Tempa Rossa, primo incontro su studio di affidabilità

Si è svolto questa mattina, presso il Dipartimento regionale all’Ambiente, il primo incontro con la Total, per discutere ed approfondire gli obiettivi di uno studio di affidabilità, redatto da esperti del settore, che indicherà gli interventi da effettuare durante la “fermata generale” di Tempa Rossa.
Presenti l’assessore Gianni Rosa, il dirigente generale Giuseppe Galante, funzionari dell’Ufficio Compatibilità ambientale e il direttore del Centro Olio, Dante Mazzone.
Nella riunione sono stati presentati i criteri che saranno seguiti da Total per arrivare a determinare lo studio di affidabilità, con la conferma che in questo percorso la compagnia petrolifera sarà assistita dalla Rina spa. 
Una prima operazione, è stato evidenziato nell’incontro, consisterà nell’assegnare il livello di criticità a tutte le apparecchiature, sistemi ed unità di impianto del Centro Olio Tempa Rossa. Un’analisi a tutto raggio degli asset, che saranno classificati in “vitali”, “critici” e “secondari” a seconda dell’impatto che sono in grado di generare sulla sicurezza, l’ambiente e la produzione. Successivamente, solo gli asset classificati come “vitali” e “critici” saranno confrontati con le informazioni contenute nel database internazionale Oreda, seguendo la metodologia denominata Fmeca. Tale step ha lo scopo di fornire una chiara indicazione dei punti di debolezza del sistema. Subito dopo, si comincerà a definire le attività di manutenzione necessarie. Total, infine, si è impegnata a riportare un primo stralcio dello studio nel prossimo incontro dove la Regione sarà affiancata da Arpab e Ispra.
“Dare la massima trasparenza al percorso delineato con Total – ha commentato l’assessore Rosa – è il nostro obiettivo. Sarà nostra cura informare in maniera sempre più esaustiva i cittadini sui tempi e le attività previste, per dare maggiore tranquillità rispetto all’operatività dell’impianto e rispetto alla tutela della salute e dell’ambiente”.

Matera 2019, le iniziative della Fondazione

“In attesa della nomina del nuovo Direttore Generale, la Fondazione Matera Basilicata 2019 sta mettendo in cantiere alcune importanti iniziative, approvate nella seduta odierna del Consiglio di Amministrazione”.

Lo rende noto la stessa Fondazione con una nota in cui viene specificato che “già nelle prossime settimane è in programma un tour di presentazioni trasmesse via streaming, dedicate ai risultati conseguiti da Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Si sta inoltre lavorando, in collaborazione con il Comune di Matera, ad un evento culturale di grande scala in occasione del G20 a Matera. Partirà in questi giorni anche il percorso di affiancamento destinato all’associazione Volontari Open Culture 2019, nata lo scorso febbraio dall’esperienza del team dei volontari di Matera 2019”.

“Si arricchiscono inoltre – conclude la nota – le progettualità che vedono coinvolta l’Open Design School, a partire dalla collaborazione con l’APT Basilicata per il progetto Fucina Madre. Allo studio anche un evento internazionale di grande respiro insieme ad altre città della cultura, in programma in autunno”.

Fermo Tempa Rossa, Rosa replica a Perrino

“La fretta nel dare gli scoop fa compiere errori. Se il consigliere Perrino avesse ascoltato con maggiore attenzione la dichiarazione del presidente Bardi, resa nell’ambito del Consiglio regionale sugli eventi occorsi al Centro Olio di Tempa Rossa, avrebbe evitato la ricostruzione falsata sulla fermata generale che la Regione ha richiesto alle compagnie petrolifere.
Difatti il presidente ha letteralmente detto “Si sono tenuti due incontri in video conferenza: il primo mercoledì 3 marzo, l'altro nel pomeriggio di venerdì 5 marzo”. Ergo, nella riunione del 3 di marzo la Regione ha richiesto la fermata generale, i rappresentati delle compagnie hanno accettato”.
Del resto, anche a non voler credere al presidente Bardi, nel resoconto degli incontri svoltisi, si legge chiaramente che “La Società, dopo l’autorevole richiamo del Presidente ed un necessario ed opportuno approfondimento sia interno alla joint venture che con i competenti Uffici del Dipartimento Ambiente, … concorda sulla necessità di procedere con uno studio di affidabilità … . Lo studio includerà azioni che potranno attuarsi durante una fermata generale dedicata del Centro Olio Tempa Rossa, così come chiesto dalla Regione, e che si precisa, non era prevista nel corso del 2021.” 
Poi se un  dirigente Total asserisce in una nota inviata il 4 marzo che ci sarà una fermata a fine aprile è ovvio che tiene conto della decisione assunta il giorno prima.
Ora, nel falsare la ricostruzione di fatti e dichiarazioni, Perrino parla di “propaganda e di una maggiore trasparenza”.
Il fatto che la documentazione che ha letto gli sia stata fornita immediatamente e “tutta” è la dimostrazione, appunto, che non c’è nulla da nascondere. Imputiamo la nota di Perrino alla sola voglia di recuperare un protagonismo sull’argomento che gli è venuto meno a seguito della concretezza, della immediatezza e della responsabilità con cui si è contraddistinta l’azione del governo Bardi in merito.
Ed è proprio nel solco della “trasparenza” assoluta con cui conduciamo la nostra azione, il presidente Bardi si è anche impegnato a fornire costantemente ai lucani tutte le informazioni sull’evoluzione della vicenda.
A tal proposito, per martedì 16 marzo è previsto il primo incontro con le società concessionarie, convocato dal dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale, per discutere ed approfondire gli obiettivi dello studio di affidabilità, i tempi previsti e come organizzare, da subito, il percorso valutativo dello studio stesso in modo da essere tempestivi.
Aggiungo, sempre nel solco della trasparenza, che le compagnie hanno affidato lo studio alla società Rina spa. Di contro, la Regione ha già ottenuto la collaborazione di Ispra e chiederà il supporto di tutti i soggetti pubblici che compongono il Ctr (Comitato tecnico regionale) che hanno competenze specifiche sulle attività a rischio di incidenti rilevanti”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa.

Parco Murgia: al lavoro per accessibilità sentiero ai disabili

Nella mattinata di oggi il presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia, ha incontrato i tecnici incaricati di progettare l’adeguamento del sentiero che ha il fine di collegare la struttura di “Parco dei Monaci” con il villaggio rurale di Pianelle in agro di Montescaglioso, sede del CEA.
Questo sentiero, che per la maggior parte è ubicato sulla sede ferroviaria delle ex Ferrovie Calabro Lucane, – spiega la nota dell'Ente Parco –  diventerà dunque fruibile anche per le persone diversamente abili, grazie alla realizzazione di un fondo liscio, che consentirà il transito in maniera agevole.
“Oggi – ha dichiarato il presidente Lamacchia –  abbiamo avuto un incontro molto proficuo. Il sopralluogo, infatti, era finalizzato a fornire precise indicazioni progettuali per rendere il sentiero fruibile e accessibile per tutti.
Questo intervento intende dare vitalità ad un territorio bellissimo e si presenta come un’azione incisiva di civiltà nelle campagne.
Contiamo di completare i lavori entro la fine dell’anno, restituendo un gioiello ai cittadini della comunità del Parco, i quali potranno godere di queste meravigliose bellezze”.

Regione e Aor: Online prenotazione gratuita per tampone

La Regione Basilicata e l'Aor San Carlo di Potenza hanno attivato un servizio di prenotazione online dei tamponi per il test molecolare Covid19. Inserendo il proprio codice fiscale e il numero identificativo della tessera sanitaria, sarà possibile scegliere l'appuntamento, tra le disponibilità di giorno e di ora presenti a sistema, indicando anche il presidio ospedaliero dove eseguire il tampone.
Clicca QUI per accedere alla piattaforma.
 

“Ager Venosinus”, Rosa: Tar respinge sospensiva

“Il Tar di Basilicata ha respinto la domanda di sospendere la Delibera di Giunta n. 754 del 3.11.2020, quella che delimita l'ormai famoso Ager Venusinus, avanzata da una società di produzione di energia eolica in un giudizio teso ad annullare la delibera stessa. Il ricorso “sembra inammissibile”, si legge nell’ordinanza.
Al di là della questione giudiziaria che è ancora in essere, è sintomatico che, forse non tutti lo sanno, la Regione Basilicata, nel mese di gennaio, è stata inondata di ricorsi da parte di società eoliche contro il redigendo Piano Paesaggistico che riguarda la zona del Vulture, ricca di vento ma anche di bellezze storiche e paesaggistiche. Questa diffusa ‘richiesta di giustizia’, con 7 ricorsi tutti notificati per chiedere l’annullamento della delibera, avviene in concomitanza all’inasprirsi di una campagna stampa che tenta di screditare non solo l’attività politico-amministrativa che come assessore sto ponendo in essere, ma anche la mia persona. 
Mesi di pagine di giornale dedicate alla vicenda, in cui oltre a sostenere tutto e il contrario di tutto sul tema specifico, vi è sempre stato il mio nome in bella vista quale “imputato” del “crimine pianificatorio”. Tra le ultime polemiche, anche la pubblicazione di email personali, che non hanno fatto altro che confermare la mia posizione sull’argomento, che è la medesima che sostengo pubblicamente. Siamo andati avanti senza paura e questa prima sentenza ci incoraggia a portare a termine quello che la gente lucana attende da venti anni, ovvero il piano paesaggistico con il quale stabilire cosa si può fare e dove. 
L’intento di condizionare il mio agire politico amministrativo è reso manifesto anche dalla tempistica dell’ultimo articolo in ordine di tempo, in tema di graduatorie delle preselezioni di un pubblico concorso Arpab, note al pubblico già da 15 giorni, che, guarda caso, è pubblicato in concomitanza con l’udienza che doveva decidere sulla sospensione di quella delibera, evidentemente  scomoda per alcuni e che, in piena legittimità, tenta di dare una pianificazione alla nostra terra. Guarda caso, si associano all’attacco giornalistico pezzi del sistema di potere politico e sindacale, sempre gli stessi, che si erano già contraddistinti qualche settimana fa nell’essersi autonominati difensori di una forse malintesa “libertà di stampa” e che, invece, avrebbero dovuto contribuire, a vario titolo, negli anni scorsi, a tutelare il nostro territorio ed i lucani, che aspettano da venti anni l’adozione del Piano Paesaggistico.
Si ripete sempre il solito cliché, alcuni, pochi e reciprocamente referenziali, a supporto di giornalisti pensionati, con un passato nelle amministrazioni che hanno lasciato nell'oblio per decenni il Piano Paesaggistico. E’ chiara l’intenzione di sviare l’attenzione perché si vuole offuscare l’impegno che questo Governo regionale e il Dipartimento che mi onoro di rappresentare stanno profondendo, da un lato per riparare alle grandi mancanze della politica passata e, dall’altro per dare alla Basilicata quella pianificazione che non solo tutela il territorio, ma pone regole certe e che anche le società di produzione delle energie, rinnovabili e non, dovrebbero  apprezzare e salutare come finalmente benvenute. Perché dovrebbero gradire un quadro regolatorio certo all'assenza di regole, al Far West  dove vince chi è amico dello sceriffo di turno.
È chiaro che si tratta di interessi, quelli delle compagnie dell’eolico, legittimi e che è preferibile il ricorso alla Giustizia, anche ove strumentale, rispetto alla macchina del fango con la quale si tenta di fare pressione sul decisore pubblico. È altrettanto chiaro che è preferibile far decidere ad un Giudice se l’attività che stiamo portando avanti per la tutela del nostro territorio, che è, tra l’altro, un obbligo di legge mai ottemperato dalla Regione, sia legittima o meno, invece d’assumere posizioni pretestuose, come fa il Consigliere Cifarelli. Che non parla mai per primo, ma si accoda ad altri: prima il solito giornale, poi il solito sindacato e infine il solito Cifarelli. E così via, in un circolo vizioso, a montare polemiche che non esistono. Un consigliere regionale d'opposizione potrebbe e dovrebbe controllare quanto decide la Regione e non andare a ruota. E’ vero quanto dice: da chi è onorato di essere oggi assessore all'Ambiente può solo imparare a fare l’opposizione; aggiungo, lo dico con estrema umiltà, forse anche come si governa. Lo ringrazio per l’interrogazione, avrà, nell’unica sede deputata, il Consiglio regionale, tutte le risposte alle sue domande, in maniera precisa e trasparente. Ma allo stesso tempo, magari nello stesso luogo, Cifarelli spieghi ai lucani perché da governante non ha mai profuso impegno per il piano paesaggistico, facendo passare il tempo ignorando la necessità di adottare uno strumento di pianificazione legalmente dovuto”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Protocollo Arpab su valutazione impatto acustico impianti eolici

È stata presentata stamattina nella sede dell’Arpab di Potenza la procedura che consente di valutare la rumorosità prodotta dagli impianti eolici che insistono sul territorio lucano. “Con questo protocollo – si legge in una nota dell’Arpab – si fornisce una risposta concreta alle costanti richieste dei cittadini di verificare l’impatto acustico degli aerogeneratori durante il loro esercizio e viene richiesto il ruolo attivo del Comune che, in qualità di autorità competente in materia di acustica, disporrà al gestore l’esecuzione di misure di controllo sotto la supervisione dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente. I tecnici dell’Agenzia, a loro volta, ne verificheranno la corretta realizzazione nei termini di legge anche attraverso analisi in campo in contraddittorio".

Il primo Comune ad aver aderito è Muro Lucano; il suo sindaco, Giovanni Setaro, ha siglato con il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci l’accordo con il quale sarà valutato l’impatto acustico dell’impianto sito in contrada Tufo Romita per verificare il rispetto dei limiti normativi vigenti in ambiente esterno e in ambiente abitativo.

“La valutazione della rumorosità prodotta dagli impianti eolici esistenti presenta elementi significativamente complessi per la numerosità delle variabili in gioco – ha osservato Tisci -. Oggi si avvia un’azione intensa e mirata che intendiamo mettere a disposizione di qualsiasi comune lucano interessato che la richieda. Sarebbe, inoltre, auspicabile che, vista la complessità della materia e delle diverse tipologie di impianti rilevanti ai fini acustici, nei futuri procedimenti per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio, vi fosse il coinvolgimento preventivo dell’Arpab per la verifica della documentazione presentata dal gestore proponente”.

Tisci ha anticipato di aver già attivato, in merito, una interlocuzione anche con il Comune di Potenza.

Tempa Rossa, assessore Rosa: Siamo intervenuti con determinazione

“Rispetto alle fiammate registrate nel corso degli ultimi mesi, il dipartimento Ambiente ha aperto delle istruttorie, in collaborazione con Arpab, avviando contestualmente un contraddittorio con le compagnie petrolifere. E per quanto riguarda la prima istruttoria, riscontrando quattro infrazioni abbiamo emanato un provvedimento sanzionatorio che è di gran lunga maggiore di quelli emessi dal precedente governo regionale”.
È quanto ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa, intervenendo in Consiglio al dibattito sugli episodi registrati negli ultimi messi nell’impianto petrolifero a Tempa rossa.
“In questi casi, la legge – ha proseguito Rosa – non consente di disporre provvedimenti eccessivamente importanti sul piano economico, ma questo governo regionale, con una sanzione di 30 mila euro rispetto a una sola istruttoria già conclusa, è stato decisamente più severo rispetto a quello precedente che, sommando ben tre istruttorie, si era limitato a sanzionare la compagnia petrolifera per un importo complessivo di 4.500 euro.
La legge prevede che se un evento si verifica per più di due volte nello stesso anno, l’Autorità può comminare una sanzione più importante che consiste nella chiusura dell’impianto. E prendendo atto che l’impianto non garantiva il massimo dell’affidabilità, il governo regionale, mosso da una forte preoccupazione generale, compresa quella dei consiglieri di opposizione, ha avviato un’interlocuzione con gli amministratori delle tre compagnie chiedendo una risoluzione del problema. Strada – ha aggiunto – che passerà attraverso uno studio di affidabilità, condotto da esperti del settore, che certificherà e classificherà le debolezze dell’impianto. Lo studio, al termine, verrà consegnato al dipartimento Ambiente che nel frattempo si è attrezzato e si avvarrà del supporto di Ispra, Arpab, Umig e Vigili del fuoco.
Le società concessionarie hanno accolto questa nostra richiesta e, nel caso ci fossero fenomeni pericolosi durante il periodo transitorio, la Regione è pronta a chiudere l’impianto perché dobbiamo garantire innanzitutto la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio.
Le compensazioni ambientali, e siamo convinti che lo stesso discorso valga per le royalty, dovranno continuare a essere erogate.
Il buon senso – ha concluso Rosa – ci ha portato ad affrontare tempestivamente la questione e ai primi segnali di allarme siamo intervenuti con determinazione”.
  

Impatto acustico da impianti eolici: da Arpab protocollo operativo

"Sarà presentato domani 10 marzo alle 10,00, nella sede A.R.P.A.B. di Potenza, il protocollo operativo sulla procedura per valutare l’impatto acustico generato da impianti eolici esistenti e andare incontro alle richieste della cittadinanza in merito.
A firmarlo – spiega una nota della Direzione generale dell'Arpab –  Giovanni Setaro sindaco di Muro Lucano(Pz), primo comune coinvolto, ma la procedura sarà estesa a tutti i comuni interessati per eseguire i controlli sui vari impianti presenti sul territorio regionale.
Con questa intesa si vogliono, così, superare le criticità emerse in passato e consentire ai comuni – in qualità di autorità competenti in materia – di disporre ai gestori l’esecuzione di misure in campo sotto la supervisione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata anche attraverso controlli in contradditorio".

  

Bando “Fucina Madre”, raccolte dall’APT molte adesioni

Sono quasi settanta le adesioni pervenute in poco più di trenta giorni da parte di artigiani e designer per l’innovativo progetto integrato di promozione territoriale di APT Basilicata “Fucina Madre”. Lo rende noto l'ufficio stampa dell'Apt Basilicata.

"Un risultato eccellente – ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia di Promozione Territoriale, Antonio Nicoletti – un dato che conferma la credibilità di un progetto su cui tante energie abbiamo riposto perché incarna la vitalità di un intero settore produttivo che coniuga creatività, innovazione, sviluppo culturale, economico e turistico, e che merita un’iniziativa di rilancio strutturata. È evidente che questo risultato ci carica ancor più di responsabilità ma è anche una iniezione di fiducia per tutti, perché significa che la nostra comunità è viva e crede nella ripresa che può e deve arrivare anche attraverso progetti partecipati come Fucina Madre".

"Le adesioni pervenute ad APT – si legge in una nota dell'ente – arrivano da tutta la Basilicata e offrono una interessante mappa di luoghi, esperienze e realtà produttive tra cui emergono Matera e Potenza, ma anche il Vulture, o paesi e città di consolidata tradizione artigiana come Acerenza, Avigliano, e poi Salandra, Pisticci, Tursi, Maratea, e molti altri ancora. Un quadro intergenerazionale che vede esperienze consolidate unite a quelle di tanti giovani designer e artigiani che Fucina Madre intende valorizzare con la creazione della piattaforma web dedicata, dove tutte le realtà produttive sono presentate a turisti e utenti della rete, l'organizzazione e realizzazione dell'Expo da tenersi a Matera a luglio con eventi collegati in altri luoghi della regione, oltre alla partecipazione in Italia e all'estero a design week, borse e fiere per la promozione del viaggio in Basilicata, nei luoghi di Fucina Madre".

"Il risultato della manifestazione di interesse di APT – ha dichiarato l’Assessore regionale alle Attività Produttive, Francesco Cupparo – conferma che l'indotto della creatività è vivo e partecipato e che su questo settore devono concentrarsi tutte le nostre attenzioni in una prospettiva di media e lunga durata. In questo senso, Fucina Madre è un volàno fondamentale, un progetto innovativo capace di coinvolgere l'intero territorio e tutti i soggetti interessati, dalle associazioni datoriali, CNA, Confartigianato, Casartigiani – F.R.A.A.B., CLAAI Potenza, che ringraziamo per il contributo offerto per la promozione dell'iniziativa, ai Licei artistici di Potenza e Matera, all'Università, un'azione coordinata che punta al rilancio complessivo di questo settore, sia in ambito produttivo che turistico".

Il 22 marzo sarà reso noto l'elenco completo dei partecipanti a Fucina Madre 2021 e da quel momento partirà la macchina organizzativa di APT Basilicata per dare avvio a tutte le attività previste. Le informazioni sono disponibili sul sito dell’Agenzia all’indirizzo https://www.basilicataturistica.it/fucina-madre-2021/

No a deposito scorie, Bardi e Rosa presentano osservazioni

“Il lavoro condotto negli anni da Sogin e Ispra, con riguardo alla idoneità delle aree identificate in Basilicata, è risultato datato, poco credibile e soprattutto non recepisce gli strumenti di pianificazione e di programmazione adottati dalla Regione Basilicata negli ultimi anni”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, illustrando ai giornalisti, in una videoconferenza che si è svolta oggi, il Documento Unico delle Osservazioni Tecnico – Scientifiche (DOTS) alla “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”, con il quale la Giunta regionale ha espresso “la totale unanime contrarietà alla proposta di localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico ex D.lgs. n. 31/2010 redatta dalla Sogin nei 16 siti individuati e ricadenti nel territorio regionale”.

“Dal punto di vista politico – ha detto l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa – con questo documento la Basilicata si presenta con un un’unica voce, dimostrando con osservazioni puntuali che la Basilicata non è il luogo idoneo per la localizzazione di questo sito. La Sogin ha guardato con informazioni datate ad una Basilicata che non c’è più, con le nostre osservazioni abbiamo invece fotografato la Basilicata di oggi e questo è l’elemento di forza. Sono convinto che una lettura attenta delle nostre osservazioni dovrebbe portare ad una esclusione delle aree lucane dalla Cnapi, noi comunque attendiamo con serenità e siamo pronti a partecipare alla prossima fase della consultazione pubblica”.

Bardi ha ringraziato le Province, i Comuni interessati, l’Anci, la comunità scientifica regionale (UNIBAS, CNR, CGIAM, ARPAB), i corpi sociali e professionali e le Associazioni di settore, sottolineando che il Documento “è il frutto di un importante lavoro di condivisione e di partecipazione che costituisce l’espressione di tutti i cittadini lucani”. Ha inoltre ringraziato i funzionari della Regione che hanno elaborato il documento, evidenziando in particolare “il difficile lavoro di coordinamento svolto della Direzione Generale del Dipartimento Ambiente e Energia con il prezioso supporto di FARBAS per la redazione di questo corposo documento che è stato portato a termine nei tempi e nelle modalità previste dalla procedura senza tenere conto della proroga assegnata negli ultimi giorni”. Rosa ha sottolineato inoltre che tanti professionisti coinvolti nei gruppi di lavoro della Regione “hanno messo a disposizione su base volontaria le proprie conoscenze per una Basilicata che si presenta unita”.

Le osservazioni presentate dalla Regione Basilicata “non rappresentano un diniego immotivato ed egoistico nei confronti delle esigenze del Paese – ha ribadito ancora Bardi -, né una sterile contrapposizione istituzionale tra Stato e Regione, ma sono il frutto di accurate riflessioni, valutazioni e determinazioni tecnico-scientifiche. Del resto, bisogna tener presente che la Basilicata ha già dato. È sufficiente ricordare il contributo che diamo a livello di approvvigionamento di petrolio, con il più grande giacimento on shore d’Europa e con l’impianto ITREC di Rotondella. Senza trascurare che siamo ancora fortemente penalizzati nell’accessibilità infrastrutturale: siamo la regione con minori chilometri di autostrada in Italia e con una rete ferroviaria marginale ed inadeguata. La Basilicata è ricca di risorse naturali: stiamo parlando dell’oro blu di cui siamo i maggiori esportatori verso altre regioni con oltre il 70% di produzione idrica. La nostra regione ospita il Parco nazionale più grande d’Italia e custodisce parte del patrimonio mondiale UNESCO con Matera. Per non dimenticare che i siti del Deposito Nazionale individuati si collocano all’interno delle aree agricole più importanti della Basilicata. I paesaggi rurali interessati, così come definiti dal Piano Paesaggistico in corso di avanzata formazione, sono quelli dei Terrazzi e della Pianura costiera; i terrazzi del Bradano; l’altopiano della Murgia materana. ll Piano paesaggistico regionale che la Basilicata considera l’integrità di questi paesaggi rurali come il bene primario per lo sviluppo sostenibile dell’economia e il futuro produttivo della regione, basato sull’integrazione dell’agricoltura multifunzionale di qualità, con la bellezza e l’attrattività turistica dei paesaggi”.

Ad illustrare i contenuti del documento è stato il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Giuseppe Galante, il quale ha evidenziato in particolare che l’insieme delle informazioni riportate nella documentazione resa disponibile dalla Sogin ai fini della consultazione pubblica, “risulta non aggiornata rispetto agli strumenti di pianificazione, di programmazione, agli atti approvati ed adottati dalla Regione Basilicata negli ambiti specifici del paesaggio, infrastrutture, rete ecologica, sviluppo rurale, agricoltura, energia, gestione delle risorse naturali, infrastrutture strategiche e dei servizi, in una visione di ‘soggettualità territoriale’ e pianificazione strategica integrata”. L’analisi condotta ha inoltre evidenziato “forti elementi di criticità e di incompatibilità – ha aggiunto Galante – con la previsione di idoneità emersa nella fase di individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito Nazionale ed il Parco Tecnologico”.

Nel pomeriggio il Documento Unico delle Osservazioni Tecnico – Scientifiche (DOTS) sarà reso disponibile per la consultazione sul sito web www.regione.basilicata.it. Sarà inoltre possibile accedere alla registrazione integrale della conferenza stampa collegandosi all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=6U-awd-QwhY

No a deposito scorie, l’8/3 conferenza stampa web di Bardi e Rosa

Lunedì 8 marzo 2021, alle ore 10.30, il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e l’Assessore all’Ambiente e Energia Gianni Rosa terranno una conferenza stampa in videoconferenza per presentare il Documento Unico delle Osservazioni Tecnico – Scientifiche (DOTS) alla “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”, con il quale la Giunta regionale ha espresso la propria “totale contrarietà alla proposta di localizzazione” del deposito in Basilicata.

All’incontro con i giornalisti sono stati invitati a partecipare gli assessori ed i consiglieri regionali, i rappresentanti degli enti locali interessati, dell’Anci, dell’Arpab, di ordini professionali, Unibas, Farbas, Cnr, Cgiam e degli uffici regionali che hanno contribuito all’elaborazione del documento.

Siti inquinati “orfani”, la Regione avvia gli interventi

Bonificare subito una serie di cave dismesse dove sono presenti fibre di amianto, situate nel versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, e precisamente nei territori dei Comuni di Castelluccio Inferiore, Chiaromonte, Latronico e Viggianello. È questa l’intenzione del Dipartimento Ambiente della Regione, che a questo scopo intende utilizzare le risorse, pari a 2.312.405,54 euro, già assegnate alla Regione Basilicata per l'attuazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti cosiddetti “orfani” cioè quei siti che sono potenzialmente contaminati ma per i quali non è stato individuato il soggetto responsabile sul quale gravano gli obblighi di bonifica e di ripristino ambientale.

Un decreto del Ministero dell’Ambiente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio scorso, imponeva alle Regioni di individuare i siti orfani per i quali gli interventi risultano prioritari in riferimento al rischio ambientale e sanitario connesso. E l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa aveva scritto ai sindaci chiedendo loro di indicare eventuali siti “orfani” da inserire in questo elenco.

“Le segnalazioni arrivate da alcuni Comuni – spiega Rosa – riguardano casi che non rientrano nella tipologia indicata dal Ministero. Abbiamo quindi deciso di impiegare le risorse, peraltro esigue, che ci sono state assegnate per affrontare e risolvere un’emergenza, quella del cosiddetto amianto naturale presente in 17 cave utilizzate in passato dall’ex Ilva di Taranto, dove si prevedono interventi volti alla ricomposizione morfologica e rinaturalizzazione mediante tecniche di ingegneria naturalistica, al fine di ridurre la contaminazione da minerali di amianto nel particolato atmosferico. Una necessità che emerge dai risultati pregressi del monitoraggio ambientale ed epidemiologico e dagli screening sanitari già svolti nella stessa area”.

“I nostri uffici – aggiunge l’assessore – hanno già predisposto un cronoprogramma e se riceveremo i fondi al più presto contiamo di realizzare questi interventi entro il 2024. Ma abbiamo anche chiesto al Ministero un cospicuo incremento delle risorse finanziarie destinate alla Basilicata nell’ambito del progetto per la bonifica dei ‘siti orfani’, in quanto sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a quantificare il costo degli interventi anche in altri siti, in cui le condizioni ambientali attuali e le pregresse attività industriali, a volte operate anche da aziende di Stato, richiedono urgenti attività di bonifica. Per ora avviamo questo intervento utile ed atteso, per accrescere la qualità ambientale dell’area del Pollino e tutelare la salute dei cittadini. Un intervento – conclude Rosa – che si inserisce a pieno titolo in una rinnovata politica di tutela ambientale che per il governo regionale è fatta di azioni concrete e di una attenzione continua alla tutela del nostro territorio”.

  

Teknoservice, Rosa: nessuna bocciatura precostituita

Nessuna bocciatura precostituita per Teknoservice. Il progetto presentato dalla società torinese per la realizzazione di un “impianto integrato di trattamento e recupero della frazione organica di rifiuti solidi urbani con produzione di Biometano e compost di qualità”, da realizzarsi in Contrada Santa Lucia a Pisticci, è stato rigettato dalla Regione Basilicata perché non conforme ai requisiti del Piano regionale di gestione dei rifiuti e di quelli di legge.
Il Piano, infatti, ha introdotto alcuni criteri di localizzazione utili ad individuare le aree idonee alla realizzazione di attività industriali dedicate alla gestione dei rifiuti. E, chiarendo i criteri, la legge regionale n. 35 del 2018 stabilisce in maniera inequivocabile le distanze che i possibili nuovi impianti di recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti devono rispettare in relazione ai vincoli ambientali, territoriali e paesaggistici che gravano sul territorio regionale.
Criteri che il progetto della Teckoservice non ha rispettato, come risulta dall’istruttoria condotta dall’Ufficio prevenzione e controllo ambientale del Dipartimento Ambiente e dall’attenta verifica della Conferenza di servizi appositamente costituita, che ha archiviato l’istanza rilevandone l’improcedibilità. Il parere negativo ha registrato anche il dissenso del Comune di Pisticci, espresso più volte e formalmente, contro l’impianto che, da solo, ha la potenzialità di recupero dell’umido da raccolta differenziata di 45 mila tonnellate all’anno a fronte di un fabbisogno regionale di 50 mila tonnellate.
Nello specifico al progetto della Teknoservice si contesta la localizzazione dell’impianto nei pressi di un corso d’acqua soggetto a tutela, il Fosso della Chiobica, e di ricettori sensibili all’inquinamento acustico e olfattivo nell’area. In entrambi i casi non sono state rispettate le distanze previste dalle norme, determinando le condizioni di improcedibilità. Sono state giudicate penalizzanti, inoltre, ai fini dell’autorizzazione la presenza di case sparse a meno di mille metri e la realizzazione dell’’impianto nell’area ricadente nel Piano paesistico del “Metapontino”. Contro la decisione negativa della Regione, la società torinese ha fatto ricorso. Attualmente sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno rigettato la sospensiva.
“La Regione Basilicata – ha commentato l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa  – non è ‘casa delle lobby’. Non siamo assolutamente contro l’iniziativa privata, purché rispetti le leggi esattamente come previsto anche per la componente pubblica. Condizione che il progetto di Teckoservice, a nostro parere, non ha soddisfatto. Non nego che esiste un ritardo nell’impiantistica pubblica per la gestione dei rifiuti. Questa maggioranza sta affrontando con determinazione la situazione. Abbiamo stanziato circa 30 milioni di euro per chiudere il ciclo della raccolta differenziata, fondi che, con la messa a regime dei quattro impianti previsti dal Piano, libereranno parzialmente i Comuni della Basilicata dall’obbligo di conferire la frazione umida in altre regioni.
L’impianto di compostaggio di Lauria dovrebbe entrare in funzione tra non molto tempo con l’approvazione dell’Aia che avverrà in poche settimane. Per l’impianto di Venosa, invece, è stata prorogata la validità di giudizio favorevole della compatibilità ambientale e i lavori sono in corso, mentre sono in fase di progettazione gli impianti di Potenza e Colobraro. 
Una situazione in stasi che abbiamo sbloccato per permettere ai Comuni lucani – conclude Rosa – ulteriori abbattimenti delle tariffe che ora si attestano per il Comune di Potenza sui+ 189,90 euro e per tutti gli altri è di 170 euro a tonnellata. Circostanza che si verificherà non appena entreranno in funzione i nuovi impianti pubblici”.

No a deposito scorie in Basilicata, Giunta approva osservazioni

Con una delibera approvata oggi, la Giunta regionale ha preso atto del Documento Unico delle Osservazioni Tecnico – Scientifiche (DOTS) alla “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”, predisposto all’esito degli approfondimenti svolti dai gruppi di lavoro appositamente istituiti presso il Dipartimento Ambiente, ed ha contestualmente espresso la propria “totale contrarietà alla proposta di localizzazione” del deposito in Basilicata.

Come annunciato nei giorni scorsi, il governo regionale ha scelto di non beneficiare della proroga del termine per la presentazione delle osservazioni, che saranno quindi trasmesse entro la data stabilita inizialmente, cioè entro il 5 marzo prossimo.

Il Documento sarà presentato nei prossimi giorni in un incontro con i giornalisti.

Arpab su eventi torcia al Centro Olio Tempa Rossa

In merito agli episodi della visibilità in torcia dei giorni 13 e 14 febbraio 2021 al Centro Olio Tempa Rossa a Corleto Perticara (Pz) i tecnici ARPAB del “Servizio Aria, controlli e verifiche emissioni” hanno inviato al Dipartimento regionale Ambiente una nota nella quale si evidenzia che sono state superate le soglie delle polveri, dell’anidride solforosa (SO2) e dell’ossido di azoto (NOx).
Lo comunica Arpab in un comunicato stampa.
In particolare, per quanto riguarda le polveri, è stato registrato un superamento fino a 270 volte il limite orario. Per l’anidride solforosa – prosegue la nota – il superamento è stato di 100 volte il limite orario e l’ossido di azoto di quattro volte il limite orario.
Nella relazione tecnica si evidenzia che il gestore Total ha reiterato la violazione di quattro prescrizioni AIA, in particolare le 10.3.10; 10.3.22;10.3.27;10.3.28.
“Quello che preoccupa, ha sottolineato il Direttore Generale dell’ARPAB Antonio Tisci, è che, malgrado la riduzione della produzione, la compagnia Total reiteri la violazione delle prescrizioni AIA con emissioni in atmosfera decisamente superiori ai limiti di legge e che, ancora una volta, è bastata una serata particolarmente fredda per determinare problemi di funzionamento all’impianto.”
“I tecnici si sono già attivati per analizzare gli ulteriori eventi torcia, ha concluso il vertice dell’Agenzia lucana di protezione dell’Ambiente, e contiamo di inviare un’ulteriore relazione al Dipartimento Ambiente nei prossimi giorni per fornire un quadro dettagliato delle violazioni commesse dal gestore in modo da consentire alla Regione Basilicata di adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni”.
  

Arpab su eventi torcia al Centro Olio Tempa Rossa

In merito agli episodi della visibilità in torcia dei giorni 13 e 14 febbraio 2021 al Centro Olio Tempa Rossa a Corleto Perticara (Pz) i tecnici ARPAB del “Servizio Aria, controlli e verifiche emissioni” hanno inviato al Dipartimento regionale Ambiente una nota nella quale si evidenzia che sono state superate le soglie delle polveri, dell’anidride solforosa (SO2) e dell’ossido di azoto (NOx).
Lo comunica Arpab in un comunicato stampa.
In particolare, per quanto riguarda le polveri, è stato registrato un superamento fino a 270 volte il limite orario. Per l’anidride solforosa – prosegue la nota – il superamento è stato di 100 volte il limite orario e l’ossido di azoto di quattro volte il limite orario.
Nella relazione tecnica si evidenzia che il gestore Total ha reiterato la violazione di quattro prescrizioni AIA, in particolare le 10.3.10; 10.3.22;10.3.27;10.3.28.
“Quello che preoccupa, ha sottolineato il Direttore Generale dell’ARPAB Antonio Tisci, è che, malgrado la riduzione della produzione, la compagnia Total reiteri la violazione delle prescrizioni AIA con emissioni in atmosfera decisamente superiori ai limiti di legge e che, ancora una volta, è bastata una serata particolarmente fredda per determinare problemi di funzionamento all’impianto.”
“I tecnici si sono già attivati per analizzare gli ulteriori eventi torcia, ha concluso il vertice dell’Agenzia lucana di protezione dell’Ambiente, e contiamo di inviare un’ulteriore relazione al Dipartimento Ambiente nei prossimi giorni per fornire un quadro dettagliato delle violazioni commesse dal gestore in modo da consentire alla Regione Basilicata di adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni”.
  

Ente Parco Murgia Materana: progetto su territorio e cultura

L’Ente Parco della Murgia Materana, in collaborazione con il Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, promuove il progetto “Genius Loci: interazione di luogo e identità”, finalizzato a valorizzare il legame tra territorio e patrimonio culturale.
E' quanto si legge in una nota dell'Ente Parco Murgia Materana. 
Gli studenti del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera prenderanno parte ad un importante percorso formativo di ricerca, scoperta e analisi storica, geologica, urbanistica del territorio, tramite le lezioni elaborate dal prof.ssa Cavuoti e ai video realizzati dall’Ente nell’ambito de “IL MIO PARCO – Alla scoperta del Parco della Murgia Materana”, azione formativa destinata alla comunità, che ha visto la partecipazione delle Guide del Parco della Murgia Materana e di esperti naturalisti.
Al termine dell’attività didattica, l’Ente Parco rilascerà agli studenti il titolo simbolico di “Ambasciatori del Parco”, riconoscimento che rientra nella iniziativa promossa dall’Ente e che prevede altri due gradi di specializzazione, ovvero di “Tutori del Parco” e “Paladini del Parco”.
Il Presidente dell’Ente, Michele Lamacchia, afferma: “Siamo molto felici di proporre questa attività insieme al Liceo Scientifico ‘Dante Alighieri’ di Matera, che ringrazio per la sensibilità. Il nostro obiettivo è di aumentare il grado di sensibilizzazione e di conoscenza delle nuove generazioni nei riguardi di un patrimonio stupendo che ha bisogno di essere tutelato e goduto nel rispetto di valori della sostenibilità.
Siamo convinti che questa attività possa stimolare nei ragazzi un forte senso di appartenenza verso il territorio, che fornirà poi sicuramente un valore aggiunto all’intera comunità.
Infine, ribadisco la piena disponibilità dell’Ente ad avviare percorsi ed attività anche con altri istituti scolastici perché riteniamo che la conoscenza del territorio sia utile per ampliare la coscienza di tutela ambientale e per formare sentinelle del territorio che ci aiutino nella difesa del nostro Parco”.
 

Fondazione Matera Basilicata 2019 su scomparsa Rossella Panarese

“Le città d’acqua”, “Ghiaccio lucano”, “Bambini, pulcini e cervelli. Le neuroscienze tra cuccioli di homo sapiens e altri animali”, “L’utopia della conoscenza”, “Il gioco dell’evoluzione umana”. Sono alcuni dei geniali titoli scelti da Rossella Panarese, autrice e conduttrice storica di “Radio 3 Scienza”, per le diverse edizioni di Materadio, la festa di Radio 3 dalla città dei Sassi, che l’ha portata qui a Matera sin dal 2011.

“La sua straordinaria capacità di comunicare ai radioascoltatori in maniera semplice e affascinante la scienza – si legge in una nota della Fondazione Matera Basilicata 2019 – ha conquistato in questi anni anche il pubblico di Matera che numeroso affollava Casa Cava, l’Auditorium Gervasio, Piazza San Francesco per ascoltarla dal vivo nei sui dialoghi con Samantha Cristoforetti, Luca Mercalli, Paolo Nespoli, Telmo Pievani, Sandra Savaglio, Giorgio Vallortigara, Pippo Bianco, Guido Tonelli, Alberto Cottica, Sandra Lucente, Giuseppe Lupo e tanti esperti lucani. Nel giorno in cui apprendiamo increduli e sgomenti della sua improvvisa scomparsa, ci stringiamo alla grande famiglia di Radio3, un pezzo importante della storia di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, di cui Rossella Panarese è stata una delle voci portanti”.