Contatto mamma-neonato: Ospedale Melfi in studio nazionale

Uno studio condotto in collaborazione tra l'università di Bari e la Neonatologia dell'ospedale 'San Giovanni Dio' di Melfi, che ha suscitato l'interesse della stampa nazionale riportando la notizia sulle colonne del 'Corriere della sera', mostra che due ore di contatto immediato e ininterrotto ‘skin to skin’, pelle a pelle, tra mamma e bimbo protegge dai “disturbi funzionali gastrointestinali” nella prima infanzia.
"Da tempo si studiano i positivi effetti del contatto mamma-neonato subito dopo il parto", commenta il direttore generale dell'Azienda ospedaliera regionale 'San Carlo' di Potenza Giuseppe Spera. Il punto nascita dell'ospedale di Melfi -continua Spera- ha le giuste dimensioni per attuare stabilmente un protocollo di osservazione del neonato in sala parto detto ‘skin to skin’ (pelle a pelle), nell'ambito di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale che descrive le linee di indirizzo condivise all'interno del dipartimento Materno infantile guidato dal dottor Sergio Schettini. Superata qualche difficoltà iniziale, legata soprattutto al forte coinvolgimento emotivo degli operatori, nella nostra Azienda, in tutti i Punti Nascita (Potenza, Lagonegro, Melfi) riusciamo ormai, come accade soltanto in pochissimi centri italiani, ad attuare il ‘pelle a pelle’ non solo nei parti spontanei, ma anche in caso di taglio cesareo, registrando -conclude il direttore generale Spera- estrema soddisfazione delle mamme che, in questo modo, possono vivere un esperienza veramente unica".
"Il 'pelle a pelle' -spiega il responsabile della Pediatria dell'ospedale di Melfi Saverio De Marca- consiste nel posizionare il piccolo sul corpo della donna, subito dopo la nascita, coperto, ma non avvolto, da teli caldi, con la testolina che fa capolino fuori e con il funicolo ombelicale ancora integro e connesso alla placenta. In questo modo si favorisce il ‘bonding’, legame supremo tipico di questo momento di transizione in cui avviene un processo fisico, emozionale, ormonale e di relazione tra genitori e neonato; processo che inizia durante la gravidanza e si consolida nelle prime ore successive alla nascita.
I benefici neonatali e materni dello 'skin to skin' sono molteplici ed includono: un migliore adattamento del neonato alla vita extra-uterina con maggior stabilità metabolica, adeguata ossigenazione e regolazione della temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiro con minor incidenza di ipoglicemie, maggior esito di allattamento esclusivo per i primi sei mesi di vita e oltre, colonizzazione batterica, fondamentale per la prevenzione delle infezioni neonatali, soddisfazione materna e minore possibilità di sviluppare la depressione post-partum. Inoltre -conclude il dottor De Marca- il contatto ininterrotto con la madre produce l’ossitocina, un ormone importante per lo sviluppo cerebrale neonatale, per la risposta alle emozioni e allo stress legati al parto".
 

Val Basento, Latronico: massimo impegno della Regione

Il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) all’impianto Tecnoparco Valbasento rappresenta l’occasione per una attenta analisi delle questioni legate alla salubrità ambientale, alla sicurezza e al rilancio produttivo dell’area.
È quanto dichiara l’assessore all'ambiente ed energia, Cosimo Latronico, al termine di un incontro che si è svolto in Regione, su richiesta del sindaco di Pisticci, Domenico Alessandro Albano, al quale hanno partecipato, tra gli altri, tecnici e funzionari degli uffici regionali competenti e dell’Arpab.
Per contenere i rischi di contaminazione, nel corso dell’incontro sono state esaminate una serie di questioni utili a definire un quadro prescrittivo il più possibile aderente alla realtà e alle esigenze emerse in questi anni. Riguardo al rinnovo dell'AIA all’impianto Tecnoparco Valbasento l’assessore Latronico ha assicurato l'impegno della Regione a garantire una procedura rigorosa che realizzi condizioni di massima garanzia. “Tali garanzie – ha anticipato Latronico – saranno anche frutto di un coinvolgimento dell'operatore che gestisce l'impianto, perché possa migliorare le tecnologie e accrescere le condizioni di neutralità”.
Si è inoltre fatto il punto sul progetto Lucas, finanziato dalla Regione Basilicata nel quadro delle attività di compensazione ambientale, che prevede uno screening sulle famiglie e sulle persone esposte a tutte le attività industriali della Valle del Basento e delle altre aree industriali della Basilicata .
Latronico ha assicurato che la Regione velocizzerà le attività e la definizione del cronoprogramma, avendo già le risorse necessarie e i progetti approvati.
Raccogliendo le sollecitazioni del sindaco Albano, degli assessori e dei consiglieri presenti, Latronico si è infine impegnato a realizzare un focus sul rilancio produttivo della Valbasento. “Concluso il ciclo produttivo della chimica – ha detto Latronico- dobbiamo portare avanti contemporaneamente i progetti di bonifica ambientale e di rilancio produttivo, a partire dall’implementazione delle attività nel campo dell’idrogeno verde, della energia e della logistica”.
 

Settimana Protezione civile: open day dedicati ai soggetti fragili

La Protezione civile lucana, nell’ambito della Settimana di eventi che si concluderà domenica prossima, apre le porte della sala operativa e del centro funzionale decentrato alle persone con disabilità e agli anziani.
Domani 10 ottobre, a partire dalle 10.00, l’open day sarà dedicato agli assistiti e ai volontari dell’Associazione italiana assistenza spastici di Potenza, con la presenza istituzionale del vicepresidente della giunta e assessore alla Salute, Francesco Fanelli.
Giovedì 12 ottobre, alle 11.00, a essere ospitati saranno i referenti e gli studenti dell’Unitre Basilicata.
“Accogliere nella sala operativa le categorie fragili della nostra società, condividendo con loro temi legati al territorio e alla sicurezza personale e collettiva, rappresenta per tutti noi un’occasione di crescita umana e professionale. Questi non sono i primi appuntamenti che organizziamo con questo spirito e non saranno di certo gli ultimi” dichiara il dirigente regionale della Protezione civile, Giovanni Di Bello.

  

Apt Basilicata, un taccuino di viaggio tra i parchi lucani

Fa tappa a Matera il primo ciclo di incontri per presentare il libro “Taccuino di viaggio tra i parchi lucani” di Raffaele Pentasuglia, un progetto editoriale curato da Il Sicomoro, prodotto da Apt Basilicata e sostenuto nell’ambito del programma “Ambiente Basilicata” del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. Il volume verrà presentato domani, 7 ottobre, alle ore 18.30, al cinema Comunale “Guerrieri” nell’ambito del Matera Film Festival.

Si tratta di un volume composto da testi e disegni ad acquerello realizzati dall’artista artigiano Raffaele Pentasuglia con i quali racconta la sua esperienza diretta nelle cinque aree protette della Basilicata: il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, il Parco regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti; Lucane, il Parco archeologico storico naturale delle Chiese Rupestri del Materano e il Parco naturale regionale del Vulture. Alla presentazione interverranno: Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata, Fabio Vito Lacertosa, critico e curatore d’arte, e Raffaele Pentasuglia e il chitarrista e compositore Federico Ferrandina.

“Il viaggio di Raffaele Pentasuglia nei parchi della Basilicata – afferma Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata – è tante cose. È un racconto d’avventura: con la curiosità di un bambino e le fisique du role di un uomo dei boschi, si lancia alla ricerca di ragni letali, condivide il rifugio notturno con un roditore, ci rende partecipi delle sue paure e delle sue emozioni. È un’inedita guida per escursionisti: tra l’attraversamento di guadi e ponti tibetani, lungo crinali a dorso di mulo o di cavallo, l’autore tratteggia dei percorsi tutti da scoprire. È un piccolo trattato sulla ricchissima biodiversità presente nelle aree protette della Basilicata, con qualche obbligata escursione nel patrimonio archeologico, storico e artistico che prende le forme ora di un sito preistorico, ora di una chiesa rupestre, ora di un castello, ora di un’opera d’arte contemporanea. È anche un documento sull’ecologia umana: quella che emerge, nella sua autentica verità, da un rapporto ancestrale e inscindibile tra popolazioni lucane e natura, e che si rinnova attraverso i secoli. Infine, forse prima di ogni altra cosa, proprio per la bellezza dei tanti disegni, questo libro è una vera e propria opera d’arte”. 

Incontri nei Borghi Lucani,Latronico: domani prima tappa ad Aliano

“Aliano Tetro del Tempo – Creative hub for performing people”, è il tema dell’incontro che si svolgerà sabato 7 ottobre, alle 17,30 nella Sala convegni dei Calanchi. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti territoriali promossi dalla Regione Basilicata nel tour intitolato “Paesaggi Rigenerati: Incontri nei Borghi Lucani”.
Lo rende noto l’assessore all’Ambiente, territorio ed energia, Cosimo Latronico, promotore dell’iniziativa.
La riunione sarà moderata da Annalisa Percoco (FEEM). Interverranno: Francesca Velani, Fondazione Promo-Pa; Luigi De Lorenzo, sindaco di Aliano; Antonella Amelina, RUP Comune; Davide Bagnaresi, Unibo; Franco Arminio, paesologo e direttore artistico Festival di paesologia “La Luna e i Calanchi”; Roberto Tricomi, direttore generale Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. L’assessore Cosimo Latronico concluderà i lavori.
“Il ciclo di incontri/seminari territoriali – sottolinea Latronico – intende promuovere una cultura della rigenerazione diffusa nei borghi della Basilicata e nei loro paesaggi. Attivando una circolarità di esperienze e buone pratiche, realizzate o in via di sperimentazione, l’obiettivo è di sostenere scenari condivisi di sviluppo sostenibile, in senso economico, ecologico e sociale, e di promuovere occasioni di scambio e confronto che contribuiscano a rafforzare le reti tra comunità e territori”.
Gli incontri coinvolgeranno i Comuni che hanno ricevuto i finanziamenti regionali nell’ambito del bando “Riqualificazione Borghi” (Linea A e Linea B).
Di seguito i i prossimi appuntamenti già programmati e concordati:
19 ottobre – Comune di Irsina
20 ottobre – Comune di Colobraro
26 ottobre – Comuni di Moliterno e Maratea

  

GESTIONE EMERGENZE IN OSTETRICIA: CORSO ALL’OSPEDALE DI MATERA

Si svolgerà a Matera, nei giorni 6 e 7 ottobre, all’Auditorium dell’Ospedale Madonna delle Grazie un corso di aggiornamento per gestire le emergenze in ostetricia. “La gestione del rischio clinico in ostetricia: patologie emergenti e simulazioni” è il titolo di questo momento formativo promosso dall’Azienda Sanitaria Locale di Matera e aperto a medici, infermieri e personale sanitario che mira ad approfondire le tematiche di emergenze-urgenze in Ostetricia e Ginecologia. L'obiettivo primario – spega una nota dell'Asm –  è quello di ottimizzare i percorsi diagnostici-terapeutici per migliorare la qualità dell'assistenza materno-fetale, attraverso il confronto tra evidenze scientifiche e nuove proposte di cura, senza tralasciare gli obiettivi organizzativi. La gestione efficace delle emergenze cliniche in ostetricia richiede una rapida risposta e l’attivazione di un team multidisciplinare. La necessita di formare i team che gestiscono le emergenze è un’ esigenza prioritaria per ridurre le possibili complicazioni materne e neonatali. Punto di forza del corso saranno gli scenari di simulazione (attraverso l’uso di manichini iperrealistrici), dove il “lavoro di squadra” rappresenta molto spesso la chiave per la risoluzione dei problemi. Presidente del corso è Giuseppe Trojano, Direttore del dipartimento Materno infantile all’ospedale di Matera; Responsabile scientifico è Sabina di Biase, Dirigente Medico U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia Universitaria Policlinico “Riuniti di Foggia".
  

San Carlo: Fadoi e Carabinieri Biodiversità per difesa ambiente

Nell’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza si è tenuta ieri mattina la presentazione del progetto nazionale ‘Un albero per la salute’.
L’iniziativa, promossa dalla Fadoi, la Società scientifica della Medicina interna, in collaborazione con i carabinieri del raggruppamento Biodiversità, ha previsto la donazione e la messa a dimora negli ospedali italiani di giovani alberi da parte del predetto Corpo e rientra nell’ambito del progetto “Un albero per il futuro”, realizzato in collaborazione con il ministero dell’Ambiente.
"L'iniziativa si sposa con il progetto 'Ospedale a impatto zero', vincitore di recente un premio nell’ambito della manifestazione Taobuk, che l'azienda San Carlo ha avviato con l'intento di ridurre l’impronta ambientale attraverso interventi di produzione di energia da fonti rinnovabili e dagli scarti, protezione passiva dei fabbricati, gestione automatizzata degli impianti, cogenerazione, ma anche approcci sanitari ripensati. “In tal senso – ha affermato il direttore generale dell'Aor San Carlo Giuseppe Spera – l'utilizzo della telemedicina riduce le emissioni in atmosfera da parte degli utenti ed è un segno
Tangibile dei risvolti ambientali delle scelte sanitarie operate. Oggi ormai è necessario chiedersi -ha concluso il direttore Spera- non soltanto come l’ambiente condizioni la salute dei cittadini, ma anche come le azioni finalizzate a garantire la salute impattino sull’ambiente".
"La sensibilità dell'ospedale San Carlo verso l'ambiente è lodevole". Così il prefetto di Potenza Michele Campanaro nel suo intervento. "Temi come salute dell'individuo e la cura ambientale sono alla base dello sviluppo ecosostenibile delle strutture sanitarie. Giornate come quella di oggi rappresentano importanti occasioni di riflessione e confronto tra aziende e utenti che tutti i giorni usufruiscono delle strutture sanitarie".
I complimenti per l'iniziativa rivolti alla Fadoi, all'arma dei Carabinieri e all'Azienda ospedaliera San Carlo sono giunti dall'assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli che nel suo intervento ha sottolineato quanto "sia oramai decisivo il rispetto dell'ambiente e fondamentale il suo connubio con la salute. La messa a dimora di un giovane albero è un gesto dal profondo significato che rientra in un progetto più ampio a livello nazionale che ha visto coinvolte 30 strutture ospedaliere. Una marcata sensibilizzazione sui temi ambientali -ha concluso Fanelli- che dobbiamo promuovere anche e soprattutto tra i ragazzi più giovani".
Il vescovo di Potenza Salvatore Ligorio ha richiamato "gli insegnamenti di San Francesco d'Assisi, che ci ha consegnato il Cantico delle Creature, quale inno alla salvaguardia del Creato e in particolare di 'sora nostra matre terra'. Iniziative come queste rafforzano il comune sentire di un mondo migliore, nel rispetto delle future generazioni. La transizione ecologica -ha concluso il S.E. il vescovo- non è un processo puramente umano, ma un incontro con Dio che porta, come afferma Papa Francesco nell'enciclica 'Laudato sì' e nell’ultima esortazione apostolica ‘Laudate Deum’, ad un cambiamento di cuore e di mente".
"I cambiamenti climatici sono una tematica da non sottovalutare per le gravi influenze che stanno avendo sulla salute degli individui, sugli animali e sull'intero pianeta", ha aggiunto
il tenente colonnello Antonia Lombardi, comandante dei carabinieri reparto Biodiversità di Potenza. "Piantare un albero per la salute è una piccola parte di un progetto lungimirante portato avanti in tutta Italia. Ogni albero può essere geolocalizzato scannerizzando un QR code, attraverso i dispositivi digitali, e ci consente di raccogliere informazioni su quanta anidride carbonica viene immagazzinata. Tante azioni di questo tipo, messe assieme, possono fare la differenza per un futuro più sostenibile", ha concluso Lombardi.
Nel concludere l'iniziativa il direttore della Medicina interna di Potenza Nello Buccianti ha sottolineato come "gli ospedali e la cultura medica riconoscono l'interazione tra ecosostenibilità ambientale e salute dell'individuo ed è per questo che siamo felici di poter promuovere giornate come questa. Per una sicurezza ambientale globalizzata e per una maggiore promozione delle tematiche salutari legate all'ambiente è necessario continuare a diffondere messaggi importanti per il futuro delle nuove generazioni".
  

Latronico: ambiente e cinema per promuovere la Basilicata

“Le produzioni cinematografiche realizzate in Basilicata nel corso degli anni, oltre a mettere in evidenza alcune peculiarità della storia, della cultura, della nostra identità, hanno impressionato milioni di persone in tutto il mondo per le bellezze paesaggistiche, naturalistiche, ambientali della nostra terra. Le ricadute di queste iniziative sono evidenti soprattutto in ambito turistico, con le opportunità economiche e occupazionali che, a cascata, i flussi interni e internazionali generano sul versante della ricettività e della rete degli attrattori culturali legati al territorio”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, nel dibattito sul tema “Ambiente: tutela, cinema e promozione”, che si è svolto oggi a Matera nell’ambito del Matera Film Festival.

Latronico ha ricordato una serie di azioni intraprese dalla Regione nell’ambito del Programma Ambiente Basilicata, come i video ‘emozionali’ realizzati sulle bellezze green della Basilicata per sensibilizzare il pubblico sulle peculiarità e le fragilità degli ambienti naturali, oltre che per riscoprire le opportunità che tali ambienti offrono, ed il Contest ‘Le giornate del Paesaggio – dialoghi con la Basilicata’, rivolto a videomaker, creativi, artisti visuali e collettivi, fotografi e alle scuole lucane.

“Un altro elemento importante che discende dal ‘potere’ cinematografico, dalla capacità unica dei film di farci emozionare e riflettere – ha aggiunto Latronico -, è quello di rafforzare la nostra consapevolezza sul fatto che siamo circondati da meraviglie che abbiamo il dovere di preservare e tramandare alle generazioni future. In questo settore, il nostro territorio è attrattivo da sempre, dall’epoca del bianco e nero, penso al capolavoro di Pasolini, a quella più vicina ai giorni nostri dei colossal hollywoodiani. Anche le fiction e i documentari, negli ultimi tempi, continuano a mostrare grande attenzione per la Basilicata con produzioni di grande successo di pubblico come Imma Tataranni”.

“La Regione, attraverso il rafforzamento della rete dei soggetti impegnati in questo ambito, in primis con la Lucana Film Commission – ha concluso l’assessore -, continuerà ad accogliere e a sostenere le iniziative cinematografiche per accrescere sempre più l’attrattività del nostro territorio e consentire anche ai lucani che operano in questo campo di poter esprimere la propria arte e la propria visione del mondo”. 

IRCCS CROB: in arrivo infermieri e medici per il centro dialisi

"In merito alla protesta regionale dei dializzati, che tra le diverse manifestazioni in programma ha visto questa mattina i pazienti iniziare volontariamente la dialisi alle ore 9 anziché alle ore 8 come di consueto, il direttore sanitario dell’Istituto, dott. Rocco Mario Calabrese, ha rassicurato i pazienti sulle azioni intraprese dal CROB a tutela del servizio. Il Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata, nonostante sia un centro riconosciuto a livello ministeriale come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico monospecialistico in oncologia, – si legge nella nota diffusa dall'ufficio stampa dell'Irccs Crob –  ha a cuore il punto dialisi e proseguirà con gli interventi necessari per il suo corretto funzionamento. In particolare, oltre all’unità infermieristica aggiuntiva già predisposta ne è in arrivo un’altra, inoltre, l’Istituto aderisce al concorso unico per il reclutamento di nefrologi indetto dall’Asm da cui il CROB assumerà nuovi medici nefrologi. In aggiunta, è stata inoltrata una richiesta di rinnovo della convenzione con l’Aor San Carlo per consentire una turnazione congrua dei medici nefrologi".
  

Apea, Latronico: “Tutelare lavoratori e servizio controllo caldaie

“La Regione si impegna a convocare un ulteriore incontro con i presidenti delle province di Matera e Potenza, il direttore generale del dipartimento Ambiente e i referenti delle società in house Apea per mettere in campo ogni utile azione per tutelare i lavoratori e garantire la continuità di un servizio di pubblica utilità”.
È quanto dichiara l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, a margine della riunione convocata oggi al dipartimento regionale, finalizzata a inquadrare nel dettaglio la vicenda che riguarda in particolare l’Apea Potenza e gli 11 lavoratori che lavorano nella società, a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacati Vincenzo Tortorelli (Uil), Vincenzo Esposito (Cgil) e Luana Franchini (Cisl), oltre ai referenti delle società Apea e all’assessore Maddalena Fazzari del Comune di Potenza.
“A partire dal 2016, quando con una legge regionale è stata demandata alle province e al Comune di Potenza la competenza del controllo sulle caldaie, i lavoratori hanno assicurato un servizio orientato alla sicurezza dei cittadini e all’efficienza degli impianti. Queste competenze maturate nel corso degli anni non vanno assolutamente disperse cercando una soluzione compatibile con il quadro normativo e proiettata a garantire le esigenze di sicurezza dei cittadini”.

  

Cure ai nefropatici, l’ASP garantisce le prestazioni

“In riferimento alla protesta che i nefropatici, i dializzati e i trapiantati di rene hanno avviato sul territorio lucano per lamentare carenze di organico tra i nefrologi e il personale infermieristico nelle strutture pubbliche”, interviene la Direzione Strategica della Asp Basilicata che, relativamente a quanto di competenza nei propri distretti con una nota diffusa alla stampa chiarisce che “presso le sedi Asp negli ultimi due anni l’organico dei nefrologi si è ridotto di quattro unità per pensionamenti o trasferimenti ad altre aziende. Nonostante tutto, vengono assicurate le sedute dialitiche presso i centri dialisi dell’Azienda grazie al supporto in regime di prestazioni aggiuntive dei convenzionati provenienti dalla Azienda Sanitaria di Matera, dall’Irccs-Crob di Rionero in Vulture e dall’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza. Per cui, i numeri allo stato attuale sono i seguenti: a Chiaromonte, a fronte di 28 pazienti opera un nefrologo proveniente da Matera coadiuvato da cinque infermieri.
A Lauria, si contano venticinque pazienti (di cui quattro in dialisi peritoneale) con un nefrologo e nove infermieri che operano anche su Maratea dove sono attestati solo cinque pazienti.
A Villa d’Agri i ventisette pazienti sono seguiti dal nefrologo in convenzione proveniente dal ‘Madonna delle grazie’ di Matera. A Muro Lucano i tre infermieri supportano il medico Sumaista a venti ore settimanale preso in convenzione dall’Irccs- Crob di Rionero e si occupano di quattro pazienti.
Infine a Venosa con quattordici pazienti, opera un nefrologo proveniente dal Crob e quindi in convenzione e cinque infermieri. Per cui si registra un totale su tutto il territorio provinciale del potentino di competenza Asp pari a settantotto pazienti seguiti da quattro nefrologi e trentuno infermieri. Sono ben note le difficoltà che si registrano a livello nazionale di reperire specialisti nefrologi su tutto il territorio italiano, fenomeno che inevitabilmente si ripercuote anche a tutti i livelli locali. Per quanto riguarda l’Azienda Sanitaria di Potenza, va dato atto della estrema criticità di risorse mediche e della difficoltà ulteriore di reclutamento di detti specialisti nonostante diverse procedure di selezione poste in essere negli ultimi anni. A nulla sono valsi il concorso unico regionale, gli avvisi

per incarichi a tempo determinato, gli avvisi per ore di specialistica ambulatoriale che non hanno mai avuto riscontro da parte di eventuali professionisti da destinare alle strutture locali. Alla luce di tali difficoltà, la Direzione Strategica ha organizzato in maniera differente l’organizzazione dei Centri Dialisi dell’ASP ricorrendo alla “dialisi ad assistenza limitata" inserendo i centri di Villa d’Agri, Chiaromonte, Lauria e Venosa in strutture protette e quindi ospedali per acuti o presidi distrettuali dove potessero essere gestite eventuali emergenze-urgenze mettendo in sicurezza le sedute dialitiche pur non in presenza costante e continuativa del nefrologo. Un passo che è stato fatto solo a fronte di una accurata selezione di pazienti rispondenti a determinate caratteristiche cliniche. Nei centri dialisi dell’ASP ed in particolare nel centro di Villa d’Agri, del tutto privo di nefrologi strutturati ma ubicato nell’ospedale per acuti, è possibile prevedere in tutta sicurezza lo svolgimento di turni di “Dialisi ad Assistenza Limitata” con il personale medico nefrologo sempre funzionalmente collegato alle U.O. di riferimento che fornisce prestazioni consulenziali o ambulatoriali, teleconsulto, teleassistenza, telemonitoraggio. Eventuali situazioni critiche vengono gestite con il supporto delle strutture di emergenza-urgenza presenti. In previsione di una necessità futura di incrementare l’organico infermieristico dei centri dialisi, l’Azienda Sanitaria di Basilicata sta procedendo già da un paio di mesi alla stabilizzazione del personale infermieristico ed all’assunzione di infermieri dalla graduatoria del Concorso Unico Regionale.
Per quel che riguarda invece il trasporto dei pazienti in regime di trattamento dialitico, la Asp si attiene alle procedure ed alle norme regolamentari regionali disciplinate dalla Legge Regionale 42/2009. Per quel che riguarda il rimborso ai pazienti candidati al trapianto o trapiantati in ragione di un accesso pre-trapianto e di tutti quelli post-trapianto ci si attiene alla Legge Regionale 22/2000.
Alla luce di tutti i dati evidenziati, si sottolinea come nonostante le gravi carenze di organico medico, l’ASP mantiene invariata la rete territoriale dei centri dialisi della provincia in un’ottica di favorire la prossimità delle cure”. 

L’Asp promuove l’allattamento al seno

Si apre oggi la "Settimana Mondiale per l'Allattamento al Seno" con iniziative che interessano anche le sedi del Consultorio Familiare dell'Ambito venosino. Presso le sedi consultoriale di Venosa, Genzano di Lucania, Rionero e Lavello si terranno incontri di sensibilizzazione aperti a tutti e gratuiti, e rivolti in particolar modo ai futuri neo genitori.
La settimana mondiale per l'allattamento al seno nell'edizione 2023 si prefigge come obbiettivo quello di informare sulla compatibilità tra allattamento e lavoro, per tutelare entrambi gli aspetti e fare la vera differenza per le famiglie.
Allattare un neonato al seno- significa garantirgli una buona salute sin dalla nascita, motivo per cui tale pratica nutritiva è consigliata da Organizzazione Mondiale della Sanità, Unicef Associazioni mediche di tutto il mondo che ne raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita seguito da un allattamento al seno complementare fino ai 2 anni e oltre, integrando il latte materno con altri cibi. In media, i bambini di 6-8 mesi ricevono oltre il 70% del fabbisogno energetico dal latte materno, il 55% a 9-11 mesi e il 40% a 12-13 mesi. Tale alimentazione rappresenta la fonte principale di proteine, vitamine, minerali e acidi grassi essenziali.
Per la responsabile del consultorio UOSD e direttore dei distretti di Melfi e Venosa Risa Giannone, "è importante che i medici del territorio facciano comprendere alle neo mamme quanto sia fondamentale allattare un bambino al seno, poiché i fattori benefici sono molteplici sia per la puerpera che per il neonato. È importante anche fare capire come il bambino vada allattato, sfatando paure che non hanno motivo di esistere soprattutto per quelle donne che sono al primo parto".
Il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo sottolinea il fondamentale ruolo dell'azienda sul territorio nell'ambito della sensibilizzazione su quella che è "una tematica importante soprattutto per la garanzia salutistica verso i nuovi nati e per il rafforzamento del legame madre-neonato a soddisfacimento e rafforzamento reciproco del bisogno di entrambi di stare insieme e di avere un contatto fisico rassicurante per il bambino. L'allattamento al seno è una esperienza da conoscere, promuovere e sostenere perché contribuisce anche alla costruzione del benessere psicologico e dello sviluppo della stimolazione sensoriale, attraverso appagamento e gratificazione. Una pratica che andrebbe agevolata e protetta anche sui luoghi di lavoro, dove invece purtroppo spesso le donne vengono penalizzate".
Gli incontri si terranno a Venosa oggi e mercoledì 4 ottobre, domani 3 a Genzano di Lucania e sempre mercoledì a Lavello e Rionero in Vulture.
  

RACE FOR THE CURE:ALL’ASM RICONOSCIMENTO GRUPPO PIU’ NUMEROSO PA

E’ andato all’azienda Sanitaria Locale di Matera il riconoscimento degli organizzatori della “Race for the cure” per il gruppo più numeroso di iscritti alla gara di solidarietà svoltasi ieri a Matera ed organizzata da Komen Italia. Il Team ASM, capeggiato dal Direttore Generale, Sabrina Pulvirenti, e formato da dipendenti della azienda, medici, infermieri e stakeholder è risultato il gruppo più numeroso tra le pubbliche amministrazioni che hanno preso parte all’evento simbolo della Komen Italia, la "Race for the Cure", la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo. Negli ultimi anni la squadra ASM è sempre stata fra le più numerose, salendo sul podio della solidarietà tra le aziende premiate per la maggiore adesione.
“Questo riconoscimento – sostiene il Direttore Generale Sabrina Pulvirenti- premia l’impegno dell’ASM sui temi della sensibilizzazione e della prevenzione dei tumori, un impegno costante che perseguiamo sia all’interno che all’esterno dell’azienda. La grande adesione al nostro gruppo è un riconoscimento ed un ringraziamento alle “Donne in Rosa”, le vere protagoniste della manifestazione. Grazie alle loro coraggiose testimonianze e alla condivisione delle loro esperienze, le Donne in Rosa hanno sensibilizzato l’opinione pubblica sull’importanza della diagnosi precoce e generato, negli anni, un cambiamento culturale nell’approccio alla malattia, trasferendo forza e speranza alle 56.000 donne che ogni anno in Italia si confrontano con il tumore del seno”.
In quest’ottica il Direttore Generale dell’ASM, nonché Commissario straordinario del CROB di Rionero in Vulture ha annunciato che “sono in itinere le attività per riprendere lo screening regionale per la prevenzione dei tumori. In più, in occasione dell’ottobre rosa, mese della prevenzione femminile, sono previste attività di sensibilizzazione e visite gratuite”.