Giunta approva delibera per abbattere bollette acqua ai lucani

“Promesso. Fatto. Con la delibera di giunta di oggi, la giunta regionale di centrodestra ha dato un indirizzo chiaro che impatterà notevolmente sulla vita delle famiglie lucane. Dopo il gas, oggi tocca all’acqua. Abbiamo dato un forte impulso al potere di acquisto delle famiglie, come certificato da Bankitalia, con il bonus gas e il bando per i non metanizzati, adesso è il momento dell’intervento sulle bollette dell’acqua. Si tratta di un intervento strutturale, perché grazie ai progetti no oil e alle risorse derivanti dalle compensazioni ambientali, abbattiamo i costi energetici del servizio idrico lucano, gestito da Acquedotto lucano, grazie a impianti fotovoltaici che diventeranno poi di proprietà della Regione Basilicata. Un grande risultato, dei cui frutti ringrazio gli assessori Cosimo Latronico e Michele Casino. Grazie alle risorse derivanti dalle attività estrattive, investiamo sulle energie rinnovabili e la sostenibilità. Questo significa anche che abbattendo i costi energetici di AQL mettiamo non solo in sicurezza i conti di Acquedotto lucano, ma possiamo anche intervenire sulle bollette dell’acqua dei lucani. Tale misura permetterà a circa 70 mila famiglie con Isee fino a 30 mila euro di ottenere una significativa riduzione del costo della bolletta dell'acqua. Si tratta di una misura strutturale, che durerà negli anni, che pone questo governo di centrodestra come il primo nella storia della Basilicata che ha utilizzato le risorse del territorio lucano per dare benefici tangibili ai lucani. Ci sarà sicuramente chi dirà che si poteva fare meglio, che si poteva fare di meglio o che si poteva fare altro. La mia risposta è sempre la stessa: perché non lo avete fatto prima? Il centrodestra in quattro anni, nonostante la pandemia, la crisi economica e la guerra in Ucraina, ha fatto quanto non è stato realizzato nei passati 20 anni. Un dato storico, confermato anche dai dati sull’economia lucana, cresciuta dal 2019 al 2022 a un ritmo molto più alto che in passato, come ha rilevato il centro studi Tagliacarne e Unioncamere. Adesso il prossimo step sarà intervenire sulla bolletta della luce: abbiamo già chiesto al governo le “compensazioni ambientali” anche sugli impianti di energia rinnovabile che verranno installati in Basilicata. Altri hanno consentito lo scempio del territorio, noi vogliamo difendere le famiglie lucane”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
 

Irccs Crob, confermati 3 bollini rosa per l’attenzione di genere

L’Irccs Crob si conferma ospedale women friendly e per la settima edizione consecutiva è stato premiato dalla Fondazione Onda con il massimo riconoscimento dei tre bollini rosa. Tra le 367 realtà impegnate nel nostro Paese il Crob si è distinto nella promozione della medicina di genere, per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. A ritirare questa mattina la targa al ministero della Salute è stata la referente bollini rosa dell’Istituto dott.ssa Graziella Marino cui è stato conferito un riconoscimento speciale come referente che si è distinta negli anni per l’impegno e l’entusiasmo a sostegno delle iniziative di Fondazione Onda.
Soddisfazione per il nuovo traguardo che conferma l’attenzione dell’Istituto per la salute di genere, è stata espressa dal direttore generale ff dell’Istituto Giovannino Rossi e dal direttore sanitario Rocco Calabrese che hanno evidenziato come gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentino per tutto il territorio un’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per regione, con l’elenco dei servizi valutati.
 

Irccs Crob, confermati 3 bollini rosa per l’attenzione di genere

L’Irccs Crob si conferma ospedale women friendly e per la settima edizione consecutiva è stato premiato dalla Fondazione Onda con il massimo riconoscimento dei tre bollini rosa. Tra le 367 realtà impegnate nel nostro Paese il Crob si è distinto nella promozione della medicina di genere, per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. A ritirare questa mattina la targa al ministero della Salute è stata la referente bollini rosa dell’Istituto dott.ssa Graziella Marino cui è stato conferito un riconoscimento speciale come referente che si è distinta negli anni per l’impegno e l’entusiasmo a sostegno delle iniziative di Fondazione Onda.
Soddisfazione per il nuovo traguardo che conferma l’attenzione dell’Istituto per la salute di genere, è stata espressa dal direttore generale ff dell’Istituto Giovannino Rossi e dal direttore sanitario Rocco Calabrese che hanno evidenziato come gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentino per tutto il territorio un’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per regione, con l’elenco dei servizi valutati.
 

Energia e Rifiuti, la Regione aggiorna le strategie d’intervento

“L’approvazione delle linee di indirizzo per l’aggiornamento del Piano energetico regionale e dell’aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti non è solo un adempimento amministrativo dovuto alla necessità di recepire le novità legislative nazionali ed europee. Esso costituisce la conferma dell’impegno concreto del governo regionale per la transizione energetica, che è diventata la cifra di una azione politica volta a promuovere lo sviluppo sostenibile nella nostra regione, portando benefici ai cittadini lucani, creando occasioni di lavoro e tutelando l’ambiente e la salute”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, che in un incontro con i giornalisti ha illustrato i contenuti di due provvedimenti approvati nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, uno riguardante la “Definizione delle linee di indirizzo per l’aggiornamento del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (PIEAR) della Regione Basilicata”, e l’altro “l’Aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il dirigente generale Roberto Tricomi, funzionari e tecnici della Direzione generale dell’Ambiente, del Territorio e dell’Energia.

In aderenza alle recenti modifiche del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), “gli obiettivi e gli scenari del PIEAR – ha spiegato Latronico – dovranno essere aggiornati adottando come orizzonte temporale il 2050, perseguendo prioritariamente l’efficienza energetica del settore civile, delle attività produttive e dei trasporti, con l’obiettivo di abbandonare l’uso delle fonti fossili puntando ad uno sviluppo economico a bassa intensità di carbonio. Le priorità di azione riguarderanno oltre che l’efficienza energetica, le Fonti di Energia Rinnovabile (FER), con obiettivi ambiziosi nel settore elettrico, dell’autoconsumo e della promozione delle rinnovabili termiche. La forte adesione che abbiamo registrato al bando che assegna contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili a servizio delle unità abitative non allacciate alla rete metano indica la piena sintonia fra le politiche messe in atto dal governo regionale e le aspettative delle famiglie lucane. Dal bonus gas ai contributi per le rinnovabili, dalle agevolazioni per le imprese ai progetti finanziati per l’idrogeno: la Basilicata è all’avanguardia sul tema dello sviluppo sostenibile”.

L’aggiornamento del PIEAR dovrà quindi incentrarsi principalmente sui seguenti obiettivi: incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili compatibilmente con la tutela delle altre forme di sviluppo del territorio; migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici attraverso interventi di riqualificazione energetica finalizzati alla riduzione dei consumi e mediante l’efficientamento del parco impiantistico e l’integrazione di sistemi di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili; supportare l’efficientamento delle società energivore in house della regione o assimilabili; supportare una transizione energetica e sostenibile economicamente attuabile in tempi brevi, consolidando nuove tecnologie; favorire una mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale con il miglioramento del Trasporto Pubblico Locale e della mobilità elettrica; mirare al raggiungimento dell’indipendenza ed autonomia energetica regionale da FER; promuovere lo sviluppo di Comunità Energetiche e Gruppi di Autoconsumo anche ai fini del contrasto alla povertà energetica.

La procedura per l’aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti, ai sensi della legge regionale n. 35/2018 e del decreto legislativo n. 152/2006, recepisce le indicazioni contenute nelle più recenti Direttive UE e punta sugli investimenti per l'ammodernamento degli impianti esistenti di gestione dei rifiuti. “La Regione, coordinandosi con gli altri strumenti pianificatori di competenza nazionale e regionale – ha detto Latronico – intende promuovere e vincolare in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare”.

Approvando l’aggiornamento del PRGR (costituito dai seguenti elaborati: Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani; Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali; Piano Regionale di Prevenzione e Gestione degli Imballaggi e dei Rifiuti di Imballaggio; Piano Regionale di Prevenzione e Gestione dell’Amianto; Piano Regionale di Bonifica dei Siti Contaminati; Piano di Comunicazione; Rapporto Ambientale; Sintesi non Tecnica; Valutazione di Incidenza Ambientale), la Giunta regionale ha dato mandato all’Ufficio Economia Circolare, Rifiuti e Bonifiche di avviare la Valutazione Ambientale Strategica, cioè il procedimento di consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale per acquisire i loro contributi.

In materia di gestione dei rifiuti solidi urbani, gli obiettivi da perseguire riguardano in particolare la necessità di “ridurre la produzione dei rifiuti; minimizzare lo smaltimento in discarica dei rifiuti; incrementare quali-quantitativamente la raccolta differenziata al fine del raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti; aumentare la conoscenza e promuovere l'adozione di comportamenti consapevoli e responsabili in tema di rifiuti ed economia circolare; razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico nel rispetto del principio di prossimità ed al fine del contenimento dei costi”.

In materia di bonifica dei siti inquinati, il Piano identifica alcune criticità ereditate da programmazioni precedenti, che richiedono un'analisi approfondita e l'implementazione di azioni specifiche. “La pianificazione attenta e il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti – ha affermato ancora Latronico – sono fondamentali per garantire un efficace superamento di tali sfide e per promuovere una gestione sostenibile delle aree interessate puntando allo stesso tempo sul rilancio produttivo delle aree oggetto di interventi di bonifica, a partire dall’implementazione delle attività nel campo dell’idrogeno verde, della energia e della logistica”. Per affrontare con efficacia le criticità individuate la Regione ha individuato sei obiettivi di programmazione: analisi dei siti da bonificare e caratteristiche generali degli inquinamenti presenti, definizione delle priorità di bonifica, stima delle risorse economiche per la bonifica e il risanamento ambientale, incentivare tecniche di bonifica a basso impatto ambientale e minimizzare gli impatti sanitari, linee guida regionali per la gestione del risanamento dei terreni contaminati, valorizzazione delle aree SIN ed ex SIN.

Officiosità corsi di acqua, approvati cinque progetti esecutivi

Cinque progetti esecutivi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua lucani sono stati approvati dalla Direzione generale Ambiente Territorio ed Energia e saranno affidati a breve. Lo dichiara in una nota l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico.
Gli interventi di ripristino officiosità idraulica e pulizia alveo approvati riguardano le seguenti aste fluviali:
• Torrente Sauro in agro di Guardia Perticara (PZ);
• Torrente Serrapotamo in agro di Senise e Chiaromonte (PZ);
• Fiume Noce in agro di Maratea (PZ);
• Torrente Pergola in agro di Brienza (PZ);
• Torrente Salandrella in agro di San Mauro Forte (MT);
Con questo provvedimento si dà continuità all’azione posta in essere dall’Ufficio Risorse idriche che tramite progettazioni affidate a professionisti esterni, per un totale di quindici interventi a compensazione, prosegue nell’attuazione del “programma di interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua regionali” i cui criteri ispiratori sono così declinati:
• un nuovo e più stretto rapporto con i soggetti gestori delle opere idrauliche in concessione e con i maggiori soggetti che a vario titolo sono concessionari di aree demaniali o le utilizzano con le proprie infrastrutture mediante l’impostazione di attività di manutenzione ordinaria da porre in carico ai concessionari;
• un rinnovato e diverso rapporto con gli operatori economici regionali del settore edile ed estrattivo e con le imprese boschive e forestali iscritto all’elenco detenuto dall’Ufficio Foreste del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali;
• il rafforzamento della sinergia, già sperimentata, con il Consorzio di Bonifica della Basilicata;
• la valorizzazione del materiale litoide dell’ambito demaniale per la parte residuale, non più utile per le azioni di recupero del profilo di equilibrio del fiume, che può assumere funzione compensativa e diventare parte attiva del bilancio economico di progetto;
• l’attuazione, ai sensi del comma 1 del d.p.r. 14 aprile 1993, di politiche occupazionali rivolte all’ampia platea dei lavoratori del settore idraulico – forestale anche ai fini di una loro possibile riconversione produttiva.
Gli interventi in questione saranno eseguiti a seguito di procedure ad evidenza pubblica a completo carico delle ditte affidatarie, cioè di operatori privati dei settori estrattivo e forestale, nel caso di servizi promiscui (produzione di biomassa e prelievo di inerti), o ad operatori forestali nel caso di solo taglio di biomassa, che, sulla quota di aggiudicazione della procedura di gara saranno obbligati a compensare l’importo dovuto per la cessione della produzione legnosa e del quantitativo in eccesso di inerti, con l’assunzione di operai forestali.
Una risposta tangibile ai problemi riscontrati nel vicino passato e che prevengono eventuali situazioni di dissesto idrogeologico potenziale e riducono i rischi di alluvione, conclude l’assessore Latronico.