Da questo Pd immobile si attende un gesto di orgoglio
I dem non possono stare fermi, aspettare il giorno per giorno, l’ opinione pubblica si è stufata dell’attendismo e di prendere schiaffi. Serve una controffensiva contro i bugiardi di Bibbiano: Di Maio, Salvini, Meloni.
Immagino che nel Pd si confrontino due linee (magari di più, ma sto all’essenziale). Quella che pensa che sia più giusto tirare avanti con il governo facendo ogni tanto la voce grossa (non proprio grossa, un po’ alterata) perché conviene prendere tempo e non dare subito il Paese in mano ai bugiardi di Bibbiano, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Poi c’è sempre la speranza che qualcosa accada, che Salvini faccia la sua cazzata eccetera eccetera.
L’altra linea dice che non se ne può più, che questo tira e molla con i cinque stelle ha superato ogni decenza, che Luigi Di Maio è totalmente inaffidabile e il povero Beppe Grillo non lo controlla e che quindi il Pd non può consegnare al Paese l’immagine di sé come forza irresoluta, che sta al governo per disperazione, che teme il voto.
In tutto questo c’è anche la partita con Matteo Renzi, visibilmente nei guai giudiziari che ogni tanto (ormai sempre meno) alza la voce, ma ha una paura matta del voto che lascerebbe a casa quasi tutti i suoi parlamentari.
IL PD TRAVOLTO DAL TROPPO ATTENDISMO
Lo scontro fra queste due linee ha anche una base di contrasto culturale. La prima linea, quella dell’attendere, fa capo all’idea che bisogna farsi carico dei problemi del Paese fino al proprio sacrificio, che bisogna difendere l’Europa dai barbari, che l’opinione pubblica alla fine capirà la generosità di una linea responsabile.
Resto dell’avviso che i bugiardi di Bibbiano reggeranno al governo pochi mesi
La seconda linea, invece, crede che sia irresponsabile affidare l’Italia per tanti mesi alle scorrerie dei bugiardi di Bibbiano, che l’Europa si salva da sé e che di fronte alle intimidazioni di Di Maio, Salvini, Alberto Bagnai e Claudio Borghi scoppiano risate continentali. Infine che la funzione di un partito è salvaguardare il proprio blocco elettorale per la vittoria o, di fronte alla minaccia della sconfitta, per costruire la rivincita. Io, lo ripeto, resto dell’avviso che i bugiardi di Bibbiano reggeranno al governo pochi mesi e fra qualche giorno cercherò di spiegare perché ne sono convinto.
IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SARÀ DI DESTRA
Il Pd dunque deve scegliere fra il suicidio o il combattimento che potrà finire con mille ferite ma che lo lascerà sul campo di battaglia pronto per la prossima guerra. Nicola Zingaretti non dovrebbe avere dubbi al proposito. Votare subito significa dare al centrodestra la possibilità di eleggere il nuovo capo dello Stato? Sia se vince la prima linea sia se vincesse la seconda, il prossimo presidente della Repubblica sarà di destra. Vorrei dire ai candidati di sinistra di rassegnarsi. Semmai accetterei il consiglio di Enrico Mentana di cercare fra la gente di destra uno/a adatta a salire al Colle. Ce n’è. Per il resto si inizi la guerra totale contro i bugiardi di Bibbiano e contro Di Maio nella speranza che nel M5s emerga una leadership dignitosa, almeno dignitosa.
TRA I DEM SERVE UN GESTO DI ORGOGLIO
Mi immagino un Natale con il Pd lancia in resta sul fronte salva-Stati, che faccia casino sull’Ilva, che sbugiardi i due imbroglioni di Bibbiano su tutte le fake news che propalano con l’aiuto di giornalisti arruffapopoli. Il Pd non può stare fermo, aspettare il giorno per giorno, la sua opinione pubblica si è stufata dell’attendismo e di prendere schiaffi. Si risale con un gesto di orgoglio, con una controffensiva mediatica, con mille piazze, milioni di messaggi sui social, in cui si mette l’Italia di fronte alla cialtronaggine della destra che vuole portare il Paese fuori dall’Europa per consegnarlo a Vladimir Putin. Se dovesse accadere togliete i monumenti a Garibaldi, traditori che non siete altro.
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