Attività CML patenti di guida ASP. Tempi di attesa abbattuti

L’incalzante lavoro della Commissione Medica Locale (CML) istituita presso I’Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP) con DPGR n. 96 del 23 giugno 2020 ha consentito di ridurre in maniera significativa, in misura pari a dodici mesi, i tempi di attesa delle visite mediche per il rinnovo delle patenti di guida.
Lo comunica l'Asp in un comunicato stampa.
“Grazie allo straordinario impegno e supporto messo in campo dal Direttore Generale, dottor Lorenzo Bochicchio, dalla Direzione Strategica, dal Direttore f.f. dell’U.O.C. Igiene Epidemiologica e Sanità Pubblica, dal personale amministrativo e dai componenti tutti – ha affermato il presidente della Commissione, dottor Aldo Di Fazio – è stato possibile abbattere le liste d’attesa che contavano circa 14 mesi al momento del nostro insediamento, raggiungendo un importante risultato con tempi d’attesa, ad oggi, di meno di 2 mesi. Nei prossimi mesi, sia presso l’ASP che presso l’ASM, si procederà all'implementazione di un programma informatico che consentirà di facilitare le procedure amministrative di accesso e gestione delle istanze dei cittadini. Ringraziando per la pazienza e la fiducia che i cittadini lucani hanno voluto riservare a questa CML, il nostro impegno sarà quello di mantenere e migliorare nel tempo i risultati raggiunti”, ha concluso il presidente Di Fazio.
“La lungaggine dei tempi delle procedure, unicamente ascrivile alla perdurante carenza di personale medico e alla conseguente difficoltà di ricomporre la CML, costituiva motivo di forte disagio per i cittadini e per molti lavoratori. Ci siamo dati un modello organizzativo nuovo, abbiamo richiesto uno sforzo ulteriore ai componenti della Commissione e, nel volgere di pochi mesi, siamo riusciti nell’intento di abbattere le liste d’attesa. Sappiamo di aver reso un servizio significativo alla nostra Comunità. Un ringraziamento al dottor Di Fazio, alla Commissione e a tuti coloro i quali hanno concorso al conseguimento di questo importante risultato”, ha affermato il Direttore Generale dell’Asp Basilicata, dottor Lorenzo Bochicchio.
  

Asm: attivazione piattaforma per prenotazione gratuita tamponi

L’Azienda Sanitaria di Matera comunica che da giovedì 6 maggio verrà aperta l’agenda telematica dedicata alla prenotazione gratuita dei tamponi molecolari.
I tamponi verranno effettuati, dal lunedì al sabato,presso i drive trough dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e dell’Ospedale di Policoro.
Nei prossimi giorni – si legge in una nota dell'azienda sanitaria – verrà pubblicato sul sito dell’ASM il link attraverso il quale sarà possibile procedere alla prenotazione.

 

Manutenzione idraulica e forestale, avviso per operatori economici

Nell’ambito del programma di manutenzione idraulica e forestale, il Dipartimento Ambiente ed energia della Regione Basilicata pubblicherà un avviso, martedì 4 maggio, per la formazione degli elenchi degli operatori economici ai fini dell’affidamento dei servizi di architettura, ingegneria e altri di natura tecnica.
L’avviso si rivolge a tutti gli operatori rientranti nella definizione di cui all’art. 46 del D.lgs. 50/2016 e successive modifiche e integrazioni, in possesso dei requisiti di qualificazione previsti nel bando.
Le domande di partecipazione dovranno essere redatte entro il 21 maggio accedendo alla sezione “Avvisi e Bandi” sul sito istituzionale della Regione Basilicata.
“In questo periodo così difficile – ha dischiarato l’Assessore Rosa – ci è sembrato opportuno mettere in piedi una procedura in grado di far partecipare la ampia platea di professionisti.
Siamo coscienti che il territorio regionale è caratterizzato da un esteso e articolato reticolo idrografico costituito da corsi d’acqua a carattere prevalentemente torrentizio, che ha determinato un generalizzato squilibrio fisiografico e ambientale oggi ben visibile negli alvei, con una pericolosità idraulica indotta da fenomeni localizzati di sovralluvionamento cui si associano aree con una elevata produzione vegetale. Tale condizione, in assenza di interventi, è destinata ad aggravarsi, acuendo la già particolare fragilità intrinseca del territorio dovuta alla sua conformazione geomorfologica e geologica.
L’Ufficio Ciclo dell’Acqua del Dipartimento Ambiente ed Energia ha avviato diverse progettazioni e ha proceduto ad alcuni interventi pilota dove è emersa la necessità di rafforzare la capacità progettuale degli uffici regionali con prestazioni professionali esterne quali: esecuzione di rilievi topografici, relazioni specialistiche (idrauliche, geologiche, ambientali, naturalistiche) e redazione degli elaborati progettuali.
Per questo – ha concluso Rosa – abbiamo deciso di costituire un apposito elenco di operatori economici a cui affidare i servizi tecnici connessi con l’attuazione di un ambizioso e complesso ‘Programma stralcio di interventi pilota per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua regionali’, anche con l’applicazione, per le procedure indette entro il 31 dicembre 2021, della disciplina sostitutiva di cui all'art. 1 della legge n. 120 del 2020”.
  

Pitesai, da giunta ok a Rapporto prelimininare

Con le concessioni Val d’Agri e Gorgoglione la Basilicata contribuisce per il 10 per cento circa al fabbisogno energetico del Paese. Per questo motivo il resto del territorio lucano deve essere classificato come non idoneo all’attività petrolifera.
E’ il principio affermato dalla giunta Bardi nell’approvare il rapporto preliminare predisposto nell’ambito del processo di Valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai), insieme alle osservazioni che integrano il documento.
La legge 12 del 2019 individua il Pitesai come strumento di pianificazione generale “con lo scopo di individuare un quadro definito di riferimento delle aree dove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale, volto a valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle stesse”. Questo nell’ottica del perseguimento di una “transizione energetica sostenibile” che contribuisca a raggiungere gli obiettivi ambientali che l’Unione europea ha fissato al 2050 per la decarbonizzazione.
Relativamente all’olio estratto sulla terraferma il documento rileva che l’olio greggio estratto in Basilicata rappresenta il 77,4% del greggio estratto in Italia. A fronte delle 18 concessioni minerarie vigenti in Basilicata la quasi totalità del gas e più ancora dell’olio greggio è estratta dalle due sole concessioni Val d’Agri e Gorgoglione.
Il governo regionale ritiene che proprio in considerazione del fatto che la produzione di idrocarburi nazionali è concentrata su una ridotta percentuale delle concessioni attive attraverso il Pitesai si debba giungere a una razionalizzazione delle concessioni.
Il documento sottolinea, dunque, la necessità di escludere dalle aree idonee i permessi di ricerca esistenti, inattivi per lungo tempo o per i quali gli esiti della ricerca evidenziano uno scarso potenziale estrattivo e di prevedere per questi la chiusura delle attività minerarie mineraria e il ripristino dello stato dei luoghi. Altra azione da mettere in campo è l’esclusione dalle aree idonee le Concessioni di Coltivazione esistenti inattive o scarsamente produttive, sulla base di un’analisi costi benefici che tenga conto dei potenziali effetti negativi che il prosieguo delle attività di coltivazione potrebbe avere sull’economia del territorio, oltre ai potenziali effetti negativi per l’ambiente e per la salute umana. Anche le Concessioni di coltivazione esistenti economicamente non più sostenibili, e pertanto escluse dalle aree idonee, si legge nel documento, devono essere portate a chiusura mineraria, ripristinando lo stato dei luoghi in tempi rapidi.
Il rapporto regionale, inoltre, sottolinea le particolarità del territorio lucano, evidenziandone i vincoli ambientali e gli aspetti socioeconomici delle aree interessate.
“Il rapporto preliminare – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa – conferma l’attenzione che il governo regionale ha verso il territorio lucano Così come abbiamo fatto per il nucleare abbiamo lavorato in silenzio per consegnare al governo nazionale un documento nell’ottica di uno sviluppo sostenibile della Basilicata che vada oltre il fossile”.

Ricerca, nuovo accordo quadro collaborazione Alsia-Unibas

“La rapida evoluzione delle innovazioni e la crescente richiesta di supporto da parte del sistema agro-industriale lucano – in particolare da parte delle imprese agricole, agroalimentari e forestali – necessitano di servizi sempre più avanzati in termini di ricerca, di sperimentazione, di validazione e trasferimento di innovazioni mature, e di formazione degli addetti. Questi sono solo alcuni aspetti alla base dell’idea di strutturare un rapporto costante e sinergico con l’Ateneo lucano per programmare al meglio le attività, a tutto vantaggio della competitività dell’imprenditoria locale”.
Ha commentato così Aniello Crescenzi, Direttore dell’ALSIA – l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di innovazione in Agricoltura – la definizione del nuovo accordo di collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS) approvato dall’Agenzia con Delibera direttoriale n. 49 del 2 aprile 2021. Un accordo tutto orientato a migliorare l’offerta dei servizi in agricoltura sul territorio, anche potenziando le infrastrutture tecnologiche e l’offerta formativa.
“La collaborazione tra ALSIA e UNIBAS è attiva da molti anni – ricorda Crescenzi – seppur legata di volta in volta a progetti specifici condivisi e non organicamente strutturata. L’accordo – chiarisce – vede ora insieme in modo sinergico due importanti istituzioni che operano in Basilicata nei settori della ricerca, della sperimentazione, della divulgazione e della formazione. Da una parte l’ALSIA, con il suo sistema di Aziende agricole sperimentali dimostrative distribuite su tutto territorio regionale ed il suo polo di ricerca, di sperimentazione, di formazione e di divulgazione di Pantanello, a Metaponto, nonché con le diverse infrastrutture, come la rete di stazioni del Servizio Agrometeorologico Lucano e di monitoraggio fitopatologico, che punta a strutturare specifici percorsi formativi professionali e a valorizzare e condividere il proprio patrimonio storico, strutturale e tecnologico. Dall’altra l’Università degli Studi della Basilicata, massima Istituzione culturale e formativa che concorre alla costruzione dello spazio europeo della ricerca e dell’alta formazione grazie anche ai suoi laboratori ed alle sue facilities strumentali di rilevanza scientifica che, attraverso la collaborazione con soggetti esterni specializzati, intende valorizzare ulteriormente le proprie attività di ricerca e capacità di innovazione, e sviluppare ed innovare ulteriormente la propria offerta didattica.”
“A questi importanti obiettivi dei due Enti – conclude Crescenzi – al cui perseguimento contribuirà la collaborazione sempre più stretta tracciata da questo accordo quadro, si aggiungono in prima battuta anche quelli collegati allo scambio di best practice e alla condivisione della piattaforma “Phenolab 4.0” dell’Agenzia nel polo di Pantanello, per la costituzione di unità di ricerca congiunte sui temi della macroeconomia, per la valorizzazione del patrimonio documentale storico della Riforma fondiaria, e per facilitazione dei progetti di fundraising. Specifici accordi operativi successivi definiranno altri ambiti comuni di intervento, sui quali le due istituzioni stanno già lavorando.
  

Arpab e UniBas, siglato accordo di cooperazione scientifica

Il monitoraggio ambientale al centro di un accordo tra l’Arpab e l’Università degli Studi della Basilicata fondato sulla cooperazione scientifica e accademica.
Le due istituzioni, in linea con i rispettivi regolamenti e statuti, favoriranno forme di collaborazione per erogare servizi a supporto delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione.
È quanto si legge in una nota dell’Arpab.
Nell’ambito delle attività di didattica e formazione saranno avviati dottorati, stages, master ed attività collegate (tra cui seminari, convegni ed eventi su temi concordati) per la migliore realizzazione dei rispettivi fini istituzionali.
Le azioni, come riportato nel documento, saranno validamente supportate attraverso lo scambio di documentazione e di pubblicazioni scientifiche oltre che del materiale didattico di interesse per le parti anche in collaborazione con altre istituzioni italiane e straniere.
Il coordinamento, affidato a referenti scelti dall’Agenzia e dall’Ateneo, cui sarà delegata la programmazione e la gestione delle attività, si impegnerà a individuare nuovi modelli e strategie che rafforzino il legame con il territorio sperimentando nuove forme di comunicazione e di diffusione di conoscenze ed esperienze ad elevato contenuto tecnologico all’interno del tessuto sociale locale.
“Con l’accordo siglato vogliamo garantire il comune interesse al monitoraggio e alla qualità ambientale – ha osservato il Direttore Generale avv. Antonio Tisci – e intendiamo farlo con modalità di gestione trasparente e condivisa ma soprattutto attraverso la partecipazione.
Il personale dell’Arpab e quello dell’Ateneo lucano saranno reciprocamente impegnati nelle attività di ricerca nell’ottica di uno spirito di leale collaborazione”.
“Il mio ringraziamento alla comunità accademica dell’Università degli Studi della Basilicata, dove peraltro tanti tecnici dell’ARPAB si sono laureati, per aver accolto l’accordo congiunto, ha aggiunto in conclusione il vertice dell’Arpab avv.Tisci, e per il supporto e la tensione costante a rinnovate politiche di programmazione che tengono conto delle necessità del controllo ambientale del territorio lucano”.

  

Domani conferenza stampa su corso per “Tecnico Ambientale”

Domani 27 aprile 2021, alle ore 10:30 presso la Sala Inguscio della Regione, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Corso di alta formazione ed aggiornamento per “Tecnico Ambientale nei Comuni”.
La Regione Basilicata ha affidato a Formez PA un progetto di rafforzamento della capacità istituzionale degli enti pubblici della Basilicata per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico. Il corso è finanziato dal POR FSE 2014-2020 e rientra nel progetto di rafforzamento della capacità istituzionale degli enti pubblici della Basilicata per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico promosso dalla Direzione Generale del Dipartimento Ambiente e Energia.
Il corso, progettato dalla Camera Forense Ambientale di Potenza, è rivolto ai dipendenti e ai collaboratori delle pubbliche amministrazioni (Comuni, Province, Regioni, Arpa, Anci, Consorzi, etc.) ed è finalizzato all’acquisizione delle competenze tecnico-giuridiche per garantire un efficace esercizio professionale sui temi dell'Ambiente e della gestione del territorio.
Prenderanno parte alla conferenza stampa in presenza e in videoconferenza: il Presidente della Regione – Vito Bardi, l’Assessore all’Ambiente e Energia – Gianni Rosa, il Direttore Generale del Dipartimento Ambiente e Energia – Giuseppe Galante, l’Autorità di Gestione POR FSE 2014-2020 – Domenico Tripaldi, il direttore generale di Formez PA, Mauro Willem Campo, il Dirigente FORMEZ PA – Valeria Spagnuolo e il Presidente della Camera Forense Ambientale – Cinzia Pasquale.
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta streaming qui.

  

Pnrr, Rosa: Centro alta tecnologia scommessa da vincere

“Come ho annunciato nei giorni scorsi, il 23 aprile, la Giunta regionale ha approvato la candidatura della Basilicata come sede del Centro nazionale di Alta tecnologia Ambiente ed Energia. Indubbiamente si tratta di una enorme scommessa per la nostra terra che abbiamo intenzione di vincere. É pur chiaro che questo risultato lo si può raggiungere solo se tutti gli esponenti e le forze politiche di maggioranza e di minoranza sia a livello regionale che nazionale sposino questa idea e contribuiscano, ognuno per la propria competenza, a promuoverla presso il Governo nazionale.
Sette i centri sulle tecnologie emergenti individuati nel PNRR, di cui tre hanno una sede già definita, che saranno finanziati al fine di rafforzare la dotazione di infrastrutture di ricerca e di personale altamente qualificato.
Riteniamo che la nostra scelta sia più confacente se teniamo bene a mente le specifiche risorse presenti sul territorio lucano e le esperienze maturate in tutti questi anni nei vari settori con i vari centri di ricerca e le iniziative imprenditoriali presenti sul territorio. Questo, secondo noi, ci permetterà, recuperando tutte le esperienze già esistenti e includendone di nuove, di diventare un polo multifunzionale di sperimentazione tecnologica che coniughi l’uso sostenibile delle nostre risorse con la ricerca nella produzione di energia.
Quindi non solo idrogeno, si badi. È normale che avendo noi il più grande giacimento petrolifero d’Europa si pensi subito a petrolio ed idrogeno ma la nostra visione si spinge a voler far diventare l’intera Basilicata un progetto pilota per tecniche sperimentali di utilizzo intelligente delle risorse. Non dimentichiamo che la Basilicata è ricca di acqua e di boschi che insieme rappresentano la nostra maggiore ricchezza.
Dunque, l’implementazione di energie sostenibili per nuove applicazioni nella salvaguardia dell’ambiente. Le collaborazioni con Enea, Terna, Cnr, UniBas, Farbas, Alsia, Sel e Unina costituiscono la base perfetta per poter costruire una rete di partenariati con le aziende e che saranno comunque implementati.
Riteniamo che nel percorso verso la transizione ad un sistema energetico decarbonizzato, la Basilicata possa rappresentare un unicum ambientale per la progettazione di tecnologie di energia pulita.
Nei prossimi giorni sarà definito il gruppo di lavoro interdirezionale allargato a tutte le risorse esterne esistenti sul territorio che, con i necessari approfondimenti tecnico scientifici necessari, dovrà definire la Strategia regionale per l'Ambiente e l'Energia, documento base per la definizione del percorso per realizzare l'idea ambiziosa di potere avere nella nostra regione il Centro nazionale di Alta tecnologia Ambiente ed Energia”.
Lo dichiara l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Manutenzione torrente Racanello, sopralluogo dell’assessore Rosa

L’Assessore all’Ambiente Gianni Rosa, accompagnato dal Direttore Generale Giuseppe Galante, dal Sindaco di Castelsaraceno Rocco Rosano e dai tecnici della task force per gli interventi sui corsi d’acqua, ha tenuto questa mattina un sopralluogo lungo il torrente “Racanello”, affluente del Fiume Agri, nel territorio dei comuni di Castelsaraceno e San Chirico Raparo.
Il sopralluogo ha toccato l’intero tratto del torrente, dall’incrocio della Fondovalle dell’Agri al bivio per Castelsaraceno, lungo il quale sono stati illustrati gli interventi di ripristino dell’officiosità del corso d’acqua.
“Siamo partiti con i primi dieci interventi individuati sulle principali aste fluviali lucane dalla task force del Dipartimento Ambiente – ha spiegato Rosa. Questa nuova formula da noi ideata – ha aggiunto – interessa circa 3000 km di fiumi lucani che, negli anni passati, hanno goduto di scarsa manutenzione. I lavori che coinvolgeranno sia le imprese sia i lavoratori forestali saranno a costo zero per la Regione. Quello del Racanello – ha detto ancora Rosa- è un progetto pilota e dal sopralluogo di oggi abbiamo evidenziato come l’abbondanza di inerti e biomasse consente prelievi che possono rappresentare un sicuro vantaggio economico per le imprese che hanno risposto al bando della Regione. Abbiamo avuto il coraggio di intraprendere questa nuova formula – ha concluso l’assessore – attraverso la quale faremo bene ai nostri fiumi e alla nostra economia”.
“Gli interventi messi in campo – ha evidenziato il Direttore Generale Galante– permetteranno di dare un grosso contributo anche alla tutela delle infrastrutture creando una ricaduta in termini di economia di costi per gli eventuali lavori straordinari che eventi calamitosi potrebbero richiedere”.
“Abbiamo progettato una nuova sezione di deflusso idrico del torrente – ha spiegato il Direttore dei lavori Gerardo Colangelo. Questo ci permetterà di rimettere in asse l’alveo e di evitare fenomeni di erosione in corrispondenza della strada. Si tratta di un progetto con un tempo di ritorno di circa 200 anni”.
“Al bando della Regione – ha detto il responsabile unico del procedimento Carlo Gilio- hanno risposto 24 imprese testimoniando la bontà dell’iniziativa messa in campo e offrendo utili indicazioni per la sua ripetibilità”.

Manutenzione torrente Racanello, domani sopralluogo di Rosa

L’assessore all’Ambiente Gianni Rosa, accompagnato dal direttore generale Giuseppe Galante e dai tecnici della task force per gli interventi sui corsi d’acqua, terrà domattina un sopralluogo lungo il torrente “Racanello” affluente del Fiume Agri, nel territorio di San Chirico Raparo.
Nel corso del sopralluogo saranno illustrati i quattro interventi di officiosità programmati e in corso di progettazione e si farà un punto stampa, insieme all’impresa aggiudicataria, dell’intervento affidato. 
L’intervento rientra tra le procedure messe in campo dalla Regione per ripristinare l’officiosità dei fiumi e assicurare, a costo zero per la Regione, l’impiego dei forestali nelle operazioni di manutenzione degli alvei.

Tempa Rossa, presentato lo studio di affidabilità degli impianti

È stato presentato ieri pomeriggio, in un incontro che si è svolto nella sede del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, lo “studio di affidabilità” degli impianti presenti nel Centro Olio Tempa Rossa, a Corleto Perticara.

Lo rende noto l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa, il quale sottolinea che “gli uffici del Dipartimento, supportati dai tecnici dell’Ispra e dell’Arpab, stanno valutando il complesso documento che prevede una serie di interventi da mettere in atto a partire dal prossimo 26 aprile, in coincidenza con la seconda fermata generale degli impianti già programmata a suo tempo. La Regione continuerà a seguire con la dovuta attenzione ogni passaggio delle attività di manutenzione straordinaria degli impianti, che proseguiranno anche dopo la fermata, in un orizzonte temporale più vasto. Continueremo anche ad informare costantemente i cittadini ed a vigilare perché la piena operatività dell’impianto possa avvenire nel pieno rispetto della salute e dell’ambiente”.

All’incontro, coordinato dal dirigente generale del Dipartimento Ambiente Giuseppe Galante, hanno partecipato i rappresentanti della Total, i tecnici della società Rina Services (multinazionale che fornisce servizi di verifica, certificazione, valutazione di conformità, valorizzazione ambientale e consulenza ingegneristica, a cui la Total ha commissionato l’esecuzione dello studio), i funzionari dell’Ufficio Compatibilità ambientale, e, collegati in videoconferenza, i tecnici dell’Ispra e dell’Arpab.

Gli interventi di manutenzione previsti dallo studio di affidabilità sono naturalmente correlati agli eventi che si sono verificati nei mesi scorsi e che hanno indotto la Regione a fermare gli impianti di Tempa Rossa.

Tariffe acqua, Rosa e Cupparo: esito di condivisione e cambiamento

L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa e l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo Francesco Cupparo esprimono “soddisfazione per l’approvazione, avvenuta oggi all’unanimità da parte dell’assemblea dei soci dell’Egrib, delle nuove tariffe per la fornitura di acqua ad uso industriale e il servizio di depurazione”.

“Ringraziamo l’amministratore unico dell’Egrib Canio Santarsiero, la struttura tecnica dell’ente e gli uffici regionali competenti – affermano gli esponenti della Giunta regionale – che hanno svolto un prezioso lavoro di istruttoria delle complesse problematiche afferenti alla definizione delle tariffe, in un momento particolarmente difficile per il contestuale avvio della procedura di liquidazione del Consorzio industriale di Potenza ed il conseguente passaggio di competenze e di gestione ad Egrib ed Acquedotto lucano”.

“L’esito della votazione – aggiungono Rosa e Cupparo – dimostra che quando si attiva un clima di proficua condivisione, lo stesso rapporto con gli enti locali, che sono il cuore della compagine societaria dell’Egrib, diventa molto positivo e si concretizza un cambiamento vero di metodi e qualità dell’azione di governo. Pur apprezzando la dialettica, anche serrata, sviluppata in questi ultimi giorni, resta la sensazione che da parte di alcuni si sia voluta strumentalizzare questa vicenda per nascondere le responsabilità del passato. E restiamo convinti che per costruire una Basilicata migliore la strada maestra è invece quella del confronto aperto e leale, un confronto che sia in grado di mandare in soffitta anche certi riti della vecchia politica”. 

Educare SportivAmbiente, Arpab: firmato protocollo d’intesa

Politiche alla persona, tutela ambientale e valorizzazione del territorio con un messaggio educativo che passa dalla promozione formativa che lo sport trasmette combinando opportunità di conoscenza, crescita culturale ed etica comunitaria per studenti e categorie sociali più fragili.
Sono questi i contenuti del protocollo “Educare SportivAmbiente” firmato questa mattina nella sede dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata con i comitati regionali P.G.S. (Polisportive Giovanili Salesiane) e A.S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane) in collaborazione con i Gruppi Ricerca Ecologica.
È quanto si legge in una nota dell’Arpab.
Grande compiacimento per la sottoscrizione del protocollo hanno manifestato Angelo Saltarelli (PGS), Luigi Laguardia (ASI) e Valentino Russo (GRE) promotori dell’iniziativa.
Il Direttore Generale dell’ARPAB Antonio Tisci sottolineando l’importanza dello sport, settore fortemente penalizzato dalle limitazioni dovute alla pandemia, ha dichiarato la propria disponibilità a contribuire ad ogni idea che coinvolga la società civile nelle politiche di educazione ambientale.
“Ho accolto con entusiasmo la proposta delle associazioni – ha dichiarato Tisci – di favorire il binomio ambiente/sport. L’Agenzia sarà sempre disponibile a farsi coinvolgere in iniziative analoghe promosse dall’associazionismo attento alla difesa e alla tutela dell’ambiente come interesse sociale diffuso”.
  

Vendita paglia azienda Pantano, asta pubblica dell’Alsia

Sono 320 le rotoballe che l’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, ha posto in vendita attraverso un’asta pubblica, secondo quanto previsto dalla Determinazione dirigenziale dell’Area “Programmazione e Sviluppo” dell’Agenzia n. 2021/20PS/00004 del 15/04/2021.

L’avviso d’asta, che scadrà alle ore 13.00 del 10 maggio 2021, riguarda la vendita “a corpo unico” di rotoballe di paglia rivenienti da raccolte negli anni 2018, 2019 e 2020 presso l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa dell’ALSIA “Pantano” di Pignola (PZ), metà delle quali di paglia di frumento e l’altra metà di fieno erbaio. In aggiunta, la ditta che si aggiudicherà l’asta avrà diritto ad altre 55 rotoballe (22 di paglia frumento e 33 di fieno erbaio) deteriorate o danneggiate e imbrunite, e quindi escluse dal calcolo della base d’asta, ma incluse gratuitamente nel corpo unico di vendita. Il prodotto è in giacenza, protetto sotto fienile e in stalla nell’Azienda “Pantano”.

Il prezzo a base d’asta complessivo per la vendita è di € 4.800, al netto dell’IVA. L’asta verrà espletata col criterio del confronto tra le offerte segrete in aumento, e sarà aggiudicata al concorrente che avrà proposto l’importo maggiore. Saranno a carico dell’aggiudicatario le spese per il ritiro e trasporto delle rotoballe di paglia e di fieno direttamente presso l’Azienda Pantano.
Le offerte dovranno essere recapitate in busta chiusa sigillata all’ALSIA, Via Annunziatella, 64 – 75100 Matera – a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure a mano, entro le ore 13.00 del giorno 10 maggio 2021.

Leggi qui l’avviso e scarica i modelli per formulare l’offerta: http://bit.ly/ALSIA-venditapaglia. 

PNRR, Rosa: in Basilicata uno dei 7 Centri di Alta Tecnologia

“In accordo con il Presidente Bardi proporrò nella prossima seduta della Giunta regionale il programma di implementazione del Centro Nazionale di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia dove coniugare la ricerca scientifica con la ricerca applicata, in una regione che presenta tutte le condizioni ottimali per lo sviluppo di alta tecnologia che utilizzi in maniera sostenibile le risorse di cui siamo ricchi, dall'acqua al petrolio, dai parchi all'agricoltura, senza disperdere l'identità del paesaggio lucano”.

È quanto dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa, a margine della seconda riunione operativa tenuta ieri pomeriggio con i dirigenti, i funzionari degli Uffici competenti per materia, i consulenti del Dipartimento, l'amministratore e il direttore della SEL.

“È già il secondo incontro che effettuiamo sulla possibilità di un hub per l’idrogeno in Basilicata – spiega l’assessore -, viste le potenzialità della nostra regione sia per la produzione che per lo stoccaggio dell’idrogeno. In questo incontro, al quale ha partecipato anche la SEL, abbiamo analizzato più nel dettaglio le possibilità di produzione sia dell’idrogeno grigio che del blu e soprattutto del verde, potendo la Basilicata contare sul gas naturale a bocca di pozzo dalle ditte esercenti l'attività estrattiva, in un’ottica più ampia che comprende la sperimentazione nel campo delle rinnovabili. Il ragionamento che vogliamo fare è a tutto tondo, anche in considerazione del fatto che ci apprestiamo a predisporre il nuovo Piano Energetico. Vogliamo coniugare questi temi con le altre grandi risorse della regione ossia l'acqua, cosiddetto oro blu, e il green, con la copertura forestale dei nostri territori montani, con la potenzialità di biomasse dagli alvei fluviali e dai sistemi dei canali di bonifica ed irrigazione. In altre parole non vogliamo fermarci alle possibilità dell’idrogeno”.

“Pertanto – afferma ancora Rosa -, con gli Uffici stiamo valutando la candidatura della Basilicata per il Centro Nazionale di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia previsto nel PNNR nell’ambito del potenziamento delle strutte di ricerca e creazioni di campioni nazionali e R&S, in considerazione del fatto che la nostra regione rappresenta di fatto già un hub energetico di eccellenza dove il connubio ambiente e sviluppo supporta le scelte di medio e lungo periodo della politica economica ambientale. Si tratta di una grande opportunità di ulteriore crescita che permetterebbe di creare nuove professionalità e posti di lavoro, nuovi percorsi di ricerca, che rafforzerebbero la missione della nostra Università e degli altri Centri di Ricerca operanti sul territorio”. 

Borse di studio Ardsu, a maggio il pagamento della seconda rata

Entro la prima settimana di maggio l’Ardsu provvederà al pagamento del secondo rateo delle borse di studio a 291 studenti, per circa 394 mila euro, per l’anno accademico 2019/2020. Lo rende noto il presidente dell’Ente Antonio Zottarelli.

“L’Azienda – è scritto in una nota diffusa dall’Azienda regionale per il diritto allo studio – sta mettendo in campo azioni mirate nell’interesse degli studenti universitari lucani, accese dalla Giunta Regionale Basilicata attraverso contributi economici dedicati, rispetto a quelle già poste in essere sino ad oggi, facendosi interprete delle esigenze degli stessi e delle loro famiglie, in questo momento messi a dura prova dall’emergenza sanitaria in atto, che verranno rese note nei prossimi giorni”. 

Ai laboratori ARPAB la certificazione UNI EN ISO 9001:2015

I laboratori dell’Arpab hanno conseguito la certificazione ISO 9001: 2015 per i servizi di analisi chimiche e microbiologiche su matrici di interesse ambientale. Lo rende noto lo stesso ente precisando in una nota che “l’importante certificazione dei ‘Sistemi di gestione della Qualità’ dei laboratori è una tappa del lungo percorso intrapreso dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata per migliorare le prestazioni dei propri processi garantendo l’efficienza dei servizi erogati e monitorando la qualità delle prove eseguite. La certificazione ISO 9001:2015, conseguita dall’Arpab verifica la conformità di un sistema organizzativo ai criteri riportati nelle norme di riferimento per aumentare la fiducia nei servizi forniti. Con il riconoscimento della certificazione ISO 9001 i laboratori dell’Arpab sono stati riconosciuti conformi allo standard di riferimento internazionale per la gestione della Qualità garantendo il miglioramento continuo delle prestazioni e della qualità delle attività svolte”.

“La qualità dei risultati – ha osservato il direttore generale Antonio Tisci – attraverso il sistematico controllo qualità intra-laboratorio e la partecipazione a controlli inter-laboratorio di origine esterna e interna garantisce la stima dei dati analitici dissipando ogni dubbio. La certificazione della qualità mancava ai laboratori dell’Arpab dalla costituzione dell’Ente ed era uno degli obiettivi che la Giunta regionale mi aveva conferito con la mia nomina e che io, nella mia relazione triennale, mi ero ripromesso di realizzare entro il primo semestre 2021. Grazie allo sforzo del personale dell’Arpab siamo riusciti ad anticipare i tempi e a concludere le procedure già ad aprile. Ovviamente si tratta solo di una prima tappa del percorso di potenziamento e di miglioramento dell’Arpab, i cui laboratori dovranno essere accreditati in modo che venga accertata da un ente terzo la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei laboratori di prova. Per rendere i laboratori idonei all’accreditamento sarà necessario effettuarne veri e propri lavori di riammodernamento e ristrutturazione che contiamo di iniziare e concludere in tempi rapidi, con la speranza di riuscire a concludere le procedure di accreditamento entro la fine dell’anno”.

Ai laboratori ARPAB la certificazione UNI EN ISO 9001:2015

I laboratori dell’Arpab hanno conseguito la certificazione ISO 9001: 2015 per i servizi di analisi chimiche e microbiologiche su matrici di interesse ambientale. Lo rende noto lo stesso ente precisando in una nota che “l’importante certificazione dei ‘Sistemi di gestione della Qualità’ dei laboratori è una tappa del lungo percorso intrapreso dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata per migliorare le prestazioni dei propri processi garantendo l’efficienza dei servizi erogati e monitorando la qualità delle prove eseguite. La certificazione ISO 9001:2015, conseguita dall’Arpab verifica la conformità di un sistema organizzativo ai criteri riportati nelle norme di riferimento per aumentare la fiducia nei servizi forniti. Con il riconoscimento della certificazione ISO 9001 i laboratori dell’Arpab sono stati riconosciuti conformi allo standard di riferimento internazionale per la gestione della Qualità garantendo il miglioramento continuo delle prestazioni e della qualità delle attività svolte”.

“La qualità dei risultati – ha osservato il direttore generale Antonio Tisci – attraverso il sistematico controllo qualità intra-laboratorio e la partecipazione a controlli inter-laboratorio di origine esterna e interna garantisce la stima dei dati analitici dissipando ogni dubbio. La certificazione della qualità mancava ai laboratori dell’Arpab dalla costituzione dell’Ente ed era uno degli obiettivi che la Giunta regionale mi aveva conferito con la mia nomina e che io, nella mia relazione triennale, mi ero ripromesso di realizzare entro il primo semestre 2021. Grazie allo sforzo del personale dell’Arpab siamo riusciti ad anticipare i tempi e a concludere le procedure già ad aprile. Ovviamente si tratta solo di una prima tappa del percorso di potenziamento e di miglioramento dell’Arpab, i cui laboratori dovranno essere accreditati in modo che venga accertata da un ente terzo la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei laboratori di prova. Per rendere i laboratori idonei all’accreditamento sarà necessario effettuarne veri e propri lavori di riammodernamento e ristrutturazione che contiamo di iniziare e concludere in tempi rapidi, con la speranza di riuscire a concludere le procedure di accreditamento entro la fine dell’anno”.

Rosa su fornitura servizi a zone industriali provincia di Potenza

“Da una manciata di settimane è stata approvata la legge che ha messo in liquidazione il Consorzio industriale di Potenza. In questo periodo, abbiamo, assieme al collega Cupparo, l’Egrib ed Acquedotto Lucano, lavorato per attuare quanto previsto dalla legge ed iniziare quella innovazione che porterà ad avere, da un lato, una società che sia attuatrice delle necessarie politiche industriali e, dall’altro, ad offrire servizi moderni ed efficienti alle imprese insediate nelle zone industriali.
Da sempre il Consorzio industriale ha gestito le reti idriche, di collettamento e di depurazione delle aree industriali, autorizzato da una politica che ha fatto finta dell’inesistenza di una norma nazionale, l’art. 172 del D.lgs. 152/2006 che prevede la competenza, invece, del Gestore del servizio idrico integrato. Con la nuova legge, si è dato attuazione alla norma statale: le reti ora sono gestite dall’Acquedotto Lucano. Questo, comporterà un’ottimizzazione dei servizi e una riduzione dei costi.
Ma abbiamo fatto di più. Abbiamo, continuato a garantire i servizi alle imprese delle aree industriali, abbiamo operato una ricognizione dello stato dei fatti, scoprendo, ad esempio, che esistono solo 174 utenze collegate alle reti e circa 700 che non lo sono e per le quali partiranno i controlli.
Inoltre, si è provveduto alla ricognizione di tutte le reti e degli impianti esistenti, utilizzando anche droni che ci hanno permesso di creare una mappatura georiferita; si sono eliminate le duplicazioni rispetto all’impiantistica di potabilizzazione e distribuzione in uso ad Acquedotto lucano e si sta valutando la dismissione di due impianti di sollevamento in quanto si trovano in zone già servite da Aql.
Da questa ricognizione abbiamo appurato che il Consorzio spendeva circa 4,5 milioni di euro incassando, di contro, solo 1.800.000 euro in virtù della mancata applicazione di tariffe, peraltro, già approvate.
Per questo motivo e proprio grazie al passaggio delle reti ad Aql, saranno applicate, per un periodo di sei mesi, le tariffe già approvate nel 2018 che riusciranno a coprire i costi della gestione e, dunque, senza danno economico per Acquedotto lucano. Saranno salvaguardati i contratti speciali sottoscritti dalle aziende per i servizi di depurazione. Questi provvedimenti porteranno ad un sostanziale pareggio spese/introiti.
Successivamente, come previsto per legge, le tariffe saranno aggiornate secondo le procedure dell’ARERA. Si stanno già istruendo i nuovi capitolati speciali di appalto per le gare di gestione che permetteranno un abbattimento dei costi di circa il 50%.
È utile evidenziare che tutto ciò non influenzerà in alcun modo gli altri servizi che Aql già eroga e specificatamente le utenze civili e la loro tariffazione.
Ecco perché rimandiamo al mittente qualsiasi polemica che alcuni strumentalmente hanno voluto sollevare in queste settimane, proprio coloro che avendo partecipato al fallimento dell’ASI di Potenza, cercano di spostare l’attenzione. La realtà, invece, è che, in silenzio, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto quello che sicuramente non costituisce alta finanza ma che proprio per questo doveva e poteva essere fatta dieci anni fa. Invece, ce ne siamo dovuti occupare noi, come ci stiamo occupando di tutte le criticità ereditate.
È utile ricordare ai cittadini che abbiamo ereditato un Consorzio con oltre 70 milioni di euro di debiti, che in questi anni ha ricevuto trasferimenti dalla Regione per circa 50 milioni di euro. Uno scempio di risorse pubbliche che ha penalizzato le politiche industriali che in questi anni sono state inesistenti.
Sono convinto che stiamo procedendo nella giusta direzione e ciò è confermato dal fatto che le polemiche e le lamentele sulla questione Consorzio non provengono dal mondo imprenditoriale. Sono convinto che il lavoro silenzioso ma efficace che stiamo portando avanti sia la migliore risposta.
Possiamo ritenerci soddisfatti”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.