Progetto LucAS, prima riunione del Comitato di coordinamento

È stata definita questa mattina la cornice entro cui si muoverà il progetto LucAS, nel corso della prima riunione del Comitato di coordinamento composto dal Capo di gabinetto della Presidenza della Giunta, Michele Busciolano, dagli assessori Gianni Rosa e Rocco Leone, dai direttori generali dei dipartimenti Ambiente e Politiche della persona, Giuseppe Galante ed Ernesto Esposito, dal consigliere regionale Giovanni Vizziello e da Rosanna Cifarelli del servizio Ambiente e salute dell’Arpab.
Tra le tematiche al centro del confronto, tenutosi nella sede della Regione, quella legata all’individuazione delle caratteristiche dei profili professionali che andranno a formare il Comitato tecnico scientifico, responsabile anche della fase operativa che, tra le altre cose, comprende la definizione del sistema di indicatori capace di consegnare informazioni puntuali da tradurre in azioni concrete per la salvaguardia dei cittadini e delle aree interessate.
Oltre a nomi riconosciuti a livello nazionale, il progetto dovrà avvalersi di esperti ambientali e del settore sanitario collegati alle strutture della Basilicata quali l’Università, il Cnr, le aziende sanitarie, l’Arpab, in modo da creare un vero e proprio polo di ricerca diffuso e al contempo un contenitore per la formazione degli addetti ai lavori nel campo dell’epidemiologia ambientale.
“Questo progetto ambizioso deve rappresentare un cambio di passo nella gestione dell’ambiente e della salute in Basilicata, ed è per questo che ci riuniremo almeno una volta a settimana per velocizzare la fase organizzativa e partire già all’inizio del 2022 con i servizi sul territorio” ha detto a margine l’assessore alla Salute Rocco Leone.
L’assessore all’Ambiente ed energia Gianni Rosa ha evidenziato come “il governo Bardi, nell’ambito del suo programma, si è dato come priorità la tutela della salute rispetto alle attività antropiche che si svolgono sul territorio. Abbiamo voluto fortemente il progetto LucAS, ritrovando le risorse, perché salute e ambiente sono valori non negoziabili su cui noi non deroghiamo”.
Soddisfazione per l’incontro è stata espressa dal consigliere regionale Giovanni Vizziello: “Sin dall'inizio ho stimolato il progetto LucAS, che ritengo una grandissima opportunità per tutti i lucani. Un progetto cruciale per la Basilicata e da subito sostenuto dal presidente Bardi, dall’assessore Rosa e da tutta la maggioranza di governo”.
  

Progetto LucAS, prima riunione del Comitato di coordinamento

È stata definita questa mattina la cornice entro cui si muoverà il progetto LucAS, nel corso della prima riunione del Comitato di coordinamento composto dal Capo di gabinetto della Presidenza della Giunta, Michele Busciolano, dagli assessori Gianni Rosa e Rocco Leone, dai direttori generali dei dipartimenti Ambiente e Politiche della persona, Giuseppe Galante ed Ernesto Esposito, dal consigliere regionale Giovanni Vizziello e da Rosanna Cifarelli del servizio Ambiente e salute dell’Arpab.
Tra le tematiche al centro del confronto, tenutosi nella sede della Regione, quella legata all’individuazione delle caratteristiche dei profili professionali che andranno a formare il Comitato tecnico scientifico, responsabile anche della fase operativa che, tra le altre cose, comprende la definizione del sistema di indicatori capace di consegnare informazioni puntuali da tradurre in azioni concrete per la salvaguardia dei cittadini e delle aree interessate.
Oltre a nomi riconosciuti a livello nazionale, il progetto dovrà avvalersi di esperti ambientali e del settore sanitario collegati alle strutture della Basilicata quali l’Università, il Cnr, le aziende sanitarie, l’Arpab, in modo da creare un vero e proprio polo di ricerca diffuso e al contempo un contenitore per la formazione degli addetti ai lavori nel campo dell’epidemiologia ambientale.
“Questo progetto ambizioso deve rappresentare un cambio di passo nella gestione dell’ambiente e della salute in Basilicata, ed è per questo che ci riuniremo almeno una volta a settimana per velocizzare la fase organizzativa e partire già all’inizio del 2022 con i servizi sul territorio” ha detto a margine l’assessore alla Salute Rocco Leone.
L’assessore all’Ambiente ed energia Gianni Rosa ha evidenziato come “il governo Bardi, nell’ambito del suo programma, si è dato come priorità la tutela della salute rispetto alle attività antropiche che si svolgono sul territorio. Abbiamo voluto fortemente il progetto LucAS, ritrovando le risorse, perché salute e ambiente sono valori non negoziabili su cui noi non deroghiamo”.
Soddisfazione per l’incontro è stata espressa dal consigliere regionale Giovanni Vizziello: “Sin dall'inizio ho stimolato il progetto LucAS, che ritengo una grandissima opportunità per tutti i lucani. Un progetto cruciale per la Basilicata e da subito sostenuto dal presidente Bardi, dall’assessore Rosa e da tutta la maggioranza di governo”.
  

Distretto G, il Cipe conferma l’impegno finanziario di 85 milioni

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), che si è riunito oggi in videoconferenza, ha nuovamente approvato il progetto per il “Completamento dello schema idrico Basento – Bradano – Attrezzamento settore G”, ai fini della apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità, confermando contestualmente l’impegno finanziario dello Stato per la realizzazione delle opere, pari a circa 85 milioni di euro, di cui 6,866 milioni di euro a carico della Regione Basilicata.

Lo rende noto il dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione, Giuseppe Galante, che ha partecipato alla riunione del CIPESS e sottolinea come “la lunga e complessa procedura per la realizzazione del Distretto G può finalmente entrare nella fase attuativa, che speriamo possa concretizzarsi al più presto”.

L’appalto per la realizzazione del completamento dello schema idrico Basento – Bradano e dell’attrezzamento del Distretto G, a cura del Consorzio di Bonifica, riguarda il completamento delle opere necessarie per l’adduzione e la distribuzione irrigua in un’area dell’Alto Bradano che si estende per circa 13 mila ettari. Il progetto prevede la realizzazione di una condotta principale, dalla diga di Genzano alla diga del Basentello, delle diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del “distretto G”, di una rete di distribuzione irrigua di circa 400 chilometri, di 14 vasche di compensazione e di un impianto di sollevamento.

“Attraverso il proficuo lavoro del nostro Dipartimento – afferma l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa – abbiamo contribuito a risolvere, almeno per gli aspetti procedurali, un’altra annosa e complessa vicenda eliminando gli ultimi ostacoli burocratici che impedivano l’avvio dei lavori. Sarà nostra cura, in collaborazione con tutti i soggetti pubblici interessati, vigilare affinché si passi subito alla fase operativa e si possa finalmente dare risposta alle aspettative della comunità dell’Alto Bradano che attende le opere per l’irrigazione da più di trent’anni”. 

Miglioramenti ambientali, bando della Regione per gli agricoltori

Contributi agli agricoltori che attraverso la realizzazione di specifiche azioni si impegnano a migliorare l’ambiente favorendo la ricostituzione del patrimonio faunistico: è quanto prevede un bando approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianni Rosa, condivisa dall’assessore alle Politiche agricole e forestali Francesco Fanelli.

L’iniziativa rientra nell’ambito del “Progetto integrato di miglioramenti ambientali per la tutela e la ripresa spontanea delle popolazioni faunistiche con interventi di ricostituzione del patrimonio faunistico ottimale”, finanziato con 550 mila euro rivenienti dalle compensazioni ambientali previste nell’ambito dell’accordo Regione – Total, Shell, Mitshui.

Sono cinque gli specifici interventi per i quali è possibile chiedere, nel biennio 2021/2022, i contributi regionali: 1_realizzazione di “colture a perdere”, realizzate specificatamente per la fauna selvatica; 2_realizzazione di siepe campestre sul margine del bosco o lungo il confine di un campo; 3_realizzazione di strisce di set-aside faunistico (ritiro dalla produzione agricola di un determinato appezzamento di terreno che viene lasciato a riposo per un periodo più o meno lungo); 4_rinuncia alla bruciatura delle stoppie; 5_realizzazione di impianto di piccoli nuclei boscati.

Una sesta misura, che sarà gestita direttamente dalla Regione, riguarderà invece il ripopolamento faunistico delle popolazioni selvatiche di piccola selvaggina nobile, lepre e fagiano. 

“Attraverso queste iniziative – afferma l’assessore Rosa – che sollecitano tra l’altro il ritorno a pratiche tradizionali virtuose legate alla cura della terra e degli ecosistemi, chiediamo agli agricoltori di essere protagonisti di una nuova stagione di iniziative che possono realmente migliorare l’ambiente e contribuire a creare le condizioni per il ripopolamento di alcune specie faunistiche in via di estinzione. Lo facciamo con le risorse delle compensazioni ambientali, cioè con i fondi stanziati dalle compagnie petrolifere che saranno utilizzati per questa ed altre iniziative volte a mitigare l’impatto delle attività industriali ed a tutelare meglio la natura. Fra queste rientra appunto anche la tutela dell’ecosistema agricolo, che assume una valenza strategica nelle politiche ambientali del governo regionale, volte a conciliare la tutela e l’incremento della biodiversità con le esigenze produttive ed economiche degli agricoltori”.

Sul sito web della Regione è possibile consultare il bando, dove vengono esplicitati anche i criteri per la concessione dei contributi, e scaricare il modulo per le domande, che vanno presentate entro il 30 settembre 2021 (per gli interventi 1, 2 e 3), entro il 3 settembre (per l’intervento 4) ed entro il 30 novembre 2021 (per l’intervento 5). Le stesse date sono da considerarsi valide anche per l’annualità 2022.

Rosa, con LucAS tutela dell’ambiente e nuovi posti di lavoro

“Abbiamo approvato il progetto Luc.A.S.: Lucani tra Ambiente e Salute per dare riscontro alle istanze dei cittadini. Le preoccupazioni sullo stato di salute dell’ambiente e sulle ripercussioni delle attività antropiche sull’uomo non potevano essere ignorate ancora. Così nasce questo progetto, finanziato con le compensazioni ambientali derivanti dalle estrazioni petrolifere. Il progetto sarà interamente gestito dalla Regione, senza intromissioni da parte dei ‘finanziatori’, in modo da escludere ogni e qualsiasi possibilità di intromissione”. Lo dichiara Gianni Rosa, assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata.
“Del resto, – prosegue – i fondi delle compensazioni sono soldi dei Lucani. Quello che cambia è il metodo e le finalità per le quali saranno spesi. Dopo aver chiuso un accordo che quota circa 70 milioni di euro l’anno con ENI, abbiamo messo intorno ad un tavolo tutte le aziende petrolifere che operano in Basilicata. Niente più azioni spot e scoordinate ma un progetto unitario per lo sviluppo e la salvaguardia della Basilicata.
Un progetto ambizioso che guarda a tutti i Lucani, a tutto il territorio lucano e a tutte le aziende che operano in Basilicata e che hanno attività impattanti sull’ambiente e sulla salute. La prima innovazione riguarda, appunto, l’oggetto della ricerca: tutte le zone interessate da attività impattanti da un punto di vista sanitario e ambientale. Non solo le aree delle concessioni, quindi, ma anche l’area di Tecnoparco, ad esempio, le aree vicine alle cementerie e tutte le zone più a rischio.
È un altro tassello importante della visione politica di questo Governo regionale che mira a utilizzare fondi del petrolio, che prima venivano sperperati, per portare benefici concreti ai Lucani. Abbiamo abbandonato il metodo spot del centrosinistra, l’utilizzo delle compensazioni ambientali derivanti dal petrolio per coprire la spesa corrente della Regione, per concentrarci su azioni che hanno come obiettivo un ambiente sano, lo sviluppo sostenibile e il gas estratto proprietà di tutti i cittadini. Queste le tre gambe su cui si poggia l’azione portata avanti sul tema delle estrazioni. A noi non si potrà eccepire, come a chi ci ha governato in passato, che non si sa come e dove sono stati spesi i soldi delle compensazioni.
In questa visione: la tutela dell'ambiente e l'innovazione stimoleranno ulteriori investimenti che contribuiranno a creare nuove opportunità occupazionali; le risorse lucane, qual è il gas, restano ai Lucani; la tutela della salute si trasforma in prevenzione.
La politica del cambiamento che stiamo mettendo in atto riguarda, dunque, anche le compagnie petrolifere e l’uso risorse rinvenienti dalle compensazioni ambientali. Ci siamo accollati l’onere di rivedere il rapporto con le società del petrolio, ovviamente nei limiti di quelle che sono le competenze regionali, che ricordiamo, anche a chi ne dovrebbe sapere di più, non riguardano la concessione né l’intesa tra Stato e Eni. Quella è competenza statale. Come pure, è nel potere degli azionisti stabilire il futuro di decarbonizzazione dell’ENI, azionisti tra i quali vi è lo Stato italiano, governato anche dal Pd.
Invece, chiedere alle aziende che operano in Basilicata con il petrolio di supportare progetti di sviluppo che non siano legati al petrolio stesso, nel tentativo di creare un’economia green, questo è nei poteri del Governo regionale ed è stato ampiamente messo nero su bianco negli accordi sulle compensazioni ambientali. Che, è bene ribadirlo, non riguardano l’atto di proroga della concessione.
Dunque, anche con il progetto Luc.A.S., nessuno sperpero e atti concreti per la tutela dell’ambiente e della salute, con opportunità per nuovi posti di lavoro”.

  

Servizi di Consulenza fitosanitaria, pubblicato bando ALSIA

E’ stato pubblicato sul sito internet dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, il secondo Bando a sportello per l’individuazione di aziende agricole interessate al servizio di consulenza – da parte dei tecnici dell’Agenzia – sulla difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi.

L’apertura di questo secondo Bando è stata decisa dal direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, con Delibera direttoriale N. 84 del 13 luglio 2021. L’iniziativa è finanziata dalla Sottomisura 2.1 del PSR 2014-2020 della Regione Basilicata ("Sostegno per l’utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende"), e prevede l'erogazione di servizi di consulenza alle imprese agricole lucane per affrontare problematiche specifiche, con l'obiettivo di migliorare le prestazioni economiche e la sostenibilità ambientale.

Il progetto di consulenza alle imprese sulla difesa fitosanitaria proposto dall’ALSIA era stato approvato dalla Giunta regionale di Basilicata con Delibera n. 805 del 6 novembre 2019, in virtù della competenza esclusiva dell'Agenzia in materia di agrometeorologia, modelli previsionali fitosanitari, e taratura delle macchine irroratrici.

L’attività di consulenza dell’ALSIA avrà una durata triennale, e prevede l’erogazione dei servizi di consulenza ad un numero complessivo di 842 aziende nel triennio 2021/2023. Con il primo Bando a sportello dell’Agenzia del novembre 2020, rimasto aperto un mese, avevano aderito al progetto circa il 45% del numero massimo di aziende ammissibili. Questo secondo bando resterà quindi aperto per tutto il tempo necessario a raggiungere il tetto delle 842 aziende previste dal progetto ALSIA.

Tutte le informazioni sul bando e le modalità di partecipazione sono reperibili sul sito dell’ALSIA, all’indirizzo https://bit.ly/ALSIA-BandoFitoconsult.

Ambiente e salute in Basilicata, presentato il progetto LucAS

Tutelare l’ambiente e la salute in Basilicata, promuovendo programmi di prevenzione e sorveglianza sanitaria per le popolazioni più esposte alle ricadute delle attività industriali, aggiornando continuamente gli studi e le ricerche sullo stato dell’ambiente, formando tecnici qualificati e realizzando ambulatori specialistici e laboratori tecnico – scientifici all’avanguardia sul territorio regionale: sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del progetto LucAS, presentato oggi alla stampa dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e dagli assessori alla Salute Rocco Leone e all’Ambiente Gianni Rosa.

“La Basilicata ha un quadro ambientale articolato – ha detto il presidente Bardi – su cui intervengono fattori di pressione che determinano una certa complessità e che meritano particolare attenzione da parte delle Istituzioni per le possibili ricadute sulla salute delle popolazioni residenti nelle diverse aree interessate. Le crescenti preoccupazioni ambientali per eventuali conseguenze sulla salute dei cittadini lucani riguardano principalmente le estrazioni petrolifere, la gestione delle acque reflue nella zona industriale di Pisticci scalo, la presenza di inquinanti nei siti industriali di interesse nazionale di Tito e Val Basento, l’esposizione all’amianto naturale nelle aree del Pollino e artificiale nelle aree SIN, l’eventuale presenza di radioattività al Centro Enea Trisaia, i potenziali inquinanti prodotti da alcuni insediamenti quali il termovalorizzatore di San Nicola di Melfi, l’impianto a biomassa della valle del Mercure, la ferriera di Potenza, i cementifici di Matera e Barile, i potenziali effetti dei generatori eolici sulle popolazioni residenti in prossimità delle installazioni. Questo progetto, finanziato con 25 milioni in 5 anni nell’ambito degli accordi con Total, Eni e Shell, non riguarderà solo le estrazioni petrolifere ma tutte le emergenze ambientali della regione. Ambiente e salute sono le nostre priorità – ha aggiunto Bardi – e le attività industriali che producono un impatto sull’ambiente devono avvenire in un quadro di sostenibilità che va continuamente monitorato mettendo in campo le migliori tecnologie, ma anche una adeguata attività di prevenzione e sorveglianza sanitaria”.

“Il progetto LucAS – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa – è l’ultimo tassello dell’attività che abbiamo svolto negli ultimi due anni rinegoziando gli accordi con Total, Eni, Shell, Mitsui e portando a casa risultati eccezionali rispetto al passato in termini di risorse per lo sviluppo sostenibile, introiti del gas e compensazioni ambientali sui territori. Un solo dato: il nuovo accordo con Eni vale 60/70 milioni di euro all’anno, contro i 9 milioni all’anno dell’accordo precedente. LucAS non sarà uno studio epidemiologico isolato, come quelli condotti in passato, ma una indagine di epidemiologia molecolare sistematica della durata di cinque anni, periodo minimo per verificare l’incidenza sulla salute di determinate attività, con la quale verranno identificate le modificazioni cellulari eventualmente prodotte. Per fare tutto ciò serve una organizzazione più complessa, nei prossimi giorni ci sarà una riunione per individuare il comitato tecnico finalizzato alla stesura del piano esecutivo, poi nei primi mesi del 2022 partirà l’attività, che sarà finanziata da tutte le compagnie petrolifere ma sarà interamente gestita dalla Regione, con una equipe di specialisti di alto profilo che opereranno in piena autonomia e in stretto raccordo con i Dipartimenti Sanità e Ambiente della Regione, con l’Arpab e le strutture del Servizio sanitario regionale. In sei mesi sarà realizzato il progetto esecutivo, che sarà poi oggetto di comunicazione sociale con i cittadini”.

“Il dato nuovo di questo progetto – ha aggiunto l’assessore regionale alla Salute Rocco Leone – è che va a valutare come le attività antropiche incidono sull’ambiente e di conseguenza sulla salute dei cittadini. Ci sarà un monitoraggio attento, attraverso strumenti, ambulatori e laboratori per verificare i fattori di rischio associati ai fattori genetici ed ai fattori ambientali, con presidi su tutto il territorio regionale E saranno coinvolte tutte le aziende sanitarie. È importante anche il rapporto con gli enti di ricerca e con il Crob, che sarà dotato di una biobanca, e soprattutto della Facoltà di medicina, investimento importante che facciamo per il territorio che tornerà molto utile anche ai fini delle indagini che svolgeremo. Attraverso una forte sinergia fra questi soggetti possiamo diventare un modello sperimentale. Il nostro obiettivo è quello di lasciare un ambiente pulito e salubre alle future generazioni”.

Piano paesaggistico, presentato al Cpr lo stato di avanzamento

Presentato questa mattina al Comitato paritetico lo stato di avanzamento del Piano paesaggistico regionale. Nella riunione, svolta nella sala Bramea del Dipartimento Ambiente sono state affrontate le attività condotte per l’aggiornamento dei beni paesaggistici, Sinergia tra i Dipartimenti e digitalizzazione sono le parole chiave per descrivere le modalità e il risultato del lavoro. Partendo dall’archivio cartaceo storico commissariale messo a disposizione dal Dipartimento Politiche agricole, si è proceduto a trasferire sul database e sulla Cartografia prodotta dal Dipartimento Ambiente, la corposa documentazione. Ora si ha un quadro preciso della complessa vicenda degli usi civici, anche in vista della Carta prevista dalla legge regionale 57/2000. Stesso procedimento per ciò che riguarda il lavoro di catalogazione dei geositi, proseguito in sinergia con il Dipartimento Infrastrutture.
Sono stati illustrati, inoltre, gli approfondimenti sul territorio rurale incentrati, in questa fase, sulle cinture rurali, luoghi dell’agricoltura di prossimità e spazio rurale di qualità da preservare e mantenere.
Tra gli altri temi, la localizzazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili, per definire una sorta di indice di saturazione, ovvero la concentrazione massima ammissibile di impianti Fer nei vari ambiti di paesaggio, per contemperare il bilanciamento tra tutela del paesaggio e sviluppo delle rinnovabili, la rete di fruizione lenta dei paesaggi, l’avvio dei procedimenti di Vas e la rete ecologica regionale.
A conclusione dei lavori, il Comitato paritetico regionale ha validato tutte le attività presentate.
Presenti alla riunione, oltre all’assessore regionale Gianni Rosa, i rappresentanti del ministero per i Beni e le attività culturali, Rocco Rosario Tramutola e Francesco Canestrini, del ministero dell’Ambiente, Giorgia Coviello, il direttore generale del dipartimento Giuseppe Galante, e i funzionari regionali Anna Abate, coordinatrice del Cpr, e Vincenzo Zarrillo..
“Ringrazio il gruppo che sta portando avanti questo lavoro – ha commentato l’assessore Rosa – che riveste per il governo regionale una priorità nell’ambito del programma politico che stiamo attuando. La Basilicata ha bisogno di questo strumento di pianificazione che fotografi l’attuale situazione lucana per definire in maniera organica chi può fare cosa e dove. Continua, pertanto, il nostro impegno a favore del nostro territorio e dei nostri cittadini”.

Acqua, Rosa: risorsa lucana ancora tutta da scoprire

“Con l’approvazione della legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico è regionalizzata la proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni. La Regione potrà, quindi, o gestirle in proprio o affidarle a terzi. E cosa molto importante, con questa legge, vengono aggiornati i canoni di concessione con maggiori introiti. Già a partire da questo anno dovremmo incassare 600.000 euro in più.
Però, in una visione più ampia delle azioni politiche messe in campo da questa Giunta regionale, la legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico rappresenta un altro tassello per l’azione di tutela e valorizzazione del nostro oro blu.
Gli sforzi che stiamo mettendo in campo per la valorizzazione del patrimonio idrico lucano sono, infatti, numerosi. Si pensi al programma di interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua, con ricadute non solo in termini di tutela del regime idrico compromesso ma anche in termini di economia dei costi essendo interventi a costo zero per la Regione. Il primo bando, già concluso, ha riguardato i primi dieci interventi. Siamo riusciti a terminare i lavori per la rete fognaria di Maratea e la condotta sottomarina che allontana dalla costa lo scarico in piana pandemia. Abbiamo intensificato i controlli sia delle acque interne che di quelle marina. Per valorizzare la risorsa acqua abbiamo adeguato il canone delle acque minerali e stiamo affrontando il problema legato alle compensazioni ambientali relative all’Accordo di Programma tra la Regione Basilicata, la Regione Puglia e il Ministero dei Lavori Pubblici.
Come molti sanno già, da quell’accordo la Basilicata riceve circa 16 milioni di euro all’anno derivanti dalla fornitura di acqua alle regioni limitrofe che dovevano essere destinati alla manutenzione per gli schemi idrici per rinnovabile e disponibile la risorsa acqua e a tutte quelle azioni utili a preservare la risorsa idrica sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Ovviamente sono finiti per altro ma questo Governo regionale ha intenzione di ripristinare l’uso di tali risorse per la gestione efficiente e sostenibile dell’acqua e garantirne la qualità.
In tutto ciò non possiamo dimenticare che l’acqua non è solo una risorsa da sfruttare in maniera razionale ma anche una bellezza da valorizzare e proteggere. Abbiamo approvato in soli due anni, il piano della costa ionica che ci consentirà di limitare i danni dovuti all’erosione della costa, meta turistica di qualità. Abbiamo messo in campo alcune azioni per prevenire e ridurre l'inquinamento marino e sensibilizzare la popolazione al rispetto dei nostri mari. La Basilicata si conferma avere dei mari eccellenti sia dal punto divista della qualità dell'acqua che della loro bellezza.
Poiché crediamo che la pianificazione e la programmazione siano fondamentali per l’efficienza delle azioni amministrative in tema di risorsa idrica, abbiamo introdotto un intero capitolo che riguarderà i contratti di fiume, proprio per la riqualificazione ambientale e paesaggistica del sistema fluviale lucano, in cui saranno coinvolti tutti gli attori sociali.
In poche parole, l’acqua è davvero il nostro oro blu, rappresenta una delle risorse più importanti della Basilicata. Dobbiamo tutelarla, valorizzarla e utilizzarla in maniera sostenibile. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare ma siamo sulla strada giusta”.

 

Acqua, Rosa: risorsa lucana ancora tutta da scoprire

“Con l’approvazione della legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico è regionalizzata la proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni. La Regione potrà, quindi, o gestirle in proprio o affidarle a terzi. E cosa molto importante, con questa legge, vengono aggiornati i canoni di concessione con maggiori introiti. Già a partire da questo anno dovremmo incassare 600.000 euro in più.
Però, in una visione più ampia delle azioni politiche messe in campo da questa Giunta regionale, la legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico rappresenta un altro tassello per l’azione di tutela e valorizzazione del nostro oro blu.
Gli sforzi che stiamo mettendo in campo per la valorizzazione del patrimonio idrico lucano sono, infatti, numerosi. Si pensi al programma di interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua, con ricadute non solo in termini di tutela del regime idrico compromesso ma anche in termini di economia dei costi essendo interventi a costo zero per la Regione. Il primo bando, già concluso, ha riguardato i primi dieci interventi. Siamo riusciti a terminare i lavori per la rete fognaria di Maratea e la condotta sottomarina che allontana dalla costa lo scarico in piana pandemia. Abbiamo intensificato i controlli sia delle acque interne che di quelle marina. Per valorizzare la risorsa acqua abbiamo adeguato il canone delle acque minerali e stiamo affrontando il problema legato alle compensazioni ambientali relative all’Accordo di Programma tra la Regione Basilicata, la Regione Puglia e il Ministero dei Lavori Pubblici.
Come molti sanno già, da quell’accordo la Basilicata riceve circa 16 milioni di euro all’anno derivanti dalla fornitura di acqua alle regioni limitrofe che dovevano essere destinati alla manutenzione per gli schemi idrici per rinnovabile e disponibile la risorsa acqua e a tutte quelle azioni utili a preservare la risorsa idrica sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Ovviamente sono finiti per altro ma questo Governo regionale ha intenzione di ripristinare l’uso di tali risorse per la gestione efficiente e sostenibile dell’acqua e garantirne la qualità.
In tutto ciò non possiamo dimenticare che l’acqua non è solo una risorsa da sfruttare in maniera razionale ma anche una bellezza da valorizzare e proteggere. Abbiamo approvato in soli due anni, il piano della costa ionica che ci consentirà di limitare i danni dovuti all’erosione della costa, meta turistica di qualità. Abbiamo messo in campo alcune azioni per prevenire e ridurre l'inquinamento marino e sensibilizzare la popolazione al rispetto dei nostri mari. La Basilicata si conferma avere dei mari eccellenti sia dal punto divista della qualità dell'acqua che della loro bellezza.
Poiché crediamo che la pianificazione e la programmazione siano fondamentali per l’efficienza delle azioni amministrative in tema di risorsa idrica, abbiamo introdotto un intero capitolo che riguarderà i contratti di fiume, proprio per la riqualificazione ambientale e paesaggistica del sistema fluviale lucano, in cui saranno coinvolti tutti gli attori sociali.
In poche parole, l’acqua è davvero il nostro oro blu, rappresenta una delle risorse più importanti della Basilicata. Dobbiamo tutelarla, valorizzarla e utilizzarla in maniera sostenibile. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare ma siamo sulla strada giusta”.

 

Bardi: “Due miliardi di euro per le reti idriche della Basilicata”

Ammontano a circa 2 miliardi di euro i finanziamenti che la Basilicata dovrà gestire nei prossimi mesi per l’ammodernamento e l’efficientamento delle reti idriche lucane. Lo si è appreso nella conferenza stampa convocata oggi a Potenza dal presidente della Regione Vito Bardi per presentare ai giornalisti il nuovo amministratore unico di Acquedotto Lucano, l’ingegnere Alfonso Andretta, designato dal governo regionale ed eletto qualche giorno fa dall’assemblea dei soci.

“Ho ritenuto di indicare alla guida dell’azienda più importante della regione – ha detto Bardi – una persona con le competenze ed i giusti requisiti maturati nel tempo, un lucano che ha vissuto per tanto tempo fuori dalla Basilicata ma che ora vuole dare un contributo alla nostra terra. Sono convinto che farà bene, ha le competenze giuste, ma serve la collaborazione di tutti. Per l’Acquedotto Lucano ora inizia una nuova era, in continuità con quella precedente, che soprattutto negli ultimi anni è stata collaborativa e fattiva. Sono certo che si continuerà a far bene, con le iniziative giuste per permettere a questa azienda di essere protagonista. In bocca al lupo al nuovo amministratore, che assume un impegno non semplice e mette a disposizione la propria esperienza per il bene della Basilicata”.

Le possibili linee strategiche della nuova gestione sono state riassunte dal nuovo amministratore di AL. “Innanzitutto – ha detto Andretta – riuscire a spendere i finanziamenti ottenuti, che serviranno di portare a casa l’ammodernamento delle reti che è essenziale per il servizio idrico integrato, così come i sistemi di depurazione e di scarico nel sistema fognario. La progettazione degli interventi è l’obiettivo primario. Abbiamo tempistiche molto strette previste dal PNRR, e la necessità di appoggiarci su strutture organizzate che ci permettano di lavorare con tranquillità”.

Andretta ha inoltre sottolineato che “fra le priorità sulle quali lavoreremo c’è la nostra capacità di venire incontro alle esigenze dei cittadini, a partire dall’invio delle bollette del servizio idrico, che arriveranno a partire dalla settimana prossima con la scadenza del 31 luglio e con gli incrementi tariffati su cui sono stati spalmati gli aumenti di due anni, pari a circa 5 euro a persona. Sono state inviate con ritardo ma abbiamo previsto la possibilità di una dilazione del pagamento, e di rateizzare la cifra. Un esempio di come, a fronte di qualche inefficienza, operiamo per salvaguardare l’utenza. Lavoreremo inoltre per l’efficientamento della struttura di AL, dove ci sono professionalità elevate ma si è perso un po’ l’entusiasmo per il proprio lavoro. Vogliamo avere una impostazione industriale e suscitare l’orgoglio dei dipendenti, a breve avremo un nuovo sistema informativo di gestione dell’azienda per facilitare il lavoro e i rapporti con l’utenza”.

Sulle sinergie attivate dalla Regione con gli enti a vario titolo impegnati nella gestione delle risorse idriche si è soffermato l’amministratore unico dell’Egrib Canio Santarsiero, il quale ha sottolineato tra l’altro che “la Regione è intervenuta per affrontare la difficile situazione finanziaria di AL, caratterizzata da mancanza di liquidità, con provvedimenti che hanno permesso una riduzione dei costi di energia e personale, e con iniziative di contrasto alla dispersione, grazie alle quali il gestore ha recuperato 11 milioni di euro”.

“Oggi inizia un nuovo ciclo – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa – abbiamo cercato di mettere ordine nella governance dell’acqua e non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno all’Acquedotto Lucano, migliorando le procedure, con il recupero di 3 milioni di euro e il risparmio di 7 milioni di euro, a cui si aggiunge lo stanziamento di 2 milioni di euro che in parte mitiga l’aumento temporaneo delle tariffe. Abbiamo così contribuito al risanamento dei conti e nel PNRR abbiamo candidato opere per un miliardo e 800 milioni. AL ha le risorse per progettare gli interventi, ma naturalmente dovrà migliorare la sua gestione”. 

Anfir, Megale (SB) nel nuovo comitato direttivo

Gabriella Megale, amministratrice unica di SviluppoBasilicata, è stata nominata  componente del nuovo comitato direttivo dell’ANFIR (Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali) che riunisce diciotto società finanziarie regionali italiane con la mission di rafforzare gli strumenti finanziari a supporto delle imprese e attuare politiche condivise di sviluppo dei territori e delle regioni.
La nomina è avvenuta oggi durante l’Assemblea della Associazione che ha provveduto all’elezione del nuovo Comitato Direttivo per il triennio 2021 – 2024.
“Per la nostra regione, la nomina di Gabriella Megale nel Comitato Direttivo dell’Associazione ANFIR – che tra l’altro vede la regione Basilicata esprimere per la prima volta un componente nel direttivo, – unica donna che rappresenterà il Mezzogiorno dell’Italia – commenta l’assessore regionale alle Attività Produttive Francesco Cupparo – è un momento di grande opportunità per intraprendere nuove sinergie e avviare un proficuo confronto con le altre Finanziarie. Per lei che ha dato un impulso importante all’attività di SviluppoBasilicata ancora più preziosa in questa fase di assistenza e consulenza alle imprese per la ripresa dopo l’emergenza pandemica – aggiunge – è un riconoscimento significativo di impegno e capacità manageriali su cui gli imprenditori possono continuare a contare”.
L’a.u. di SviluppoBasilicata ha rilasciato una dichiarazione: “Sono davvero onorata di poter rappresentare l’associazione ed esprimo la mia gratitudine ad ANFIR per aver creduto in me e nella Basilicata che  rappresento. Intraprendo questo percorso con impegno e responsabilità per mettere a fattore comune le nostre risorse a vantaggio di tutti.  Lavorerò per far conoscere le potenzialità della Basilicata e di tutto il nostro sud e collaborerò con i colleghi per costruire percorsi virtuosi che permettano alle imprese italiane di ripartire con la giusta accelerazione. Il mio personale impegno sarà rivolto a promuovere la cultura finanziaria, affinché ANFIR diventi sempre di più il punto di riferimento delle regioni per le politiche di sviluppo dei territori. Sarà,  a tal fine, indispensabile sviluppare collaborazioni e sinergie strategiche per trovare le giuste risposte alle esigente delle nostre regioni, affinché si possano affrontare le sfide future e portare a compimento nuove progettualità.”
L’attività di ANFIR, attraverso il suo Comitato, continua la Megale “Dovrà proseguire il percorso già avviato, che richiederà un notevole sforzo in termini di impegno, per far fronte alle profonde trasformazioni che stanno investendo tutti i settori economici. Il mio sguardo sarà rivolto sempre a quel sud al quale attendono numerose sfide per il rilancio dei territori. Sono certa che il Comitato saprà trovare nuove strade e nuovi cammini da intraprendere”.
L’azione del direttivo rappresenterà senz’altro un riferimento di eccellenza, in grado di favorire un percorso unitario che sostenga, con realismo e competenza, il lavoro e l’impegno di ciascun componente, attento a valorizzare e sostenere con passione, nelle diverse regioni e nei singoli contesti territoriali, le imprese di fronte alle sfide del nostro tempo. Una responsabilità ancora maggiore nella prospettiva del rilancio del Sud.

Concessioni idroelettriche, Rosa: raddoppiano i canoni

“Con la legge approvata ieri dal Consiglio regionale per la regolamentazione delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche in Basilicata, i lucani avranno un primo e immediato vantaggio. Quello di incassare, a partire già da quest’anno, maggiori introiti dall’utilizzo delle due dighe del Pertusillo e del Cogliandrino, da tempo in concessione all’Enel, per la produzione di energia idroelettrica”.
E’ il commento dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa all’adozione del provvedimento legislativo da parte dell’assemblea lucana.
“Le tariffe erano ferme da anni. Con la nuova normativa il canone è più che raddoppiato. Fino al 2029, data in cui scadranno le concessioni, Enel dovrà pagare 1.311.000 euro, 632 mila euro in più rispetto a quanto versa tuttora, oltre alle entrate aggiuntive derivanti da un ulteriore 2,5% sui ricavi di produzione che realizzerà sui due impianti idroelettrici gestiti. La rimodulazione delle tariffe è una delle attività che abbiamo messo in campo affinché i beni lucani rendano di più in termini economici. Una delle tante iniziative per dare il giusto valore alle nostre risorse e il giusto ritorno alla Basilicata”.
Con la legge regionale, che disciplina, nel dettaglio, le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico e la determinazione del canone, le dighe ritornano nella piena disponibilità della Regione.
Alla scadenza prevista il 1 aprile 2029 delle due grandi concessioni idroelettriche presenti sul territorio regionale, quella della centrale Agri a valle della diga del Pertusillo e quella della centrale di Castrocucco che deriva le acque dalla diga del Cogliandrino, la Regione potrà decidere se gestire direttamente o optare per una nuova assegnazione tramite bando ad evidenza pubblica con l’indubbio vantaggio di affidare la gestione delle centrali all’operatore economico che offrirà le migliori garanzie dal punto di vista ambientale, economico, lavorativo e produttivo e con un piano di sviluppo che meglio valorizzi il bacino circostante.

Murgia materana: nuovo percorso espositivo di Parco dei Monaci

Nella mattinata di martedì 13 luglio si è tenuta la presentazione del nuovo percorso espositivo dell’Ente Parco della Murgia Materana presso il Centro Studi e Conservazione della Biodiversità di Parco dei Monaci.
Il percorso si dipana attraverso le secolari stanze della struttura, ex grancia connessa all’Abbazia di Montescaglioso, mostrando le tipicità del Parco della Murgia Materana attraverso plastici, diorami e video. 
L’intervento si inserisce all’interno di una serie di attività promosse dall’Ente Parco, nell’ambito del progetto “INNgreenPAF”, finanziato dalla Regione Basilicata con fondi PO-FESR 2014/2020, volte ad incentivare la fruizione e la conoscenza di un’area, come quella del Parco della Murgia Materana, che vede la presenza di una particolareggiata ricchezza di biodiversità naturalistica e faunistica, oltre che di una inestimabile presenza antropica che abbraccia ogni momento storico dell’Umanità. Ricchezze che il Centro Studi è volto a studiare, monitorare e conservare, ma che è anche chiamato a rendere fruibile in modo consapevole e completo.
È, pertanto, in virtù di tale volontà che l’Ente Parco della Murgia Materana ha istituito questo percorso espositivo, affinché il Centro Visite di Parco dei Monaci possa fungere sia da locus di introduzione alle svariate tematiche, naturalistiche e storico-antropiche, che interessano il Parco, sia da punto di partenza per i numerosi gruppi turistici che da alcuni anni, affollano questi territori e che vanno spesso indirizzati ad una nuova possibilità di accesso e di partecipazione ai beni ivi presenti, sia da focus espositivo per le comunità che vogliano approfondire gli aspetti caratterizzanti del Parco della Murgia Materana.
Il Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, . Michele Lamacchia, dichiara  che “non c’è sede più adatta che possa fungere da vetrina delle peculiarità insite nel Parco della Murgia Materana. Il Centro Viste di Parco dei Monaci si presta favorevolmente, grazie alla sua posizione intermedia tra i due comuni che abbracciano il Parco, quale luogo deputato ad ospitare un percorso espositivo introduttivo delle ricchezze naturalistiche e storico-artistiche che impreziosiscono il territorio. La sua capacità attrattiva potrebbe essere trampolino di lancio per la valorizzazione dell’area, ma anche per la formazione di un nuovo tipo di turismo sostenibile ed istruito alla fruizione consapevole di un territorio altrettanto fragile come può essere un’area protetta”.

Lunedì 19 luglio inaugurazione della nuova sede Alsia a Potenza

Sarà inaugurata lunedì 19 luglio 2021, alle ore 10:45, la nuova sede dell’Ufficio provinciale di Potenza dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura. L’Ufficio provinciale si è infatti trasferito nello stabile della Regione Basilicata, al Corso Umberto I, n. 28.

“I nuovi uffici sono più ampi e ben organizzati – ha commentato il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi – ma non si tratta di una questione di mera immagine: abbiamo ampliato le sinergie con la Regione Basilicata, sempre nell’ottica del contenimento delle spese, e offerto spazi più adeguati e confortevoli al personale e per l’incontro con l’utenza”. 

Rosa su elezione amministratore unico di Acquedotto lucano

“È sempre destabilizzante quando chi ha gestito il potere in modo solitario, e per questo è stato bocciato non solo dai cittadini ma anche dal suo stesso partito, parla di una presunta castrazione della ‘libera determinazione della base degli azionisti di Acquedotto Lucano’.
Ricordo i ‘meravigliosi anni’ della democrazia del centrosinistra in cui il candidato ad amministratore unico di Acquedotto lucano, la più grande azienda pubblica lucana e tra i più importanti enti del Sud Italia nella gestione del sistema idrico integrato, era solo quello vicino al Governatore di turno.
Il protagonismo dei Comuni ben poteva essere, allora, sacrificato per i desiderata della Regione? Quanta ipocrisia.
La verità è che lamentarsi oggi per il ‘peso’ dell’Ente Regione nell’elezione del vertice di AqL è un non senso, considerato che le regole sono state decise proprio da chi oggi ne parla male. La golden share regionale è nello statuto che non ha certo scritto il centrodestra.
La vicenda ha, però, una sua rilevanza che va al di là della nomina. Si è cercato di mettere in difficoltà la Giunta regionale e il Presidente per poi, magari, chiederne le dimissioni. Non vogliamo chiamarlo tentato golpe? Non facciamolo.
Diciamo allora che, legittimamente, alcuni Sindaci hanno proposto una candidatura alternativa che alla maggioranza dei soci, in termini di voto ponderato, non è andata bene. Del resto, stiamo parlando sempre di un S.p.A., dove uno non vale uno. Il centrosinistra che ha costituito AqL dovrebbe saperlo.
Diciamo anche che sarebbe stata una scelta di ‘libera determinazione’ se non fosse che è diventato chiaro che c’è una parte di Sindaci della Basilicata che, ancora oggi, si fa strumentalizzare dal establishment del centro sinistra.
Non si spiega altrimenti perché, in passato, non c’è mai stata più di una candidatura. Mai. L’unica volta che accadde ci fu un provvidenziale ritiro per favorire il candidato dell’allora Governatore. Dovremmo interrogarci su questo, su come sono stati gestiti gli enti regionali in passato.
Questi Sindaci, che mai hanno osato urlare all’uomo solo, sono ancora legati a logiche che poco hanno a che fare con i cittadini. Diciamolo chiaramente: si vota. E qualcuno avrà pensato di barattare il voto in AqL con una ricandidatura o con il sostegno elettorale alle prossime amministrative. A riprova di un disegno politico ben preciso, a riprova che non si trattava di una questione di nomi ma di un gioco di forza, sono stati i Sindaci armati di deleghe. Deleghe come se piovesse. E dibattito azzerato. Perché, voglio ricordarlo, nessuno, durante l’assemblea, ha parlato. Nessuno ha accennato a programmi, aspettative, servizi. Chi rappresentano questi Primi cittadini? Se stessi o le comunità che dovrebbero garantire? Hanno deciso da soli, senza certamente consultare le loro comunità, motivati dalla sola appartenenza partitica o dalla simpatia politica. Hanno deciso di usare AqL solo come grimaldello per prendersi una rivincita rispetto a due anni orsono, quando proprio i cittadini hanno decretato la fine di un sistema. Ovviamente gli è andato male.
L’unica cosa che hanno dimostrato è la spaccatura del centrosinistra. Il Pd accoglie i 5stelle e perde per strada Italia Viva. È da dire che, personalmente, mi trovo ancora non poco in imbarazzo a pensare che i grillini e Pittella trivella, come lo chiamavano i 5stelle quando ancora parlavano di aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno, facciano cartello. Tuttavia, questo dimostra che il vecchio centrosinistra non ha ancora digerito la sconfitta ed è pronto a qualsiasi compromesso.
È stato un gioco di pochi che a nessun lucano interessa. L’ultimo sussulto di un apparato che ora deve dimostrare che la questione non era una questione di parte, un regolamento di conti politico ma che tutta questa vicenda era per il bene dei lucani e lo può fare solo iniziando ad occuparsi seriamente della risorsa acqua. Come non ha mai fatto in passato.
In questi mesi, ci siamo occupati molto del rilancio dell'Egrib e di AqL, abbiamo messo in campo idee, risorse economiche, soluzioni e progetti.
Continueremo a farlo insieme al nuovo amministratore, Andretta, cui vanno i miei auguri di buon lavoro, sicuro che saprà interpretare al meglio la nostra idea di governo del territorio e lo faremo anche con tutti i comuni soci, se vorranno e se finalmente comprenderanno che il proprio dovere si esplica, non soltanto votando per l'amministratore AqL o chiedendo contributi alla Regione, ma lavorando quotidianamente ed in sinergia sui problemi. Continueremo a accogliere suggerimenti e proposte da tutti, come abbiamo sempre fatto. Questo è il protagonismo dei Comuni che aiuta la nostra terra”.
Lo dichiara l'assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa

Rosa su elezione amministratore unico di Acquedotto lucano

“È sempre destabilizzante quando chi ha gestito il potere in modo solitario, e per questo è stato bocciato non solo dai cittadini ma anche dal suo stesso partito, parla di una presunta castrazione della ‘libera determinazione della base degli azionisti di Acquedotto Lucano’.
Ricordo i ‘meravigliosi anni’ della democrazia del centrosinistra in cui il candidato ad amministratore unico di Acquedotto lucano, la più grande azienda pubblica lucana e tra i più importanti enti del Sud Italia nella gestione del sistema idrico integrato, era solo quello vicino al Governatore di turno.
Il protagonismo dei Comuni ben poteva essere, allora, sacrificato per i desiderata della Regione? Quanta ipocrisia.
La verità è che lamentarsi oggi per il ‘peso’ dell’Ente Regione nell’elezione del vertice di AqL è un non senso, considerato che le regole sono state decise proprio da chi oggi ne parla male. La golden share regionale è nello statuto che non ha certo scritto il centrodestra.
La vicenda ha, però, una sua rilevanza che va al di là della nomina. Si è cercato di mettere in difficoltà la Giunta regionale e il Presidente per poi, magari, chiederne le dimissioni. Non vogliamo chiamarlo tentato golpe? Non facciamolo.
Diciamo allora che, legittimamente, alcuni Sindaci hanno proposto una candidatura alternativa che alla maggioranza dei soci, in termini di voto ponderato, non è andata bene. Del resto, stiamo parlando sempre di un S.p.A., dove uno non vale uno. Il centrosinistra che ha costituito AqL dovrebbe saperlo.
Diciamo anche che sarebbe stata una scelta di ‘libera determinazione’ se non fosse che è diventato chiaro che c’è una parte di Sindaci della Basilicata che, ancora oggi, si fa strumentalizzare dal establishment del centro sinistra.
Non si spiega altrimenti perché, in passato, non c’è mai stata più di una candidatura. Mai. L’unica volta che accadde ci fu un provvidenziale ritiro per favorire il candidato dell’allora Governatore. Dovremmo interrogarci su questo, su come sono stati gestiti gli enti regionali in passato.
Questi Sindaci, che mai hanno osato urlare all’uomo solo, sono ancora legati a logiche che poco hanno a che fare con i cittadini. Diciamolo chiaramente: si vota. E qualcuno avrà pensato di barattare il voto in AqL con una ricandidatura o con il sostegno elettorale alle prossime amministrative. A riprova di un disegno politico ben preciso, a riprova che non si trattava di una questione di nomi ma di un gioco di forza, sono stati i Sindaci armati di deleghe. Deleghe come se piovesse. E dibattito azzerato. Perché, voglio ricordarlo, nessuno, durante l’assemblea, ha parlato. Nessuno ha accennato a programmi, aspettative, servizi. Chi rappresentano questi Primi cittadini? Se stessi o le comunità che dovrebbero garantire? Hanno deciso da soli, senza certamente consultare le loro comunità, motivati dalla sola appartenenza partitica o dalla simpatia politica. Hanno deciso di usare AqL solo come grimaldello per prendersi una rivincita rispetto a due anni orsono, quando proprio i cittadini hanno decretato la fine di un sistema. Ovviamente gli è andato male.
L’unica cosa che hanno dimostrato è la spaccatura del centrosinistra. Il Pd accoglie i 5stelle e perde per strada Italia Viva. È da dire che, personalmente, mi trovo ancora non poco in imbarazzo a pensare che i grillini e Pittella trivella, come lo chiamavano i 5stelle quando ancora parlavano di aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno, facciano cartello. Tuttavia, questo dimostra che il vecchio centrosinistra non ha ancora digerito la sconfitta ed è pronto a qualsiasi compromesso.
È stato un gioco di pochi che a nessun lucano interessa. L’ultimo sussulto di un apparato che ora deve dimostrare che la questione non era una questione di parte, un regolamento di conti politico ma che tutta questa vicenda era per il bene dei lucani e lo può fare solo iniziando ad occuparsi seriamente della risorsa acqua. Come non ha mai fatto in passato.
In questi mesi, ci siamo occupati molto del rilancio dell'Egrib e di AqL, abbiamo messo in campo idee, risorse economiche, soluzioni e progetti.
Continueremo a farlo insieme al nuovo amministratore, Andretta, cui vanno i miei auguri di buon lavoro, sicuro che saprà interpretare al meglio la nostra idea di governo del territorio e lo faremo anche con tutti i comuni soci, se vorranno e se finalmente comprenderanno che il proprio dovere si esplica, non soltanto votando per l'amministratore AqL o chiedendo contributi alla Regione, ma lavorando quotidianamente ed in sinergia sui problemi. Continueremo a accogliere suggerimenti e proposte da tutti, come abbiamo sempre fatto. Questo è il protagonismo dei Comuni che aiuta la nostra terra”.
Lo dichiara l'assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa

Pnrr:assemblea plenaria Ambiente ed energia,oltre 130 partecipanti

Continua il percorso intrapreso dal governo regionale con la delibera  n. 336 del 2021 nella quale ha espresso la volontà di candidare la Basilicata ad ospitare il Centro nazionale di Alta tecnologia per l’Ambiente ed Energia previsto nella Missione 4 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il modello organizzativo per giungere alla definizione del progetto è stato presentato questa mattina nella seconda Assemblea plenaria convocata dall’assessore regionale Gianni Rosa con l’obiettivo di costruire una rete di partenariati per meglio rispondere alle esigenze emergenti dal Piano nella direzione della Rivoluzione verde e della transizione ecologica. Un’assemblea molto partecipata, con oltre 130 collegamenti in videoconferenza, che ha visto l’ampia adesione delle istituzioni, parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, degli enti subregionali, degli ordini professionali e delle imprese del settore
“La Basilicata vuole scommettere ancora una volta sull’ambiente e l’energia – ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi, aprendo i lavori – per contribuire alla crescita delle imprese, per lo sviluppo della ricerca e per il rilancio dell’economia, in chiave di sostenibilità ambientale. Per dare concretezza ai progetti che, come Regione, abbiamo candidato, occorre avere una solida capacità organizzativa: ecco perché abbiamo la necessità di inserire cultura e competenze manageriali nella gestione di questa fase così delicata per questa sfida epocale dettata dal Pnrr”.
“Collaborazioni come quelle con Enea, Terna, Cnr, UniBas, Farbas, Alsia, Sel e Unina – ha evidenziato Bardi  – costituiscono la base perfetta per poter costruire una rete di partenariati con le aziende per giungere preparati alla predisposizione della candidatura” e “una grande opportunità di ulteriore crescita che ci può consentire di creare nuove professionalità e posti di lavoro, nuovi percorsi di ricerca, che rafforzerebbero la terza missione delle Università e dei Centri di Ricerca operanti sul nostro territorio”.
Saranno costituiti quattro tavoli tematici che già a partire da questo mese approfondiranno gli argomenti di maggiore interesse riportati nella Missione 2 del Pnrr e sintetizzati nei temi dell’Economia circolare, dello sviluppo delle rinnovabili, dell’idrogeno e della tutela della risorsa idrica da declinare con le peculiarità del territorio della Basilicata. Fitto anche il cronoprogramma. I tavoli di lavoro saranno istituiti nei prossimi giorni per essere pronti con una proposta non appena il governo emanerà il bando di candidatura. La struttura operativa sarà formata da esperti designati dai Centri di ricerca, dalle Università, dal mondo delle imprese, dai Dipartimenti regionali e dagli enti subregionali. E’ prevista, inoltre, la costituzione di una cabina di regia con la partecipazione di esperti del settore della pianificazione ambientale, dell’economia del territorio e dell’energia e delle imprese.
Il modello presentato dall’assessore Rosa è stato condiviso da tutti i partecipanti all’assemblea plenaria, che hanno dato la loro piena disponibilità.
“Il nostro progetto – ha detto l’assessore Rosa – ha avuto la piena adesione di tutti. E’ un risultato che mi lascia soddisfatto ed  è il segnale che il centro di Alta tecnologia rappresenta una sfida e un’opportunità che dobbiamo cogliere. Si tratta di un progetto ambizioso ma decisivo per il futuro stesso della Basilicata. La nostra vera forza è l’unione di tutte le parti rappresentative dei vari segmenti della nostra regione e ringrazio tutti per la disponibilità e l’interesse dimostrato. Sono certo che abbiamo intrapreso la strada giusta”. 

Arpab: dati confermano standard eccellenza acque marine lucane

Aumentare la consapevolezza sullo stato di salute del Mare Nostrum e sui pericoli che lo minacciano. È questa la finalità della giornata internazionale del mar Mediterraneo.
Per l’occasione l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata  ricorda  lo standard  di eccellenza confermato anche per il 2021 delle acque di balneazione lucane che annualmente sono monitorate dal 1 aprile al 30 settembre.
“La costa lucana, fra le più monitorate d’Italia, presenta punti di controllo ogni 600 metri circa. Sulla costa tirrenica sono 19 i punti di prelievo mentre sulla fascia jonica 41 e anche quest’anno lo stato di qualità delle acque lucane è di livello eccellente” ha osservato il Direttore Generale dell’A.R.P.A.B. Antonio Tisci  evidenziando che “Il monitoraggio della qualità delle acque di balneazione, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, è svolto su 60 punti georeferenziati, identificati con un codice univoco a livello europeo ed approvati dal Ministero italiano e dall’Unione Europea”
L'appartenenza ad una classe viene determinata  in base agli andamenti delle concentrazioni microbiologiche sulla base di 4 anni di analisi.
“I nostri tecnici, ha sottolineato il vertice dell’ARPAB, profondono particolare impegno non solo nel monitorare la costa lucana ma nell’ intervenire  tempestivamente a seguito  di segnalazioni sia da parte dei cittadini che degli organi di controllo preposti.
“Sono dati che gratificano il nostro territorio, ha continuato il Direttore Generale, anche in termini di ricettività perché contraddistinguono un turismo di qualità ambientale quale è quello lucano ricco di parchi nazionali regionali e aree protette -oltre a Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale- che si estendono fino in mare come l’istituenda Area marina protetta di Maratea”.
Il Mediterraneo è anche una straordinaria riserva di fauna marina: secondo l'ISPRA sono oltre 240 le specie aliene identificate, di cui il 68 per cento ormai stabile lungo le nostre coste.
La Basilicata vanta la presenza di animali alloctoni sia in mare che nelle acque superficiali: in particolare sono stati individuati il granchio  americano e il gambero rosso della Louisiana la cui riproduzione è intensificata per l’aumento delle temperature medie delle acque  e dell’aria  nell’ultimo decennio.
Per illustrare anche questi dati ARPAB partecipa alla campagna di comunicazione ‘COMUNINMARE’, promossa dalla FARBAS, sotto il coordinamento generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata. Si tratta di 7 incontri itineranti dove è illustrato  anche  il programma di educazione ambientale ‘‘Operazione Spiaggia Amica’’ impreziosito, per la stagione balneare in corso, dall’importante contributo dell’ ARPAB ed EGRIB. Per visualizzare l’aggiornamento dell’ARPAB sui dati di monitoraggio delle acque di balneazione occorre cliccare sulla sezione dedicata del sito   ARPAB: www.arpab.it/balneazione11/index.asp e sul portale acque del Ministero della Salute
http://www.portaleacque.salute.gov.it/

Pnrr, il 9 assemblea plenaria su progetti Ambiente ed Energia

D’intesa con il presidente Vito Bardi, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, ha convocato la seconda assemblea plenaria, che si terrà in modalità telematica venerdì 9 luglio alle 10,30, con l’obiettivo di costruire una rete di partenariati per meglio rispondere alle esigenze che ci rivengono dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 
Nella videoconferenza saranno presentati il modello organizzativo e la proposta di composizione dei singoli tavoli telematici, in sinergia con le Direzioni generali della Regione, così come concordato nell’ambito della prima Assemblea plenaria del 20 maggio scorso con i rappresentanti delle parti sociali, delle istituzioni scientifiche e degli enti di ricerca, delle Province, dell’Anci, degli enti subregionali, degli ordini professionali e delle imprese del settore.