ufficialmente le manifestazioni del 2019 in quella giornata indimenticabile del 19 gennaio".
Da Piazza San Pietro Caveoso e dalle vie dei Sassi, davanti a migliaia di cittadini, sotto una pioggia che lo stesso definì beneaugurante, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l'allora ministro dei beni Culturali Alberto Bonisoli, Proietti aprì i festeggiamenti con un omaggio alla città dei Sassi: "Io definisco Matera, la città più antica delle continue rinascite, dei continui rinascimenti. Speriamo che questa città del Sud possa far sentire la sua voce ai grandi capi di stato europei. La globalizzazione può funzionare se parte dalla globalizzazione delle culture: quando i popoli si devono conoscere, devono farlo dalle loro radici, dai loro valori. Solo così si potrà avere un'Europa diversa e nuova. Forse può essere un discoro utopistico, ma un po' di utopia non guasta mai".
"Della sua abilità istrionica, Proietti diede prova anche in quella serata, recitando i versi di alcuni grandi poeti italiani, fra cui quelli di Rocco Scotellaro, proposti in una versione cantata della poesia 'E' fatto giorno' con l'accompagnamento di tre musicisti materani. Un orgoglio per tutti i lucani che in quella serata si univano per festeggiare l'inizio di un anno straordinario. Matera e la Basilicata lo ricorderanno per sempre".
E' quanto dichiara la Fondazione Matera Basilicata 2019
 

 

Tisci: al Cova sopralluogo congiunto Regione-Arpab

Sopralluogo congiunto da parte dei tecnici Arpab e della Regione Basilicata, il 31 ottobre presso il Centro Olio di Viggiano.
I tecnici dell’Arpab hanno accertato una perdita all’interno dell’area Cova in prossimità del punto interno della condotta di reiniezione pozzo Costa Molina 2 che ha interessato la linea che collega le pompe temporanee.
La perdita riguarda le acque di processo a valle del trattamento che contengono concentrazioni di idrocarburi tra 40 e 60 milligrammi per litro.
Il sopralluogo è proseguito con le operazioni di scavo preliminari finalizzate ad individuare l’estensione dell’area interessata alle perdite con i relativi campionamenti su un tratto di circa 40 metri.
I Tecnici Arpab hanno effettuato un campionamento del terreno a fondo dello scavo che verrà esaminato nei prossimi giorni nei laboratori della struttura.
Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata ha chiesto un puntuale report sulle attività previste dalla normativa e dalle autorizzazioni.
“E’ stata un’azione compiuta in modo sinergico, a seguito di una informale segnalazione pervenuta dall’assessore Rosa al sottoscritto – ha dichiarato il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci – che dimostra l’attenzione che il Dipartimento e l’Arrpab ripongono sempre più rigorosamente sui controlli ambientali. Il tempo in cui ci si affidava ciecamente alle rassicurazioni delle compagnie petrolifere è definitivamente concluso”.
“Nei prossimi giorni l’Arpab compirà gli accertamenti sui campioni prelevati e verificherà se sussiste la necessità di ulteriori approfondimenti comunicando tutto alla Regione Basilicata” ha aggiunto Tisci.
“Il mio personale ringraziamento ai tecnici dell’Arpab Bianchini e Lancellotti per la puntualità dell’attività di accertamento e per la precisione del report, ai funzionari del
Dipartimento Ambiente e Energia nonché al direttore tecnico sScientifico Achille Palma per aver coordinato i lavori”.
“Ora saranno i tecnici dei laboratori dell’Arpab ad accertare se la perdita delle acque di processo ha causato o è potenzialmente in grado di avere conseguenze in termini di danno ambientale”, ha concluso Tisci.

Ontologia in agricoltura, il 5 novembre videoconferenza Alsia

“Ontologia per l’agricoltura. Perché formalizzare la conoscenza nell’agroindustria?” Sarà questo il tema della videoconferenza, organizzata dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in programma giovedì 5 novembre 2020, alle ore 17.00. La videoconferenza rientra nel progetto europeo Horizon 2020 “RUC-APS” – RISE EU, del quale l'ALSIA è partner, e che si occupa dello sviluppo di sistemi intelligenti ed informatici a supporto della filiera agro alimentare e del miglioramento genetico delle piante.

La filiera dell’agroindustria coinvolge diversi settori e molte figure professionali. Il linguaggio e la terminologia utilizzati non sempre sono comuni. È questa la ragione per cui, a volte, si creano equivoci e vere e proprie barriere comunicative che compromettono l’interoperabilità. Un inconveniente, questo, che può verificarsi tra agricoltori e tecnici o tra distributori e rivenditori. E le cose diventano ancora più complicate quando ci sono relazioni e scambi internazionali con l’uso di lingue diverse.

L’ontologia è la “specificazione di una concettualizzazione” e può aiutare la comunicazione e l’interoperabilità anche nel settore primario, tanto che la FAO ha creato un “Servizio di Ontologia agricola” con l'obiettivo di strutturare e standardizzare la terminologia agricola, con l’ausilio dei moderni supporti informatici.

Il seminario proposto dall’ALSIA vuole essere una riflessione sul tema della comunicazione ed è rivolto non solo ai tecnici ed ai divulgatori ma anche agli operatori della filiera che dal campo porta i prodotti agricoli al consumatore. Alla sessione interverranno, dopo i saluti del direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, Mario Lezoche della University of Lorraine (Francia) sull’Ontologia in agricoltura, Jorge Hernandez dell’Università di Liverpool sul Progetto Ruc-Aps, e Rina Iannacone, responsabile per l’ALSIA sulle Attività dell’Agenzia nel progetto Ruc-Aps. Introdurrà e modererà Arturo Caponero, responsabile dei Servizi fitosanitari Alsia.

Per partecipare alla videoconferenza occorre inviare una mail all’indirizzo urp@alsia.it, oppure accedendo a “Iscrizioni” dell’evento pubblicato sul sito dell’ALSIA all’indirizzo https://www.alsia.it/opencms/opencms/eventi/agid/dettaglio/LOntologia-per-lagricoltura/. I lavori potranno essere comunque seguiti in diretta streaming sulla pagina Facebook dell'ALSIA.

Ontologia in agricoltura, il 5 novembre videoconferenza Alsia

“Ontologia per l’agricoltura. Perché formalizzare la conoscenza nell’agroindustria?” Sarà questo il tema della videoconferenza, organizzata dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in programma giovedì 5 novembre 2020, alle ore 17.00. La videoconferenza rientra nel progetto europeo Horizon 2020 “RUC-APS” – RISE EU, del quale l'ALSIA è partner, e che si occupa dello sviluppo di sistemi intelligenti ed informatici a supporto della filiera agro alimentare e del miglioramento genetico delle piante.

La filiera dell’agroindustria coinvolge diversi settori e molte figure professionali. Il linguaggio e la terminologia utilizzati non sempre sono comuni. È questa la ragione per cui, a volte, si creano equivoci e vere e proprie barriere comunicative che compromettono l’interoperabilità. Un inconveniente, questo, che può verificarsi tra agricoltori e tecnici o tra distributori e rivenditori. E le cose diventano ancora più complicate quando ci sono relazioni e scambi internazionali con l’uso di lingue diverse.

L’ontologia è la “specificazione di una concettualizzazione” e può aiutare la comunicazione e l’interoperabilità anche nel settore primario, tanto che la FAO ha creato un “Servizio di Ontologia agricola” con l'obiettivo di strutturare e standardizzare la terminologia agricola, con l’ausilio dei moderni supporti informatici.

Il seminario proposto dall’ALSIA vuole essere una riflessione sul tema della comunicazione ed è rivolto non solo ai tecnici ed ai divulgatori ma anche agli operatori della filiera che dal campo porta i prodotti agricoli al consumatore. Alla sessione interverranno, dopo i saluti del direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, Mario Lezoche della University of Lorraine (Francia) sull’Ontologia in agricoltura, Jorge Hernandez dell’Università di Liverpool sul Progetto Ruc-Aps, e Rina Iannacone, responsabile per l’ALSIA sulle Attività dell’Agenzia nel progetto Ruc-Aps. Introdurrà e modererà Arturo Caponero, responsabile dei Servizi fitosanitari Alsia.

Per partecipare alla videoconferenza occorre inviare una mail all’indirizzo urp@alsia.it, oppure accedendo a “Iscrizioni” dell’evento pubblicato sul sito dell’ALSIA all’indirizzo https://www.alsia.it/opencms/opencms/eventi/agid/dettaglio/LOntologia-per-lagricoltura/. I lavori potranno essere comunque seguiti in diretta streaming sulla pagina Facebook dell'ALSIA.

Matera 2019, bilancio del Festival So Far So Close

Si è concluso sabato 24 ottobre a Matera, a qualche ora dal DPCM che ha sospeso gli spettacoli pubblici in teatri, cinema e spazi all’aperto, il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.
Il Festival, aperto il 12 settembre a Matera nella Cava del Sole, luogo iconico della Capitale Europea della Cultura 2019, ha esplorato le nuove relazioni tra le persone ai tempi del distanziamento sociale, ma anche le nuove relazioni che possono costruirsi tra le aree urbane e le aree remote, definendo, in un percorso di rieducazione collettiva, nuovi rituali dello stare insieme e nuove modalità di fruizione dello spazio pubblico. Per fare questo, sono stati chiamati 7 fra artisti e compagnie (Emma Dante, Virgilio Sieni, Chiara Guidi, Annamaria Ajmone, Luigi Coppola, la compagnia MK, il duo Daria Deflorian- Antonio Tagliarini,) che hanno rinnovato le proprie domande nel momento infra-pandemico, mettendo al centro dei loro lavori il tema della prossimità, anche in termini di rapporto tra lettura della realtà e costruzione dell’immaginario, con un’attenzione al rapporto tra l’umano e il non umano, e tra il visibile e l’invisibile. 10 sono state le opere proposte, 16 le repliche, fra teatro, danza, cinema, arte pubblica e relazionale, caratterizzate dall’intervento nello spazio pubblico risignificato mediante forme di apertura capaci di includere gli spettatori non soltanto nel fruire di un lavoro finito ma, con modalità molto differenti, nella responsabilità del costruirlo. Agli spettacoli hanno preso parte circa 2000 spettatori, circa 50 sono stati invece i cittadini coinvolti nei 3 percorsi laboratoriali attivati con gli artisti a Matera. Per ospitare il programma del Festival, sono stati scelti 7 comuni (Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Latronico, San Severino Lucano, Cirigliano) collocati in diverse aree della Basilicata, dalla collina materana al Vulture fino al Parco del Pollino, utilizzando come palcoscenico per gli spettacoli, luoghi all’aperto e spesso non convenzionali, come il bosco o la galleria di un centro commerciale.
Tutti gli appuntamenti si sono svolti nel pieno rispetto della normativa anti contagio, comunicata attraverso gli allestimenti progettati e realizzati dall’Open Design School, che in questi mesi ha condotto un lavoro di ricerca e sperimentazione sul sistema di accoglienza del pubblico per far sì che, nonostante la distanza, i partecipanti allo spettacolo potessero sentirsi pienamente coinvolti e protagonisti dello stesso, in completa sicurezza. Un obiettivo raggiunto, stando ai dati emersi dai questionari di monitoraggio somministrati al termine degli spettacoli, che sono riusciti a intercettare non solo il pubblico fidelizzato di Matera 2019, ma anche un pubblico del tutto nuovo, con un 1/5 degli spettatori arrivati dalla Puglia, in particolare da Bari, Taranto e Valle d’Itria. Per il 70,7% dei partecipanti, le misure di distanziamento fisico adottate non hanno condizionato la loro partecipazione, mentre un 90,4% si è detto soddisfatto rispetto a sicurezza e misure di prevenzione anti contagio adottate. L’avanzamento dei lavori di Open Design School è stato condiviso con il pubblico durante 6 appuntamenti aperti, le Open review, alcune delle quali organizzate al Teatro Quaroni, nel borgo La Martella di Matera, ospitando anche gli artisti del Festival con cui è stato creato un dialogo costante per adattare gli allestimenti alla specificità dei singoli spettacoli. L’esito di questo lavoro è stato raccolto in un Manuale open source a disposizione di tutti coloro che intendono realizzare eventi dal vivo ai tempi del Covid. Il Manuale sarà scaricabile dal sito di Open Design School ods.matera-basilicata2019.it/ nelle prossime settimane.
"L'attenzione sui termini della prossimità – spiegano le curatrici Bottiroli e Ventrucci – è forse un dono che l'esperienza pandemica ci ha portato. Accadimento tragico collettivo, l'attacco del virus ha fatto di noi, uomini e donne del ventunesimo secolo, un coro greco che ritrova domande esistenziali, spesso sepolte sotto i templi del consumismo o dissolte nel solletico della comunicazione. Il primo passo che si è voluto compiere qui, con un atto furioso e folle, è il ricorso all'arte performativa come strumento privilegiato per ritrovare una misura del sentire, nello spazio tra sé e l'altro. Gli artisti della scena, e le loro incessanti ricerche, sono diventati l'orizzonte in cui rintracciare pulsioni arcaiche e istinti plurali, sono stati il corpo cui chiedere come possiamo espandere la nostra capacità di intesa".
“Gli esercizi di vicinanza che abbiamo proposto con il Festival So Far So Close – sottolinea la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino – hanno voluto riattivare le relazioni sociali dopo la dura fase del distanziamento fisico prodotto dal lockdown, attraverso quelle discipline che sono state più duramente colpite in termini relazionali, ovvero le arti performative. Adottando in maniera puntuale le disposizioni anti contagio, abbiamo dimostrato, come tutti coloro che hanno organizzato attività culturali in questi mesi, che queste possono essere svolte in completa sicurezza. Ci ha quindi molto addolorati lo stop agli spettacoli pubblici, e questo non solo perché la cultura è qualcosa che ci serve per stare bene, ma perché essa genera una serie di impatti importanti sulla società. Con l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 abbiamo potuto verificare, infatti, che l’investimento in cultura genera impatti sociali in termini di avvicinamento di chi non vi ha solitamente accesso, di benefici psico-fisici, di accrescimento del senso di comunità e di desiderio di mettersi in gioco per il proprio territorio, ma anche impatti economici rilevanti, facendo lavorare tantissimi settori collegati a quello culturale. Per questa ragione, auspichiamo che si continui nel prossimo futuro a investire in cultura, pensando a Matera e alla Basilicata non solo come un luogo di turismo, non solo come un luogo da attraversare ma in cui produrre e abitare cultura”.